sabato 8 luglio 2017

FURORE di John Steinbeck: curiosità e citazioni



Dopo avervi espresso il mio punto di vista su "Furore" di Steinbeck, permettetemi di condividere con voi qualche curiosità su di esso.



  • Partiamo dal titolo: THE GRAPES OF WRATH, letteralmente "i grappoli dell'ira", che riprende il seguente verso dell'inno The Battle Hymn of the Republic, di Julia Ward Howe:

"I miei occhi hanno veduto la gloria della venuta del Signore:Egli spreme la vendemmia dove sono accumulati i grappoli dell’ira"

A sua volta esso rimanda ad Apocalisse 14:19-20: "E l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell’ira di Dio. E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi.".

  •  Steinbeck impiegò esattamente cinque mesi a scriverlo.
  • Prese ispirazione da una serie di articoli pubblicati nell'ottobre del '36 sul San Francisco: essi documentavano le condizioni di vita di migliaia di persone che, spinte da offerte di lavoro, aveva lasciato il Midwest per andare in California.
  • Arrivò in libreria nell'aprile del 1939, in America; vendette  mezzo milione di copie nel corso del primo anno.
  • Fu accusato di caldeggiare il sionismo.
  • In California (ma non solo) fu bandito perchè faceva "propaganda comunista".
  • Nel 1940 dal romanzo è stato tratto l'omonimo film, con Henry Fonda.
  • Bruce Springsteen ha scritto una canzone ispirandosi a Tom Joad: "The Ghost of Tom Joad".
  • In Italia, nel 1940, in pieno regime fascista, il Ministero di Cultura Popolare si accanisce contro questo libro in quanto sovversivo e opera numerose censure sulla prima traduzione, quella ad opera di Carlo Coardi (edita da Bompiani).
  • Oltre a numerose citazioni tratte dalle Sacre Scritture, sono citati due libri: "Il pellegrinaggio del cristiano" di Bunyan, e "La rivincita di Barbara Worth"di Harold Bell Wright (1911).

Qualche citazione:


"Uno s'abitua a dove vive, e fa fatica a andarsene" (...). Uno s'abitua a come pensa, e fa fatica a cambiare. ".

"Macchè finita," disse Ma' con un sorriso. "Non è finita per niente, Pa'. E c'è un'altra cosa che sanno le donne. Me ne sono accorta. Per l'uomo la vita è fatta a salti: se nasce tuo figlio e muore tuo padre, per l'uomo è un salto; se ti compri la terra e ti perdi la terra, per l'uomo è un salto. Per la donna invece è tutto come un fiume, che ogni tanto c'è un mulinello, ogni tanto c'è una secca, ma l'acqua continua a scorrere, va sempre dritta per la sua strada. Per la donna è così ch'è fatta la vita. La gente non muore mai fino in fondo. La gente continua come il fiume: magari cambia un po', ma non finisce mai".

"Le donne guardavano gli uomini, li guardavano per capire se stavolta sarebbero crollati. Le donne guardavano e non dicevano niente, E quando gli uomini erano in gruppo, la paura spariva dai loro volti e la ravvia prendeva il suo posto. E le donne sospiravano di sollievo, perchè capivano che andava tutto bene: il crollo non c'era stato e non ci sarebbe mai stato nessun crollo finchè la paura fosse riuscita a trasformarsi in furore".

venerdì 7 luglio 2017

Recensione: FURORE di John Steinbeck (RC2017)



In queste pagine si narra l'esodo della famiglia Joad, e di tantissime altre come lei, tutti costretti a lasciare ogni cosa nella propria terra natìa per andare alla disperata ricerca di una terra promessa, sperando che vi scorra se non il miele almeno il latte; un grande classico contemporaneo americano che denuncia l'ingiustizia sociale, l'inumanità degli uomini contro i propri simili e afferma il diritto di ogni persona a vivere con dignità.

FURORE
di John Steinbeck



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« Nell'anima degli affamati i semi dei furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.»

Su questo grande romanzo, apparso per la prima volta nel 1939, si potrebbe dire tanto, perchè i temi trattati sono fondamentali e, sotto certi punti di vista, anche attuali, pur essendo "quell'America"  lontana, ma chiaramente io mi limiterò a focalizzarmi su alcuni degli aspetti di "Furore" che mi hanno maggiormente colpita. Chiedo scusa in anticipo perchè già so che non riuscirò ad essere sintetica come vorrei...

Steinbeck narra la vicende della famiglia Joad, ma in realtà essa funge in qualche modo da "rappresentante" e da esempio di ciò che stanno vivendo, negli Anni Trenta, negli Usa, interi nuclei famigliari: a causa di raccolti andati male, tanti mezzadri hanno contratto debiti con le banche, che pian piano si sono appropriate delle loro terre, fino ad arrivare a cacciare via tante, troppe famiglie, ritrovatesi da un giorno all'altro senza nè terra nè casa nè lavoro...

"Dovete andarvene.
Ma è nostra, urlavano i mezzadri. Abbiamo...
No. La terra è della banca, del mostro. Dovete andarvene.(...) Il mostro non è fatto di uomini ma fa fare agli uomini quello che vuole.
Ma dove andremo se ce ne andiamo? Come faremo? Non abbiamo denaro.
(...) Perchè non andate all'Ovest, in California? Lì c'è lavoro...".


E così inizia il pellegrinaggio, di biblica memoria,  verso questa sconosciuta Terra Promessa, ma non è facile chiudere baracca e burattini e partire: lì, in quella terra rossa, generazioni di uomini e donne hanno chinato la schiena e lavorato duramente ma con dignità. Lasciarla equivale a voltare le spalle al proprio passato, alla propria identità. A se stessi.

"Questa terra, questa terra rossa, è noi; e gli anni di carestia e gli anni di polvere e gli anni d'inondazione siamo noi. Non possiamo cominciare daccapo. L'amarezza che abbiamo venduto al compratore di scarti... lui se l'è pigliata, certo, ma noi ce l'abbiamo ancora. (...) In viaggio per la California o chissà dove, ognuno di noi tamburino di una parata di sofferenze, in marcia con la nostra amarezza. E un giorno... un giorno gli eserciti dell'amarezza andranno tutti nella stessa direzione. E marceranno tutti insieme, e spargeranno un terrore di morte".

E poi, chi garantisce che, una volta "scappati" dall'Arkansas, dall'Oklahoma..., e giunti in California, in questa terra con frutteti e campi di cotone che aspettano di essere colti, ci sarà lavoro per tutti?

Una cosa è certa: la loro amata terra viene invasa, ogni giorno che passa, da trattori (anch'essi definiti "mostri", come lo sono le spietate banche) e macchinari che via via prendono il posto delle braccia e della gambe umane: il legame atavico e simbiotico con la terra sta sparendo e questo getta nella confusione e nella rabbia migliaia di brava gente che vorrebbe soltanto restarsene a casa sua e continuare a vivere nella semplicità, senza grosse pretese, continuando a garantire pane e un minimo di serenità ai propri cari.

"Questa gente vuole vivere con dignità e crescere i figli con dignità. E quando son vecchi si vogliono sedere sulla porta a guardare il tramonto. E quando son giovani voglio ballare e cantare e coricarsi insieme. Vogliono mangiare e sbronzarsi e lavorare. Tutto qua: vogliono solo far girare i maledetti muscoli e spezzarsi la schiena.".

Ma ciò che resta tra le mani ruvide e vuote di questi poveretti è solo tanta rabbia, senso di impotenza, di ingiustizia: cosa possono fare contro la prepotenza delle banche, che si prendono ciò che onesti lavoratori, da generazioni, hanno costruito e coltivato col sudore della fronte; persone che ora si trovano con le spalle al muro, costretti a fuggire come delinquenti?

Torniamo però alla famiglia protagonista, i Joad.
Il primo membro di questa famiglia che incontriamo è Tom, un giovanotto dalla'aria sonnacchiosa e placida appena uscito dalla galera per aver commesso un omicidio; tornato a casa dopo 4 anni, non trova la propria famiglia: il calmo Pa', quella testa calda di Nonno, la vivace Nonna, l'instancabile Ma', i fratelli e le sorelle...: dove sono finiti? Perchè non c'è più nessuno ad attenderlo?

L'incontro casuale con una vecchia conoscenza, l'ex-predicatore Casy, aggiorna l'ignaro Tom Joad della situazione più su espressa: anche la sua famiglia, come tantissime altre, ha dovuto da un giorno all'altro lasciare casa e terreno, e trovare momentaneo accampamento presso lo Zio John.
Tom si ricongiunge presto con la famiglia e, dopo non poche perplessità, decidono tutti insieme di dar credito ai volantini che promettono lavoro in California e di partire, dopo aver rimediato un camion su cui caricare la poca roba rimasta loro.

Il viaggio verso questa "Canaan" non è agevole, di ostacoli ce ne saranno più d'uno: sbirri pronti a spaventarti e minacciarti di buttarti in galera; uomini indifferenti ai tuoi problemi, alle tue mille paure e domande, ma anche persone più gentili che, nella loro semplicità, sanno darti amicizia e sorrisi sinceri.

Arrivare in California richiede ore e giorni e settimane di cammino, interrotto da soste per rimediare da mangiare, e così la famiglia si ritrova a sostare in vari accampamenti, più o meno improvvisati, e incontra un sacco di persone, alcune buone altre malevole ed egoiste: ad accomunarli c'è la miseria, la rabbia per una povertà cui non si riesce a trovare soluzione.

E la miseria può, sostanzialmente, o avvicinare le persone e renderle solidali, o al contrario abbrutirle, incattivirle, perchè si scatena un'inevitabile guerra tra poveri per accaparrarsi un minuscolo tozzo di pane...

E siccome non si può restare in giro a bighellonare - tra l'altro nella comitiva c'è la figlia femmina  maggiore, Rose of Sharon, che è incinta per cui bisogna trovare un posticino in cui fermarsi il prima possibile -, c'è da trovare in fretta questo benedetto lavoro.
Eppure, arrivati a destinazione, i Joad devono fare i conti con una triste realtà: il lavoro ci sarebbe, la frutta c'è veramente ed è tanta, bella, matura, tutta da cogliere..., ma farsi assumere e soprattutto farsi pagare... è praticamente impossibile. Non solo, ma la frutta matura la si lascia marcire per terra piuttosto che darla alla povera gente, la cui pancia è sempre più vuota e i cui occhi sono sempre più smarriti.

Chi offre lavoro sa di avere il coltello dalla parte del manico e di poter giocare al ribasso: più disperati vengono a chiedere lavoro, più la paga potrà essere abbassata, perchè si troverà sempre qualcuno più disperato e che ha più fame e rabbia di altri, disposto ad accontentarsi di un salario miserrimo piuttosto che andare incontro a morte sicura non lavorando affatto.

Come se non bastasse, gli "immigrati" devono pure scontrarsi con l'odio e l'astio della gente del posto, che li disprezza e non li vorrebbe tra i piedi.

E qualcuno che cerca di ribellarsi a questi sfruttamenti, a queste profonde ingiustizie, c'è: sono chiamati i "rossi", agitatori di folle che vanno repressi prima che fomentino e mettano in testa agli straccioni venuti dall'Oklahoma di ribellarsi a sbirri e padroni.

Ma c'è da stare attenti, perchè

"...quando le mani in cui si accumula la ricchezza sono troppo poche, finiscono per perderla. (...) quando una moltitudine di uomini ha fame e freddo, il necessario se lo prende con la forza. (...) la repressione serve solo a rinforzare e unire gli oppressi."

"Come fai a spaventare un uomo quando quella che lo tormenta non è fame nella sua pancia ma fame nella pancia dei suoi figli? Non puoi spaventarlo: conosce una paura peggiore di tutte le altre."

E finchè questa paura non crolla, c'è ancora tempo perchè si trasformi in rabbia.

La famiglia Joad troverà una sistemazione definitiva o i vagabondaggi non sono finiti?

Lo scoraggiamento fa da padrone e i problemi per la mancanza di lavoro, casa e cibo sovvertono molte cose, anche in famiglia: Pa' si abbatte e abbassa il capo non sapendo che fare; i figli adolescenti sono pronti a mollare la famiglia e ad andarsene per i fatti propri; lo Zio John è un peso morto, ossessionato dai propri demoni; i figli più piccoli stanno crescendo come selvaggi; Rose of Sharon, incinta e abbandonata, è afflitta e lagnosa.
Poi c'è Casy, che è stato predicatore ma ora non si sente più degno di farsi chiamare così perchè sa di avere un animo libertino: eppure dalla sua bocca verranno fuori non poche "perle di saggezza", ma di una saggezza non alta, filosofica, bensì genuina, pratica, propria di un uomo che non smette di pensare al giorno dopo e a come può cavarsela; e c'è Tom, un tipo pragmatico, che a modo suo cerca di reagire e non abbattersi, di proporre soluzioni, vivendo giorno per giorno, "mettendo un piede davanti all'altro".
Ma su tutti spicca lei, Ma': una donna dall'animo determinato, dal carattere di ferro, generosa, infaticabile, sempre pronta a rialzarsi, a prendere in mano la situazione quando tutto sembra arenarsi e anche gli uomini paiono curvarsi sotto il fardello dei problemi; epica è la scena in cui Ma' si ribella all'autorità di Pa' pur di tenere la famiglia unita, perchè solo così si possono affrontare e superare le difficoltà.

Considerazioni.

Furore ci narra di questo viaggio della speranza verso una Terra Promessa che potrebbe avere le caratteristiche per diventare "la tua nuova casa", ma l'avidità e l'egoismo di altri uomini impediscono che sia così.
Ci narra di gente disperata, che deve lasciare la propria casa - la quale è una parte fondamentale di sè - per cercarsi un altro posto in cui vivere, tra gente estranea che non ti sopporta e non vuole darti un lavoro, ma sfruttarti, trattandoti come una bestia da soma, levandoti il rispetto per te stesso.
Ci narra di bambini che muoiono di fame, di uomini dal viso smunto e avvilito, di donne che provano a raggranellare qualche centesimo e comperare il minimo indispensabile per dar da mangiare ai componenti della propria famiglia giorno per giorno.
Ci narra di razzismo, di diseguaglianze sociali, di tentativi di sciopero e di insurrezioni da parte di chi avverte di possedere una coscienza sociale, civica; ma ci narra anche di repressione di questi tentativi.
Ci narra di un'America polverosa, quasi primitiva, rozza, divisa in ricchi e poveri, in chi ti volta le spalle perchè ha già le proprie rogne da risolvere e chi ti aiuta proprio perchè è nelle tue medesime angoscianti condizioni.

E tutte queste cose Steinbeck ce le racconta con una scrittura molto dettagliata; la sua prosa sa essere sublime, con momenti di lirismo, in particolare quando alterna i capitoli sui Joad con quelli in cui narra della situazione sociale di quegli anni in generale, come da una prospettiva "esterna"; ma sa essere anche ruvida, schietta, realista, adeguata al linguaggio semplice e sgrammaticato della povera gente, al loro modo di pensare concreto, alla loro concezione di Dio e della fede.
La narrazione procede con un ritmo piuttosto pacato, come del resto lo sono, caratterialmente, i personaggi di cui seguiamo le drammatiche vicissitudini e che impariamo a conoscere alla perfezione: persone che mantengono il proprio contegno, sforzandosi di restare lucidi in mezzo alle disgrazie.

Steinbeck in questa sua opera monumentale dà ampio spazio alla natura, ora descritta nella sua desolante immobilità (come lo è il deserto che i Joad attraversano per raggiungere la California) ora nella sua dinamicità, nel suo essere rigogliosa e feconda di frutti.
Il modo di scrivere e descrivere è così realistico, "verista", che sembra di vedere il giallo dei campi, di sentire il calore del sole rovente sulla pelle, la polvere rossa della terra che ti va nel naso, l'odore del poco, pochissimo cibo che, quando c'è, sfrigola in padella o bolle nei pentoloni.
Ci sembra di sentire su di noi la stessa stanchezza di questa povera gente senza patria, anzi, estranea nella propria patria, che al contempo cerca di mantenere accesa la speranza che le cose cambino se si ha la forza di non fermarsi.

Si legge Furore gustandosi ogni parola, perchè in ognuna è racchiusa una gran potenza comunicativa e di significato; nelle tematiche, è più attuale di quello che può sembrare se ci fissiamo solo sul contesto specifico di riferimento.
Per il resto, "Furore" è un classico perchè narra dell'Uomo e di ciò che vi è dentro di lui; è intramontabile e mai fuori moda perchè al centro vi è l'umanità, con i suoi sentimenti più elevati e i più meschini, con la sua solidarietà e il suo individualismo, con le sue ricchezze e la sua povertà, sia materiali che interiori.

Potrei mai non consigliarvelo? Merita; nonostante la lunghezza, nonostante non abbia un ritmo dinamico, personalmente l'ho trovato molto scorrevole e, confesso, non me l'aspettavo, anzi temevo fosse un "mattone" noioso che avrei mollato prima della metà.
E invece mi ritrovo a sentire nostalgia per i Joad...!



Obiettivo n.31 - Un libro scritto da un premio nobel
- 1962 - 


giovedì 6 luglio 2017

Anteprima Fazi Editore: DUE OCCHI AZZURRI di Thomas Hardy




Presto in libreria il terzo romanzo di Thomas Hardy, il primo che lo scrittore pubblicò a nome suo:  una grande storia sulla gelosia e sull'amore.


DUE OCCHI AZZURRI
di Thomas Hardy

Ed. Fazi
trad. M.F. Melchiorri
18 euro
USCITA:
13 LUGLIO 2017
«Nessuno mi ha più insegnato niente da quando è morto Thomas Hardy». Ezra Pound

«È innegabile l’abilità di Hardy – l’abilità del vero romanziere – di farci credere che i suoi personaggi siano persone come noi, guidate dalle proprie passioni e idiosincrasie; al contempo – e questo è il dono del poeta – in loro vi è un qualcosa di simbolico che ci accomuna tutti». Virginia Woolf


«Credo di capire la differenza tra me e te… forse tra gli uomini e le donne, in genere. Io mi contento di costruire la felicità su qualsiasi bene accidentale mi si possa presentare a portata di mano, tu vuoi creare un mondo che si adegui alla tua felicità».
La bellissima e volubile Elfride, orfana di madre e unica figlia del pastore Swancourt, si innamora di Stephen Smith, giovane architetto di Londra erroneamente ritenuto di nobili origini. 
Poi, quando questi per poterla sposare accetta un incarico in India, Elfride conosce l’affascinante e maturo Henry Knight, antico mentore di Stephen; ben presto Knight, come già era accaduto al suo pupillo, perde la testa per la fanciulla. 
Elfride, divisa tra la promessa di fedeltà a Stephen e la nuova passione per Knight, infine accetta la proposta di matrimonio di quest’ultimo. 
Ma ancora una volta le cose non vanno come immaginato: una presenza oscura dal passato di Elfride insinua in Knight il tarlo del sospetto sull’onestà della sua futura sposa e il fidanzamento è sciolto. 
Smith e Knight si incontreranno casualmente qualche anno più tardi, entrambi si scopriranno ancora innamorati di Elfride, ma ormai sarà troppo tardi. 


Thomas Hardy (1840-1928) è stato uno dei massimi esponenti dell'Età Vittoriana; tra i suoi romani, i più famosi sono "Via dalla pazza folla" (1874), "Il ritorno alla brughiera" (1878), "Jude l'oscuro" (1895), "Tess dei D'Urberville" (1891).

Di quest'autore ho letto solo "Il ritorno alla brughiera", diverso tempo fa, e "Tess dei d'Urberville", di cui trovate la recensione. Entrambi mi sono piaciuti moltissimo!!


E VOI, AVETE LETTO QUALCOSA DI QUEST'AUTORE?

mercoledì 5 luglio 2017

New entry... nella mia libreria (luglio 2017)



Buongiorno lettori!
Oggi vi presento due regali librosi ricevuti di recente e due "prestiti".

I primi due libri sono entrambi romanzi di Danielle Steel.


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MENZOGNE

Questo romanzo esplora l'effervescente mondo della televisione, scoprendo i drammi, le invidie e le passioni nascoste dietro la realizzazione di una trasmissione di vasto seguito. Lo show rappresenta per ogni persona che vi lavora un'occasione irripetibile per giungere finalmente al successo e alla fama, ma il prezzo di tutto ciò è una fitta rete di menzogne con le quali ciascuno cerca di celare un inconfessabile e lacerante segreto.



AMARE ANCORA

Isabella e Amedeo: un binomio di successo nel campo dell'alta moda, una coppia felice nella vita privata. Poi, di colpo, l'incanto della loro perfetta esistenza si spezza. Amedeo scompare e Isabella precipita nella disperazione, incapace di affrontare il futuro con la consueta energia. Finché, un giorno, qualcuno riesce a intuire il doloroso segreto che Isabella nasconde nel cuore e a infrangere la barriera di solitudine e di paura che la circonda... 


Per quanto riguarda gli altri due libri, uno è dello psicoterapeuta Raffaele Morelli, l'altro è un romanzo del giornalista e conduttore Franco Di Mare.


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PUOI FIDARTI DI TE


Dentro ognuno di noi, sotto tutte le maschere che continuiamo a indossare, c'è un'immagine segreta, una forza originaria e sconosciuta che ci guida.
Fidarci della nostra voce interiore, anche quando non ci piace, anche quando ci porta dei disturbi, anche quando va contro i nostri pregiudizi. Perché quelli che possono sembrare difetti sono solo gli elementi che ci rendono davvero unici.
Chi somiglia a se stesso, chi sa riconoscere la propria naturale perfezione, riesce a essere felice veramente.

NON CHIEDERE PERCHE'

Marco atterra a Sarajevo attraverso una nuvolaglia densa come panna rancida. l'ha chiamato Ljubo: Edin, comune amico di diciassette anni prima, sta morendo e ha chiesto di lui. Tutti e tre insieme hanno vissuto il dramma dell'assedio del '92, quando Marco faceva l'inviato per la televisione italiana su quel fronte pericoloso e terribile. Tornare a Sarajevo, per lui, è abbandonarsi al flusso dei ricordi di quel momento cruciale della sua vita, segnato non solo dalla guerra ma anche da una audace, folle scelta d'amore: prendere una bambina senza speranze in quel teatro d'orrore e - non chiedendo permessi, attraverso una fuga rocambolesca - portarla via con sé in Italia. Oggi quella bambina, Aurora, ha diciotto anni, ed è sua figlia..
 
  
QUALI SONO INVECE LE VOSTRE NEW ENTRY LIBROSE PIU' RECENTI? ^_^

martedì 4 luglio 2017

Cito e canto: "Dalla pace del mare lontano"



Prosegue la mia lettura di "Fore Morra", di Diego di Dio, che mi sta appassionando molto.

Vi riporto un brano che ha al centro il MARE e ad esso ho pensato di associare una canzone. A dire il vero, me n'erano venute un mente diverse, tra cui "Ci vorrebbe il mare" di Masini e "Io dal mare" di Baglioni.

Alla fine comunque ho scelto questa di Cammariere, perché mi ha convinto il testo.

Citazione da Fore morra:


" Il respiro del mare è una cantilena leggera e soffice, che sembra rimettere ogni cosa a posto. Nella mia vita ho conosciuto parecchie persone cresciute su un’isola. E spesso gli ho sentito dire la stessa cosa: ogni tanto devono guardare il mare, altrimenti si sentono male. La città li soffoca, li fa sentire in gabbia. Osservando questa distesa infinita che si allunga a toccare l’orizzonte, penso di capirli. Il mare dà il senso della prospettiva. È una delle poche cose, in questo mondo, che ancora non siamo riusciti a dominare. Quando si guarda il mare si guarda un assassino che dorme. Se volesse, potrebbe spazzarci via in un istante. Ecco perché chi è cresciuto col mare ha bisogno del mare. Per ricordarsi di essere vivo. Per ricordarsi che, da un momento all’altro, potrebbe morire. Morire... "


Sergio Cammariere, "Dalla pace del mare lontano":


"Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più richiamo
E tutto si confonde
Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Su questa terra sotto a un sole avaro
Per un amore che sembrava dolce e
E si é scoperto amaro

Ma è solo un'eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde

E in mezzo al mare c'è un punto lontano
Così lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E' soltanto un ricordo
Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d'ombra confonde
Ricordi e persone nel vento

Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si é scoperto amaro [...]"

lunedì 3 luglio 2017

Ricordando Franz Kafka - nato il 3 luglio 1883



Il 3 luglio 1883 nasceva a Praga Franz Kafka, uno degli scrittori degli inizi del Novecento più apprezzati.
Chi mi legge da qualche tempo sa che personalmente non amo alla follia l'autore ceco; ne riconosco la qualità e il genio, ci mancherebbe, ma le sue opere mi gettano in uno stato di irritazione e claustrofobia :(

Ma veniamo all'argomento del post: per ricordare Franz, oggi sbirceremo nella sua vita, alla ricerca di qualche piccola curiosità, alcune di certo più note, altre meno (forse ^_^).



  1. Franz Kafka era il primo di sei figli; le sue tre sorelle sono tutte perite nei campi di concentramento.
  2. La figura paterna è stata dominante per Kafka, influenzandone anche gli scritti, come testimonia "Lettera al padre". L'uomo era molto autoritario e il figlio dichiarò che in famiglia si sentì sempre un estraneo.
  3. Era vegetariano per motivi etici oltre che di salute; i suoi contemporanei lo descrivevano come una persona attenta che ha sempre mantenuto il proprio corpo in buona forma con esercizi regolari e frequenti passeggiate. Era appassionato anche di giardinaggio.
    diarioinca.com
  4. Kafka possedeva una barca ormeggiata presso il fiume Vltava.
  5. E' stato co-proprietario col cognato di una fabbrica di amianto, ma in effetti se ne occupò poco perchè questo impegno toglieva tempo prezioso alla scrittura.
  6. Aveva ben 31 anni quando si ritrovò a vivere da solo nel suo appartamento sito in Bílkova Street.
  7. Kafka ebbe tre fidanzate ufficiali che però non sposò mai:  la dattilografa Felice Bauer (1914, 1917), cui lo scrittore dedicò l'opera "La condanna" (scritto in una notte), Julie Wohryzek (1919), rappresentante di commercio morta ad Auschwitz, e l'ultima, Dora Diamant, che lo ha assistito negli ultimi tempi della sua malattia (tubercolosi), fino alla dolorosa morte (avvenuta per denutrizione in quanto, a causa di una laringite tubercolare, non riusciva a deglutire).
  8. Franz non fu sempre uno studente irreprensibile: in vista degli esami di maturità fu coinvolto da alcuni compagni in una "marachella" per corrompere il portiere di casa del suo professore di greco, così da introdursi furtivamente e rubare una copia del test dalla sua scrivania. Il gruppetto di studenti imbroglioni superò a pieni voti l'esame e ricevette pure un encomio.
  9. Si laureò in Legge alla Charles University nel 1906.
  10. Nel 1909 e nel 1913 ha trascorso qualche tempo a Riva del Garda nel Sanatorio Von Hartungen che era ben noto per il trattamento idroterapico di malattie nervose, cardiache e polmonari. 
  11. Alla fine del 1912 confidò all'amico Brod di aver sfiorato il suicidio.
  12. Era ossessionato dal sesso e dall'idea che il proprio corpo fosse repellente; temeva che gli altri lo trovassero disgustoso.
  13. Questa forse è una delle più note curiosità, che tra l'altro accomuna diversi scrittori: era desiderio dello scrittore praghese che dopo la sua morte i suoi scritti inediti fossero bruciati; l'amico Max Brod non ha tenuto conto di questa richiesta, fortunatamente.
  14. Il protagonista del racconto celeberrimo "La metamorfosi", Gregor Samsa, è stato - di traduzione in traduzione - reso ogni volta un animaletto diverso:  uno scarabeo stercorario, un coleottero, o semplicemente un parassita; in realtà, lo scrittore dichiarò che il suo Gregor somigliava più che altro a un maggiolino con le ali.
  15. Il piano dell'appartamento di Gregor Samsa era identico a quello di Kafka, nella sua struttura.
  16. C'è stato un momento della sua vita in cui aveva creduto di poter diventare ricco, insieme all'amico Max, scrivendo una guida per le persone che volessero viaggiare attraverso l'Europa spendendo poco.
  17. Aveva paura di topi.
  18. E' stato un seguace del "grande masticatore", Horace Fletcher, un nutrizionista che agli inizi del Novecento diffuse la cosiddetta “dieta Fletcherizing”, che prevedeva il masticare il cibo almeno 32 volte per ridurlo in poltiglia o in materiale liquido e favorire la scissione dei nutrienti. 
  19. Per lui scrivere era una forma di preghiera.
  20. L'autore francese Gustave Flaubert era uno dei suoi preferiti.
  21. Il poeta Wystan Hugh Auden ha chiamato Kafka il 'Dante del ventesimo secolo'.
  22. A lui son dedicati due monumenti strani a Praga: uno è di Jaroslav Róna e raffigura un uomo guida su una tuta vuota (QUI). La seconda scultura appartiene a David Černý e rappresenta la forma della testa di Kafka; essa è costituita da 42 strati di acciaio, del peso di 45 tonnellate in tutto (QUI).


Fonti per l'articolo:

domenica 2 luglio 2017

Segnalazioni - Novità Romance contemporaneo (Nativi Digitali Edizioni - Butterfly Edizioni - EmmaBooks)


Lettori, che fate di bello? Vi state rilassando con un buon libro?
Beh, per non perdere le buone abitudini, eccomi a segnalarvi un paio di romance, sperando possano interessarvi.

Parto dal romance/young adult "Come vento sulla pelle" di Elisabetta Tirabassi. 
Il libro è stato pubblicato giovedì 29 giugno 2017 al prezzo di 3.99€ su tutti gli store di ebook, e giovedì 6 luglio nella versione cartacea su Amazon a 10€.


COME VENTO SULLA PELLE
di Elisabetta Tirabassi



 Nativi Digitali Edizioni
“Di solito riesco a estraniarmi dal mondo senza problemi. Ma con te non ci riesco. Una parte di me vorrebbe far finta che tu non esista, ma l’altra purtroppo continua a preoccuparsi per te. ” 

Una storia di due ventenni al confine tra la contemporaneità e la fiaba in cui tanti ragazzi (di oggi e di ieri!) potranno ritrovare almeno una parte di se stessi.


Sinossi

Roma, autunno 2006. Nella vita quotidiana di Anna, tra le lezioni all'università e le risate con l'amica Marina, si insinua progressivamente Tobias, compagno di corso affascinante ma introverso a un punto tale da apparire menefreghista e maleducato.

Perché quel ragazzo, che si dimostra tanto insofferente nei suoi confronti, sembra conoscere inspiegabilmente fatti privati della vita di Anna e dei suoi cari? Cos'avranno in comune due persone apparentemente così diverse tra loro? E soprattutto, quale segreto si nasconde dietro alla malinconia degli occhi verdi di Tobias?

L'autrice
Elisabetta Tirabassi vive a Cerveteri, in provincia di Roma. Figlia della sua generazione, cresciuta a pane, Bim Bum Bam e anime, si laurea nel 2007 in "Lingue e Civiltà Orientali" e poi consegue il master in "Editoria e Comunicazione". Pubblicista dal 2013, ha lavorato come giornalista per rubriche di lifestyle e spettacolo.
Ama farsi raccontare belle storie, per questo motivo, oltre alla lettura, adora le serie tv, il cinema, i fumetti e il teatro. Da due anni poi ha voluto attraversare la quarta parete e frequentare una scuola di recitazione, che è diventata una seconda famiglia e nella quale ha avuto anche l'occasione di partecipare alla stesura di alcune sceneggiature.
Praticando Hatha Yoga, ha imparato l'importanza di essere consapevole delle proprie emozioni perché sono quelle a rendere il viaggio, in questa vita, unico ed eccezionale.
Un viaggio il suo in cui la scrittura ha sempre avuto un ruolo centrale, sin da bambina, quando scriveva storie "strampalate" di amori impossibili e tormentati. Anzi, le scrive ancora e non crede che smetterà tanto facilmente. In fondo, il primo amore non si scorda mai.
Ha pubblicato con Nativi Digitali Edizioni il suo primo romanzo, “Come vento sulla pelle”.


Secondo romanzo:

RESTA PER SEMPRE
di Rab


Butterfly Edizioni
27 giugno 2017
Collana: Digital Emotions
Prezzo: 1,99 €
Disponibile in ebook su Amazon e Kindle Unlimited

Sinossi
L'amore non va mai via, anche se spezzato, rimane. 
È così per Glauco che non si rassegna alla sua relazione finita e ne rivive ogni attimo, annotando i ricordi più preziosi in un diario che vuole consegnare a Sophie. 
Perché a volte le parole non escono, rimangono incastrate dentro di noi e la scrittura diventa terapia, un modo per esorcizzare il dolore. 
Da quando lei se ne è andata, per Glauco è diventato difficile convivere con se stesso: ritrovarsi faccia a faccia con le sue paure e con le sue fragilità.
Ed è proprio grazie a questa lettera a cuore aperto che capisce tante cose prima invisibili ai suoi occhi: si sbaglia e ci si dimentica di chiedere scusa, farsi perdonare e soprattutto dimostrare all'altro il nostro amore. 
Ci si chiude in se stessi, lasciando l'altro fuori dai nostri pensieri, dal nostro mondo, facendolo allontanare senza accorgersene e solo quando è troppo tardi ci rendiamo conto di ciò che abbiamo perso. 
Ma tra le macerie che ci lascia una storia finita, c'è sempre la voglia di credere, sperare e ricominciare. 
Glauco sa che Sophie resterà per sempre dentro di lui e che certi amori sono indelebili. E forse, un giorno, il destino ascolterà l'urlo del suo cuore facendo incrociare di nuovo le loro strade...


Concludo con una pubblicazione EmmaBooks: una storia d'amore che ha il saporedella magia del cinema.


StuntLove
di Flumeri&Giacometti

Emma Books
Collana: Love
Formato: L
Prezzo: €4,99
“Angelica volava sul muro con la stessa grazia, la stessa eleganza, lo stesso impeto con cui volteggiava sul trapezio. La stessa combattiva determinazione che aveva dimostrato nell’arrampicarsi sulle rocce del Precipizio.”

Angelica Fusco vive tra stelle e luci, libertà e adrenalina. Il gusto del rischio e la magia del cinema sono inscritti nel suo DNA. Nutrita dal mito di Cinecittà, dove la famiglia degli stunt Fusco è di casa, ha scelto questa vita. L’unica che le regala emozioni a cui non può rinunciare.
David Evans non è solo uno stuntman. È un coordinator. Il migliore. Ma ha una regola ferrea: niente donne sul set.
Una storia d’amore che ha il sapore della magia del cinema, vissuta attraverso gli occhi di una famiglia che ha attraversato l’epopea indimenticabile della Hollywood sul Tevere.

StuntLove, già autopubblicato dalle autrici con il titolo Angelica, torna disponibile per le lettrici con una nuova veste grafica ed entra a far parte del catalogo Emma Books.

sabato 1 luglio 2017

Anteprima Mondadori: ORIGIN di Dan Brown - dal 3 ottobre in libreria



I suoi romanzi hanno venduto oltre 200 milioni di copie in tutto il mondo e sono tradotti in 56 lingue; da alcuni suoi bestsellers sono stati tratti dei film famosi: Dan Brown ritorna con il quinto libro dell'appassionante saga avente come protagonista Robert Langdon.

Dopo Il Codice da Vinci, Angeli e demoni, Il simbolo perduto, Inferno, arriva...


ORIGIN
di Dan Brown

USCITA
3 OTTOBRE 2017
Trama (Fonte)

Siamo in Spagna.
Robert Langdon, professore di Simbologia e Iconologia delle Religioni ad Harvard, si trova nel Museo Guggenheim di Bilbao in occasione di un importante evento che prevede l’annuncio di una scoperta che "cambierà per sempre il volto della scienza". Al centro della serata vi è Edmond Kirsch, un visionario quarantenne miliardario diventato famoso in tutto il mondo per le sue invenzioni super tecnologiche e per le sue audaci predizioni del futuro.
Vent'anni prima Kirsch è stato uno dei primi studenti di Langdon a Harvard, ed ora è sul punto di svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande sull'esistenza umana: da dove veniamo? e dove andiamo?
Sin dai primi attimi della presentazione, Langdon capisce subito che il contenuto è molto più controverso di quanto avesse osato immaginare e la serata sfocia improvvisamente nel caos, tanto che la preziosa scoperta di Kirsch rischia di andare perduta per sempre.
Di fronte a un tale pericolo, Langdon è costretto a  fuggire da Bilbao, ma non è solo: con lui c'è Ambra Vidal, la raffinata direttrice del Museo che con Kirsch aveva organizzato l’ambizioso evento. 
Insieme, lei e Langdon fuggono a Barcellona con la missione di recuperare la password criptata che sbloccherà il segreto di Kirsch. 
Percorrendo gli oscuri corridoi della Storia e della Religione, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico disposto a tutto pur di mettere Edmond Kirsch a tacere.
Il viaggio di Langdon e Vidal nell'arte moderna e nella simbologia li condurrà a scoprire quegli indizi che portano dritti alla straordinaria scoperta di Kirsch… e alla verità sconvolgente che ci era sempre stata preclusa.


SIETE CURIOSI DI LEGGERE QUESTO 5° LIBRO?
AVETE LETTO I PRECEDENTI?

Bilancio di letture + Reading Challenge (Giugno 2017)



E diamo il benvenuto a luglio col consueto monthly recap e aggiornamento della Reading Challenge.




  • Obiettivo n.3 - Un libro ambientato in un posto che vorresti visitare. NEI PANNI DI VALERIA di Elìsabet Benavent (RECENSIONE): quattro amiche un po' matte, diverse tra loro caratterialmente, piene di fragilità ed insicurezze, soprattutto quando di mezzo c'è quel gran "casino" che è l'amore.Quattro bellissime donne, ciascuna con la propria storia personale, ed un'unica voce narrante, quella di Valeria.
  • Obiettivo n.16 - Un libro in cui il giardino sia un protagonista, un centro importante della storia. IL GIARDINO DEI SEGRETI di Kate Morton (RECENSIONE): un labirinto di misteri e segreti, racchiusi al di là di un muro che nasconde un giardino rigoglioso e magico, testimone di eventi per anni taciuti che, cento anni dopo, chiedono di essere finalmente svelati.
  • Obiettivo n.19 - Un libro che parli di fragilità -IL BAMBINO BUGIARDO di S.K. Tremayne (RECENSIONE)un thriller psicologico che si districa tra allucinazioni, disturbi psichiatrici, strani avvenimenti al limite del paranormale all'interno di un'antica ed enorme casa isolata nell'aspra Cornovaglia: una donna con un passato molto difficile da seppellire, un figliastro dal visetto angelico ma dalla condotta decisamente inquietante e la insistente "presenza" di una donna morta a turbare la serenità di tutti...

Altre letture di giugno:

  • GLI INCANTEVOLI GIORNI DI SHIRLEY di Elisabetta Gnone (RECENSIONE): continuano le avventure delle gemelle Pervinca e Vaniglia che, insieme agli amici della Banda di Grisam e sotto la guida della potente strega Shirley, si ritrovano a risolvere un altro mistero...
  • NEL SORRISO DELL'AURORA di Imma Pontecorvo (RECENSIONE): Greta è una giovane pediatra che ha trovato una sua serenità nel lavoro e accanto alla propria mamma; una serie di eventi inaspettati sconvolgerà la sua esistenza, mettera' in dubbio molte certezze ma al contempo porterà con sè tante novità, e chissà.... forse anche un amore bello e intenso.
  • IL PROFUMO DELLA PASSIONE di Valentina Bindi (RECENSIONE): è tutt'altro che semplice l'amore..., e quando ci si mettono anche gelosie, tradimenti e il vento di una passione nata all'improvviso comincia a soffiare troppo forte, è facile sentirsi confusi e commettere qualche errore... Ma alla fine i sentimenti, se sono sinceri e forti, vincono su tutto.
  • PORCINI SULL'ASFALTO di Iacopo Bianchi (RECENSIONE): un bambino scomparso nel nulla; un giovane ammazzato in circostanze poco chiare; tre amici, ognuno diverso, ma tutti venuti su come funghi porcini, nello stesso sottobosco urbano fiorentino, alla ricerca della verità sullo sfondo degli Anni Novanta.
  • VERTIGINE di Mara di Noia (RECENSIONE): un piccolo romanzo capace di trasmettere sensazioni di dolcezza grazie ad una scrittura che sa essere profonda e leggera insieme; una storia d'amore sospesa nel tempo eppure così reale nella mente e nel cuore di chi ne è coinvolto e si lascia travolgere dalle emozioni.
  • UNA STORIA NERA di Antonella Lattanzi (RECENSIONE): un uomo aggressivo e sempre pronto ad alzare le mani su una moglie (inevitabilmente) stanca di violenze e umiliazioni; una famiglia segnata dal tragico (e prevedibile?) omicidio del marito violento; segreti e bugie che si mescolano in questo noir dalle atmosfere torbide e soffocanti come lo sono le torride giornate romane dell'agosto del 2012.
  • COME INCIAMPARE NEL PRINCIPE AZZURRO di Anna Premoli (RECENSIONE): una giovane donna è costretta a malincuore a lasciare momentaneamente la propria città, Londra, per trasferirsi nella lontana e sconosciuta Seul, per di più in compagnia di un uomo - e non uno qualsiasi: il suo capo! - tanto odioso quanto affascinante, dai magnetici tratti orientali.
  • IL PRINCIPE DELLE OMBRE di Francesca Persico (RECENSIONE) : un paranormal fantasy che unisce romance e dark dando vita ad una storia ricca di emozioni e senza dubbio originale.


Sul podio delle letture più belle di giugno troviamo il noir UNA STORIA NERA, che mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina, IL GIARDINO DEI SEGRETI con le sue atmosfere misteriose e i suoi intrighi che sfidano il tempo, e NEI PANNI DI VALERIA per la storia briosa tutta al femminile.

Cosa sto leggendo in questi giorni?

FURORE di Steinbeck (storie di famiglie costrette a lasciare le proprie terre e case con la speranza di giorni migliori).
FORE MORRA di Diego Di Dio (noir).

Ho in programma di leggere...:

MINCHIATE di F. De Sanctis;
VOCI AI CONFINI DELL'ANIMA di M. Tosti (poesie);
LA RAGAZZA ITALIANA di L. Riley;
LA SOVRANA LETTRICE di A. Bennett.


Per quanto riguarda i film (di essi trovate il mio parere sul blog), di rilevante ho guardato...:

12 ANNI SCHIAVO: racconta le drammatiche vicende di Solomon Northup, il quale trascorse 12 anni in schiavitù in diverse piantagioni della Louisiana, pur essendo legalmente un uomo libero.
PALME SULLA NEVE: un bel film romantico che, sullo sfondo della realtà coloniale in Guinea, ruota attorno alla storia commovente di un amore proibito ed esotico.
LA PAZZA GIOIA: un film molto bello, drammatico ed ironico insieme con al centro due donne un po' matte, che scappano dall'istituto di cura in cui sono ricoverate alla ricerca di un po' di felicità in questo mega manicomio che è il mondo...
3096 TAGE: la ricostruzione dell'inferno vissuto da Natascha Kampusch in 3096 giorni, nella mani di un uomo con seri problemi psichici...


E VOI? COME SONO STATE LE VOSTRE LETTURE DEL MESE SCORSO?
QUALE LIBRO VI HA COLPITO MAGGIORMENTE?

venerdì 30 giugno 2017

INTRECCI EDIZIONI: FRESCHI DI STAMPA - Giugno 2017



Cosa c'è di meglio di un buon libro a farci compagnia in queste calde giornate estive (beh, ad essere onesti, il libro fa compagnia a noi lettori incalliti anche in estate, in autunno e in inverno..)?
E allora lasciate che vi segnali le ultime, particolari uscite in casa Intrecci Edizioni!!


CREPAPELLE
di Paola Rondini



Pagine: 176
Prezzo: 14,00 €
Collana: Enne di Intrecci

Un foglio di carta (carta buona e spessa) pieno di frasi all’apparenza senza senso e firmato “Crepapelle” è ciò che Edo, anziano dalla pelle ambrata e dalle spalle resistenti, maestro nel fare il nodo alla cravatta, distribuisce una volta al mese agli automobilisti fermi al semaforo, distogliendoli dalla frenesia di un’altra giornata frettolosa.
Per Giacomo, chirurgo plastico dal successo programmato con cura maniacale, quel foglio e quella firma diventano un elemento di disturbo che o offusca l’occhio millimetrico e rende insicuro il bisturi. 
La sua routine trionfale salta e, nell’esplosione, si frantuma anche la vita di una sua paziente, già sedata e pronta a ricevere la sua dose di futuro. Lei è Greta, una ragazza di cinquant’anni, fresca di divorzio e in corsa per la sua seconda chance. 
Da quel momento, per i due protagonisti niente sarà più come prima e niente tornerà al suo posto.

UNA VITA DA RIFARE
Claudio Capretti



Pagine: 204
Prezzo: 14,00 €

«Quando sapranno da dove sei uscito, alcuni ti diranno che sei solo un’anima persa dentro uno squallido labirinto. Tu, di’ loro che è vero, ma dentro di te, non perdere mai la speranza che prima o poi, qualcuno ti indicherà una via d’uscita. Altri, ti diranno che sei solo una vita infranta. Tu, di’ loro che è vero, ma dentro di te, abbi sempre la certezza che, anche una vita disgregata, può ritornare intatta.
 Ma, soprattutto, quando affronterai la fatica di restituire il tuo cuore a se stesso, non dimenticare che non sei una vita da buttare via. Sei, a seguito di scelte insensate, una vita da rifare daccapo, con tutto quello che ne consegue».



IL SISTEMA DELL'IDENTITA'
di Valerio dell'Uva




Pagine: 112
Prezzo: 13,00 €

Questo scritto intende dimostrare la verità ontologica del principio di identità. 
È nell’ambito della metafisica dell’identità, cioè di quella metafisica in cui vale l’assoluta separazione tra essere e non essere, che l’autore si propone di rispondere a quella domanda che secondo Heidegger rappresenta la questione per eccellenza della metafisica: Perché esiste qualcosa e non il nulla? 
Il Sistema dell’identità è il tentativo di proporre una filosofia in forma di sistema, un sistema che ha nel principio di A=A il suo fondamento logico e metafisico.






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