sabato 14 dicembre 2024

UN GIRO IN LIBRERIA


Stamattina sono andata in libreria per acquistare dei regali alle mie nipotine.

Ve li mostro 😍





Per la più grande delle bambine (11 anni e mezzo) ho pensato a ANNA FRANK - DIARIO in versione graphic novel (Einaudi).

Il 12 giugno 1942, per il suo tredicesimo compleanno, Anne Frank riceve in regalo un diario. In quelle pagine l'indicibile orrore della persecuzione e della deportazione del popolo ebraico assume una dimensione quotidiana e insieme universale attraverso lo sguardo di una tredicenne ironica, vivace e profonda, animata da una grande voglia di vivere.

 Oggi, grazie allo sceneggiatore e regista Ari Folman (vincitore del Golden Globe per Valzer con Bashir ) e all'illustratore David Polonsky, le parole di Anne si trasformano in una forma nuova che, però, ne mantiene intatto lo spirito. 
Anne da grande s'immaginava giornalista e scrittrice, e nel racconto per immagini emerge, con toccante chiarezza, la sua capacità di restituire la propria esistenza, ordinaria eppure straordinaria, grazie alla precisione dei dettagli: uno sguardo rubato tra i banchi di scuola, le piccole rivalità con una sorella apparentemente perfetta, il gesto amorevole di un padre in una notte in cui la paura toglie il sonno.


 Alla nipote di mezzo (9 anni) regalerò PICCOLE DONNE di Louise May Alcott (Gribaudo ed.).

Poco prima di Natale le quattro sorelle Meg, Jo, Beth ed Amy ricevono una lettera dal padre, impegnato al fronte per la guerra di secessione. Le ragazze si stringono intorno alla madre, preoccupata per la sorte del marito, e si impegnano a fare il possibile per avere la meglio sulle avversità, dovute anche alla povertà in cui si trova la famiglia. La riflessiva Meg, l'anticonformista Jo, la dolce Beth e la vanitosa Amy impareranno, così, ad affrontare la vita, superando situazioni difficili e prove dolorose. 
Ognuna di loro, con i propri pregi e difetti, vivrà la trasformazione da fanciulla a donna, in un affresco famigliare ricco di valori positivi quali la solidarietà, il coraggio, lo spirito di sacrificio, la generosità. 

La copertina pieghevole si trasforma nel poster del club delle amiche-sorelle.



Per la nipotina di 8 anni, ho pensato a IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint-Exupéry. (Bompiani).

Una "panne" di motore — un aviatore scende dal cielo in pieno deserto: sabbia, solitudine, e, sopra il suo capo, le stelle... Ma, a un tratto, una voce: «Mi disegni, per favore, una pecora?» Di dove viene? Chi parla? Cosa significa quella strana domanda? È un minuscolo ragazzo, il Piccolo Principe, che vaga per gli spazi; è il più meraviglioso, impensato e umano compagno; la più deliziosa creatura che spirito di poeta abbia inventato. 
E chi narra la sua storia è il pilota poeta, il cantore delle nuove gesta dell’uomo nel cielo, che, con inimitabile grazia di poesia, ha, tra una guerra e l’altra, dato nei suoi libri alla Francia una serie di opere indimenticabili. 

«Il Piccolo Principe» è un capolavoro della letteratura infantile, che si rivolge a piccoli e a grandi, e sa trovare un linguaggio immortale. 
Volume di 128 pagine, illustrato con 10 tavole f.t. a colori.



Che ne pensate?

Spero che le bimbe saranno contente di ricevere un libro 🙏🏻❤️

lunedì 9 dicembre 2024

CAMBIARE L'ACQUA AI FIORI di Valérie Perrin [ RECENSIONE ]



Un romanzo intenso, ricco di storie dentro storie, di personaggi femminili e maschili che prendono vita tra queste pagine ed emozionano il lettore con le loro fragilità e i loro errori, con le loro passioni e con quella capacità di amare follemente che fa sentire vivi; pezzi di umanità raccolti tra le lacrime, tra i ricordi, ali rimpianti, le timide ma necessarie speranze.
Un inno alla vita, all'amore che supera il dolore e la paura della morte, alle cose semplici ed essenziali, al tempo che passa e all'amore che resta. 


CAMBIARE L'ACQUA AI FIORI
di Valérie Perrin



Ed. E/O
trad. V. Bracci Testasecca
480 pp
"Mi chiamo Violette Toussaint. Facevo la guardiana di passaggio a livello, ora faccio la guardiana di cimitero. Assaporo la vita, la bevo a piccoli sorsi, come un tè al gelsomino con un po’ di miele. E la sera, quando il cancello del cimitero è chiuso e la chiave appesa alla porta del bagno, sono in paradiso."


Con queste parole si presenta Violette Toussaint, protagonista di questo romanzo che, partendo da lei, dal suo presente, si arricchisce delle storie di altri personaggi che, in un modo o nell'altro, sono collegati alla stessa Violette. 

Orfana, cresciuta in un istituto per bambini come lei - abbandonati -. Violette Trenet si sposa giovanissima, a soli 18 anni, sperando di trovare rifugio, un amore, una casa, in un matrimonio che le regalerà più dolore, solitudine, umiliazioni, smarrimento.. che gioie.

Il marito è Philippe Toussaint, più grande di lei di dieci anni: biondo, riccio, bello, alto e aitante, di Philippe non ci si può non innamorare ed infatti l'uomo è pieno di donne che lo adorano, che lo desiderano e si concedono a lui con ardore e senza riserve.
La stessa Violette ama quel corpo dal quale prende quelle briciole di attenzioni di cui ha tanto bisogno; l'amore, quello no, è a senso unico.
Violette è innamorata del suo bellissimo e sfuggente marito, ma lo vede come lui la tratta e la guarda: per Philippe, la sua giovane mogliettina è una ragazzetta sciocchina, analfabeta, un corpo sinuoso che gli riscalda il letto, una mogliettina premurosa che cucina, lava, stira e, soprattutto, lavora al posto suo.

Sì, perché di Philippe è chiaro che gli piaccia andare a donne, ritrovarsi con gli amici a sbevazzare e a fare orge, giocare ore ai videogiochi.
Lavorare no, non ha mai lavorato un giorno nella sua vita.
Tanto c'è sempre stata la laboriosa Violette a farlo, quando alzavano e abbassavano la sbarra del passaggio a livello e dopo, nel cimitero di Brancion-en-Chalon, una cittadina della Borgogna, in qualità di guardiani di quel giardino in cui riposano coloro che non attraversano più le strade di questo nostro incasinato mondo.

La storia principale parte dal presente, collocato nel 2017, per poi tornare indietro costantemente in diversi anni, tutti cruciali nella narrazione e comprensione degli innumerevoli eventi che riguardano soprattutto Violette, ma non solo lei.


Nel 2017 la nostra Violette è una donna ancora molto bella e affascinante, con uno sguardo aperto e sincero, un modo di accogliere le persone sereno e generoso, una gentilezza squisita e attraente che la rende amabile agli occhi di chiunque varchi la soglia della sua casetta, trovando tra quelle mura un paio di orecchie pronte ad ascoltare e un caffè caldo o un cordiale.

Eppure Violette è sola perché suo marito l'ha abbandonata dieci anni prima, poco dopo essersi trasferiti al cimitero.
È morto? Gli è accaduto qualcosa?

Violette non ne ha idea; certo, Philippe era solito prendere la moto e andarsene via di casa per giorni, senza curarsi di dare notizie di sé e tornando all'improvviso, avvolto di indifferenza e aria da sufficienza, di chi non deve rendere conto di nulla e a nessuno.
Nel corso di dieci anni, Violette ha denunciato la sua scomparsa e ha cercato di scoprire che ne è stato del coniuge, ma niente: volatilizzato.

Ma un giorno tutto comincia a cambiare e una piccola crepa si crea nella fortezza nella quale Violette vive da anni in serenità, seguendo i ritmi di un'abitudinarietà confortante.

Un giorno un poliziotto di nome Julien Seul, arrivato da Marsiglia, si presenta con una strana richiesta: sua madre (Irène Fayolle), recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto (un certo avvocato, Gabriel Prudent).

Da figlio, Julien trova tale richiesta assurda, immotivata e incomprensibile: chi è stato questo Gabriel per sua madre? L'amante? Perché ha voluto addirittura passare con lui l'eternità invece che con suo padre?

Conosceremo, quindi, la storia di Irène attraverso il suo diario, che Julien ritrova e che legge per poter conoscere davvero e intimamente quella mamma che ha custodito un segreto per anni.

Ma non porta con sé solo questo, Julien: attratto dalla bella guardiana del cimitero (che a sua volta non è insensibile al fascino del poliziotto), saputo che  ella è sposata ma che del marito non ci sono notizie da anni, decide autonomamente di indagare, di scoprire che ne è stato di Philippe Touissant.

E in poco tempo, e senza neanche incontrare grosse difficoltà, scopre dov'è.

Perché Philippe non è morto, affatto: vive in un paese non lontano da Brancion e, dal momento in cui Violette apprende, con stupore, questa triste verità (è stata semplicemente abbandonata, come una scarpa vecchia e inutilizzabile), le cose prenderanno una piega inattesa e il lettore conoscerà gradualmente il passato e il presente di tutti i personaggi coinvolti e dei loro legami con persone vive e morte.

Come vi dicevo, in questo romanzo non v'è solo un filone narrativo: 

  • c'è quello principale, che è costituito dalla vita di Violette, dal suo passato, quindi il rapporto con Philippe, con i suoceri, la sua personalità solare e la sua fame di imparare e migliorarsi soffocate da un uomo arido ed egoista; apprendiamo che c'è una figlia, Lèonine. E su di lei non aggiungo altro.
        Conosceremo persone che, nella vita di Violette, sono state un balsamo sulle ferite                 dell'anima, che l'hanno aiutata a non avvizzire dentro e a rinascere.

  • c'è la parte relativa a Irène, la madre di Julien; anche se le sue vicende sentimentali potrebbero sembrare collaterali ed estranee al vissuto di Violette, il racconto del suo amore proibito avrà la sua "utilità" per la protagonista.
  • c'è spazio per lo stesso Philippe.
L'uomo non "fa simpatia" per come tratta la moglie, per il suo maledetto narcisismo, che lo porta a mettersi sempre al centro e al di sopra di tutto e tutti, trascurando Violette, che l'ama sinceramente.
Ma anche dietro questo personaggio "negativo" c'è un vissuto: c'è un cuore, ci sono delle fragilità, una valanga di errori e di rimpianti, di scelte sbagliate, di paure, di tentativi di arrivare alla verità per cercare la causa di un dolore immenso, con la speranza di ottenere se non pace, almeno vendetta.

  • e ci sono altre piccole storie, che si soffermano su personaggi secondari ma che hanno la loro importanza nello sviluppo degli avvenimenti.

Cambiare l'acqua ai fiori è un romanzo denso, pieno di eventi, fatti, persone, relazioni, lacrime, dolore, tradimenti.
È un romanzo che viaggia sul doppio binario della vita e della morte, del passato e del presente, delle gioie e del dolore, della speranza e della disperazione, del tradimento e della fiducia.

Con una penna molto coinvolgente, incredibilmente scorrevole e intensa, evocativa, intrisa di pathos, capace di emozionare, di tenere il lettore incollato alle pagine, Perrin ha dato vita ad una trama ricca di sotto trame e ciascuna è appassionante, perché ci sfila sotto gli occhi una galleria di esseri umani piccoli, deboli, fallaci, egoisti, generosi, sprezzanti, umili, bugiardi, leali, pieni di amore, di passione, di risentimento, di paura, di cicatrici che non si chiuderanno mai. 
Qualcuno perderà la voglia e la motivazione a vivere, qualcun altro la conserverà o la ritroverà, e quale luogo più fortemente simbolico di un cimitero per riflettere su quanto la vita - imprevedibile, crudele, unica - possa togliere, donare, chiedere in cambio e restituire?

Il tratteggio dei personaggi (sia principali che secondari) è perfetto, esauriente e convincente; belle le citazioni che aprono ogni capitolo; i salti temporali e narrativi (da un personaggio all'altro) non solo non infastidiscono ma sono ciò che tiene viva l'attenzione del lettore, che beve e assimila avidamente ogni colpo di scena, che sente attaccata su di sé ogni emozione, che coltiva speranze e trattiene non poche lacrime.

Credo che dalle mie parole si capisca che ho amato questo romanzo, ascoltato dalla voce della brava Michela Cescon.

Consigliato a chi desidera una lettura emozionante e scritta molto bene.


Alcune citazioni

"Il mio presente è un dono del cielo. Me lo dico ogni mattina appena apro gli occhi.
Sono stata molto infelice, addirittura annientata, inesistente, svuotata. Sono stata come i miei vicini, ma in peggio. Le mie funzioni vitali continuavano, ma senza me dentro, senza la mia anima, che a quanto pare, a prescindere da che uno sia grasso o magro, alto o basso, giovane o vecchio, pesa ventuno grammi.
Ma siccome l’infelicità non mi è mai piaciuta ho deciso che non sarebbe durata. La sfortuna deve pur finire, prima o poi."

"È un lusso essere proprietari del proprio tempo, lo ritengo uno dei più grandi lussi che l’essere umano possa concedersi."

"C’è qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi."

"Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?"

"La mancanza, il dolore, l’impossibilità di sopportare possono far vivere e sentire cose che vanno al di là di ogni immaginazione. Quando qualcuno è andato, è andato. Tranne che nella mente di chi rimane, e la mente di un unico uomo è ben più grande dell’universo."

"Amore è conoscere qualcuno che ti dà notizie di te".

"In fondo i ricordi sono grandi vacanze, spiagge private."

"Perché il tempo che passa
Ci scruta e poi ci spezza
Perché non resti con me
Perché te ne vai
Perché la vita e le barche
Che vanno sull’acqua hanno le ali..."

«L’edera soffoca gli alberi, Violette, non dimenticare mai di tagliarla, mai. Appena i pensieri ti portano verso le tenebre prendi la cesoia e taglia via la tristezza».

"Sarai per sempre tutti i miei amori, il primo, il secondo, il decimo e l’ultimo. Sarai per sempre i miei ricordi più belli, le mie grandi speranze."

"Le foglie morte si raccolgono a palate, i ricordi e i rimpianti anche".

"Sento la tua voce in tutti i rumori del mondo".

"Se ogni volta che penso a te spuntasse un fiore, la terra sarebbe un immenso giardino".


domenica 8 dicembre 2024

CARAVAGGIO, TRA FILM E FUMETTO

 

Caravaggio è sicuramente uno degli artisti che più amo.

Tempo fa vidi il film con Scamarcio, L'ombra di Caravaggio, e lo apprezzai molto; ieri, invece, ho letto la bella graphic novel di Milo Manara, Caravaggio (Panini, 116 pp., LINK).


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Tanto il film quanto il fumetto ci raccontano di come Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (1571-1610), fosse un genio dall'animo ribelle, e come questo suo essere fuori dal coro e dalle convenzioni si manifestasse nella vita e nella sua arte. 

Caravaggio era uno spirito inquieto, tormentato, e nelle sue meravigliose opere d'arte tirava fuori tanto i propri tormenti quanto la creatività esplosiva che lo caratterizzavano; egli amava dipingere scene, personaggi, azioni e sentimenti propri della vita reale, quotidiana, quella tipica della gente semplice - il popolo -, dei poveri, degli affamati, degli straccioni, delle prostitute e dei vagabondi.
E sceglieva questo tipo di persone come modelli da raffigurare, anche quando si trattava di soggetti sacri e di creare quadri ed opere grandiose su commissione da parte di figure religiose.

Chiaramente il suo modo di lavorare - sebbene gli venissero riconosciute da chiunque l'immensa bravura e l'unicità della sua arte - faceva storcere il naso a tanti, a cominciare dal papa, Paolo V; questi, nel film, ingaggia un agente segreto del Vaticano perché segua e controlli il pittore, denunciandone eventualmente la blasfemia.

Caravaggio era anche un uomo che si lasciava andare ai piaceri, alle bevute con gli amici, insomma, non conduceva un'esistenza morigerata, ma tutto questo non ha mai scalfito il suo genio, anzi, sembrava esserne, in un certo senso, il motore, l'anima.

Era anche una "testa calda", uno che non ci pensava due volte a farsi coinvolgere in litigi e baruffe, tanto da ritrovarsi spesso nei pasticci, restandone ferito, come quando si azzuffava con Ranuccio, un magnaccia violento e prepotente, dalle cui mani Michelangelo desiderava liberare la prostituta Anna (che gli fa da modella in diversi quadri).
Nel film, Scamarcio ben incarna questa personalità forte, questo modo di essere e di vivere "da
maledetto", da anima inquieta, sempre alla frenetica ricerca di stimoli e ispirazione, affascinante e scandalosa.

L'inclinazione a non tacere o essere indifferente davanti alle ingiustizie e il suo temperamento sanguigno lo portano a macchiarsi anche di omicidio, tanto da beccarsi una condanna a morte.

Se nel film ci si concentra (come il titolo stesso suggerisce) sull'investigatore - l’Ombra, interpretato da Louis Garrel - che lo segue ovunque, di nascosto, per coglierlo in fallo e poterlo far arrestare, Milo Manara, nei suoi splendidi disegni, ripercorre la vita e le opere di Michelangelo Merisi a partire dai suoi esordi fino alla sua rapida consacrazione come artista, per giungere alla sua tragica e prematura scomparsa. 

È evidente l'accuratissimo lavoro di ricerca, Milo Manara accompagna il lettore in una vera e propria visita guidata in cui possiamo ammirare moltissimi dei quadri di Caravaggio, che il fumettista ha riprodotto in modo magistrale, minuzioso: La vocazione di San Matteo, Morte della Vergine, Decollazione di San Giovanni Battista, David con la testa di Golia...

Leggere questa graphic novel è un emozionante viaggio attraverso le passioni, le pulsioni, i desideri e i demoni che hanno accompagnato la breve ma intensissima esistenza di un maestro del Rinascimento.

Consigliatissimo.

mercoledì 4 dicembre 2024

LIBRI LETTI A NOVEMBRE 2024

 


Buongiorno!!

No, ma dico...: ci rendiamo conto che il 2024 sta per terminare?! 

E questo è, infatti, il penultimo recap dell'anno in corso o.O

Tra un po' mi toccherà stilare la mia top ten *__*

Ma per adesso, ricapitolo le letture di novembre.

1. OLIVE, ANCORA LEI di E. Strout: narrativa americana - secondo libro dedicato al personaggio femminile di Olive Kitteridge. Un romanzo composto da più storie, che sfiorano/incrociano la protagonista (3/5). PER CHI CONOSCE GIÀ OLIVE E/O AMA LE STORIE DI PROVINCIA.
2. L'ULTIMA NOTTE DI WILLIE JONES di E. H. Winthrop: narrativa americana a tema razzismo, pena di morte. Come trascorre le sue ultime 24 ore di vita un detenuto destinato alla sedia elettrica? Difetto: un po' caotico, troppi punti di vista (4/5) PER CHI CERCA UN ROMANZO SU TEMATICHE ATTUALI.
3. LO SCIAMANO di S. Esposito: thriller a sfondo esoterico, esordio nella narrativa dell'attore che dà il volto a Genny Savastano. Mi ha sorpresa piacevolmente (4.5/5). SE VUOI UN THRILLER CHE ATTINGA ALL'OCCULTO.
4. LA DONNA NEL POZZO di P. Pulixi: giallo - un improbabile duo, composto da uno scrittore demotivato e un ghostwriter squattrinato, risolve un caso di suicidio collegato a un omicidio misterioso avvenuto molti anni prima. (4/5). SE VUOI UN GIALLO SCORREVOLE E GODIBILE.
5. LE RAGAZZE DELLA GRANDE GUERRA di F. Lightfoot: romanzo sentimentale a sfondo storico, ambientato durante e dopo il primo conflitto mondiale. Parte bene ma poi si perde in trame banalotte (2.5/5). NON LO CONSIGLIO...


READING CHALLENGE

Obiettivo scelto: un libro che racconti una storia d'amore.

6. AQUA E TERA di D. Franceschini: narrativa storica - la storia d'amore, narrata con delicatezza, tra due donne in una terra divisa tra socialismo e fascismo (4/5). ROMANZO CON UN SFONDO STORICO ACCURATO.



Ahimè, sul fronte serie tv, ho guardato solo la quarta stagione de L'amica geniale, che mi sta piacendo.

lunedì 2 dicembre 2024

OLIVE, ANCORA LEI di Elizabeth Strout [ RECENSIONE ]


Seguito di Olive Kitteridge, anche questo romanzo, pur ruotando sempre attorno all'omonima protagonista, comprende racconti riguardanti altre persone che, in qualche modo e anche solo lontanamente, conoscono Olive, la quale è ormai giunta a un'età avanzata ed è alle prese con le piccole gioie e le sempre più grandi difficoltà della vecchiaia.


OLIVE, ANCORA LEI
di  Elizabeth Strout 



Einaudi
trad. S. Basso
273 pp

Lo dico subito: non ho letto il libro precedente e non so se lo recupererò perché il secondo non mi ha fatto impazzire.
Questo per dire che non so tutto di lei, di Olive Kitteridge.

Non conosco i pregressi, ciò che è accaduto prima di questo romanzo, per cui mi posso basare solo su di esso per la mia personale conoscenza con la signora Olive, di Crosby, nel Maine, che vive in questa cittadina costiera sola soletta.

L'amato marito Henry è deceduto e il suo unico figlio Christopher vive a New York, esercita la professione di podologo ed ha una compagna, con cui ha dei figli.
Con il giovane non c'è un rapporto strettissimo, si sentono quel po' che basta e si vedono ancora meno.

Ma in occasione di un Natale, Olive decide di invitare Chris e famiglia a Crosby, per passare qualche giorno insieme nella casa che Olive ha condiviso con il buon Henry.

La motivazione è sicuramente rivedersi ma c'è dell'altro: Olive si è fidanzata e a breve si sposerà.

Con chi?
Con Jack Kennison, a sua volta vedovo.

La novella coppia non è più giovanissima... ma che vuol dire? C'è forse un'età più o meno adatta per unirsi a un'altra persona, decidere di percorrere insieme ad essa l'ultimo tratto dell'esistenza?

La robusta Olive e l'altrettanto corpulento Jack sono due persone essenzialmente sole: entrambe hanno amato i coniugi defunti, di cui hanno sentito molto la mancanza e ancora nel presente l'avvertono; i figli son distanti e i rapporti con essi pure...: perché non mettere insieme, sotto lo stesso tetto, alla stessa tavola, nello stesso talamo, le proprie solitudini?
In fondo, caratterialmente si prendono, nel senso che si sopportano a sufficienza, litigano poco e bene o male trascorrono assieme delle giornate serene.

Perché dopotutto, a una certa età, è alla serenità che bisogna puntare.

Non mancano le piccole scaramucce ed incomprensioni, anche con Chris (che inizialmente non accetta di buon grado che la sua anziana madre si porti in casa un coetaneo che per lui è un estraneo), ma son cose che si superano.
E quando la vita continuerà a scorrere, a togliere, a sparigliare qualche carta, troveremo Olive sempre la stessa, accidenti a lei: solida e robusta come lo è fisicamente, caparbia, pragmatica, spiccia e schietta, spesso brusca e senza filtri, altre volte sensibile ed attenta senza mai essere melensa, buona osservatrice e in grado di apprezzare le piccole cose della vita, come un tramonto o un'alba particolarmente sorprendenti.

Ma non c'è solo lei, in questo libro: l'autrice ci porta brevemente nelle vite e nella quotidianità di altra gente, altri uomini, donne, anche adolescenti, ciascuno indaffarato con i piccoli e grandi problemi esistenziali, relazionali, famigliari.

Una ragazza che ha un cattivo legame con la madre e che si lascia andare a condotte non proprio giuste, come a colmare un vuoto che la sta divorando.

Fratelli che hanno, l'uno nei confronti dell'altro, pesanti sensi di colpa che li separano ma che, alla fin fine, hanno solo bisogno di chiacchierare con franchezza.
Cognate poco sensibili l'una all'altra e disposte, a malapena, a trattarsi con finta cortesia.

Un'ex-studentessa di Olive che scrive poesie e, per farlo, non esita e "rubare" frammenti di conversazioni e di confidenze.

Una donna affetta da "un brutto male" che non ha la forza né fisica né emotiva per affrontare il peso di ogni giorno, che a stento sopporta la presenza, seppur rassicurante ed affettuosa, del marito, ma che, a ben guardare, ha solo bisogno di una persona fidata con cui parlare; qualcuno - come Olive! - che non la compatisca e che non la tratti come se stesse per morire da un momento all'altro...

Insomma, tante piccole storie di gente comune, che ha i problemi che abbiamo tutti e che in qualche modo incrocia o sfiora la vita di Olive.


Non posso dire di aver amato questo libro; ho proseguito nella lettura pur provando, in certi passaggi, un po' di noia e anche una certa "irritazione" per questo saltare da Olive (le cui vicissitudini personali, famigliari e di coppia, mi interessavano un po' di più) ad altri individui, nelle cui vite mi infilavo velocemente e altrettanto di fretta me ne uscivo, senza avere il tempo di affezionarmi ad alcuno.

Probabilmente, ripeto, questo è dovuto anche un po' al fatto che, non avendo letto il precedente romanzo, non avevo idea che mi sarei ritrovata in una trama ricca di sotto-trame; inoltre, c'è da dire che... anche ad Olive non è che accadano cose straordinariamente appassionanti.

Però forse è anche giusto così, nel senso: la vita è un'avventura per tutti, è fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, di morti e nascite, di compagnia e solitudine, di albe e tramonti..., per qualcuno è più eccitante che per altri... ma è pur sempre vita ed è degna di essere vissuta e narrata.

Olive ha avuto la sua, sicuramente piena, e leggere gli anni della vecchiaia (in particolare, mi riferisco all'ultima parte del romanzo) mi ha provocato tenerezza, perché la fragilità diviene una presenza purtroppo fedele anche nella quotidianità di un donnone come lei, che pure da anziana continua a far simpatia.

Se vi piacciono le storie che raccontano attimi di vita quotidiana in un paese di provincia, accomodatevi pure.
Però non fate come me: leggete prima Olive Kitteridge.

sabato 30 novembre 2024

L'ULTIMA NOTTE DI WILLIE JONES di Elizabeth H. Winthrop [ RECENSIONE ]



Come vive le sue ultime ventiquattro ore un condannato nel braccio della morte prima di finire sulla sedia elettrica?
E come vivono quell'ultima notte le persone a lui vicine: i suoi genitori, il suo avvocato, gli adulti e i ragazzini che sanno della sua triste sorte e ci spettegolano su?

La storia del protagonista, Willie Jones, si ispira a fatti realmente accaduti.



L'ULTIMA NOTTE DI WILLIE JONES
di Elizabeth Winthrop


Ed. Solferino
302 pp
trad. S. Rota Sperti

"La veglia è solo esistere. 
È aspettare di morire, 
e aspettare che quello che sta succedendo 
sembri reale."

È l'ottobre del 1943 e un altro giorno sta volgendo al termine a St. Martinville, in Louisiana.

Non è una notte come tutte le altre per più di una persona, in questo angolino di mondo.

Non lo è per il diciottenne Willie Jones, da mesi in prigione e, più precisamente, nel braccio della morte: accusato di aver violentato e aver causato la morte di una ragazza bianca (morta suicida, presumibilmente in seguito allo stupro, appunto - secondo l'accusa), quella che lo aspetta è l'ultima notte della sua vita.
A mezzanotte in punto verrà giustiziato sulla sedia elettrica e chissà in quanti verranno a vederlo «friggere», convinti della sua colpevolezza. 
Willie si è sempre dichiarato innocente e questa condanna a morte è per lui una tremenda ingiustizia (in merito a chi era per lui Grace e in che rapporti fossero, è qualcosa che si apprende nel corso della lettura).

La verità è che dietro quella condanna c'è una ragione ben chiara e specifica: il razzismo.

 

Willie è un negro ed è impossibile per la comunità bianca che la vittima - la povera Grace - fosse consenziente. Lui l'ha violentata, ha gettato su di lei una vergogna tale che la ragazza non ha retto e in seguito alla quale ha preferito morire.

Non è una notte come le altre per i coniugi Jones, Frank ed Elma; con la morte nel cuore, sanno che da lì a poche ore perderanno per sempre il loro ragazzo.
Se Elma non riesce neanche ad uscire di casa per il dolore, Frank si mette in viaggio, di notte, con la sua vecchia mula, per poter portare la lapide per il suo povero Willie.

Non è una notte come le altre per Polly, sua moglie Nell e il loro figlio Gabe.
Polly è procuratore distrettuale ed avvocato difensore di Willie, ma a quanto pare non è riuscito a far nulla per il suo cliente e non l'ha salvato dalla sedia elettrica.
Il giovane Gabe - come la piccola Scout de Il buio oltre la siepe - è orgoglioso del proprio genitore, che non esita a difendere i neri, ma non si spiega come sia possibile che allora non sia riuscito ad aiutare Willie.

Polly si tormenta per la medesima ragione.
Essendo il difensore del condannato, è tenuto ad assistere all'esecuzione e la cosa lo rende inquieto, angosciato.
A roderlo dentro sono i sensi di colpa: lui sa che avrebbe potuto gestire diversamente la difesa del giovane Jones, anche perché esercita questa professione perché crede davvero nella giustizia, ma... ha avuto paura.
In paese non puoi difendere un nero e pensare di attirarti le simpatie dei bianchi, tanto meno dei famigliari della ragazza che s'è uccisa.
Polly non è Atticus Finch, che combatte contro le discriminazioni e le ingiustizie con fierezza e coraggio; lui è meno ardimentoso e più pavido.

Non è una notte come le altre per padre Hannigan, il pastore che deve portare gli ultimi conforti religiosi a Willie, ma in realtà avrebbe bisogno egli per primo di ritrovare l'ardore di una fede che, nel suo cuore, va via via affievolendosi.

Non lo è per Dale e sua moglie Ora, il cui unico figlio combatte nel Pacifico, e che si ritrovano a discutere su come trattare dei bimbetti straccioni, neri come la notte, che vivono ai margini della loro proprietà. 


Di ciascuno di questi personaggi seguiamo il flusso di pensieri e la prospettiva di ognuno porta un contributo diverso alla narrazione, che converge chiaramente tutta verso l'esecuzione.
Perché è certo che essa avverrà.
Non siamo in un thriller psicologico, in cui c'è da cercare il serial killer, né in un legal thriller: non ci sono processi, arringhe, giudici, una giuria popolare da convincere.

Qui c'è chiaramente un ragazzo nero, giudicato colpevole di stupro ai danni di una ragazza bianca (per di più morta) e costui è stato condannato alla pena capitale, a morire sulla Feroce Gertie, la pesante sedia di legno in viaggio verso la sua cupa destinazione che, non fosse per quei lacci di cuoio e quei cavi elettrici, sembrerebbe solo una sedia.


In questo romanzo corale, in cui di capitolo in capitolo ci viene dato modo di soffermarci sul punto di vista di svariati personaggi, Elizabeth H. Winthrop tocca magistralmente, con realismo ma anche con delicata intensità i temi sempre attuali del razzismo, della giustizia, della colpa e del perdono

 «Credo nella bontà, e immagino che questo sia un segno. Ma vedo anche il male che esiste nel mondo. Vedo la crudeltà degli uomini verso gli altri uomini.»


I suoi uomini, le sue donne e i suoi ragazzini sono esseri umani ciascuno con le proprie contraddizioni e fragilità, pieni di interrogativi, dubbi, timori, che si muovono in un contesto contaminato dal pregiudizio e dall'odio razziale, costretti a confrontarsi con la triste ma concreta possibilità di compiere essi stessi scelte sbagliate, di cedere alla tentazione di condannare senza sapere la verità, di chiudere gli occhi al cospetto del male, di farsi sopraffare dalla paura o da un'indifferenza falsamente rassicurante.

Avanzando nella lettura, mi sono sentita divisa tra due sentimenti: l'impotenza e l'ineluttabilità di chi sa che il protagonista, innocente o no, sta andando incontro alla morte, e l'assurda speranza che si salvi.
Ma come potrebbe salvarsi se la sentenza è stata già emessa e tutto è pronto per l'esecuzione?

Un romanzo bello, profondo, dalle tematiche forti e coinvolgenti.
Consigliato.



mercoledì 27 novembre 2024

LO SCIAMANO di Salvatore Esposito [ RECENSIONE ]

 

L'esordio letterario dell'attore Salvatore Esposito ci porta in un'indagine complessa e difficile caratterizzata da numerosi ed efferati crimini legati a un mondo terribile e tetro, popolato da streghe e culti esoterici.
A seguire l'inquietante scia di sangue c'è Christian Costa, profiler esperto in delitti rituali -tanto da essere chiamato lo Sciamano- e uomo dal passato oscuro e misterioso.



LO SCIAMANO
di Salvatore Esposito

 
Sperling&Kupfer
324 pp
«Hai un occhio azzurro e uno scuro. 
Quale dei due è rivolto al passato e quale al futuro?»
«Non lo so.» 
«È tempo di saperlo».


Conosciamo il protagonista, Christian Costa (un uomo "all’apparenza gentile, ma di una gentilezza gelida"), mentre è in Svezia per dare una mano alla polizia, impegnata a vederci chiaro in un omicidio agghiacciante: una donna viene ritrovata morta dopo essere stata dissanguata come un animale da sacrificare.

Ma è in Italia che Christian deve tornare: lì dove c'è la sua compagna, Greta, che aspetta un bambino da lui.
Lì dove cominceranno a susseguirsi degli omicidi cruenti e spaventosi che, in un modo assolutamente inaspettato, egli scoprirà essere legati alle sue stesse origini.


Christian è stato, infatti, un bambino abbandonato dalla propria madre e cresciuto in un orfanotrofio; non sa nulla della donna che l'ha partorito, ma sente che qualcosa c'è, in lui, di quella madre sconosciuta: un'eredità innata, scritta dentro di lui, primordiale e buia, che viene fuori nei suoi incubi così spaventosamente vividi, che sembrano delle vere e proprie visioni, delle terrificanti allucinazioni, e che si manifesta anche quando lavora, in particolare in certi momenti cruciali delle indagini, quando è totalmente immerso nella ricerca di quei dettagli, sulle scene dei crimini e sui corpi straziati delle vittime, che nessun altro nota.

Quando è in quei momenti particolarmente ispirati, in cui è concentratissimo e applica tutta la sua intelligenza, il suo formidabile intuito e la sua esperienza, anche la gente attorno a lui resta ammutolita e affascinata, perché dalle labbra del profiler esce una nenia ammaliante, un suono simile ad un "canto elettrico che increspa l'aria" e che è accompagnato da un flebile mormorio di parole indistinguibili, che hanno un che di sacro e magico e che nessuno osa interrompere.
Perché chiunque abbia conosciuto o lavori accanto a Costa, sa che egli ha un modo tutto suo di procedere, di lavorare, di cercare indizi, di osservare ogni piccolo particolare della scena in cui è avvenuto un delitto e di "leggere" ciò che i cadaveri (spesso seviziati e torturati) delle povere vittime hanno da rivelare.

La tecnica di indagine di Costa, incomprensibile ai più, è nota per essere una garanzia di successo, la sua stessa persona è velata da un'aura di mistero e magnetismo, e in tanti restano incantanti nel vederlo all'opera, sapendo che egli difficilmente fallisce.

Un’infallibilità che induce gli ispettori di polizia a chiudere un occhio sui suoi atteggiamenti bruschi, scontrosi, su quella ruvidezza, nel modo di interagire con gli altri, che può indispettire chi non lo conosce.

La sua stessa compagna di vita, Greta, è consapevole delle barriere emotive dietro cui il suo uomo è chiuso e sa che oltre quei silenzi ostinati si nasconde un passato fatto di dolore e di interrogativi rimasti senza risposta. 

"Il passato è un cimitero. E quando scavi in un cimitero, escono fuori gli spettri."

Quando il corpo di una donna riaffiora tra le onde al largo di Ostia, Christian non sa ancora che è solo l'inizio di un viaggio costellato di sangue, intrighi, bugie e segreti che vedono coinvolte persone apparentemente insospettabili.


Da Roma a Napoli, il profiler si trova coinvolto in una intricata ed angosciante indagine che lo costringe a sprofondare in una realtà oscura, dove il confine tra reale e paranormale è labile, dove a confondere le tessere di un puzzle impenetrabile e arcano sono figure tanto ataviche quanto inafferrabili, appartenenti ad un mondo lontano, fatto di leggende popolari e tradizioni pagane, di streghe (le janare), messe nere, culti iniziatici, sacrifici umani, bambini rapiti, vendette e piani diabolici.


Un'indagine che si trasforma in un incubo ad occhi aperti tanto per Christian e per le altre persone coinvolte, quanto per il lettore, che ha tra le mani un thriller che mantiene un buon ritmo narrativo, con una trama sicuramente molto ricca e articolata, piena di personaggi e colpi di scena, con un'atmosfera che in alcuni passaggi rasenta l'horror e con descrizioni accurate, alcune (quelle relative, ad es, ai cadaveri) anche crude. 

Mi è piaciuto il protagonista, quest'uomo dal carattere introverso e dalla mente brillante, che sulle spalle porta il peso di un passato - legato alle proprie origini - ignoto ma di cui sente, ogni giorno, gli strascichi, che fanno di lui una persona unica, con capacità speciali ma, al contempo, cupe e sinistre.

Il finale è un "non-finale", nel senso che è aperto e, del resto, a Lo Sciamano segue il secondo libro della trilogia, "Eclissi di sangue. Una nuova indagine dello Sciamano"; è di recente pubblicazione il terzo volume, "Le streghe di Lourdes".

Ho scelto questo libro dal catalogo di Audible in quanto apprezzo moltissimo l'autore nelle sue vesti di attore e devo dire che sono rimasta impressionata: tenendo conto del fatto che è un esordio nel mondo della narrativa, è un thriller apprezzabilissimo da cui emerge, a mio avviso, la bravura di Salvatore Esposito, che ha fatto anche un interessante lavoro di ricerca nell'ambito dell’occulto e delle leggende popolari.

Lo consiglio, io l'ho ascoltato con molto interesse e come scrittore di thriller Esposito se la cava molto bene.







domenica 24 novembre 2024

PROSSIMAMENTE AL CINEMA

 

Buon pomeriggio, cari lettori!

Come sta trascorrendo la vostra domenica?

Io mi sto concedendo qualche momento al pc prima di rimettermi in cucina a preparare qualcosa per la colazione di domani.

Vi segnalo alcuni film in uscita al cinema; come sempre, sono tratti da libri.






Piccole cose come queste è un film diretto da Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. 

Uscita al cinema il 28 novembre 2024.


La storia si svolge nel 1985 in Irlanda.

Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall'animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d'inverno, l'uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio.
Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale, diretto da Suor Mary, fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria.
Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno.
Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall'altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di un'intera comunità.

La pellicola si ispira al romanzo breve di Claire Keegan, Piccole cose da nulla, che racconta dello scandalo irlandese legato alle Case Magdalene, istituti femminili religiosi per donne ritenute immorali.

RECENSIONE DEL ROMANZO


***


Non dirmi che hai paura, diretto da Yasemin Samdereli, con llham Mohamed Osman e Elmi Rashid Elmi, è tratto dall'omonimo bestseller di Giuseppe Catozzella, edito da Feltrinelli nel 2014 e vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega.

Uscita al cinema il 05 dicembre 2024
.

Il film ha per protagonista la giovane Samia (llham Mohamed Osman). Nata a Mogadiscio durante la guerra civile, la piccola Samia scopre all'età di nove anni di avere un talento che la rende unica: corre più veloce di tutti i suoi compagni.
Diventata una vera passione, la corsa è la sua ragione di vita e la forza che la aiuta a superare gli orrori della guerra. Con l'aiuto del suo migliore amico Ali, Samia si allena ogni giorno per partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino del 2008. Il suo sogno si avvera quando è ammessa come rappresentante della Somalia ai 200mt femminili.
Arriva ultima ma il pubblico le manifesta un grande calore. La sua partecipazione ai Giochi Olimpici però le costa diverse minacce da parte del Governo somalo che la condanna per aver commesso un peccato mortale: correre senza velo. Samia rischia la vita, ecco perché decide di scappare per cercare rifugio in Europa...


***

Conclave è un thriller psicologico diretto dall’austriaco Edward Berger e basato sull'omonimo romanzo di Robert Harris; le riprese hanno avuto luogo nel 2023 negli studi di Cinecittà a Roma e nella Reggia di Caserta.
Nel cast: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Lucian Msamati, Carlos Diehz, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini.

Uscita 19 dicembre 2024.

Al centro del film v'è la figura del cardinale Thomas Lawrence, impegnato a gestire il Conclave dopo la morte del Papa, figura molto amata durante il suo pontificato.
I potenti della Chiesa Cattolica sono riuniti in Vaticano per eleggere il nuovo Papa. Cardinal Lawrence capisce ben presto di trovarsi al centro di una cospirazione fatta di rivalità, ambizioni personali e scandali. 
Mentre ognuno trama per raggiungere i propri obiettivi, Lawrence scopre che il defunto Papa nascondeva un segreto che potrebbe danneggiare le fondamenta stesse della Chiesa Cattolica.

Ora deve scoprire di cosa si tratta prima che venga eletto il nuovo pontefice...


***

Emilia Perez è un film diretto da Jacques Audiard, con Zoe Saldana e Selena Gomez. 

Uscita al cinema il 9 gennaio 2025


Per la sceneggiatura il regista ha preso ispirazione dal romanzo Écoute di Boris Razon.

Ambientato nel Messico odierno, dove vive ed esercita l'avvocato Rita. 
Un giorno la legale riceve una singolare offerta: aiutare un temuto boss locale, legato al cartello messicano, a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. 
L'uomo vorrebbe sottoporsi a un intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso e diventare così la donna che ha sempre voluto essere.
In questo modo non solo eluderà le autorità, ma potrà vivere finalmente la sua vita con il genere a cui è sempre sentito di appartenere.




Sito consultato: ComingSoon.

giovedì 21 novembre 2024

LA DONNA NEL POZZO di Piergiorgio Pulixi [ RECENSIONE ]



Quando una maestra, che conduce una vita tranquilla in un paesino della Sardegna, viene ritrovata senza vita in un pozzo, si pensa subito ad un suicidio.
Ma in quel pozzo, anni prima, fu rinvenuto un altro cadavere femminile.
C'è un legame che unisce le due donne?
A cercare la verità c'è un giovane ghostwriter alla ricerca della storia giusta per un nuovo romanzo.



LA DONNA NEL POZZO
di Piergiorgio Pulixi



Ed. Feltrinelli
304 pp
Cristina Mandas è una maestra apprezzata, una brava mamma e una buona moglie.
Anche se di recente non sente di essere stata esattamente una buona moglie: come ha potuto dimenticare il compleanno del marito?
Quella che potrebbe apparire come una semplice svista è, invece, il segnale che qualcosa ha cominciato a scricchiolare nella sua vita.
L'affacciarsi nel presente, e da un giorno all'altro, di una persona appartenente ad una fase precedente della sua esistenza, di cui lei credeva di essersi liberata, è sufficiente a mandarla in crisi, a far sì che si chiuda, spaventata, in sé stessa.
In pochi, attorno a lei, sembrano dar peso al suo comportamento strano, eppure, nell'ombra, c'è qualcuno che la sta osservando e che non ha mai smesso di tenerla d'occhio.

Perché Cristina non si chiama così, in realtà.
Ella è stata costretta a cambiare identità per una serie di fatti drammatici accaduti diversi anni prima e di cui è a conoscenza; fatti che coinvolgono ragazze innocenti e individui senza scrupoli, i quali hanno tutte le ragioni perché il velo non si alzi sulle loro attività deprecabili e, per farlo, sono disposti ad eliminare tutti i testimoni scomodi.

A Roma, il trentenne Ermes Calvino lavora nella casa editrice di Arturo Panzirolli, un ex galeotto conosciuto in carcere e di cui Ermes è stato l'insegnante.
Ermes è un bravo ragazzo, di sani principi e gran lavoratore; abbandonato dal padre quand'era un ragazzino (abbandono che gli ha provocato un dolore che ancora fa male, anche adesso che è adulto), si è sempre dato da fare per aiutare la mamma e la sorella minore, Noemi, che purtroppo è venuta su un po' scapestrata, nonostante sia mamma di una bambina dolcissima e tanto affezionata allo zio, il quale stravede per la nipotina.

Pur di portare a casa lo stipendio e di togliere dai guai l'irresponsabile sorella, Ermes accetta a malincuore di scrivere romanzi a nome di qualcun altro.
Questo qualcun altro è Lorenzo Roccaforte, che è stato uno degli scrittore osannato dalla critica e finanche vincitore di uno Strega grazie ad un romanzo che ha venduto un gran numero di copie.
Purtroppo, per ragioni personali, a un certo punto la vena creativa ha abbandonato Lorenzo e, di conseguenza, il successo è volato via lasciando dietro di sé un uomo  demotivato, trattato e allontanato come un appestato, considerato da tutti come uno scrittore ormai fallito di cui a malapena ci si ricorda.

Ma la fortuna non ha smesso di sorridergli e Roccaforte si ritrova a fare affari con l'esuberante Panzarolli, grazie al quale pubblica un thriller di successo, che permette allo scrittore di tornare sotto le luci della ribalta e di essere nuovamente ammirato e vezzeggiato da critica e fans.
Peccato che a scrivere i suoi libri e i testi dei podcast true crime non sia davvero Lorenzo, bensì il povero e timido Ermes Calvino, che deve subire i capricci e le battutine sprezzanti del datore di lavoro e dello scrittore. 

Sempre in cerca di nuove idee da far convergere in una nuova intrigante pubblicazione, Panzarolli ordina ad Ermes di cercare, tra le tante lettere che giungono in redazione, quelle che offrano degli spunti per un'eventuale storia su cui costruire un romanzo.

L'ispirazione arriva dalla Sardegna e ha a che vedere proprio col presunto suicidio di Cristina Mandas e con un misterioso delitto avvenuto trent’anni prima, che sconvolse l’isola. 

Ermes e Lorenzo volano immediatamente in Sardegna e, mentre inizialmente Roccaforte cerca di godersi quei giorni sull'isola come se stesse in vacanza, Ermes - nelle cui vene scorre "sangue noir" e ha un fiuto da investigatore - si mette subito sulle tracce di Cristina e di tutte quelle persone che, in qualche modo, hanno (avuto) a che fare con la sua doppia vita (quella di oggi, in cui si chiamava Cristina, appunto, e quella di ieri, in cui era Teresa).

Ben presto, anche Lorenzo si appassiona alla torbida e cupa storia che man mano emerge dalla raccolta di informazioni da parte del ghostwriter ed entrambi si ritrovano a far domande e a ragionare su fatti e persone coinvolte in crimini nuovi e vecchi: persone potenti, che hanno saputo ricattare e costringere altre a mantenere il silenzio sui propri misfatti, ma la verità si sta facendo strada per uscire ed Ermes e Lorenzo sono intenzionati a dare giustizia alle vittime.


"La donna nel pozzo" è un romanzo (che non ho letto ma ascoltato dalla voce di Roberto Fedele, la cui lettura mi è piaciuta moltissimo: espressivo e trascinante) che mi ha coinvolta da subito perché  Piergiorgio Pulixi ha saputo costruire una trama sufficientemente intrigante mescolando gli elementi del thriller e del noir con altri dai toni più leggeri e ironici; Ermes e Lorenzo - caratterialmente e fisicamente agli antipodi - insieme compongono un simpatico duo che personalmente vedrei bene quali protagonisti di altre storie crime.

Ermes Calvino fa simpatia perché è un buono, forse anche troppo perché accetta di ingoiare tanti rospi pur di portare i soldi a casa; le sue interazioni con il cinico e arrogante Roccaforte (quest'ultimo ha il suo personale vissuto, che conosceremo e che ci farà capire perché è diventato lo stron*o che è) e il vivace Panzirolli danno vita a momenti decisamente simpatici. 

Per quanto riguarda la parte squisitamente noir, il quadro che si va delineando vede su due fronti uomini senza morale che credono di poter disporre di giovani donne come fossero oggetti, il che fa ancora più rabbia se si considera che essi siano anche minorenni e, quindi, più vulnerabili.

Pur non avendo trattenuto il fiato o provato quella tensione che solitamente mi accompagna nella lettura dei crime di Pulixi, anche questo libro mi ha comunque convinta e si è rivelato  oltremodo piacevole (da ascoltare, nel mio caso).

mercoledì 20 novembre 2024

La trilogia "La Principessa degli Elfi" di Licia Oliviero - in nuova edizione revisionata -

 

Buongiorno, lettori.

Questa mattina vorrei presentarvi alcune pubblicazioni rientranti nel genere fantasy.


Si tratta di una trilogia epic fantasy di cui ho già parlato sul blog; ve la ripropongo in quanto è stata ripubblicata in una nuova edizione revisionata: "La Principessa degli Elfi" di Licia Oliviero comprende 
  1. "La Principessa degli Elfi"
  2. "La Principessa degli Elfi - La Rivolta"
  3. "La Principessa degli Elfi - La Maledizione”


La Principessa degli Elfi (Editore: StreetLib Self-Publishing, 392 pp., eBook 2,99 €, cartaceo 16,99 €).  >>  RECENSIONE <<

Il libro si trova in formato ePub, formato Kindle e cartaceo.

Tropes: Found family, Past trauma, First love, Captive heroine, Dark forest, Hidden truth, Ancient power, Magic elven kingdom.


Trama

Layra ha vissuto i primi dieci anni della sua vita completamente all’oscuro delle sue origini e del suo retaggio; il diadema azzurro che le cinge la fronte come un tatuaggio, però, indica che lei è la principessa degli Elfi della Luce e il suo destino è riscattare il suo popolo dalla tirannia degli Elfi Oscuri, che hanno usurpato il suo trono.
Non appena scopre la verità, la giovane viene rapita dai demoni e solo quattro anni dopo ritrova la libertà.
Sebbene il suo futuro sia incerto, costellato di tradimenti, fughe e nemici, ella riesce a trovare l’amore e l’amicizia, ma continuare a vigilare perché il re degli Elfi Oscuri ha dei piani per lei e nulla lo fermerà dall’attuarli.

Un racconto magico capace di evocare le forze del Bene e del Male, sovrane del destino di ognuno di noi.


Link d’acquisto

Amazon: https://www.amazon.it/Principessa-degli-Elfi-Licia-Oliviero-ebook/dp/B0D4TG1S6X
Kobo: https://www.kobo.com/it/it/ebook/la-principessa-degli-elfi-3
StreetLib Store: https://store.streetlib.com/bambini-e-ragazzi/la-principessa-degli-elfi-823031/
Mondadori: https://www.mondadoristore.it/principessa-Elfi-Nuova-ediz-Licia-Oliviero/eai979122304166/
Feltrinelli: https://www.lafeltrinelli.it/principessa-degli-elfi-nuova-ediz-libro-licia-oliviero/e/9791223041666


La Principessa degli Elfi - La Rivolta (Editore: StreetLib Self-Publishing, 496 pp., eBook 2,99 €, cartaceo 18,99 €).  >>  RECENSIONE <<

Il libro si trova in formato ePub, formato Kindle e cartaceo.


Tropes: Found family, Past trauma, First love, Captive heroine, Dark forest, Hidden truth, Ancient power, Magic elven kingdom.


Trama

L’Oscurità sembra aver vinto ed eclissato la Luce: Layra e Ally sono tenute prigioniere dal re degli Elfi Oscuri, intenzionato a sfruttarle per i propri scopi, mentre Anter è libero in un regno prostrato e in catene.
Catene che iniziano a cedere, forzate dagli Elfi della Luce ribelli che, sfuggiti ai rastrellamenti nemici, intendono riconquistare la libertà perduta e il regno.
I pericoli sono innumerevoli e la forza del nemico soverchiante, ma i tentativi dei ribelli e la determinazione di Layra condurranno a una nuova battaglia, il cui esito incerto, però, potrebbe richiedere un prezzo davvero troppo alto.

Tropes: Found family, Past trauma, First love, Captive heroine, Dark forest, Hidden truth, Ancient power, Magic elven kingdom, Epic battle.



Link d’acquisto

Amazon: https://www.amazon.it/gp/product/B0D4T3ZSGM
Kobo: https://www.kobo.com/it/it/ebook/la-principessa-degli-elfi-la-rivolta-2
StreetLib Store: https://store.streetlib.com/bambini-e-ragazzi/la-principessa-degli-elfi-la-rivolta-823051/
Mondadori: https://www.mondadoristore.it/rivolta-principessa-elfi-Licia-Oliviero/eai979122304167/
Feltrinelli: https://www.lafeltrinelli.it/rivolta-principessa-degli-elfi-nuova-libro-licia-oliviero/e/9791223041673



La Principessa degli Elfi - La Maledizione  (Editore: StreetLib Self-Publishing, 592 pp., eBook 2,99 €, cartaceo 21,99 €).  >>  RECENSIONE <<


Il libro si trova in formato ePub, formato Kindle e cartaceo.

Tropes: Found family, Past trauma, First love, Captive heroine, Dark forest, Hidden truth, Ancient power, Magic elven kingdom, epic Battle.


Trama 

È trascorso più di un anno da quando gli Elfi della Luce hanno vinto la battaglia contro le forze dell’Oscurità e nel loro regno la vita è tornata a scorrere serena.
La pace, però, non è destinata a durare.
Amos è determinato ad annientare coloro che lo hanno sconfitto, attuando una terribile vendetta: improvvisamente dal regno della Luce i bambini iniziano a sparire senza lasciare traccia.
Layra, Anter e Ally si troveranno di nuovo al centro della tempesta, stavolta nel regno degli Elfi Oscuri, lontani dai loro affetti e da chi possa offrire loro aiuto.
Siamo alla resa dei conti, ma sconfiggere Amos sembra impossibile finché la maledizione che lega lui e Layra è attiva. E presto risulterà chiaro che non sia l’unico ostacolo.
Fra alleati inaspettati e terribili segreti sepolti nel tempo, la Luce riuscirà a trionfare anche questa volta?

Link d’acquisto

BIOGRAFIA AUTRICE.
LICIA OLIVIERO è nata a Torre del Greco nel 1995. Laureata in Lettere Moderne nel 2018, ha conseguito la Laurea magistrale in Filologia Moderna con il massimo dei voti nel 2023.
Ha da sempre una fervida immaginazione e una predilezione per tutto ciò che appartiene al mondo della fantasia. Considera la lettura un bisogno primario, adora perdersi nei mondi di carta e inchiostro.
L’amore per la scrittura deriva direttamente da queste passioni, scrivere è stato inizialmente il mezzo per dare sfogo alla fantasia, mentre adesso è una necessità, capace di rapirla anche per giornate intere.
Il suo esordio letterario è stato “La Principessa degli Elfi”, seguito dagli altri due volumi della trilogia fantasy: “La Principessa degli Elfi - La Rivolta” e “La Principessa degli Elfi - La Maledizione”.
“Omega: La fine è solo il principio” è l'inizio di una nuova saga urban fantasy, a cui segue la raccolta di racconti “Omega: Momenti perduti”.

Link utili:
Sito web: https://laprincipessadeglielfi.weebly.com/
Instagram: https://www.instagram.com/liciaoliviero/
TikTok: https://www.tiktok.com/@liciaoliviero?_t=8r0WwhHRs3i&_r=1
Goodreads: https://www.goodreads.com/series/175982-la-principessa-degli-elfi
Playlist “La Principessa degli Elfi”: https://www.youtube.com/watch?v=ROGkS3qDtlg
Playlist “La Principessa degli Elfi - La Rivolta”: https://www.youtube.com/watch?v=F-_Xhsc0Zk4
Playlist “La Principessa degli Elfi - La Maledizione”: https://www.youtube.com/watch?v=arvSr-_bwGU



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