martedì 15 settembre 2015

Recensione film: Self/less di Tarsem Singh



Domenica sera sono stata al cinema; dopo qualche minuto di indecisione, ho praticamente convinto chi era con me – mio marito e una coppia di amici – a scegliere un “fanta-thriller”: Self/less, di Tarsem Singh.

SELF/LESS


al cinema
Sinossi
Un uomo anziano molto ricco, destinato a morire di cancro, viene sottoposto ad una sperimentale ed innovativa procedura medica che trasferisce la sua mente e la sua coscienza nel corpo di un giovane uomo sano. Non tutto però fila così liscio come dovrebbe e l'uomo inizia a svelare il mistero legato all'origine del suo corpo e all'organizzazione segreta pronta ad uccidere per proteggere i propri intenti.


Damien Hale (Ben Kingsley) è un uomo di 68 anni, un industriale molto ricco e potente, che si è costruito la propria fortuna da solo, con intelligenza e sacrificio, anche a costo di sacrificare i rapporti in famiglia; a risentirne maggiormente è stata la figlia Claire, che ormai adulta non riesce ad accettare serenamente i paterni ed impacciati tentativi di riconciliazione. 
Ma la vita del nostro moderno re Mida sta subendo un arresto, che porta il nome terribile di cancro: Damien è gravemente malato, le metastasi si stanno mangiando gli organi vitali, per cui l’uomo sa che ben presto dovrà lasciare tutte le sue ricchezze (anche in senso letterale, ha la casa ricoperta d’oro) nelle mani di gente incompetente. 
A meno che… 
A meno che non accetti di rivolgersi al Phoenix, un istituto di ricerca scientifico-neurologica segreto, che ha approntato e sta cercando di migliorare una "terapia" per salvare i malati, più precisamente quelle persone utili all'umanità che, pur avendo ancora un cervello attivo e sano, si ritrovano in un corpo malato. 

La suddetta terapia si chiama “shedding”, il suo ideatore è il dott. Jensen (ormai morto) e consiste nel “trasferire” in un corpo “vuoto” di un individuo creato in laboratorio (un involucro da riempire, in pratica) tutta la parte immateriale del soggetto malato, il cui corpo fisico muore, ma non le sue capacità, l’intelligenza, i ricordi.  

Seppur riluttante, Damien accetta, risvegliandosi nel corpo di un giovanotto poco più che 30enne, cui verrà dato il nome di Edward Kidner (Ryan Reynolds). 
Il nuovo Damien è euforico per questo nuovo corpo, atletico e giovane, e inizialmente prende tutto il meglio di questa sua nuova esistenza. 
Se non fosse che il tipo inquietante che lo sta seguendo gli ha raccomandato di prendere ogni giorno delle pilloline rosse; le conseguenze di un’eventuale dimenticanza potrebbero essere gravi ed Edward lo scoprirà presto: gli basterà tardare l’assunzione delle pillole per ritrovarsi preda di forti dolori e vivide allucinazioni che però sono legate a immagini di luoghi e persone troppo concrete e precise per essere semplicemente frutto di immaginazione. 

Com’è possibile? Se il nuovo corpo è stato appositamente creato in laboratorio per quello scopo specifico, che ricordi di una vita precedente può mai avere? 

Nonostante le placide rassicurazioni degli onnipresenti uomini di Phoenix, Damien/Eddie capisce che le persone che vede nelle allucinazioni sono reali e che questo esperimento cui si è sottoposto è frutto di una grande menzogna: il corpo nuovo nel quale vive non è affatto un involucro senza vita e ricordi, ma ha anche esso un passato e c’è qualcuno d’importante che conosce questo suo nuovo sè, che ha anche un nome (Max). 

Chi è Max? E cosa gli è successo veramente?


La ricerca della verità darà il via ad una serie di eventi che metteranno in serio pericolo tanto Damien quanto le persone legate a Max, visto che gli uomini di Phoenix non vogliono che la verità sulle loro inique attività venga fuori. 

Sarà una lotta continua per per la sopravvivenza, fatta di morti, fughe all’ultimo respiro, macchine ribaltate che vedrebbero morto chiunque (tranne un americano, ovvio ), che costringeranno Damien a fare delle scelte per comprendere chi è cosa vuole essere, e a chiedersi se vuole vivere una vita in un corpo che non gli appartiene o lasciare posto al passato di un’altra vita non sua. 

È un film che mescola fantascienza, psicologia e thriller, che tocca un tema sempre affascinante: la presunzione di raggiungere l'immortalità, il desiderio di sconfiggere malattie e morte sfidando la scienza e l’etica, pur di assecondare il delirio di onnipotenza, insito nell’essere umano (nell’americano poi.... ). 

Nel suo genere, può non essere male, come film, è movimentato e adrenalinico  (), e lo spettatore non può che sorridere davanti alle fantasie e alle brame megalomani di scienziati che vogliono vestire a tutti i costi i panni di Dio, ma che si ritrovano a fare i conti con quella parte dell’uomo fatta di ricordi e sentimenti, cui non si può rinunciare, e che neanche un vecchio egoista ha intenzione di barattare. 

Se vi piacciono i film con molta (pseudo)azione e che si muovono sul filo del paradossale, dell'assurdo e dell'americanata più profonda...., Self/less potrebbe piacervi!  

Beh, detto tra noi, la settimana prossima non potrò che scegliere il cinema italiano, in particolare PER AMOR VOSTRO, di Gaudino, con Valeria Golino, vincitrice della Coppa Volpi come miglior attrice protagonista all'ultima e recente Mostra Cinematografica di Venezia.

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lunedì 14 settembre 2015

Recensione: E' LA VITA, JOY di Nell Dunn



Nel weekend appena trascorso devo dire di aver letto non poco.
Ma non ho che un paio di recensioni da condividere con voi, e stasera vi parlerò di un romanzo che fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1967, e all’epoca fece molto clamore.
Da questo romanzo, nello stesso anno, Ken Loach ha tratto il film Poor Cow con Carol White e Terence Stamp.

E' LA VITA, JOY
di Nell Dunn


Ed. Sonzogno
(collana Bittersweet)
128 pp
15 euro
trad. M. Magri
uscita:
 10 settembre 2015
Sinossi
Londra, anni Sessanta. Joy, detta Fiorellino, porta una finta coda di cavallo bionda, ha gambe magre su scarpe di camoscio dai tacchi alti, il corpo esile, i seni grossi.
Non esce di casa senza le sue ciglia finte e i riccioli alla Cleopatra sistemati dietro le orecchie.
A vederla passeggiare per strada guardando le vetrine, scherzando con le amiche, facendo battute sugli uomini, non si direbbe che la sua è una vita di stenti, costellata di guai.
Si è sposata presto, Joy, con un rapinatore, attratta dall'avventura e dai soldi facili. Invece i soldi un giorno ci sono e quello dopo no.
E quando suo marito finisce in prigione lei, rimasta incinta del piccolo Jonny, è costretta a crescerlo da sola. Eppure Joy non si arrende, anche perché a ventidue anni è ancora troppo giovane per rinunciare all'amore. Allora arriva Dave, di nuovo un poco di buono, così più affettuoso e divertente del marito da farla sentire una regina anche quando se ne stanno soli tra quattro mura a fumare, suonare la chitarra o ascoltare le hit preferite alla radio.
D'altra parte, poco importa che sia Dave il vero amore: quando le cose si mettono male anche per lui, povero cristo, ancora una volta Joy non intende rassegnarsi.
E ora, più di prima, dovrà imparare ad arrangiarsi da sola, tra lavoretti precari, storie di una notte, sogni a occhi aperti, scelte difficili, ma anche la forza e la testardaggine di imparare
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Joy Steadman è una ragazza 22enne, sposata con Tom e mamma del piccolo Jonny; la famigliola vive in condizioni di povertà e ogni giorno c’è il rischio che Tom venga arrestato perché l'unica attività cui si dedica e che gli permette di portare qualche sterlina a casa è rubare
Tom è un ladro, lo è sempre stato, quello sa fare e di vivere diversamente non ha alcuna intenzione. 
Non è il padre o il marito migliore del mondo, ma è sempre meglio di nulla per Joy, che senza di lui non saprebbe cosa fare per tirare avanti. 
Ma un giorno Tom viene arrestato e Joy deve prendere in mano la vita sua e di suo figlio e arrangiarsi come meglio può; dopo un po’ di tempo sola, ecco che alla sua porta compare un amico di Tom, Dave, anche lui ladro per professione, ma quanto meno più affettuoso e presente rispetto al marito, così iracondo e non di rado violento. 
La convivenza con Dave costituisce per Joy una breve parentesi paradisiaca, che terminerà quando anche lui verrà arrestato e condannato a 12 anni di galera. 
Da quel momento le cose si metteranno male per Joy, che giovane com’è dovrà cercare di nuovo di tirare avanti da sola e con un figlio molto piccolo a carico. 
Cercherà aiuto e un tetto dalla zia Emm – una 50enne bizzarra e sboccata – e troverà un lavoretto in un pub, dove farà amicizia con la collega Beryl, una giovane donna dai... “facili costumi”; le due diventeranno colleghe in tanti sensi e Joy si butterà a capofitto in uno stile di vita tutt’altro che decoroso e rispettabile, pur di racimolare qualche soldino per sé e il suo bimbo, ma soprattutto pur di sfogare la propria voglia e il proprio bisogno di intimità e vicinanza fisica con gli uomini. 

Il sesso diventa un po’ il chiodo fisso di questa ragazza, fondamentalmente sola e infelice, insoddisfatta e frustrata, che non sa neppure lei cosa vuole dalla vita. 

La vita è un gran bel gioco d’azzardo. Devi prendere tutto ciò che puoi... non ti piove certo addosso... il guaio è che non ho ancora trovato nessuno che valga la pena di prendere. 

Joy desidera solo essere felice, serena, avere accanto un uomo che ami lei e il piccolo Jonny, e credeva di averlo trovato in Dave. 
E le lettere che gli scrive (sgrammaticate, frutto della sua scarsa istruzione) testimoniano di questo suo lato sensibile, ingenuo, bisognoso di amore, sicurezza, coccole, che rivela poi la sua natura ancora così giovane, per certi versi infantile, fanciullesca

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Joy è una ragazza che s’è fatta donna attraverso esperienze troppo grandi per lei, che l’hanno resa sfiduciata nei confronti della vita, degli uomini e anche delle donne, con cui è convinta di non poter andare d’accordo, e che disprezza quando rivestono solo il ruolo di mogli fedeli e madri devote. 
Proprio il ruolo in cui non vuole rinchiudersi lei: l’idea di restar tutto il giorno tra quattro mura, a cucinare, rammendare, lavare, vivendo le sue giornate nell’anonimato più completo, privata di passione, amore, gioia…., la fa ammattire. 
Ma allo stesso tempo, una vocina dentro di lei – quella dell’insicurezza nei confronti di un futuro che non si prospetta affatto roseo, e del senso di responsabilità che deve mantenere per amore di Jonny – le suggerisce che un minimo di stabilità va cercata, e forse solo il vecchio e irascibile Tom può dargliene (ma è poi vero?). 

È la vita, Joy è un romanzo breve che si concentra sul personaggio femminile di Joy, una donna molto giovane che la vita, così avara di gioie, mette a dura prova con vari tipi di difficoltà, che lei affronta a testa alta, pensando di poter sfruttare la propria bellezza e sensualità per ottenere un po’ di rispetto e favori, non solo per tirare avanti ma soprattutto per riempire il vuoto affettivo che è dentro di sè
Joy è un personaggio dal carattere sempre positivo, determinato, che non ha alcuna voglia di arrendersi alla vita ingenerosa, ma si sforza con tutta se stessa di non perdersi d’animo, tirando fuori il lato di sé più leggero, superficiale se vogliamo, forse con la convinzione che meno investe sentimentalmente, meno soffrirà. 
Ma la vita è un continuo investimento di se stessi, non fa sconti a nessuno, tanto meno ne farà a una ragazza sola e circondata dalla gente sbagliata
Pur avendo diversi momenti apparentemente frivoli, il romanzo è attraversato da un nota velata di tristezza e tenerezza verso questa protagonista così giovane eppure così “vissuta”, per la quale ci ritroviamo a sperare che qualche vento fortunato le faccia cambiar vita. 

È un romanzo scritto con molta scorrevolezza, con un linguaggio immediato, che passa dalla terza alla prima persona singolare, come se volesse introdurci ogni scena e situazione dall'esterno per poi darci subito il punto di vista di Joy; c’è abbondanza di dialoghi, l’Autrice è scesa al livello della sua eroina, della sua semplicità, anche della sua "ignoranza culturale”, raccontandocene la personalità, le contraddizioni, le paure, le speranze, il tutto immerso in un affascinante contesto Anni '60, che ci giunge più vivo e vicino che mai attraverso le sue memorabili canzoni.

sabato 12 settembre 2015

Romanzi&Epigrafe (settembre 2015)



Una delle prossime letture sarà "Chiamami Legione" di Carmine Caputo, di cui ho parlato QUI.

Ecco la citazione riportata dall'Autore e che introduce la storia narrata.


“È solo una nostra illusione di terrestri 
quella di credere che a un momento ne segua un altro, 
come nodi su una corda, 
e che una volta che un istante è trascorso, 
è trascorso per sempre.”
Kurt Vonnegut


Il significato del termine epigrafe al quale mi rifaccio è quello dato dalla Treccani.it
"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire"

venerdì 11 settembre 2015

Frammenti di "Sei la mia vita"



Vi ho già detto che l'ultimo libro del regista Ozpetek è strapieno di frasi belle e che se dovessi scriverle tutte.. beh, farei prima a fotocopiarvelo?

Ecco un altro estratto mini per voi.

Quando mi sento affondare dentro l’onda della disperazione, ecco, allora penso all’amore.
Perché è l’amore che ci salva, l’amore che cambia tutto, l’amore che rende possibile l’impossibile, bello il brutto, accettabile l’inaccettabile.
Anche se ti toglie il sonno, ti accorcia il respiro, ti invade ogni pensiero, senza darti requie. Anche se ti ferisce lasciandoti un segno indelebile. Anche se ti consuma in una passione non corrisposta, che non riesci, non vuoi combattere, ma alla quale ti abbandoni con tutto te stesso, assaporandone ogni lacrima.
Sì, persino soffrire è meglio che sopportare una gelida esistenza.
Perché, quando ami, vivi, e ne vale sempre la pena. Saresti capace di fare qualunque follia in nome dell’amore. Ma anche gesti grandiosi. Potresti valicare davvero confini mai esplorati prima, costruire un tempio in una foresta, un castello in cima a una montagna, trasformarti da vittima predestinata in eroe.
Perché l’amore non ubbidisce ad alcuna logica umana.

Recensione: SEI LA MIA VITA di Ferzan Ozpetek



Buon pomeriggio, cari lettori.
Proverò a parlarvi come meglio posso di questo libro, di cui vi ho donato qualche estratto nei giorni scorsi, ma ammetto che quando una lettura mi è piaciuta e mi ha toccato tanto, dopo averla letta non sempre trovo le parole adatte per condividere le emozioni che mi ha suscitato; ma ci proverò.


SEI LA MIA VITA
di Ferzan Ozpetek


Ed. Mondadori
218 pp
17 euro
Maggio 2015
E' mattina presto e un auto si sta lasciando una Roma mezza addormentata alle spalle: due uomini sono in viaggio, verso una destinazione che il lettore ancora non conosce.

E' un viaggio particolare, questo affrontato dai due uomini, ma non soltanto perchè esso significherà l'abbandono della vita di prima per andare incontro a una vita "diversa", quanto soprattutto perchè è un viaggio nella memoria, nei ricordi; ricordi che il narratore racconta per poterli poi finalmente allontanare da sè così da vivere il presente, e che allo stesso tempo costituiscono la sua vita, e lui desidera condividerla con colui che gli è accanto.

La mia vita è la tua e ora te la racconterò, perché domani sarà solo «nostra».

Il protagonista e narratore, famoso e apprezzato regista, racconta al suo compagno e amore della sua vita quella che è stata la sua esistenza fino a quel momento e prima di incontrarlo, e noi, proprio come il suo compagno, non possiamo fare altro che tacere per ascoltare la sua voce che racconta.

Ed è così che pagina dopo pagina veniamo immersi nel passato del protagonista, ne conosciamo i sogni e le aspettative di quando era solo un ragazzo che ha deciso di lasciare Istanbul per venire a Roma e inseguire il sogno di lavorare nel mondo del cinema.

Conosciamo gli abitanti del palazzo in via Ostiense in cui per anni il regista ha vissuto e il rapporto speciale che aveva con essi, le loro bizzarrie, i pranzi allegri fuori in terrazza, gli scherzi, le confidenze, la gioia di vivere che li caratterizzava: il bel Valerio, con cui subito è entrato in sintonia e che l'ha portato in quel palazzo; l'egocentrica trans Vera, ormai un po' avanti negli anni ma sempre fiera di se stessa, e poi tanti altri
personaggi che in qualche modo hanno gravitato in via Ostiense: un vecchio smemorato con una storia triste alle spalle, una madre del Sud tanto simpatica quanto malandrina; una donna che desidera con tutta se stessa diventare mamma (ci riuscirà, e la sua Luce diventerà un po' la mascotte di tutti); un'altra donna poco fortunata in amore e tradita dalle infedeli congiunzioni astrali; un amico "principe dei ladri" che fa di ogni furto una scena degna di un cabaret; due fratelli che si svelano reciprocamente la propria omosessualità facendo a gara a chi deve dirla per primo all'ignara e tradizionalista famiglia.

Insomma, storie di vita e d'amore, di delusioni e speranze, che come tante tessere vanno a riempire, a colorare, a dare senso all'esistenza e alle esperienze del nostro regista, che intanto cerca di approdare al mondo del cinema, di fare di questo il canale per esprimere se stesso.

"Il mio lavoro, lo sai, è raccontare storie. Non le invento, mi limito a ricostruirle. È così che mi piace pensare. Raccolgo discorsi ascoltati in treno, brandelli di stoffa, pietre colorate, sogni a occhi aperti. Come un paziente artigiano, li osservo attentamente da ogni lato, cerco i punti di connessione, le aderenze, i contrasti, le armonie. Così tesso le mie trame, assurde e necessarie come la vita stessa. Cerco tesori nascosti in fondo ai cassetti, antichi segreti di famiglia che i diretti interessati non scopriranno mai."

"Ogni film è una storia dentro una storia dentro una storia: ciascuno vi coglie ciò che vuole, ma nessuno trova mai quello che ci vedo io. (...) Perché ogni film, in fondo, è una storia d’amore che finisce."

E la sua stessa vita è una grande storia d'amore, che giunge a noi con lo stile e la capacità comunicativa che lo contraddistingue anche nei suoi film: la capacità di essere realista, onesto, di raccontare "cose vere", storie di personaggi reali, ma di farlo con dolcezza, sensibilità, introspezione, una leggera ironia, rispetto per le vite condivise, per le emozioni proprie ed altrui messe a nudo, e che ci toccano, ci commuovono, ci fanno sorridere; di certo, non ci lasciano indifferenti

A dare senso a tutti questi aneddoti c'è sempre lui, il suo amore, che è la ragione, il fine stesso per il quale essi vengono raccontanti; il lettore si ritrova davanti ad un ricco album di fotografie, o se volete alle svariate immagini di un film, che ci scorrono davanti e ci costringono a restare attenti, facendoci travolgere dalle amicizie, gli amori, le scappatelle giovanili, il timore che lo spettro terribile dell'AIDS potesse distruggere ogni felicità (parliamo degli Anni '80, in cui di questa malattia si iniziava a parlare, a bassa voce, e solo il sentirne parlare metteva addosso un odore di ... morte; sono gli anni in cui, ieri più di oggi, parole come omosessualità, Aids, erano accompagnate e guardate dai... "normali" con sospetto, disprezzo, pregiudizio, scherno), come poi inevitabilmente è successo a qualche amico...; e ancora, la gavetta per diventare il regista amato che è oggi, le passioni, le risate e le lacrime, fino ad arrivare alla meta finale del viaggio, che se anche costituisce la "fine di un'epoca", segna contemporaneamente l'inizio di un'altra.

Un'altra vita, un'altra fase vissuta per e nell'amore del suo compagno, consapevole del potere grandioso dell'Amore...:

"...è l'amore che ci salva, l'amore che cambia tutto, l'amore che rende possibile l'impossibile, bello il brutto, accettabile l'inaccettabile. (...) Quando ami, vivi, e ne vale sempre la pena.

...e di ciò che significa per lui l'oggetto di questo amore:

"...tu sei il rosso dell’amore possibile e il viola di quello perduto, il verde dell’amicizia che non morirà mai e il giallo della felicità assoluta. Eppure, se sei diventato la mia vita, è stato solo per caso.Oggi so che se l’amore ti cerca, spetta a te farti trovare. (...) Con te rinasco ogni giorno: parto verso pianeti inesplorati, percorro sentieri mai battuti, senza perdermi mai."

Si dice - e io credo sia vero - che amare voglia dire, tra le tante cose, sacrificio; e la scelta che il protagonista fa nel momento in cui prende la macchina ed insieme al suo compagno vanno via dalla vita di tutti i giorni per andare incontro ad un'altra decisamente più tranquilla, fatta di loro stessi e basta, può essere realmente un sacrificio, ma per lui è necessario e naturale: se la vita prima del suo grande amore era simile a quella di un sopravvissuto ad un disastro ("Il disastro che sarebbe potuta diventare la mia vita se non ti avessi incontrato")..., cosa mai potrebbe diventare la vita dopo e senza di lui, dopo averlo conosciuto, amato ed essersi sentito finalmente vivo ?

Separarsi da colui che è divenuto la tua ragione di vita è impensabile, e allora l'unica soluzione è accompagnarlo in questo viaggio della vita, che spesso lancia qualche brutto tiro, e gli scossoni arrivano più forti che mai proprio quando tutto era sereno.


"Sei la mia vita" è un libro che parla d'amore, d'amicizia, di sogni, di vita vissuta, e Ozpetek ce ne parla con la poesia che gli appartiene, che non si allontana mai dalla (sua, ma in fondo anche nostra) realtà, anzi la poesia la trae da essa, nonostante non sempre sia tutta rose e fiori; la capacità dell'Autore di arrivare al cuore del lettore riposa non soltanto nelle storie narrate, nei tanti e particolari personaggi presentati, nei frammenti di vita condivisi (che pure sono interessanti, coinvolgenti, perchè così umani; del resto, che il regista sapesse fare bene il suo mestiere non avevo dubbi, e non ne avrete neppure voi, immagino), ma ancor di più nel modo in cui vengono raccontati, attraverso un uso delle parole che ti resta incollato dentro, che ti tocca profondamente perchè ti rispecchi, senti che quelle parole, quei sentimenti, quei pensieri... sono gli stessi che provi o hai provato tu, e non puoi non sentire una vicinanza, un'affinità che ti porta spesso, durante la lettura, a fermarti per assaporare ogni passaggio, ogni parola, ogni rigo, che dalla mano e dal cuore dell'Autore passano direttamente al tuo.

Si può parlare di un amore viscerale, appassionato, totale.. senza essere banali, scontati? Si può ricordare e guardare in faccia il fantasma del passato senza essere pateticamente tristi e malinconici?
Sì, è possibile, e Ferzan Ozpetek in "Sei la mia vita" ci riesce.

Mi fermo qui, con questa recensione, e non mi resta che consigliarvi questo libro, che ti travolge dentro tante storie, e lo fa con forza ma allo stesso tempo con delicatezza e una dolce nostalgia che ti resta addosso dal primo all'ultimo rigo, senza darti alcun fastidio. Anzi.

CONSIGLIATISSIMO.

Il ritorno di Isabel Allende: L'AMANTE GIAPPONESE di Isabel Allende (anteprima)



Il romanzo orientaleggiante su cui ci soffermiamo oggi non è di un autore dell'Est, ma di un'autrice cilena amatissima: Isabel Allende, e questa prossima uscita è prevista per ottobre.

L'AMANTE GIAPPONESE
di Isabel Allende


Ed. Feltrinelli
trad. E. Liverani
288 pp
18 euro
in libreria:
15 OTTOBRE 2015
Trama

L’epica storia d’amore tra la giovane Alma Belasco e il giardiniere giapponese Ichimei: una vicenda che trascende il tempo e che spazia dalla Polonia della Seconda guerra mondiale alla San Francisco dei nostri giorni.

“Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l’ossigeno.”

L'autrice.
La scrittrice cilena Isabel Allende è nata il 2 agosto 1942 a Lima (Perù), dove suo padre, Tomás Allende, cugino di Salvador Allende, è diplomatico ufficiale del Cile.E' vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è trasferita in Venezuela e poi negli USA. Col suo primo romanzo, La casa degli spiriti, catturò l'attenzione del mondo letterario.

Vasta la sua produzione: La casa de spiriti (1982) D’amore e ombra (1985), Eva Luna (1988), Eva Luna racconta (1990), Il Piano infinito (1992), Paula (1995), Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci (1998), La figlia della fortuna(1999), Ritratto in seppia (2001), La città delle Bestie (2002), Il mio paese inventato (2003), Il Regno del Drago d’oro (2003), La Foresta dei pigmei (2004), Zorro. L’inizio di una leggenda (2005), Inés dell’anima mia (2006), La somma dei giorni (2008), L’isola sotto il mare (2009), Il quaderno di Maya (2011), Le avventure di Aquila e Giaguaro (2012), Amore (2013), Il gioco di Ripper (2013). Negli Audiolibri Emons Feltrinelli: La casa degli spiriti (letto da Valentina Carnelutti, 2012) e L’isola sotto il mare (letto da Valentina Carnelutti, 2010). Inoltre Feltrinelli ha pubblicato Per Paula. Lettere dal mondo (1997), che raccoglie le lettere ricevute da Isabel Allende dopo la pubblicazione di Paula, La vita secondo Isabel di Celia Correas Zapata (2001) e L'amante giapponese (2015). Nel 2014 Obama l’ha premiata con la Medaglia presidenziale della libertà..

giovedì 10 settembre 2015

Segnalazione I Doni delle Muse: IL SERPENTE E LA ROSA di Lisa Laffi



Proseguono le segnalazioni e passiamo al romanzo, "Il serpente e la rosa".
Si tratta di un'opera storica ambientata tra Imola e Forlì in epoca rinascimentale, narrata dal punto di vista di Bianca Riario, figlia di Caterina Sforza.
Un romanzo biografico che narra anni di guerra e di tradimento, ma anche di amore e di arte, unica speranza di immortalità quando si è perduto tutto.

IL SERPENTE E LA ROSA
di Lisa Laffi


Editore: I Doni Delle Muse
 ISBN: 978-88-99167-12-7
 Pagine: 330
Prezzo: 14 euro
Trama

Quando Bianca Riario è costretta ad abbandonare Roma per ritirarsi nella residenza di Forlì, è ormai rassegnata a un ruolo di secondo piano all’ombra della madre, Caterina Sforza. Guidata dallo storico Leone Cobelli, apprenderà tuttavia la complessità delle relazioni politiche che coinvolgono la sua famiglia, fino a comprendere il tradimento che si sta consumando ai danni del Serpente degli Sforza e della Rosa dei Riario.
Unico indizio nelle sue mani, alcune quartine dal significato oscuro che parlano di complotti, in anni in cui è sempre più difficile distinguere alleati e nemici.
Tra congiure e lotte per mantenere il potere, Bianca e Caterina tengono tra le mani le sorti della Romagna anche quando ogni speranza sembra vana.



DAL ROMANZO 

Quegli occhi screziati d’oro non mi abbandonano un istante. Sembrano seguirmi lungo tutta la stanza, studiano ogni mia mossa e paiono in grado di leggere nel mio animo. Il collo della donna che mi osserva malinconica è lungo, elegante e mi ricorda quello di uno dei cigni del nostro giardino, ma sono le mani ad attirare la mia attenzione. Sono bianche, le dita lunghe e affusolate stringono una rosa. Una rosa canina. Per un attimo mi sembra che emani profumo, ma non è possibile. Chi l’ha creata era un genio, ma non era Dio. La rosa e i gelsomini sono un’illusione sulla tela, così come la donna che li stringe dolcemente tra le dita. Sono il simbolo di un’epoca che sta scomparendo. Mi avvicino a piccoli passi e le tocco il volto. «Hai davvero mantenuto la tua promessa» sussurro. La donna mi guarda. Non può sentirmi o forse sa che non sto parlando a lei, ma a qualcuno che ormai non può più udirmi. «Pensavo che tu non potessi morire mai, ma eri un uomo. Gli uomini diventano polvere e tu non fai eccezione. Sarà grazie alla tua arte che tu e io vivremo per sempre».

L'autrice.
Lisa Laffi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, vive a Imola dove per anni ha lavorato per il giornale Il Nuovo Diario Messaggero. È autrice di una commedia teatrale e di due saggi di storia locale, pubblicati all’interno di Pagina e vita di storia imolesi.

Segnalazione Fantasy per Ragazzi: DRALON di M.C. Willems



Cari Readers e amici, non di rado qui sul blog do spazio alla narrativa per lettori younger, ed oggi desidero presentarvi il primo romanzo, ricco di illustrazioni - si tratta di un fantasy per ragazzi - di un'autrice emergente:

DRALON
di M.C. Willems


YouCanPrint
(self-publishing)
264 pp
15 euro
2.99 euro (e-book)
PROSSIMAMENTE

Sinossi

La famiglia Moffet è una famiglia come tante.
Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra… questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete.

Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore.


L'autrice.
M.C. Willems, vive con suo marito Pieter e il suo gatto nero, Sméagol, in un piccolo paese delle Fiandre. Lavora a tempo pieno come impiegata e nel tempo libero scrive e illustra storie per ragazzi.
Con “Dralon”, primo capitolo di una trilogia di genere fantastico, debutta ufficialmente in veste di scrittrice.

Novità Harlequin Mondadori (8 settembre): Dopo di lei - La figlia dell'ambasciatore



Non so se a voi fa lo stesso effetto, ma quando un libro o un film vengono introdotti dalla frase "ispirato a una storia vera", le mie antennine si rizzano particolarmente interessate.

E' il caso del primo libro che vi segnalo:

DOPO DI LEI
di Joyce Maynard


Harlequin Mondadori
trad. L. Bertolini
16 euro
Settembre 2015

Trama

È l'estate del 1979 a Marin, California. Rachel e la sorellina Patty esplorano indisturbate la montagna dietro casa, lasciate un po' a loro stesse da un padre detective di polizia, affascinante e molto impegnato, e da una madre triste e depressa, che si occupa di loro un po' da lontano.
Possono sperimentare la libertà, i giochi di un'infanzia senza confini, inventarsi le giornate senza seguire alcuna regola in particolare. 
Finché un giorno delle giovani donne iniziano a essere uccise su quella montagna. 
Il padre di Rachel viene incaricato del caso, il più importante e difficile che gli sia mai stato affidato.
Ma la sua grande occasione si trasforma presto in un fallimento, quando tarda a trovare il Killer de Tramonto. 
Per aiutarlo Rachel e Patty decidono allora di lanciarsi nel gioco più pericoloso che abbiano mai azzardato: iniziano a investigare, mettendo a rischio se stesse e compromettendo per sempre la carriera del padre.

Sono passati trent'anni da quell'estate, e Rachel, ora affermata scrittrice, non è ancora riuscita a dimenticarla ed è per liberarsene per sempre che decide di raccontarla.


Cambiamo genere ma restiamo sempre con Hm, ma questa volta con una storia romantica:

LA FIGLIA DELL'AMBASCIATORE
di Pam Jenoff


Harlequin Mondadori
trad. A. Martini
14.90 euro
Settembre 2015

Trama

Parigi, 1919. A Margot Rosenthal, giovane e bella ragazza tedesca, la vita parigina sta decisamente un po' stretta. Ha accompagnato il padre diplomatico alla conferenza di pace che si tiene nella capitale francese e non le piace affatto essere guardata ancora come un nemico. Quando però inizia ad accarezzare l'idea di tornare a Berlino e a una vita con Stefan, il fidanzato ferito, reduce di guerra, che ormai stenta a riconoscere, arriva alla conclusione che in fondo stare a Parigi non è poi così male.
Annoiata e contesa tra ciò che il dovere le impone e il desiderio di essere libera, Margot stringe amicizie improbabili: con Krysia, un abile musicista con conoscenze radicali e un segreto da nascondere e con Georg, affascinante ufficiale che non solo le trova un lavoro, ma riesce a far vacillare tutto quello che Margot credeva di sapere di se stessa e del proprio senso di lealtà.

Sullo sfondo di uno dei più importanti avvenimenti del secolo, una rete delicata di bugie offusca la linea tra le ferite di guerra e quelle del cuore, rendendo la fiducia un lusso che nessuno può davvero permettersi.

mercoledì 9 settembre 2015

Anteprima DeAgostini: TUTTA LA MAGIA DEI SOGNI di Cassie Beasley



Se avete voglia di un fantasy che vi faccia sognare ad occhi aperti, segnatevi la data del 15 settembre, quando potrete trovare in libreria un romanzo che "vi terrà incollati fino all’ultima, emozionante pagina(School Library Journal starred review), "un romanzo che, come Peter Pan, vi ricorderà che la magia esiste solo per chi ci crede(Publishers Weekly starred review).

TUTTA LA MAGIA DEI SOGNI
di Cassie Beasley


Narrativa Middle Grade 10+
Pag. 320 
Euro: 14,90
in libreria:
15 SETTEMBRE 2015

Nominato Miglior Romanzo dell’Estate dai Librai Indipendenti Americani 

Nominato tra i 20 Migliori Libri per Ragazzi del 2015 da Amazon.com

In corso di pubblicazione in 11 Paesi 

Trama

Se ci credi, ogni sogno può diventare realtà.

Una vita senza magia vale la pena di essere vissuta? Micah Tuttle, undici anni e una fantasia sconfinata, crede di no. Ed è per questo che ha sempre amato le vecchie storie di nonno Ephraim. Le storie sul Circus Mirandus, un luogo pieno di magia, di animali portentosi e di personaggi indimenticabili. Ma ora nonno Ephraim sta morendo, e la terribile zia Gertrude è arrivata da lontano per prendersi cura di tutti e due. In un attimo la magia dei sogni di Micah sembra svanire, finché il nonno decide di dirgli la verità: il Circus Mirandus esiste veramente e il Mago delle Luci, il più potente illusionista di tutti i tempi, è in debito di un miracolo con il nonno per via di una promessa fatta molti, molti anni prima. Micah non se lo fa ripetere due volte e con l’aiuto di Jenny, la sua amica del cuore, si mette sulle tracce del circo e dell’uomo che potrebbe salvare la vita di nonno Ephraim. C’è un problema però: il Mago delle Luci non vuole mantenere la promessa, e tocca a Micah fargli cambiare idea. Ma per riuscirci, lui stesso dovrà convincersi di una cosa riguardo alla magia: solo se ci credi, esiste per davvero.

L'autrice.
Cassie Beasley vive nella campagna della Georgia, dove, se non è impegnata a scrivere, aiuta la sua famiglia nell’azienda agricola in cui coltivano le noci americane. Tutta la magia dei sogni è il suo primo romanzo. Consigliato dal New York Times e dal Los Angeles Times, presto diventerà anche un film.


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