Da oggi in libreria troviamo...
TUTTI I MIEI DESIDERI
di Jonathan Harvey
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Ed. Elliot Collana Scatti 512 pp 17.50 euro Uscita: 21 novembre 2012 |
Trama
Jodie McGee è cresciuta a Liverpool, circondata dall’affetto dei suoi genitori e dalla simpatia di suo fratello minore Joey.
Al liceo si è fidanzata con il ragazzo dei sogni solo per scoprire, però, il giorno stesso del matrimonio, che lui è bisessuale e che la tradisce già da tempo proprio con il suo adorato fratellino…
Tutto ciò in cui Jodie credeva, tutti quelli che pensava fossero i suoi desideri, in un attimo vengono distrutti.
I giorni e le settimane passano, Jodie resta in camera sua incapace di reagire. Fino a quando la sua ex insegnante di recitazione la convince ad andare a Londra per provare a fare l’attrice, come sognava quando era ancora un’adolescente e l’amore era lontano.
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cover |
Così, nonostante si presenti truccata in modo imbarazzante al provino, Jodie viene accettata nella scuola di teatro più prestigiosa di Londra.
E sebbene non parli mai con nessuno del proprio passato, tutto all’inizio sembra andare per il meglio, prima o poi per lei inizierà una brillante carriera teatrale.
Eppure le cose vanno in modo diverso: una pubblicità che non avrebbe dovuto vedere nessuno la proietta nelle case dell’intera nazione.
Il primo risultato è che Jodie viene espulsa dalla scuola. Il secondo è che le viene offerta una parte nella fiction televisiva preferita da sua madre e dalla maggioranza del pubblico femminile inglese.
Ma, nonostante il successo, che arriverà presto e in modo del tutto inaspettato, forse Jodie non ha ancora capito chi è davvero, e quali sono realmente i suoi desideri.
DIARIO. 1911-1943
di Etty Hillesum
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Ed. Adelphi La collana dei casi Ediz. integrale Trad. di C. Passanti - T. Montone 922 pp 35 euro Uscita 21 novembre 2012 |
Sinossi
Quando fu pubblicato per la prima volta, nel 1981, il Diario di Etty Hillesum si rivelò subito, accanto a quello di Anne Frank, uno dei documenti indispensabili sulla persecuzione degli ebrei. All’inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: «Vietato agli ebrei». Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Un altro giorno, gli ebrei non possono più usare la bicicletta. Etty annota: «La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel «pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato» la sua capacità di essere un «cuore pensante». Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La disposizione che ha Etty ad amare è invincibile. Sul diario aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». E proprio la sua vita sta a mostrare quella differenza.
L'autrice.
Etty (Esther) Hillesum (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943) è stata una scrittrice olandese, di origine ebraica. Fu una donna dalla vivace intelligenza, brillante e ricca di interessi. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo. Lavorò nel campo di transito di Westerbork come assistente sociale. Morì nel campo di sterminio ad Auschwitz.