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tempo di bilanci |
Con questa rubrica "temporanea" desidero condividere con voi il bilancio delle mie letture nel corso di quest'anno che sta per passare....!
Oggi prenderò come riferimento i libri che ho letto appartenenti al genere...
THRILLER!!
In questo romanzo, conosciamo una famiglia, i Barber, che vivono un'esistenza tranquilla e normale a Newton; esistenza che viene sconvolta dall'accusa, che piomba come un fulmine a ciel sereno, su Andy, la moglie e il figlio 14enne, Jacob: quest'ultimo viene accusato di essere l'assassino di un suo compagno di scuola, Ben, suo coetaneo, accoltellato in un parco.
In un continuum narrativo, tra colpi di scena, flashback e la ricerca spasmodica della verità non solo sull'omicidio ma anche su chi sia davvero Jacob, l'autore - attraverso Andy - ci regala un'apprezzabile dose di suspense, che tiene il lettore interessato e coinvolto nella vicenda, con la voglia e l'ansia di capire la verità.
Questo libro l'ho molto apprezzato perché non si limita ad esaminare l'omicidio e l'accusato dal punto di vista "processuale" e basta, ma pone l'accento sulla questione dell'educazione dei figli e sulla domanda: quanto siamo disposti a giustificare e difendere un nostro caro anche qualora avesse commesso un'azione atroce?
Alla fine del romanzo, il lettore non avrà probabilmente le risposte che cercava, ma forse è giusto così, non solo perchè almeno il romanzo è "meno scontato", ma perché secondo me lascia a chi legge la libertà di farsi una propria idea anche sulla base dell'immedesimazione nei personaggi.
La stessa domanda è presente anche nel thriller, dalle tematiche simili, "La cena" di Herman Koch.
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LA CENA H. Koch Edizioni BEAT Collana BEAT Traduzione di G. Testa 255 pp 9.00 euro Anno 2010 |
L'autore ha intitolato così la propria storia perché è durante un'intera cena che si svolge il tutto: due coppie (tra cui due fratelli) si ritrovano al tavolo di un ristorante per discutere di un problema fondamentale: il futuro dei propri figli.
Dopo aver tergiversato per un po', i quattro giungono finalmente a sviscerare il problema che li ha riuniti: che dobbiamo fare con i nostri figli, Rick e Michel, i quali si sono macchiati di un crimine?
A differenza di Landay, Kock si rivela più brillante, crudo e dà un volto davvero cinico e freddo ai quattro genitori, laddove invece Andy Barber e la moglie si struggevano al sol pensiero che il loro bambino potesse essere un mostro.
Anche questo libro mi è piaciuto, anche se il lettore ha davanti a sè un diverso livello morale, in cui a dominare è la freddezza, l'indifferenza, l'assenza di sensi di colpa, che, se da una parte spiazzano, dall'altra lo spingono a farsi delle domande, evitando falsi moralismi.
Altro thriller di diverso tenore e tematica è stato
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SCOMPARSA C. Stevens Ed. Fazi 364 pp 18.60 euro 2011 |
Ok, lo dico subito: questo credo sia stato davvero il thriller che emotivamente mi ha coinvolto di più!
La protagonista è Annie, una giovane che viene rapita da uno squilibrato, condotta in un isolato chalet e lì sottoposta ad ogni sorta di umiliazioni e soprusi fisici e psicologici.
L'attaccamento ha questo romanzo è dovuto al fatto che l'Autrice lascia che sia la stessa protagonista, in prima persona, a portarci indietro nel tempo, a farci vivere il proprio incubo ed è stato inevitabile per me immedesimarmi in lei, soprattutto al pensiero che certe esperienze orribili si sentono ogni giorno alla tv e ci fanno rabbrividire...!
Altro thriller divorato e che mi ha tenuta incollata è stato:
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TOPI G. Reece Edizioni Giunti Editori Collana A Traduzione di Rota Sperti S. 320 pp 16 euro Anno gennaio 2011
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In comune con Scomparsa ha solo una cosa: l'ingiustizia e la sofferenza delle protagoniste subite a causa di gente gratuitamente malvagia!!
Ed io non sono mai indifferente a storie di questo tipo, in cui delle povere vittime subiscono cattiverie e vessazioni, ma al contempo riescono a tirar fuori il coraggio!
Se nel precedente thriller, la protagonista dovrà essere coraggiosa per affrontare la verità ed il proprio passato di rapita, Shelley (la 16enne protagonista di Topi) e sua madre dovranno invece tirar fuori le unghie in tutti i sensi per porre fine ad una esistenza sempre ai margini, sempre alla mercè di gente cinica e pronta ad approfittare della loro bontà e debolezza. E così, Reece ci guiderà lungo l'evoluzione psicologica di Shelly, il suo passaggio - puntellato comunque da sensi di colpa, dubbi, paure... - dall'essere un topolino impaurito, sempre in fuga, ad un gatto "predatore"...!
Queste le mie 4 letture (principali) thriller, che mi sento di "promuovere" perchè assolutamente scritte bene, con un buon ritmo narrativo, dei personaggi disegnati bene dal punto di vista psicologico e morale.
Che ne pensate di queste mie letture??
E i vostri thriller del 2012?