"Tutti adoravano e ammiravano Jude".
UNA VITA COME TANTE di Hanya Yanagihara
Ed. Sellerio trad. L. Briasco 1104 pp |
"la sua stranezza lo proteggeva e lo isolava al tempo stesso: era quasi inconcepibile che qualcuno ne indovinasse la natura e le peculiarità. Se ci fossero riusciti, significava che aveva seminato indizi grandi come escrementi di vacca: macroscopiche, disgustose, pacchiane richieste di attenzione."
Cosa c'è che non va allora?
La prima persona con la quale è riuscito ad abbattere il muro del silenzio è stata Ana, l'assistente sociale, una donna davvero disponibile, empatica e sinceramente interessata a lui.
Avvertiamo, di pagina in pagina e addentrandoci nella quotidianità di Jude, che ciò che tiene nascosto agli amici è qualcosa di troppo doloroso per lui, che soffre al solo pensiero di doverlo raccontare.
"Certe volte aveva l'impressione che tutto gli facesse paura e si odiava per questo. Paura e odio, paura e odio: era come se riuscisse a provare solo quei due sentimenti. Paura di tutti gli altri; odio per se stesso".
I malesseri dell'anima di Jude sono tutti scritti sul suo povero e magro corpo: una mappa di cicatrici, ferite, tagli, senza contare le conseguenze in termini di malattie che lo hanno reso un uomo con numerosi problemi di salute, che rendono la sua esistenza dolorosa e limitata fisicamente (le difficoltà a deambulare si aggraveranno fino a rendere necessaria la sedia a rotelle).
Chi sarebbe stato senza le sue cicatrici, le sue ferite, i suoi tagli?
Ovviamente non voglio dire troppo su questo passato pieno di dolore del protagonista in quanto, come dicevo, è il cuore della nostra storia; posso solo dire che Jude è stato abbandonato da piccolo e trovato da dei religiosi che lo hanno cresciuto in monastero; sin dal suo soggiorno qui, il piccolo Jude ha cominciato ad essere trattato male, a non essere rispettato e a subire le ire e i capricci dei monaci; ad essi, seguiranno altri adulti che, invece di prendersi cura di lui, non faranno che infliggerli ulteriori cattiverie...
Jude cresce pensando di non valere nulla, di meritare botte, offese e malvagità; impara che il suo corpo è un ricettacolo di nefandezze, di sporcizie, e lui è un essere inutile, vuoto.
"La mia vita, penserà, la mia vita. Ma la sua mente non riuscirà ad andare oltre, e ripeterà continuamente quelle parole tra sé e sé (...) scivolando nel mondo nel quale si rifugia quando il dolore è insopportabile, un mondo che sa non essere molto lontano dal suo ma che, dopo, non riesce mai a ricordare: la sua vita."
Le esperienze fatte lo hanno reso insicuro, pauroso: egli, da adulto, si sente solo e vorrebbe poter instaurare una relazione sentimentale ma il pensiero dell'intimità, di mostrare il suo corpo martoriato da cicatrici, lo terrorizza.
Quando proverà a far entrare una persona nella propria intimità, "l'esperimento" si rivelerà fallimentare e non farà che recargli altra sofferenza (fisica, psichica, emotiva) e confermargli che la solitudine è preferibile a qualunque sensazione di terrore, disgusto e sconforto.
Non gli resta che la condanna a un'esistenza solitaria, ossessionata da ricordi che continuano a inseguirlo anche quando ormai è grande e la sua vita è palesemente opposta al degrado vissuto da ragazzino; ma quel ragazzino, coi suoi occhi impauriti, con i suoi silenzi, le lacrime versate di nascosto, è sempre acquattato in un angolo e continua a guardarlo, a scuotere il capo e a ricordargli che il buco nero in cui è finito prima, è ancora aperto e lui non è affatto un individuo migliore solo perché adesso indossa la cravatta e ha i soldi.Come reagirebbero gli amici, Andy, Harold e gli altri se sapessero chi è stato quando loro non lo conoscevano?Possibile che il suo passato sia un maledetto cancro le cui metastasi non riuscirà mai ad eliminare?
"Jude meritava la felicità. A nessuno di noi può essere mai garantita ma lui la meritava davvero."
Il numero di persone buone e speciali è decisamente inferiore a quello degli esseri viscidi che si sono approfittati di lui trattandolo come un pezzo di carne privo di valore e non meritevole di rispetto.
Può l’amore puro di pochi cancellare le sozzure provocate da tanti?
Le emozioni che colgono il lettore sono tante e diverse: tenerezza per il piccolo e innocente Jude, sporcato dalla malvagità di persone senza coscienza né morale; la rabbia verso questi esseri laidi e crudeli; un senso di impotenza perché, mentre si legge, si viene presi dalla voglia di aiutare Jude, di poter quasi intervenire per preservarlo, confortarlo, liberarlo.
L'inizio è, quindi, più lento e molto descrittivo in quanto introduce i personaggi, la loro amicizia, le loro personalità e il tipo di relazioni che hanno l'uno con l'altro, perché in qualche modo tutto ciò resterà uguale durante tutta la loro vita.
I personaggi di questo libro sono così magnificamente delineati da avere vita propria e personalmente, a un certo punto, mi sono confrontata con la consapevolezza che... si può provare una sorta di "affetto" per un personaggio letterario speciale come Jude, sentire verso di lui tenerezza, dispiacere, preoccupazione, voglia di abbracciarlo, pensare a lui come se fosse reale, tanto forte e intensa è la sua storia.
Si comincia a voler bene a Jude non appena si entra a piccoli e timidi passi nella sua vita passata e ogni rivelazione e ogni informazione apprese ci avvicinano a lui.
ALCUNE CITAZIONI
"Sente (...) che la sua vita è un qualcosa che ha solo subito, e che non ha mai contribuito veramente a creare. Non è mai stato in grado di immaginare come avrebbe potuto essere la sua vita; persino da bambino quando sognava luoghi e vite diversi, non riusciva mai a visualizzarli, e si era limitato a credere a tutto quello che gli era stato insegnato su chi era e su chi sarebbe diventato. ma i suoi amici (...) avevano immaginato la sua vita al posto suo. lo avevano visto in un modo completamente diverso e gli avevano permesso di credere a delle possibilità che non avrebbe mai neppure concepito senza di loro."
"Sei stato trattato in modo orribile. Ma ne sei uscito, e sei sempre rimasto te stesso."
" la sensazione che lo coglieva ogni volta che gli capitava di pensare a Jude e a cosa fosse stata la sua vita: avrebbe potuto definirla tristezza, purché fosse chiaro che in quella tristezza non c'era ombra di compassione.
Era una tristezza più grande e profonda, che sembrava voler abbracciare tutte le persone infelici, i miliardi di persone che non conosceva e che si sforzavano di vivere le loro vite; una tristezza mista stupore e ammirazione per gli sforzi che tutti quegli esseri umani dedicavano a tirare avanti anche quando era così difficile farlo e le circostanze invitavano solo ad arrendersi. La vita è così triste, pensava in quel momenti. È così triste eppure continuiamo a viverla, tutti: le restiamo attaccati, tenacemente, cercando qualcosa che ci offra un po' di sollievo."
" ora non puoi capire le mie parole ma un giorno le capirai: l'unico segreto dell'amicizia, credo, è trovare persone migliori di te - non più furbe o più vincenti, ma più gentili, più generose e più comprensive -, apprezzarle per ciò che possono insegnarti, cercare di ascoltarle quando ti dicono qualcosa su di te, bella o brutta che sia, e fidarti di loro, che la parte più difficile di tutte. Ma anche la più importante."