martedì 27 settembre 2022

|| RECENSIONE || LA PSICOLOGA di B.A. Paris



Un complesso residenziale apparentemente sicuro, in cui le famiglie residenti vivono e interagiscono tra loro formando una piccola comunità di amici sempre disponibili l'un per l'altro.
In un posto così in tanti desidererebbero vivere, ma non sempre ciò che sembra incantevole e attraente dall'esterno poi lo è anche visto da dentro.
E tra le mura di quelle case belle, comode e tutte uguali, possono nascondersi molti segreti e pericoli.



LA PSICOLOGA
di B.A. Paris


Editrice Nord
trad. M.O. Crosio
384 pp
Alice e Leo stanno insieme non da molto ma sono già intenzionati ad andare a convivere a Londra; lei è pronta a lasciare l'amato cottage ad Harlestone (non a venderlo, quello no: è troppo affezionata a quel luogo, dove ha lasciato molti cari amici) e lui è disposto a restare a lavorare Birmingham, per poi raggiungerla nella loro nuova casa nel week end, così da stare insieme più tempo.

La casa su cui Leo ha messo gli occhi è all'interno di complesso residenziale chiamato "The Circle", chiuso da un cancello (il che è positivo in quanto lo rende più sicuro), al centro c’è una bella piazzetta con giardino e intorno le villette, tutte uguali per stile e dimensioni.

Alice è perplessa sulla scelta del fidanzato perché le sembra che quella villa sia troppo grande e, quindi, costosa, ma lui la rassicura: il prezzo è vantaggiosissimo e sarebbe da folli lasciarsela scappare!

E così i due prendono casa insieme e si trasferiscono, cercando pian piano di famigliarizzare con le altre persone del Circle.
A dirlo sembra semplice ma così non è: le coppie sono tutte affiatate tra loro e non tutte le donne paiono amichevoli, almeno non a una prima occhiata.
Ci sono Maria ed Eve che si dimostrano da subito carine e affabili, come anche i loro mariti (Tim e Will); poi ci sono Tamsin e il marito Connor, Cara e Paul, e la coppia più anziana, Lorna ed Edward.

Per cercare di stringere amicizia, Alice organizza un aperitivo a casa, invitando tutti i residenti; qualcuno vi andrà, qualcun altro no, ma a gettare un'ombra di sospetto e perplessità ci pensa un ospite non invitato: uno sconosciuto, infatti (che inizialmente Alice scambia per il marito di Maria) si imbuca alla festicciola, non dicendo il proprio nome ma dimostrando solo una strana curiosità per quel luogo, per poi svignarsela di soppiatto.
Di chi si tratta? Solo di un impiccione curioso che ha il vizio di infilarsi in feste private?

Leo cerca di tranquillizzare la fidanzata: la casa è sicurissima, dotata di videocitofono e codici per aprire il cancello ed entrare. Insomma, non c'è da aver paura e sicuramente quell'uomo sarà stato un intruso che aveva voglia di mangiare e bere gratis e a cui la povera Lorna ha aperto per sbaglio.

Fatto sta che di notte i due sentono rumori e, con essi, la sensazione che qualcuno si introduca in casa; vero è che, una volta accese le luci e fatto il giro della casa, appurano di essere soli e che di effrazioni non ce ne sono state.

Alice nota, però, che attorno alla loro nuova casa si aggira una strana atmosfera e le capita di sentire per caso Tamsin (che poi è l'unica a non aver accolto i nuovi arrivati a braccia aperte, anzi, guarda Alice con aria torva e poco amichevole) chiedere ad Eve con che coraggio Alice sia tanto tranquilla sapendo che in casa sua...

In casa sua... cosa?
Lo saprà presto e la notizia la sconvolgerà.

Infatti, una mattina si presenta a casa l'uomo che si era intrufolato al party in giardino: si chiama Thomas e dice di essere un investigatore privato. L'uomo le fa una rivelazione scioccante: la precedente proprietaria di quella villa, ora abitata da Alice e Leo, è stata uccisa due anni prima, nella camera da letto. Si chiamava Nina Maxwell ed era una psicologa.
Egli è lì per continuare a cercare informazioni utili al caso, che a quel tempo fu comunque "risolto": venne accusato di essere l'assassino il marito di Nina, Oliver, il quale però poi si suicidò, gesto che fece pensare a tutti (inquirenti e conoscenti) che in effetti fosse il colpevole e che si fosse tolto la vita per il grande senso di colpa.
Ma, dice Thomas, Helen (la sorella di Oliver) non è affatto convinta che suo fratello - da tutti, compresi gli inquilini del Circle, descritto come un uomo dolce e gentile, incapace di far del male a una mosca - abbia ucciso la moglie. E siccome è molto malata e non le resta tanto da vivere, Helen ha assoldato Thomas affinché prosegua privatamene le indagini e scopra chi ha realmente ammazzato la povera Nina in casa sua.

Alice è sconvolta nell'apprendere che in quella casa nuova di zecca e così accogliente si sia consumato un efferato omicidio; ad aumentare lo shock, e poi la rabbia, è un'ulteriore scoperta: suo marito Leo lo sapeva e gliel'ha nascosto! 
Come ha potuto nascondere un "dettaglio" tanto grave? 
Interrogato, lui si giustifica dicendo che lo ha fatto perché immaginava che lei non avrebbe probabilmente mai accettato di trasferirsi in quella villetta; e poi, Leo sa quanto il fatto che la vittima si chiamasse Nina avrebbe potuto risvegliare in lei dolorosi ricordi.
Sì, perché Alice aveva una sorella di nome Nina, deceduta in un tragico incidente stradale in cui persero la vita anche i genitori; Alice, infatti, non ha famigliari stretti viventi, è praticamente sola e da ormai più di vent'anni a contare per lei sono solo gli amici, tra cui Debbie e Ginny, e lo stesso Leo, al quale ha raccontato i propri tristi trascorsi. Il triplice trauma famigliare l'ha resa particolarmente sensibile (al limite, non di rado, dell'ossessione) verso chiunque si chiami Nina.

Alice è ferita, delusa, amareggiata e non intende sorvolare sulla scorrettezza del compagno, il quale capisce di doverla lasciare sola per farle elaborare la delusione e la rabbia.

Restando sola in quella casa, Alice ha modo di viverla fino in fondo, di accorgersi se qualcosa è stato spostato, di sentire gli strani e indefinibili rumori, stando sempre all'erta di notte, quando i suoi movimentati sogni vengono interrotti dalla vigile sensazione che qualcuno sia lì accanto al suo letto

È una sensazione? Una suggestione dettata ora dalla paura, ora dal desiderio inespresso che lo spirito della defunta Nina (la cui immagine talvolta si sovrappone a quello della sorella) sia ancora lì, come a chiederle di scoprire la verità?
E se fosse invece tutto vero, se realmente qualcuno (che, quindi, ha le chiavi) si intrufolasse in casa, sapendo come muoversi senza far rumore e lasciando pochi e quasi invisibili indizi? In tal caso, chi potrebbe essere: Leo? Uno dei vicini? Se sì, chi?
Ma soprattutto, è l'assassino a tornare sul luogo del delitto? Con quali intenzioni?

Alice è intenzionata a cercare le risposte a ogni domanda e, nonostante la paura, resta in quella casa e intanto fa domande in giro per il Circle, pungolata da Thomas e con lui si confida periodicamente, aggiornandolo qualora scopra informazioni utili.

Come è facile immaginare, non tutti nel residence hanno piacere a parlare di Nina; Eve è quella che chiacchiera di più, mentre Tamsin è la più reticente, forse perché lei e Nina erano molto in confidenza e la sua morte violenta e improvvisa l'ha sconvolta di più rispetto agli altri.

Con suo grande sconcerto, Alice si accorge che questi vicini così amabili sono altresì capaci di chiudersi in un silenzio ostinato e sospetto; non solo, ma si rende conto che c'è chi le dice piccole bugie, chi si apparta per parlare di lei in segreto, chi la spia con insistenza da dietro la finestra, chi le dice apertamente di farsi gli affari suoi e di smettere di far domande in giro perché rischia di farsi dei nemici tra loro.

Insomma, qualcosa di oscuro è nascosto tra le pieghe di quella comunità apparentemente perfetta e frugare nei segreti degli altri potrebbe rivelarsi davvero pericoloso...

Una cosa emerge con sempre più chiarezza: il povero Oliver è quasi sicuramente innocente, eppure i vicini del Circle si sono rassegnati a credere che sia stato lui a uccidere Nina.
E Nina, dal canto suo, era una donna dai tanti impegni, generosa, pronta a rendersi disponibile a fare favori a tutti..., forse anche troppo.
E se all'interno del Circle si nascondesse un probabile amante ferito e fosse lui la mano assassina?

I dubbi sono tanti e più ne parla con Eve, Tamsin e gli altri, e più aumentano, e con essi la sensazione di essere osservata ed esposta alla possibilità di essere aggredita.

La narrazione (in prima persona) del presente è alternata da brevi flashback, in cui assistiamo a delle sedute psicoterapeutiche in cui le pazienti (tutte donne) espongono i loro problemi coniugali al/alla psicologo/a.

È un thriller che ho letto davvero tutto d'un fiato perché la penna dell'autrice scorre molto molto fluida, agile nello stile e nel ritmo, e quest'ultimo è modulato in base ai momenti di maggiore o minore tensione; mi è piaciuto il contesto del complesso residenziale bello e tranquillo perchè incarna un tipo di abitazione che ha tutte le caratteristiche per essere allettante ma poi, ovviamente, all'interno delle case dei residenti può nascondersi qualcosa di sinistro, di poco limpido.
L'autrice sa come gettare sospetti su diversi personaggi, facendoceli vedere con gli occhi della protagonista, la quale, man mano che apprende particolari inquietanti sulla vita di Nina e sui suoi rapporti con gli amici del Circle, sospetta ora dell'uno ora dell'altro, in quanto più di uno di essi potrebbe aver avuto delle ragioni per compiere un omicidio.
Lo stesso Leo finisce, con gran dolore e paura da parte di Alice, nella rosa dei sospettati...!

Chi ha ucciso Nina e perché?
La risposta non è scontata e per dare un nome e un volto all'assassino non vi tocca che varcare il cancello del Circle, entrare nelle case tutte uguali dei residenti sorridenti e chiacchieroni, e stare attenti ai dettagli, alle parole, agli atteggiamenti, alle motivazioni alla base delle loro azioni.
E badate bene: la verità non può che nascondersi tra loro, è là, in una di quelle villette; ciò vuol dire che qualcuno sta mentendo, coprendo, e probabilmente ha pure raccontato fandonie alla polizia.

Un thriller davvero piacevolissimo, con diversi colpi di scena, con la giusta dose di suspense, che nei momenti clou fa salire la tensione emotiva, fa trattenere il fiato e ci spinge a proseguire nella lettura per sciogliere ogni nodo e - è proprio il caso di dirlo - "chiudere il cerchio".

Consigliato; per quanto mi riguarda è un libro che cattura e si lascia gustare dal primo all'ultimo capitolo; mi è stato consigliato di leggere anche LA COPPIA PERFETTA, della stessa autrice, e credo che non passerà molto prima che segua il suggerimento.

7 commenti:

  1. Ciao Angela, qualche anno fa avevo letto un romanzo di quest'autrice che, pur avendo apprezzato, non mi aveva lasciato la voglia di proseguire con la lettura di altri suoi romanzi, ma questa storia non mi sembra affatto male ;-)

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    1. ciao ariel! è il primo che leggo di questa scrittrice ed è stato un buon primo approccio :-D Non escludo di leggere altro, vedremo ;-)

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  2. Ciao Angy, mi sembra davvero intrigante! Mi sa che lo leggo... Mi sa che lo prendo e lo leggo!

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    1. ciao Viviana!! è un thriller che ha soddisfatto le mie aspettative ;))

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  3. Il thriller psicologico, avvincente e ben costruito, è sempre una piacevole lettura. Adoro i misteri nei misteri effetto matrioska e leggerò sicuramente questo romanzo che si preannuncia intrigante al punto giusto :)

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    1. Sono curiosa di scoprire se piacerà anche a te,leggerò di certo il tuo parere ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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