lunedì 11 febbraio 2013

Novelle in tv: "La lupa" di Verga



cineromanzo

Il libro trasposto al cinema di oggi è una novella del grande scrittore Giovanni Verga, inclusa nella raccolta "Vita dei campi ".

LA LUPA

La lupa
Ed. Pungitopo
92 pp
6 euro
1996
Sinossi

La protagonista è una signora di mezz'età esclusa dalla società per la sua insaziabilità sessuale. Travolta dalla passione erotica per il giovane Nanni, arriva a concepire un disegno incestuoso: ordina alla figlia di sposarlo, per stargli sempre vicino e sedurlo. Nanni non riesce a resistere alla tentazione di questa donna infernale ...


 È molto interessante la tipologia del personaggio femminile che Verga dà a "La Lupa": una tipologia femminile molto diversa dagli altri personaggi femminili in altre novelle del Verga: una donna quasi stregonesca e demoniaca con un'alta voracità sessuale...

L'incipit.
Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna--e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano. Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai--di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d'occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso, fossero stati davanti all'altare di Santa Agrippina. Perché la Lupa non veniva mai in chiesa, né a Pasqua, né a Natale, né per ascoltar messa, né per confessarsi. Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l'anima per lei.Maricchia, poveretta, buona e brava ragazza, piangeva di nascosto, perché era figlia della Lupa, e nessuno l'avrebbe tolta in moglie, sebbene ci avesse la sua bella roba nel cassettone, e la sua buona terra al sole, come ogni altra ragazza del villaggio.Una volta la Lupa si innamorò di un bel giovane che era tornato da soldato, e mieteva il fieno con lei nelle chiuse del notaro; ma proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare, fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno, in fondo alla pianura. Ma lui seguitava a mietere tranquillamente, col naso sui manipoli, e le diceva: “O che avete, gnà Pina?” Nei campi immensi, dove scoppiettava soltanto il volo dei grilli, quando il sole batteva a piombo, la Lupa, affastellava manipoli su manipoli, e covoni su covoni, senza stancarsi mai, senza rizzarsi un momento sulla vita, senza accostare le labbra al fiasco, pur di stare sempre alle calcagna di Nanni, che mieteva e mieteva, e le domandava di quando in quando: “Che volete, gnà Pina?”Una sera ella glielo disse, mentre gli uomini sonnecchiavano nell'aia, stanchi dalla lunga giornata, ed i cani uggiolavano per la vasta campagna nera: “Te voglio! Te che sei bello come il sole, e dolce come il miele. Voglio te!” “Ed io invece voglio vostra figlia, che è zitella,” rispose Nanni ridendo. La Lupa si cacciò le mani nei capelli, grattandosi le tempie senza dir parola, e se ne andò; né più comparve nell'aia.Ma in ottobre rivide Nanni, al tempo che cavavano l'olio, perché egli lavorava accanto alla sua casa, e lo scricchiolio del torchio non la faceva dormire tutta notte. “Prendi il sacco delle olive,” disse alla figliuola, “e vieni.” Nanni spingeva con la pala le olive sotto la macina, e gridava “Ohi!” alla mula perché non si arrestasse. “La vuoi mia figlia Maricchia?” gli domandò la gnà Pina. “Cosa gli date a vostra figlia Maricchia?”rispose Nanni. “Essa ha la roba di suo padre, e dippiù io le do la mia casa; a me mi basterà che mi lasciate un cantuccio nella cucina, per stendervi un po' di pagliericcio. “Se è così se ne può parlare a Natale - disse Nanni. Nanni era tutto unto e sudicio dell'olio e delle olive messe a fermentare, e Maricchia non lo voleva a nessun patto; ma sua madre l'afferrò pe' capelli, davanti al focolare, e le disse co' denti stretti: - Se non lo pigli, ti ammazzo!”La Lupa era quasi malata, e la gente andava dicendo che il diavolo quando invecchia si fa eremita. Non andava più di qua e di là; non si metteva più sull'uscio, con quegli occhi da spiritata. Suo genero, quando ella glieli piantava in faccia, quegli occhi, si metteva a ridere, e cavava fuori l'abitino della Madonna per segnarsi. Maricchia stava in casa ad allattare i figliuoli, e sua madre andava nei campi, a lavorare cogli uomini, proprio come un uomo, a sarchiare, a zappare, a governare le bestie, a potare le viti, fosse stato greco e levante di gennaio, oppure scirocco di agosto, allorquando i muli lasciavano cader la testa penzoloni, e gli uomini dormivano bocconi a ridosso del muro a tramontana. In quell'ora fra vespero e nona, in cui non ne va in volta femmina buona, la gnà Pina era la sola anima viva che si vedesse errare per la campagna, sui sassi infuocati delle viottole, fra le stoppie riarse dei campi immensi, che si perdevano nell'afa, lontan lontano, verso l'Etna nebbioso, dove il cielo si aggravava sull'orizzonte.“Svegliati!” disse la Lupa a Nanni che dormiva nel fosso, accanto alla siepe polverosa, col capo fra le braccia. “Svegliati, ché ti ho portato il vino per rinfrescarti la gola.” Nanni spalancò gli occhi imbambolati, tra veglia e sonno, trovandosela dinanzi ritta, pallida, col petto prepotente, e gli occhi neri come il carbone, e stese brancolando le mani. “No! non ne va in volta femmina buona nell'ora fra vespero e nona!” singhiozzava Nanni, ricacciando la faccia contro l'erba secca del fossato, in fondo in fondo, colle unghie nei capelli. “Andatevene! andatevene! non ci venite più nell'aia!”Ella se ne andava infatti, la Lupa, riannodando le trecce superbe, guardando fisso dinanzi ai suoi passi nelle stoppie calde, cogli occhi neri come il carbone.

locandina

Il grande successo spinse Verga a ricavarne un dramma teatrale in un atto, con lo stesso titolo, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Gerbino di Torino il 26 gennaio 1896.

Dal dramma verghiano sono stati tratti due film: uno La lupa del 1953 diretto da Alberto Lattuada; un altro del 1996 interpretato da Monica Guerritore, La lupa, per la regia di Gabriele Lavia. Nel cast anche Raoul Bova, Giancarlo Giannini e Michele Placido.

Quest'ultimo film segue più fedelmente il dramma verista di Verga rispetto al soggetto del 1953.

La storia inizia con un incontro clandestino fra la lupa e padre Angiolino in un casolare sperduto nella campagna. Il prete non riesce a sottrarsi al fascino della donna e decide di abbandonare la città. Il treno con il quale se ne va è lo stesso dal quale scende il giovane Nanni Lasca, appena tornato dal servizio militare. Lungo la strada di casa, Nanni incontra Maricchia, la figlia della lupa, e si mostra subito interessato a lei. La ragazza, dapprima ritrosa (condizionata dalla fama di seduttrice della madre), poi acconsente ad andare nel carro di Nanni e ad accompagnarlo fino in paese. Nanni, però, suscita immediatamente l'interesse della lupa, che comincia a stargli alle costole senza dargli tregua.

Il giovane vuole sposare Maricchia, anche perché vuole sistemarsi economicamente col terreno che la ragazza porta in dote. la Lupa acconsente al matrimonio pur di stare vicino all'uomo amato. Prima delle nozze però Nanni cede alla passione della lupa, pur provando un senso di rabbia per la propria debolezza. Anche a nozze avvenute la donna non cessa d'infastidire il giovane, mentre tutto il paese deplora il suo comportamento, coinvolgendo anche la povera Maricchia, che è incinta. 
Un giorno, colpito dal calcio di una mula, Nanni viene ridotto in fin di vita e, guarito e pentito, fa pubblica ammenda delle proprie colpe...

AVETE LETTO LA NOVELLA E/O VISTO IL FILM?

Recensione: PAMELA O LA VIRTU' RICOMPENSATA di Samuel Richardson




Ecco il primo classico che finalmente riesco a recensire in occasione della sfida, aperta dal 1° gennaio fino alla fine dell'anno organizzata da Matteo del  blog "Storie dentro storie":

clicca per andare al post della sfida!!

Avviso: sarò davvero insolitamente breve perchè questo classico non posso dire che mi sia piaciuto.... quindi ahimè... soffrirò di "recensione stitica"... ^_^


PAMELA O LA VIRTU' RICOMPENSATA
di Samuel Richardson

Pamela
Ed. Mondadori
Oscar Classici
604 pp
10,50 euro
2009
Sinossi

"Pamela" uscì tra 1740 e 1741 e ottenne subito uno straordinario successo di pubblico in Inghilterra e nei paesi europei nei quali nel giro di un paio d'anni fu rapidamente tradotto: persino Goldoni ne trasse l'argomento per una fortunata commedia. 
Cuore del romanzo sono le vicende di una cameriera sedicenne, di grande bellezza e ancora più grande virtù, che resiste ai tentativi di seduzione del proprio padrone, del quale pure è sinceramente innamorata, fino a riuscire a condurlo al matrimonio. 
Una trama di sconvolgente novità per l'epoca, con una protagonista donna, di umile condizione sociale, e per di più impegnata in una battaglia per affermare la parità dei sessi in materia di etica sessuale. Un romanzo che appare ancora oggi di interesse per la narrazione avvincente e ricca di suspense, per la minuziosa descrizione della vita quotidiana settecentesca, ma soprattutto per la finezza dell'analisi psicologica. Richardson rappresenta infatti con vivacità e sottigliezza rare le emozioni della protagonista e trova nella nuova forma del romanzo epistolare il veicolo più adatto per l'espressione di quel "sentimento" che il Settecento, il Secolo dei Lumi, andava proprio allora scoprendo.


Leggere Pamela è stato semplice e difficile allo stesso tempo; semplice perchè, mole a parte, non è un classico complesso, dalla trama articolata chissà come o chissà quanto, con personaggi e situazioni che stimolano profonde riflessioni o emozioni ...
Difficile perché ... noioso e quindi terminarlo è stato come prendere l'odiato sciroppo da bambina.
Sì, certo, nessuno mi obbligava ad arrivare alla fine (Pennac insegna) ma per "coerenza di lettrice" mi sono imposta di giungervi..

La trama di per sè non è brutta, anche se al lettore moderno potrebbe apparire sciocca o banale, ma vanno considerati i tempi di pubblicazione (parliamo della metà del Settecento), quindi ripeto che il "problema" non è che la protagonista sia una sedicenne di buona famiglia, tanto bella quanto cattolicissima e assolutamente devota, d'animo pio, buono, desiderosa di mantenere la propria virtù a tutti i costi...; non è neanche che il protagonista maschile sia un giovanotto nobile e scanzonato, arrogante e poco rispettoso dei valori morali e religiosi della ragazza desiderata e che cerchi in tutti i modi di farla cedere...

Gli aspetti che non mi hanno entusiasmato di questo romanzo, sono stati:

  • il carattere stesso della giovanissima Pamela; ok la purezza e la ferma intenzione di mantenerla (scelta, in fondo, ancora adesso presente nella mentalità e nella concezione di tanti giovani, di restare puri fino al matrimonio; sì, ok, non sarà una cosa frequente, ma ce ne sono), ma lei ha esagerato anche nelle reazioni ogni qualvolta si trovava in presenza del seduttore, il conte di Belfort.... Sembrava che avesse davanti uno stupratore seriale...!
  • l'esagerazione dell'Autore nel presentarci il protagonista di sesso maschile quale antagonista di Pamela, portando quasi all'eccesso e all'estremo la sua ossessione per la fanciulla, il desiderio prepotente di possederla e il più completo disinteresse per la volontà della ragazza. Richardson me l'ha dipinto come un mostro, un rapitore di bassa lega.
  • dialoghi un po' noiosetti, patetici, situazioni che si sarebbero potute sbrigare con poco ed invece allungate fino a rendere il tutto prolisso, oltre che inutile nell'economia della narrazione.
  • per quanto apprezzi le sequenze riflessive in un romanzo, in modo da avere un quadro dei profili psicologici dei personaggi principali, anche il questo caso ne ho ravvisato un eccesso, che mi ha dato a noia (non s'era capito, eh...? ^_^)

Detto questo (lo so che non sono stata gentile verso Richardson e la sua virtuosissima Pamela Andrews, ma pure lui.... ), mi rendo conto che si tratta pur sempre di un classico e che evidentemente l'intento dell'Autore era proprio quello di mostrarci come la coerenza e la dirittura morale di una giovinetta sola ma con le idee chiare, riesca non solo a farla resistere alle tentazioni di un baldo giovane, di cui è tra l'altro innamorata,  pur di non disonorare se stessa e la famiglia, ma questa stessa coerenza  conduca al ravvedimento lo stesso "cattivone"!

A maggio per la Piemme il nuovo romanzo di Hosseini



Per i tantissimi lettori che hanno amato "Il cacciatore di aquiloni" e "Mille splendidi soli"...

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L’attesa è finita, o quasi. L’editore Piemme ha annunciato l’uscita a maggio del nuovo romanzo dell’autore dei due best seller “Il cacciatore di aquiloni” e “Mille splendidi soli”.
Il titolo inglese è “And the Mountains Echoed” e sarà in libreria in contemporanea mondiale a partire dal 21 maggio.
Si tratta, secondo le prime note diffuse dall’editore, di un romanzo sull’amore e sul futuro delle nuove generazioni. Un rapporto familiare, tra grandi slanci affettivi e forti contrasti.
Nulla di più sulla trama, ma dovrebbero bastare queste parole dello stesso Hosseini per lasciare l’acquolina in bocca nei suoi tanti lettori italiani: “La famiglia è il tema ricorrente e centrale della mia narrativa. I miei romanzi precedenti ruotano, in ultima analisi, intorno al tema della paternità e della maternità. Il mio nuovo romanzo attraverserà la storia di una famiglia lungo diverse generazioni, concentrandosi questa volta sul rapporto tra fratelli e sorelle, su come si amano, si feriscono, tradiscono, ma anche come si stimano e si sacrificano l’uno per l’altro”.
fonte 

Y Giunti recluta 10 Y Ambassador!! Vuoi farne parte anche tu??



Lettori che desiderate provare a far parte del meraviglioso team degli Y AMBASSADOR e vivere in anteprima e da vicino tutte le bellissime novità ed anteprime Y Giunti, c'è per voi l'opportunità di provare a diventarlo....!

figlioson
il quarto attesissimo appuntamento
con la serie della Lowry
"The Quartet Gier"

Y aprirà le porte ad altri 10 Y Ambassador a metà Febbraio con una nuova iniziativa.
Amplierà ancora di più l'Y Team, Come? Quando? Bè lo scoprirete presto... 
Ma sappiate che la prossima iniziativa riguarderà il romanzo della Lowry Il Figlio, per cui fate belli i vostri blog, pagine e profili Facebook, siti, profili Twitter, profili Goodreads, profili aNobii, account Youtube, Forum ecc. insomma tutto quello che vi viene in mente, perchè al momento giusto vi sarà detto come fare per trovarvi in rete...
Restate aggiornati qui su Charis, oltre che sulla Pagina FB e sul sito della Y Giunti!!

ANTEPRIMA: "IL BAMBINO CHE SMISE DI PIANGERE" - "UN POSTO PER OGNI COSA"



In libreria anche questi due romanzi, da domani...

IL BAMBINO CHE SMISE DI PIANGERE
di Ninni Schulman


Ed. Sperling&Kupfer
372 pp
18.5'0 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

Non fatevi ingannare dalle apparenze: Hagfors, nel Sud della Svezia, non è un luogo tranquillo come sembra.

È un'estate insolitamente torrida ad Hagfors, nel cuore della Svezia, una graziosa cittadina dimenticata dal mondo in cui gli abitanti trascorrono vite perfette e pacifiche. Anche quella di Mirjam Fransson sembra un esempio di tranquillità, quando le viene recapitato un messaggio anonimo, enigmatico e inquietante: "Non senti quando smetto di piangere". Poche ore dopo, nella sua villetta divampa un terribile incendio. 

Sul posto, con i pompieri, arriva la reporter Magdalena Hansson. L'edificio è avvolto dalle fiamme, i muri sono crollati, nuvole di fumo nero rendono impossibile respirare: per Mirjam non c'è niente da fare. Quando altre case vanno a fuoco, dopo che i proprietari hanno ricevuto lo stesso messaggio, appare chiaro che un serial killer è all'opera. E ciascuno teme di essere la prossima vittima. Magdalena, che prima di tornare nella sua città natale lavorava in un giornale a Stoccolma, non si accontenta di seguire la notizia per la cronaca locale e inizia indagini parallele. 

Insieme con gli ispettori di polizia Petra Wilander e Christer Berglund dovrà mettersi in gioco per entrare nella tormentata psiche del piromane, e capire il suo desiderio di vendetta. Chi ha smesso di piangere? E perché? Dalla penna di una scrittrice definita "la nuova Camilla Läckberg", il ritorno di Magdalena Hansson, già apprezzata protagonista di La bambina con la neve tra i capelli. Un thriller in cui l'orrore si annida nel profondo dell'animo umano, pronto a emergere in tutta la sua violenza.

L'autrice.Ninni Schulman è nata nel 1972 a Lesjöfors, in Svezia. Dal 1995 lavora come giornalista e si è occupata di diversi casi di cronaca nera. Abita a Stoccolma ma trascorre le estati nella tenuta di campagna della famiglia fuori Hagfors. Il suo debutto, La bambina con la neve tra i capelli, è stato apprezzato dai lettori di tutta Europa.


UN POSTO PER OGNI COSA
di Virginie Ollagnier


Un posto per ogni cosa
Ed. Piemme
Collana NArrativa
Trad. di M. Karan
210 pp
14.50 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

«Non affiderò a nessuno l’incarico di raccontare la mia storia. Solo dopo la morte vediamo quella piccola cosa fragile e avvincente che è la vita. 
Quella sfera brillante, quel globo di vetro, paesaggio sotto la neve, unico e così irrisolto.»
Parigi, 1979.  Dopo vent’anni di assenza, Rosa torna in Marocco, la terra dove è cresciuta, per l’improvvisa morte del padre adottivo. Durante il volo, con una sigaretta tra le dita, lei che in Francia non fuma, si prepara alla consueta trasformazione che quella terra opera in lei, unico posto al mondo in cui si sente immensa e libera: il Marocco delle sue radici, vivido e intenso, così lontano dalla grigia vita parigina e dalla forzata solitudine di un matrimonio ormai spento. 
Rouge argile par Ollagnier
cover
Nei giorni del lutto, in un ritrovato tumulto di profumi e colori, tra lettere, ricordi e segreti taciuti da sempre, Rosa ripercorrerà la storia della nonna e della madre e il tempo della sua infanzia accanto a Egon, suo secondo padre. 
Non potrà che guardare allora, sotto una nuova luce, la sua intera esistenza e metterla in discussione fino a una splendida, inattesa rinascita. 
Un romanzo incantato. Una galleria di personaggi memorabili. Un’autrice che sembra la Allende del Mediterraneo.

LEGGI UN ESTRATTO IN ANTEPRIMA

L'autrice.
VIRGINIE OLLAGNIER. Nata a Lione nel 1970, è specialista in comunicazione e sceneggiatrice di fumetti. Per Piemme ha pubblicato Il coraggio della farfalla (2009), esordio pluripremiato in patria, e Gli amori sospesi (2010). Un posto per ogni cosa è il suo terzo romanzo
.

Libri: i titoli che mi hanno colpito



titoli



L'AZZURRO DEI GIORNI SCURI  (M.G. Maiorino, Ed. Pequod, 221 pp, 16 euro, 2006).
papillons,png,butterfly,tubes,BORBOLETA,MARIPOSA,
blue butterfly
Questo titolo mi piace e mi ha colpito che l'azzurro, contrastando con "scuri", mi fa pensare a qualcosa di positivo, che sopraggiunge all'improvviso e nonostante i giorni portino con sè troppo spesso cose negative, momenti "bui". Mi dà quindi sensazioni di positività!!


COME UN VOLO DI FARFALLA (A. Copperfield, Ed. Curcio, 352 pp, 2.40 euro, 2010).
Beh, la farfalla mi suggerisce leggerezza, libertà....!






TORNA DOVE SI ACCENDE IL SOLE (A. Marra Majandi, Ed Curcio. 160 pp).
sun
Anche questo titolo mi da sensazioni positive, il sole mi dà un'idea di allegria, serenità ed è un titolo  che mi fa pensare che si possa scegliere o avere l'opportunità di tornare lì dove c'è ancora speranza per qualcosa di bello!

INIZIO' TUTTO CON UN BACIO (M. Dickinson, N. Compton, 352 pp, 9.90 euro, 2013).
E qui invece siamo sul romantico.....!! Ovviamente, sono parole che mi comunicano emozioni di dolcezza, romanticheria... insomma, in tinta con l'imminente San Valentino!


CHE NE DITE DI QUESTI TITOLI?
TRA ESSI, QUALE PREFERITE?

IN ARRIVO "LA BALLATA DEL CAFFE' TRISTE" di Carson McCullers



Da domani in libreria

LA BALLATA DEL CAFFE' TRISTE
di Carson McCullers


La ballata del caffè triste
Ed. Einaudi
Stile libero big
Trad.di F. Cancogni
168 pp
13 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

«Non era sempre stato un caffè. Miss Amelia aveva ereditato il fabbricato dal padre ed era una bottega che per lo piú teneva generi alimentari, fertilizzanti e altri prodotti come farina e tabacco da fiuto. Miss Amelia era ricca. Oltre la bottega aveva in funzione, a tre miglia nell'interno della palude, una distilleria da cui usciva il miglior liquore della zona. Era una donna alta e scura, con ossa e muscoli da uomo, i capelli tagliati corti e spazzolati all'indietro sulla fronte e nel viso bruciato dal sole un che di teso e sofferto. Avrebbe potuto essere bella se già allora non fosse stata un po' strabica. E c'era anche chi l'avrebbe corteggiata, ma Miss Amelia non si curava dell'amore degli uomini e preferiva la solitudine».   Carson McCullers, La ballata del caffè triste

Il ritratto di una donna strana e spigolosa e del mondo di reietti e delusi che le ruota attorno. E che nel suo caffè ritrova, seppure per poco, una ragione per tirare avanti.
In uno sperduto villaggio del profondo Sud degli Stati Uniti, Miss Amelia, una donna matura e indipendente, si guadagna da vivere con la sua bottega, ma soprattutto producendo e vendendo liquore di contrabbando. La sua esistenza cambia all'improvviso con l'arrivo del cugino Lymon, un nano capace di ingraziarsi l'intero paese, e di convincere Amelia a trasformare la bottega in uno scalcinato caffè, punto di ritrovo per la comunità. La felicità di Amelia è però a breve durata, perché il ritorno dell'ex marito, cacciato di casa la prima notte di nozze per ragioni mai chiarite, innesca una spirale di conflitti e violenze che cambierà la vita della donna e dello stesso villaggio.

«Tutti i personaggi di Carson McCullers sono accomunati da una medesima ossessione: la loro esistenza, fino all'ultimo istante, consiste nell'innamorarsi di una speranza, destinata a svanire».  Harold Bloom

L'autrice.
Carson McCullers (1917-1967) è una delle maggiori scrittrici americane del Novecento. Tra i suoi libri piú famosi, che Einaudi Stile Libero sta riproponendo, Il cuore è un cacciatore solitario e Riflessi in un occhio d'oro. Da La ballata del caffè triste, già adattato per il teatro da Edward Albee, è stato tratto nel 1991 un film con Vanessa Redgrave, Keith Carradine e Rod Steiger
.

In arrivo: Legami di famiglia di Danielle Steel



Glitter Photos
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Altro consiglio letterario romantico.... *_*
L'Autrice è sena dubbio un'icona del genere "rosa"..!

LEGAMI DI FAMIGLIA
di Danielle Steel


Ed. Sperling&Kupfer
Pandora
408 pp
19.90 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Dalle strade frenetiche di Manhattan alle atmosfere magiche della Carolina del Sud, una straordinaria storia di affetti smarriti e ritrovati, come solo Danielle Steel sa raccontare.

Trama

Sono trascorsi dieci anni da quando Alexa Hamilton si è lasciata alle spalle Charleston per rifugiarsi a New York, il più lontano possibile dal misero fallimento del suo matrimonio.
 Oggi, Alexa è una donna felice: lavora nell'ufficio del procuratore e ha trovato la serenità insieme con Savannah, la figlia diciassettenne che ha cresciuto da sola e che ama più di se stessa. 
Ma tutto cambia il giorno in cui le viene affidato il caso di Luke Quentin, accusato di aver ucciso giovani donne. Mentre Alexa si prepara al processo, decisa a incastrare Quentin, Savannah riceve alcuni inquietanti messaggi. 
Poche righe, e una minaccia troppo grande per essere ignorata. In un attimo, Alexa vede crollare la nuova vita che si è faticosamente costruita, e si trova sul punto di perdere la cosa più preziosa di tutte: sua figlia. 
Per proteggerla da chi vuole farle del male, Alexa è costretta così alla scelta più difficile: rimandarla nell'unico posto dove aveva giurato di non tornare mai più, Charleston. 
Southern Lights
cover
E proprio lì, a casa dell'ex marito, nel luogo in cui ha conosciuto le lacrime e l'umiliazione del tradimento, Alexa scoprirà che anche le vecchie ferite possono guarire. 
E che il passato si può dimenticare.

L'autrice.
Danielle Steel è la scrittrice più popolare del mondo, con più di 580 milioni di copie vendute in 47 Paesi. Dal 1981 è sempre presente nella classifica dei bestseller del New York Times con almeno un libro, ed è addirittura entrata nel Guinness World Records per esserci rimasta 381 settimane consecutive, primato da lei stessa successivamente battuto. Autrice di oltre 70 bestseller internazionali, tutti i suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Sperling & Kupfer. Ha anche scritto un memoir, Brilla una stella, dedicato alla vita e morte di suo figlio Nick Traina.

Segnalazione "Quando cala il buio" di Massimiliano Bellezza



Come anticipato, un'altra segnalazione, sempre della Butterfly Edizioni; anche per questo libro, va il mio grazie all'Autore per avermelo segnalato!

QUANDO CALA IL BUIO
di Massimiliano Bellezza


Editore: Butterfly 
Collana: Labirinti
Pagine: 106
Prezzo: 9,90 euro
Anno di pubblicazione: 2012
Trama

Salem, Oregon settentrionale. Alle inquietanti sparizioni di bambini e adolescenti segue la scoperta di una vera e propria casa degli orrori, all’interno della quale si trovano i corpi delle piccole vittime.
Altrove, un uomo si sta preparando a lasciare il suo appartamento. 
Si fa chiamare Ray Smith. Le sue mani sono sporche di sangue e una donna dai lunghi capelli neri è riversa sul pavimento. Allo specchio, il volto dell’assassino è deturpato: sulla sua pelle, l’uomo reca i segni di qualcosa che accadde quando era soltanto un bambino, e che l’ha cambiato per sempre.
Una settimana dopo, cinque ragazzi sono immobili dinanzi al cancello di una scuola abbandonata. 
Sono cinque, giovani e forti. Ne rimarrà solo uno.

A metà strada tra Stephen King e Donato Carrisi, la prosa di Massimiliano Bellezza è un coltello pronto a fendere il sonno dei lettori e a trascinarli con sé in un vortice di puro terrore. Perché Ray Smith non è il nome di un personaggio. Ray Smith è il nome del vostro prossimo incubo.

L'autore.
Massimiliano Bellezza è nato a Ciriè (To) nel 1979 ed è un tecnico aeronautico.
Ha iniziato a scrivere nel 2004, con un racconto per un concorso locale. Successivamente, anni dopo, si è dato all’elaborazione del primo romanzo, che però è rimasto nel cassetto. È una spy story ambientata negli Stati Uniti e la cui realizzazione è costellata da non poche asperità: ecco perché inconclusa. 
Ma l'Autore non si è fermato: ha scritto tre racconti che hanno partecipato rispettivamente alle edizioni 2009, 2011 e 2012 del concorso “Gran Giallo Città di Cattolica”; nel 2010 ha preso parte al concorso letterario Rai “La Giara”; iscrivendosi  due volte al Festival delle Lettere.
Sei anni fa si  è dedicato al suo primo romanzo, “Destino Crudele – storia di un giovane”, edito dalla Robin Edizioni, pubblicato nel 2010: è un dramma adolescenziale, frutto di un lungo e complesso lavoro.
Nel 2012 ha pubblicato il secondo romanzo, ‘Quando cala il buio’, edito dalla Butterfly Edizioni; è un thriller, un testo quindi completamente differente per genere alla sua prima opera.
L'Autore della sua passione per la scrittura dice: "Scrivere mi libera la mente, mi fa volare lontano e andare dove voglio, senza bisogno di attese. Mi fa ‘entrare’ in situazioni lontane dalla mia vita attuale, reale, essere chi desidero; ferire, combattere, deludere senza i rammarichi dell’esistenza reale". 

Segnalazione. "la discendente di Tiepole" di Alessandra Paoloni



Buongiorno!
Dopo il silenzio del week end, in cui mi è stato praticamente impossibile collegarmi pure per dire ciao, rieccomi con voi, per una nuova settimana!!
Come prima cosa, oggi iniziamo con le segnalazioni, entrambe "made in Italy"!!

Ecco la prima, di cui presto avrete la recensione; ringrazio l'Autrice per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro!!
Devo dire che tutto fa presagire che si tratti un romanzo molto intrigante e pieno di suspense!!
Del resto, inutile negare che tutto ciò che ruota attorno al mondo delle streghe accende l'attenzione e l'interesse come una calamita, per l'alone di mistero che da sempre circonda questi personaggi!
Sono proprio curiosa di leggerlo...!

Voi che ne pensate??

LA DISCENDENTE DI TIEPOLE
di  Alessandra Paoloni


Editore: Butterfly Edizioni
ISBN: 978-88-97810-08-7
Pagine: 350
Prezzo: 16,00 €
Prima edizione: novembre 2012


Sinossi:

«Un paese fantasma dimenticato dalle carte geografiche, circondato da montagne, abitato da una popolazione inospitale. E’ il ritratto di Tiepole, paese d’origine di Emma, ed è lì che la ragazza è costretta a tornare in occasione del funerale di suo nonno. Il suo soggiorno, però, si trasforma in incubo quando Emma legge la lettera che sua nonna aveva scritto per lei prima di morire e che il nonno non le aveva mai consegnato. Essa le svelerà un mondo di tenebra colmo di stregoneria e maledizioni, di faide tra famiglie e di lotte per il potere.
Emma non sa ancora nulla, ma tutti i Tiepolesi sanno chi è lei, poiché la stavano aspettando.

Lei è l’erede della Strega.
Lei è la Discendente.
Lei deve morire.

Un’eroina indimenticabile in un romanzo in cui il bene e il male si confondono e niente, assolutamente niente, è davvero quello che sembra.»

«Malagevole e scomodo, quel luogo era un paese popolato soprattutto da persone anziane. Era piuttosto d’estate che i giovani tornavano da Roma per trascorrevi le vacanze con i propri parenti. Quindi, come sosteneva mio padre, dovevo considerarmi fortunata di essere arrivata lassù nella metà di luglio, perché almeno avrei potuto socializzare con qualcuno della mia età.
Io non mi trovavo a Tiepole per una vacanza, né per stabilirmi lì (questo me lo auguravo con tutto il cuore). Non ero mai stata in quel posto sebbene mia madre vi avesse trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza. Tiepole faceva parte della mia vita in modo indiretto; era una parte di me, ma ancora non lo sapevo.
Ero giunta fin lì, dopo circa un'ora di macchina, perché mio nonno era morto da quattro giorni. Lui, padre di mia madre, aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita da solo in una piccola casa tra quelle montagne, abitazione lasciata molto raramente.
Io non lo avevo mai conosciuto. Non andavamo mai a trovarlo a Tiepole, né lui veniva a trovarci a Roma. E ritrovarmi in casa sua, nel luogo dove aveva consumato quasi per intero tutta la sua esistenza, mi provocava un inguaribile senso di disagio. »

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«E alla fine la trovai: il nome Marta Vasselli era inciso sulla terzultima lapide. Mi fermai a fissarla. La lapide era screpolata in più punti, palesemente sfregiata. D'improvviso non riuscii più a sentire né paura, né angoscia né tanto meno tristezza; mi sentivo svuotata di ogni emozione. Lì dunque riposavano le ossa di quella nonna che non avevo mai conosciuto, la donna che tutti a Tiepole forse avevano odiato. La strega, come l'aveva definita mio padre.»

L'autrice.
Alessandra Paoloni nasce l’11 marzo 1983 a Tivoli. Esordisce con la raccolta poetica “Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento” ( Il Filo 2008), cui seguono i due romanzi fantasy “Un solo destino” e “Heliaca la pietra di luce” (0111 Edizioni). Del 2012 è il romanzo “La Stirpe di Agortos” (Edizioni Rei). E’ presente nelle antologie: “On the road: diari di viaggio” (Libro Aperto Edizioni). “365 Storie d’amore” (Writers Magazine) “La Stirpe Chimerica” del blog Club Urban fantasy. “La discendente di Tiepole”, il suo primo paranormal fantasy, è il suo quinto romanzo
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