giovedì 27 novembre 2014

Frammento da "Mare d'inverno"



Tratto da "Mare d'inverno" (G. Verasani).

"...una ferita che Vera era così abile a nascondere in una parte profondissima di sè.Ma nonostante i suoi sforzi, il riverbero di quella ferita non aveva mai smesso di aleggiare su di lei, come se qualcosa di bello e importante si fosse precocemente interrotto. Più avanti arei capito anch'io che ci sono dolori che non finiscono mai, se non in una specie di ripostiglio che ti rifiuti di aprire, ma di cui non ignori mai la presenza."


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Cover e nevicate romantiche



Cover ... nevose e romantiche... ^_^
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Un'occhiata alle ultime novità in libreria



Da ieri in libreria:

LA CITTA' NEL GOLFO
di Boris Pahor


La città nel golfo
Ed. Bompiani
396 pp
19 euro
dal 26 novembre 2014
Trama

Nel ‘43, nell’Italia occupata dai nazisti, uno studente sloveno – Rudi – getta la divisa e si rifugia sui monti. Preso il treno per andare verso la sua città natale, trova un commando di tedeschi e miracolosamente riesce a trovare rifugio in campagna. Qui viene accolto dalla 18enne Vida, una aspirante intellettuale, che sogna di fuggire. Rudi si sente molto attratto da lei, ma a confonderlo giunge lì anche una ragazza che aveva conosciuto in treno: Majda, una staffetta partigiana, incaricata di portare Vida da suo fratello. 
Rudi entra così in contatto con la lotta armata. Ma proprio questa lotta, che lo attrae, lo condanna all’isolamento. 
La sua vita non può concedersi all’amore.




Da oggi in libreria:

SE MI INNAMORO
di Bella Andre

Ed. Tre60
Trad. R. Zuppet
274 pp
9.90 euro
dal 27 novembre 2014
Trama

Rischiare la vita ogni giorno è normale, per Gabe. 
Essere vigile del fuoco, per lui, è più di un semplice lavoro: è una missione, un modo per mettersi al servizio degli altri. 
Eppure c'è una cosa su cui non è disposto a rischiare: il suo cuore, ferito da tante, troppe donne. Megan sa bene cosa significa rischiare. E perdere. 
Cinque anni fa, ha perso suo marito, pilota della Marina. 
E, da allora, ha perso anche la speranza d'innamorarsi di nuovo. Perché soffrire per amore è l'ultima cosa di cui ha bisogno. 
Eppure, quando Gabe salva Megan da un incendio, a entrambi basta uno sguardo per capire che, tra loro, potrebbe accendersi un fuoco ben più pericoloso di quello reale. A
gli occhi di lui, nessuna è mai apparsa così bella e seducente, ma anche determinata. E Megan nota all'istante la dolcezza di Gabe, la profondità dei suoi occhi e quelle sue mani forti che promettono carezze infinite. Non posso, pensano tutti e due. 
È inevitabile, sussurra loro il destino. 
Nulla è più fragile di ciò cui si tenta disperatamente di resistere...


Recensione: "Io prima di te" di Jojo Moyes



Ecco uno di quei romanzi che ti prendono dalla prima pagina e non puoi fare a meno di assaporarlo e lasciarti coinvolgere, arrivando all'ultimo rigo, con un groppo in gola.

IO PRIMA DI TE
di Jojo Moyes


Ed. Mondadori
Trad. M. C Dallavalle
396 pp
13 euro
2014



Louisa Clark, detta Lou, ha 26 anni e vive una vita davvero molto tranquilla, all'insegna di quell'abitudinarietà stabile e noiosetta, che è per lei fonte di sicurezza.
Abita in casa dei genitori, una coppia simpatica, allegra, onesta e premurosa; con loro c'è anche la sorella minore, la bella ed intelligentissima Katrina (Treena), che ha un bimbo vispo e dolce, Thomas.
Lou ha anche un fidanzato storico, con cui sta insieme ormai da 7 anni: Patrick, fissato per la forma fisica e per le maratone.
Va tutto a gonfie vele, Lou non potrebbe desiderare altro, e non si permette nè a lamentarsi nè a pretendere di uscir fuori dalla mura di casa e del proprio paese per cercare svaghi altrove, rassegnata all'idea di non poter pretendere nulla di ambizioso da e per se stessa.
Lou si sente la sciocchina di casa, quella che veste in modo strambo, che ha qualche rotolino di ciccia in più, che sembra guardarti, ogni tanto, con lo sguardo da tontolona e che tutti, immancabilmente, prendono bonariamente in giro.
Nessuno della famiglia e neanche Pat si aspettano che lei faccia qualcosa di... ammirevole, di particolare. Di speciale.
E la stessa Lou si è convinta di non essere niente di che: una giovane caruccia ma senzatroppe pretese, che vive nell'anonimato, cui nessuno getta occhiate ammirate.

E quando perde l'amato impiego in un bar nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, tutte le sue certezze vengono messe in discussione.
Ma la sorte (se sia buona, sarà il tempo a dirlo) fa capolino nella sua vita leggermente grigia e le propone un lavoro insolito, per il quale si sente impreparata ma che, grazie al suo carattere gioviale, pieno di vita, alla sua aria da "ragazza smarrita" e pasticciona, la vede quale candidata ideale.

Ad assumerla è la rigida e fredda Mrs Camilla Traynor, magistrato e mamma del 35 enne Will Traynor, al quale Lou dovrà fare da badante, dietro lauto compenso.
Un impiego a scadenza, che durerà esattamente 6 mesi.

Will è un uomo attraente, colto, dall'intelligenza acuta, che però vive la triste realtà della sedia a rotelle.
E' tetraplegico, in seguito ad un terribile incidente di cui è rimasto vittima e che, non solo gli ha tolto l'uso di gambe e braccia, ma anche la voglia di vivere. Lui sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza
Ed è assolutamente deciso a farlo, tra sei mesi.
-
Nulla potrà fargli cambiare idea, perchè nulla sarà più in grado di restituirgli l'amore per la vita che la sedia a rotelle ha soffocato.
Non ci sono più chance per lui, come uomo, come persona degna di esistere, ridotto com'è a un vegetale.

Ma è poi vero?
Forse che la sedia a rotelle può decidere la misura di un uomo?
Un uomo paralizzato non può trovare delle validissime ragioni per desiderare di continuare a vivere?


Recensione: LA VERSIONE DI BARNEY di Mordecai Richler



Un romanzo di certo originale per molti tratti, anche se per altri... non m'ha fatto impazzire  ^_-

LA VERSIONE DI BARNEY
di Mordecai Richler


Trad. di Matteo Codignola
2005, 18ª ediz., pp. 490
€ 13,00 
"Il passato è un paese straniero dove le cose si fanno in un altro modo".

Barney Panofsky è davvero  uno dei personaggi letterari più bizzarri che abbia mai incontrato...!
Attraverso flashback che sembrano sconnessi tra loro, sempre sospesi tra verità e bugia, sul filo di una nostalgia mai melensa ma sempre simpatica e ironica, l'Autore ci presenta quest'uomo che ormai non è più un giovincello, ma che ha da vedersela con la pesante accusa di omicidio e con le calunnie che il nemico di sempre, Terry McIver, diffonde su di lui.

Il lettore segue Barney mentre ripercorre la propria vita, allegramente dissipata e profondamente scorretta, che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, dove ha fatto fortuna lavorando per la Totally Unnecessary Productions.

E ne ha da raccontare, il nostro protagonista, soprattutto sulle donne.
Ben tre mogli:  una poetessa esistenzialista, una miliardaria dai robusti appetiti e dalla chiacchiera irrefrenabile, e lei, Miriam, l’adorata Miriam, il suo grande amore.., che però lo ha appena lasciato. 

Bizzarri e strambi sono i racconti che fa di sè, delle proprie passioni, dei intrattenimenti, delle dimenticanze..., il tutto accompagnato da fiumi di whisky e dalla puzza di fumo dei sigari cubani.

Ne emerge un uomo insofferente alle regole, deciso a non ragionare per stereotipi, riservato circa i propri sentimenti, precisino, smemorato (simpatici i momenti in cui non ricorda un nome e dice di averlo "sulla punta della lingua"), un pasticcione, ehm... uno sporcaccione...!, con le sue fisse, i suoi pensieri, i suoi ricordi raccontati e ripescati dalla memoria con una confusione a tratti spassosa, a tratti irritante.
Strano lui e strani i personaggi che gli gravitano attorno, a cominciare dal padre per continuare con le mogli e gli amici.
L'unica "normale" forse è proprio la sua Miriam, che accusa Barney di essere un collezionista di rancori.
Ed è forse proprio il sentimento forte, e allo stesso a volte un po' "patetico", che ha per lei a nobilitarlo, a rivelarci la sua tenerezza, la sua solitudine, il suo essere così bisognoso di amore, di compagnia.

Se la prima parte del libro rischia di apparire nebulosa e confusionaria - e molti potrebbero avere voglia di lanciare il libro dalla finestra, ma del resto lo stesso protagonista sente di avere tutto il diritto di "andare fuori tema" -, da un certo momento in poi la curiosità ha il sopravvento, il finale dà le sue soddisfazioni al lettore e conferma l'originalità dell'Autore, col suo stile irriverente, sarcastico, a volte tenero ma per la maggior parte umoristico.

mercoledì 26 novembre 2014

Prima che la storia abbia inizio (London in Love)



Ed ecco quale frase riporta Melinda Miller prima di accompagnare il suo lettore in giro per Londra.

C’è un’unica certezza nella vita di una donna.
Riposa nei loro armadi: sono le scarpe.
Si può ingrassare o dimagrire.
Perfino crescere o rimpicciolirsi,
ma i piedi, solo quelli resteranno sempre uguali.
Beth, titolare del God Save The Heels

-
Il significato della parola EPIGRAFE
al quale mi riferisco è questo:
Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre

che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli
quanto si sta per dire. (Treccani)

Cito e canto: "Anche un uomo"



Passaggio tratto da "Mare d'inverno" di Grazia Verasani, con canzone annessa, suggerita dal brano stesso ^_-

"Potresti chiamare quella là", disse riferendosi alla rivale di Carmen "e dedicarle una canzone....". Con voce sfiatata, si mise a intonare un vecchio successo di Mina.
"Ragazza mia, ti spiego gli uomini, ti servirà quando li adopererai, son tanto fragili, fragili, tu maneggiali con cura, fatti di briciole, briciole che l'orgoglio tiene su".
Adesso la stonavamo tutte e tre, sbagliando qualche parola.
"Anche un uomo può sempre avere un'anima, ma non credere che l'userà per capire te....".
Vera strinse un braccio di Carmen e le sorrise.
"Ragazza mia, adesso sai com'è quell'uomo che mi porti via e vuoi per te...".
Carmen rideva, ridevamo tutte.
Come se il peggio fosse momentaneamente passato.

ANCHE UN UOMO
(Mina)


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Novità da leggere: ' Un'ombra più bianca del pallido', il romanzo d'esordio di Michele Giocondi



E' disponibile nelle librerie online Un'ombra più bianca del pallido, il romanzo d'esordio di Michele Giocondi, edito dalla casa editrice goWare nella collana di narrativa Pesci rossi/Gialli.

UN'OMBRA PIÙ BIANCA DEL PALLIDO
di Michele Giocondi

EDITORE: goWare 
COLLANA: Pesci rossi
PREZZO edizione digitale: € 4,99 
Prezzo edizione a stampa: € 11,99
Pagine: 310
Novembre 2014

Una storia complessa e misteriosa dalle vie di Firenze si allarga fino ai meandri oscuri della storia recente del nostro Paese. Protagonista è il commissario Ristori, un personaggio destinato a diventare seriale.

Sinossi

Il prof. Giocondi si cimenta con la costruzione di una storia complessa e misteriosa che dalle vie di Firenze, ritratta nelle sue straordinarie bellezze, si allarga fino ad entrare nei meandri oscuri della storia recente del nostro Paese. 
Protagonista è il commissario Ristori, titolare del commissariato di piazza del Duomo, che si trova a fronteggiare una forza terribile, annidata e nascosta dentro la realtà e la storia del Paese, che emerge quando si sente minacciata, eliminando tutti quelli che potrebbero avvicinarsi alla verità.

Il commissario Ristori constata per la prima volta la presenza di tale forza quando un giornalista del principale quotidiano fiorentino scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Le ricerche sembrano non approdare a nulla finché, durante le indagini, viene assassinato anche il suo vice, Tommaso Di Salvo. 
Il commissario si getta anima e corpo nel caso, anche per rendere giustizia all’amico. Ma niente di concreto sembra trapelare. Non sarà più saggio arrendersi e mollare, come gli suggerisce qualcuno che ne sa più di lui, tanto non si giungerà mai alla scoperta del colpevole, come già è successo nel nostro Paese?
Il commissario Ristori non si arrende e, per assicurare alla giustizia il responsabile dei delitti, farà luce su uno degli aspetti più inquietanti della storia d’Italia, fino a stanare quell’ombra inafferrabile e impercettibile che si cela nelle pieghe più torbide dello Stato.

Il romanzo Un'ombra più bianca del pallido è disponibile in versione digitale in tutte le librerie online e in edizione a stampa su Amazon. 
Per scoprire dove puoi acquistarlo, vai alla scheda del libro sul sito web di goWare.

L'autore.
Michele Giocondi è nato a Firenze nel 1951. Si è laureato in letteratura italiana. Ha fatto per 40 anni il professore di italiano e storia alle superiori. Si è sempre occupato di letteratura di successo editoriale dell’Ottocento e del Novecento, scrivendo vari saggi e collaborando a riviste specialistiche. Ha curato anche numerosi manuali scolastici, pubblicati dalle più prestigiose case editrici, nonché un dizionario dei sinonimi e contrari più volte riedito.
Un’ombra più bianca del pallido è il suo romanzo d’esordio.

ANTEPRIMA LIBRI: ALCUNE PROSSIME USCITE (GENNAIO 2015)



Tante belle e interessanti uscite libresche ci attendono per gennaio!!!
Scopriamone alcune, vi va??

LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI
di Lorenzo Marone


Ed. Longanesi
230 pp

USCITA 8 GENNAIO 
2014
Una storia intensa, che commuove e diverte.

Trama

Cesare Annunziata si può definire, senza troppi problemi, un vecchio rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque, Cesare ha deciso di fregarsene di tutti, a partire dai due figli, e di vivere gli anni che gli rimangono senza fare bilanci, per paura che non tornino, tra un bicchiere di vino con Marino, l’anziano del secondo piano, poche chiacchiere con Eleonora, la gattara del condominio e qualche sporadico incontro carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda la pensione con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. 
Ma poi, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia e che la gravidanza rende tanto fragile e bella. 
Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, ma non intende certo impicciarsi, se non fosse per quella muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma.

martedì 25 novembre 2014

Recensione: "Mare d'inverno" di Grazia Verasani



Ringrazio la Giunti per l'invio di questo romanzo tutto al femminile, una storia di amicizia: tre donne di oggi, in un'età di bilanci, fatti con coraggio e battute caustiche, dialoghi divertenti e avvelenati, emozioni messe a nudo, verista che non si possono nascondere.


MARE D'INVERNO
di Grazia Verasani


Giunti Edizioni
176 pp
14 euro

 OTTOBRE 2014

Link del libro su Giunti narrativa




Agnese è colei alla quale è affidata la narrazione di questa breve storia, di cui lei, insieme alle due amiche di sempre, è protagonista.
Agnese, Vera e Carmen sono tre donne attorno ai 50 anni d'età: quell'età così indefinita, in cui non ci si sente ancora certamente "vecchi", ma che non ci vede neppure esattamente "giovani"...!
E' l'età in cui più di frequente si fa il punto della situazione circa la propria vita, in cui si guarda indietro, agli anni passati, con un pizzico di nostalgia e rimpianto, e si guarda al presente con un'inquietante delusione e insoddisfazione; il futuro? Meglio non pensarci proprio!


Sono amiche da sempre, le tre donne, e le loro diversità caratteriali sono forse il loro punto di forza, quello che poi, alla fine, le tiene unite.

Agnese è un'insegnante, sposata con Ennio (anche lui insegnante) e madre dell'adolescente Daria; la sua vita matrimoniale è sempre stata un porto sicuro, contrassegnata da stabilità e sicurezza..., fino al giorno in cui il marito non le confessa un tradimento: una scappatella, nulla di importante; nulla per il quale varrebbe la pena mandare all'aria la famiglia.
O no?

Vera fa la giornalista ed è una donna tutta d'un pezzo, che pare non aver bisogno di un uomo accanto, dal quale ricevere affetto, al quale donare amore e tenerezze; magra come un giunco, eterna sigaretta tra le labbra, sguardo disincantato, atteggiamento spiccio, pratico, modo di parlare senza affettazioni, secco, pungente, a volte cinico, tanto da apparire, anche alle amiche - che pure le vogliono bene e la conoscono - irritante e senza cuore, a causa di quel sarcasmo senza peli sulla lingua che salta fuori quando meno sarebbe opportuno.

E poi c'è lei, Carmen, la "cicciotella" di gruppo, doppiatrice di film, che si concede spesso qualche sfizio culinario, soprattutto quando è costretta ad affrontare l'ennesima rottura sentimentale, che ogni volta la manda in uno stato di disperazione e malinconia.

Ed è proprio lei la ragione che spinge Agnese e Vera a ritrovarsi in una vecchia ed umida casa al mare sulla riviera romagnola, mentre la fine dell'anno si avvicina, lasciando casa e lavoro, per restare vicine all'affranta Carmen, abbandonata dall'ultimo fidanzato, Sandro, che le ha preferito una donna ben più giovane.

E così, sedute sul divano, accoccolate in un caldo plaid, bevendo una birra o passandosi una bottiglia di Moscato, o concedendosi una bella colazione nel semideserto bar del paese..., l'Autrice ci fa entrare nella vita delle tre donne, caratterizzandole con chiarezza, tanto che ci sembra di conoscerle, di comprenderle, di prevederne battute, atteggiamenti, gesti.

,
Vera ed Agnese: le consolatrici della loro Carmen, eccentrica ma anche bisognosa di conferme e apprezzamenti, di incoraggiamenti e, soprattutto, di un uomo accanto che la faccia sentire ancora desiderabile, bella, femmina.

Ma anche le altre due donne hanno il loro carico di delusioni, amarezze, occasioni mancate su cui rimuginare, amori vissuti a metà o appieno e che, in entrambi i casi, hanno lasciato impronte indelebili nel loro cuore.

Tre donne che cercano di non piangersi addosso, pur rendendosi conto che, giunte a quell'età, c'è più da guardarsi indietro che avanti, ma che nonostante tutto non hanno alcuna intenzione di sentirsi inutili, soprattutto se a gettarle addosso questa sensazione sono sempre loro: gli uomini.

Ma chi l'ha detto che per star bene una donna ha necessariamente bisogno di un uomo?

Agnese, Vera e Carmen si ritrovano ancora insieme, lontane dal proprio mondo di tutti i giorni, al caldo e ai piedi di un camino o al freddo dinanzi alla distesa azzurra e cupa del mare d'inverno, e tra una confessione e un tuffo nel passato, tra una allegra e spontanea risata e una battutina caustica, un sorso di vino e una sigaretta, parlando di uomini, donne, sentimenti, troveranno la spinta per non perdersi d'animo pensando a ciò che non hanno, e a cercare di guardare con fiducia e un po' di sana autoironia a ciò che le aspetta, scacciando via il pensiero della solitudine!

Un romanzo breve ma piacevole, scritto in modo essenziale, semplice, scorrevole, con situazioni e dialoghi ironici, che punta molto sulla forza dell'amicizia, con personaggi (essenzialmente le tre donne, gli altri son secondari) ben delineati, nei quali la lettrice può rispecchiarsi, apprezzandone i pregi e sorridendo davanti ai difetti, alcuni dei quali appartengo probabilmente al mondo femminile in generale.
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