mercoledì 7 novembre 2012

Parole d'autore... prima che la storia abbia inizio (26)



epigrafe

Ecco la citazione della Ward prima che un'altra storia di amore e passione - questa vuole centrata sul particolare vampiro Vishous - abbia inizio (dal libro "Lover unbound - Un amore indissolubile", 5° romanzo della Confraternita).

Dedicato a: Te.
All'inizio ti ho frainteso
e me ne scuso.
È proprio da te essere intervenuto comunque,
salvando così non solo lui,
ma anche me.

Con immensa gratitudine ai lettori
della Confraternita del Pugnale Nero
e in particolare alle ragazze!
Non tirerò neanche più in ballo il divano, siete in troppi.


martedì 6 novembre 2012

Le streghe di Celia Rees



Questo libro mi ha incuriosito perchè collocato in un periodo ed in un contesto storico in cui le credenze e le superstizioni hanno davvero recato un gran danno a molte vite (soprattutto a molte donne):

IL VIAGGIO DELLA STREGA BAMBINA
di Celia Rees

Il viaggio della strega bambina
Ed. Salani
292 pp
9 euro
2011
Trama

"L'hanno rinchiusa in prigione per più di una settimana. 
Prima l'hanno fatta camminare a passo di marcia, su e giù, su e giù in mezzo a loro, per un giorno e una notte, finché non è più riuscita nemmeno a zoppicare, tanto aveva i piedi gonfi e sanguinanti. 
Non avrebbe confessato. 
Così hanno deciso di dimostrare che era una strega". 

Le pagine di un diario sono cucite dentro una trapunta. Una trapunta che giace indisturbata per oltre trecento anni, finché non viene aperta per essere pulita, e allora dalle sue pieghe cade una storia forte ed emozionante. 
La storia di Mary, nipote di una strega. 
Quando la nonna di Mary viene condannata a morte per stregoneria, Mary scappa per sfuggire allo stesso destino, prima nella campagna inglese e poi su una nave per l'America, dove spera di trovare una nuova casa, un luogo dove essere una persona nuova. 
Scopre però che non è facile fuggire e presto cade vittima di superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo stesso fato di sua nonna. 
Mary è decisa a non farsi calpestare, torturare e uccidere per un crimine immaginario come la stregoneria.
 Uno sguardo femminile sul mondo, una storia narrata con grande vividezza, come una ripresa cinematografica.

Il seguito:

SE FOSSI UNA STREGA

Ed. Salani
266 pp
Trama

La visione di Mary Newbury sola nella neve distrutta dal freddo. 
La visione di una ragazza che visse nel 1600, di una ragazza la cui vita è stata segnata dal rifiuto delle convenzioni e delle norme, e che ha deciso di amare, essere indipendente, vivere in maniera autonoma in un'epoca in cui farlo equivaleva a essere considerata una strega. 
Più di quattrocento anni separano le esistenze di Mary e di Agnes, ma esse sono legate in maniera inscindibile da qualcosa di più forte del sangue: come Mary, Agnes ha un potere speciale ed è su questo potere che Mary si basa per raccontare la propria storia.

L'autrice.
Celia Rees, inglese, vive nel Warwickshire ed è autrice di numerosi romanzi. I diritti del Viaggio della strega bambina, libro evento della Fiera del libro per ragazzi 2000, sono stati venduti in Francia, Germania, Spagna, Olanda, Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca, Grecia, America, Brasile, Israele e Tailandia.

I romanzi della passione ^_^



Passion

Lettrici romantiche alla ricerca di amore e passione, ecco i nuovi arrivi novembrini Harmony!

MALIZIA E PIACERE
di Janet Mullany

Ed. Harmony
collana Passion (n. 64)
6.50 euro
Uscita: 15.11 (online)
In edicola: 29 novembre 2012
Trama

L'epoca Georgiana è nota per il pudore, i tè in giardino, i sorrisi nascosti dietro i ventagli, l'attenzione alle convenzioni, i balli e gli abiti sfarzosi... 
Ma è anche un'epoca di grandi piaceri, di malizia e giochi proibiti. È quest'atmosfera dissoluta che i proprietari di Paradise Hall cercano di ricreare: un mondo di perfette ricostruzioni storiche dove tutto è possibile, i valletti sono aitanti giovanotti, e le nobildonne sono sempre pronte a sbarazzarsi della crinolina...
finalcover
J. Mullany

La vedova Lou Connelly, studiosa esperta di Jane Austen, viene invitata in quella maestosa villa nella verde campagna inglese per distrarsi e dare consigli grazie alla sua competenza, ma viene subito catapultata in un intenso girotondo d'incontri segreti, giochi proibiti, torridi piaceri. 
Con il bel tenebroso Mac Salazar, giornalista sensuale, è subito attrazione. D'altronde durante il loro primo incontro lui si presenta subito bene, perché Lou lo sorprende in piena azione... 
Ma tra un minuetto e un'incredibile scoperta, le cose si complicano. L'ombra di Jane Austen riuscirà a liberare Lou e Mac da ogni... orgoglio e pregiudizio?


OPERA DI SEDUZIONE
di Beth Keri

Ed. Harmony
collana Passion (n. 65)
6.50 euro
Uscita: 15.11 (online)
In edicola: 29 novembre 2012
Trama

Vic Savian è un aitante e ombroso drammaturgo di successo, che si divide tra la scintillante vita della scena culturale di Chicago e gli ampi spazi aperti del suo ranch, dove ama cavalcare libero e selvaggio come i puledri che alleva. 
La sua vicina di casa in un lussuoso residence di Chicago è la riservata Niall Chandler, tormentata da oscuri segreti familiari e da una tragedia che la tiene legata al passato. 
Sobria, responsabile e raffinata, non è il tipo di donna che andrebbe a letto con un estraneo, eppure... è proprio così che finisce il primo incontro tra Vic e Niall.
Tra i due divampa violenta la passione, disinibita e torrida. Niall ha bisogno di tornare a vivere e Vic risveglia i suoi sensi e il suo corpo con inventiva e ardore. Lui è un uomo tormentato e di poche parole che conosce la sensibilità solo sulla scena e nelle sue opere, ma nella vita reale ha paura di esporre i propri sentimenti e il proprio cuore.
Riusciranno Niall e Vic a liberarsi del passato ed esplorare le possibilità di un futuro felice insieme non solo a letto?

I libri che vorrei...



Aggiungiamo libri alla mia lista dei desideri??
Ma ceeeeeeeerto!!!!!

Partiamo da un libro che tra qualche giorno vedrà una nuova edizione ad un prezzo vantaggioso!

L'INVERNO DELLA PAURA
di Dan Simmons

L'inverno della paura
Ed. Gargoyle Books
Collana Pocket
300 pp
9 euro
USCITA: 8.11.2012
Trama

Sono passati 40 anni, e Dale Stewart fa ritorno a Elm Haven. Già autorevole professore di college e romanziere accreditato, ha messo a repentaglio carriera matrimonio e adesso l'oscurità gli si sta chiudendo intorno. Nelle ultime ore della notte di Halloween, Dale arriva nella morente cittadina dove ha trascorso la sua fanciullezza sperando di trovare nell'isolamento pace e voglia di ricominciare una vita normale. Tuttavia, la scelta di sistemarsi in una fattoria fuori città da tempo abbandonata, un tempo abitazione di un suo strano e geniale amico morto drammaticamente nella terribile estate del 1960, si rivela l'ennesimo di una lunga successione di errori. Laggiù, infatti, Dale non è solo: è stato seguito in quella casa dalle ombre dei suoi demoni personali, che ora distorcono la realtà, facendole assumere nuove, orribili forme. Poi, in anticipo sulla stagione, una fitta coltre di neve scende a rivestire ogni cosa ....

L'autore.
Dan Simmons (1948) è uno scrittore e autore di fantascienza statunitense.
Noto soprattutto per la saga di fantascienza conosciuta come i Canti di Hyperion, Simmons è capace di sconfinare in diversi altri generi quali l'horror, il giallo e il fantasy, a volte nello stesso romanzo.


COLPA DELLE STELLE
di John Green

Colpa delle stelle
Ed. Rizzoli
Narrativa Ragazzi
360 pp
16 euro
2012
Trama

Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

L'autore.
John Green è nato nel 1977. È cresciuto in Florida e in Alabama, dove ha frequentato una scuola non molto diversa da Culver Creek, e oggi vive a Indianapolis. Cercando Alaska è stato il suo primo romanzo e negli Stati Uniti ha vinto numerosi premi come miglior libro per Young Adults. Nel 2013 diventerà un fi lm della Paramount Pictures scritto e diretto da Josh Schwartz, il creatore diThe O.C. Rizzoli ha pubblicato anche Teorema Catherine e Città di carta.



LE MILLE BOCCHE DELLA NOSTRA SETE
di Guido conti

Le mille bocche della nostra sete
Ed. Mondadori
Oscar Contemporanea
266 pp
9.50 euro
2011
Trama

È l'estate del 1946. Emma compie diciotto anni e suo padre organizza una grande festa nel parco della loro villa in campagna; per Marzia, alla sua prima uscita mondana dopo il collegio in Svizzera, i festeggiamenti e la vitale sfrontatezza della coetanea sono un'emozione inebriante. 
L'incontro tra Emma e Marzia, entrambe bellissime, entrambe assetate di qualcosa a cui ancora non sanno dare un nome, è di quelli fatali, e tra di loro nasce un amore sensuale e assoluto. 
Un amore di corpi che si scoprono e spiriti che si riconoscono, nutrito di letteratura e di segreti, ma costretto a fare i conti con l'inevitabile pregiudizio, con l'ambiguità, le meschinità, la volgarità del mondo degli adulti. 
E la vita si incaricherà presto di separare le due ragazze, portandole molto, molto lontano una dall'altra.


L'autore.
Guido Conti è nato nel 1965 a Parma, dove vive e lavora. Dopo i primi racconti apparsi sulla rivista "ClanDestino" è stato scoperto da Pier Vittorio Tondelli, che lo ha pubblicato in Papergang (Transeuropa, 1990). I racconti sono poi confluiti nel volume Il coccodrillo sull'altare (Guanda), che nel 1998 ha vinto il premio Chiara. Tra i suoi romanzi: I cieli di vetro (premio Selezione Campiello 1999, Guanda), Il tramonto sulla pianura(Guanda, 2005) e Le mille bocche della nostra sete(Mondadori, 2010), tradotto in Olanda e Spagna.
Da sempre appassionato studioso dell'opera zavattiniana, Guido Conti ha curato la raccolta degli scritti giovanili di Cesare Zavattini, Dite la vostra (Guanda, 2002) e ha scritto Giovannino Guareschi.
Biografia di uno scrittore (premio Hemingway per la critica 2008, Rizzoli).

Frammenti di poesie...



Anche se il colore è pallido 
e tenue è il suo profumo 
serviti di questo fiore 
finché c'è tempo - e coglilo.

                                               Tagore


lunedì 5 novembre 2012

IL LIBRO NELL'ARTE: RENOIR



E' il momento artistico con

art-book

Ecco un pittore incantevole, con alcuni suoi quadri in cui c'è di mezzo IL LIBRO...

PIERRE AUGUSTE RENOIR

Mme Coquet in lettura - 1876
Giovane Ragazza Che Legge, 1897 , Pierre Auguste, Renoir, Renoir, giovani lettura Pierre Auguste Renoir Renoir Pierre Auguste Renoir Pierre Auguste Renoir Pierre Auguste Renoir giovani jeune fille lettura Lisant femminile giornale cofano maniche a sbuffo impressionista
Giovane ragazza che legge (1897)

Ragazza in lettura - 1886

Donna che legge

La lettrice - 1876

Wishing well: "La lettrice" di A. Francoise




wishing well
Direttamente dal mio pozzo dei desideri tiriamo fuori oggi...

LA LETTRICE
di Annie Francoise

Ed. Tea
Collana Teadue
Trad. di F. Bruno
176 pp
8 euro
Trama

"Perché, di fronte alla lettura, non soltanto i cittadini non sono uguali, uomini e donne non più divisi, ma l'individuo stesso non reagisce in modo identico. Il libro può essere saporito o indigesto, il lettore sazio o affamato. Il suo appetito varia in funzione del suo temperamento, ma anche delle stagioni, delle circostanze, dei luoghi, della compagnia, della pace, del rumore, della carenza, dell'abbondanza, dell'amore, dell'odio. Egli segue i moti dell'umore e del cuore, le fluttuazioni del morale e del fisico."

Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei. Piccole manie e grandi passioni dettate dall'amore per i libri.

Vi è mai capitato di essere catturati da un libro al punto da non poter smettere di leggere? 
E di affondarvi il naso per sentirne l'odore? 
E di accarezzarne la copertina, sfogliare le pagine per sentire il fruscio che fanno, o tenerlo sul comodino per mesi o anni, semplicemente per godere della sua presenza? 
Allora questo libro è anche per voi, confratelli bibliomani. 
In questo «libro sui libri», infatti, l'autrice ci racconta le eroicomiche avventure di chi al libro, dio assoluto, dedica tempo, spazio, desideri, interessi e passioni, al punto da influenzare anche la sua vita domestica, amorosa, sociale, professionale. 
C'è chi ama leggere sdraiato, chi seduto, chi all'aperto, chi in metrò; chi odia prestare i libri e chi ama regalarli; chi li prende in biblioteca e chi li vuole possedere per sempre; chi fa loro spazio sacrificando il proprio e chi sceglie le architetture in base alla sua biblioteca. 

Di queste e altre situazioni, tutte rigorosamente vere, come sanno i veri lettori, è pieno questo delizioso, ironico inno alla magia della lettura.

L'autrice.
Annie François è nata nel 1944. Vive a Parigi dove lavora presso una casa editrice.

Dal libro al cinema: "Io e te" (da 25.10 al cinema)



Dalle pagine di un libro... al cinema:

IO E TE
di Niccolò Ammaniti

Ed. einaudi
122 pp
10 euro
2010
Una cantina.
Una bugia innocente.
L'idea strampalata di una settimana bianca nelle viscere del proprio palazzo.
E l'arrivo improvviso di una sconosciuta.

Con una manciata di ingredienti Ammaniti costruisce un racconto di fulminea precisione sul piú semplice e imperscrutabile dei misteri: come diventare grandi.

Trama

Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni.
Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror.
Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori.
Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.

L'autore.
Niccolò Ammaniti è nato a Roma. Ha pubblicato da Mondadori Nel nome del figlio, un saggio sull'adolescenza scritto insieme al padre (1995),Fango (1996) e Ti prendo e ti porto via (1999). Presso Einaudi sono usciti un suo racconto nell'antologia Gioventú cannibale (1996), i romanziBranchie (1997), Io non ho paura (2001 e 2011), Che la festa cominci(2009 e 2011), Io e te (2010), la raccolta di racconti Il momento è delicato(2012) e la raccolta di storie a fumetti Fa un po' male (2004), sceneggiata da Daniele Brolli e disegnata da Davide Fabbri. Dai suoi libri sono stati tratti film di successo, di importanti registi. È pubblicato in quarantaquattro Paesi.

Passiamo al film, dal 25 ottobre nelle sale italiane!

Locandina Io e te
locandina
Presentato lo scorso maggio al Festival di Cannes, il film tratto dal romanzo di Ammaniti segna anche il ritorno del maestro Bernardo Bertolucci dietro la macchina da presa.

«Una delle prime cose che ho fatto dopo aver scritto Io e te - ha detto Ammaniti in un'intervista perla Repubblica - è stata mandare il libro a Bernardo Bertolucci. [...] Per me, come per Bernardo, la reclusione è una condizione attraente. Significa confinare i personaggi in un luogo in cui è possibile guardarli da vicino. Da parte sua, nel film Io e te, c'è un osservazione proprio etologica dei due ragazzi. Quanto a me, ho avuto sempre la mania dei posti chiusi. Mi piace mettere i personaggi nell'impossibilità di muoversi [...]. Lorenzo è come il Gordon Pym di edgar Allan Poe: un giovane che s'infila nella stiva di una nave e ci resta per tutto il viaggio. La cantina ha qualcosa della stiva: è affollata di oggetti e vi risuonano i passi di quelli del piano di sopra».

Scritto insieme ad Ammaniti, prodotto da Fiction e da Mario Gianani (Wildside) in collaborazione con Medusa, il film vede nel ruolo dei due protagonisti, Lorenzo e Olivia, i giovani attori Jacopo Olmo Antinori (alla sua prima prova davanti alla cinepresa) e Lea Falco.

Sinossi

Uscire dal guscio, scoprire il mondo e diventare grandi: il più semplice e imperscrutabile dei misteri.

Lorenzo Cuni ha quattordici anni e vive a Roma in un bel palazzo. È un ragazzo sensibile e acuto, pieno di immaginazione e fantasia, ma è anche introverso e solitario, abituato a rendersi invisibile... con moderazione: «mi dovevo tenere il disparte, ma non troppo, sennò mi notavano. Mi confondevo come una sardina in un banco di sardine. Mi mimetizzavo come un insetto stecco tra i rami secchi».
Per evitare preoccupazioni ai genitori, soprattutto alla mamma affettuosa ma molto apprensiva e alla nonna malata, Lorenzo torna a casa raccontando aneddoti divertenti sulle sue giornate a scuola, ma la verità è ben diversa, si nasconde nel solco sempre più profondo che separa Lorenzo dagli altri: «più inscenavo questa farsa, più mi sentivo diverso. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare. Questa cosa, alle volte, mi impauriva. Avrei dovuto imitarli per tutto il resto della vita?».
Un giorno, senza sapere bene perché, Lorenzo si inventa di essere stato invitato in settimana bianca a Cortina da una compagna di classe. Una bugia inoffensiva e innocente, che diventa grande come una valanga: non può tornare indietro, l'unica alternativa è fare i bagagli e fingere di andare a sciare con gli amici.
Lorenzo architetta un piano perfetto: si nasconde in cantina, in un inespugnabile bunker della felicità pieno di sottaceti, videogiochi, libri di fantascienza, merendine, fumetti di Silver Surfer e tonno in scatola. Una vera vacanza, lontano dagli altri, da faticose tecniche di mimetismo, dalle telefonate dei genitori, da paure e insicurezze, finché un'ospite inattesa piomba in cantina, trascinando con sé tutto il mondo vero.

Un romanzo nato «dall'idea di un adolescente che deve confrontarsi con i suoi coetanei - racconta Niccolò Ammaniti -. È una prova pazzesca, alla quale in genere non pensiamo. Lorenzo, il protagonista, è un ragazzo tormentato, chiuso, confinato nel suo mondo. Non ha amici. Vive la famiglia e la scuola come entità estranee. Ma avverte l'impulso di cambiare: perchè intuisce che per un diverso non c'è futuro».



Books&Titles (25)




Appuntamento con i titoli più belli!!

key
PER SEMPRE TUO (D. Glattauer, Feltrinelli, 192 pp, 19.50 euro, 2012). Tre semplici parole, di quelle che potrebbero trovarsi alla fine di una dedica, di una lettera... Mi piacciono perché le trovo romantiche e dolci, come un "sigillo d'amore", una promessa semplice, breve ma profonda.





vento
QUANDO TI CHIAMA IL VENTO (B. Freethy, Fabbri Life, 350 pp, 8.80 euro). Queste parole mi danno un senso di serenità, quella serenità che si prova quando sei, ad esempio, davanti al mare e tira quella brezza leggera e profumata, che ti basta per sentirti "leggero", senza pensieri....




hands
LA MANO CHE TENEVA LA MIA (M. O'Farrell, Tea, 384 pp, 9.90 euro).  Uno dei gesti più belli, per quanto semplici e frequenti, che due persone possono scambiarsi è darsi la mano; questo titolo mi piace molto perché dà delle sensazioni di tenerezza, di affetto, di cui si ha sempre un enorme bisogno!





stars
FRA LE STELLE E IL CIELO (E. Bertelegni. De Agostini, 304 pp, 13 euro). Stelle e cielo son due parole che mi fanno pensare a qualcosa di infinito, immenso, luminoso..., che vediamo sì, ma sempre da lontano e che esercita però un'attrattiva incredibile! E' un titolo che mi ha colpito nella sua semplicità perchè mi dà sensazioni magiche, da sogno...!

E VOI, AVETE QUALCHE TITOLO DA CONDIVIDERE?
QUESTI VI PIACCIONO (UNO/TUTTI/NESSUNO)?




Recensione "Quel che resta del giorno" di Ishiguro



Quel che resta del giorno
The remains of the day Ed. Einaudi
Super ET
Trad. di M.A. Saracino
271 pp
12 euro
2011
QUI per la trama
Ecco la recensione di un altro libro terminato ieri!!


QUEL CHE RESTA DEL GIORNO
di Kazuo Ishiguro

IL MIO PENSIERO

Quel che resta del giorno è un romanzo del bravissimo autore giapponese Kazuo Ishiguro, apprezzatissimo in Europa, vincitore del prestigioso Booker Prize; nel 1993 il regista James Ivory ha anche tratto da questo libro un film con un cast rilevante, tra i quali senz’altro spiccavano Anthony Hpkins ed Emma Thompson.

E’ di certo un romanzo scritto con molta intensità, del quale ho potuto apprezzare e gustare lo stile, la scorrevolezza, la fluidità del linguaggio, la profondità nello scavare nell’animo e nella mente del protagonista, Mr Stevens.

Stevens è un maggiordomo; anzi, è il maggiordomo per antonomasia, di quelli in perfetto stile english (del resto, diciamoci la verità: la parola maggiordomo non porta con sè, quasi in maniera connaturata, intrinseca, l’idea stessa di un personaggio inglese, di quelli appartenenti ad altre generazioni, a momenti del passato in cui vigeva un certo senso dell’ordine, della disciplina, del servizio, una certa serietà nel fare il proprio lavoro..., tutte cose che oggi si sono un pò perse e alle quali guardiamo a volte con un briciolo di nostalgia? ).
Il romanzo si presenta come un lungo e dovizioso viaggio introspettivo che Stevens compie in concomitanza anche con il primo e solitario viaggio intrapreso, in occasione di una settimana di ferie concessagli dal proprio datore di lavoro.
E’ una sorta di percorso intimistico, nel quale l’Autore ci dà modo di conoscere da vicino il nostro maggiordomo, di apprezzarne la serietà, la diligenza, la professionalità, l’imperturbabilità, l’atteggiamento irreprensibile..., in una parola la “dignità” di un uomo che sa quali sono i propri ruoli, le proprie mansioni e che desidera con tutto se stesso adempierli nel miglior modo possibile, in modo consono alla propria posizione di maggiordomo al servizio di gente rispettabile, all’interno di una casa prestigiosa e onorata.
La parola dignità ricorre davvero spessissimo in tutto l’arco del romanzo; Stevens ci tiene a dare le proprie idee circa il concetto di dignità e a chiarire come sia una qualità difficile non solo da definire in modo chiaro ed inequivocabile, ma soprattutto difficile da incarnare.

Tutta la sua vita è diretta a questo scopo: rappresentare la categoria dei maggiordomi a testa alta, imitando la figura paterna e tutti coloro che, a detta di Stevens, incarnano questo ideale, mostrando sempre fierezza, irreprensibilità, la giusta dose di freddezza, autocontrollo, fedeltà che sono requisiti indispensabili per poter dirigere come si deve una casa, tenendo sotto controllo schiere di camerieri/e che non sempre fanno il proprio lavoro in modo eccellente.

L’eccellenza è la fissa di Stevens; in moltissima parte delle sue riflessioni, che l’uomo si concede quasi pigramente mentre attraversa l’incantevole e tranquilla campagna inglese con la Ford del padrone o sedendo al tavolino in qualche modesta pensione, emerge come il fulcro attorno cui ruota la vita di quest’uomo sia il proprio lavoro, al quale è legato in modo eccessivo, tanto da non lasciare molto spazio ad altro.

In particolare, Ishiguro è bravissimo nel presentarci una personalità davvero singolare: Stevens è poco avvezzo a manifestare e ad ammettere nella propria esistenza un qualsivoglia slancio sentimentale; c’è solo e sempre il suo lavoro, il proprio servizio prestato in modo devoto e totalizzante a “sua signoria, Mr Darlington” (il datore di lavoro più importante per Stevens, presso il quale ha prestato anni e anni di onorato servizio; alla morte di Darlington, la casa e il personale sono finiti nelle mani dell’americano Mr. Farraday); le relazioni umane di cui si circonda questo placido ma fiero maggiordomo sono unicamente quelle legate al lavoro.

Della sua famiglia e degli affetti non sappiamo assolutamente nulla, se non fosse per la breve presenza del padre in casa Darlington, come vice di Stevens; anche verso il padre, ormai anziano e non sempre in grado di svolgere doviziosamento le proprie mansioni, Stevens non si lascia andare emotivamente, neanche al momento della morte del genitore.

La dignità cui sempre aspira lo porta a chiudersi in una sorta di gabbia protettiva, in cui tutto si riduce a frasi fatte, a dialoghi artificiosi, a rapporti anaffettivi, a distanze mantenute in nome della professionalità, ad atteggiamenti sempre fedeli ad una certa etichetta, ad un certo contegno che devono necessariamente caratterizzare coloro che portano avanti una casa.

Devo dire che Stevens di per sè è un personaggio emotivamente “piatto”, che non mi ha dato emozioni, se non di irritazione di fronte alla sua testarda ossessione per le etichette, alla sua rigidità mentale ma anche fisica; anche nel modo di porsi, oltre che di parlare, quest’uomo trasuda rigidità, incapacità a lasciarsi andare.

Ho apprezzato molto, per contro, la protagonista femminile di questo romanzo: Miss Kenton, la governante di Darlington Hall, collega di vecchia data di Stevens.

Durante il suo “viaggio a ritroso nel tempo”, in cui Stevens ci rende noti molti aneddoti accadutigli durante la sua lunga carriera a Darlington Hall, il personaggio di Miss Kenton compare molto di frequente, sin dall’inizio, lasciandoci pensare che abbia avuto una parte non del tutto irrilevante nella vita del nostro maggiordomo.
Dicevo, Miss Kenton mi ha colpito per la sua “umanità”, intendendo con questa espressione semplicemente il fatto che questa donna ha mostrato una personalità sobria ed equilibrata, rispetto al collega, in merito al lavoro.
Pur essendo ligia al proprio dovere, impeccabile, fedele, seria, attenta, “dignitosa”, Miss Kenton non vive rinchiusa tra le “quattro mura della propria professionalità”: è una donna che ha delle passioni, degli umori anche altalenanti, che ricerca un contatto umano, che spesse volte pretende dall’imperturbabile Stevens delle reazioni vere, autentiche, umane... non quelle reazioni aride, piatte di chi ha paura di "uscire dal seminato", lasciandosi andare ad un sorriso di più o ad una battuta ironica, con l’ossessione del contegno....!

Ecco, lo dico: se non fosse stato per un personaggio come Miss Kenton, la lettura dei pensieri di quest’uomo, sarebbe risultata alquanto noiosa....

Ma il confronto con questa donna, a Stevens non indifferente, mi ha portato a proseguire nella lettura, cercando di entrare nell’ottica di un personaggio che per natura non è proprio quello ideale per catturare la mia attenzione, ma che non posso non ammettere come l’Autore l’abbia costruito con mano sapiente, tanto da farmi a volte sorridere nell’immaginare la sua compostezza, il suo tono di voce controllato, pacato, il suo comportamento mai sopra le righe....

Nel corso della lettura ho provato molte volte una sorta di tristezza e “pietà” per Stevens: per le sue chiusure emotive e per i mancati palpiti che avrebbe potuto concedere al suo cuore, dando colore alla propria vita attraverso l’amore, l’amicizia vera...

Non aggiungo altro per non svelare qualcosa che, non volendo, potrebbe dir troppo su questa personalità, apprezzabile per la serietà e la “dignità professionale”, ma a mio avviso un tantino sterile e algida...

In alcuni momenti ho trovato la narrazione un po’ lenta, ma del resto, ripeto, è un romanzo “intimistico”, che segue una linea introspettiva, quindi non ci si deve aspettare azione, dinamicità; non nascondo, d’altro canto, coma la diffusa sensazione malinconica che riveste i ricordi del nostro Stevens non mi sia affatto sgradita, essendo io per carattere una persona tendente alla malinconia e alla nostalgia...

Lo consiglio perchè a rapire è lo stile dell’Autore, assolutamente ben costruito, con un linguaggio sì ricco ma allo stesso tempo scorrevole, quasi musicale; non solo, ma anche se Stevens come individuo non ha catturato la mia parte emotiva, pure riconosco che Ishiguro ce lo presenta con una sapienza psicologica di tutto rispetto.

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