martedì 22 ottobre 2013

Cosa c'è di nuovo in libreria?



Interessanti novità in libreria...!!

NEI TUOI OCCHI
di Jakob Melander


Nei tuoi occhi
Giano Editore
335 pp
13.90 euro
Ottobre 2013
Trama

Quando viene rinvenuto il cadavere di una prostituta slovacca a cui sono stati estratti gli occhi prima di essere uccisa con un colpo di pistola, l’ispettore della squadra omicidi di Copenaghen, Lars Winkler, ha già i suoi bei problemi. 
La moglie lo ha lasciato per Ulrik, amico di vecchia data e suo superiore; la figlia adolescente lo odia e passa il tempo in compagnia di Christian, un dandy dai modi violenti e inquietanti, e i giornali gli stanno con il fiato sul collo per un errore commesso in passato. 
Meno male che ci sono i vinili dei «suoi» Led Zeppelin, a tenerlo su.
Aiutato da Sanne, una giovane agente di provincia che è in città per fare pratica, Lars segue una pista che lo porta a due kosovari, quando il suo capo gli toglie il caso. 
Ci sono stati due stupri in città e vuole che sia lui a occuparsene. 
A malincuore, Lars e Sanne obbediscono e tendono una trappola al sospettato: lo stupratore, però, riesce a fuggire e i giornali locali colgono l’occasione per crocifiggere definitivamente l’ispettore, cui non resta altro che rinchiudersi in casa con i suoi dischi e aspettare la fine.
17255660
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Quando anche Caro, l’amica del cuore di sua figlia, scompare e i sospetti ricadono su Christian, Winkler scopre un indizio che lo porta a un oculista, John Koaes, noto in passato per un traffico di impianti oculari. 
E nella notte di San Giovanni, mentre in città esplodono i fuochi d’artificio e la gente si accalca in strada per i festeggiamenti, Lars Winkler scende nel rifugio antiatomico dove tutto è iniziato sessant’anni prima, durante la Seconda guerra mondiale, e si trova faccia a faccia con il misterioso assassino.

L'autore.
Jakob Melander è musicista, attore, docente di Letteratura e scrittore. Nei tuoi occhi, i cui diritti sono già stati venduti in numerosi paesi, è il suo primo romanzo
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BAMBINA MIA
di Tupelo Hassman


Ed. 66thand2nd
pagine 304
traduzione di Federica Aceto
uscita ottobre 2013
Trama

Nevada, anni Ottanta. Nel campo caravan Calle de las Flores − «poco più a nord di Reno e poco più a sud del nulla» − la vita è scandita dall’ebbrezza del gioco d’azzardo e si regge sul principio dell’interdipendenza del gruppo. 
La piccola Rory Dawn Hendrix abita nella roulotte Nobility con la madre Jo, donna bella e dal passato sofferto con l’abitudine di fidarsi degli uomini sbagliati, e passa le giornate quasi sempre da sola. È nel Manuale delle girl scout che Rory cerca quella guida che sembra mancarle nella vita. 
Pur sapendo di avere il destino segnato − «figlia debole di mente di una figlia debole di mente, lei stessa il prodotto di una schiatta debole di mente» −, è determinata a rompere il ciclo del sangue, trovando conforto nella pienezza delle parole. 
Composto da pagine di diario, relazioni di assistenti sociali, esercizi di grammatica, verbali di arresti e lettere di famiglia, Bambina mia di Tupelo Hassman è un collage devastante che mette in scena il fallimento del sogno americano.
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L'autrice.
Tupelo Hassman (1973) ha vissuto a Reno, in Nevada, dai quattro ai dodici anni. Ha conseguito un master alla Columbia University. Ha pubblicato articoli e recensioni su varie testate, tra le quali «The Boston Globe», «The Independent», «Harper’s Bazaar» e ha vinto il London’s Literary Death Match. Bambina mia è il suo romanzo d’esordio, frutto di dieci anni di lavoro. È stato definite dal «Boston Globe» il caso letterario del 2012
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LA LOCANDA DI ROSE HARBOR

di Debbie Macomber


La locanda di Rose Harbor
Ed. Sonzogno
256 pp
16 euro
USCITA 21 OTTOBRE
2013


Benvenuti a Cedar Cove, luogo dell’anima con vista sull’oceano

«L’idea è quella di accogliere molti personaggi in una locanda graziosa, che sia soprattutto un luogo di guarigione e di speranza. Gli ospiti vanno e vengono, ciascuno con la sua storia straordinaria e indimenticabile. E durante il soggiorno si sentono a casa loro. Proprio come vorrei si sentisse il lettore»
 DEBBIE MACOMBER


Trama

Dopo la perdita del marito, soldato dell’esercito americano, Jo Marie Rose, senza dare ascolto a chi le consiglia prudenza, decide di lasciare
il lavoro sicuro alla Columbia Bank e di trasferirsi lontano dalla grande città.
Un annuncio, scovato su internet, attira la sua attenzione: è in vendita una pittoresca locanda a Cedar Cove, paesino affacciato sull’Oceano
Pacifico. Con vista sul faro che svetta dal porticciolo naturale, quel luogo è perfetto per ritrovare l’equilibrio che Jo Marie teme di avere smarrito. Stabilitasi in questa oasi di apparente tranquillità, immersa in un paesaggio incantevole, accarezzata da brezze salmastre, la giovane donna sente subito
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la sferzata di una nuova energia. Così si mette al lavoro per trasformare la graziosa locanda in un alberghetto, dove dedicarsi con calore all’accoglienza dei clienti e continuare a svolgere le attività predilette: il bricolage, l’arredamento, i lunghi lavori a maglia.
È proprio vero che la vita, per quanto provata dalla sofferenza, può sempre ricominciare.
Quando accoglierà i suoi primi ospiti, infatti, Jo Marie realizzerà con stupore quante sorprese si nascondono tra quelle mura. La vita di ciascuno di loro è un universo al tempo stesso meraviglioso e travagliato: c’è chi cerca l’amore, chi il perdono e chi vuole ritrovare se stesso.
Il B&B Rose Harbor - così Jo Marie chiama la sua locanda - diverrà, per volontà e decisione della sua amabile proprietaria, un luogo dove nessuno che desideri aprire il proprio cuore rimarrà inascoltato.

L'autrice.
Debbie Macomber oggi vive a Port Orchard, Washington, col marito. I figli sono cresciuti ed è felicemente nonna
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IL COLORE DEL TE'
di Hannah Tunnicliffe


Il colore del tè
Ed. Sonzogno
320 pp
18 euro
USCITA 21 OTTOBRE
2013
La cucina della pasticceria è più fredda del previsto, ma c'è un profumo delizioso, dolce e fresco come un morso di mela. I cuochi sono al lavoro, eseguono i loro compiti con cura. Uno sta togliendo le praline rotonde dagli stampi per versarle in una ciotola di cioccolato fuso. Sembra una minestra di seta, mi fa venire l'acquolina in bocca. Getta ogni pralina con una grossa forchetta e poi mescola lentamente. E' un'arte lenta. Sono come ipnotizzata. 


Trama

Macao è una Las Vegas d'Oriente, con la sua umanità chiassosa, i profumi esotici, il denaro che scorre a fiumi. 
Ma per Grace Miller, che vi si è appena trasferita con il marito, il primo impatto è desolante: la città le è aliena e lei, con i suoi esuberanti capelli rossi, quando passeggia per strada si sente un pesce fuor d'acqua. E l'ossessione per i figli che non riesce ad avere sta logorando anche il suo matrimonio. L'unica alternativa alla depressione è cambiare vita, con un pizzico di follia. 
Così, anziché sottoporsi a un ennesimo tentativo di fecondazione artificiale, decide di aprire una sala da tè in puro stile parigino nel cuore della città. Aiutata da uno chef francese mette a punto una ricetta che farà furore: i macaron, fragranti e delicate meringhette colorate come pietre preziose. 
Tra confidenze e ricette, rimpianti e passioni, intorno ai tavolini del suo locale si intrecceranno le esistenze di donne di tradizioni e origini diverse. 
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E ascoltando le loro storie, Grace troverà finalmente dentro di sé la forza per guardare la vita con occhi diversi.

L'autrice.
Nata in Nuova Zelanda, HANNAH TUNNICLIFFE, ha la vocazione della nomade: ha vissuto in Australia, Inghilterra, MAcao, canada, e in un camper di nome Fred. Dopo aver lavorato nel campo delle Risorse umane, ha deciso di realizzare il suo sogno di diventare una scrittrice ed è tornata a vivere a Sideny insieme al marito e alle due figlie. Questo è il suo primo romanzo:bestseller in Australia, è stato immediatamente pubblicato in tutti i paese anglosassoni e tradotto in sette lingue tra cui lo spagnolo, il tedesco, l'olandese. L'autrice cura un blog fdi letteratura e cucina, forkandfiction.com e il suo sito è hannahtunnicliffe.com

In wishlist: I SEGRETI DI AMBER HOUSE e L'ULTIMO INVERNO



Libri che ho inserito in wishlist... chissà quando li comprerò e leggerò...!!
Non basta una vita...!

Li conoscete? 
Li avete letti?
Se sì, me li consigliate?


Il primo libro l'ho scovato presso Endimione Birches, blogger di "Bostonian Library", le cui recensioni apprezzo davvero molto perchè sono ricche e precise!!

I SEGRETI DI AMBER HOUSE
di K. Moore, L. e T. Reed


Ed. Feltrinelli
Trad. V. Daniele
368 pp
13 euro
Settembre 2013
Trama

Quando Sarah, suo fratello e la loro algida madre si stabiliscono ad Amber House, la ragazza rimane ammaliata dal fascinoso Richard, che la introduce in un mondo di ricchezze e privilegi, ma è anche attratta dall'enigmatico Jackson, che la coinvolge in un'eccitante caccia ai diamanti scomparsi. Sarah scopre di riuscire a "vedere" la storia della casa e delle persone che vi hanno abitato: vede sua madre da ragazza, incredibilmente affettuosa e felice, o il crudele capitano di mare che perse il tesoro tanti anni prima. 
E ricomponendo piano piano tutti i pezzi del mosaico, scopre che Amber House nasconde molti segreti, antichissimi crimini e più recenti tradimenti. 
Dove sono nascosti i diamanti? 
Chi è responsabile dell'infelicità di sua madre? 
E quale tragedia riecheggia ancora nelle stanze della casa? 
Sarah ha bisogno di risposte, in fretta. 
Perché le sue visioni minacciano la persona che ama di più e lei deve districare la ragnatela del passato, prima che sia troppo tardi.


Il secondo romanzo vorrei leggerlo in occasione dell'uscita del secondo libro (Enon, Ed. Neri Pozza) della serie riguardante la famiglia Crosby.

L'ULTIMO INVERNO
di Paul Harding


L'ultimo inverno
Ed. Beat
224 pp
9 euro
Trama

Steso su un letto d’ospedale al centro del soggiorno della sua casa nel New England, George Washington Crosby si prepara a concludere la sua vita circondato dai famigliari e accompagnato dal tintinnio dei suoi orologi cui per anni si è dedicato come meticoloso restauratore. Meravigliosi meccanismi di tutte le epoche e fogge che sono stati a lungo il legame, negato ma indissolubile, con il mondo della sua infanzia e di suo padre Howard, un uomo silenzioso, sognante, poetico, il quale stentatamente manteneva quattro figli e una moglie insoddisfatta girovagando con il suo carro pieno di mercanzie tra i boschi del Maine, in un mondo dominato dalle stagioni, dal sole e dal gelo, dagli alberi, dai laghi e dai ruscelli, da leggende e da poche parole.

L’ultimo inverno è un romanzo d’esordio di rara potenza espressiva, dominato da un linguaggio plasmato dalla penna di un grande scrittore, un romanzo sull’America di ieri e di oggi che parla dell’amore tra un padre e un figlio, della fierezza della natura, del ricordo e della fantasia.

Anteprima fantasy. IL SIGNORE DELLE NEVI E DELLE OMBRE e HOPE. L'ultimo segreto del Fuoco




In uscita il 24 ottobre:

IL SIGNORE DELLE NEVI E DELLE OMBRE
di Sarah Ash


Ed. Gargoyle
Trad. S Minacapelli
601 pp
17 euro
USCITA 24 OTTOBRE
2013
Trama

Gavril è un giovane artista e vive con la madre in un paese del caldo sud. Ama, riamato, la figlia di un nobile, Astasia, che, data la differenza di ceto, non potrà mai sposarlo.
Improvvisamente il ragazzo viene rapito e portato tra le gelide nevi del nord da un manipolo di barbari. 
Qui scoprirà, non solo di essere figlio del defunto re del Regno di Azhkendir, che deve vendicare, ma di averne ereditato la maledizione familiare, quella cioè, di essere posseduto dal demone di un drago-guerriero che, pur donando immenso potere, necessita di sangue umano per vivere, spingendo il posseduto all’inevitabile perdita della propria umanità.
Mentre cercherà di lottare contro ciò che gli sta divorando l’anima, Gavril si troverà al centro di intrighi personali e politici e di progetti bellici di ampia portata; un nemico, infatti, punterà a riunire l’antico e immenso Impero di Rossya, tentando di invadere Azhkendir, uno dei sotto-regni in cui fu smembrato. Inconquistabile finora grazie al potere del drago, il paese è ora indebolito a causa dell’inesperienza di Gavril.

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Il Signore della Neve e delle Ombre, di Sarah Ash, è il primo volume della trilogia fantasy Tears of Artamon:

1. Lord of Snow and Shadows (Il Signore della Neve e delle Ombre)
2. Prisoner of the Iron Tower
3. Children of the Serpent Gate





HOPE. L'ultimo segreto del Fuoco
di Cailin Og


Ed. Salani
544 pp
14.90 euro
USCITA 24 OTTOBRE
Trama


Una volta, tanto tempo fa, gli dèi dichiararono guerra al mondo, e il mondo cambiò. Le città scomparvero, costellando dei propri resti una natura ostile. Gli dèi si dimenticarono della Terra e gli esseri umani presero a vivere di ricordi. Fino a oggi.
Hope ha tredici anni, occhi verdi e capelli rossi. Non conosce i suoi genitori né il suo passato.
Però possiede un dono pericoloso: sa creare il fuoco con un puro atto di volontà.
Basta poco perché sia bollata come strega; ma qualcuno dice che lei è in realtà una Prescelta, l’Erede di Prometeo, l’unica in grado di opporsi agli dèi quando torneranno per riprendersi la Terra.
E quella che sembra una favola per bambini, un giorno diventa orribilmente vera: gli Immortali sono pronti a scatenare un’orda mostruosa per invadere il mondo. In un viaggio allo stesso tempo epico e folle, dove immaginazione e realtà superano ogni limite, Hope scoprirà se stessa e il proprio destino, affrontando nemici da incubo con spavalda innocenza e trovando amici insperati proprio quando ha perso ogni cosa.
In un mondo che, all’improvviso, si aspetta tutto da lei, Hope diventerà il simbolo di un’umanità che si risveglia, che accetta i mostri dentro di sé e ne usa la forza per forgiare desideri, verità e futuro.
Un romanzo che è un sogno a occhi aperti. Come la Speranza.

lunedì 21 ottobre 2013

Da domani in libreria....



Da domani in libreria:

MA COME TU RESISTI, VITA
di Mariapia Veladiano


Ed. Einaudi
Stile libero big
126 pp
12 euro
USCITA 22 OTTOBRE
2013
Trama

In un mondo dove le parole sono "faide che mettono in croce", Mariapia Veladiano crede in quelle che fanno la differenza: le sceglie per noi, e ce le affida. 
Sentimenti, Opere, Parole: Mariapia Veladiano affronta il tema del dolore, dell'impossibilità di accettarlo e del timore di non sapersene difendere. 
E quello della paura che ci assedia, ci spinge a rinunciare, a smettere di sperare. 
Ci parla dell'invidia, che umilia tutti per non vedere la propria umiliazione, del giudicare gli altri che è "la nostra morte anticipata", del lavoro, perché nessuna libertà è autentica se non si è liberi anche dal bisogno materiale, del desiderio, furia di esistere, e del suo opposto, la resa. 
Non tace mai sul male, che fa parte dell'esistenza, eppure si può ogni giorno non farlo passare, fermarlo, chiamandolo per nome.
 Ma soprattutto non tace sull'amore. 
Per amore delle parole. Degli uomini e delle donne. 
Della vita.



PRIMA CHE TU MI TRADISCA
di Antonella Lattanzi


Ed. Einaudi
Stile libero big
300 pp
19 euro
USCITA 22 OTTOBRE
2013
Trama

Due sorelle, Angela e Michela Cipriani, diversissime fra loro e segnate da un segreto che le rende complici e rivali. 
Un padre sopravvissuto per miracolo al bombardamento di Bari del '43, ma cui quel disastro sembra avere lasciato in eredità una specie di infezione che ha danneggiato per sempre lui e la sua genia. 
Votandola al tradimento verso gli altri e verso se stessi.
 Tra una Bari che, dietro un'apparente rinascita, "brucia" e si sgretola come il suo Petruzzelli, e una Roma sfibrata, temporaneo rifugio, la vita delle due giovani - ragazze e poi donne - è condizionata dalla bellezza di Angela e dalla timidezza aggressiva di Michela. 
La situazione non cambia neanche quando la prima svanisce nel nulla e l'altra assapora, per un attimo, la possibilità di diventare padrona del campo. 
In un balletto atroce di bugie, accuse, finzioni e crudeltà, il romanzo mette in scena tutto il marcio che si annida nelle relazioni della famiglia Cipriani. 
Per arrivare a un finale quanto mai imprevedibile.




I SEGRETI DI COLDTOWN
di Holly Black


Ed. Mondadori
Chrysalide
Trad. E. Costantino
444 pp
17 euro
USCITA 22 OTTOBRE
2013
Trama

Ti svegli la mattina dopo una festa: sei stesa in una vasca da bagno, la tenda tirata, intorno un profondo silenzio.
Gli altri staranno ancora dormendo? 
Quando ti alzi e giri di stanza in stanza, scopri che durante la notte è successo qualcosa di tremendo. 
Legato a una sedia, trovi un misterioso ragazzo dagli occhi rossi. Vicino a lui, vivo e ammanettato, c'è Aidan, il tuo ex: appena provi a liberarlo, ti assale in preda a una fame atavica.
Tutto questo non è normale, neppure se ti chiami Tana e sei nata in un mondo molto simile al nostro, un mondo in cui le persone si trasformano in mostri assetati di sangue e vivono confinati nelle Coldtown.
 Li chiami vampiri, ma potrebbero avere anche altri nomi. 
Molti di loro sono celebrità, li trovi ogni sera in televisione: tutti i canali trasmettono in diretta le loro feste più trasgressive. 
Ora non puoi più evitarli, e hai solo ottantotto giorni per salvarti: ma a quanto sei disposta a rinunciare per tenere in vita ciò che non vuoi perdere?



APOCALISSE
di Paolo Barbieri


Apocalisse
Ed. Mondadori
Chrysalide
112 pp
22 euro
USCITA 22 OTTOBRE
2013
Trama

Nell'Apocalisse - il più fantastico e immaginifico tra i libri della Bibbia - all'apostolo Giovanni vengono rivelati i destini ultimi dell'umanità e del mondo attraverso visioni soprannaturali: proprio l'Apocalisse ha ispirato Paolo Barbieri, che con il suo tratto incisivo, potente e audace interpreta perfettamente il linguaggio biblico con immagini dense di dettagli accuratissimi ma anche capaci di emozionare e sorprendere.
Cavalieri con armature di fuoco su cavalli scultorei, donne vestite di abiti regali adagiate su lugubri troni, draghi dalle sette teste e cavallette dai denti leonini, sconvolgimenti cosmici, flagelli, piaghe inimmaginabili e spiriti immondi: nelle sue tavole accese da colori infuocati e da uno stile inimitabile, l'autore dà nuova vita a Babilonia, alla Gerusalemme celeste e allo scenario degli ultimi desolati giorni dell'umanità. A supporto del lettore, ciascuna tavola è accompagnata dai versetti che l'hanno ispirata.

Dopo L'Inferno di Dante e Favole degli dei, il grande illustratore torna a coinvolgere e appassionare con una nuova, sorprendente traduzione visiva di un grande classico dell'immaginario umano.

Libri in tv: DOWNTON ABBEY. STAGIONE 1


dal libro alla... tv!!

Quella di oggi è un'anteprima, che inserisco nella rubrica "Cineromanzo" perchè il libro in questione ruota attorno ad una serie molto apprezzata: DOWNTON ABBEY.

La serie drammatica più seguita della storia della tv inglese.
In una elegante tenuta inglese di inizio Novecento, le invidie, gli amori e gli intrighi della famiglia aristocratica dei Grantham, e dei loro domestici.

Un’opera che, impreziosita da aneddoti e illustrazioni sui personaggi e sulle ambientazioni, è un «must» per tutti i fan di Julian Fellowes, e per tutti gli appassionati di romanzi storici.

Vincitrice di due Golden Globe, un Emmy e un Bafta, nel 2011 Downton
Abbey è stato inserito nel «Guinness dei primati» come show più seguito dell’anno.

DOWNTON ABBEY
di Julian Fellowes


Trama

È il 15 aprile 1912 quando il Titanic affonda e più di 1500 persone perdono la vita. 
La notizia della tragedia fa il giro del mondo. 
Quando arriva tra le verdi campagne dello Yorkshire, in Inghilterra, nella tenuta di Downton Abbey, il Conte e la Contessa di Grantham appaiono più sconvolti e turbati di chiunque altro. 
Lo stesso destino che non ha concesso loro un figlio maschio, ma soltanto tre femmine (Mary, Edith e Sybill), gli ha appena strappato anche il legittimo erede della loro proprietà, Patrick Crawley, morto a bordo del transatlantico. 
Ora il nuovo beneficiario è Matthew, cugino di terzo grado della famiglia, un uomo «inopportuno», «scandaloso», che, contrariamente a tutti i Crawley, lavora per vivere. 

Inizia così la serie più seguita e premiata della tv britannica, ideata e scritta da Julian Fellowes, già vincitore di un Oscar per la sceneggiatura del film Gosford Park, diretto da Robert Altman. 
In questo libro l’autore raccoglie non soltanto il copione della sceneggiatura originale, ma aggiunge svariati aneddoti sul lavoro di studio sui personaggi; curiosità sulla scelta delle ambientazioni; spiegazioni che, per la prima volta, svelano al lettore la verità riguardo agli episodi tagliati dalla produzione. 
Si spiega, ad esempio, come mai fu scelto proprio Highclere Castle come ambientazione; come facevano, durante le riprese, i vari personaggi a spostarsi così rapidamente lungo le stanze del castello; oppure perché le cucine vennero ricostruite negli studi londinesi di Ealing. 

Downton Abbey è un’opera «talmente ben fatta che non è necessario aggiungere nessuna battuta, ma soltanto leggerla a voce alta» per immergersi, grazie alla forza dei dialoghi e a una serie di perfetti colpi di scena, nella vita di una famiglia aristocratica di inizio Novecento, e scoprirne i crucci e le insoddisfazioni, la noia e le gelosie, i rapporti con i domestici e gli amori più inconfessabili, e godere dell’elegante ritratto di un’epoca che ha cambiato il nostro mondo per sempre.

L'autore.
Julian Fellowes ha vinto l'Oscar per la sceneggiatura del film Gosford Park , per la regia di Robert Altman. Oltre a essere un celebre sceneggiatore, è anche uno dei più famosi attori britannici, coprotagonista, insieme con Jeremy Irons, di Il danno , al fianco di Pierce Brosnan in Tomorrow Never Dies e di Anthony Hopkins in Shadowlands. Vive in Inghilterra con la moglie Emma e il figlio Peregrine. Snob è il suo primo romanzo e ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico e di critica in Inghilterra
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Titoli... notturni



i titoli più belli

I titoli di oggi hanno n comune la parola notte: la notte è quel momento del giorno che accompagna di solito il riposo, la tranquillità, il silenzio, quindi la associo a sensazioni di calma, dolcezza, sogni..

A VOI PIACCIONO? 
QUALE PREFERITE?


SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
(W. Shakespeare)



UN INCANTESIMO LUNGO UNA NOTTE
(R.Bignante, Ed. LA Caravella, 2013)



TRA LA NOTTE E IL CUORE
(J. Kibler, Ed. Garzanti, 2013)



LA NOTTE DEL VENTO E DELLE ROSE
(a. Bulgaris, Leggereditore, 2013)


Segnalazione in digitale: IL SAPORE DEL PROIBITO




Segnalazione per noi! :)


IL SAPORE DEL PROIBITO
di Catherine B.C.

Aggiungi didascalia
Trama

Fin dalla prima volta in cui la vede, Stephen capisce che Mya non sarà mai soltanto una semplice insegnante o una vicina di casa per lui.
Col tempo, diventa la protagonista indiscussa dei suoi sogni e delle sue fantasie.
Si trasforma gradualmente in una dolce ossessione, che Stephen tenterà anche di combattere a modo suo, ma alla quale ben presto si arrenderà, pur con la consapevolezza di esporsi e di essere vulnerabile.
Così accade, infatti, quando Mya, di fronte al suo corteggiamento insistente, gli confessa di stare con un’altra persona.
Il sogno di Stephen crolla come un castello di carte e i due si allontanano, perdendosi di vista per qualche anno.
Ma il destino ha in serbo per loro ancora grandi cose e, all’improvviso, Mya ricompare, gravata da un passato che l’ha delusa e ferita.
Alla Cascina l’attendono la serenità e la semplicità di un tempo… e Stephen!
Tra i due, ora più maturi e consapevoli, la chimica è immediata e la passione scoppia di prepotenza.
Per giorni si chiudono nella loro bolla dimenticando il resto del mondo.
Tuttavia, il passato di Mya ritorna quando la loro felicità sembra concretizzarsi nel modo più dolce e naturale. Il suo ex compagno ingaggerà una lotta senza pari per rendere loro la vita difficile con l’unico scopo di riaverla.
Un avvincente susseguirsi di colpi di scena rischierà di sfibrare il loro rapporto, ma l’intervento di uno dei personaggi più ironici e forti dell’intera storia, farà tornare il sereno, aprendo nuove prospettive.


Questo è il link di Amazon:



Questo quello di kobo:

Recensione LA VENDETTA DI REGINA di Paolina Daniele





Un'altra recensione, questa volta di un libro di un'autrice esordiente:

LA VENDETTA DI REGINA
di Paolina Daniele


Ed. Booksprint
162 pp
13.80 euro
Sinossi

Samuel, orfano di genitori e allevato da uno zio si da alla malavita per sopravvivere. 
Un giorno incontra il capo della cosca in cui è riuscito ad entrare grazie ad un suo amico, Luca, e cioè Regina Malaspina. 
I due si innamorano ma lui all'inizio è molto restio perchè ha paura di soffrire come quando è morta la madre. 
La donna ha in progetto di vendicare la morta del padre avvenuta per opera di uno dei capimafia più potenti della Calabria. 
Affamata di brama di potere e vendetta organizza un piano per per impossessarsi del potere. 
Riuscirà nel suo intento e rapirà l'assassino di suo padre con l'intenzione di ucciderlo lentamente e farlo soffrire ma durante una notte il figlio di quest'ultimo si intrufolerà in casa Malaspina per salvare il padre che invece ucciderà per errore.




L'Autrice.
Paolina Daniela nasce nel 1991 a Belvedere Marittimo;abita a Fuscaldo (CS). Attualmente non lavora ma è studentessa presso l'università della Calabria nella facoltà di Lettere e filosofia.


il mio pensiero

La vendetta di Regina è un romanzo ambientato in Calabria, in ambienti mafiosi, saturi di cinismo, crudeltà, avidità di potere e vendetta.

Protagonista di questa storia è Samuel, detto Sam, un giovane di vent’anni, scapestrato, orfano di entrambi i genitori, che si sente solo e allo sbando dopo la morte della zia Elena (che si è presa cura di lui dopo la morte dei genitori); rimasto in casa dello zio Rodolfo, con questi non ha un buon rapporto, anzi si beccano ogni volta che tentano di parlarsi, finchè addirittura l’uomo cede sotto il peso di una vita triste e sola, senza la moglie, suicidandosi.
Rimasto davvero e definitivamente solo, a Sam non resta che il suo “lavoro”; una sera conosce il suo “capo”, appartenente a una delle più importanti famiglie mafiose calabresi, ma scopre, con sommo disappunto, che si tratta di una donna…

Regina Malaspina è il nuovo capo, dopo la morte del padre, anche se ha solo 28 anni ed è, appunto, una donna; ma il suo carattere forte – almeno in apparenza – e soprattutto la sua sete di vendetta guideranno le sue azioni e i suoi piani, per adempiere i quali ella si servirà dei suoi più fidati “scagnozzi”: Arnaldo, Paolo, Luca, Gino e Sam.
All’inizio, il giovanotto non crede che Regina possa davvero fare le veci del padre, ma dovrà ricredersi e appurare che la giovane Malaspina ha le idee abbastanza chiare su cosa fare e come comportarsi, sa farsi rispettare ed impartisce ordini ai suoi sottoposti con autorevolezza, tanto da farsi obbedire non solo da essi ma anche dai capi delle altre famiglie mafiose che, insieme a lei, tengono in mano il giro di spaccio e di altri affari sporchi in città.

Siamo di fronte ad un quadro che è davvero molto aderente alla realtà tipica dell’ambiente mafioso, in cui si parla di onore, di rispetto, di uccidere i traditori, di individuare e ricattare i politici meno irreprensibili e più facili da corrompere, di “fare le scarpe” ai cosiddetti alleati per avere più potere e più campo d’azione.

Tra Sam e Regina scatta subito la scintilla dell’attrazione, che la donna vorrebbe assecondare, abituata com’è ad avere tutto ciò che desidera ai suoi piedi; ma non è dello stesso parere Sam, che non desidera impelagarsi in una relazione sentimentale col suo capo, e per un fatto di “professionalità", e soprattutto perché teme di innamorarsi e di perdere, ancora una volta, l’oggetto del proprio amore (com’è già accaduto con la mamma e zia Elena).
Ma la razionalità andrà a farsi benedire e tra i due inevitabilmente qualcosa nascerà, nonostante le reticenze di lui e gli scatti presuntuosi di lei, che sembra sempre più ossessionata dal potere e dalla vendetta, anche se questo può voler dire mettersi contro le famiglie alleate e lo stato stesso…

Sam si rivela un giovane uomo dalle idee ben precise, dalla personalità definita, immerso nel mondo dei delinquenti e pronto ad imbracciare un fucile e a far fuori, a sangue freddo, chiunque si frapponga tra la cosca cui appartiene e i loro obiettivi ; è un ragazzo sveglio, acuto nell’osservare il prossimo, nel riconoscerne pensieri e stati d’animo, agendo di conseguenza; è il ragazzo ideale per essere il braccio destro di un capo mafioso come Regina.

Regina, a sua volta, sa ciò che vuole, ha il cuore pieno di sentimenti di rancore e odio contro chi le ha strappato a tradimento il padre ed è disposta a mettere in gioco tutto pur di mettere a punto il proprio piano.

A tutto, tranne se si tratta d rinunciare all’amore della sua vita, che è Sam, il quale dimostrerà più razionalità del suo capo e si renderà conto che la sua Regina ha bisogno di essere “aiutata” a non agire e reagire solo di “pancia”, ma pensando e ragionando…

I rischi sono tanti ma i ragazzi di Regina sono la sua protezione contro i nemici e le sono accanto qualunque cosa accada; certo, non sempre le cose vanno per il verso giusto e bisogna guardarsi le spalle, perché poliziotti testardi e traditori ce ne sono e vanno individuati…

La storia di Sam e Regina ci appare molto vivida, realistica; è scritta in modo molto semplice, il linguaggio è sicuramente colloquiale (come è giusto che sia, abbiamo a che fare con persone che non hanno chissà quale livello culturale e che sono impegnate solo al malaffare), arricchito – il che l’ho trovato efficace e convincente – da espressioni dialettali (calabresi), che danno un ulteriore tocco di “realismo” alla narrazione.

I dialoghi sono semplici, poco articolati dal punto di vista linguistico, frequenti, e danno una certa dinamicità alle scene, come se si stesse guardando una di quelle fiction sulla mafia che tanto spesso vengono mandate in tv; i personaggi secondari sono poco delineati, anche perchè si dà più spazio ai principali.

E’ sicuramente un racconto interessante, che tratta tematiche purtroppo attuali, per nulla lontane dalla realtà del Sud (cui appartengo) e molto forti; c’è molta violenza, molta crudeltà, come del resto se ne trova in questi ambienti malavitosi, in cui il rispetto è solo tra i membri del clan (sempre che non si rivelino dei traditori) e dove la freddezza nell’ammazzare è pane quotidiano ed è un dato “scontato”.

La cosa che ho trovato poco piacevole, durante la lettura, si riassume in due episodi per me emblematici e che, alla fine, mi hanno fatto un po’ “detestare” i protagonisti del romanzo; il primo lo scrivo liberamente, l’altro lo evidenzio di nero perché riguarda praticamente la fine del libro, quindi invito i lettori interessati alla lettura dello stesso a passare oltre.

C’è un momento in cui Sam sembra mostrare segni di ravvedimento rispetto alla propria vita di mafioso, cosa che lo spinge ad andare in chiesa e a parlare con un prete; ma ahimè, Sam non è realmente pentito, afferma apertamente di non vergognarsi delle proprie cattive azioni e, sotto “suggerimento” del prete, ammette che magari un po’ pentito (ma giusto un po’) lo è…; al che, il prete con molta nonchalance, gli dà pure l’assoluzione.

Ecco, questa scena mi ha fatto una strana sensazione…; non so, l’Autrice ha avuto l’occasione di darci un aspetto umano di Sam, ma non l’ha sfruttata fino in fondo, anzi ha finito per rendere il prete quasi “indifferente” al giovane avanti a sé, al quale ha dato un perdono troppo facile, come se il male di cui il ragazzo si era macchiato fino ad allora, non fosse poi così grave…

Ho trovato questo non dico non realistico, perché ci può essere pure che, in realtà difficilissime, si finisca per "abituarsi", adattarsi al male e di giudicarlo con meno durezza (ma su questo starei attenta a non generalizzare...!) , ma comunque poco positivo, come "messaggio".

La seconda scena è verso la fine: dopo aver giustiziato un commissario di polizia, un “servitore dello stato” (giustamente a caccia di mafiosi), si scopre che il caso del suo omicidio (chiaramente ad opera di Sam) è stato archiviato e questo genera la felicità di Regina e dei suoi affiliati, che finalmente possono staccare la spina da tutto il marcio di cui sono autori e protagonisti e concedersi il lusso di una vacanza.

Ecco questa è una cosa che un po’ mi ha… non dico turbata, ma lasciata interdetta: non c’è un trionfo della giustizia…?

Io non dico che alla fine il bene deve per forza trionfare sempre, dovunque e comunque… e immagino che un autore abbia tutti i diritti di fare scelte narrative diverse, "alternative" o in qualunque modo le si voglia definire; voglio dire, mi rendo conto che non è una regola dare l'ultima parola ai "buoni" piuttosto che ai "cattivi", molto dipende dall'obiettivo che ci si propone scrivendo, dal messaggio che si vuole comunicare...
Però non nascondo che un po’ mi ha spiazzato, è come se in questo libro il male sia predominante e l’appartenere alla mafia sia un “dato di fatto”, una realtà per alcuni individui inevitabile, dalla quale non si torna indietro, non c’è una “soluzione” positiva e il diritto di essere felici e realizzati ce l’hanno pure i delinquenti…

Detto questo, ammetto di aver forse esagerato nel volerci vedere per forza un “messaggio”, un significato particolare nel romanzo, magari è giusto che venga preso per quello che è, cioè un libro che ci apre il velo su personaggi-tipo legati alla malavita, senza necessariamente dare colorazioni morali ed etiche, cosa che invece ho fatto io….
Del resto, la lettura di un libro, e l'opinione che ci si forma su di esso, è assolutamente soggettiva.

Lo consiglio, comunque; si legge con molta scorrevolezza per la sua dinamicità, è ben contestualizzato e scritto con sufficiente realismo.

Recensione: DIARIO 1941-1943 di Etty Hillesum



DIARIO 1941-1943
di Etty Hillesum


Adelphi
Trad. C. Passanti
260 pp
8.50 euro
Sinossi

All’inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. 
È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. 
Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. 
Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: «Vietato agli ebrei». Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Un altro giorno, gli ebrei non possono più usare la bicicletta. Etty annota: «La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare». 
Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell’anima. 
Non pensa un solo momento, anche se ne avrebbe l’occasione, a salvarsi. 
Pensa a come potrà essere d’aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il «destino di massa» della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel «pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato» la sua capacità di essere un «cuore pensante». 
Se la tecnica nazista consisteva innanzitutto nel provocare l’avvilimento fisico e psichico delle vittime, si può dire che su Etty abbia provocato l’effetto contrario. 
A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell’orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più «inospitale». La disposizione che ha Etty ad amare è invincibile. 
Sul diario aveva annotato: «“Temprato”: distinguerlo da “indurito”». 
E proprio la sua vita sta a mostrare quella differenza.

il mio pensiero


Hetty Hillesum nasce a Middelburg nel 1914, da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, e muore ad Auschwitz nel novembre del 1943. Il suo diario, fortunosamente scampato allo sterminio della famiglia (ad Auschwitz persero la vita anche i genitori e il fratello Mischa) e poi passato di mano in mano, apparve finalmente nel 1981 presso l'editore De Haan, riscuotendo un immenso successo, paragonabile a quello che accolse il Diario di Anna Frank.
.


La lettura di questo diario (di cui esiste la versione integrale) mi ha permesso di entrare nel mondo di una giovane donna che ha vissuto uno dei periodi umanamente più difficili e drammatici della storia mondiale, vale a dire il periodo della Seconda Guerra Mondiale ed in particolare il dramma dello sterminio degli Ebrei ad opera dei malvagi nazisti.

Entrare nel “mondo” interiore di Etty, che si caratterizza per una ricchezza ed una profondità notevoli e di un certo spessore, non è stato semplice; forse esagero o sono presuntuosa, ma è stato più “semplice” entrare nel rifugio con Anna Frank – attraverso il suo diario – a 11 anni, che entrare oggi, a 34, in quello della 28enne Etty.

Ad ogni modo, dopo le prime “difficoltà”, è risultato inevitabile lasciarmi coinvolgere nella mente e nel cuore dalle parole profonde e sentite di una ragazza intelligente, sveglia, sensibile, determinata ma che rivela, allo stesso tempo, una grande fragilità; Etty scrive il suo diario manifestando una grande capacità di guardarsi dentro, di esaminare le proprie emozioni, sensazioni, desideri; ha un grande bisogno di essere amata ma sente che il suo essere una personalità “troppo spirituale” le pare quasi un punto di demerito, tant’è che dice di sentirsi inferiore.
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La scrittura è evidentemente per lei un modo per mettere nero su bianco tutto quello che l’attraversa, come per aiutarsi a prenderne consapevolezza, una sorta di “rifugio”, per mettere ordine dentro se stessa, pur rendendosi conto che

“La vita non può esser colta in poche formule. In fondo, è quel che stai cercando di fare tutto il tempo, e che ti porta a pensare troppo: stai cercando di rinchiudere la vita in poche formule ma non è possibile, la vita è infinitamente ricca di sfumature, non può essere imprigionata né semplificata.”

Vive con una certa indolenza e “stanchezza” le proprie giornate, almeno agli inizi del 1941.

“Dentro di me c'è una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole sue. Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizie non so che altro, rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma di nuovo di una musica dolce e malinconica”.

Ma forse questa “indolenza” apparente è solo una reazione inconscia alla paura e al terrore che, vuoi o non vuoi, le voci di un rastrellamento degli ebrei in Olanda, del loro “trasferimento” nei campi di lavoro, provocano in lei, mettendola – da un certo momento in poi – in un continuo stato di “sospensione emotiva”, sempre in attesa che da un giorno all’altro qualcuno possa prelevare lei e i suoi cari da casa e portarli via, verso la fine…
Dalle sue pagine, emerge come Etty senta spesso di essere inadeguata rispetto al mondo che la circonda, che le basti poco per essere fraintesa, per ritrovarsi, come poi realmente si sente, sola.

E così aumentano giorno per giorno sentimenti di paura, sfiducia verso se stessa, ma l’umore e lo stato psicologico sono altalenanti per cui Etty si ritrova tra periodi di depressione ed altri di serenità, in cui accetta l’idea che la tristezza faccia parte dell’esistenza.

A dare un certo senso e “colore” alle sue giornate, ci pensa la figura importante di Julius Spier (nel diario è chiamato solo S.), un uomo maturo (fondatore della psicochirologia) di cui lei è a modo suo innamorata (anche se Etty chiarisce molto di frequente, nel proprio diario, come per lei sia impensabile amare totalmente una sola persona alla volta, essendo il suo cuore troppo pieno d’amore e lei desiderosa di riversarlo su più persone) e su cui convergono gran parte dei suoi pensieri, delle sue emozioni.

Man mano che attorno a sé l’odio dei tedeschi per il popolo ebraico si fa sempre più prepotente e pericoloso, Etty tende a cercare un livello spirituale sempre più profondo, che si manifesta nella preghiera, quale “rifugio” dal terrore.

Nella seconda parte del diario, quando l’oppressione nazista verso gli ebrei si fa più feroce e vicina alla sua realtà quotidiana, lei continua a manifestare la propria fede in Dio (c'è da precisare che, anche se spesso si ha l’impressione che si rivolga ad un Dio “personale” – che noi identificheremmo come “il Dio degli Ebrei e della cristianità” - è pur vero che però l’Autrice chiarisce come “Dio” sia solo una parola che lei usa per indicare la parte più profonda di sé, quella più “spirituale”) e il proponimento di non soccombere davanti alla paura e alla rassegnazione, quanto piuttosto di vivere giorno per giorno, con fiducia, perché la vita è e resta, anche in quei giorni pieni di dolore, degna di essere vissuta.

“Un'altra cosa ancora dopo quella mattina: la mia consapevolezza di non essere capace di odiare gli uomini malgrado il dolore e l'ingiustizia che ci sono al mondo, la coscienza che tutti questi orrori non sono come un pericolo misterioso e lontano al di fuori di noi,
ma che si trovano vicinissimi e nascono dentro di noi.”

Oscilla tra sentimenti di sconforto ed altri in cui si sforza di guardare e pensare ancora al buono che c’è nell’uomo e di convincersi che, a prescindere da chi sia l’agente del male, in un dato momento storico, ciò che conta è “come si porta, sopporta, e risolve il dolore, e se si riesce a mantenere intatto un pezzetto della propria anima.”, “ Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile” 

e ancora

“Bisogna invece che abbia tutto in me stessa. Si deve anche essere capaci di vivere senza libri e senza niente. Esisterà pur sempre un pezzetto di cielo da poter guardare, e abbastanza spazio dentro di me per congiungere le mani in una preghiera.”.

Impressiona (in senso positivo) - e ricorda le parole di Anna Frank -  la capacità di Etty di continuare a guardare il buono che la vita e gli uomini ancora nascondono in sé; Etty non hai mai parole negative verso coloro che stanno facendo del male al suo popolo (e non solo ad esso, chiaramente); guarda al male attorno a sé come a qualcosa che purtroppo è inevitabile e che in fondo ha sempre accompagnato la storia dell’uomo.

“Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me.
Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile, ma non è grave. Dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà allora da sé: e «lavorare a se stessi» non è proprio una forma d'individualismo malaticcio. Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l'unica soluzione possibile.”


Arriviamo alla fine del suo diario con la sensazione che l’ineluttabile si stia avvicinando e che Etty ne sia consapevole, che cerchi di accettarlo e di andare incontro al proprio “destino” con calma, serenità e accettazione.

“Mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore s'innalza sempre una voce - non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare - e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo  pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi.”

Una lettura che non può mancare e che ancora una volta ci apre gli occhi della mente e del cuore su un passato di tragedie umane che non dovranno mai essere sminuite, banalizzate, dimenticate e che scritti come questi continueranno a tener vivo nella memoria di ciascuno di noi... PER NON DIMENTICARE, perchè l'uomo non ricada negli stessi terribili errori.

Per i più volenterosi, un sito dedicato a Etty Hillesum...: QUI

domenica 20 ottobre 2013

Citazioni condivise



Citazione molto molto bella, di Gramellini, tratta da "L'ultima riga delle favole" e "presa" da 10 righe dai libri.
Mi piace e mi ci ritrovo, sia per la questione della timidezza, che ahimè mi caratterizza da sempre, sia per l'amore per i libri... anche se purtroppo non alimentano molto la mia fantasia..., essendone abbastanza povera...!

E VOI, LA CONDIVIDETE? VI PIACE?

Glitter Photos
citazione

Sono grato alla mia timidezza 
che talvolta riesce a preservarmi dall'arroganza.

Sono grato alla mia fantasia 
e ai libri che mi forniscono gli strumenti per allenarla.
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