giovedì 10 dicembre 2015

I libri nei libri (#3)



Quali libri vengono menzionati nel romanzo di  Juliet Grey, "Le confessioni segrete di Maria Antonietta", che proprio stamattina ho recensito?

Maria Antonietta, da ragazza, non amò molto la lettura (e, in generale, tutto ciò che aveva a che fare con lo studio), che invece cominciò ad apprezzare in età più matura e in periodi più difficili della propria giovane esistenza.

Ecco un paio di esempi di titoli:


  •  I VIAGGI DEL CAPITANO COOK.


James Cook (1728– 1779) è stato un esploratore, navigatore e cartografo britannico. Cook fu il primo a cartografare l'isola di Terranova, prima di imbarcarsi per tre viaggi nell'Oceano Pacifico nel corso dei quali realizzò il primo contatto europeo con le coste dell'Australia e le Hawaii oltre alla prima circumnavigazione ufficiale della Nuova Zelanda.

Giornali di bordo nei viaggi d'esplorazione. 
Vol. 1: Il viaggio dell'«Endeavour» 1768-1771.


Ed. Tea
459 pp
13 euro
2009
"Cook fece tre viaggi di enorme portata scientifica, circumnavigò la terra risolvendo gli ultimi grandi problemi della geografia terrestre, navigando magistralmente in acque ancor oggi temute, rilevando coste micidiali; stette in mare ogni volta per circa tre anni, lottando vittoriosamente contro le malattie che decimavano gli equipaggi di viaggi consimili; si guadagnò la stima dei marinai e la venerazione degli indigeni, anche se perdette la vita per mano di questi ultimi in un fatale incidente; lasciò migliaia di pagine di diari e giornali di bordo, e innumerevoli carte perfettamente eseguite. Il teatro delle sue imprese fu l'Oceano Pacifico, fino ai suoi giorni il mare meno esplorato e quindi più misterioso e favoloso che ancora esistesse. Seppe affrontare e padroneggiare anche le coste più insidiose, e rivoluzionare di conseguenza, nello spazio di dieci anni, la visione europea di quel mare." (Franco Marengo)






Giornali di bordo nei viaggi d'esplorazione. 
Vol. 2: Il viaggio della «Resolution» e dell'«Adventure» 1772-1775.


Ed. Tea
539 pp
15 euro
2009
"A parte gli interrogativi cui fornì una risposta, il merito precipuo di Cook resta quello di aver concepito il viaggio come un problema unitario e globale, nei suoi aspetti nautici, scientifici e umani. Portò al suo mestiere una dedizione assoluta, propria dell'uomo moderno che trova in questo accanimento, in questa regola di vita, la sua porzione di libertà, o di illusione di libertà. Ma la sapeva lunga, e sapeva distinguere la sostanza delle cose dalle vane pretese che la capovolgono. Tale costante lucidità critica emerge spesso nelle sue pagine, e le colora di una equilibratissima ironia. Il suo capolavoro fu certamente il secondo viaggio, che durò tre anni (1772-1775), attraverso gli immensi tratti di mare lasciati inesplorati da navigatori precedenti, e si spinse per ben tre volte oltre il circolo polare antartico, fino a 71° Sud." (Franco Marenco)






  • LE RELAZIONI PERICOLOSE di P.-A.-F. Choderlos de Laclos

Ed. Feltrinelli
384 pp
9 euro
2013
Considerato il più grande romanzo epistolare della letteratura francese, Le relazioni pericolose (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la Marchesa de Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del Visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla Marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi. Nella rappresentazione dei due protagonisti principali, tutti presi dalla loro volontà di autoaffermazione, Laclos ritrae in modo del tutto originale il quadro realistico di una società moralmente dissoluta e crudele, ormai in discesa libera verso l'autodistruzione nel momento in cui elabora l'idea del massimo potere e del completo piacere, del dominio incontrastato e ottenuto con ogni mezzo, e a ogni prezzo.

Le relazioni pericolose è stato oggetto di fortunati adattamenti cinematografici da parte di Roger Vadim, con Jeanne Moreau e Gérard Philippe (1959), Stephen Frears, con Glenn Close e John Malkovich (1988) e Milos Forman, con Annette Bening e Colin Firth (1989).

L'autore.
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (1741-1803) è stato scrittore, inventore e militare. Durante la Rivoluzione francese entrò a far parte del gruppo legato al duca Filippo d’Orleans, e in seguito fu alle dirette dipendenze di Napoleone. Dal suo romanzo più famoso, Le relazioni pericolose (Feltrinelli, 2013) è stato tratto il famoso film del 1989 diretto da Stephen Frears, con Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e Keanu Reeves.

Cito e canto: 'A thousand years'



E siamo in pieno romanticismo con questo stralcio tratto da "La Stella dell'Eire" di Valentina Marcone (vi ricordo che sul blog ci sono le recensioni di ambedue i suoi romanzi), con annessa canzone:



Le sue mani mi scivolarono lungo le braccia, sulle spalle e poi scendere lungo i fianchi fino a fermarsi intorno alla vita, ma rimase immobile.
Quando riconobbi 'A thousand years' di Christina Perri mi si fermò il respiro, adoravo quella canzone e ne conoscevo ogni singola parola.
Dio mio, non avrebbe potuto scegliere una canzone migliore per quel momento, lui mi strinse forte avvicinandomi a sé e iniziammo a ballare lentamente, semplicemente dondolandoci ascoltando quella stupenda dichiarazione.
Ero assolutamente pietrificata dall'emozione, riuscivo solo a seguire i suoi movimenti, ma quando arrivò il ritornello le parole si impressero a fuoco nella mia mente e nel mio cuore.

'Non lascerò che nulla ti porti via…
…Sono morta ogni giorno aspettando te
Tesoro non aver paura
ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille…
…E per tutto il tempo ho creduto che ti avrei trovato
Il tempo ha portato il tuo cuore da me
Ti ho amato per mille anni
Ti amerò per altri mille’



Non avevo mai provato una felicità simile.

Lui mi amava.



Recensione: LE CONFESSIONI SEGRETE DI MARIA ANTONIETTA di Juliet Grey



E son giunta così all'ultimo volume della bellissima e accurata trilogia storica dedicata alla regina più affascinante e chiacchierata della Storia contemporanea: Maria Antonietta, regina di Francia.


Nei volumi precedenti ("Il diario proibito di Maria Antonietta"; "Maria Antonietta. I segreti di una Regina") abbiamo seguito questa donna da quando era una bimba e poi un'adolescente inesperta e ingenua, che ha lasciato la tranquillità della propria Austria per essere scaraventata nel lussuoso e pericoloso mondo di Versailles, alla corte di Luigi XV.

Sono trascorsi ormai 20 anni da quel 1770, che la vide arrivare in Francia per sposare il delfino Luigi Augusto e diventare, insieme a lui, i sovrani della nazione francese.
Abbiamo letto come sono stati gli anni sfarzosi a corte, pieni di privilegi e ricchezza, di balli e divertimenti, come anche di preoccupazioni e chiacchiere per un erede che tardava ad arrivare; abbiamo letto delle false amicizie di cui la Regina nel tempo si è attorniata e che non hanno fatto che peggiorare la sua reputazione agli occhi di un popolo sempre più ignorato ed affamato, prostrato da tasse e quant'altro, che andavano ad impinguare le casse dello stato a scapito di una nazione che, a un certo punto, non ce l'ha fatta più.

Ed arriviamo dunque a...:

LE CONFESSIONI SEGRETE DI MARIA ANTONIETTA
di Juliet Grey 


Ed. Newton Compton
trad. L. Rodinò
384 pp
9.90 euro
il libreria:
7 MAGGIO 2015
La Rivoluzione è iniziata già da un po'.
Il 14 luglio c'è stata la presa della Bastiglia e successivamente un'orda di francesi (donne in particolare), che chiedevano pane per i propri figli e per sé, assale la corte di Versailles: le cose si mettono male per i sovrani e leggiamo tutto il terrore di una donna, moglie e madre apprensiva e preoccupata, che comprende di essere principalmente lei l'oggetto dell'odio popolare e di come questo metta in serio pericolo la vita della famiglia reale.
Quest'ultima è quindi costretta a lasciare la corte e a trasferirsi al Palazzo delle Tuileries, a Parigi (siamo nel 1789), ma tempo dopo, ancora una folla inferocita prende d'assalto anche questa dimora reale, ammazzando chiunque capiti a tiro.
I sovrani, con i loro figli - la 13enne Maria Teresa e il settenne Luigi Carlo -, fuggono in tempo, evitando un vero e proprio regicidio barbaro, e trovano temporaneamente rifugio presso l'Assemblea Nazionale, per essere poi confinati nella Tour du Temple, un antico monastero dei Templari, allora adibito a carcere.

In tutte queste traversie, balza agli occhi tutta la paura di questa donna poco più che trentenne che è costretta a realizzare, meglio e prima del suo buon marito, che la monarchia è davvero crollata.
Non solo, ma ha imparato a riconoscere chi potrebbe essere ancora dalla loro parte:

"Le difficoltà mi insegneranno la prudenza: è in momenti come questi che si impara a conoscere le persone e a discernere infine la differenza tra coloro che sono o non sono davvero devoti".

La Francia è in mano a gente che pare impazzita, ingloriosa, assetata di sangue e vendetta, che ha in testa solo il pallino di farla pagare a tutta l'aristocrazia e, in primis, alla famiglia reale, che ha succhiato il sangue per anni e anni al popolo, non considerando le esigenze del Terzo Stato, le richieste e il malcontento, e ciò che per decenni è stato negato con le buone, ora viene preso e preteso con la forza.
Una forza spaventosa, sanguinaria, che non tiene conto nè delle donne nè dei bambini, di nulla e nessuno, ma che vuole soltanto spazzare via tutto ciò che ha a che fare con il tiranno, con l'oppressione costituita dalla monarchia e per farlo è disposto a diventare... una bestia.

"L'albero della libertà deve essere annaffiato con il sangue dei tiranni".

Leggere dei momenti che hanno visto i sovrani terrorizzati alla presenza di una folla di parigini infuriati oltre ogni dire, pronti a sgozzare tutti, con la bocca piena di insulti osceni, mi ha fatto rabbrividire.
Non ho potuto fare a meno di riflettere su una cosa, che forse potrà essere scontata e banale: spesso, quando oggigiorno ci guardiamo attorno e prendiamo tristemente atto delle cattive condizioni socio-politico-economiche in cui versa da anni la nostra Italia (mi soffermo volutamente solo sul nostro Paese), sentiamo dire: "Ci vorrebbe una bella rivoluzione, così forse toglieremmo di mezzo questi politici che pensano solo a riempire le loro tasche dissanguando la povera gente!".
A voi è mai capitato di sentire frasi del genere? A me sì, e succede di pensare: "Eh effettivamente, dovremmo darci una svegliata!".

Ma leggendo delle brutture che hanno caratterizzato  la rivoluzione francese, di come un popolo guidato dalla rabbia incontrollata e incontrollabile sia preda della stessa e non riesca a condursi in modo razionale, mi ha fatto esclamare: "E questa sarebbe una rivoluzione che potremmo mai invocare per noi e il nostro Paese? Questo genere di barbarie è ciò che mi auspicherei per un eventuale cambiamento in meglio per noi italiani?".

La Rivoluzione Francese è un evento incredibile, che ha portato sconvolgimenti notevoli e radicali all'assetto socio-politico della Nazione, ma... a quale prezzo?
Come dimenticare il Regime del Terrore e tutto ciò che esso ha significato per la Francia stessa?
Il prezzo della libertà, dell'uguaglianza... è stato salatissimo e ha visto le strade parigine imbrattarsi di tanto sangue, anche innocente.
Mi rendo conto che è un argomento complesso e che le mie riflessioni possono sembrare demagogiche o semplicistiche, visto che quando accadono insurrezioni e moti di tale entità c'è poco da fare i sentimentali e, forse - ma lo dico sussurrando - la crudeltà e la ferocia diventano le vie necessarie per raggiungere determinati scopi.
Può darsi..., ma è tremendo ugualmente e ho provato molta pietà per quanti hanno subìto un triste e macabro destino a motivo del loro ceto sociale o perchè realisti.

Tornando a Maria Antonietta: viviamo con lei il tormento di una madre e moglie che va incontro al suo tragico destino, e che - strada facendo - ha cercato di sfuggirgli, aggrappandosi alle promesse di quanti sarebbero stati in grado di aiutare la famiglia reale a fuggire dal suolo francese.
Penso all'amante e amico fedele, Axel von Fersen, in particolare, e a come egli sia stato - fino a quando ha potuto - un punto di riferimento per la Regina; un uomo col quale lei ha cercato di ritagliarsi attimi di felicità, anche se...:

"il concetto di felicità appartiene ormai al passato... qualunque cosa ci riservi il futuro. Siamo stati testimoni di troppo orrore e spargimento di sangue per poter essere nuovamente felici".

La Storia dice che, nei mesi che fu imprigionata nella Tempio, la Regina fu una moglie affettuosa e una madre esemplare, e dalle righe di questo romanzo viene fuori, tra le altre cose, questo aspetto.

Ci sembra di non riuscire neanche più a ricordare la giovane austriaca dagli abiti sfarzosi, il sorriso incantevole, le acconciature incipriate e appariscenti..., ma ciò che vediamo è una donna di 36 anni con i capelli bianchi - e non per la cipria! Non sono più quei giorni. -, gli occhi colmi di lacrime, il sorriso spento, tragicamente consapevole di quanto la sofferenza di tanti francesi - marito e figli compresi - sia imputabile soprattutto al disprezzo di tutti per lei.

Al racconto in prima persona di Maria Antonietta si alterna la voce esterna di una donna, la scultrice Louise Chabron, che pur partecipando alle iniziative rivoluzionarie, non ne condivide totalmente princìpi ed in particolare l'odio e il furore irrazionale che guidano i suoi concittadini.
La crudeltà, lo spettacolo osceno di essa, fa rabbrividire anche lei e un sentimento di pietà per il re e la regina si fa strada nel suo cuore.

Accurato da punto di vista storico, scritto con molta fluidità e scorrevolezza, mai pesante, capace di mettere a fuoco questo celebre e discusso personaggio femminile, che è stata Donna, Madre e Moglie prima ancora che Regina frivola e altera,  i suoi sentimenti, la consapevolezza dei propri errori... e quella ancor più triste di come ad essi non ci fosse più modo di porre rimedio, giunti a un certo punto.

Consiglio tutta al trilogia e chiaramente soprattutto a quanti, come me, amano il romanzo storico; ritengo che questi tre libri siano scritti benissimo e che diano un quadro articolato e fedele degli avvenimenti che hanno portato alla Rivoluzione, cosa l'ha caratterizzata, dandoci il punto di vista della Regina - principale artefice o vittima di tutto questo? - senza però santificarla, ma rendendola per ciò che era: un essere umano, con difetti e virtù.

mercoledì 9 dicembre 2015

Christmas Books Cover (2015)



Ci deliziamo un po' la vista con qualche cover natalizia? ^_-

quale di esse vi fa sentire di più l'atmosfera di questi giorni?


link
link



link
link

Citazioni apocalittiche (La Stella dell'Eire")



Un'epigrafe biblica e apocalittica ha scelto Valentina Marcone per introdurre il secondo libro della saga "La croce della vita", "La stella dell'Eire":



«Le genti ne fremettero,
ma è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi
e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi,
e di annientare coloro che distruggono la terra».

Apocalisse 11:18




"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


martedì 8 dicembre 2015

Recensione: LA STELLA DELL'EIRE di Valentina Marcone



E dopo aver recensito qui sul blog "La croce della vita", primo volume della saga urban fantasy/romance di Valentina Marcone, edito da Nativi Digitali Edizioni, eccomi al secondo libro.

Per acquisto e altre info su La croce della vita: QUI
Per acquisto e altre info su La stella dell'Eire: QUI


LA STELLA DELL'EIRE
di Valentina Marcone


Nativi Digitali Edizioni
Ebook (Epub, Pdf, Mobi)
270 pp
3,99 euro


N.B.: INEVITABILE SPOILER SUL PRIMO LIBRO!!!!

Trascorrere la tua infanzia e parte della tua giovane vita, fino ai 18 anni, con delle persone meravigliose che ti hanno allevata, coccolata, insegnato tante cose, di cui ti sei fidata ciecamente per anni... per poi scoprire che queste stesse persone a te tanto care ti hanno nascosto qualcosa di fondamentale per la tua vita.
Tutti vivremmo questa scoperta come dolorosa, e se sei una Furia che deve ancora imparare a gestirsi, beh... non può che essere peggio!

Ed è così che abbiamo lasciato Deva: furiosa, delusa, arrabbiata con loro tre, i suoi "quasi papà", i vampiri Michele, Gabriele e Raffaele Sincore.
Loro tre dicevano di volerle bene ma non hanno fatto nulla per evitarle la cocente delusione che Deva ha provato nello scoprire che sin da quando era stata loro affidata, essi sapevano chi sarebbe stato il suo consorte, e che quel consorte l'avrebbe cresciuta come un genitore.
Lo sapevano ma hanno taciuto: ha taciuto il saggio Micha, il dolce e accomodante Raffa.
E soprattutto ha taciuto lui, l'imperturbabile e taciturno Gab, il consorte deciso dalle Furie.
Lui che negli ultimi tempi la trattava con più distacco; lui che la faceva fremere e arrossire con un solo sguardo.
Quando Deva aveva di essere innamorata perdutamente di quegli occhi di ghiaccio, avrebbe voluto immediatamente vivere questo sentimento, ma a frenarla c'era sempre il pensiero che lui la considerasse una mocciosa, essendo un vampiro ultracentenario con un'esperienza "amorosa" alle spalle di una certa... entità!

Eppure c'era un'attrazione fortissima che la legava a lui,  fisica ma non solo, e a volte anche Gab sembrava non essere indifferente.
Ma allora cosa è intervenuto a separarli?

Il giorno del 18esimo compleanno - e quindi del suo debutto nella società vampiresca - era giunto, e con esso il momento di conoscere il consorte che le Furie le hanno destinato: colui al quale sarà unita da un legame eterno e da un amore indissolubile, col quale avrà il privilegio di procreare.

Deva, agitata e curiosa al pensiero di conoscere questo fantomatico consorte, non sapeva che esso era già noto a tutti dentro casa. A tutti meno che a lei.
Una situazione inaspettata, unita a una serie di fronte a dei malintesi e situazioni ambigue, fa scoppiare il pandemonio: l'amore e il senso di possesso verso l'uomo che il destino le ha assegnato - insieme alla consapevolezza di essere stata tradita da tutti e tre e soprattutto da Gab, dal quale si sente umiliata e presa in giro - è qualcosa che Deva non sa gestire e contenere, e così la sua natura sovrannaturale, mostruosa, prende il sopravvento.

La rabbia brucia dentro di lei e la trasformazione avviene quando Deva non è ancora pronta per affrontarla: la Furia che è dentro di lei, tutta artigli, ali e pelle grigia viene fuori, spaventosa e terribile.

Ritroviamo quindi una Deva sola, che deve comprendere in solitudine chi è, cosa è capace di fare, realizzando di essere una creatura speciale, potente, che non deve aver paura perchè sa difendersi da sola.

Eppure il pensiero spesso va ai giorni felici con i tre vampiri, alla cagnetta Sissi, alla dolce Clara (fidanzata di Raffa), alla premurosa governante Adele, e fitte di nostalgia si insinuano nel suo cuore, cozzando con il pensiero che loro stiano benissimo anche senza di lei, che probabilmente neanche l'hanno mai cercata.

Ma capirà che non è così, che l'affetto che i fratelli Sincore hanno per lei è onesto e che se il fato furioso ha deciso di assegnarle quel consorte e non un altro, e beh, c'è poco da fare!

Deva rivivrà un'altra fase della propria vita e, ormai più matura e consapevole della seconda natura che le appartiene, andrà incontro al proprio futuro.
Il suo carattere sospettoso e diffidente la porta a farsi spesso paranoie incredibili su chi la circonda, in particolare su Gab; l'amore che prova per lui, che il tempo e la lontananza non hanno assopito, avrà la meglio?
E Gab, saprà essere per lei il degno consorte che tutti si aspettano che sia?

Una cosa Deva deve sapere assolutamente: fuori c'è il feroce nemico di sempre che ha dato il via ad una serrata caccia che vede proprio lei come oggetto di odio e distruzione...

Questo secondo appuntamento inizia presentandoci l'evoluzione di Deva, la sua presa di coscienza della propria identità, per poi tingersi abbondantemente di molte sfumature romance: del resto, Deva è cresciuta, il suo corpo e il suo cuore hanno delle esigenze che solo la sua "anima gemella" può soddisfare, quindi saranno tanti i momenti in cui Deva e Gab "interagiscono" tra loro, tra effusioni e bisticci, che fanno sorridere tra un "lui la fulminò con lo sguardo" e un "lei gli lanciò un'occhiataccia".
Belle le citazioni musicali, azzeccate per i momenti cui si riferiscono.

Vengono ancora meglio fuori i loro caratteri, i difetti e i pregi, le cose che li accomunano e i momenti a loro dedicati sono non solo romantici e sensuali ma spesso anche umoristici, visto che non fanno che beccarsi.
La vena umoristica e briosa era presente già nel primo libro e la ritroviamo anche qui; le tinte più dark e paranormal ci sono un po' all'inizio e poi dalla seconda metà del romanzo, che si legge sempre con molta scorrevolezza.
Non posso che consigliarvi la lettura di entrambi i romanzi di Valentina Marcone.

Epigrafe dantesca (da "La croce della vita")



Citazione dantesca per introdurre "La croce della vita" di Valentina Marcone.


«…dove in un punto furon dritte ratto
tre furïe infernal di sangue tinte,
che membra femminine avìeno e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avean per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.
E quei, che ben conobbe le meschine
della regina dell'etterno pianto.
«Guarda - mi disse - le feroci Erine.
Quest'è Megera dal sinistro canto;
quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifone è nel mezzo»; e tacque a tanto.»

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto
IX, 37 - 48)



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


Libri a sfondo natalizio: qualche consiglio ^_^ (#2)



Ieri pomeriggio ho proposto a voi, ma in un certo senso anche a me, alcuni romanzi ambientati nelle festività natalizie.

Oggi farò un po' la stessa cosa ma attingendo dalle mie letture passate.
Il comune denominatore è sempre il Natale! ^_^


Se avete voglia di un'atmosfera magica nel vero senso della parola, forse potreste prendere in considerazione...:

UNA LUNA MAGICA A NEW YORK
di Suzanne Palmieri

recensione
Eleonor è una giovane donna che sta vivendo un periodo molto delicato della sua vita: è incinta ma sta cercando di allontanarsi dal fidanzato - pur sentendo di amarlo ancora - perchè questi è un violento arrogante.
Il suo cuore le suggerisce di tornare a New York, lì dove vivono le sue bizzarrei e misteriose zie, le signorine Amore.
Solo tornando alle proprie origini, Elly avrà modo di comprendere sempre più cose di sè, della sua straordinaria famiglia, e di costruire il proprio futuro senza più paure.
Magia, mistero, emozioni, episodi buffi, personaggi particolari, un'atmosfera di nostalgia mista alla tenerezza e ad una dolce allegria, sono alcuni degli ingredienti di questo romanzo che, partendo da un piano di realtà e trasferendoci in uno quasi del tutto surreale, riesce però a donare momenti incantevoli e deliziosi, spensierati.



Per chi ha voglia di tornare bambino immergendosi nel mondo fiabesco e sorprendente di Lewis (magari vi vien voglia di rivedere anche il film ^_^)

LE CRONACHE DI NARNIA
Il leone, la strega e l'armadio
di C.S. Lewis

Ed. Mondadori
176 pp
1955

Basta un armadio per trasportare Peter, Susan, Edmund e Lucy in un mondo meraviglioso,  in cui si imbatteranno in simpatici castori parlanti, ma anche in nani cattivelli, lupi spaventosi ed altri esseri poco raccomandabili e al servizio della cattivissima Strega.... e nel Re della Foresta, il personaggio di Narnia più affascinante: Aslan.








Siete alla ricerca di una storia d'amore romantica, divertente e molto natalizia? Ecco a voi: 

MENO CINQUE ALLA FELICITA'
di Virginia Bramati

recensione

Costanza è una donna che non ha ancora incontrato il vero amore.
Per le vacanza di Natale torna a Verate, dopo la morte del padre, e proprio tramite lui imparerà che trascorrere in serenità ed in famiglia, con i propri cari, certi giorni speciali, è qualcosa che davvero può rendere felici.
Non solo, ma imparerà che l'amore può giungere di soppiatto, all'improvviso e, soprattutto, dare l'assalto al nostro cuore affamato in poco tempo!





E per chi vuol vivere l'amore romantico, semplice e puro, riscaldato dalla fede e circondato dalla passione rigeneratrice per la lettura, potrebbe optare per:

PAGINE D'AMORE
di Karen Kingsbury


recensione

Molly e Ryan si amano ma in passato hanno rinunciato al loro amore, ma in loro è ancora vivido il ricordo dei momenti trascorsi alla libreria The Bridge, nn luogo magico, fuori dal tempo, dove rifugiarsi per leggere e sognare e concedersi una fuga tra gli scaffali colmi di storie meravigliose.
Ma i gestori della libreria stanno vivendo un momento davvero difficile e qualcuno deve arrivare in loro soccorso..






E dal romanticismo passiamo a un romanzo psicologico, dalle atmosfere inquietanti:

UN ANIMO D'INVERNO
di Laura Kasischke


recensione
E' la mattina del 25 dicembre e Holly deve preparare il pranzo di Natale eprchè arriveranno gli ospiti.
In casa con lei c'è solo la figlia adolescente, Tatty, che Holly e il marito hanno adottato, portandola via da un orfanotrofio in Russia.
Ma nonostante Holly cerchi di darsi da fare ai fornelli, c'è sempre quel pensiero fisso a tormentarla, donandole una sgradita sensazione di inquietudine; qualcosa li ha seguiti dalla Russia.
Un libro capace di creare aspettative ad ogni pagina, attraversato da una buona dose di tensione narrativa e di suspense.




PER ORA HO CONCLUSO, 
MA SONO QUI PER ACCOGLIERE I VOSTRI CONSIGLI LIBROSI
A SFONDO NATALIZIO! ^_^

lunedì 7 dicembre 2015

Libri a sfondo natalizio (#1)



Come spesso accade in questi periodi pre-Natale, è facile ritrovarsi a pensare ad eventuali doni da comperare per amici e parenti e, perchè no, anche per se stessi!
Ecco in questo post alcuni libri a sfondo natalizio, nel caso vogliate immergervi in toto nella magia del Natale, non solo nei fatti ma pure tra le righe di un buon romanzo.

Preciso che non ho letto nessuno di essi, ma si tratta di titoli che ho ricercato sulla base di questa tematica e divisi, diciamo così, per genere letterario: narrativa italiana e straniera, romance, thriller, giallo, quindi non sono dei consigli ma una ricerca di libri sull'argomento condivisa con voi.
Se avete letto qualcuno di questi libri, lasciatemi pure un vostro parere! :=)

Nel prossimo post vi proporrò invece dei titoli tra quelli da me letti e recensiti sul blog ^_-


Cominciamo da un romanzo che punta sull'importanza di riscoprire che la vita può ancora riservarci delle belle sorprese proprio nei giorni della festa più suggestiva dell'anno:

IL TREDICESIMO DONO
di Joanne Huist Smith


Ed. Garzanti
trad. E. Ferrario
168 pp
14.90 euro
2014
È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre quando e i suoi tre figli, nell'uscire di casa, trovano sulla soglia, all'ingresso, una splendida stella di Natale.
Chi può averla portata lì?
Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, «I vostri cari amici».
Joanne non ci dà peso, presa com'è dal dolore per la recente morte di Rick, suo marito.
Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni... .



Proseguiamo con un bel giallo scritto dalla penna di una regina del genere:

IL CASO DEL DOLCE NATALE
di Agatha Christie


Ed. Mondadori
9.50 euro
264 pp
2011

"Questo libro è come un pranzo di Natale preparato da un vero chef. E lo chef sono io!"
Così Agatha Christie presenta la sua raccolta in sei gustosissime portate: dall'antipasto al dessert, sei indagini dell'inossidabile Poirot e della solo apparentemente innocua Miss Marple, alle prese di volta in volta con rubini scomparsi, omicidi simulati o reali, inquietanti sogni premonitori, un cadavere ritrovato in una cassapanca, una coppia di sposi particolarmente litigiosa, un anziano signore dalla candida barba e dalle abitudini alimentari troppo prevedibili. E un cesto di erbe selvatiche che svela le trame di un assassino...




Restiamo in ambito mystery ma stavolta con un thriller:


Dietro le pagine di "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery



Come anticipato nel post di ieri, dal 21 gennaio in libreria potremo trovare "Vita degli Elfi", il nuovo romanzo di Muriel Barbery, che arriva nove anni dopo il bestseller "L'eleganza del riccio".
Ed è di questo romanzo di cui vogliamo sbirciare il "dietro le pagine".

Vorrei poter condividere con voi la recensione, visto che l'ho letto, ma la lettura di questo libro risale a diverso tempo fa e non sarei in grado di parlarvene come vorrei.
Ricordo però che, benchè trovai la scrittura di Barbery accattivante - forse proprio a motivo delle sequenze filosofiche presenti e delle diverse citazioni meritevoli di attenzione -, la storia e il suo finale mi lasciarono un che di "amaro in bocca".
Magari un giorno lo rileggerò ^_^

Se voi l'avete letto, lasciatemi pure un parere, se vi va!

-

Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Alla domanda sul perchè abbia deciso di impostare il  libro partendo da un un indirizzo realmente esistente di Parigi, rue de Grenelle per la precisione, dove c'è un negozio di Prada, l'autrice risponde che l'ha fatto perché in quella strada si trova in uno dei quartieri più chic. Solo dopo che il libro fu pubblicato, vi ha fatto un salto e ha scoperto che c'era la boutique. L'edificio descritto nel libro, tuttavia, è pura invenzione, e anche la strada non ha alcuna connotazione e non è molto importante ai fini della storia.

Come è nata l'idea di questi personaggi? 
Renée, il concierge, era un personaggio secondario nel primo romanzo,  "Gourmet Rhapsody", e rileggendolo dopo diversi anni ha ricordato qualcosa dettole dall'editore. 
Nel manoscritto originale, Renée appariva come una donna estremamente rozza, stereotipata e su di lei l'editore disse: "Sei un romanziere, tutto è possibile; la vostra concierge potrebbe esprimersi altrettanto bene come la duchessa di Guermantes ".
3859987
Ed. E/O
326 pp
2006
Ricordando queste parole, improvvisamente ha avuto voglia di tentare di dar voce ad un portiere colto ed erudito. Sono così nate le prime pagine del "Riccio".

Per quanto riguarda Paloma, è venuta fuori un po' più tardi e piuttosto per caso durante la riscrittura ed è stato il marito di Muriel (nonchè suo primo lettore) a consigliarle di dar voce anche a lei.

Le prime 200 pagine del libro inizialmente erano state affidate  solo a Renèe ma poi ha pensato di inserire anche Paloma e solo quando è giunta a pochi capitoli dalla fine ha cominciato a scrivere entrambi i personaggi contemporaneamente. 

L'interesse delle due donne donne per il Giappone prende spunto da quello personale nutrito da Muriel stessa e dal marito.
 "Interesse" è di gran lunga una parola troppo debole: sono stati a lungo amanti della cultura giapponese e quando si sono trasferiti a Kyoto, una città di cui sono perdutamente innamorati, i loro sentimenti per questo paese sono stati confermati. Il fascino è iniziato per lo più come un fatto estetico, ed è rimasto tale: sono affascinati dalla capacità dei giapponesi di creare bellezza pura, raffinata; il genere di cose che si vedono nella lenta e dolce sontuosità dei film di Ozu, nello splendore dei giardini giapponesi.
Ma quello che amano ancora del Giappone, senza negare il suo volto cupo e terribile, è il suo repertorio di comportamenti: la sottile cortesia, il senso di sicurezza che deriva dalla solidarietà sociale, una specie di candore che la Barbery spera possa resistere alle alle spirali infernali del mondo contemporaneo.



Informazioni tratte dagli articoli su:  https://www.bookbrowse.com  -  http://blog.timesunion.com/
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...