Cari amici e lettori, oggi desidero presentarvi una raccolta di poesie, preghiere e pensieri appartenenti ad un uomo che ho conosciuto; questa persona si chiamava Luigi e l'ho conosciuta negli ultimi anni della sua vita. Di lui ho un bel ricordo, il ricordo di un signore pieno di fede e di riconoscenza verso Dio.
Le parole di Luigi sono state raccolte da suo nipote (e mio amico) Attilio, che ha curato la raccolta del materiale e la sua pubblicazione.
NONNO LUIGI. Poesia e prosa di un pregiato sanseverese
di Attilio de Renzis (a cura di)
144 pp 2016 |
“Mi
ferve in cuore una parola soave; io dico: «L’opera mia è per il re; la mia
lingua sarà come la penna di un abile scrittore»” (Salmo 45:1).
L’amore tenero e forte per la propria compagna di
vita; l’affetto dolce e nostalgico per i figli - da tempo ormai lontani dal
nido familiare; la consapevolezza di aver vissuto un’esistenza ricca di gioie
ma anche di sacrifici, di difficoltà, che perdurano nell’età avanzata,
soprattutto a motivo del sopraggiungere di diverse malattie; il valore immensurabile
della fede preziosa riposta nel Signore, il privilegio della condivisione di
questa fede con chi teme Dio; l’apprezzamento per la sublime arte poetica
posseduta dai grandi letterati del passato; l’amore per la Patria (per la quale
ha combattuto nel secondo conflitto mondiale): sono i temi affrontati da Luigi
Pistillo in questa raccolta, curata dal nipote Attilio.
Leggendo i pensieri, messi per iscritto, di Luigi,
ne percepiamo tutta la sensibilità e la ricchezza d’animo, che lo spingevano a
riversare su carta sentimenti, speranze, ricordi, emozioni, e ad ispirarlo
potevano essere le persone di famiglia (fratelli, moglie, figli, nipoti…) come
pure “estranei” incontrati lungo il cammino della propria vita e di cui aveva
serbato un caro ricordo: il personale
medico che s’è preso cura di lui in diverse occasioni, gli stimati fratelli e
sorelle con cui condivideva la fede in Dio e, al di sopra di tutti, proprio
Lui, il Signore, il Destinatario speciale di tante preghiere e sospiri
dell’animo di Luigi.
A caratterizzare questi pensieri, espressi in versi
e in prosa, accanto alla loro spontaneità e sensibilità, vi è anche la
solennità, che emerge tanto nei componimenti scritti con un linguaggio semplice,
quanto in quelli in cui riscontriamo un linguaggio aulico e una costruzione
delle frasi ricercata, in omaggio a quei grandi esponenti della Letteratura
Italiana - Leopardi, Torquato Tasso, Petrarca… - che hanno fatto nascere in lui
l’amore per la scrittura e la lettura.
Attraverso le sue parole, custodite in fogli sparsi
(a volte anche su tovaglioli di carta), raccolti dai famigliari dopo la sua
morte, Gigno – così chiamato affettuosamente
da quanti lo hanno conosciuto –
ci apre un pezzo del suo cuore e non
possiamo non apprezzarne la gentilezza d’animo, la dolcezza verso i propri cari
– tenere e piene d’amore sono le dediche alla cara moglie Rosaria – e
l’entusiasmo derivante dall’aver sperimentato il miracolo più grande che può
vivere un essere umano: nascere di nuovo,
spiritualmente, grazie alla fede nel sacrificio perfetto del Signore Gesù.
Sono molte, infatti,
le preghiere (talune in versi, altre in prosa) che Luigi ha scritto
rivolgendosi al Signore, nel quale aveva creduto tra il 1998 e il 1999.
In esse emerge il forte amore che Luigi nutriva per
Colui che aveva salvato la sua anima, perdonandogli i peccati e donandogli la
vita eterna per mezzo di Gesù, al quale esprime una gratitudine infinita e
profonda.
Seppur per pochi anni, ho conosciuto personalmente
Luigi, anzi, il fratello Luigi, perché ci accomuna la medesima fede nel
Signore Gesù Cristo; ho avuto la gioia di essere presente ai vari radunamenti
della Chiesa Evangelica da lui (e da me) a quel tempo frequentata, e di ascoltare la sua viva e poderosa voce quando
pregava e mentre cantava inni a Dio.
E se c’è una cosa che ricordo con molto affetto del
caro fratello era il suo fervore, spontaneo e trascinante, col quale elevava la
propria voce a Dio, e non di rado, calde lacrime di commozione gli bagnavano il
viso al pensiero delle tante benedizioni di cui il Signore l’aveva circondato,
e una tra queste era il poter godere della comunione fraterna con quanti, come
lui, avevano creduto in Cristo Gesù, divenendo figli di Dio.
La fede ha costituito per Gigino, negli ultimi anni
della sua vita, uno scudo che gli ha donato forza nei momenti di sofferenza, in
cui i malanni dovuti all’età facevano sentire il proprio peso.
Ma Luigi lo sapeva, il suo cuore non aveva dubbi: “Io ritengo, infatti, che le sofferenze del
tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata”
(Lettera ai Romani, cap. 8, versetto 18) a beneficio di quanti hanno fatto di
Gesù il proprio Signore e Salvatore ed è questa meravigliosa e rassicurante certezza che ha
consolato il cuore di Luigi nelle prove e nei momenti più difficili, e che
ricorda a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato (e a quanti leggeranno
questo libro) che bell’esempio è riuscito ad essere, nell’attaccamento alla
famiglia, nella dedizione al lavoro, nei valori saldi e onesti che hanno
guidato la sua vita e nell’incrollabile fiducia nel suo amato Signore.
Nessun commento:
Posta un commento
Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz