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venerdì 11 settembre 2015
Frammenti di "Sei la mia vita"
Vi ho già detto che l'ultimo libro del regista Ozpetek è strapieno di frasi belle e che se dovessi scriverle tutte.. beh, farei prima a fotocopiarvelo?
Ecco un altro estratto mini per voi.
Quando mi sento affondare dentro l’onda della disperazione, ecco, allora penso all’amore.
Perché è l’amore che ci salva, l’amore che cambia tutto, l’amore che rende possibile l’impossibile, bello il brutto, accettabile l’inaccettabile.
Anche se ti toglie il sonno, ti accorcia il respiro, ti invade ogni pensiero, senza darti requie. Anche se ti ferisce lasciandoti un segno indelebile. Anche se ti consuma in una passione non corrisposta, che non riesci, non vuoi combattere, ma alla quale ti abbandoni con tutto te stesso, assaporandone ogni lacrima.
Sì, persino soffrire è meglio che sopportare una gelida esistenza.
Perché, quando ami, vivi, e ne vale sempre la pena. Saresti capace di fare qualunque follia in nome dell’amore. Ma anche gesti grandiosi. Potresti valicare davvero confini mai esplorati prima, costruire un tempio in una foresta, un castello in cima a una montagna, trasformarti da vittima predestinata in eroe.
Perché l’amore non ubbidisce ad alcuna logica umana.
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Recensione: SEI LA MIA VITA di Ferzan Ozpetek
Buon pomeriggio, cari lettori.
Proverò a parlarvi come meglio posso di questo libro, di cui vi ho donato qualche estratto nei giorni scorsi, ma ammetto che quando una lettura mi è piaciuta e mi ha toccato tanto, dopo averla letta non sempre trovo le parole adatte per condividere le emozioni che mi ha suscitato; ma ci proverò.
SEI LA MIA VITA
di Ferzan Ozpetek
Ed. Mondadori 218 pp 17 euro Maggio 2015 |
E' un viaggio particolare, questo affrontato dai due uomini, ma non soltanto perchè esso significherà l'abbandono della vita di prima per andare incontro a una vita "diversa", quanto soprattutto perchè è un viaggio nella memoria, nei ricordi; ricordi che il narratore racconta per poterli poi finalmente allontanare da sè così da vivere il presente, e che allo stesso tempo costituiscono la sua vita, e lui desidera condividerla con colui che gli è accanto.
La mia vita è la tua e ora te la racconterò, perché domani sarà solo «nostra».
Ed è così che pagina dopo pagina veniamo immersi nel passato del protagonista, ne conosciamo i sogni e le aspettative di quando era solo un ragazzo che ha deciso di lasciare Istanbul per venire a Roma e inseguire il sogno di lavorare nel mondo del cinema.
Conosciamo gli abitanti del palazzo in via Ostiense in cui per anni il regista ha vissuto e il rapporto speciale che aveva con essi, le loro bizzarrie, i pranzi allegri fuori in terrazza, gli scherzi, le confidenze, la gioia di vivere che li caratterizzava: il bel Valerio, con cui subito è entrato in sintonia e che l'ha portato in quel palazzo; l'egocentrica trans Vera, ormai un po' avanti negli anni ma sempre fiera di se stessa, e poi tanti altri
personaggi che in qualche modo hanno gravitato in via Ostiense: un vecchio smemorato con una storia triste alle spalle, una madre del Sud tanto simpatica quanto malandrina; una donna che desidera con tutta se stessa diventare mamma (ci riuscirà, e la sua Luce diventerà un po' la mascotte di tutti); un'altra donna poco fortunata in amore e tradita dalle infedeli congiunzioni astrali; un amico "principe dei ladri" che fa di ogni furto una scena degna di un cabaret; due fratelli che si svelano reciprocamente la propria omosessualità facendo a gara a chi deve dirla per primo all'ignara e tradizionalista famiglia.
Insomma, storie di vita e d'amore, di delusioni e speranze, che come tante tessere vanno a riempire, a colorare, a dare senso all'esistenza e alle esperienze del nostro regista, che intanto cerca di approdare al mondo del cinema, di fare di questo il canale per esprimere se stesso.
"Il mio lavoro, lo sai, è raccontare storie. Non le invento, mi limito a ricostruirle. È così che mi piace pensare. Raccolgo discorsi ascoltati in treno, brandelli di stoffa, pietre colorate, sogni a occhi aperti. Come un paziente artigiano, li osservo attentamente da ogni lato, cerco i punti di connessione, le aderenze, i contrasti, le armonie. Così tesso le mie trame, assurde e necessarie come la vita stessa. Cerco tesori nascosti in fondo ai cassetti, antichi segreti di famiglia che i diretti interessati non scopriranno mai."
"Ogni film è una storia dentro una storia dentro una storia: ciascuno vi coglie ciò che vuole, ma nessuno trova mai quello che ci vedo io. (...) Perché ogni film, in fondo, è una storia d’amore che finisce."
E la sua stessa vita è una grande storia d'amore, che giunge a noi con lo stile e la capacità comunicativa che lo contraddistingue anche nei suoi film: la capacità di essere realista, onesto, di raccontare "cose vere", storie di personaggi reali, ma di farlo con dolcezza, sensibilità, introspezione, una leggera ironia, rispetto per le vite condivise, per le emozioni proprie ed altrui messe a nudo, e che ci toccano, ci commuovono, ci fanno sorridere; di certo, non ci lasciano indifferenti.
A dare senso a tutti questi aneddoti c'è sempre lui, il suo amore, che è la ragione, il fine stesso per il quale essi vengono raccontanti; il lettore si ritrova davanti ad un ricco album di fotografie, o se volete alle svariate immagini di un film, che ci scorrono davanti e ci costringono a restare attenti, facendoci travolgere dalle amicizie, gli amori, le scappatelle giovanili, il timore che lo spettro terribile dell'AIDS potesse distruggere ogni felicità (parliamo degli Anni '80, in cui di questa malattia si iniziava a parlare, a bassa voce, e solo il sentirne parlare metteva addosso un odore di ... morte; sono gli anni in cui, ieri più di oggi, parole come omosessualità, Aids, erano accompagnate e guardate dai... "normali" con sospetto, disprezzo, pregiudizio, scherno), come poi inevitabilmente è successo a qualche amico...; e ancora, la gavetta per diventare il regista amato che è oggi, le passioni, le risate e le lacrime, fino ad arrivare alla meta finale del viaggio, che se anche costituisce la "fine di un'epoca", segna contemporaneamente l'inizio di un'altra.
Un'altra vita, un'altra fase vissuta per e nell'amore del suo compagno, consapevole del potere grandioso dell'Amore...:
"...è l'amore che ci salva, l'amore che cambia tutto, l'amore che rende possibile l'impossibile, bello il brutto, accettabile l'inaccettabile. (...) Quando ami, vivi, e ne vale sempre la pena.
...e di ciò che significa per lui l'oggetto di questo amore:
"...tu sei il rosso dell’amore possibile e il viola di quello perduto, il verde dell’amicizia che non morirà mai e il giallo della felicità assoluta. Eppure, se sei diventato la mia vita, è stato solo per caso.Oggi so che se l’amore ti cerca, spetta a te farti trovare. (...) Con te rinasco ogni giorno: parto verso pianeti inesplorati, percorro sentieri mai battuti, senza perdermi mai."
Si dice - e io credo sia vero - che amare voglia dire, tra le tante cose, sacrificio; e la scelta che il protagonista fa nel momento in cui prende la macchina ed insieme al suo compagno vanno via dalla vita di tutti i giorni per andare incontro ad un'altra decisamente più tranquilla, fatta di loro stessi e basta, può essere realmente un sacrificio, ma per lui è necessario e naturale: se la vita prima del suo grande amore era simile a quella di un sopravvissuto ad un disastro ("Il disastro che sarebbe potuta diventare la mia vita se non ti avessi incontrato")..., cosa mai potrebbe diventare la vita dopo e senza di lui, dopo averlo conosciuto, amato ed essersi sentito finalmente vivo ?
Separarsi da colui che è divenuto la tua ragione di vita è impensabile, e allora l'unica soluzione è accompagnarlo in questo viaggio della vita, che spesso lancia qualche brutto tiro, e gli scossoni arrivano più forti che mai proprio quando tutto era sereno.
"Sei la mia vita" è un libro che parla d'amore, d'amicizia, di sogni, di vita vissuta, e Ozpetek ce ne parla con la poesia che gli appartiene, che non si allontana mai dalla (sua, ma in fondo anche nostra) realtà, anzi la poesia la trae da essa, nonostante non sempre sia tutta rose e fiori; la capacità dell'Autore di arrivare al cuore del lettore riposa non soltanto nelle storie narrate, nei tanti e particolari personaggi presentati, nei frammenti di vita condivisi (che pure sono interessanti, coinvolgenti, perchè così umani; del resto, che il regista sapesse fare bene il suo mestiere non avevo dubbi, e non ne avrete neppure voi, immagino), ma ancor di più nel modo in cui vengono raccontati, attraverso un uso delle parole che ti resta incollato dentro, che ti tocca profondamente perchè ti rispecchi, senti che quelle parole, quei sentimenti, quei pensieri... sono gli stessi che provi o hai provato tu, e non puoi non sentire una vicinanza, un'affinità che ti porta spesso, durante la lettura, a fermarti per assaporare ogni passaggio, ogni parola, ogni rigo, che dalla mano e dal cuore dell'Autore passano direttamente al tuo.
Si può parlare di un amore viscerale, appassionato, totale.. senza essere banali, scontati? Si può ricordare e guardare in faccia il fantasma del passato senza essere pateticamente tristi e malinconici?
Sì, è possibile, e Ferzan Ozpetek in "Sei la mia vita" ci riesce.
Mi fermo qui, con questa recensione, e non mi resta che consigliarvi questo libro, che ti travolge dentro tante storie, e lo fa con forza ma allo stesso tempo con delicatezza e una dolce nostalgia che ti resta addosso dal primo all'ultimo rigo, senza darti alcun fastidio. Anzi.
CONSIGLIATISSIMO.
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recensioni
Il ritorno di Isabel Allende: L'AMANTE GIAPPONESE di Isabel Allende (anteprima)
Il romanzo orientaleggiante su cui ci soffermiamo oggi non è di un autore dell'Est, ma di un'autrice cilena amatissima: Isabel Allende, e questa prossima uscita è prevista per ottobre.
L'AMANTE GIAPPONESE
di Isabel Allende
Ed. Feltrinelli trad. E. Liverani 288 pp 18 euro in libreria: 15 OTTOBRE 2015 |
L’epica storia d’amore tra la giovane Alma Belasco e il giardiniere giapponese Ichimei: una vicenda che trascende il tempo e che spazia dalla Polonia della Seconda guerra mondiale alla San Francisco dei nostri giorni.
“Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l’ossigeno.”
L'autrice.
La scrittrice cilena Isabel Allende è nata il 2 agosto 1942 a Lima (Perù), dove suo padre, Tomás Allende, cugino di Salvador Allende, è diplomatico ufficiale del Cile.E' vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è trasferita in Venezuela e poi negli USA. Col suo primo romanzo, La casa degli spiriti, catturò l'attenzione del mondo letterario.
Vasta la sua produzione: La casa de spiriti (1982) D’amore e ombra (1985), Eva Luna (1988), Eva Luna racconta (1990), Il Piano infinito (1992), Paula (1995), Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci (1998), La figlia della fortuna(1999), Ritratto in seppia (2001), La città delle Bestie (2002), Il mio paese inventato (2003), Il Regno del Drago d’oro (2003), La Foresta dei pigmei (2004), Zorro. L’inizio di una leggenda (2005), Inés dell’anima mia (2006), La somma dei giorni (2008), L’isola sotto il mare (2009), Il quaderno di Maya (2011), Le avventure di Aquila e Giaguaro (2012), Amore (2013), Il gioco di Ripper (2013). Negli Audiolibri Emons Feltrinelli: La casa degli spiriti (letto da Valentina Carnelutti, 2012) e L’isola sotto il mare (letto da Valentina Carnelutti, 2010). Inoltre Feltrinelli ha pubblicato Per Paula. Lettere dal mondo (1997), che raccoglie le lettere ricevute da Isabel Allende dopo la pubblicazione di Paula, La vita secondo Isabel di Celia Correas Zapata (2001) e L'amante giapponese (2015). Nel 2014 Obama l’ha premiata con la Medaglia presidenziale della libertà..
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giovedì 10 settembre 2015
Segnalazione I Doni delle Muse: IL SERPENTE E LA ROSA di Lisa Laffi
Proseguono le segnalazioni e passiamo al romanzo, "Il serpente e la rosa".
Si tratta di un'opera storica ambientata tra Imola e Forlì in epoca rinascimentale, narrata dal punto di vista di Bianca Riario, figlia di Caterina Sforza.
Un romanzo biografico che narra anni di guerra e di tradimento, ma anche di amore e di arte, unica speranza di immortalità quando si è perduto tutto.
IL SERPENTE E LA ROSA
di Lisa Laffi
Editore: I Doni Delle Muse ISBN: 978-88-99167-12-7 Pagine: 330 Prezzo: 14 euro |
Quando Bianca Riario è costretta ad abbandonare Roma per ritirarsi nella residenza di Forlì, è ormai rassegnata a un ruolo di secondo piano all’ombra della madre, Caterina Sforza. Guidata dallo storico Leone Cobelli, apprenderà tuttavia la complessità delle relazioni politiche che coinvolgono la sua famiglia, fino a comprendere il tradimento che si sta consumando ai danni del Serpente degli Sforza e della Rosa dei Riario.
Unico indizio nelle sue mani, alcune quartine dal significato oscuro che parlano di complotti, in anni in cui è sempre più difficile distinguere alleati e nemici.
Tra congiure e lotte per mantenere il potere, Bianca e Caterina tengono tra le mani le sorti della Romagna anche quando ogni speranza sembra vana.
DAL ROMANZO
Quegli occhi screziati d’oro non mi abbandonano un istante. Sembrano seguirmi lungo tutta la stanza, studiano ogni mia mossa e paiono in grado di leggere nel mio animo. Il collo della donna che mi osserva malinconica è lungo, elegante e mi ricorda quello di uno dei cigni del nostro giardino, ma sono le mani ad attirare la mia attenzione. Sono bianche, le dita lunghe e affusolate stringono una rosa. Una rosa canina. Per un attimo mi sembra che emani profumo, ma non è possibile. Chi l’ha creata era un genio, ma non era Dio. La rosa e i gelsomini sono un’illusione sulla tela, così come la donna che li stringe dolcemente tra le dita. Sono il simbolo di un’epoca che sta scomparendo. Mi avvicino a piccoli passi e le tocco il volto. «Hai davvero mantenuto la tua promessa» sussurro. La donna mi guarda. Non può sentirmi o forse sa che non sto parlando a lei, ma a qualcuno che ormai non può più udirmi. «Pensavo che tu non potessi morire mai, ma eri un uomo. Gli uomini diventano polvere e tu non fai eccezione. Sarà grazie alla tua arte che tu e io vivremo per sempre».
L'autrice.
Lisa Laffi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, vive a Imola dove per anni ha lavorato per il giornale Il Nuovo Diario Messaggero. È autrice di una commedia teatrale e di due saggi di storia locale, pubblicati all’interno di Pagina e vita di storia imolesi.
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Segnalazione Fantasy per Ragazzi: DRALON di M.C. Willems
Cari Readers e amici, non di rado qui sul blog do spazio alla narrativa per lettori younger, ed oggi desidero presentarvi il primo romanzo, ricco di illustrazioni - si tratta di un fantasy per ragazzi - di un'autrice emergente:
DRALON
di M.C. Willems
YouCanPrint (self-publishing) 264 pp 15 euro 2.99 euro (e-book) PROSSIMAMENTE |
Sinossi
La famiglia Moffet è una famiglia come tante.
Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra… questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete.
Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore.
L'autrice.
M.C. Willems, vive con suo marito Pieter e il suo gatto nero, Sméagol, in un piccolo paese delle Fiandre. Lavora a tempo pieno come impiegata e nel tempo libero scrive e illustra storie per ragazzi.
Con “Dralon”, primo capitolo di una trilogia di genere fantastico, debutta ufficialmente in veste di scrittrice.
Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore.
L'autrice.
M.C. Willems, vive con suo marito Pieter e il suo gatto nero, Sméagol, in un piccolo paese delle Fiandre. Lavora a tempo pieno come impiegata e nel tempo libero scrive e illustra storie per ragazzi.
Con “Dralon”, primo capitolo di una trilogia di genere fantastico, debutta ufficialmente in veste di scrittrice.
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Novità Harlequin Mondadori (8 settembre): Dopo di lei - La figlia dell'ambasciatore
Non so se a voi fa lo stesso effetto, ma quando un libro o un film vengono introdotti dalla frase "ispirato a una storia vera", le mie antennine si rizzano particolarmente interessate.
E' il caso del primo libro che vi segnalo:
DOPO DI LEI
di Joyce Maynard
Harlequin Mondadori trad. L. Bertolini 16 euro Settembre 2015 |
È l'estate del 1979 a Marin, California. Rachel e la sorellina Patty esplorano indisturbate la montagna dietro casa, lasciate un po' a loro stesse da un padre detective di polizia, affascinante e molto impegnato, e da una madre triste e depressa, che si occupa di loro un po' da lontano.
Possono sperimentare la libertà, i giochi di un'infanzia senza confini, inventarsi le giornate senza seguire alcuna regola in particolare.
Finché un giorno delle giovani donne iniziano a essere uccise su quella montagna.
Il padre di Rachel viene incaricato del caso, il più importante e difficile che gli sia mai stato affidato.
Ma la sua grande occasione si trasforma presto in un fallimento, quando tarda a trovare il Killer de Tramonto.
Per aiutarlo Rachel e Patty decidono allora di lanciarsi nel gioco più pericoloso che abbiano mai azzardato: iniziano a investigare, mettendo a rischio se stesse e compromettendo per sempre la carriera del padre.
Sono passati trent'anni da quell'estate, e Rachel, ora affermata scrittrice, non è ancora riuscita a dimenticarla ed è per liberarsene per sempre che decide di raccontarla.
Sono passati trent'anni da quell'estate, e Rachel, ora affermata scrittrice, non è ancora riuscita a dimenticarla ed è per liberarsene per sempre che decide di raccontarla.
Cambiamo genere ma restiamo sempre con Hm, ma questa volta con una storia romantica:
LA FIGLIA DELL'AMBASCIATORE
di Pam Jenoff
Harlequin Mondadori trad. A. Martini 14.90 euro Settembre 2015 |
Trama
Parigi, 1919. A Margot Rosenthal, giovane e bella ragazza tedesca, la vita parigina sta decisamente un po' stretta. Ha accompagnato il padre diplomatico alla conferenza di pace che si tiene nella capitale francese e non le piace affatto essere guardata ancora come un nemico. Quando però inizia ad accarezzare l'idea di tornare a Berlino e a una vita con Stefan, il fidanzato ferito, reduce di guerra, che ormai stenta a riconoscere, arriva alla conclusione che in fondo stare a Parigi non è poi così male.
Annoiata e contesa tra ciò che il dovere le impone e il desiderio di essere libera, Margot stringe amicizie improbabili: con Krysia, un abile musicista con conoscenze radicali e un segreto da nascondere e con Georg, affascinante ufficiale che non solo le trova un lavoro, ma riesce a far vacillare tutto quello che Margot credeva di sapere di se stessa e del proprio senso di lealtà.
Sullo sfondo di uno dei più importanti avvenimenti del secolo, una rete delicata di bugie offusca la linea tra le ferite di guerra e quelle del cuore, rendendo la fiducia un lusso che nessuno può davvero permettersi.
mercoledì 9 settembre 2015
Anteprima DeAgostini: TUTTA LA MAGIA DEI SOGNI di Cassie Beasley
Se avete voglia di un fantasy che vi faccia sognare ad occhi aperti, segnatevi la data del 15 settembre, quando potrete trovare in libreria un romanzo che "vi terrà incollati fino all’ultima, emozionante pagina” (School Library Journal starred review), "un romanzo che, come Peter Pan, vi ricorderà che la magia esiste solo per chi ci crede” (Publishers Weekly starred review).
TUTTA LA MAGIA DEI SOGNI
di Cassie Beasley
Narrativa Middle Grade 10+
Pag. 320
Euro: 14,90
in libreria:
15 SETTEMBRE 2015
|
Nominato Miglior Romanzo dell’Estate dai Librai Indipendenti Americani
Nominato tra i 20 Migliori Libri per Ragazzi del 2015 da Amazon.com
In corso di pubblicazione in 11 Paesi
Trama
Se ci credi, ogni sogno può diventare realtà.
Una vita senza magia vale la pena di essere vissuta? Micah Tuttle, undici anni e una fantasia sconfinata, crede di no. Ed è per questo che ha sempre amato le vecchie storie di nonno Ephraim. Le storie sul Circus Mirandus, un luogo pieno di magia, di animali portentosi e di personaggi indimenticabili. Ma ora nonno Ephraim sta morendo, e la terribile zia Gertrude è arrivata da lontano per prendersi cura di tutti e due. In un attimo la magia dei sogni di Micah sembra svanire, finché il nonno decide di dirgli la verità: il Circus Mirandus esiste veramente e il Mago delle Luci, il più potente illusionista di tutti i tempi, è in debito di un miracolo con il nonno per via di una promessa fatta molti, molti anni prima. Micah non se lo fa ripetere due volte e con l’aiuto di Jenny, la sua amica del cuore, si mette sulle tracce del circo e dell’uomo che potrebbe salvare la vita di nonno Ephraim. C’è un problema però: il Mago delle Luci non vuole mantenere la promessa, e tocca a Micah fargli cambiare idea. Ma per riuscirci, lui stesso dovrà convincersi di una cosa riguardo alla magia: solo se ci credi, esiste per davvero.
L'autrice.
Cassie Beasley vive nella campagna della Georgia, dove, se non è impegnata a scrivere, aiuta la sua famiglia nell’azienda agricola in cui coltivano le noci americane. Tutta la magia dei sogni è il suo primo romanzo. Consigliato dal New York Times e dal Los Angeles Times, presto diventerà anche un film.
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Cito e canto: A TE
Ancora un altro passaggio di "Sei la mia vita", che mi ha fatto pensare a una frase in particolare, di una canzone molto nota di Jovanotti.
E poi ci sono creature come te, di una bellezza profonda come il mare aperto. Creature così meravigliose, eppure tanto restie ad ammetterlo guardandosi allo specchio. Al contrario, pronte a sminuirsi, vedersi come le caricature di se stesse, quasi un concentrato di difetti. Da cosa dipende? Perché chi è realmente bello spesso vive nella dolorosa certezza di non piacere a nessuno, mentre altri, dotati di percentuali di fascino infinitamente inferiori, se ne vanno in giro come fossero padroni del mondo?
A TE
A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia,
le forze della natura si concentrano in te
che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
sei l'orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
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Recensione: IRIDIUM di Marika Cavaletto, Chiara B. D'Oria
Buongiorno lettori!
Iniziamo la giornata con una recensione, concernente il secondo libro di una serie paranormal romance, St. Jillian Saga, finora composta da due volumi, Lithium (recensione) e Iridium.
IRIDIUM
di Marika Cavaletto, Chiara B. D'Oria
(#2 St. Jillian Saga)
Casa Editrice: Self-Publishing
Data di pubblicazione: 2015
Prezzo: 2.99 euro
Formato: Ebook
cartaceo (prossimamente)
Pagine: 349 (eBook)
545 (cartaceo)
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C’è un momento nella vita di ognuno di noi in cui ci si trova davanti a una scelta.
Cosa fare. Dove andare. Chi abbandonare.
C’è un momento nella vita di ognuno di noi in cui non si può più scegliere. Ed è in quel preciso momento che il Destino comincia a giocare.
In questo nuovo capitolo della St. Jillian Saga, i nostri protagonisti si troveranno ad affrontare ciò che hanno sempre temuto: la consapevolezza che la Morte ci cambia nel profondo e che l’Amore non è un’àncora di salvezza, ma il peso che ti affonda.
Mentre la guerra fra vampiri, lican e Cacciatori diventa sempre più violenta, una Profezia avrà il potere di cambiarne le sorti.
Ma il Destino, questa volta, chi pretenderà in cambio?
. |
In questo romanzo ritroviamo i nostri quattro protagonisti: l'Eletto William e il Cacciatore Dorian, le due amiche Chrissie e Mya, che hanno dovuto far fronte a realtà che mai avrebbero pensato esistessero e, soprattutto, le riguardassero; in special modo Chrissie ha appreso di essere una Cacciatrice, compito che dopo la morte della cara Kate sembra ormai soltanto un peso che desidererebbe non avere.
Ma Kate, prima di andarsene per sempre, ha lasciato messaggi accorati per tutti, ed ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità andando incontro al proprio destino senza guardarsi indietro.
E tutti, bene o male, ne faranno le spese, e anche a caro prezzo!
Chrissie e William, Mya e Dorian non sono più gli stessi; Mya si sente esclusa - in quanto semplice e debole umana - da tutto il sovrannaturale che la circonda e che la rende diversa dal suo amato Dorian e dall'amica del cuore, Chrissie, la quale continua a fare incubi terribili in cui un angelo della morte le fa del male e le dice cose tremende, che lei teme possano avverarsi.
L'atmosfera tra le due coppie è molto tesa, triste e pesante, e tutti si sono allontanati da tutti, nonostante l'affetto sincero che li lega.
Will sa di essere l'Eletto, su cui gravano terribili profezie e che il Destino è già stato scritto per lui e per la sua Chrissie; ed è un Destino tutt'altro che benevolo.
Riusciranno ad aggirarlo?
Riuscirà il loro amore ad andare oltre ogni infausta profezia e soprattutto a sconfiggere il nemico numero 1, il re Samuel, più sanguinario e malvagio che mai?
Anche Mya si sta allontanando da Dorian, che spesso la lascerà sola, facendola sentire abbandonata da tutti, amica compresa, con la quale non riesce più a parlare.
Ciascuno vuol bene all'altro ma tutti si sentono divisi, incapaci di parlarsi e chiusi nel proprio ruolo, nel proprio singolo destino, che sembra sopraffarli e votarli all'infelicità e alla solitudine.
Il lettore non può non fare il tifo affinchè l'Amore e l'Amicizia vincano sul Male, sul Destino, sulla Profezia, e che nonostante questa continua guerra tra lican e vampiri, i nostri quattro eroi riescano ad uscirne vittoriosi, forti ed uniti più di prima. Ma accanto all'oscuro Destino che li perseguita, c'è anche il pensiero concreto della Morte, uno spettro inquietante che diventa sempre più chiaro e che sembra togliere loro ogni speranza di cambiare le carte in tavola e costruirsi un futuro roseo.
Sarà possibile o sono destinati a soccombere?
Questo secondo capitolo si è rivelato appassionante; anche stavolta ritroviamo molti flashback, sin dall'inizio, che danno sempre quel tocco misterioso ed affascinante allo svolgersi degli eventi, oltre che fornirci una chiave per comprendere il presente.
Dal punto di vista formale, ho trovato che il tutto sia stato strutturato meglio e con molto più ordine (in "Lithium" avevo avvertito un po' di confusione); il linguaggio è assolutamente migliorato ed è più accurato rispetto al precedente; anche i personaggi sono maturati e hanno acquisito maggiore consapevolezza di chi sono e dei loro ruoli nelle vicende vissute. Fanno simpatia e anche un po' tenerezza perchè in fondo, nonostante le loro singole e straordinarie missioni, tutti e quattro desidererebbero solo un po' di serenità, essere dei normalissimi giovani che vivono la loro vita come tutti, senza dover pensare continuamente a combattere e alla paura di morire.
L'ambientazione è sempre St. Jillian (Scozia), anche se si sposterà per un po' a San Francisco; la narrazione è sempre abbastanza movimentata, per via non solo di combattimenti tra lican e vampiri, ma ancor di più a motivo degli incubi fin troppo reali che coinvolgono William, Chrissie e il malvagio Samuel, incubi che per la maggior parte della narrazione mantengono un carattere nebuloso, evanescente e inafferrabile, per poi perdere queste caratteristiche e divenire tristemente concreti.
Ho trovato che le Autrici abbiano ben bilanciato i momenti riflessivi - che danno spazio alle emozioni e ai pensieri di quattro protagonisti, alle loro vane speranze e alle loro vive sofferenze - con quelli più dinamici (avventurosi, se volete).
Il finale? Eh il finale forse spiazza e lascia un sapore... che non vorremmo sentire!, ma ci lascia anche una gran voglia di arrivare all'epilogo di questa storia e di conoscere quale Destino le Autrici hanno riservato per le due amiche.
Ringrazio anche questa volta Chiara e Marika per l'opportunità di leggere questo secondo capitolo della loro interessante saga.
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martedì 8 settembre 2015
Recensione: TRE METRI SOPRA IL CIELO di Federico Moccia
Alzi la mano chi non conosce il film "Tre metri sopra il cielo" (da ora 3msc)!
Io credo che sia noto a tutti, anche a coloro che non lo hanno visto; ma non è degli occhi verdi di Scamarcio () che desidero parlarvi, bensì dell'omonimo romanzo da cui è tratto il film di Lucini, che vede l'attore vestire i panni dell'irresistibile ragazzaccio ^_-
TRE METRI SOPRA IL CIELO
di Federico Moccia
Ed. Feltrinelli 319 pp 10 euro 2007 |
Ma giuro che non è cattivo, in fondo in fondo, perché nasconde non dico un cuore di panna, ma... quasi! Il punto è: c'è qualcuno disposto ad andare in fondo per scorgere quella parte tenera che c'è in lui e che il ragazzo ha dovuto imparare a soffocare per soffrire di meno e non soccombere davanti a chi gli faceva del male?
Step è un giovanotto che si è fatto le ossa da solo, ottenendo il rispetto e il timore di tutti, coetanei e adulti; ma per arrivare a questo, ha passato prima delle brutte esperienze che l'hanno reso il duro che è.
Dopo essere stato vittima di aggressioni da parte di bulli di quartiere, decide di andare in palestra e di allenarsi con costanza per poter un giorno vendicarsi di chi lo ha umiliato; e così, step by step (da qui il soprannome), giorno dopo giorno e passo dopo passo, a Step non aumentano solo i muscoli ma pure la rabbia.
Quella rabbia che gli causerà dei problemi con la giustizia, per aver picchiato a sangue un uomo, anche se lui si ostinerà a non spiegarne le ragioni, chiudendosi in un silenzio ostinato carico di dolore e amarezza, nei confronti della persona più amata, che lo ha fatto soffrire più di tutti.
Step porta dentro di sè dei conflitti irrisolti che lo consumano, lo accecano, lo fanno sentire solo.
Leggendo non ho potuto non avvertire tutta la simpatia e l'ammirazione di Moccia verso il suo eroe, che fa il cattivo pur non essendolo: è soltanto molto arrabbiato, ma se qualcuno si prendesse la briga di conoscerlo meglio, di apprezzarlo e amarlo, si renderebbe conto di chi è davvero Stefano Mancini.
E questo qualcuno sarà ovviamente Babi Gervasi.
La fanciulla appartiene a un mondo diverso da quello di Step: è ricca, educata, tranquilla, obbediente ai genitori, studentessa modello della prestigiosa scuola privata "Falconieri".
Cosa potrebbe mai avere da spartire con quello lì?
Quando una mattina come tante gli occhi ingenui e placidi di lei incrociano quelli sicuri e strafottenti di lui, nessuno dei due sa che di lì a poco diverranno tutto l'uno per l'altra; a farli conoscere sarà una festa di compleanno in cui Step e compagni (tutti rigorosamente chiamati con nomignoli improbabili ) si imbucano e combinano i loro consueti macelli.
Le conseguenze di quella festa saranno diverse: nasi innocenti spaccati, risse ed inseguimenti con la moto, una signorina di buone maniere costretta a fare una bella doccia con i costosi abiti addosso per poi accettare un passaggio in moto in compagnia del più insolente dei centauri... e soprattutto lei, l'amica del cuore Pallina, che si mette con il migliore amico di lui, Pollo.
Da quel momento in poi sarà tutto un susseguirsi di giornate e notti trascorse a suon di gare clandestine, battibecchi infiniti tra Step e Babi (con lui che si diverte a punzecchiarla e lei che gli rinfaccia quel modo di vivere "da animale"), interrogazioni a scuola con la tremenda prof. Giacci, punizioni da parte di genitori infuriati e perplessi, sonori schiaffi che poco risolvono.
3msc è questo: è la storia delle giornate e delle piccole avventure di ragazzi vivaci (beh un po' troppo, in realtà) che hanno voglia di divertirsi (nel modo sbagliato, per quanto riguarda Step & co.), di scherzare, corteggiare, innamorarsi... sotto il cielo di una Roma enorme ma familiare, teatro di baci, litigi, carezze e lacrime.
Seppure diversi, Step e Babi si ritrovano molto innamorati, e quando si è giovani e innamorati si è disposti a sfidare regole e punizioni pur di vivere il proprio amore e abbandonarsi al groviglio di emozioni che ci fanno sentire vivi, trasportandoci... tre metri sopra il cielo!
Ma la diversità può diventare più forte dell'amore che li unisce e distruggerlo?
Step purtroppo non è intenzionato a cambiare: è e resta un violento, che si impone sempre a suon di botte (quello è il linguaggio che ha imparato) e Babi non vuole accettare di avere come fidanzato uno così!
A far vacillare la loro relazione ci pensano una serie di eventi gravi e tragici, che segneranno la fine dell'adolescenza e della spensieratezza nonchè l'ingresso nella età adulta, che ci costringe a fare delle scelte che mai avremmo voluto prendere.
Cosa aggiungere a mo' di commento?
Ne ho lette e sentite di tutti i colori su questo libro, in negativo soprattutto, da chi lo ha bollato come un romanzetto sdolcinato per bimbeminkia e di conseguenza bocciato in toto.
Fermo restando che son gusti, io tutta questa tragedia non la farei.
In che senso?
Se di 3msc dà noia il romanticismo, le frasi e le metafore super smielate e affettate, il soffermarsi sui sentimenti e le sensazioni che accompagnano questo amore adolescenziale fatto di baci e carezze sotto le stelle.., beh allora per onestà dovremmo buttare nella spazzatura la stragrande maggioranza di romanzi e serie young adult (italiane e non) che tanto vanno di moda tra i giovanissimi, e che non di rado contengono scene un po' spinte (al contrario, 3msc volgare non lo è per niente, neanche nel linguaggio, fatta eccezione per qualche "intercalare" tipico del linguaggio di tanti giovani), oltre che i medesimi stereotipi presenti in questo romanzo.
Ad es., Step è il classico maschio duro e dal passato turbolento che si innamora della verginella di buona famiglia, e questo è un classico super gettonato nella narrativa (romantica) per ragazzi, ma anche nei romance per adulti.
Se chiudiamo gli occhi sui terribili e infantili nomignoli affibbiati a tutti i personaggi (quei pochi chiamati coi nomi di battesimo sono solo gli sfigati), questi ultimi, e le storie che li vedono coinvolti, sono abbastanza carini, piacevoli e adatti ad un pubblico giovane, e proprio dei giovani vengono messe in risalto le tipiche problematiche dell'età: dalle preoccupazioni di natura scolastica alla ribellione verso le regole dei genitori, dall'amicizia alle paranoie in vista della "prima volta".
Circa il fatto che Step e amici non siano un modello da prendere come esempio per le giovani generazioni - Moccia, tra l'altro, evita ogni finto moralismo e non accenna il minimo rimprovero o "condanna" dei suoi turbolenti ragazzacci -, questo è probabilmente vero, ci mancherebbe, anche se la vita offrirà loro il conto (e sarà salato e amaro) per quel modo di vivere; inoltre, lo stesso Step a fine libro si sente più maturo e segnato da ciò che ha vissuto e perso, quindi una certa evoluzione del personaggio c'è.
Il ritmo procede molto allegro e scorrevole, c'è una vena ironica e simpatica che fa sorridere, anche se ad essere "lacunoso" è il linguaggio, che ho trovato un po' (troppo) retorico, banale nei dialoghi, che sono troppo semplificati (sono infinitamente meglio strutturate le battute del film), e poi la narrazione è a volte disordinata (si passa da un fatto ad un altro troppo bruscamente) e verso la fine è troppo frettolosa, come se l'Autore non avesse nient'altro di importante su cui soffermarsi, arrivando all'epilogo quasi riassumendoci, in modo asettico e con poche emozioni, fatti ed episodi che a mio avviso avrebbero meritato maggiore approfondimento, perchè in fondo son quelli che ci fanno approdare al finale amarognolo, che toglie la patina rosa e sdolcinata e restituisce a Step la necessità di confrontarsi con la realtà dura e difficile, che sembrava avergli dato un po' di felicità per poi riprendersela con gli interessi.
Ma devo dire altro?? No perchè mi pare di avervi tediato a sufficienza con le mie analisi pseudocritiche su questo romanzo amato da tanti teen agers (di qualche anno fa) e bocciato dai più grandi, che però a me non è dispiaciuto (ed io sono grande abbastanza, eh) perché mi ha portato una ventata d'aria fresca, ha toccato le corde più romantiche (o/e patetiche?) della mia piccola anima sempre bramosa di languidi sospiri e romanticherie, e secondo me, oltre ad essere innegabilmente più adatto ad un target younger, male non fa a coloro che, ogni tanto, hanno voglia di sentirsi ancora adolescenti, ricordando i giovanili palpiti d'amore .
Se dovessi scegliere tra film e libro, vincerebbe il primo e, nonostante si dia un po' più di spazio all'interiore e al passato di Step nel secondo (Babi è uguale, antipatica sulla carta come sullo schermo ), trovo più ordinato, meno superficiale e meno frettoloso il modo in cui si svolgono i fatti nel film, oltre al fatto che battute e dialoghi danno più credibilità e spessore ai personaggi (nel romanzo Pollo mi sembra un decerebrato, e pure Step ogni tanto).
Conclusione (giuro che ci siamo): dai, Moccia, ti salvo, per questa volta, e anzi, al prossimo giro mi leggo Ho voglia di te.
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