lunedì 5 giugno 2023

Leggere per sopportare la realtà

 

Citazione tratta da ZANNUTA di Amneris Di Cesare, l'ultimo libro terminato e di cui presto pubblicherò la recensione.


"... potevo, attraverso la lettura, sopportare la realtà. Mi 

Pinterest 
permetteva di estraniarmi ed entrare nella vita di qualcun altro, anche se per poco.

Le storie contenute nei libri mi scaldavano, le persone che dentro quelle pagine si muovevano e parlavano mi facevano compagnia anche dopo, quando quei libri li avevo richiusi e riposti."

venerdì 2 giugno 2023

RECENSIONE : "Women's Empowerment – 3in1" di Arteiu Azizian [ DONNE E DIRITTI ]

 


Women's Empowerment – 3in1  è un audiolibro composto e interpretato da Arteiu Azizian e ruota attorno al tema dei diritti delle donne e del loro riscatto socioculturale; è un'opera sperimentale in cui l'artista crea il branolibro attraverso tre diversi stili musicali.

Il brano è suddiviso in tre capitoli: 
.


Capitolo 1 - UNA DONNA SOFFERTA
Capitolo 2 - LA DONNA NUOVO CONTATTO
Capitolo 3 - IO DONNA NELL'OLTRE


Nel primo capitolo, la voce maschile parla immedesimandosi in una donna che esprime sofferenza, la quale può essere causata dalle violenze subite come dal fatto di non essere compresa, valorizzata, di non essere totalmente libera di decidere per sé, del proprio corpo; si accenna alle difficoltà a denunciare da parte delle vittime e del coraggio - non privo di conseguenze - che ci vuole per affermare sé stesse.

"se siamo sottovalutate come diamo valore aggiunto a noi e alla società? 
Le disparità sono stanze sinistre senza finestre di luce".

Segue il secondo capitolo in cui cambia il genere musicale e dal rap si passa al punk rock: la voce maschile dell'artista continua a parlare al femminile immaginando di rivolgersi a un'altra donna, con cui condivide i pesi delle esperienze, dei dolori, riconoscendo come la condivisione unisca e dia la forza per lottare insieme.

L'ultimo segmento musicale esprime una sorta di elevazione spirituale, di acquisizione di una nuova consapevolezza da parte della donna, delle proprie risorse, della propria identità e anche l'accompagnamento musicale è coerente con questa nuova "dimensione".

I tre capitoli che compongono il branolibro sono interpretati con espressività dal compositore, che adatta voce e stile ai concetti espressi; il video musicale è corredato dal testo cantato da Arteiu. 

E' un progetto interessante, in cui emerge la sensibilità dell'autore per la tematica della parità di genere e il suo eclettismo musicale, nel passare da uno stile all'altro nell'arco di un unico brano. 
 


Arteiu Azizian, artista poliedrico bresciano classe 91, dopo una decennale carriera come cantautore nel rap e in altri generi si forma come produttore musicale, collaborando con artisti italiani ed esteri.
The Women Album è tra i progetti principali ideati progettati e coordinati da Arteiu: 35 tracce con talenti internazionali in molteplici generi musicali.
Nel 2022 crea il brand artistico EcletticArte - Qual'è la tua Creatività?, community in evoluzione che riunisce artiste e artisti di diverse formazioni.
Arteiu si dedica alla donna nell'arte per eventi e produzioni musicali, a fronte di quel gap dove l'uomo riceve per lo più maggiori benefci.
Il 25 aprile 2023, festa nazionale della Liberazione, viene pubblicato il branolibro “Women's Empowerment – 3in1”, tematica donna e diritti in tre capitoli aventi stili differenti.

mercoledì 31 maggio 2023

✪ RECENSIONE IN ANTEPRIMA ✪ SETH (The Crimson Thrones #1) di Laura Fiamenghi



Una dolce ma combattiva ragazza incontra un dio tanto bello quanto facile all'ira - di cui, non per nulla è il dio - e scopre di essere coinvolta, suo malgrado, in una oscura e apocalittica profezia riguardante il destino dell'umanità.
In compagnia di un saggio sacerdote ormai defunto - che di volta in volta assume le più diverse sembianze -, il dio immortale e la bella umana mortale vivranno una movimentata avventura in cui dovranno vedersela con dèi capricciosi e mostri spaventosi.

Il presente romanzo è in uscita da domani 1° giugno 2023; lo trovate su Amazon (in eBook, Cartaceo e KindleUnlimited).

È il primo volume della serie “The Crimson Thrones”, così composta:

1. SETH di Laura Fiamenghi 
2. LUGH di Francesca Trentini (USCITA: 1° LUGLIO 2023)
3. NERGAL di M.D. Ferres (USCITA: 1° AGOSTO 2023)
4. KÀRI di Monica B. (USCITA: 1° SETTEMBRE 2023).


SETH
(The Crimson Thrones #1)
di Laura Fiamenghi



Self publishing
320 pp
Uscita 
1 giugno 2023 

Quattro Distruttori, provenienti dalle ombre dell'universo, sono pronti a porre fine alla vita degli esseri viventi che abitano la Terra, cancellando ogni cosa conosciuta.

"La Terra dei Padri soccomberà nella tenebra (...). A Quattro Divini Re, i più valorosi, l'onere di salvarla."

Per fermarli sono necessari altrettanti quattro esseri potenti che impediscano ai pericolosi Distruttori di entrare nel mondo e adempiere quest'antica e nefasta profezia.
E così, i re di tutti i pantheon hanno pensato bene di organizzare un torneo, nel quale possano emergere i quattro campioni in grado di combattere contro i Distruttori e vincerli.
Questi campioni vengono fuori e sono: Seth, Signore del Caos egizio; Lugh, Dio della Luce celtico; Nergal, Dio degli Inferi babilonese e Kári, Gigante norreno del Vento.

Sono quattro divinità antichissime e potenti, e ciascuna dovrà scoprire e ricoprire il proprio indispensabile ruolo per portare a compimento la missione: individuare il luogo (la "crepa") da cui ciascun Distruttore farà il suo ingresso nella nostra dimensione e richiuderla, sconfiggendo il mostro.

Il primo dio chiamato a questa epica battaglia è Seth, signore del Caos, dio dell’Ira e della Guerra: "il dio più oscuro e indecifrabile. Imprevedibile, selvaggio, feroce come una belva presa in trappola".

Egli è da sempre il più temuto e odiato tra gli dèi egizi ed infatti è stato incatenato e confinato nell’Oltretomba dai suoi stessi fratelli; in quell'oscuro antro ogni notte da millenni combatte contro Apopi, il mostro ancestrale. 
Restare al guinzaglio come un cane per millenni non ha fatto che rendere Seth ancora meno socievole e sempre più arrabbiato; adesso che la profezia, che incombe sul regno dei mortali, è prossima ad adempiersi, Seth sa che potrà essere finalmente liberato per fare ciò che, del resto, gli riesce meglio: uccidere mostri.
Certo, poi ci si aspetta che, una volta sconfitti i nemici, egli ritorni nell'oscurità, però intanto Seth è ben contento di uscire dal buio dell'Oltretomba e rivedere il sole, mettendo nuovamente i piedi sulla terra.

Ad accompagnarlo nella sua pericolosa avventura c'è Nuru, sacerdote del dio Horus; a dire il vero, Nuru è morto già un po' di tempo fa, quindi è uno spettro che può assumere varie sembianze in base alle esigenze; il suo compito è quello di fare da guida all'iracondo Seth, affinché sappia come muoversi nel mondo dei mortali, da lui non frequentato da millenni.

Il viaggio del dio e del suo compagno di ventura è strettamente legato a una persona, un essere umano coinvolto in modo diretto nella profezia, anche se nessuno sa con quale funzione.

Questa persona è una ragazza che, attualmente, è prigioniera, esattamente come lo è stato Seth fino a poco prima.

Soledad vive da tre anni in un campo di lavoro del Cartello in Messico; confeziona pacchetti di droga, ma non perché sia una criminale o una spacciatrice: è lì per pagare un debito, contratto dal defunto fratello; la sua speranza è di giungere presto a pagarlo così da poter andar via e raggiungere la famiglia negli Stati Uniti, dove si è rifugiata, e che lei non vede da tre anni. 

Finora la ragazza è riuscita a sopravvivere abbassando la testa, obbedendo, mantenendo un basso profilo e ingoiando grumi di paura: a tenerla viva è stato unicamente il pensiero di tornare dai suoi famigliari..., ma un giorno, all'improvviso, il terrore che questo potrebbe non accadere mai le piomba addosso sotto forma di una scarica di proiettili, che fa fuori, in pochi minuti, tutti, dai "colleghi" ai crudeli carcerieri. Della gente del Cartello, lei è l'unica sopravvissuta. E non è un caso.

L'essere che ha ammazzato tutti, lasciando in vita solo lei, dice di essere il signore del caos e una divinità egizia, ed in effetti Soledad dovrà mettere da parte ogni perplessità e accettare la realtà: quel tipo grande, grosso, dall'aria minacciosa, dagli occhi rosso fuoco e capaci di incenerirti con uno sguardo, è un dio dal potere immenso, è arrabbiatissimo... ed è il suo nuovo padrone. 

E le cambia anche il nome: niente più Soledad, bensì Anuit, "colei che viene presa".

Insomma, povera Soledad, è appena passata da una schiavitù ad un'altra, proprio in quel giorno che avrebbe dovuto essere l'ultimo nel campo di lavoro!

Purtroppo, apprende dal gentile Nuru di essere importante per la missione di Seth e, anche se non è ancora chiaro il suo ruolo, è chiamata a seguire il dio senza fiatare né provare a ribellarsi, perché tanto non potrebbe fuggire neppure se lo volesse con tutte le sue forze.

Soledad è una ragazza dal cuore buono, ma è anche molto determinata e testarda e all'inizio non accetta di buon grado di essere diventata la schiava di questo dio folle e aggressivo, così prova a svignarsela..., ma non ha fatto i conti con Seth, che non sopporta di essere disobbedito.

Col passare dei giorni e in virtù di questa insolita convivenza, Soledad impara a conoscere meglio i suoi compagni di viaggio: se Nuru le sembra un buon amico, prudente, saggio, cortese, che le dà buoni consigli, Seth non fa che confermare ad ogni occasione la sua natura irascibile, la sua forza fisica dirompente e priva di controllo, l'atavica e minacciosa rabbia che gli brucia dentro da millenni, l'odio implacabile verso la sua "divina famiglia", che non solo non ha esitato a imprigionarlo nelle tenebre eterne ma gli ha anche rubato qualcosa di... ehm... prezioso, rendendolo mutilato per sempre; "parenti serpenti", in pratica,, che ben incarnano l'umano detto "i parenti sono come le scarpe: più sono stretti, più ti fanno male".
A ben guardare, questa missione importante reca con sé, per Seth, diversi vantaggi, tra cui proprio la restituzione di ciò che gli è stato tolto!

Soledad/Anuit vede nel dio qualcosa che mai nessuno si era mai curato di vedere:

"Seth poteva essere un mostro, ma poteva essere anche qualcos'altro".

Lei comprende le ragioni di quella rabbia e violenza ma, soprattutto, si rende conto di come Seth sia insospettabilmente capace di atti "nobili", come quello di proteggerla, di fare qualsiasi cosa pur di preservare la sua incolumità, e non solo perché lei, Anuit, è indispensabile all'adempimento della profezia.

Il rapporto tra il dio e la mortale va approfondendosi sempre più sotto gli occhi di Nuru, che intuisce come Anuit stia diventando importante per quel dio egizio pieno di ira e sempre pronto a prenderlo per il collo manco fosse una gallina.

A sua volta, lo stesso Seth sente che qualcosa dentro di lui sta cambiando: per carità, è e resta il signore del caos e della rabbia, colui che è capace di triturare creature mostruose come se stesse schiacciando formichine, in lui cova sempre un immenso e furente rancore verso i fratelli, ma deve ammettere che quella schiava umana lo sta facendo cambiare.

Nei suoi confronti comincia a provare sentimenti a lui sconosciuti, che vanno oltre la mera attrazione fisica (che c'è, è forte ed è palesemente ricambiata dall'umana): sente il bisogno di proteggerla, di starle vicino..., anche se sa che, a causa del danno che gli hanno procurato, non può darsi a lei completamente.

Chi è davvero questa Anuit, sensibile e cocciuta, capace di slanci di generosità e tanto temeraria da rispondergli, contraddirlo e disubbidirgli?

"C'era un caos buono dentro di lei. Opposto al mio, ma spontaneo e colmo di intelligibili ragioni esattamente come il mio".

"Lei era una scintilla di indomita purezza che non temeva nessuna tenebra. Neppure la mia."


Seth e  Soledad: due individui provenienti da esperienze di prigionia e solitudine che adesso sono chiamati a compiere una missione profetica e dagli esiti tutt'altro che scontati.
Due esistenze così differenti, due destini e due nature inconciliabili (immortale lui, mortale lei): cosa possono condividere? Possono mai sperare in un futuro insieme?


Questo primo volume della serie, incentrato su Seth e Soledad, mi ha piacevolmente sorpresa in quanto si è rivelato da subito una lettura davvero appassionante; la storia in sé mi è piaciuta, come anche la presenza delle antiche divinità egizie e i loro modi di interagire e intervenire nella storia in base alle proprie caratteristiche; il ritmo narrativo si mantiene sempre agile e veloce, ci sono momenti avventurosi, altri più romance, e abbondanza di dialoghi.

Ma l'aspetto che più ho apprezzato è stato lo stile dell'autrice: brioso, divertente, ricco di battute salaci e di momenti ironici, che rendono la lettura vivace e spesso comica, in quanto questi dèi - pur con i loro tratti ultraterreni - sono in realtà molto vicini agli umani, nel loro essere volubili, vendicativi, viziati, ipocriti, adulatori ecc..., e questo crea situazioni e dialoghi che fanno spesso sorridere.
A dare un ulteriore tocco umoristico ci pensano anche le note inserite nel testo e che sono delle precisazioni simpatiche e argute da parte di Soledad e Seth, i quali si alternano nella narrazione (in prima persona).

Il mio parere su SETH è, quindi, assolutamente positivo e consiglio il primo libro della serie in particolare a quei lettori che amano l'urban fantasy e il paranormal romance.


SOCIAL DELL’AUTRICE

Facebook     Instagram   -  Link Amazon

lunedì 29 maggio 2023

♠️ RECENSIONE ♠️ SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi




SOTTO IL CIELO DI ROMA di Sira Fonzi è una raccolta composta da sette racconti; sono sette come i colli di Roma, che è la città in cui le storie sono ambientate e che vedono protagonisti donne e uomini di diverse età: anziani soli, ragazze provenienti da un Paese straniero, madri che provano a crescere i propri figli tra mille difficoltà, coppie in crisi, sorelle unite pur essendo tanto diverse caratterialmente.

Storie di vita, di persone come noi che vivono giorno per giorno cercando di "resistere agli urti della
CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 20 aprile 2023
Genere: racconti, narrativa
Collana Urban Jungle
Prezzo: 12.00 €
Nº pagine: 96

vita" *, e che intanto commettono errori, si disperano, piangono, sperano, fanno i conti con delusioni, tradimenti, amarezze, violenza.

A popolare questi racconti sono persone comuni, ciascuna con il proprio vissuto non privo di problemi.

Nel racconto intitolato Chloé, l'omonima protagonista è una ragazza tunisina che assiste una vecchina sola, la cui mente sta perdendo colpi; la vediamo agitata ed euforica al pensiero di vedersi con Andrea, un ragazzo che sembra sensibile e carino, ma l'appuntamento, purtroppo, non andrà come sperato... Al dolore e alla rabbia per l'esperienza che, suo malgrado, dovrà vivere, si aggiungono anche quelli dovuti ai pregiudizi di chi pensa di poter giudicare una donna dal colore della pelle e dalla lunghezza della gonna.

Anche Oxana (La scelta) è straniera (ucraina) ed assiste un anziano un po' burbero, che un giorno, di punto in bianco, fa una proposta che mette la donna davanti a un bivio, ad una decisione che, se presa, farebbe comodo a lei per prima; c'è solo un "piccolo" problema: va contro i principi di Oxana.

Nel racconto La Banda dei fuochi, conosciamo una mamma che ha dovuto fare numerosi sacrifici per amore della figlia, per allontanarla da un padre che aveva preso una brutta strada e da un contesto criminale e pericoloso; la figlia adolescente non comprende le ragioni delle scelte materne, le disapprova e la ritiene un'egoista che si diverte a imporle limiti e a non lasciarla vivere.
La vita sa essere crudele: saranno sufficienti gli sforzi di questa madre per preservare chi ama dal male che c'è sotto il cielo?

Tra queste pagine non c'è solo l'amore materno, ma anche quello tra sorelle e di coppia, e così in Io e mia sorella incontriamo due sorelle diverse tra loro, legate sì, ma una di esse ha sempre nutrito per l'altra un sentimento ambivalente, fatto di amore ma anche di una punta di risentimento; adesso che potrebbe sbatterle in faccia un'amara verità e "vendicarsi", non sente alcun piacere all'idea di farle del male.

Diversa è la situazione della donna protagonista di La cassetta di sicurezza, sposata con un uomo che, scoprirà, non è il marito che credeva fosse; un imprevisto sgradevole le offrirà l'occasione di prendersi la propria rivincita; anche Alice (Trattore) è sposata ma il rapporto con il marito sta avendo dei problemi a causa del lavoro di lui, che lo ha cambiato, rendendolo cinico e insensibile.
Suo marito si sta perdendo e Alice vuole riaver indietro la versione migliore dell'uomo, perchè lei sa che esiste ancora.

Chiude la raccolta Le culotte de cheval, anch'esso incentrato sulla relazione di coppia e sulle fragilità e le insicurezze di cui nessun amore è esente.

Nella loro essenzialità, questi racconti ci presentano delle storie umane complesse, ricche di sfaccettature e contraddizioni, narrate con un linguaggio vivido, realistico e genuino (reso tale anche dall'uso del dialetto romanesco), che permette al lettore di entrare nelle vicende, di emozionarsi, di arrabbiarsi come di sorridere o tirare un sospiro di sollievo.

Si dice che sette sia il numero perfetto, che esprima la globalità, l'universalità, l'equilibrio e che rappresenti un ciclo compiuto e dinamico **; leggendo queste storie non si ha certo l'impressione di essere davanti a dei ritratti di vita perfetti ed equilibrati, ma è giusto così: se l'umanità fosse perfetta, priva di difetti, sbavature, essa non sarebbe così interessante da osservare e raccontare, né così meravigliosa come invece è, proprio in virtù di quelle imperfezioni che accomunano tutti gli esseri umani, ad ogni latitudine, e che ci permettono di sentirci un po' meno soli e un po' più vicini e simili sotto questo cielo.

Ringrazio l'autrice, Sira Fonzi, per avermi fatto dono della copia del libro e non mi resta che consigliarlo a quanti hanno voglia di una lettura sì veloce ma anche profonda, ricca di umanità e scritta molto bene.


 * "Ci vuole un fisico bestiale" (L. Carboni)
** https://www.visionealchemica.com/il-numero-7/

domenica 28 maggio 2023

STORIE DI RISCATTO E DI SPERANZA [ libri a tema ]

 

I libri protagonisti di oggi ruotano attorno al tema   >>  riscatto, speranza  <<  e, come si può immaginare, hanno al centro donne e ragazzi forti e dal carattere determinato, che hanno lottato in tutti i modi per non rassegnarsi a un destino arido di gioie e soddisfazioni, ma prendendo in mano le redini della propria esistenza, dando ad essa la direzione desiderata.



GENTE COME NOI


.
QUANDO LE STELLE VENGONO MENO di Antonella Frontani (Ibs). 

C'è chi si dispera per un amore non corrisposto o per la fiducia tradita, chi vive insoddisfatto e infelice, e chi forse ha trovato il modo per vivere giorno per giorno apprezzando la bellezza delle piccole cose.
Una storia di riscatto e speranza che  insegna a non fermarsi alle prime impressioni ma ad andare oltre ai pregiudizi per guardare la vita senza dare per scontato il suo splendore. 


CANTA, SPIRITO, CANTA di Jesmyn Ward (Ibs).

Cresciuto con una madre incostante, un padre assente (perchè in prigione) e dei nonni che hanno riempito la sua testa di racconti su una natura animata di spiriti e un passato di sangue, il 13enne JoJo  si avvia a diventare grande in una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. 



UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN di Betty Smith (RECENSIONE).

È la storia di riscatto sociale ed umano della giovanissima Francie, una ragazzina dotata di buona volontà e caparbietà, amante della lettura e della scrittura, che non vuol soccombere dinanzi ad una realtà che si aspetta poco da lei in quanto povera. Il romanzo tratta temi come l'importanza di una famiglia attenta alle esigenze di tutti, il valore ed il costo dei sacrifici fatti per raggiungere i propri obiettivi, il saper affrontare di petto le cattiverie della gente, i pregiudizi, il valore dell'istruzione come opportunità per un futuro migliore.




STORIE DAL PASSATO

,

LA CUSTODE DEI PECCATI di Megan Campisi (RECENSIONE)

May Owen è solo una bambina quando diventa una "mangiapeccati", colei che doveva accogliere le 
confessioni dei peccati dei moribondi e mangiarne i cibi corrispondenti alle malefatte, affinché avvenisse "l'espiazione". La vita della ragazza è costellata da povertà, dolore, disprezzo, solitudine,  paura, ma nonostante tutto le remi contro, ella non accetta passivamente il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna e, grazie alla propria forza di volontà e determinazione, riuscirà ad essere padrona del proprio destino.

"Forse la libertà sta nel poter essere più di una cosa. (...) Forse la libertà sta nel poter decidere da sé".


.
SCHIAVA DELLA LIBERTA' di Ildefonso Falcones (Ibs).

Kaweka ha 12 anni quando viene venduta come schiava e portata a Cuba (XIX sec.) per servire presso i ricchi  marchesi Santadoma; ma in lei arde la fiamma della libertà, che la induce a non rassegnarsi al proprio triste destino di soprusi e schiavitù, ma a cercare di lottare per essere una donna libera. Un paio di secoli dopo, una giovane donna, faticosamente emancipatasi grazie agli studi e la determinazione, figlia di una domestica di casa Santadoma, lotta per farsi valere, deve portare su di sé anche il peso del riscatto dalle umili origini e il colore della propria pelle. Un'inattesa visita a Cuba la avvicinerà non solo alle sue radici, faticosamente vissute nel corso della sua intera esistenza, ma anche a una sconvolgente rivelazione sulla storia della propria famiglia.


LE ESILIATE di Christina Baker Kline (Ibs).

Londra, 1840. Evangeline viene accusata di furto e tradotta in una colonia penale in Australia a scontare la propria pena. La sua vita si intreccia con quella di altre donne, tutte impegnate ad affrontare sfide e a combattere per la redenzione e la libertà all'interno di una nuova società.


TESTIMONIANZE DI VITA VISSUTA

-

DALL'INFERNO SI RITORNA di Christiana Ruggeri (RECENSIONE).

Bibi è una bambina di soli 5 anni, miracolosamente sopravvissuta al massacro della propria famiglia (e dei tutsi e hutu moderati) in Ruanda. Ferita, sola, spaventata, ma viva, una volta adulta è pronta a raccontare la propria storia, fatta sì di immense sofferenze, ma anche di voglia di riscatto.

mercoledì 24 maggio 2023

[[ PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - giugno/luglio 2023 - ]]



Carissimi, in questo post diamo una sbirciatina alle prossime uscite in libreria; le prime tre mi interessano in quanto ho letto altri libri degli autori, mi erano piaciuti e quindi volentieri ne seguo le successive pubblicazioni; dell'ultimo ammetto di essere stata attratta dalla copertina ma comunque la sinossi ha incrementato la mia curiosità.

Voi che ne pensate? C'è qualche uscita che solletica il vostro interesse? ^_-


PER CHI CERCA UN PIZZICO DI GIALLO MESCOLATO CON BLACK HUMOR


MORIRE TI FA BELLA
di Stefania Crepaldi



Ed. Salani
272 pp
USCITA 
13 GIUGNO 2023
Mentre sogna di fare la pasticciera, Fortunata lavora col padre Emilio nell'agenzia di pompe funebri di famiglia, come tanatoesteta.
Quando il figlio di un noto gioielliere si suicida, il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin chiede a Fortunata di esaminare il cadavere perché quello potrebbe in realtà non essere un suicidio...

Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia,in cui prende avvio un’indagine pericolosa, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour.



Recensione del libro precedente, sempre con protagonista Fortunata:





**************


PER GLI AMANTI DEI DOMESTIC THRILLER


LA RECLUSA
di B.A. Paris


Nord Ed.
trad. M.O.Crosio

USCITA 
27 GIUGNO 2023


Amélie si sveglia in una stanza buia: è stata rapita e non ha idea di dove sia né come sia arrivata lì. 
Probabilmente è stata drogata, il che spiegherebbe il dolore pulsante alla testa. 
Prova ad aprire la porta, ma è chiusa a chiave: deve arrendersi all'evidenza e realizza, con un sospiro di sollievo, che dopotutto è più al sicuro qui che a casa sua… 

Prima che tutto questo accadesse, Amélie si era trasferita a Londra dopo la morte del padre e per cercare un impiego che le permettesse di mantenersi e di studiare alla facoltà di legge. 

Ma invece di un lavoro aveva trovato l'affascinante e ricco Ned Hawthorpe, che le chiede di diventare sua moglie, ma solo per un mese. Poi divorzieranno e ognuno andrà per la propria strada. 
È una proposta insolita, eppure allettante, così Amélie accetta. 
Si renderà conto troppo tardi che quel mese è soltanto l'inizio…




Libri di B.A.Paris recensiti sul blog:


*************

PER CHI E' ALLA RICERCA DI STORIE CHE ESPLORANO OSSESSIONI E INQUIETUDINI


PORT MUNGO
di Patrick McGrath



Ed. La nave di Teseo
304 pp
USCITA
1° LUGLIO 2023
L'estroso pittore Jack Rathbone si è ritirato, assieme all'amante Vera Savage (anch'ella artista) a Port Mungo, una squallida cittadina fluviale sul Golfo dell’Honduras, nella speranza di poter trovare ispirazione e creare delle opere tali da scuotere il mondo dell’arte fin dalle sue fondamenta. 

Ma in quel paese dei Tropici fuori dalle rotte consuete il tempo sembra essere più lento e denso, l’afa soffocante e le paludi impenetrabili di mangrovie che lo circondano rendono il luogo inospitale ma affascinante, e Jack e Vera, dopo un iniziale idillio scoprono dei lati nuovi, selvaggi e inquietanti, della loro personalità. 

Vera entrerà in una spirale di alcol e tradimenti che la porterà sulla soglia dell’autodistruzione, mentre Jack sarà costretto a occuparsi da solo della figlia Peg che però, sedotta dalla vita dissoluta della madre, morirà misteriosamente durante una gita in barca con la donna. 
Almeno questa è la versione di Jack... 

Port Mungo inizia come una fantasia romantica e bohémien per poi trasformarsi in una storia oscura e inquietante, in un’esplorazione nei meandri più sinistri dell’ossessione, tra arte e amore.

Con il suo incomparabile stile narrativo, Patrick McGrath avvolge e incalza il lettore raccontando, attraverso la voce della devotissima sorella di Jack, Gin, la storia avvincente di una coppia sfortunata. 


LIBRI DI MCGRATH RECENSITI SUL BLOG


************


PER CHI CERCA STORIE DI DONNE E DI SEGRETI DI FAMIGLIA


WEYWARD
di Emilia Hart


Fazi Ed.
USCITA
11 LUGLIO 2023
Tre donne. 
Cinque secoli. 
Un segreto.


Kate, 2019
Kate fugge da un marito violento, lasciandosi alle spalle la sua vita a Londra e cercando rifugio in campagna, al Weyward Cottage, ereditato dalla prozia. 
Tra le mura di quella vecchia casa si nasconde un segreto, nascosto lì dai tempi della caccia alle streghe.

Violet, 1942
L’adolescente Violet è più interessata a collezionare insetti e ad arrampicarsi sugli alberi che a diventare una vera signorina. Finché una catena di eventi sconvolgenti non cambierà per sempre la sua vita.

Altha, 1619
Altha è sotto processo per stregoneria, accusata di aver ucciso un uomo del posto. Conosciuta per la sua misteriosa connessione con la natura e gli animali, è una minaccia che deve essere eliminata.

Ma le donne Weyward appartengono alla natura selvaggia. E non possono essere addomesticate. 
Intrecciando tre storie attraverso cinque secoli, Weyward è un avvincente romanzo sulla resilienza femminile.




martedì 23 maggio 2023

SEGNALAZIONE [ romanzi di recente pubblicazione ]


Buon pomeriggio, lettori!

Oggi vi lascio alcune novità editoriali che, pur appartenendo a generi differenti, trattano tutti e tre tematiche importanti e di grande attualità.


Sotto il cielo di Roma di Sira Fonzi è una raccolta di sette storie ambientate in una Roma
Catartica Ed.
96 pp
12 euro

viva e attuale in cui si mescolano la vita di tutti i giorni, le culture, l’inarrestabile vivacità di una metropoli bellissima e faticosa.
La violenza sulle donne, l’eutanasia, il degrado delle periferie sono solo alcuni dei temi trattati.
La raccolta offre una visione ampia di situazioni esistenziali di facile universalizzazione, spunti di riflessione sulla molteplicità della natura umana, sul suo saper cambiare e adattarsi.
Il distacco è il filo rosso che lega le storie: allontanamenti ponderati o precipitosi, messi in atto dai protagonisti, con forza e determinazione, allo scopo di migliorarsi o superare un frangente critico delle loro vite.

L'autrice.
Sira Fonzi nasce e vive a Roma. Ama gli animali, il mare e l'arte in tutte le sue forme.
Nel tempo libero le piace leggere, scrivere e immortalare con la sua Reflex dettagli di vita urbana ed emozioni.
Nel 2019 inizia a condividere in rete la sua passione per la scrittura ed entra a far parte dello staff di Writers Dreams,
community di scrittori, lettori e professionisti dell’editoria. Nel 2021 partecipa alla fondazione del forum letterario Costruttori di Mondi. Da maggio 2021 collabora con la redazione della rivista letteraria mensile Distruttori di Terre.
Ha pubblicato Tra Terra e Infinito (Aletti Editore, 2008), Anime in Transito (David and Matthaus, 2015) e ha partecipato a diverse raccolte di AA. VV. tra cui Impronte (Pagine, 2012)
.


**************

ASSEDIO MORTALE A MILANO di Ippolito Edmondo Ferrario (Fratelli Frilli Editori, 448 pp, 18,90 euro) è un romanzo noir che tratta temi molto attuali e complessi: immigrazione, campi profughi lager, onlus; ma anche intolleranza, razzismo e attentati. 

La metropoli meneghina, d’improvviso, viene presa d’assalto e messa sotto assedio da falde violente di extracomunitari che travolgono un’intera città, coinvolgendo famiglie di immigrati spaventati e inermi di fronte a tanto caos. Ma cosa sta succedendo a Milano? Solo un uomo, Raoul Sforza, noto banchiere conosciuto per la sua irritante schiettezza e indifferenza verso il genere umano, può rimettere le cose in ordine. Le istituzioni preposte hanno perso il controllo della città o, più facilmente, non lo hanno mai avuto?

L'autore.
Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, è uno scrittore milanese. Si è occupato dello studio e della divulgazione della Milano sotterranea attraverso numerosi saggi. Ha scritto libri sull’epopea dei mercenari italiani nelle guerre post-coloniali e biografie inerenti agli anni di piombo. Ha pubblicato per Ugo Mursia Editore, Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori, Ritter e Ferrogallico. Con Il banchiere di Milano (Fratelli Frilli Editori, 2021), seguito da I diavoli di Bargagli (Fratelli Frilli Editori, 2022) ha dato vita al personaggio seriale del “banchiere nero” Raoul Sforza qui alla sua terza indagine. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato: Il pietrificatore di Triora (2006), Triora. Il paese delle streghe. Storia, itinerari, curiosità, gastronomia (con Elisabetta Colombo, 2007), Il collezionista di Apricale (2007), Le notti gotiche di Triora (2009), Ultimo tango a Milano (2018) e La Gorgone di Milano (2019) scritto a quattro mani con Gianluca Padovan
.


**************


È in libreria il nuovo romanzo scritto a quattro mani: Le firme rubate – quindici giorni per non morire  di Maria Giovanna Farina e Max Bonfanti (ed. Unicopli).  
Una storia avvincente, un romanzo che sa far riflettere.

Ambientato tra Milano, la Val d'Aosta e Bruxelles, il romanzo narra una storia paradossale dove un ex intagliatore di diamanti, Mattias, riceve un plico contenente 50.000 euro in contanti da un mittente anonimo. 
Cosa vorrà in cambio? 
Da questa domanda parte un percorso di riflessioni profonde e nevrotiche: cosa avremmo fatto tutti noi in una simile situazione? 
L'aiuto di un rappresentante delle forze dell'ordine e di un criminologo lo aiuteranno a scoprire una nuova realtà. 
Legami familiari da rinsaldare e/o da scoprire sono lo sfondo di una storia dove si cela anche una lucida follia da cui difendersi. 
La vicenda narrata conduce nella profondità di noi stessi e fornisce un suggerimento importante, quello di imparare ad andar oltre le apparenze... tutto non è come appare. 
In copertina il volto di una donna, opera di Flavio Lappo, un grande amore del protagonista che non compare direttamente nella storia ma che è determinante per l'intera vicenda narrata e capace di dare lo spunto per riflessioni su temi attuali. 
Gli autori fanno dono ai lettori di un seminario propedeutico alla disassuefazione dal vizio del fumo, metodo ideato da Max Bonfanti. Il commissario Bullè, personaggio chiave per le indagini, rompe uno stereotipo e smette di fumare, non lo vedremo più avvolto da una nuvola fumo durante gli interrogatori non per il divieto della legge, ma perché ha seguito il metodo conosciuto durante il seminario che ha seguito personalmente.


Gli autori.
Maria Giovanna Farina è filosofa, consulente, formatrice e analista della comunicazione. Studiosa ed esperta di relazioni, è autrice di diversi romanzi e saggi dallo stile divulgativo, volti ad affrontare le difficoltà esistenziali, e si è concentrata sulle difficoltà femminili nel campo dell’amore e delle relazioni. Organizza e conduce conferenze, in particolar modo contro la violenza di genere.

Max Bonfanti, filosofo analista e scrittore, collabora da vent’anni con Maria Giovanna Farina. Insieme hanno fondato Heuristic Institution: un luogo di studio e di lavoro dove si dedicano anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali. Ha inoltre messo a punto un metodo per la disassuefazione dal vizio del fumo ed è studioso delle dinamiche del pianto
.


domenica 21 maggio 2023

** RECENSIONE ** GLI OCCHI DELLA NOTTE di Marina Visentin



Una bambina di sette anni viene ritrovata morta in un parco in una fredda giornata di fine novembre, a Milano. Dai primi momenti l'indagine si rivela complessa in quanto non accompagnata da alcun indizio, anche minimo, che possa aiutare il vicequestore Giulia Ferro - a capo del caso - a preferire una pista ad un'altra.
Diverse sono le ipotesi che si affacciano ma tutte sembrano confluire in un vicolo cieco.
Non succede sempre ma, a volte, la soluzione è più vicina di quanto sembri e, anzi, è sempre stata lì: sotto gli occhi.


GLI OCCHI DELLA NOTTE 
di Marina Visentin



Società Editrice Milanese
272 pp
19 euro
Aprile 2023
È autunno inoltrato, le giornate sono già fredde e il buio scende presto: sarà per questo che tanto di bambini che giocano quanto di adulti, ce ne sono davvero pochi nei parchi, in questi pomeriggi di novembre; purtroppo, è nei pressi di uno di essi che viene rinvenuto il cadavere di una bambina di soli sette anni.
Si chiamava Cinzia e il suo corpicino viene ritrovato in una condizione che fa raggelare il sangue, perché a rendere più cupa la già dolorosa certezza di una morte, c'è anche il drammatico pensiero di come e per quanto la piccola possa aver sofferto, prima di morire e prima che il suo corpo fosse trattato come un oggetto da buttar via...

È un caso emotivamente pesante per tutti, e il vicequestore Giulia Ferro non riesce a non provare una profonda empatia per quella bimba alla quale la vita è stata brutalmente spezzata.

Da chi? Perché?

Per arrivare a dare risposte certe a queste logiche domande, c'è molta strada da fare perché da subito è chiaro come in quel parco (Parco Nord) non ci sia nulla che possa aiutare la polizia a cominciare a farsi un primo quadro della situazione.

Le indagini partono immediate e frenetiche: bisogna ricostruire la scena del crimine, ascoltare i testimoni, raccogliere elementi, isolare le persone che potrebbero per qualsiasi motivo rientrare in una rosa di sospettati, capire com'è morta la piccola, quando e quanto tempo prima rispetto al ritrovamento.
E, non ultimo, dov'è morta?

Tra le poche certezza, una spicca su tutte: la bambina non è morta nel parco, ma ve l'hanno portata. Come? Venendo da dove, da quale direzione? In quale posto è accaduto l'omicidio?

La scena del crimine: se non si ricostruisce e non si individua questo elemento fondamentale, non sarà possibile venire a capo di nulla.

Intanto Giulia, con la collaborazione della sua squadra e, in particolare, del valido ispettore Alfio Russo, comincia a interrogare e cercare di riempire tutti quei vuoti dovuti all'assenza di informazioni utili; c'è qualcuno che potrebbe diventare oggetto di interesse e su cui potrebbero convergere le indagini, ma a Giulia non convincono molto.

C'è l'ex marito di una delle maestre della piccola, il cui passato di condanne per violenze domestiche e revenge porn, gioca a suo sfavore; ci sono dei testimoni che segnalano la presenza, nei dintorni del parco della scuola, di un ragazzo dall'aria stravagante e poco rassicurante. 
E che dire del padre di Cinzia, un uomo coinvolto negli affari della 'ndrangheta in Lombardia?

Non ultima, un'altra ipotesi si affaccia: se dietro l'assassinio della piccola vittima ci fosse una rete di pedofili??

Insomma, il questore e il sostituto procuratore, da una parte, incoraggiano Ferro a darsi da una mossa, dall'altra si raccomandano cautela; Alfio e Giulia non sanno che farsene delle inutili e sciocche raccomandazioni dei superiori, e si danno da fare lavorando al caso senza sosta, provando a mettere in ordine le informazioni certe, che però, in realtà, sono scarse e, a ben guardare, non sono poi così certe e solide!

Chi è l'ultima persona ad aver visto Cinzia?

La risposta a questa domanda è semplice e difficile al contempo: la sorella (anzi, sorellastra) maggiore di Cinzia racconta di essere andata al parco con la sorellina dopo le 16 e prima delle 17; con loro c'era anche il fidanzatino di Alice, l'italo-cinese Leonardo Hu.
Cosa è successo in quel parco in un arco temporale che, in fin dei conti, è riducibile a una manciata di minuti?
Un'addoloratissima - e piena di sensi di colpa - Alice dice di essersi distratta davvero per pochi secondi (si sa. quando si è col fidanzato, capita di essere "impegnati" a fare qualcosa di più divertente che badare alla sorellina che gioca), che però sono stati sufficienti affinché di Cinzia si perdessero le tracce.
Incredibile: una bambina di sette anni, in capo a pochi minuti, sparisce da un parco... e senza che nessuno abbia visto nulla! Volatilizzata!!

L'ha presa qualcuno? Se sì, possibile che la piccola non abbia gridato?
E se lei stessa avesse seguito "l'adescatore"? Ma in tal caso, significa che lo conosceva, no?

Insomma, Giulia si arrovella formulando, assieme a Russo, domande, ipotesi, abbozzando risposte, teorie... ma niente pare emergere di concreto, di utile.
È come se ci fosse un enorme buco in quell'arco temporale, una voragine che ha inghiottito la povera bambina, che nessuno ha visto viva - dopo Alice - e che ricompare... morta!

Eppure la soluzione è necessariamente da qualche parte: va "solo" cercata, con tenacia, perseveranza e continuando a ragionare.

Il vicequestore Ferro non si dà pace, non fa che pensarci e col passare delle settimane, nonostante non si giunga a nulla di risolutivo e nonostante lo scoraggiamento, lei non molla, ma continua a fare supposizioni, immaginare scenari, a interrogare anche chi è stato già ascoltato più di una volta, a visionare filmati, a fare avanti e indietro lungo le strade vicine al parco..., a cercare i dettagli, perché evidentemente le risposte non risiedono in qualcosa di eclatante, ma in quei particolari quasi invisibili, le quali facilmente sfuggono se si è troppo concentrati su alcune cose e meno su altre che, all'inizio, erano state scartate, magari anche senza una ragione in particolare.

A dare un contributo rilevante ci pensa un attento esame autoptico, cui seguono gli arguti suggerimenti di Alfio, che forniscono un elemento - ancora vago ma è sempre meglio di niente - interessante circa il tipo di luogo in cui Cinzia potrebbe essere stata portata prima di morire, e in cui molto probabilmente è stata uccisa.

E poi c'è un macro elemento da considerare bene e che non è per nulla scontato o irrilevante: la famiglia di Cinzia.

Nessuna famiglia è perfetta e, spesso, dietro la facciata di allegria e concordia, possono celarsi dei segreti, dei risentimenti, ombre e tensioni che sono un po' come una pentola a pressione pronta ad esplodere.

E lei, Giulia, ha le spalle rese larghe dalla propria situazione famigliare particolare, disgregata e fonte di sofferenze, fantasmi, questioni irrisolte, che gravano sul suo cuore e che la morte di Cinzia hanno, in qualche modo, portato a galla, come "una puntura di spillo che apre caverne di dolore, voragini di senso."

Per quanto dolorose, le sue esperienze personali l'hanno resa la donna che è adesso e, a modo loro, hanno acuito il suo sguardo e affinato il suo istinto, così da indirizzarla sulle tracce della verità andando oltre le apparenze, cercando le risposte là dove nessuno aveva controllato, impegnati tutti, com'erano, a cercare, piuttosto, un ago in un pagliaio.

La soluzione, alla fine arriverà, ma la consapevolezza di aver trovato il colpevole costituirà una ben magra consolazione: tutte le morti sono ingiuste..., ma alcune più di altre e, di certo, non può esserci né una vera soddisfazione né alcun altro sentimento positivo nell'aver chiuso un triste cerchio attorno alla morte di un'innocente.

"Giustizia sarà fatta? Ma quando mai? E che dire poi della verità? Sì, forse qualcosa che somiglia alla verità riusciremo anche stavolta a tirarla fuori, come un coniglio dal cappello. Ma che cosa ce ne faremo mai di tutta questa luminosa verità?"


"Gli occhi della notte" è un bel giallo ambientato a Milano ai nostri giorni, che si è rivelato una lettura senza dubbio appassionante perché l'autrice tiene il lettore sospeso sino alla fine, per poi dargli le risposte alle tante domande che caratterizzano il caso della piccola Cinzia. Sono diversi gli elementi di questo romanzo che mi sono piaciuti, a cominciare dalla protagonista, Giulia Ferro, che è un vicequestore competente, professionale, diligente e tenace, con un gran senso pratico, una mente perspicace e intuitiva e, soprattutto, una necessaria empatia, che le permette di conquistare la fiducia delle persone con cui interagisce, anche con quelle diffidenti, per pregiudizio, verso la polizia.

Alfio Russo è il collaboratore ideale perché, oltre ad essere efficiente e sveglio, è anche simpatico, dalla battuta pronta, e sa come stemperare tensioni e far sorridere il suo superiore, che tende a sorridere poco e a innervosirsi piuttosto in fretta.

Mi è piaciuta l'ambientazione autunnale e milanese, e non si può non notare come l'autrice sia dettagliata nel condurci nella zona interessata, dandocene un'idea molto chiara e realistica; non ultimo, ho trovato interessante l'attenzione data alla scena del crimine e l'urgenza di individuarla con certezza, per poter mettere insieme tutte le tessere in modo coerente.

Concludendo, è un romanzo che ho gradito non soltanto per l'elemento giallo in sé, ma ancor prima per la caratterizzazione dei personaggi e per l'ambientazione precisa e ben descritta, aspetti che contribuiscono a conferire agilità alla scrittura. 

Consigliato, in special modo a chi ama i gialli.


venerdì 19 maggio 2023

⛪RECENSIONE ⛪ LA CHIESA DELLA SOLITUDINE di Grazia Deledda

 

Nella cornice autentica di una realtà contadina, abitata da gente semplice e legata alla propria terra, ricca di credenze, usanze e superstizioni, si staglia il ritratto verace e genuino di una donna dall'animo forte ma dal corpo ferito, nel cui interiore si svolge una sofferta battaglia tra il suo desiderio di dare e ricevere amore e la rassegnazione a una vita di solitudine.



LA CHIESA DELLA SOLITUDINE 
di Grazia Deledda


Scrivere Edizioni
142 pp
"...tu sei come la vita, che desta tante lotte e bramosie, e lascia tutti delusi."

La 28enne Maria Concezione è appena tornata dall'ospedale, dove è stata ricoverata per subire un'operazione al seno; il medico s'è raccomandato che ella occupi il tempo che Dio le donerà conducendo una vita tranquilla, priva di forti emozioni e di inutili strapazzi.

La consapevolezza di avere un cattivo male nel proprio corpo (la mammella che non c'è più è lì a ricordarglielo in ogni momento) e che molto probabilmente esso ben presto le chiederà il conto, spinge la donna a convincersi che per lei non ci sia spazio, su questa terra, per la felicità, per un futuro pieno di amore, di un marito e men che meno di figli.


"Anche la sua anima rabbrividiva di freddo, di tristezza, di paura: improvvisa paura della vita, dei giorni che l'aspettavano tutti eguali, sempre eguali, senza più amore né speranza."


Non ha che la sua amatissima madre, Giustina: con lei vuol trascorrere i suoi giorni - tanti o pochi che siano, come la Provvidenza vuole -  in solitudine, nella pace e nella tranquillità della loro modesta ma dignitosa casina, collegata ad una chiesetta spoglia in cui si respira un'aria pregna di sacralità e fede; la cappella è stata fatta costruire dagli antenati paterni della donna, i quali, avendo purtroppo condotto esistenze non sempre rette e onorevoli, hanno provato ad espiare i propri peccati attraverso quest'atto  di devozione alla madonna.

La vita di Concezione e Giustina è caratterizzata da azioni quotidiane semplici e rassicuranti: cucinare, rassettare e pulire casa, cucire per guadagnare qualcosina e accogliere con simpatia e generosità i tanti paesani che vanno a trovarle costantemente, compresi i più poverelli ai quali mamma e figlia donano cibo e altre necessità, con discrezione e senza farli sentire umiliati.

Concezione è una donna piacevole d'aspetto e di fisico e non sono in pochi a corteggiarla; in particolare c'è un uomo, più giovane di lei e forestiero (viene dal Piemonte), che soggiorna nel loro paese per ragioni di lavoro: si chiama Aroldo, è un bravo ragazzo e non fa che gironzolare attorno alla casa dell'amata, la quale ha in effetti ricambiato l'interesse del giovanotto prima dell'operazione; adesso, però, le cose sono mutate per Concezione, che sente di non avere più diritto ad una vita normale a causa della malattia e, in virtù di questo scoraggiante pensiero, cerca di disilludere lo spasimante, di tenerlo a distanza e di trattarlo con cortese freddezza per spingerlo a rassegnarsi.

"...l'ombra del suo avvenire non l'abbandonava: le pareva di essere come una monaca, che non può e non vuole sciogliersi dai suoi voti: e se respingeva Aroldo era per il bene di lui, per amore e non per altro".

Ma Aroldo è tenace e testardo e, anche se i sentimenti non vengono spazzati via dai rifiuti di Concezione, pure lo spingono a commettere degli errori per orgoglio, per dispetto, e ad avere una condotta che potrebbe ritorcersi contro sé stesso.

Ad irritare e addolorare ulteriormente Concezione ci pensano altri problemi: ci sono alcuni paesani, che da sempre frequentano la casa con la chiesetta, ricevendo un'ospitalità gentile e amichevole da parte di Giustina e figlia, ma ultimamente arrivano con spavalderia e prepotenza per proporre alla giovane dei matrimoni.
Il burbero Felice Giordano ha ben due nipoti tra cui Concezione potrebbe scegliere, e la chiacchierona Maria Giuseppa ne ha uno che, seppure un po' tardo di mente, sicuramente è un bel pezzo d'uomo.
Sebbene tutti promettano alla donna di farla vivere come una regina, Concezione intuisce che, in realtà, essi sono al corrente del fatto che il suo defunto padre abbia lasciato a moglie e figlia un rispettoso gruzzolo, da parte. Insomma, le donne non saranno ricchissime, ma hanno ciò di cui abbisognano per vivere e anche qualcosina di più, tanto da poter donare a chi è nel bisogno.

Concezione è oltremodo indignata dall'atteggiamento di queste persone e lo dimostra apertamente, manifestando tutto il suo malcontento e ripetendo con fermezza che lei non ha alcuna intenzione di sposarsi: vuol vivere e morire accanto alla cara madre, ai piedi della statua della sua madonnina, facendo la carità e godendo di un'esistenza semplice.
Punto.
Del resto, se sta cercando in tutti i modi di far allontanare l'unico uomo che le piace (Aroldo), figuriamoci se potrebbe mai accettare di andare in sposa a dei ragazzetti che non sono ancora neppure uomini!
Fortunatamente, c'è don Serafino a darle una mano, attraverso i suoi consigli e aiutandola a tener lontani i corteggiatori molesti.

Concezione è una donna vigorosa, con un carattere deciso, forte, con una fede "non cieca né fanatica, ma tranquilla e luminosa", sincera anche se non sempre solida (in quanto non priva di dubbi e domande), che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, che sa tener lontane le seduzioni perché conscia anzitutto delle effettive condizioni del proprio corpo, e anche del proprio desiderio di voler espiare degli errori (o presunti tali) commessi in passato e che avevano a che fare anch'essi con l'amore.
Decisa a non voler più sbagliare ed essere causa di sofferenza per altri (oltre che per sé stessa) e che la malattia non le permetta di avere dei progetti relativi alla costruzione di una famiglia, Concezione desidera unicamente starsene per i fatti propri, vuol essere lasciata in pace: perché questo suo legittimo desiderio non dev'essere rispettato?

Altro che tranquillità, come consigliato dal dottore: in seguito alle proposte di matrimonio, sotto gli sguardi intriganti della gente impicciona, la povera Concezione dovrà fare i conti non soltanto con l'invadenza di persone che pensano di poterla condizionare, ma anche con la sparizione improvvisa dello stesso Aroldo e, soprattutto, con il tumulto di pensieri, emozioni, paure e desideri che le si agita nell'anima e che neppure le preghiere riescono a placare.


Questo romanzo della scrittrice sarda Grazia Deledda (vincitrice, nel 1926, del Premio Nobel per la Letteratura) è stato pubblicato nel 1936 (anno della sua morte) ed affronta varie tematiche: la malattia, l'amore, la famiglia, la sofferenza, il peso dei peccati propri e altrui e la necessità di espiarli, la fede che, per quanto forte, non è esente dall'assalto di dubbi, inquietudini, insicurezze, caratteri propri della condizione umana e della sua intrinseca fragilità. 

Maria Concezione è un bel personaggio femminile, prima di tutto perché la sua personalità è delineata con maestria e realismo, e poi ha dei tratti "moderni" rispetto al tempo in cui vive: ha uno spirito indipendente, è umile e modesta ma non debole e remissiva; è una brava e premurosa figlia, veglia sulla propria casa con dignità e coraggio, ma ella è comunque figlia del contesto in cui vive.
È una donna cresciuta all'ombra della religione ed è infatti disposta a sacrificare la propria felicità sull'altare dell'espiazione di peccati che il lettore, dall'esterno, neppure ritiene tali e questo fa apparire le decisioni e i comportamenti della protagonista come esagerati e irrazionali, ma è chiaro, come dicevo, che la storia e i personaggi vadano contestualizzati per essere compresi.

Non soltanto stiamo parlando di un'Italia degli anni Trenta, ma siamo in un piccolo paese della Sardegna, in una realtà rurale abitata da persone dai modi di fare schietti e rozzi (che si tratti dell'omone che parla sempre con un tono di voce alto alla donna pettegola che ficca il naso dove non deve, entrambi convinti di poter fare i prepotenti in casa d'altri): è un contesto umano rustico e selvatico, ben riflesso nell'ambiente naturale circostante che, lungi dall'essere descritto in maniera impersonale e oggettiva, è anch'esso un personaggio a tutti gli effetti, profondamente vivo, con le sue asperità e contraddizioni (come lo è l'essere umano, appunto).

Ho apprezzato questo libro della Deledda, ho avuto modo di cercare informazioni sulla sua vita, opere e tematiche, e poiché è stata una scrittrice prolifica, conto di leggere altro di questa scrittrice, che ad oggi è l'unica italiana ad aver vinto il Nobel per la Letteratura.

Classico consigliato!

mercoledì 17 maggio 2023

👃RECENSIONE 📚 L'ANNUSATRICE DI LIBRI di Desy Icardi



Il magico e meraviglioso mondo dei libri, il fascino dei volumi antichi nascosti tra gli scaffali impolverati delle biblioteche, personaggi particolari e vivaci e una trama briosa e divertente sono gli ingredienti di   questa allegra e graziosa commedia ambientata nella Torino degli Anni Trenta e Cinquanta.


L'ANNUSATRICE DI LIBRI
di Desy Icardi


Fazi Ed.
408 pp
Nel 1957 Adelina ha quattordici anni e la famiglia (per sottrarla a un possibile corteggiamento da parte di un ragazzo) la manda da una zia vedova che vive a Torino: la zia Amalia Peyran, donna pratica e concreta, che definire parsimoniosa è un eufemismo.
Lei ha il braccino corto su tutto: è "tirchia" d'attenzioni e di dimostrazioni d'affetto verso questa nipote così giovane e lontana da casa; lo è nel provvedere in maniera adeguata alle esigenze della stessa, fornendole abiti caldi o un'alimentazione adatta a un'adolescente.
Eppure è ricca, avendo sposato, quand'era ragazza, un colonnello, tale Gottardo Peyran, morto però poco dopo le nozze, in Africa.

La narrazione prende due direzioni: una si concentra sul presente e su Adelina, l'altra è un lungo flashback che vede al centro proprio Amalia e il suo passato da ballerina e soubrette.

Adelina è una ragazza buona, mite e diligente ma purtroppo a scuola viene additata come somara, in particolare dal reverendo Keller, professore severo, rigido ed esigente.
Oltre ad essere bersaglio dei rimproveri di quest'ultimo, Adelina deve sopportare anche risatine e prese in giro da parte delle compagne di classe, che le sghignazzano dietro sia per il modo di vestire (troppo semplice, da contadina poverella) che per le sue evidenti difficoltà nella lettura: la ragazza, infatti, non riesce più a leggere già da un po' di tempo, le parole le ballano sotto gli occhi e questo le impedisce di aprire i libri per studiare con profitto, così da andare alle interrogazioni preparata.
Per aiutarla a studiare, Keller pensa bene di affiancarle la brillante e arguta compagna Luisella. 

Quest'ultima vive col padre, il notaio Vergnano, in una grande casa, con tanto di domestici; Luisella è una ragazzina intelligente, che ama leggere, è sicura di sé e non teme di rispondere, anche con un pizzico di sfacciataggine, agli adulti, cosa che la timida Adelina mai si sognerebbe di fare.

Nei pomeriggi in cui si frequentano per ripassare insieme, le due ragazze allacciano una bella amicizia, che le porta a conoscersi meglio, tanto da prendere l'una le difese dell'altra, quando serve.

Adelina, inoltre, sembra trarre beneficio dallo studio in compagnia dell'amica, ma in realtà ella fa una scoperta su sé stessa sensazionale, che la lascia sgomenta e confusa; ci sono dei libri che emettono profumi forti e ben precisi, e annusandoli Adelina riesce a fare qualcosa di inimmaginabile: "leggerli", conoscere le storie e i personaggi di cui si narra nei libri!
Pur non leggendone una sola riga, ma soltanto accostando il naso alle pagine e odorandole, Adelina riesce a conoscere ciò che in essi è scritto, col vantaggio di non doverlo fare con gli occhi e di terminare un libro anche molto grosso in pochissimo tempo!
Ma questa capacità straordinaria di leggere con l’olfatto ha i suoi contro: le provocano delle violente fitte alla testa, portandola quasi fino allo svenimento. 

Nonostante l'arte di annusare libri sia accompagnata da questi malesseri, Adelina non riesce a fare a meno di esercitare il suo incredibile e misterioso talento, non solamente per via della scuola (il profitto scolastico migliora) ma proprio per il puro gusto di immergersi nelle storie più diverse, alcune romantiche, altre avventurose, altre meno divertenti, ma tutte ugualmente apprese attraverso questo canale insolito...: il suo naso!

Questo talento, però, ben presto diventa per lei un pericolo.

Quando il reverendo Keller scopre che quest'allieva sempliciotta, da lui definita somara, è in grado di "leggere"  in poco tempo anche volumi vecchi e scritti in diverse lingue, capisce di trovarsi al cospetto di una figura che egli aveva sempre creduto essere una "leggenda": chi avrebbe mai pensato che esistessero davvero delle persone capaci di "leggere con l'olfatto" e che Adelina potesse essere un'annusatrice?

È una scoperta che ha dell'incredibile e Keller non la tiene per sé, ma la condivide con il papà di Luisella, il quale è implicato in traffici non sempre chiari e ha una vera passione (o meglio, ossessione) per i libri antichi e di valore, in particolare per il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato da alcuno. 

E se quella ragazzetta ingenua fosse in grado di decifrare con il suo nasino il testo in questione? Chissà cosa vi è scritto, tra quelle pagine, chissà a che scoperta si potrebbe giungere! 

Vergnano, avido ed egoista, vorrebbe che Keller sottoponesse alla ragazza il manoscritto, così da decifrarlo; il religioso, però, mostra forti perplessità in quanto è a conoscenza di come il talento di annusatrice richieda sforzi fisici non indifferenti e, se abusato, potrebbe provocare del male all'ignara Adelina.

Purtroppo, il notaio se ne inventerà una più del diavolo pur di raggiungere il proprio scopo.

Il secondo filone narrativo, come vi dicevo, riguarda zia Amalia.
Leggiamo, quindi, della sua giovinezza, delle umili origini, di come abbia cercato di farsi strada a Torino lavorando prima presso una modista e poi nei teatri, al seguito di una compagnia di comici, prestigiatori e soubrette.
Sorridiamo leggendo di come abbia cercato in tutti i modi di farsi sposare da un uomo ricco, così da non dover più lavorare, ma senza mai cedere e far cadere "la monetina in mezzo tra le ginocchia" prima di convolare a nozze, errore che avrebbe potuto bollarla come una donna facile e quindi non da sposare.
E invece Amalia, grazie agli scaltri consigli dell'amica e collega Caterina, ha saputo "costringere" il colonnello Peyran (un uomo abbondante, sia di che di grasso corporeo) a impalmarla.

Gli anni passano, è vero, Amalia ha superato i cinquant'anni e non è più fresca come una rosa, ma la voglia di accaparrarsi un altro marito non l'ha abbandonata di certo e, desiderosa di essere ancora notata, si lascerà incantare dal fascino di un uomo affascinante e colto, ma poco onesto.

Desy Icardi ha costruito una galleria di personaggi particolari ed eccentrici e un intreccio di dinamiche e situazioni vivaci (con un pizzico di mistero) dai risvolti umoristici, che strappano molti sorrisi e che sfociano in una dimensione deliziosamente surreale, - passatemi il termine - "paranormale" (leggere con l'olfatto); grazie a una scrittura coinvolgente, il lettore è immerso in un'atmosfera vintage (ricordo la doppia ambientazione - anni '30 e fine anni '50) molto piacevole, che ricorda i film del passato, le belle commedie in bianco e nero. 
Per chi ama i libri e la lettura, questo aspetto del saper leggere con un senso diverso dalla vista è sicuramente interessante e originale ed è raccontato in modo da affascinare il lettore, che quasi avrebbe voglia di condividere lo stesso dono di Adelina per poter soddisfare l"insaziabile fame di lettura utilizzando più sensi.
Mi sono piaciuti i riferimenti letterari, che sono abbondanti e rimandano a tanti libri, il che potrebbe essere di stimolo a leggere certe opere molto famose della letteratura, se ancora non lo si è fatto.

Quella di Adelina è una storia che ha i contorni di una fiaba, in cui una ragazza semplice, umile, che sembra destinata ad essere la classica compagna di scuola invisibile, scopre di avere delle capacità fuori dall'ordinario, che fanno di lei una lettrice molto speciale.

Consiglio questo romanzo a chi desidera immergersi in una lettura che, facendo leva sull'amore per i libri, sa come intrattenere con garbo il lettore.

Di questa autrice, in precedenza, avevo letto soltanto il racconto IL FANTASMA DEL LETTORE PASSATO, in cui ritroviamo madama Peyran e l'avvocato Ferro, avido lettore. 


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...