giovedì 19 agosto 2021

Recensione: UN COLPO AL CUORE di Piergiorgio Pulixi



Chi ha letto il precedente romanzo dello scrittore sardo Piergiorgio Pulixi - L'isola delle anime - ha già avuto modo di conoscere le ispettrici di polizia Eva Croce e Mara Rais e di ammirarne la tenacia e il formidabile intuito, caratteristiche che - unite a una grande capacità di lavorare insieme, in perfetta sintonia, pur essendo caratterialmente agli antipodi -  hanno permesso loro di risolvere un caso spinoso; in questo nuovo romanzo danno la caccia ad un criminale che ha un modo di operare particolare: non è un semplice serial killer, ma un "social killer", che diventa noto col soprannome "il Dentista" a motivo di un macabro dettaglio che accomuna le sue azioni criminali.
Ad affiancarle in quest'indagine c'è il vicequestore Vito Strega (protagonista della serie I canti del male), esperto in Criminologia e con, alle spalle, numerosi casi difficili risolti.


UN COLPO AL CUORE 
di Piergiorgio Pulixi



Ed. Rizzoli
506 pp
Quante volte ci è capitato di pensare che ci sono criminali che non ricevono la giusta pena per le loro malefatte? Cosa abbiamo provato davanti a certe ingiustizie, in cui la vittima era tale due volte, a causa del torto subito ma anche di un sistema giudiziario con troppe falle? Rabbia, senso di impotenza, desiderio di vendetta?

E se ci venisse chiesto di ergerci a giudici di tali uomini perversi - che, per diverse e assurde ragioni, la fanno franca e non pagano per i propri misfatti -, di poter decidere se essi meritino o meno una condanna, cosa faremmo? Ci affretteremmo ad emettere il nostro giudizio o penseremmo che, per quanto imperfetta, è la Legge a doversene occupare e che non sta a noi "fare giustizia" neppure quando essa sbaglia?

A Cagliari c'è qualcuno che si sta divertendo a mascherarsi da "giustiziere della notte", arrogandosi il diritto di punire i delinquenti là dove la Legge non fa il suo dovere, perché li rimette in libertà troppo presto o, addirittura, lasciandoli impuniti perché il reato è ormai andato in prescrizione, come accade proprio alla prima vittima di questo fantomatico giustiziere.

Nel prologo, infatti, assistiamo all'ultima infelice battuta di un processo durato otto anni: un uomo, accusato di aver violentato sistematicamente e per anni la figlioletta di un'ex-compagna, viene rilasciato in quanto, a motivo di lungaggini processuali, il reato alla fine è andato in prescrizione.
Il pedofilo è libero.
Ma il "giustiziere" non è d'accordo e vuole dare giustizia alla ragazza che ha subito anni di violenze.

Così, rapisce il pedofilo e lo sottopone ad un primo tremendo assaggio di sofferenza per le sue malefatte: gli stacca tutti i denti con una pinza, uno alla volta e senza  anestesia; pur somministrando dei sedativi al malcapitato, si assicura che questi resti lucido e comunque mai privo di sensibilità fisica. Del resto, l'obiettivo è che soffra... e anche tanto.
Ma non lo uccide subito. Il rapitore realizza un filmato in cui compare il pedofilo - sofferente, senza denti, pieno di sangue, legato ad una poltrona, terrorizzato e decisamente in balia della volontà di colui che l'ha privato della dentiera e della libertà - e lui stesso, il Dentista (così verrà ribattezzato il killer, dall'opinione pubblica e dalla polizia), la cui identità è celata da una parrucca arancione e da una maschera da clown dai tratti demoniaci.

Il Dentista nel video rende chiara la propria missione: egli rapisce e punisce criminali sfuggiti alle maglie della giustizia e sottopone gli stessi al giudizio delle persone, della gente comune, cui viene inviato il presente video e attraverso i social essa è invitata a far sentire la propria voce e ad esprimere il proprio verdetto. Ha tre ore di tempo per votare e Il Dentista garantisce che le votazioni sono anonime e irrintracciabili, per cui ogni persona che parteciperà non deve temere ripercussioni di alcun genere.

Il pedofilo deve morire o essere liberato, come del resto la giustizia italiana ha sentenziato?
Il Dentista organizza online una vera e propria votazione: sì o no, morte o vita. Chi vuole può partecipare e il destino del criminale verrà deciso a colpi di semplici click.

Immaginatevi se questo accadesse davvero: a un certo punto sul nostro cellulare arriva un link, con l'anteprima di un video intitolato "La Legge sei tu". Ogni persona deve decidere se aprirlo o no e, successivamente alla visione, scegliere se credere o meno a quel matto con la parrucca e la maschera che blatera di una "giustizia ingiusta" e della possibilità di far qualcosa perché il mondo sia un po' meno storto.

Cosa faremmo? Proveremmo a votare, magari pensando che in fondo potrebbe essere tutto uno scherzo bislacco?
Ma se è tutto vero, ogni persona si trova davanti ad un interrogativo fondamentale: posso io sostituirmi alla Legge e pronunciarmi in merito ad una condanna somministrata da un folle che pretende di applicare la legge del taglione, con la pretesa di riparare i torti del sistema giudiziario e dare un po' di giustizia alle vittime?

In pochi minuti non solo il video diventa virale ma il contatore che segna i voti si muove alla velocità della luce: la gente si è fiondata in massa sul sito del Dentista a votare.

Quando tutto questo giunge alle orecchie della polizia, si crea il caos.

"Il piano era banale nella sua semplicità: l'odio era l'agente fertilizzante, e la pericolosa rabbia sociale che attanagliava il Paese l'humus propizio e fertile. La virulenza dei social network avrebbe accelerato il contagio. < È un sistema che si autoalimenta e autoreplica, impossibile da fermare se non si arriva alla fonte >".

Il Dentista, con i suoi video e i suoi "sondaggi" popolari, fa leva sulle difficoltà delle persone di distinguere tra finzione e realtà, facendo loro credere che basti una connessione ad Internet per esercitare un delirante e presunto potere di decidere della vita o della morte di un individuo.

Se c'è una cosa che questo individuo sa fare bene è "lubrificare la macchina della giustizia col sangue", perché in lui c'è una carica di odio tale da sembrare concreto, palpabile. E questo fa paura.

L'indagine, complicata e molto delicata, vede Mara Rais coinvolta al 100%, con tutte le scarpe e i completi eleganti; la donna si affretta a richiamare in sede la collega, Eva Croce (in ferie in Irlanda) perché sa che col suo istinto e la sua sensibilità può aiutarla a vederci meglio in questa brutta storia.
Ad aiutarle nella soluzione di questo caso, che in pochi giorni ha scosso l’Italia, c'è il vicequestore Vito Strega, esperto di psicologia e filosofia, tormentato criminologo dall’intuito infallibile, abituato a lavorare immerso tra le pieghe più oscure del Male.

Le due donne sono l'una il contrario dell'altra, a cominciare dall'aspetto fisico: Mara è una bionda che veste con eleganza, è sempre in tiro ed è tutta precisina; l'altra è una rossa che veste con jeans strappati, giubbini da motociclista e sembra a suo agio nel disordine e nel presentarsi nel modo più informale possibile.
Là dove Mara è impulsiva, scorbutica, sboccata e sempre pungente e sarcastica, l'altra è riservata, più taciturna e posata. Ma entrambe hanno menti acute, brillanti, un sesto senso ormai allenatissimo e, soprattutto, non hanno paura di portare avanti le indagini anche prendendo strade scomode, e se c'è da pestare i piedi a qualcuno in alto pur di raggiungere i propri scopi, lo fanno e basta, affrontando a muso duro rimproveri e punizioni.

Inizialmente le due colleghe - affiatate nonostante i continui battibecchi, conseguenza delle battutine caustiche e dell'irruenza di Rais - non vedono di buon occhio l'intromissione di un esterno, per quanto sia indiscutibilmente bravo. Ma col passare dei giorni avranno modo di ricredersi.

Vito è un uomo singolare, guardato dai colleghi con un misto di diffidenza e fascino. È un uomo avvenente, alto, dalle spalle imponenti, dall'aria esotica in virtù della sua pelle mulatta (sua madre era di origine africana); è un tipo schivo, tende a starsene per conto proprio e ad avere poche relazioni sociali; sua moglie l'ha lasciato e c'è una macchia nella sua carriera che continua a gettare ombre sul presente, nonostante l'uomo abbia dato prova, e molte volte, di essere valido ed esperto nel proprio lavoro.

Strega sa come farsi apprezzare dalle due donne, che comprendono subito le qualità non solo professionali ma ancor più umane del vicequestore, il quale mostra una grande pietas, un'ammirevole capacità empatica, una raffinatezza di pensiero che lo rende insostituibile per cercare di capire la personalità del Dentista, le caratteristiche del suo modus operandi, le possibili motivazioni che lo hanno spinto a montare questo pseudo tribunale virtuale e ad autoeleggersi giustiziere del popolo.

I tre poliziotti si mettono al lavoro per risalire all'identità del killer e ci riescono, in circostanze pericolose ed avventurose, ma anche molto strane.
Proprio quando sembra che abbiano preso l'uomo giusto, ecco che si accorgono che il successo dell'operazione è parziale: c'è un regista che muove gli attori di questo truculento show, c'è una mente intelligente, organizzata, lucidissima e diabolica dietro la serie di rapimenti, torture ed omicidi che via via continuano a verificarsi, e tutto sotto gli occhi stravolti della polizia e sotto quelli iniettati di sangue e spaventosamente avidi di "giustizia" della gente che, a migliaia, vota online e, ormai in preda a deliri di onnipotenza, comincia a sostenere a gran voce l'operato del Dentista, che considerano uno di loro, un uomo coraggioso che si ribella ad una Legge troppo spesso distratta, parziale, che nega giustizia agli oppressi per avvantaggiare i "mostri".
È un vero e proprio delirio, quello che ha messo perfidamente e scaltramente in atto il Dentista.

Attraverso percorsi rocamboleschi e pericolosi, amare sorprese ed improvvisi contrattempi, in un andare e venire tra l'aspra e misteriosa Sardegna e la chic e torbida Milano, i tre poliziotti dovranno mettere in gioco tutto per affrontare un imprendibile nemico dai mille volti, per tenere a freno l'inevitabile gogna mediatica (sostenuta e amplificata da un certo tipo di televisione che alimenta odio, sospetti, furore popolare) e misurarsi ciascuno con i fantasmi del proprio passato. 


Un colpo al cuore è un romanzo corposo (500 pagine che scorrono via senza che ci si distragga o ci si annoi)  ricco di adrenalina e colpi di scena, intrattiene mirabilmente il lettore che, sempre più coinvolto dal caso da risolvere e dagli aspetti umani ad esso collegati, si appassiona ai ragionamenti e alle ipotesi investigative portate avanti di volta in volta da Strega, Rais e Croce e segue con loro l'evoluzione delle vicende.

Sono tre protagonisti caratterialmente complessi, affascinanti, dalla personalità spiccata, accomunati dall'avere ciascuno i propri tormenti interiori, anche se tra Vito ed Eva c'è un'affinità maggiore, in quanto entrambi sono molto irrequieti e fragili, ma la presenza di Mara - col suo pragmatismo, la sua sicurezza e il suo sarcasmo che "alleggeriscono" un po' la tensione - rende il trio molto equilibrato al suo interno e l'affiatamento che c'è tra loro è uno dei punti di forza che li rendono una squadra formidabile.

È una lettura immersiva, trascinante, che regala molte emozioni, suscita domande, fa sorridere in certi momenti (non manca l'ironia e neanche l'attrazione sessuale, che si innesca fra loro tre), spinge a immedesimarsi nei personaggi, soddisfa chi, come me, ama sì il thriller e il noir ma sa anche che, leggendo Pulixi, non vi troverà solo quello perché l'Autore va ben oltre i confini di questi generi: se c'è una peculiarità che ritrovo sempre nei suoi romanzi e che mi conquista tutte le volte, è il suo saper indagare nell'animo dei  personaggi - positivi e negativi - e di presentarceli senza veli, in tutte le loro molteplici sfaccettature, nelle luci come nelle ombre.
Eva, Mara, Vito: sono certamente gli "eroi" di questo romanzo, coloro che mettono in campo tutte le proprie abilità investigative per consegnare i criminali alla giustizia, ma questo non li rende automaticamente irreprensibili, limpidi, senza macchia.
Sono tre esseri umani con tante fragilità, insicurezze, rimorsi, sensi di colpa, rimpianti, con qualche "buco nero" nell'anima che cercano di riempire in qualche modo per lenire le proprie solitudini.
Questa complessità tocca anche gli assassini cui danno la caccia: è vero, sono capaci di azioni turpi, indegne, ma nessuno di essi (come nessun uomo, del resto) è nato omicida, e se lo sono diventati, qualcosa è successo nelle loro vite e saperlo, forse non ci indurrà a giustificarli, ma a cercare di capire i meccanismi che sono scattati nella loro testa, sì.

Ormai chi mi segue e mi legge da un po' lo sa: per me leggere un romanzo di Piergiorgio Pulixi è una garanzia. Mi piacciono le ambientazioni e il loro fare da sfondo in maniera coerente e funzionale alle vicende e ai personaggi; il saper bilanciare il ritmo narrativo, ora più incalzante nelle scene movimentate, ora più lento quando si sofferma sul mondo interiore dei personaggi, i quali sono sempre ben strutturati e interessanti (secondari compresi); ho apprezzato molto la brevità dei capitoli, tanto più vista la mole del libro, perché questo ha conferito agilità e fluidità alla lettura; le battute finali sono intriganti e fanno sperare di rivedere ancora all'opera Strega-Rais-Croce. 

Concludo davvero (sono un caso disperato, lo so, ma quando un libro mi piace mi lascio andare), consigliandovi questo romanzo in quanto capace di intrattenere, di regalare momenti di evasione e svago pur toccando argomenti molto attuali (le crepe del sistema giuridico, il farsi giustizia da soli, il potere dei social network, l'influenza esercitata da certi brutti programmi tv nei cui salotti hanno luogo, ormai quotidianamente, dei veri e propri processi mediatici) e che credo attirino l'interesse di molti.

Vi lascio con la canzone di Mina che dà il titolo al libro.





 

Altri libri dell'autore recensiti sul blog:

lunedì 16 agosto 2021

Recensione: "Sanpa, madre amorosa e crudele" di Fabio Cantelli Anibaldi



Non molto tempo fa ho avuto modo di guardare la docu-serie SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano, e l'avevo apprezzata perchè, a mio modestissimo avviso, tiene fede al titolo, cioè quello di mettere in risalto gli aspetti positivi e quelli più critici, controversi, che inevitabilmente hanno gettato delle ombre sulla comunità e, in special modo, sul suo fondatore, Vincenzo Muccioli.

Più di recente, ho letto il libro di un uomo che a SanPa vi ha trascorso tra alti e bassi, tra fughe e ritorni, non un anno bensì dieci come ospite e due quale portavoce e responsabile dell'ufficio stampa della comunità (1983-1995).
Sto parlando di Fabio Cantelli Anibaldi, che già che 1996 (quindi non molto tempo dopo l'addio a San Patrignano) aveva pubblicato con Frassinelli "La quiete sotto la pelle", testo in cui desiderava trattare in primo luogo il tema della tossicodipendenza e quanto fosse difficile venirne a capo, e poi spiegare cosa realmente accadesse lì, a Sanpa. La testimonianza, però, a quel tempo, passò un po' sotto silenzio, fino a quando essa diviene oggetto di grande interesse per gli autori della docu-serie di Netflix.
Il libro viene quindi ripubblicato da Giunti nel 2021.


SANPA, MADRE AMOROSA E CRUDELE 
di Fabio Cantelli Anibaldi


Ed. Giunti
224
"San Patrignano era la madre psichica, madre che mi aveva partorito una seconda volta".

"...la storia della mia ultima estate a San Patrignano è stata la storia di un doppio dolore: la storia del dolore della malattia e della morte di una persona carissima...".


Che la comunità fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 sia al centro di questo libro autobiografico, è innegabile; ma  tra queste pagine c’è anche molto altro. 

L'autore ci racconta la propria esperienza con la droga, sin dagli anni dell'adolescenza, il suo essere per anni continuamente al confine tra la vita e la morte, la difficoltà ad uscire da quel tunnel che lo stava risucchiando, il bisogno di cure per potervi uscire.

Il tossico vive un mortale circolo vizioso, che lo porta paradossalmente ad affezionarsi alla palude che lo inghiotte a poco a poco, anche perché non conosce altro mondo che quella, benché ne percepisca in modo tanto vivido e drammatico sulla propria pelle e sulla propria psiche, tutta la carica pericolosa e letale.

"In pochi giorni la tua esistenza e il tuo corpo si scarnificano, si riducono a pura pulsione, e quando perdi anche l’ultimo residuo di autocontrollo sopraggiungono le allucinazioni. Allora è come se il mondo ti ghignasse attorno, come se ogni cosa si prendesse gioco della tua impotenza."

Quando mette piede a San  Patrignano per la prima volta è un giorno d'autunno del 1983 e Cantelli si definisce "riluttante come un naufrago tratto a riva suo malgrado".

Non è stato semplice entrare, perché essere lì significava da una parte uscire dall'isolamento proprio della sua condizione di tossicomane, per poter imparare a condividere una nuova esperienza con altre persone, e dall'altra voleva dire ammettere ufficialmente, e senza più bugie, la triste realtà: quella di essere, appunto, un tossicodipendente.

Non è stato semplice né automatico neppure restare in comunità ed infatti Fabio ha tentato la fuga un numero imprecisato di volte; alcune fughe duravano una giornata o solo qualche ora, e terminavano con un ritorno perché, a differenza di altre comunità per tossici in cui era già stato, San Patrignano era la prima e la sola capace di esercitare su di lui attrattiva e smarrimento insieme. Ne subiva il fascino, forse intimamente ed inconsciamente convinto che, in un modo o nell'altro, quell’esperienza lo avrebbe cambiato per sempre. Ed è stato proprio così.

In questo memoir Cantelli ci dice come uno degli aspetti forse più sorprendenti di San Patrignano fosse la mancanza di un vero e proprio programma terapeutico:

"...il “metodo” San Patrignano era un aggiustare il percorso che accadeva dentro la via, una costante correzione della rotta esistenziale per condurre al punto dove avresti capito che percorso e obiettivo sono la medesima cosa."

Si è parlato molto di questi metodi, e la stessa serie Netflix in fondo ruota proprio attorno alla questione: "è ammissibile usare qualunque metodo (anche "discutibile", dal punto di vista etico) per far del bene?"

È vero che Cantelli scappa diverse volte da San Patrignano, ma c'è una fuga in particolare che sarà diversa da tutte le altre in quanto ad essa è collegata l'esperienza centrale della sua vita: essere rinchiuso da Muccioli per venti giorni in una stanza, da solo.

"Quella prigionia servì a separarmi dalla mia malattia; io solo potevo salvarmi. Ma perché ciò accadesse doveva nascere in me una dissociazione.
Io dovevo dissociarmi da me stesso, prendere le distanze dal male che mi ero fatto, dal lento omicidio col quale, da quattro anni, stavo cercando sistematicamente di farmi fuori."


L'Autore dichiara che lì "il confine tra terapia e violenza era sottilissimo, e per mantenersi in equilibrio su quella corda sospesa sul vuoto bisognava avere una profonda consapevolezza dei propri gesti. Bastava una parola male dosata o anche uno schiaffo che non trasmettesse nient’altro che la sua fisicità ed ecco che il “ciocco” non solo perdeva la sua efficacia terapeutica, ma rischiava di distruggere laddove si proponeva di costruire."

Attraverso il “ciocco” (una sorta di mega-rimprovero  pubblico che Muccioli rivolgeva agli ospiti che commettevano degli "sgarri") veniva pubblicamente giudicato il comportamento del malcapitato, e il fatto che l'umiliazione avvenisse davanti a tutti era per liberarlo dai suoi conflitti interiori, dai quali nessuno degli ospiti poteva guarire da solo perché, essendo ciascuno solidale col proprio male, nemmeno li riconosceva; ecco allora che si rendeva pubblico il privato e così lo si annullava, lo si negava nella sua realtà. 

Di Vincenzo Muccioli Fabio dice che avesse una personalità multiforme, flessibile e imprevedibile, un carattere straordinario, sconcertante; era un uomo che dava ai suoi ragazzi la certezza di essere amati, e sapeva trasmettere queste "potentissime iniezioni d'amore" come nessun altro. È questa certezza a salvare la vita dei tanti ragazzi che l’hanno conosciuto:  il trasporto di Vincenzo, la sua capacità di essere totalmente presente in un gesto, la fisicità straordinaria delle sue espressioni affettive.

Il quadro che emerge è quello di un uomo che è stato per la propria comunità un padre di famiglia, certo, ma anche un padre-padrone, come del resto ce n'erano tanti nelle famiglie italiane dell'epoca.
Cantelli racconta e, se da una parte lo fa con onestà, non nascondendo responsabilità e mancanze, dall'altra non si sottrae all'innegabile affetto provato per Vincenzo, con cui ha condiviso un pezzo fondamentale dell'esistenza, del proprio cammino di uomo: "Fabietto" non giudica colui che resta, al di là di luci ed ombre, la persona più importante della sua vita, oltre che la pietra miliare della"vecchia" SanPa, quella di prima della morte del suo fondatore - anche se in effetti i primi cambiamenti cominciarono già prima che Muccioli si ammalasse e morisse.

Tra queste pagine ovviamente si fa menzione dei processi affrontati da Muccioli e di tutte le burrasche che hanno investito San Patrignano negli anni '80-'90; in merito ad es. all’omicidio Maranzano e a tutte le presunte violenze o reclusioni successive al “processo delle catene” del 1984, scrive come essi, a suo avviso, siano accaduti in un periodo durante il quale Muccioli, non potendo più seguire personalmente tutti i programmi di recupero, aveva iniziato a concedere maggiori responsabilità ai collaboratori, e tra questi c'erano alcuni inadeguati, che si rendevano protagonisti di episodi di brutale violenza.


La scrittura di Cantelli è elegante, ricercata e lucidissima, senza però essere mai fredda o distaccata, tutt'altro: è molto introspettiva, diventa tra le sue mani strumento di ricerca di sé, della propria identità - che, negli anni della droga s'è ridotta in frammenti, si è dissolta per poi ricomporsi -, delle motivazioni, delle paure, del potere della droga sul proprio io.

Ho provato insieme a lui e per lui, per quel Fabio che in isolamento ha dovuto venire a patti con se stesso - con quell'io più profondo che aveva conosciuto l'abisso infernale della droga - orrore, pena, rabbia, impotenza, compassione, sollecitudine, speranza.

In questa personale ed intima testimonianza, egli ci racconta cosa significhi essere dipendenti e schiavi di eroina e cocaina, come ci si sente quando le si assume (quella sorta di delirio di onnipotenza di chi crede di essere immortale, un po' come i bambini che non sanno cosa sia la morte), cosa si prova in preda alle terribili e temibili crisi di astinenza.

Il testo è scorrevole e in buona parte piacevole da leggere, pur essendo pregno di citazioni filosofiche e letterarie, che personalmente trovo siano coerenti con la cultura e la profondità di pensiero dell'Autore, la cui sensibilità emerge in modo indiscutibile tra queste pagine in cui mette a nudo se stesso, ciò che è stato - le debolezze, gli errori commessi, le tante ombre che hanno preso possesso per anni della sua esistenza - e ciò che è diventato, soprattutto grazie a San Patrignano e a Muccioli.

Nonostante abbia del libro un giudizio positivo nel complesso, devo dire che avanzando nella lettura ho avvertito un po' eccessivo il taglio "filosofeggiante" datogli dall'Autore.

Io solitamente apprezzo l'attitudine a voler indagare nella psiche umana, e questa raffinata capacità introspettiva dell'autore non mi è dispiaciuta - l'ho vista come segno di ricchezza interiore, bellezza 
d'animo e raffinatezza di pensiero, oltre che di grande conoscenza - però, a un certo punto, è come se fossi arrivata ad un livello di saturazione.

Avrei preferito che - soprattutto dopo aver parlato di sé, del rapporto tossico-droga - nel trattare più strettamente di Sanpa, di Muccioli e delle vicende giudiziarie, l'Autore mettesse da parte la filosofia e la psicologia e scendesse nel cuore delle questioni; per carità, senza  disquisire dei fatti processuali come una Leosini di seconda mano, né per il gusto di soddisfare curiosità morbose e "pettegole" sulle violenze, le umiliazioni, sui misteriosi casi di suicidio ecc..., però 
non nego che mi sarei aspettata che ci si soffermasse di più (di come ha fatto) e in modo da dare il proprio punto di vista in maniera più approfondita e anche privilegiata (considerati ruolo, tempo di soggiorno, rapporto con Vincenzo...). 

Concludendo, mi è piaciuto sicuramente ed è un libro che mi sento di consigliare, ma mi sarebbe piaciuto di più se non ci fosse stato quell' "eccesso di filosofia" che ha fatto sì che da un certo momento sentissi meno coinvolgimento nella lettura.

Su Muccioli, cosa posso aggiungere che in tanti non abbiano già detto, e meglio di me? 
È innegabile che abbia fatto tanto per salvare moltissimi giovani schiavi della droga, ma non posso nascondere che certe testimonianze che ho letto (oltre a quanto narrato nella serie tv) mi abbiano turbata e i dubbi etici sulla giustezza dei metodi usati all'interno di questa "madre amorosa e crudele" restano.


domenica 15 agosto 2021

** LETTERATURA PER L'INFANZIA ** PERCHÉ SEI SPECIALE - Un libro per l’infanzia che ispira potenziale, coraggio e forza - di Alma Gross (recensione)

 

Oggi vi presento brevemente un libro piccolino che si rivolge sia ai bambini che ai genitori.

È la storia di una bimba di sette anni e della sua mamma, dei consigli e degli incoraggiamenti che la seconda dà alla sua piccola perché possa diventare sempre più consapevole di quanto sia speciale.



PERCHÉ SEI SPECIALE:
Un libro per l’infanzia che ispira potenziale, coraggio e forza.
di Alma Gross



46 pp
Marie è una bimba di quasi sette anni che frequenta la prima elementare.
È sempre stata allegra, spensierata, chiacchierona, piena di idee  e voglia di fare, ma ultimamente qualcosa è cambiato.
I suoi genitori, infatti, si sono accorti che la loro amata figlioletta è diventata più taciturna, triste, solitaria.
Evidentemente c'è qualcosa che la preoccupa ma quando sua madre cerca di indagare con domande per capire le ragioni di quella tristezza, la bimba rassicura la mamma, dicendole di non preoccuparsi...
Ma come fa un genitore amorevole ed attento a ignorare i segnali di aiuto - per quanto piccoli e camuffati da sorrisi incerti - che gli sta mandando la propria piccola?

Ed è così che la mamma di Marie decide di dedicare un pomeriggio alla sua bambina per fare due chiacchiere "alla pari".

Davanti ad una cioccolata calda, mamma e figlia si concedono l'ora della verità: un momento speciale tutto per loro, in cui possono sentirsi libere di aprire il cuore e parlarsi francamente di tutto ciò che pensano.

Grazie agli incoraggiamenti della madre, ai suoi sorrisi pieni d'amore, ai suoi abbracci calorosi, Marie pian piano si scioglie e, abbandonando ogni reticenza, confida alla mamma che in effetti è un po' giù di morale, in quanto ancora non si abitua del tutto ai ritmi della scuola primaria.
All'asilo tutto era più semplice: i bimbi pensavano a giocare, divertirsi e stare insieme, mentre adesso Marie nota che tra i compagni c'è competizione, ci si prende in giro per un nonnulla, si bada troppo all'apparenza - che musica ascolti, che scarpe indossi... - e lei si trova molto a disagio in classe, tanto da non essere più serena.

La mamma l'ascolta con pazienza ed emozione insieme, e poi comincia a farle notare una cosa importante, che Marie non deve mai dimenticare: lei è preziosa, unica, speciale.
Ha dei talenti, dei modi di fare e di interagire con gli altri che la rendono sensibile, comprensiva, empatica, attenta al prossimo.

La chiacchierata tra madre e figlia si protrae tra aneddoti, esempi e tantissimi incoraggiamenti da parte della prima verso la sua bambina che sta crescendo e che, per la sua età, è incredibilmente matura.

La mamma vuole che Marie capisca di essere una bambina con tante virtù, tra cui quella di avere una grande immaginazione (requisito essenziale per chi, come lei, ama disegnare e inventare/raccontare/scrivere storie), di saper capire gli altri, di non guardare all'apparenza ma alla sostanza e, soprattutto, ha "...il dono prezioso di rendere felici le altre persone e di farle sorridere."

Visto nel suo insieme, questo libro è piacevole e carino (contiene anche alcune immagini esteticamente gradevoli) perché molto scorrevole nonché interessante per il tema trattato; fa sorridere di tenerezza un adulto e credo sia in grado di far riflettere un bambino sul proprio inestimabile valore, stimolandolo a condividere considerazioni, pensieri personali, emozioni e sensazioni provate, senza alcun timore.
Ci sono però degli aspetti che non mi hanno convinta del tutto.

La protagonista è una bimba di circa sette anni; ora, io non nego che - poiché ogni soggetto ha un proprio personale sviluppo fisico-cognitivo-emotivo e la crescita di ognuno segue tappe e tempi che non sono uguali per tutti - ci siano bambini "più avanti" e più maturi di altri (anche rispetto alla media), ma trovo che Marie sia davvero troppo matura per la sua età. Se fosse stata specificata l'età, le avrei attribuito una decina circa, sia per l'eloquio che per il tipo di ragionamenti profondi e psicologici che fa.
Marie analizza i comportamenti dei propri compagnetti come se non fossero suoi coetanei, ma con una prospettiva "adulta" rispetto ad essi; inoltre, è descritta come se fosse perfetta. Ok, per un genitore i figli sono dei gioielli preziosi ed unici - ed è normale e giusto che sia così - ma la madre non fa che sciorinare solo ed unicamente pregi e qualità di questa figlia modello, che ha una carica empatica, una tale misericordia e comprensione verso il prossimo (la compagna isolata da tutti, la nonna sola, la vicina di casa anziana...) che "madre Teresa di Calcutta, spostati".

La mamma mi ha intenerita col suo essere paziente, dolce, desiderosa dimostrare tutto il proprio amore alla figlia preoccupandosi di e per lei, dicendole che può parlarle di ciò che vuole quando vuole, perché la mamma è lì pronta ad ascoltarla... come se fossero amiche (!?!).

Ci sono sicuramente spunti interessanti da condividere con i propri bambini per incoraggiarli a credere nelle proprie capacità, a coltivare sogni, indirizzarli verso una sana autostima, ma... leggendo si ha l'impressione di trovarsi in un quadretto famigliare "da Mulino Bianco", troppo idilliaco e perfetto, in cui mamma e figlia (ripeto, una bimba di neanche sette anni) si parlano con frasi che ricordano più un manuale di psicopedagogia che una chiacchierata serena tra una coccola ed un sorso di cioccolata calda.
A dar conferma a questa sensazione  che sia tutto troppo didascalico, c'è la seconda parte che, commentando i comportamenti della madre con Marie (prendendo la donna come esempio positivo), dà consigli su come relazionarsi con i figli in modo da essere dei genitori comprensivi, che trattano la prole "da pari a pari", dando importanza ai sentimenti, agli apprezzamenti e alle problematiche tipiche dell'età.

Che dirvi? Sono un po' in dubbio perché non riesco né a promuovere né a bocciarlo del tutto; ha del potenziale, le intenzioni sono buone ma ci sono degli aspetti che ho trovato un tantino forzati.


"Tutti noi abbiamo bisogno di buoni libri e di storie che noi stessi leggiamo o che ci vengono lette. Quando ascoltiamo con attenzione, la nostra fantasia dà vita a queste storie e all'improvviso emergono nella nostra mente immagini sorprendentemente chiare, con molti dettagli. Questo è esattamente ciò che è vitale per la nostra immaginazione, come l'acqua lo è per i fiori. Non appena la nostra fantasia non serve più, si rimpicciolisce e perdiamo la nostra meravigliosa capacità di immaginare qualcosa da soli."

sabato 14 agosto 2021

** SEGNALAZIONI ** Novità estate 2021 (romance, distopia, racconti)



Buongiorno, lettori!

Oggi vi lascio le segnalazioni di alcune recenti pubblicazioni.

È disponibile dal 12 Agosto "Baci, libri e qualche cadavere" di Maria Letizia Musu, una commedia romantica, dove nessuno è come sembra e tutti sono sospettati.

Prezzo 2,99 € 
In offerta a 0.99 €
Genere: Umoristico/Rosa/Thriller
Pagine: 280
 Autoconclusivo

Trama

Alessandra ha deciso di lasciare Leonardo, il rapporto è entrato in un fase di stanca e lei crede sia arrivato il momento di prendersi una pausa. 

Mentre fa una ricerca su Google con lo scopo di trovare le frasi giuste per spezzargli il cuore, legge per
caso nella pagina dei morti che è passato a miglior vita Pierugo Casti, il vecchio librario di Ossilo, paese dove lei ha trascorso molte estati della sua fanciullezza.

Decide così, di punto in bianco, di partire per quel paesino di mille anime e le ragioni sono quattro. La prima è la convinzione che il vecchio librario sia morto da tempo e che dunque la datazione della sua morte sia decisamente antecedente; la seconda è perché vuole rincontrare Luca, il suo primo amore, ‘quello bello e selvaggio, dal sorriso irresistibile e l’aria da pirata dei sette mari’; la terza è perché un’inaspettata telefonata la informa di esser stata nominata nel testamento dell’uomo; la quarta è perché, così, ha una scusa per stare lontana da Leo senza far ricorso a Google.

Ma Ossilo non è più il paesino silente che ricorda e ben presto la sua vita verrà stravolta da uomini  misteriosi, omicidi e pallottole volanti.

Maria Letizia Musu è nata a Cagliari il 12 febbraio del 1966, attualmente risiede a Quartu Sant’Elena con la sua famiglia. Insegna da più di 25 anni Lettere in una scuola media della sua città.
Dopo alcuni anni di esperienza con una piccola CE, ormai da tempo si affida al self publishing.
Ha all’attivo 16 pubblicazioni, tra romanzi e racconti. Romanzi. Storici/Fantasy: Nemici (I Giorni dell’Odio, I Giorni della Vendetta, I Giorni della Giustizia, I Giorni della Tempesta); Burgos (I Quattro Regni, La Foresta Stregata, L’Ultima battaglia) Humor: Non mettetemi fretta Rosa/Humor/Giallo: Grazie Per la Bruttissima esperienza, Appuntamento al buio Lavori brevi. Narrativa: Aspettando il Principe Azzurro (se non fosse per la calzamaglia aderente); Ci amiamo da morire (ma non è detto che sia una buona notizia); Prof, posso andare in bagno?; Prof, posso chiamare a casa?; Gigi Riva non si tocca; Dettagli rilevanti.


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Dopo il successo del romanzo d’esordio, “Oniria”, Mara Aldrighetti torna in libreria con una raccolta di racconti, “Dalla pianura al mare” in cui il racconto dei protagonisti e dei luoghi in cui avvengono le vicende narrate sono il frutto di una visione onirica della narrativa. 
Intrecci Ed.
121 pp
10 euro


“Dalla pianura al mare” - in libreria dal 6 agosto - è una raccolta di racconti scritti in luoghi e tempi
diversi, alcuni brevi “come una fucilata”, altri lenti “come una notte d’autunno”, che delineano uno scenario narrativo che accompagna e culla il lettore proprio come le onde del mare.
Il titolo è anche un chiaro riferimento alla coraggiosa scelta di vita della Aldrighetti, che dal 2012 ha lasciato il Veneto per trasferirsi in Sicilia:

“È stata una scelta coraggiosa e forse anche un po’ incosciente. Non conoscevo nessuno, ero sola in luoghi dove non ero mai stata, ma a distanza di quasi dieci anni non me ne pento. È stata un’ottima occasione per allargare i miei orizzonti, conoscere stili di vita radicalmente diversi da quelli in cui sono cresciuta.”

Questo approccio originale e coraggioso alla vita si riflette nella scrittura di Mara, che ci regala storie visionarie, magiche, radicate nella realtà ma che la sua penna sa trasformare in esperienze oniriche.

L'autrice.
Mara Aldrighetti nasce nel 1958 a Verona. È laureata in Pedagogia. Dipendente dal 1983 per il MIUR, ha lavorato fino al 2012 in Veneto per poi trasferirsi in Sicilia.
Appassionata lettrice, nel 1995 pubblica alcuni racconti per bambini con una Casa Editrice di Verona.
Ama leggere e scrivere, osservare le persone, capirne le caratteristiche. Colleziona emozioni e storie che poi rielabora nei suoi scritti; ama ascoltare musica e tiene sempre la radio accesa. Le piace stare da sola, ma non disdegna le buone compagnie con cui passare qualche bella serata



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A taste of death. Assaggio di morte di Daniele Ossola (Elison Pub.) è un romanzo che ha avuto origine da un casuale contatto con un signore dall’aspetto giovanile, bello, distinto, sempre accompagnato da un cane. 
Spiega l'Autore che.... "Entrati in confidenza, mi raccontò di essere francese, da ragazzino mandato al riformatorio dove subì violenze sessuali da parte di un istruttore il che lo portò a odiare l’essere umano e ad amare in modo ossessivo gli animali.
Ho scritto il romanzo partendo da specifici riferimenti psicologici e neuro-chirurgici. Ho trasformato questo mio contatto in un professore che cerca persone super ricche disponibili a sperimentare, in attività, le forti sensazioni che possono scaturire da una morte violenta. Studia come estrarre tessuti da cadaveri legati a diverse tipologie di decessi traumatici trapiantandoli su persone vive. 
L’obiettivo è certificare e verificare, in modo che si possano poi raccontare le sensazioni e le emozioni provate in occasione di queste morti simulate. Chi è rimasto ucciso a causa un trauma violento, non è mai riuscito a svelare gli ultimi secondi della sua sofferenza.
Le storie “distopiche” sono sicuramente scomode se aiutano a riflettere perché ci spingono a uscire dalla nostra comfort zone."

venerdì 13 agosto 2021

I FILM HORROR PIU' AMATI NEGLI USA

 

Cari lettori, questo post è rivolto in particolare a quanti amano il genere horror!!

Grazie ad un'interessante segnalazione, ho scoperto alcune curiosità made in U.S.A., che spero possano incuriosirvi e che sostanzialmente rispondono a questa domanda: quali sono i film dell'orrore (più famosi) preferiti in ciascuno stato americano?

Ebbene, ho letto ad es. che La spina del diavolo (The Devil's Backbone) di Guillermo del Toro è il film horror numero 1 nella capitale americana, Washington.

Shining di Kubrick, ispirato al celeberrimo romanzo di Stephen King, il quale l'ha scritto in seguito ad un soggiorno presso lo Stanley Hotel in Colorado, è il film horror più popolare proprio in quello stato!

Lo stato in cui si guardano più horror in assoluto pare essere l'Oregon (seguito da Alaska, Washington DC, Utah e Wyoming), dove la pellicola preferita è Host.

Bakjwi (conosciuto, a livello internazionale, col titolo Thirst), diretto da Park Chan-wook, compare due volte nella presente lista, insieme a Freaks

Frankestein è il preferito in Idaho e Tremors - che piace anche a me, pur non amando l'horror - in Kansas.
Dalla ricerca è emerso che negli stati del sud-est ci sia meno interesse per i film di paura e in particolare la Florida è la meno interessata, seguita da Georgia, Carolina e Mississippi.

Di seguito condivido l'immagine che illustra proprio il miglior film horror per stato. Ma vi chiederete in che modo siano stati reperiti questi dati!

Per prima cosa si è fatto riferimento ad una lista, quella dei 200 migliori film horror di Rotten Tomatoescosì da ottenere un elenco di film candidati e capire la preferenza di ogni stato per uno o più film.
Combinando le informazioni provenienti da Rotten Tomatoes con Google Trends (la ricerca ha tenuto conto del periodo che va dal 1° ottobre 2019 al 1° ottobre 2020), e grazie alla collaborazione con Mindnet Analytics, è stato analizzato in che modo l'interesse per i film horror variasse tra le persone in ogni stato e, in special modo, nel Distretto di Columbia (DC).

Ad esempio, se ci si sofferma sulla frequenza di ricerca relativa a "Shining" tra gli stati, si nota che gli abitanti del Colorado hanno cercato questo film più di qualsiasi altro stato.
In questo modo si è giunti a ritenere che lo stato del Colorado fosse il più "ossessionato" dal film di Kubrick nel 2020. 

Di seguito vi lascio l'immagine che illustra il film preferito per ogni stato, ma mi rendo conto che potrebbe essere poco nitida, quindi vi invito a visitare la pagina del sito da cui è tratta, dove troverete proprio l'elenco.

clicca



E a voi piacciono i romanzi e/o i film horror? Se sì, ne avete dei preferiti in assoluto e che, magari, non compaiono in questa lista?

Io, in tutta la mia vita, ne ho letti pochissimi e guardati forse pochi di più, ma a volte neppure portavo a termine la visione perché sono sempre stata una gran fifona. 

Per quanto riguarda i libri, il massimo che son riuscita a leggere è costituito da Dracula di Bram Stoker, Le Tredici di Susie Moloney; circa le pellicole, ho visto Shining ed è stata un'esperienza che m'ha tenuto sveglia per diverse notti; quand'ero ragazzina andava molto Freddy Krueger (Nightmare) ma ammetto di averlo sempre evitato come la peste.
Non aprite quella porta e L'enigmista rientrano tra gli horror? No perché li ho visti, quindi farebbero numero sul curriculm :-D
Anche Frankestein, Tremors, però devo dire che gli horror in cui ci sono i mostri non mi impressionano moltissimo, tutt'al più mi dà fastidio l'eccesso di sangue sparso qua e là, ma se la visione è lontana dai pasti, il problema si fa meno urgente.

Più che altro a terrorizzarmi sono quelli in cui c'è la presenza del Male come entità oscura, infernale, e soprattutto se ci sono di mezzo poveri bimbi innocenti quali vittime privilegiate.

Ed infatti, non è un caso che il mio film horror "preferito", nel senso di più odiato - come spessissimo ho già dichiarato nel blog -, l'apoteosi del terrore per me è quello stramaledetto pagliaccio amante di tombini e palloncini: Pennywise o It, o come altro lo si vuol chiamare >_<


Il presente articolo si basa sull'originale, scritto da William Parker >> Best Horror Movies: Which Does Each US State Love Most? <<

martedì 10 agosto 2021

Ritorno a scuola: BONUS E NOVITÀ



Numerose le novità previste per il ritorno a scuola questo settembre. Bonus per libri e dotazioni tecnologiche, abbonamenti gratuiti ai trasporti e sconti per i libri usati con possibilità di rivenderli. Tante opportunità per le famiglie di risparmiare e tagliare sui costi.

Dopo tanti dibattiti, è stata proposta in modo ufficiale una data per l’inizio delle lezioni in presenza: il 14 settembre. Il giorno è stato proposto dal MIUR direttamente alle regioni mentre il decreto scuola stabiliva dal 1° settembre le scuole potessero riaprire per le attività di recupero. Viene comunque lasciata alle regioni la facoltà di scegliere la data più opportuna con l’obiettivo di far ripartire la normale attività scolastica il prima possibile.

In vista della ripartenza dell’anno scolastico, malgrado tutte le incertezze legate alla pandemia, ecco tutte le opportunità per risparmiare e godere dei bonus legati alla scuola che permettono notevoli risparmi, com’è il caso dei bonus per il mercato dell’energia e per i fornitori.

** FONTE ARTICOLO:
https://www.prontobolletta.it/ritorno-a-scuola-tutti-i-bonus-e-novita/ **

I comuni di Roma e di Napoli hanno ufficialmente diramato le procedure per richiedere il bonus finalizzato all’acquisto di libri scolastici destinati agli alunni iscritti alle medie e superiori. I requisiti e le procedure per richiedere il bonus sono tuttavia differenti tra i due comuni:

Comune di Roma

Il comune di Roma ha ufficialmente stabilito le direttive per richiedere il bonus libri per l’anno scolastico 2020/2021 per le scuole medie e superiori sia private che paritarie.
Si potrà presentare domanda esclusivamente online dal 18 agosto al 1° dicembre
Lo possono richiedere famiglie residenti sul territorio di Roma capitale aventi ISEE fino a 15.493,71 euro
Non è previsto il contributo per gli studenti iscritti a corsi di formazione professionale
Si presenta domanda nella sezione apposita del sito del Comune di Roma
Previa verifica della residenza e dei dati ISEE, verrà rilasciato al richiedente il buono unitario d’importo differenziato per il grado e l’ordine della propria classe in formato pdf all’interno della propria area riservata
Il buono potrà essere utilizzato entro e non oltre il 21 dicembre 2020 nelle librerie convenzionate
Per gli alunni che risiedono a Roma ma sono iscritti in scuole ubicate altrove è possibile richiedere il bonus con le modalità sopra descritte
Sarà possibile usare il bonus in librerie non convenzionate anticipando la somma necessaria e poi richiedendo con un modulo apposito un rimborso entro il 31 gennaio 2021 scrivendo una PEC a protocollofamigliaeducazionescuola@pec.comune.roma.it o una mail a contributi.dipscuola@comune.roma.it
Gli importi dei buoni differenziati secondo la classe ammontano a:




Comune di Napoli

La regione Campania ha stabilito ufficialmente i criteri per la concessione del buono libri per gli studenti residenti in Campania iscritti alle scuole medie e alle superiori nel comune di Napoli e con avviso pubblico del comune di Napoli che ne delinea precisamente le modalità.
Le domande andranno presentate online dal 20 agosto al 20 settembre sul portale dove si potrà inviare e modificare la domanda. Entro il 30 settembre si potrà presentare ricorso identificandosi e allegando la necessaria documentazione scrivendo a cedole.secondaria2019@comune.napoli.it
Vi sono due fasce ISEE entro le quali è necessario rientrare secondo l’attestazione ISEE 2020 per poter presentare domanda:
FASCIA 1: ISEE da € 0 a 10.633,00 a cui verranno destinati prioritariamente i fondi. In caso di ISEE pari a zero si dovrà attestare e quantificare le fonti di sostentamento del nucleo familiare
FASCIA 2: ISEE da € 10.633,00 a 13.300,00 che riceveranno le risorse residue dalla copertura della Fascia 1
Compilata la procedura online, verrà rilasciata una ricevuta con numero d’identificazione (che sarà anche inviata al proprio indirizzo email indicato per sicurezza). Abbinato al codice fiscale, si potrà usare il numero d’identificazione per modificare o integrare la domanda e per consultare le graduatorie finali.
Controllate le dichiarazioni rilasciate, il comune di Napoli redigerà una graduatoria delle domande ammesse (e un elenco di quelle escluse) pubblicandola sul sito web del Comune e inviandola alle scuole di appartenenza degli studenti. Gli studenti ammessi riceveranno un buono libri digitale con un codice PIN identificativo inviato per email.
Il buono libri si potrà utilizzare nelle librerie convenzionate (qui il pdf scaricabile con l’elenco) presentando il PIN, il codice fiscale ed un documento di riconoscimento.
Sarà possibile ricevere assistenza tecnica nei seguenti modi:
scrivendo una mail a cedole.secondaria2020@comune.napoli.it
telefonando al 081 79 59 445 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
Gli importi divisi per classe e ciclo sono:



Buono libri della Regione Veneto

La regione Veneto ha deliberato per stanziare 6 milioni di euro per il buono libri regionale sotto forma di contributo alle famiglie che ne avessero necessità e che presentino domanda.

Il buono è concesso per l’acquisto di libri e materiali didattici indicati dalle istituzioni scolastiche nell’ambito dei programmi di studio, precisando che:
l’acquisto può essere effettuato collettivamente o individualmente
può riguardare libri o qualsiasi materiale didattico(dispense, ricerche o programmi) o ausilio didattico(ad esempio, audio-libro per non vedenti)
ciò che viene acquistato può essere predisposto da qualsiasi soggetto pubblico o privato e in qualsiasi formato
per gli studenti che rientrano nell’obbligo di istruzione(fino alla 2ª superiore), il contributo copre anche le dotazioni tecnologiche quali computer, tablet e lettori
Sono incluse tutte le scuole medie e superiori statali e paritarie nonché istituzioni formative con percorsi triennali e quadriennali


Per individuare i beneficiari, ci si avvale dell’attestazione ISEE 2020 individuando due fasce:
Fascia 1 con ISEE da € 0 a 10.632,94 che hanno la priorità nell’assegnazione dei fondi
Fascia 2 con ISEE da € 10.632,94 a 18.000,00che riceveranno i fondi residui

Per richiedere il contributo è necessario essere genitoreo studente maggiorenne, rientrare in fascia 1 o 2 come sopra indicato e risiedere in Veneto.

Il contributo copre il 100% della spesa per libri e fino a € 200 per l’acquisto di dotazioni tecnologiche, tenendo a mente che i fondi sono assegnati con priorità ai libri.

Il buono è cumulabile con altri contributi ma si dovrà indicare la spesa al netto dei contributi già ottenuti.

La procedura è la seguente dal 1° al 30 ottobre 2020 alle ore 12:
Compilare ed inviare la “Domanda del contributo” seguendo le istruzioni nella parte riservata al richiedente
Recarsi presso il comune di residenza dello studente con questi documenti: documento d’identità, un titolo di soggiorno valido se cittadino non europeo, numero identificativo della domanda online e documentazione giustificativa della spesa sostenuta oppure inviare la documentazione al Comune via fax, raccomandata o tramite posta elettronica certificata PEC con un proprio indirizzo PEC, con un indirizzo non PEC dopo scansione o con firma digitale oppure con la propria carta d’identità elettronica o tessera sanitaria (carta nazionale dei servizi)
Dal 4 dicembre 2020 si potrà verificare se si è stati ammessi o meno sul sito.

Risparmio sui libri scolastici con Coop

Per i soci di Coop Alleanza 3.0 è possibile usufruire di uno sconto immediato del 15 % sul prezzo di copertina dei libri di testo nuovi. Quando si pagheranno e si ritireranno i libri di testo prenotati presso il negozio od online, si applicherà allora lo sconto, come fosse un’agevolazione sul costo dell’energia elettrica o sul costo del gas.

Per chi possiede una Coopcard Sicilia usufruirà allo stesso modo dello sconto ma non per i libri usati, i testi universitari e i testi parascolastici come atlanti e dizionari.

Fino al 4 settembre si potrà acquistare e vendere libri scolastici usati portandoli in negozio e consultando l’elenco dei libri usati che si possono ritirare per sapere se il libro in questione sia idoneo o meno. A tal fine, si consiglia cercare col codice ISBN che è univoco per ogni libro.

Vendendo si avrà un buono spesa del 30% del prezzo di copertina 2019, mentre acquistando un libro usato si usufruirà di un 40% di sconto sul prezzo 2020. Se non ci saranno volumi usati del tipo scelto, si otterrà un libro nuovo.

Per prenotare il ritiro del proprio testo usato, sarà necessario utilizzare un ticket sul sito librochevuoitu inserendovi il libro che si desidera consegnare e dove lo si porterà. Ogni ticket può tenere al massimo 5 titoli e ad ogni prenotazione si dovrà stampare il ticket e consegnare i libri entro 72 ore presso il punto vendita scelto confrontando le tariffe prima (come si può con le tariffe della luce e del gas.
Abbonamento ai trasporti gratuito per gli under-14 in Emilia Romagna

Nell’assestamento di bilancio 2020 (scaricabile qui), la regione Emilia-Romagna ha stanziato all’incirca 8 milioni di euro per attivare “Grande”, l’abbonamento gratuito per gli under-14 .

L’iniziativa sarà valida dal 1° settembre 2020 al 31 agosto 2021 e per l’anno scolastico 2021/2022 e consentirà agli studenti under-14 residenti in regione di spostarsi con treni e autobus per la tratta casa-scuola e, all’infuori dell’orario scolastico, per la tratta coperta dall’abbonamento.

L’abbonamento è valido per tutti i nati dal 2007 al 2014 e che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado, ossia elementari e medie. L’abbonamento “Grande” consente l’accesso gratuito ai servizi urbani ed extraurbani di trasporto pubblico, sia autobus che treni.

In termini numerici, ne beneficeranno circa 330.000 studenti sul territorio emiliano e romagnolo e permetterà, secondo gli scopi delineati, di ridurre l’uso di mezzi di trasporto privati e d’incentivare l’uso della rete di trasporto pubblica. L’iniziativa s’inserisce nel contesto degli altri bonus legati ai trasporti per favorire una mobilità più sostenibile e green e, nel lungo termine, diminuire il costo del gas e della luce.


L’iniziativa non vale per gli abbonamenti agli scuolabus poiché la loro gestione è demandata ai comuni e non alla regione. Pertanto, l’abbonamento “Grande” vale solo per gli autobus di linea.

Come funziona?

La regione ha già stabilito gli aventi diritto e l’assegnazione della card:
per gli under-14 residenti nelle 13 città con più di 50mila abitanti, la card sarà consegnata loro direttamente a casa
per gli under-14 residenti negli altri comuni, si dovrà richiedere l’abbonamento annuale personale all’azienda che svolge il trasporto pubblico nel comune
Gli studenti delle medie (cioè coloro nati nel 2007-2009) potranno scaricare l’abbonamento annuale personale con la app gratuita Roger o richiedere la card e per loro è obbligatorio ad ogni salita avere un documento d’identità


Per quanto riguarda i treni, questa iniziativa garantirà il viaggio gratuito sui treni regionali. A Bologna, è già attivo l’abbonamento annuale under-14 che integra bus e treno, mentre per il resto dei comuni, la regione rimborserà la differenza consentendo automaticamente l’accesso a bus e treni.

Stando a quanto riferito dall’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Andrea Orsini, si prevede l’estensione dell’iniziativa agli studenti dai 14 ai 19 anni a partire da settembre 2021.
Bonus Asilo Nido 2020

Il bonus asilo nido ha l’obiettivo di aiutare le famiglie a sostenere il costo d’iscrizione agli asili nido per i bambini fino ai 3 anni. L’ultima modifica alla legge ha alzato l’importo del bonus sino a 3.000 euro sulla base dell’attestazione ISEE minorenni secondo le linee guida dell’INPS.


L’ISEE minorenni è l’indicatore della situazione economica familiare (ossia l’ISSE) di minorenni. Questi ultimi possono essere figli di genitori non sposati e non conviventi. In tal caso, l’INPS valuterà la situazione economica del genitore non coniugato e non convivente calcolandone l’impatto sull’ISEE del nucleo familiare del minorenne.


NB! L’ISEE minorenni vale solo per agevolazioni rivolte a minori con genitori non coniugati e non conviventi.

In termini di importi:
ISEE minorenni fino a 25.000 euro significa un bonus annuo per l’asilo nido di 3.000 euro (ovvero 272,72 euro per 11 mensilità). Nel caso si paghino 10 mensilità al massimo dell’importo concedibile (ossia 272,72 euro per mese), allora l’ultima rata dell’undicesimo mese sarà erogata per massimo 272,72 euro per rientrare nei 3.000 euro annui
ISEE minorenni da 25.001 euro a 40.000 euro si traduce in un bonus asili nido annuo di 2.500 euroovvero un importo massimo per mensilità di 227,27 euro. Come sopra, se si pagano 10 mensilità 227,27, allora l’undicesimo mese varrà 227,27 euro per non eccedere il massimale di 2.500 euro
ISEE minorenni maggiore di 40.001 euro significa un budget annuo di 1.500 euro per un massimo mensile erogabile di 11 mensilità. Come sopra, per 10 mensilità erogata al massimo dell’importo mensile concedibile (cioè 136,37 euro in questo caso), l’undicesima mensilità ammonterà al massimo a 136,37 euro per non eccedere il totale di 1.500 euro annui
Qualora non vi sia indicatore valido o qualora il bonus sia richiesto da genitore non facente parte del nucleo familiare del minorenne, si conteggerà la rata sino ad un massimo di 1.500 euro annui (ovvero 136,37 euro mensili). È bene rimarcare che qualora si presenti l’ISEE successivamente, si potrà avere da quel momento l’importo corrispondente. Ovvero, se per 3 mesi non si presenta l’ISEE, si avrà diritto a 136,37 euro al mese, ma se poi alla fine del terzo mese si presenta l’ISEE minorenne per 20.000 euro ad esempio, allora dal quarto mese si avrà diritto a 8 mensilità (perché su 11 mensilità disponibili, 3 sono già state usate) all’importo corrispondente.
Quali requisiti?

La domanda può essere presentata da un genitore di un minore nato o adottato in possesso dei requisiti richiesti. I requisiti sono:
cittadinanza italiana o UE
Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
Carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’UE
Carta di soggiorno permanente per i familiari non in possesso di una cittadinanza UE
Status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria
Residenza in Italia
Il genitore richiedente deve essere il genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta

Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda (ovviamente i requisiti pertinenti al caso specifico, ad esempio un cittadino italiano non avrà bisogno di carta di soggiorno)

In caso di adozioni o affidamenti pre-adottivi si prenderà in considerazione la data migliore tra il provvedimento d’adozione e la data d’ingresso in famiglia del minore, a condizione che sia dopo il 1° gennaio 2016.
Come presentare domanda?

Si deve presentare domanda entro il 31 dicembre 2020 e la si può presentare secondo le linee guida dell’INPS:
online tramite il servizio dedicato dell’INPS
chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure lo 06 164 164 da rete mobile
attraverso enti di patronato con i loro servizi telematici

È bene ricordare che si deve presentare la domanda per ogni figlio e che quindi, per ottenere il bonus per più figli, occorre presentare più domande di conseguenza.


Nel caso di asili nido privati autorizzati, è bene notare che si intendono le strutture che hanno ottenuto l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento da parte dell’ente locale competente dopo verifica del rispetto di tutti i requisiti necessari previsti per lo svolgimento del servizio educativo.

Sono quindi escluse dal rimborso del bonus le spese sostenute per i servizi all’infanzia diversi da quelli forniti dagli asili nido come ad esempio spazi di gioco, ludoteche o pre-scuola.

Il richiedente (che deve essere chi paga le mensilità) dovrà specificare nella domanda se l’asilo nido frequentato è pubblico o privato e, in quest’ultimo caso, indicare la denominazione, il codice fiscale e gli estremi del provvedimento autorizzativo.

Si dovrà poi indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica di gennaio-dicembre 2020 per cui s’intende ottenere il beneficio per accantonare gli importi relativi ai mesi in questione. Il sistema d’acquisizione della documentazione infatti non permetterà di allegare documentazioni per mensilità non specificate durante la domanda. Per ulteriori mesi oltre a quelli già indicati, si dovrà presentare una nuova domanda.

Quando si presenterà domanda si dovrà allegare la documentazione di pagamento della relativa per almeno un mese di frequenza oppure, nel caso degli asili nido pubblici che prevedono il pagamento posticipato, si dovrà allegare la documentazione d’iscrizione o dell’inserimento in graduatoria.

Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette dei mesi successivi dovranno essere allegate entro e non oltre il 30 giugno 2021. Il rimborso avverrà solo dopo aver allegato la ricevuta di pagamento.

La documentazione di avvenuto pagamento dovrà indicare:
la denominazione e la partita IVA dell’asilo nido
il codice fiscale del bambino
il mese di riferimento
gli estremi del pagamento oppure la quietanza di pagamento
il nominativo del genitore pagante la retta


La prova del pagamento potrà essere anche presentata sotto forma di ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale, nonché tramite attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido per gli asili nido aziendali.

Si ricorda che se la fattura è relativa al pagamento di più mesi, allora si dovrà allegarla per ogni mese corrispondente.
Bonus libri di studio della Regione Lazio

La regione Lazio ha decretato un contributo per la fornitura totale o parziale dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/21 in corso in favore delle famiglie meno abbienti residenti in Lazio. Le domande vanno presentate entro e non oltre il 15 gennaio 2021.

I requisiti per accedere al contributo sono:
essere residenti nella regione Lazio
avere un ISEE non superiore a € 15.493, 71
frequenza per l’anno scolastico 2019/20 presso le scuole medie e superiori



Per dimostrare questi requisiti, si dovrà presentare:
Certificazione ISEE → In corso di validità per il nucleo familiare
Dichiarazione sostitutiva di certificazione per attestare la residenza e la frequenza scolastica
Copia di un documento d’identità valido del richiedente

La domanda, firmata da uno dei due genitori o da chi esercita la potestà genitoriale, va presentata al proprio comune di residenza con la modulistica per il contributo libri di studio della regione Lazio.

Per beneficiare del contributo, si dovrà presentare in comune debita fattura o ricevuta fiscale con la dichiarazione del commerciale che attesti la tipologia e l’importo della spesa.


Gli scontrini fiscali NON bastano!

Si ricorda che gli scontrini fiscali non sono sufficienti per la rendicontazione necessaria a usufruire del contributo perché non attestano sempre la tipologia della spesa né chi l’ha sostenuta!

venerdì 6 agosto 2021

LIBRI CHE DIVENTANO FILM


Buonasera, lettori!
Eccomi con la rubrica "Cineromanzo", con cui diamo un'occhiata ai film in uscita..., ovviamente film tratti da libri ^_-




Partiamo da “The Lost Daughter”, esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal, in Concorso a Venezia 78. 
Il film - i cui diritti sono stati acquistati da Netflix - è tratto dal romanzo “La figlia oscura” di Elena Ferrante.
Nel cast Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard, Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, Alba Rohrwacher.

Racconta la storia di Leda, una donna di mezza età divorziata che lavora come professoressa di inglese e si occupa delle sue figlie. Quest'ultime, però, decidono di partire per il Canada, dove risiede il padre, e Leda si ritrova a trascorrere un periodo di completa solitudine, durante il quale, contrariamente a quanto si aspettasse, si sente libera e leggera.
Parte allora per una vacanza al mare da sola, incontrando una famiglia molto chiassosa che la porta ad abbandonarsi ai ricordi: a quando ha dovuto affrontare per la prima volta la maternità, la paura, i timori e le scelte non convenzionali che ha compiuto nella sua vita come madre. 
Inevitabilmente riflette anche su quale sono state le conseguenze delle sue scelte per la sua famiglia e si ritrova cosi immersa in un viaggio nei meandri della sua mente, che la costringe ad affrontare il suo passato.


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Il nuovo film di Pippo Mezzapesa, "Ti mangio il cuore" - scritto dal regista con Antonella Gaeta e Davide Serino - è tratto dall'omonimo romanzo-inchiesta firmato da Carlo Bonini e Giuliano Foschini ed è incentrato sulla Quarta Mafia, l'organizzazione meno conosciuta tra quelle criminali in Italia. Nonostante la poca notorietà, è tanto pericolosa quanto le altre ed è radicata nella parte alta della Puglia, quella comandata dalle famiglie malavitose della Società foggiana e i Montanari del Promontorio.
Nel cast, la cantante Elodie, al suo debutto cinematografico.  

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Robert Downey Jr. sarà il protagonista della serie tratta dal romanzo di Viet Thanh Nguyen, "Il simpatizzante", un romanzo che offre il ritratto impareggiabile di un «uomo con due menti diverse», di un «rivoluzionario» che dinanzi al terribile esito dei suoi ideali non cessa per questo di «scrutare l’oscurità con pensieri scandalosi, speranze eccessive e sogni proibiti».

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Leonardo DiCaprio, Robert De Niro saranno diretti da Martin Scorsese in "Killers of the Flower Moon”.

Il film è scritto da Eric Roth e lo stesso Scorsese ed è tratto dal libro di David Grann.
Siamo in Oklaoma, nella contea di Osage agli inizi degli anni Venti. In questo periodo sono stati scoperti nella zona diversi giacimenti di petrolio e parallelamente si sono verificati una serie di omicidi, aventi come vittime alcuni cittadini facoltosi della tribù indiana di Osage.
Essendo tutti proprietari di territori in cui è stata rinvenuta la presenza del bramato "oro nero", l'FBI ha aperto un'indagine sui decessi sospetti...

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Il prossimo film di David Fincher, “The Killer”, con Michael Fassbender, basato sulle graphic novel di Alexis Nolent, ha come protagonista uno spietato assassino che inizia ad avere una crisi psicologica in un mondo privo di morale, e cerca così di sfuggire alle conseguenze politiche dei suoi omicidi, per venire poi di nuovo coinvolto nel gioco geopolitico tra Cuba, il Venezuela e gli Stati Uniti.


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RECENSIONE
Jake Gyllenhaal e Vanessa Kirby saranno i protagonisti del thriller “Suddenly”, diretto da Thomas Bidegain, basato sul romanzo L'amore, quando tutto è perduto della scrittrice francese Isabelle Autissier.

La storia ha al centro una coppia di fidanzati che rimane bloccata su un’isola nell’Atlantico meridionale e deve lottare per la sopravvivenza quando il loro viaggio da sogno diventa un incubo.

martedì 3 agosto 2021

Recensione: LE FORMICHE ROSSE di Teodoro Lorenzo

 

Una galleria di personaggi - maschili e femminili - le cui esistenze, attraverso la pratica di uno sport, si presentano a noi lettori nelle luci e nelle ombre che inevitabilmente contribuiscono a dar loro quella complessità e ricchezza che caratterizzano ogni essere umano.



LE FORMICHE ROSSE.
 - Racconti di sport -
di Teodoro Lorenzo

305 pp
La presente raccolta contiene trenta racconti che hanno come filo conduttore lo sport; in ciascuna storia compare uno sport differente, che sia il nuoto o il canottaggio, il rugby o il basket, e ad ognuno è associata la storia di un uomo o una donna, che della pratica sportiva ha fatto il perno attorno cui ruota la propria vita.

Una parte di questi racconti sono presenti in "Le streghe di Atripalda", che ho letto in passato e di cui trovate la recensione sul blog.
Alcuni li ho riletti e con molto piacere, riassaporando le sensazioni e le emozioni che mi avevano provocato allora, in quanto avevo avuto modo di apprezzare come l'Autore fosse stato molto bravo nel dare ai propri protagonisti una personalità molto ben definita, che emerge in tutte le contraddizioni, le debolezze, i punti di forza, le ambizioni, i disagi, gli stessi che ogni essere umano si porta dietro e che influenzano e danno una direzione alla propria vita, che ne sia consapevole o meno.

Proseguire nella lettura dei racconti nuovi è stato come riprendere il filo di un discorso che avevo già iniziato ad affrontare e che mi aveva positivamente colpito per diversi aspetti: la proprietà di linguaggio dell'Autore rende questo scritto piacevolissimo da leggere, è molto fluido e scorrevole, l'attenzione del lettore viene catalizzata da subito sulle vicende del protagonista e soprattutto, come già ho avuto modo di precisare, sulla sua interiorità, su ciò che pensa, sente, osa, sugli errori, le paure, le speranze, le sconfitte e i successi.

Sono uomini e donne con un passato, una famiglia, un'educazione ecc..., che li ha inevitabilmente formati, nel bene e nel male: c'è ad es. il ragazzo che avrebbe desiderato tanto ricevere un "bravo" dal padre, una pacca di incoraggiamento sulla spalla, e si è buttato a capofitto in una disciplina sportiva con la speranza di essere apprezzato da lui; dal momento in cui viene a mancare la figura paterna, anche quello sport tanto amato rischia di perdere forza e senso.
C'è il dottore che ha costruito la propria vita, i rapporti con gli altri e la carriera, sul freddo raggiungimento di obiettivi ambiziosi, che mostrino al mondo la sua intelligenza, il suo talento, ma il prezzo è stato quello di rivestirsi di una corazza che ha tenuto fuori emozioni, empatia, legami importanti, per riempirsi di arroganza, distacco, cinismo, indifferenza verso il prossimo. Eppure, anche un essere umano siffatto ha bisogno di amore, e l'affetto puro e incondizionato di un bambino che vive dall'altra parte del mondo sarà la medicina che guarirà il suo cuore arido e che alleggerirà la sua solitudine.

Si respira, tra queste pagine, un amore per lo sport che riflette un mondo interiore fatto di lealtà, solidarietà, amicizia, fedeltà: è quello che emerge, ad es., nel racconto che dà il nome alla raccolta, dove le "formiche rosse" sono i giocatori di una squadra di pallanuoto, chiamate così dall'allenatore (soprannominato Piave), che ama prendere come metro di paragone le formiche perchè da esse i suoi ragazzi possano imparare tante cose.

"Solo la solidarietà può portare alla vittoria, solo uniti si vince. Le formiche (...) possiedono due sacche nel'addome nelle quali vengono accumulate le sostanze alimentari; la prima viene utilizzata per le esigenze personali, il resto del cibo viene messo a disposizione degli altri. Quando due formiche dello stesso formicaio si incontrano, si fermano, cominciano a toccarsi con le antenne e una volta riconosciutesi rigurgitano del cibo liquido l‟una per l‟altra. Piave li voleva così i suoi ragazzi, uniti e solidali. Dare al'altro compagno, sacrificarsi per lui, aiutarlo. E vincere insieme."

E poi incontriamo fratelli che sacrificano sogni ed ambizioni per chi amano, chi non ha mai amato lo sport ma si ritrova a praticarne uno per onorare la memoria di chi gli ha permesso di rinascere, di avere una seconda chance nella vita; c'è chi, oggetto di insulti e cattiverie, grazie allo sport riesce a farsi rispettare e a far vedere chi è; c'è chi trova nella pratica sportiva l'essenza di ciò che egli stesso è e chi riesce ad essere migliore grazie ad essa.

Rinnovo il mio parere positivo su questa raccolta ampliata, che mi ha convinta e coinvolta; io non sono sportiva e, fatta eccezione un po' per il calcio (in passato, negli anni della preadolescenza, ho seguito con vera passione anche una squadra di basket cittadina, e ho un bellissimo ricordo delle domeniche pomeriggio al palazzetto), non seguo molto gli sport in tv, né tantomeno dal vivo, però la penna attenta e accurata di Teodoro Lorenzo, l'approccio realistico, genuino e sensibile usato per narrare quant'è meravigliosamente variegata e complicata la natura di ogni individuo, il suo saper rendere lo sport il punto sì nevralgico di ogni narrazione ma, senza mai lasciarsi andare a tecnicismi fini a se stessi, sempre guardandolo da una prospettiva profondamente umana, hanno fatto in modo che mi appassionassi ad ogni singola storia di vita, ciascuna meritevole di essere raccontata perchè in grado di lasciare qualcosa, da un sorriso alla commozione, da una riflessione sulla vita e su ciò che fa di noi le donne/gli uomini che siamo, a un pensiero malinconico, a volte amaro, altre dolce.

Ringrazio l'avvocato Lorenzo per avermi proposto di leggere questi altri bei racconti sportivi, la cui lettura vi consiglio.



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