domenica 3 gennaio 2021

Mini recensione: SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE di Italo Calvino



Ed eccomi con la prima recensione di questo 2021: si tratta di un libro davvero particolare, attraverso il quale l'Autore coinvolge il lettore in un gioco narrativo.



SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE 
di Italo Calvino


Mondadori
264 pp
Un viaggiatore, una piccola stazione, una valigia da consegnare a una misteriosa persona...: queste sono le premesse da cui uno scrittore potrebbe partire per dar vita a infinite possibilità narrative.
Calvino ne propone dieci e lo fa rivolgendosi da subito al suo paziente lettore, in maniera diretta; questi ha infatti appena acquistato la copia del presente libro e lo scrittore lo invita gentilmente a mettersi comodo per cominciare a leggerlo, possibilmente senza interruzioni.

E così il lettore comincia la lettura e la prima ambientazione in cui viene introdotto è una stazione di treni, dove c'è un uomo che entra nel bar...
Nel procedere nella lettura, il lettore si ritrova a rileggere qualcosa di già letto: colpa di un errore di stampa, per cui al libro di Calvino s'è frapposto quello di un autore polacco!
Da questo momento in poi si susseguono dieci incipit del libro che il lettore-protagonista non riuscirà mai a completare per una ragione o per l'altra: ora alle pagine scritte si alternano altre bianche, ora il racconto è incompiuto, ora è diviso in gruppi di discussione, ora la copia è difettosa...

Ad ogni capitolo si cambia scena ed entrano svariati personaggi, che con i loro dialoghi ed (inspiegabili) azioni creano situazioni surreali, quasi oniriche, nelle quali spiccano soprattutto personaggi femminili (in particolare Ludmilla, avida lettrice) ed altri maschili dai nomi strani.

Il romanzo è praticamente un "gioco" in cui l'Autore - ironizzando sia sul lettore (il quale, per ragioni esterne a se stesso e nonostante la buona volontà, non riesce a completare nessuno dei libri che gli capitano tra le mani) che sullo scrittore e sui "trucchetti" di quest'ultimo per tenere legato a sé il lettore - vuol dimostrare come non sia possibile  conoscere davvero la realtà.

"Il romanzo che più vorrei leggere in questo momento, - spiega Ludmilla, - dovrebbe avere come forza motrice solo la voglia di raccontare, d'accumulare storie su storie, senza pretendere d'importi una visione del mondo, ma solo di farti assistere alla propria crescita, come una pianta, un aggrovigliarsi come di rami e di foglie..."

Come disse Calvino stesso: questo è "un romanzo sul piacere di leggere romanzi" ed egli stesso nello scrivere si è identificato proprio col lettore più che con il ruolo di scrittore.

Siamo davanti ad un romanzo particolare, senza dubbio originale, intelligentemente ironico, ma devo confessare di aver faticato a leggerlo, portarlo a termine e apprezzarlo.

L'incipit mi aveva divertita per la sua ironia, per questo fatto di parlare direttamente al lettore, ma poi mi son persa tra le assurde vicende, frammentate e incredibili, slegate tra loro, tra le quali ho fatto fatica a raccapezzarmi.

Calvino - il suo estro, la sua intelligenza e la sua grandissima capacità di narratore - non è minimamente in discussione, per cui mi prendo tutte le responsabilità del mancato feeling, ci mancherebbe. 
Ma tant'è...
Concludendo: ero curiosa di riaccostarmi a quest'autore dopo anni di lontananza (ho letto Il barone rampante e Il cavaliere inesistente un sacco di anni fa, e più recentemente Il sentiero dei nidi di ragno) e ne ho un piacevole ricordo) ma mi spiace dire che questo libro, ahimè, non mi è piaciuto :'-(

4 commenti:

  1. Ciao Angela...allora non lo cerco né lo leggo. Grazie per il tuo consiglio molto utile come interessante trovo il tuo blog. Buon anno e a presto, spero.

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    1. Ciao Viví, che dire...? Difficilmente sconsiglio apertamente un libro, soprattutto se è di un autore importante..., però non posso negare di non essere riuscita ad amarlo :-/

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  2. L'ho letto un mesetto fa ma non mi ha entusiasmato; diciamo che non sono riuscito ad apprezzare il "gioco" narrativo.
    Il barone rampante l'ho invece letto agli inizi dell'anno scorso e mi è piaciuto un sacco.

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    1. Mi consoli perché vuol dire che non sono l'unica 😁

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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