sabato 5 dicembre 2015

Anteprima Nativi Digitali Edizioni: IL DEMONE DI FUOCO di Gianluca Malato



Continuano le avventure di Baltak, il mercenario già noto a chi ha letto "Il cuore di Quetzal" e "La maschera d'oro"; in questo nuovo capitolo  i ruoli sono invertiti e non è Baltak a dar la caccia a qualcuno!
Tuttavia, la vera minaccia che lo attende si rivelerà un'altra, collegata al suo nemico più terribile, il malvagio Loki.

IL DEMONE DI FUOCO
di Gianluca Malato


Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di uscita: 9 dicembre 2015
Genere: Sword and Sorcery, Fantasy
Collana: Fantasy
Prezzo: 0.99€
Formato: ebook (epub, mobi, pdf)
Lunghezza: 35 pagine (circa)
Link per acquisto e altre info: QUI

Sinossi

Baltak, mercenario dal passato misterioso, è di nuovo nei guai: questa volta tre briganti gli stanno dando la caccia. 
Cercando di eludere il loro inseguimento, si troverà in una valle innevata, popolata da bizzarre creature. Ma, nel sottosuolo di quelle lande, il ghiaccio e la neve celano una minaccia fatta di fuoco e fiamme. 
Il sesto senso di Baltak gli suggerisce che in quel luogo si possa celare una traccia del malvagio Loki, il suo più terribile nemico. 
Qual è il senso di tutto ciò, e quali scontri e pericoli attendono il nostro guerriero solitario?

"Il demone di fuoco" è la nuova opera di Gianluca Malato, già autore degli Sword &Sorcery "Il Cuore di Quetzal" e "La Maschera d'Oro". Ancora una volta, il tenebroso Baltak vi accompagnerà in un mondo fatto di culti segreti, creature demoniache e scontri... all'ultima runa.


L'autore.
Gianluca Malato è nato a Erice nel 1986. Scrive per diletto sin dall’età di 16 anni, pubblicando romanzi brevi e racconti di genere fantastico in vari siti Internet specializzati.
Nel 2008 comincia a collaborare come redattore con il giornale online Fantascienza.com, per il quale scrive notizie sul mondo del cinema e articoli di divulgazione scientifica, inoltre ha collaborato con il portale Silenzio-In-Sala.com, con la rivista Fantasy Magazine e con il blog Ossblog.it.
Trasferitosi a Roma, si laurea in Fisica Teorica con indirizzo Meccanica Statistica dei Sistemi Complessi presso l’Università “La Sapienza”, trovando successivamente lavoro nel settore informatico.
Nel 2014 pubblica con la formula del self-publishing una seconda edizione del suo primo romanzo Il Golem. Nello stesso anno la rivista Fantasy Magazine pubblica il suo racconto di genere sword and sorcery Razziatori di tombe, ambientato nello stesso contesto fantasy del romanzo Il cuore di Quetzal, sempre del 2014 ed edito da Nativi Digitali Edizioni.
Nel 2015 pubblica il racconto sword and sorcery La Maschera d’Oro, breve spin-off de Il cuore di Quetzal. Il racconto rimane posizionato per due mesi consecutivi nella classifica dei 100 e-book gratuiti più scaricati da Amazon. Nello stesso anno pubblica a puntate il romanzo fantasy La Torre del Gigante, poi riproposto in forma cartacea.
Sempre nel 2015 si avvicina al genere Steampunk pubblicando con Dunwich Edizioni il romanzo breve Vapore Nero e i racconti Sulla rotta della Black Steam e Il sogno di Icarus. Ritorna quindi allo sword and sorcery e all’universo narrativo di Il Cuore di Quetzal con Il Demone di Fuoco, edito da Nativi Digitali Edizioni.

venerdì 4 dicembre 2015

Romanzi in uscita a gennaio (anteprima libri)



Qualche anteprima prevista per il nuovo anno.
Cosa vi attira e cosa no?


  • IL SEGRETO DI GAUDI' di Daniel Sànchez Pardos: sullo sfondo di una Barcellona magica e misteriosa, un potente affresco storico, un romanzo che mescola abilmente realtà e finzione travolgendo il lettore con una vicenda d’amicizia e d’amore, di mistero e pericolo difficile da dimenticare.
  • Dopo "Muori con me" Karen Sander torna  con "Ascolta o muori", il secondo romanzo incentrato sulla coppia investigativa formata dal commissario della Omicidi, Georg Stadler, e dalla psicologa criminale Liz Montario
  • L'Usignolo di Kristin Hannah racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell'amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa e coinvolgente che celebra la resilienza dell'animo umano e la straordinaria forza delle donne.


IL SEGRETO DI GAUDI'
di Daniel Sánchez Pardos


Ed. Corbaccio
trad. C. Marseguerra
18.60 euro
uscita:
14 GENNAIO 2016
Una città misteriosa: Barcellona
Un giovane visionario: Gaudí
Una cospirazione che nasconde un pericolo mortale 


Trama

Barcellona, ottobre 1874. Dopo diversi anni di esilio a Londra, Gabriel Camarasa è appena rientrato con la famiglia in una Spagna sconvolta dalle lotte dinastiche.
A Barcellona i Camarasa sono tornati per volontà del padre, proprietario di un giornale scandalistico, «Notizie illustrate».
Gabriel non va molto d’accordo con il padre, né apprezza la rivista che lui finanzia, se non fosse per la bella illustratrice che ci lavora, l’affascinante e sfuggente Fiona Begg, alla quale è legato da un complicato rapporto che ha radici nel periodo londinese.
Per un caso fortuito, Gabriel incontra uno studente del secondo anno di Architettura, un giovane tanto strano quanto brillante, Antoni Gaudí. Affascinato da lui e dall’aurea di mistero che sembra circondarlo, Gabriel non si accorge della strana situazione che si sta creando in casa sua, delle preoccupazioni sempre più grandi che sembrano gravare su suo padre, finché la situazione non precipita e il suo mondo non si capovolge.
E Gabriel si trova a dover rispondere a domande terribili…
Suo padre ha fatto davvero quello di cui è accusato? E soprattutto: chi è veramente Antoni Gaudí? Dove passa le sue notti quando di lui si perdono le tracce? Perché sembra conoscere così bene i bassifondi di Barcellona e frequenta individui così poco raccomandabili? Quale segreto conosce che potrebbe portare addirittura alla distruzione della celebre Cattedrale del Mare? Gabriel può veramente fidarsi di lui e della bellissima Fiona?


Recensione film: LA PRIMA LUCE di Vincenzo Marra



Ieri sera sono andata al cinema, dove il giovedì c'è la proiezione dei film della Rassegna d'Essai, ovvero Cinema d'Autore.

Il film in programmazione era questo:

LA PRIMA LUCE

2015
Regia: Vincenzo Marra
Cast: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla.


Marco Mauri è un giovane e cinico avvocato che vive a Bari con la sua compagna Martina, di origini latinoamericane (cilena), che si è trasferita in Italia dopo aver conosciuto lui, col quale ha avuto un figlio, Mateo di 7 anni.

Marco e Martina sono una coppia in crisi: lei mostra molta insofferenza e insoddisfazione, non solo verso il compagno ma in generale nei confronti della propria vita in Italia, un Paese ormai eternamente in crisi dove lei non vede alcun futuro, né per sé né per il proprio figlio.
Lui sembra chiudersi nel suo lavoro e nei suoi egoismi di chi sa che oggi come oggi si deve solo cercare di sopravvivere come meglio è possibile, e questo lo ha portato ad essere forse poco sensibile e attento ai malesseri di Martina.
Nonostante questo, Marco è un padre che cerca di essere presente e di dimostrare a Mateo quanto lo ami e che sul papà potrà sempre contare.
Ma a spezzare l'idilliaco rapporto padre-figlio ci pensa lei, Martina, ormai decisa a tornare "a casa propria".
Chiaramente, suo figlio andrà via con lei.

La frustrazione di Martina è evidente nei suoi atteggiamenti, nelle sue espressioni facciali, nei toni di voce al limite dell'isteria, nella sua acidità verso un Marco molto confuso e stupito: ok, hanno qualche problema a comunicare e capirsi, lui in passato ha fatto degli errori, ma sarà pure possibile rimediare o no?
A quanto pare no.
Mentre lui è fuori per due giorni per lavoro, lei piglia i passaporti e il bambino e se ne va.

Al ritorno, Marco si fa prendere dalla disperazione e dal senso di impotenza: come farà a rintracciarla?
Eppure decide di partire per il Sudamerica, alla ricerca del figlio sottrattogli.
E se in Italia la compagna avrebbe necessitato del consenso di Marco per portar via il minore, in Cile le cose evidentemente funzionano in modo diverso e la legge non sempre va incontro (quantomeno in questo caso) al padre..., che si ritrova solo in tutti i sensi.

Marco farà di tutto per scoprire dove vive Martina e per farla ragionare: davvero crede che togliere a Mateo il proprio padre sia la soluzione migliore per lui?

Stupisce e forse un po'  innervosisce la testardaggine di questa donna infelice e depressa che si accanisce contro un compagno e un padre che forse non sarà perfetto, ma non sembra neanche che abbia chissà quali colpe da scontare.
Vero è che qualche segnale del proprio malessere interiore lei dice di averlo dato, in sette anni, ma che lui proprio non l'ha raccolto, quindi è facile immaginare come la donna abbia accumulato frustrazione e risentimenti verso il compagno.

Nonostante avvertiamo che non sia esente da difetti ed errori, il personaggio interpretato con passione e credibilità da Scamarcio ha una sua coerenza: è un uomo con le sue mancanze, che sicuramente avrà delle idee non sempre giuste su come rapportarsi agli altri (significativo il litigio tra i due quando lei viene a sapere che Marco insegna al bambino a difendersi da un compagno bullo  ricorrendo alle mani), che avrà fatto degli errori nel suo rapporto con la partner, ma rispetto a lei, lui non nasconde i propri sbagli (almeno non quelli reali) e ci appare come un uomo e un padre semplicemente "umano", "normale"; e anzi, pur di dimostrare la sua tenacia nel volersi riprendere il bambino, è pronto a soffocare certe impulsività, e alla fine - nonostante le accuse fin troppo pesanti da parte di lei - chi dimostra di essere più maturo e disposto a sacrificarsi per essere un padre presente, è proprio Marco.

Rispetto a lei, che sente Mateo soltanto come suo figlio, infischiandosene della presenza della figura paterna nell'esistenza del piccolo, Marco sa che Mateo ha bisogno di entrambi e lì dove la disperazione potrebbe (legittimamente?) fargli prendere decisioni pericolose e impulsive, l'amore e la razionalità invece finiranno per prevalere.

E' un film dal ritmo lento, con diverse scene "statiche", che però io non ho trovato fastidiose o inutili perchè è uno statico non vuoto ma carico delle emozioni e degli stati d'animo negativi che Marco si trova a provare dopo e durante l'allontanamento della persona che più ama al mondo: senso di impotenza, smarrimento, frustrazione, disperazione, unite spesso alla paura di non farcela a riprendersi il proprio ruolo di padre; ma al netto di questo, non si può non tifare per questo papà che è pronto a fare di tutto per amore.

Intenso e toccante il breve discorso di Marco alla moglie quando entrambi aspettano che il tribunale cileno annunci la propria sentenza; il film è recitato in parte in italiano e in parte in cileno, chiaramente con sottotitoli; a dire il vero i sottotitoli ci sono pure per il barese, che effettivamente fa lingua a sè ^_^ (lo dico ironicamente e con molta simpatia, son del foggiano e il mio dialetto meriterebbe sottotitoli pure per la gestualità convenzionale e universalmente riconosciuta).

Parere positivo per questo film che tratta in modo onesto e essenziale il dramma dei figli contesi e che sul finale, secondo me, lascia lo spettatore un po' perso, come a volergli dare l'onere di immaginarsi da solo cosa ne sarà di Marco e del suo rapporto con Mateo (e con quella matta della ex).

Convincente Scamarcio - dalla mimica facciale agli atteggiamenti ai toni  - nei panni del padre che non molla e non si arrende; la Ramirez parla come Belen ma mi irrita di più;  dolce il bambino, anche se non capisco perchè lo prendessero tutti in braccio come se avesse 2 anni, quando invece ne aveva 7!

Consigliato in particolare a chi ama le storie drammatiche, a tema familiare.

Per leggere le recensioni di altri film, clicca sull'etichetta  Cinema.

giovedì 3 dicembre 2015

Recensione: LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi



Terminato l'ultimo thriller di Donato Carrisi, di recentissima pubblicazione, che come sempre mi ha tenuta col fiato sospeso.

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
di Donato Carrisi


Ed. Longanesi
350 pp
18.60 euro
in libreria:
23 NOVEMBRE 2015
QUI info trama

E' una notte densa di fitta nebbia quella che vede l'agente speciale Vogel finire in un fosso con la propria auto; nonostante non abbia riportato ferite sui suoi abiti c'è del sangue, e non è di Vogel, il quale - quando viene portato in ospedale e condotto nell'ambulatorio dello psichiatra Flores - è in uno stato di confusione tale da non ricordare cosa gli è successo.
O almeno così vuol far credere.
Ma c'è poco da credergli: chi conosce Vogel sa che si tratta di un manipolatore, di un uomo senza scrupoli disposto a mentire pur di raggiungere i suoi scopi, e di cui non c'è da fidarsi.

Eppure prima di quella notte in cui tutto cambiò, Vogel è stato per settimane sotto le luci della ribalta a motivo del caso di scomparsa su cui stava indagando.
Il caso che ha visto protagonista la giovanissima Anna Lou Kastner, una ragazzina dai capelli rossi, con una spruzzata di lentiggini sul viso e un sorriso dolce e innocente, figlia di una coppia molto credente e osservante i rigidi dettami della propria setta religiosa d'appartenenza, sparita in un pomeriggio come tanti mentre camminava per le strade del tranquillo paese di Avechot, tra le Alpi.

Un caso che avrebbe potuto passare in sordina, come una delle diverse sparizioni irrisolte che coinvolgono tanti adolescenti, ma che è stato attraversato da una grande popolarità.
Come mai?
Perchè a capo delle indagini c'era appunto lui, il cinico Vogel, e a lui piace occuparsi di casi dal forte impatto mediatico.
Vogel è un maestro in questo: ha un'abilità sconcertante nel dirigere l'attenzione di tutti - media e opinione pubblica - in modo che venga dato un gran risalto a determinati aspetti della vicenda piuttosto che ad altri, tanto da arrivare ad oscurare la vittima pur di puntare i riflettori sulla ricerca del colpevole, del mostro, e una volta trovato colui che ha tutte le carte in regola per essere il carnefice, Vogel fa di tutto per incastrarlo.
Anche quello che non andrebbe fatto.

Ed è così che, partendo dal colloquio-confessione tra Vogel e il dottor Flores (a due mesi dalla sparizione di Anna Lou), l'Autore ci porta pian piano a ritroso nel tempo, lasciandoci scoprire tutti gli elementi che hanno caratterizzato le indagini volte a catturare il mostro.

Seguiamo il punto di vista di Vogel, il suo cinismo e la sua bravura nel far sì che l'indagine prendesse una determinata piega, gettando fumo negli occhi a giornalisti e curiosi, fino a trovare il colpevole perfetto: il professor Loris Martini.

L'autore ci lascia seguire lo sviluppo degli eventi anche dalla prospettiva di quest'uomo tranquillo e molto comune, che si ritrova invischiato improvvisamente e pericolosamente nella sparizione della ragazzina, senza che ci sia apparentemente un concreto collegamento tra loro due.

Ma i collegamenti e i moventi si trovano, se si lavora in un certo modo, e Vogel lo sa, soprattutto quando certi particolari vengono studiati a tavolino così da costruire una presunta verità montata ad arte, con tanto di filmati e indizi che, ok, forse non saranno delle prove schiaccianti, ma gettano un sacco di dubbi nella mente delle persone curiose, dai giornalisti ai vicini di casa a chiunque segua il telegiornale e si appassioni morbosamente alla ricerca del cattivo che va in giro rapendo delle ragazzine.

Il modo di agire di Vogel e il suo approccio nei confronti della ricerca della verità, della soluzione "a tutti i costi" del caso, in passato gli ha recato non pochi danni d'immagine, con annesso il rischio di metter fine alla propria carriera, ma questo non gli impedisce di ricadere nel medesimo ingranaggio: creare interesse, far crescere l'audience sul caso, per riceverne fama e onori, anche a discapito della giustizia e della verità.

Del resto, lui ne è convinto:

«La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole.».

E mentre i genitori di Anna Lou si consumano di dolore sperando che la loro bambina torni a casa e la folla curiosa riceve giorno per giorno il suo carico di notizie sensazionale ed eccitante, Vogel si sente il supereroe soddisfatto del proprio lavoro.

E Martini, questo professore, che è venuto nello sperduto paese di Avechot per trovare pace ed equilibrio familiare, ritrovandosi addirittura accusato di un crimine terribile?
E' davvero colpevole o gli indizi che conducono a lui sono mere coincidenze? Riuscirà a dimostrare eventualmente la propria innocenza?
Ma soprattutto, che fine ha fatto la povera Anna Lou, della quale, col passare dei giorni, in tanti sembrano dimenticarsi, occupati come sono a soffermarsi sugli aspetti più eclatanti e clamorosi della vicenda?
La ragazzina sembra scomparsa nel nulla, inghiottita dalla fitta nebbia, la stessa che avvolge un confuso e provato Vogel la notte del suo incidente.

Leggendo non ho potuto fare a meno di volare con la mente a fatti di cronaca celebri di cui si è discusso/discute da anni e quotidianamente (dall'omicidio di Yara alla mamma di Cogne...), in cui la gogna mediatica e i mille processi fatti in tv dalle tante trasmissioni e talk-show, fanno la loro parte, pretendendo ogni volta di aggiungere particolari scottanti, che in realtà rivelano davvero ben poco ma che di certo hanno il potere non solo di tenere alta l'attenzione della gente, ma ancor più di rendere una versione dei fatti più "tendente al vero" rispetto ad un'altra, pur non essendo magari ancora giunti alla definitiva soluzione del caso.

Seguiamo lo svolgersi delle indagini storcendo un po' il naso davanti ai metodi non sempre ortodossi di Vogel, condividendo su di lui i dubbi di chi lo affianca sul lavoro; cerchiamo di scrutare nelle giornate dell'indiziato numero uno - Martini - per scorgere quei particolari che lo inchiodano in maniera incontrovertibile, o che al contrario lo scagionano; restiamo, pagina dopo pagina, in attesa della prova decisiva, del rilevamento del DNA del mostro, immaginando che prima o poi anche lui dovrà pur emergere dalla nebbia in cui è finita la povera Anna Lou.

Che dire di questo ultimo romanzo di Carrisi?
Io lo trovo sempre geniale, appassionante: una scrittura avvincente, una trama articolata, sempre ricca di colpi di scena, in cui niente è come sembra, dove fino all'ultimo rigo non sai mai se l'innocente resterà tale o se verrà fuori un colpevole lì dove proprio non te lo aspettavi.
Forse all'inizio il ritmo parte un po' troppo lento, come se la storia ci mettesse un po' a ingranare la marcia, e ci sono da leggere diverse pagine prima di sentire la vera tensione addosso, per poi giungervi e vedersi risolvere tutto in un lasso di tempo più breve di quanto ti saresti aspettato.

Ma magari è una sensazione mia, tutta personale, dovuta al fatto che con Carrisi a me succede così: mi trasporta e coinvolge nel suo mondo dove il Male impera, dove sai che esso non ha il volto deformato e malvagio di Teddy Krueger ma quello semplice delle persone comuni, che ti camminano accanto, e questo rende il tutto più inquietante ma anche stranamente affascinante, fino quasi a non volere uscire troppo presto da questa atmosfera tenebrosa, ma desiderando penetrarla, quasi a voler vedere il Male bene in faccia.
Non sono sicura di essermi spiegata a sufficienza, ma questo è solo per dire che per me ogni libro di Carrisi dovrebbe durare uno sproposito. ^_^

Beh, il mio parere non può che essere positivo, e per quel che mi riguarda Donato Carrisi si riconferma uno scrittore di thriller/noir bravissimo, dalla penna ammaliante e che si legge tutto d'un fiato.

Frammenti d'amore ("Le confessioni segrete di Maria Antonietta")



Un tenero momento d'amore tra la regina Maria Antonietta e il suo amante, Axel von Fersen, tratto dal romanzo "Le confessioni segrete di Maria Antonietta":

"Axel mi scosta un ricciolo ribelle e appoggia le sue labbra alle mie, stringendomi forte, perché sappiamo di non poter salutarci in questo modo a Bondy. Assaporo avidamente le sue labbra e la lingua, temendo che sarà per l'ultima volta. 
E' un addio frenetico, perchè ci sono ancora moltissime cose da fare prima di stanotte e i nostri sensi devono restare all'erta.
La nostra passione non è la cosa più importante al mondo. Tutt'altro. Quella, ahimè, è una bella favola di un'altra, e più giovane, età. (...)
Quando ci stacchiamo per respirare, Axel mi mormora tra i capelli: 'Vivo ogni giorno della mia vita per noi, Antonietta. E ovunque sarò, farò lo stesso'. Mi bacia le guance, raccogliendo le mie lacrime. Gli prendo le mani e me le premo contro il petto. 'Sentite il mio cuore', bisbiglio tra i singhiozzi. 'E sappiate che è vostro'.



mercoledì 2 dicembre 2015

Prossime letture programmate: "Ragazzi di vita" di Pier Paolo Pasolini



Tra le mie prossime letture dicembrinechesfocianoagennaio ci sarà Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, che leggerò in compagnia di altre lettrici in un GdL su Fb.


RAGAZZI DI VITA
di Pier Paolo Pasolini



Garzanti 
Prefazione di V. Cerami. 
256 pagine 
€ 11.50
Alcune informazioni  sulla accoglienza di questo romanzo da parte dei critici contemporanei al poeta e scrittore, tratte dal sito a lui dedicato:


Nel 1955 viene pubblicato da Garzanti il romanzo "Ragazzi di vita", che ottiene un vasto successo, sia di critica che di lettori. Il giudizio della cultura ufficiale della sinistra, e in particolare del PCI, è però in gran parte negativo. Il libro viene definito intriso di "gusto morboso, dello sporco, dell'abbietto, dello scomposto, del torbido.."
La Presidenza del Consiglio (nella persona dell'allora ministro degli interni, Tambroni) promuove un'azione giudiziaria contro Pasolini e Livio Garzanti. Il processo da' luogo all'assoluzione "perche' il fatto non costituisce reato".  Il libro, per un anno tolto alle librerie, viene dissequestrato. Pasolini diventa però uno dei bersagli preferiti dai giornali di cronaca nera; viene accusato di reati al limite del grottesco: favoreggiamento per rissa e furto; rapina a mano armata ai danni di un bar limitrofo a un distributore di benzina a S. Felice Circeo.


Sinossi

«Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s'era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare.» 

Il Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone, Alduccio e altri sono giovanissimi sottoproletari romani. Sciamano dalle borgate della Roma anni Cinquanta verso il centro, in un itinerario picaresco fatto di eventi comici, tragici, grotteschi. 
Alternano una violenza gratuita a una generosità patetica: Riccetto salva una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla dinanzi al piccolo Genesio trascinato via dalla corrente dell'Aniene; Agnolo e Oberdan assistono Marcello agonizzante, rimasto travolto dal crollo della sua scuola. 
La Roma monumentale e quella della speculazione edilizia è lo spazio contraddittorio in cui avviene questa sorta di rito iniziatico di una giornata dei «ragazzi di vita».

L'autore.
Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta l'infanzia e l'adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all'altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa, in Friuli.
Nel corso della sua vita l'attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Citiamo, a titolo di esempio, La meglio gioventù, Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa.
Nel 1950 Pasolini è costretto a lasciare il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con Ragazzi di vita; in seguito scriverà altri romanzi, come Una vita violenta (1959) e Petrolio (postumo, 1992).
Nel 1960-61 avviene il passaggio alla regia con il lungometraggio Accattone. La sua produzione cinematografica è notevole: quasi un film all'anno.
La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pasolini muore assassinato all'Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.



Voi avete letto questo libro o altri di PPP?
Cosa ne pensate?


Questa è la suddivisione che seguirò per la lettura.
Me la segno qui sul blog perchè di certo su Fb, tra le migliaia di post, la perderei ^_^

Settimana dal 1° Dicembre al 6/12    Cap. 1° e 2° ( pag 60)

Appunti in itinere:

Siamo a Roma, nell'immediato dopoguerra. Facciamo la conoscenza di un gruppo di ragazzi adolescenti - Marcello, Riccetto... - che bighellonano tutto il giorno e se la spassano, tra bravate e tuffi al mare.
Sono ragazzi di strada, che non dicono una parola in italiano e che tra loro si chiamano con appellativi tutt'altro che gentili (fanno da padrone espressioni gergali come "A li mortacci", "fijo de na m*****a").
Sono degli adulti in miniatura, sembrano già vissuti, privi di alcuna delicatezza e sentimento, salvo poi impietosirsi di fronte ad una rondine che rischia di annegare.
Sono ragazzi poveri, che spesso spendono quel po' che hanno per "divertirsi" con intrattenimenti più adatti ad adulti che a ragazzetti, e sono anche sfortunati, se pensiamo a Marcello e al crollo della scuola che gli ha procurato non pochi dolori..
Un linguaggio immediato, crudo, privo di fronzoli, legato alla realtà delle borgate romane, verace, pittoresco come lo sono anche i giovani personaggi.
Ammetto che certe volte il dialetto romano mi distraeva nella lettura ma rende il tutto inevitabilmente più vero.

Settimana dal 7/12 al 13/12   Cap. 3° e cap 4° (48 pag)

Riccetto e Caciotta: compagni di avventure, fatti di furtarelli sulle circolari, dispetti e spintoni ai poveri passanti e tentativi di rimediare pasti gratis alla mensa dei poveri.
Incontrano Amerigo, un tipaccio prepotente e sfruttatore, cui Riccetto presta qualche soldo per giocare in una bisca clandestina, e anche se  lui riuscirà a scappare prima dell'arrivo della polizia, le cose non andranno bene per tutti.
Altro incontro è quello con Lenzetta, col quale Riccetto trova un posto dove dormire alla bell'e meglio.
Sono ragazzi senza uno scopo nella vita, senza una meta durante il giorno, incredibilmente soli, senza nulla in pancia, che non vogliono tornare a casa perchè sanno di non trovare cibo o amore ma solo botte e rimproveri.

Settimana dal 14/12 al 20/12  cap. 5° e cap 6° ( 71 pag)

Le impressioni che traggo da questi capp. vengono ulteriormente rafforzate: questi ragazzi sguaiati, strafottenti, che ridono per un nonnulla, si prendono a male parole per divertimento, picchiano e danno fastidio ai coetanei più "fessacchiotti", che pensano solo a rubacchiare, a fare tuffi, a vedere se trovano qualche femmina con cui intrattenersi.... a me fanno molta tristezza, perchè alla fine di ogni giornata, di ogni scorribanda, si ritrovano senza neanche quella "mezza piotta che avevano in saccoccia" e, soprattutto, terribilmente soli, sporchi e con la pancia più vuota che mai.


Settimana dal 28/12 al 3/1/2016  Cap 7° e cap 8° ( 66 pag)

Giungiamo agli ultimi capitoli del ritratto nudo e crudo di questi ragazzetti di borgata infelici, dispettosi, soli, affamati.
Non è propriamente un quadro edificante, eppure leggiamo le sventurate avventure di questi tipacci e ci sentiamo indecisi e a metà strada tra la disapprovazione per delle vite allo sbando, e la pietà, la tristezza perchè il corso che quelle vite così giovani stanno prendendo/hanno preso, è da attribuire allo sporco, allo squallore, alla miseria, allo sfacelo morale e sociale (e non solo, se pensiamo alle case che crollano sulle persone) che li circonda, prima che a loro come singole persone.

Cito e canto: NOT AS WE



Un passaggio tratto dal romanzo in lettura - LA STELLA DELL'EIRE di Valentina Marcone - con annessa citazione musicale ^_^

NOT AS WE
(Alanis Morissette)





Rimasi ferma con lo sguardo perso nel vuoto 
per non so quanto tempo. 
Sapevo cosa dovevo fare, dovevo solo iniziare.
Feci il primo passo esitante, poi ne feci un altro e in quel momento
le note di un pianoforte riempirono l’aria intorno a me. 
Sembrava quasi fosse lì, vicino a me.

Reborn and shivering
Settled on new terrain
Unsure, unkind, insane
It’s faint and shaken
Le lacrime iniziarono a scorrermi lungo il viso.
Day one, day one
Start over again
Step one, step one
I’m barely making sense
For now I’m faking it
‘Til I’m pseudo-making it
From scratch, begin again
But this time I as I
And not as we


(Rinata e tremolante
Spuntata su un terreno nuovo
Insicura, non convincente
Quest'ora debole e traballante
Giorno uno, giorno uno,
Comincia di nuovo tutto da capo
Primo passo, primo passo
Per ora faccio fatica a farmene una ragione
Sto facendo finta, finché non sembrerà che l'abbia fatto.
Ricomincio di nuovo da zero
Ma questa volta io come io
E non come noi)


I singhiozzi mi squassavano da capo a piedi. 
Crollai in avanti sul terreno umido.
E poi più niente.

martedì 1 dicembre 2015

On my wishlist: "La casa dei cani fantasma" e "Nero come il ricordo"



Da quando ho deciso di dare al blog un taglio "letterario" (e sono ormai passati degli anni da quel giorno), ho imparato (e ancora imparo ogni giorno) a condividere non solo le mie letture e i miei interessi in fatto di libri, ma anche ad arricchirmi dei contributi altrui.
Del resto, è il bello della condivisione, no?

Ecco, web-vagando tra i blog letterari che seguo di più, è inevitabile leggere i consigli libreschi di altri bloggers/lettori;  tra quelli più recenti, ne ho lietamente accolti un paio, che condivido con voi  e che spero di leggere e recensire molto presto (entro la fine dell'anno, o per lo meno ci provo!).
Per questi due romanzi ringrazio le due bravissime bookbloggers Aquila Reale e SilviaLeggiamo.

Ditemi se li conoscete e li avete letti o semplicemente cosa ne pensate leggendo la trama.

LA CASA DEI CANI FANTASMA
di Allan Stratton


Ed. Mondadori
trad. A. Carbone
illustrato
264 pp
17 euro
2015


La vita di Cameron non è quella di un qualsiasi ragazzo. 
Da cinque anni lui e sua madre sono braccati dal padre, un uomo violento che li tormenta. 
Ogni volta li trova, e ogni volta ricomincia la fuga, con un nuovo viaggio disperato in cerca di un altro posto dove stare per un po'. 
La vita di Cameron è fatta di sospetti, ansie, e molta paura. 
Sua madre non fa che ripetergli di non fidarsi di nessuno, e l'ha convinto a tal punto che Cameron comincia a non fidarsi più neppure di se stesso. 
Quando poi si trasferiscono in una fattoria isolata, nella speranza di passare inosservati, la vita del ragazzo diventa un vero incubo. Solitudine e paure si materializzano in visioni inquietanti: un branco di cani feroci, il fantasma di Jacky, un bambino morto tanti anni prima, di cui nessuno vuole parlare. 
Ma Cameron deve sapere. 
E comincia a fare domande che scuoteranno l'apparente tranquillità di quel posto dimenticato da tutti. Tranne che da suo padre.

L'autore.
Di origini canadesi, Allan Stratton ha vissuto negli Stati Uniti per poi tornare nella sua terra d'origine. È sceneggiatore oltre che scrittore, e i suoi libri sono pubblicati in numerosi paesi.
 


NERO COME IL RICORDO
(Black for Remembrance)
di Carlene Thompson



Marcos y Marcos
trad. M.L. Cartoldo
335 pp
13.50 euro
Trama

Caroline sa bene cosa significa perdere la persona che si ama di più. Sua figlia Hayley era la luce dei suoi occhi, quando vent’anni prima era stata rapita e barbaramente uccisa.
Le indagini non avevano dato alcun frutto, l’assassino era scomparso nel nulla, e il suo matrimonio era naufragato.
Ora che ha una nuova famiglia, due figli belli come il sole, e il dolore per il ricordo sembra attenuarsi, Caroline si trova di nuovo di fronte all’orrore.
Come se un’entità misteriosa si fosse improvvisamente risvegliata per vendicare Hayley, più di una persona collegata a quel delitto viene presa di mira – minacciata, ferita o sgozzata – e perfino l’ex marito di Caroline scampa per un soffio a un agguato. 
Mentre Melinda, la sua seconda figlia, viene avvicinata da una ragazzina che ricorda Hayley in modo sconcertante…

Come sempre, Carlene Thompson ci fa appoggiare sul comodino, assieme al romanzo, l’ombra inquietante, per non dire angosciante, dell’assassino. 
Ed è impossibile liberarsene prima di avergli dato la caccia fino all’ultima riga.

L'autrice.
Carlene Thompson scrive da quando aveva otto anni, e si vede. Suo padre è un medico condotto che accetta come compenso… animali domestici. L’idea di scrivere le viene dopo aver visto La carica dei centouno. Immagina la “scaletta” del suo primo thriller vero e proprio molti anni dopo, mentre porta a passeggio due cani.
Dalla campagna e dagli animali non si separerà mai. Oggi Carlene Thompson vive in una fattoria che sembra un “albergo degli animali” a Point Pleasant, in West Virginia, accerchiata da scoiattoli che ogni tanto boicottano le linee telefoniche. Carlene Thompson ha al suo attivo una decina di romanzi, tradotti in varie lingue. Romanzi promossi a pieni voti dai lettori, che scrivono pareri entusiastici sui siti di tutto il mondo.

Citazioni bibliche (da "Non è un vento amico")



Questa volta, per la rubrica dell'epigrafe, ho scelto un libro di cui potrete trovare la recensione sul blog, "Non è un vento amico" di Vincenzo Zonno.


"Lo Sheol (soggiorno dei morti) e l'Abaddon (abisso) sono insaziabili,
e insaziabili sono gli occhi degli uomini.

(Proverbi 27:20)


Il loro re era l'angelo dell'abisso 
il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion.

(Apocalisse 9:11)



Il significato del termine epigrafe al quale mi rifaccio è quello dato dalla Treccani.it
"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire"

lunedì 30 novembre 2015

Short novel gratuita sul mondo del calcio: "Melancholic Blues Sporting Club" di Andrea Cabassi‏



Carissimi lettori, oggi vi propongo un racconto dello scrittore Andrea Cabassi:
                                                  


Melancholic Blues Sporting Club è ispirato agli universi del calcio e della musica: un racconto sul mondo del pallone, lontano però dai riflettori delle massime serie, una storia vista con gli occhi di un ragazzino che – nel pieno della sua innocenza – si diverte con gli amici tirando calci a una palla.

 Come è concepibile che nel paese dove il cinquanta per cento degli argomenti trattano il giuoco del calcio, quando si prova a tirare due calci, un pallone che sconfina sia inesorabilmente requisito, bucato, scuoiato, scomunicato e infine trasformato in un macabro trofeo?

Merita chi si macchia di tali efferate atrocità di godere d'impunità?
Certo che no.


Lo spirito guida del racconto è rappresentato dal suo stesso titolo: 
Melancholic è il ricordo lontano di estati dell'infanzia.
Blues è la musica che nel racconto diventa arma degli oppressi. 
Sporting è la cornice rappresentata dal gioco del calcio.
Club è il tema dell'amicizia su cui ruotano gli eventi.


Melancholic Blues Sporting Club è disponibile sia in versione ePub che mobi.


AGGIORNAMENTO
il link ora è cambiato:

 ecco la lista di tutti i racconti brevi scaricabili >>
 https://www.ryo.it/i-miei-libri/racconti/

"La verità sta in cielo", un film di Roberto Faenza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi



«È venuto il momento in cui il cinema faccia luce su uno dei misteri più sconcertanti della storia recente»: queste le parole usate dal regista Roberto Faenza a proposito del film che sta girando attorno ad uno dei misteri d'Italia irrisolti più noti, di cui si parla da ormai 32 anni: la scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di cui non si sa nulla dal 1983.

-
Come sapranno bene quanti di voi hanno seguito e seguono la vicenda, diverse sono state, negli anni, le piste ipotizzate e percorse; le riassumo brevemente di seguito, così come le illustra il giornalista Pino Nazio nel saggio romanzato "IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI. Papa Wojtyla, la tomba del Boss e la banda della Magliana" (RECENSIONE):


1. fuga volontaria
2. rapimento a scopo sessuale
3. sfruttamento della prostituzione minorile o la tratta delle bianche
4. il sequestro per chiedere la liberazione di Agca
5. una ritorsione verso il padre di Emanuela, Ercole, che con il suo lavoro poteva aver visto qualche cosa
che non doveva vedere
6. il ricatto, per farsi ridare i soldi messi nel Banco Ambrosiano o nello Ior
7. Emanuela viva, a casa di suo fratello, sotto falsa identità.

.
E' passato solo poco più di un mese dalla notizia dell'archiviazione da parte del Gip Giorgianni del suddetto caso (unito a quello di Mirella Gregori); tutte le persone indagate sono state assolte: da Sabrina Minardi (ex amante del boss Renatino De Pedis), a Marco Fassoni Accetti (il fotografo romano che si è autoaccusato del duplice rapimento sostenendo di aver fatto parte di una fazione ecclesiastica contraria alla politica di Papa Wojtyla); e ancora monsignor Pietro Vergari, a lungo rettore della Basilica di Sant’Apollinare, e tre delinquenti della Magliana (tra i quali Sergio Virtù, che fu autista del boss). 
Il giudice ha motivato la propria decisione spiegando che l'abbondante materiale investigativo mancava di un sufficiente grado di «precisione, coerenza e concordanza».

Tornando al film (dal titolo "La verità sta in cielo") , le riprese pare che andranno avanti fino a Natale, ma non mancano i primi commenti e le prime indiscrezioni.
Sembra che della stessa Emanuela si parli ben poco e che compaia nelle scene iniziali, cioè quando fa l'ultima telefonata a casa appena uscita dalla lezione di musica.

Nel cast ci saranno Riccardo Scamarcio nei panni del famoso boss, Greta Scarano (che dovrebbe interpretare la Minardi, ex-amante di Renatino), Valentina Lodovini e Maya Sansa.

Leggevo in web (per ora non ci sono molti articoli che ne parlano, visto che tutto si sta svolgendo nel più assoluto riserbo) che il film si concentrerà praticamente sulla pista della Banda della Magliana, il che ha già fatto piovere le prime critiche (visto che film che trattano di questa gang e dei suoi loschi affari non mancano).

Ma a prescindere dalle critiche a qualcosa che ancora neanche si è visto, penso e spero (e da ciò che leggo in internet, credo sia soprattutto la speranza della famiglia) che si tratti di un serio film-inchiesta, con cui Faenza cerchi di dare il proprio contributo per soffermare l'attenzione su questa pista investigativa..
Certo, resta pur sempre un film e non credo ci si debba aspettare un'inchiesta nel senso puro del termine (parere mio), in grado di dare un contributo alla ricerca della verità, alla quale forse non arriveremo mai definitivamente (per carità, vorrei che fosse il contrario).
Una verità che i familiari giustamente non smettono di invocare a gran voce, soprattutto considerando i tentativi, nei decenni, di depistare e insabbiare il caso.


 CHE NE PENSATE?
 E' UN GENERE DI FILM CHE GUARDATE?


(foto prese dalla pagina FB dedicata a Scamarcio)

domenica 29 novembre 2015

Recensione: LA CROCE DELLA VITA di Valentina Marcone



Buon pomeriggio, cari lettori.
Come procede la vostra domenica? La mia in totale relax ^_^

Sono qui con voi per parlarvi di un romanzo urban fantasy che ho appena finito di leggere, del quale presto leggerò il seguito: sto parlando di "La croce della vita" di Valentina Marcone (seguito da "La stella dell'Eire").

Per acquisto e altre info su La croce della vitaQUI
Per acquisto e altre info su La stella dell'EireQUI


LA CROCE DELLA VITA
di Valentina Marcone


Nativi Digitali Edizioni
Data di uscita: 10 giugno 2015 
Genere: Urban Fantasy
Prezzo: 2.99€
ebook (epub, mobi, pdf)
Tre vampiri - dai nomi angelici e che di angelico non hanno nient'altro -, Michele, Gabriele e Raffaele Sincore sono fratelli, diversi caratterialmente ma molto uniti tra loro.
Un giorno il maggiore di essi, Michele, riceve un paio di visite inaspettate, prima da una creatura mostruosa che vuol farlo fuori e che lui riesce ad uccidere, e poi da parte di tre personaggi dai quali bisognerebbe sempre tenersi alla larga: le tre Furie, Megera, Aletto e Tisifone.

Le tre dee della vendetta hanno una importantissima missione da affidare ai tre fratelli Sincore: crescere e proteggere una bambina di nome Deva, anch'ella una Furia...:

"finalmente abbiamo trovato qualcuno meritevole in forza e spirito, voi, i fratelli delle tenebre con i nomi degli arcangeli, sarete la forza, il cuore e la mente di questa bambina, la proteggerete, la amerete perché sarà la salvezza e la speranza della vostra razza.".

I tre vampiri si ritrovano quindi "genitori" di una neonata splendida e tenerissima, da un giorno all'altro e, nonostante lo sbigottimento iniziale - come faranno tre creature spietate come loro, da sempre abituati a uccidere e combattere ferocemente da generazioni, a tirare su nel modo migliore possibile nientemeno che una bambina, che un domani diventerà una Furia? - si buttano a capofitto, tra incertezze e curiosità, in mezzo a pannolini e giochi infantili.

Ma a complicare la missione, c'è un particolare: uno di essi è il futuro consorte di Deva e le Furie hanno già deciso di chi si tratta:
"L’unione col suo consorte segnerà l'inizio di una nuova era tra le nostre razze, troppo a lungo dilaniatesi tra di loro: gli dei e i figli di Lilith prospereranno insieme e saranno guidati dalla giustizia, non più dalla sete di potere. Noi vi regaliamo la vita per fermare la distruzione e la morte che portate dentro di voi".

Questa è la situazione davanti alla quale i tre fratelli si ritrovano e che sono chiamati ad affrontare tirando fuori il meglio di loro stessi.
Ed infatti, da subito si affezionano alla piccola, che è buonissima e silenziosa e, crescendo, diventa una bambina allegra, intelligente, vivace, acuta, dolce.., insomma, la mascotte di casa Sincore!
Chi l'avrebbe mai detto che dei temibili vampiri un giorno si sarebbero ammorbiditi e anche un po' rimbecilliti dietro ad uno scricciolo pieno di vita, da crescere, coccolare, cui insegnare tante cose, da proteggere dal mondo esterno, dove c'è il nemico pronto a farle del male?

Eppure è così, i giorni, le settimane, gli anni passano e Deva, da bimba affamata di amore e di sapere, diventa una splendida adolescente, bellissima e dal carattere determinato.

Cresciuta da tre uomini - seppur in compagnia di un paio di dolci presenze femminili -, e a suon di duri esercizi ed allenamenti fisici, Deva sviluppa un bel caratterino, dal temperamento deciso e testardo.

Tante cose Deva non conosce di ciò che l'aspetta, ma cosa sa con certezza: che è cresciuta con tre "papà" (o fratelli maggiori, se vogliamo) meravigliosi, che le vogliono bene, che la proteggeranno sempre da qualsiasi pericolo e che mai la tradirebbero o le farebbero del male.

Ma quando il giorno dei suoi 18 anni si avvicina, e con esso la possibilità di conoscere il consorte a lei destinato, la vita della ragazza - fino a quel momento molto serena - subirà un colpo, soprattutto a causa dei sentimenti che in lei stanno nascendo per uno dei tre vampiri...

E mentre Deva deve imparare a fare i conti con se stessa e la propria vera natura, anche a tre vampiri navigati e saggi come i tre fratelli, certe volte può sfuggire di mano la situazione...

Un romanzo che unisce elementi urban/paranormal fantasy con una spruzzata di romance, narrato da due punti di vista - quello di Michele e poi quello di Deva -, attraversato da una sfumatura ironica, che dà quel tocco di vivace humor a molte situazioni e ai rapporti tra i personaggi, tutti chiaramente tratteggiati nel fisico e nel carattere. L'iniziale atmosfera dark viene sostituita da una più tranquilla, casalinga, caratterizzata da momenti buffi, simpatici, in cui conosciamo le peculiarità di ogni personaggio, i difetti e i pregi, i timori e le speranze, i segreti tenuti nascosti e che vengono fuori nei momenti meno opportuni...!

Una lettura molto molto piacevole, con una scrittura scorrevole, dal ritmo vivace, con diversi momenti spiritosi fino ad arrivare a un finale che comincia a tingersi di nuovo di un tocco tenebroso, lasciando il lettore col fiato sospeso ed una gran voglia di leggere il seguito.

Lo consiglio, mi è piaciuto molto.
A presto con il mio parere sul secondo libro della serie.


I libri nei libri (#2)



Vi capita di far caso e magari annotare i libri menzionati nel romanzo che state leggendo?

Io mi sono segnata un paio di romanzi, uno menzionato in "Fuga senza fine", l'altro in "Non è un vento amico (entrambi recensiti sul blog) e appartenenti allo stesso autore: Thomas Mann.

LA MONTAGNA INCANTATA
di Thomas Mann


Ed. Corbaccio
703 pp
19 euro
"'La montagna incantata' è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.

Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l'introduzione all'edizione della "Montagna incantata" da lui tradotta nel 1965 che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos. 

Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese. 
A contatto con il microcosmo del sanatorio il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta. 
Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann),dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra


DOCTOR FAUST 
di Thomans Mann


Ed. Mondadori
trad. E. Pocar
608 pp
11 euro
Opera tra le più significative di Thomas Mann, "Doctor Faustus" è la tragica storia di Adrian Leverkuehn, un musicista tedesco che come Faust ottiene dal demonio anni di meravigliosa attività intellettuale in cambio della dannazione eterna. 

Scritto alla fine dell'ultima guerra e nell'immediato dopoguerra, il romanzo non poteva esprimere meglio l'atmosfera disperata di quella che fu la catastrofe della Germania. 
Intorno al nucleo storico che abbraccia tre generazioni si muove un mondo di personaggi presentati con la sapiente maestria di un grande stilista, con accorata pietà o con mordente ironia, e alla trama centrale si annodano digressioni che spaziano nei campi della musica, della filosofia, della scienza.

sabato 28 novembre 2015

Novità Lazy Book: LORNA, MUOVITI di Viviana di Domenico



Avete voglia di una lettura che si preannuncia spiritosa, originale, con quel tocco thriller che vi smuova un po'?

Lazy Book presenta il nuovo romanzo di Viviana di Domenico:

LORNA, MUOVITI

di Viviana di Domenico



Editore: Lazy Book 2015
ISBN 9788898833276
Formato: EPUB – MOBI
Prezzo: € 2,49

Ho preso il telefono e come è vero dio ho fatto finta di essere interessata. Ho chiesto se per caso ci fosse un errore di tastiera. Hanno detto no. “Da 400 in su, dipende da cosa sai fare”. “Dipende da cosa so fare? Come fai a stabilirlo tu che non sai neanche che cosa vuol dire html, che non hai finito neanche il tecnico commerciale di trenta anni fa. Se non puoi permetterti una simile professionalità, non puoi averla: asino!

Trama

Lorna è una madre, una donna innamorata e una grande lavoratrice. Lorna è una combattente.

Sebbene Lorna non sia soddisfatta del proprio lavoro, riesce comunque a farlo con dignità. 
Ha una figlia che ama e un rapporto con la madre difficile, ma pur sempre concreto. 
Quando però muore Andrea, l’uomo che ama, tutto precipita.

Da che parte si comincia a cercare l’assassino sicario del tuo fidanzato deportato dal nord, per miserabile lavoro, nella terra dei fuochi e della malavita campana? 

Nonostante Lorna, ad un certo punto, sembri cedere alla pazzia, pur di vendicarsi, non possiamo che sostenerla, augurale ogni bene, accarezzare con empatia ogni sua scelta giusta o sbagliata che sia.
Perché ognuno di noi è un combattente, ognuno di noi vorrebbe avere il suo coraggio, e chiunque lavora nella comunicazione ha provato almeno una volta nella vita le stesse medesime emozioni.

Cara Cristina, fare la pubblicitaria è stato bellissimo, creare suggestioni positive intorno a un prodotto. Creare intorno a lui un mondo per farlo diventare attraente, trasformare un semplice oggetto in una promessa di felicità, è una cosa che ho amato tanto. Sono stata una di quelle persone che reinventano il reale per farlo desiderare e poi acquistare. Non ho mentito, è bastato cercare nelle cose il loro lato positivo e restituirlo sotto forma di oggetto dei desideri. Ho cercato nei prodotti il loro valore, la loro poesia, il loro vantaggio, ho cercato di capire cosa di ciascuno di loro potesse veramente piacere alle persone per metterlo in primo piano e fare in modo che lo potessero notare.

L'Autrice.
Viviana Di Domenico vive in Friuli. Esperta di comunicazione, ha lavorato nelle principali agenzie pubblicitarie di Udine. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature straniere ha collaborato con alcune testate giornalistiche, tra cui l’Uomo Vogue. Lorna, muoviti. è il suo primo romanzo.

Chicchi di pensieri partecipa al LINK CHRISTMAS PARTY



Buon sabato, lettori ed amici!

Ieri ho avuto la piacevolissima sorpresa di essere taggata da Gioia Twin del blog Twins Books Lovers in occasione della simpatica iniziativa LINK CHRISTMAS PARTY da parte del blog I miei magici mondi.


Per partecipare all'inizativa,
leggete il post sul blog di Susy 
(clicca sul banner)


Ed ecco le domande librose cui mi appresto a rispondere e per le quali taggo a mia volta altri due blog:





#1

1. Quale libro ti piacerebbe ricevere per Natale?

Eh uno solo?  
Diciamo che tra i tanti, penso che opterei per un classico di un'autrice che amo, ripubblicato di recente dalla Neri Pozza: Shirley di Charlotte Bronte.
Un classico in una mano, davanti al camino acceso e con una tazza di the o cioccolata calda nell'altra, ha sempre il suo perchè. 




2. Quale libro secondo te caratterizza il Natale?

#2
Anche qui ce ne sono diversi, ma tra quelli che mi vengono in mente vi propongo un romanzo per ragazzi - ma adattissimo anche a chi è più cresciuto, come me  - , che ben si allinea al periodo invernale e all'atmosfera natalizia che prestissimo ci coinvolgerà: LA BAMBINA DAI CAPELLI DI LUCE E VENTO di Laura Bonalumi, una storia a metà strada tra realtà e fantasia, una favola che solletica la tenerezza del lettore, la sua sensibilità, lasciandogli scorgere quanta gioia può essere nascosta in un'amicizia particolare, in un gesto d'affetto sincero, in un atteggiamento di comprensione... e nelle piccole cose.


#3


3. Quale libro regaleresti a Natale?

Mah, chiaramente opterei per un lettura in tema natalizio, piacevolissima e con una vena ironica simpatica e godibile: MENO CINQUE ALLA FELICITA' di V. Bramati.





#4

4. Quale libro hai ricevuto a Natale e lo conservi ancora?

Come dimenticarlo?  Il primo regalo libroso (del resto, uno dei pochi ricevuti in vita mia, ahimè...  ) me lo regalò mia madre quando avevo 10 anni: "Il diario di Anna Frank", letto, riletto, sottolineato (eh sì, oggi non lo farei, ma da ragazzina ho fatto questi errori ) e custodito gelosamente.






Io ho taggato i due blog sopracitati come da regolamento,
 ma se vi va di commentare rispondendo alle domande, 
fatelo pure qui sotto, 
mi farà mooolto piacere leggervi! 



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