domenica 24 settembre 2023

RECENSIONE 🕵️‍♀️🪙 LA NUMISMATICA DETECTIVE di Linda Scaffidi 🪙🕵️‍♀️



Una donna appassionata di numismatica, la cui esistenza ruota attorno al proprio lavoro, si ritrova coinvolta suo malgrado dai loschi affari di ladri di monete rare e preziose.
Ingenua ma anche caparbia e con un bel caratterino, Aurelia vivrà giorni densi di preoccupazione durante i quali imparerà di chi può fidarsi e di chi no, e quanto sia importante inseguire i propri sogni per sentirsi davvero felici ed appagati.



LA NUMISMATICA DETECTIVE
di Linda Scaffidi



Golem Ed.
303 pp
14,90 euro
Aurelia Sirugo è una ragazza di quasi trent'anni che gestisce una bottega di numismatica in centro a Siracusa. 
Quella per la numismatica è una vera e propria passione - oltre che un lavoro - trasmessale dal nonno e dal padre, dai quali ha imparato a riconoscere monete di valore, con una particolare predilezione per le collezioni risalenti alla età romana.

Aurelia trascorre la propria vita nel negozio, cercando di piazzare a prezzi vantaggiosi ciò che è in vetrina, di comprare pezzi preziosi da collezione da rivendere e, per essere all'altezza dei due uomini che l'hanno iniziata a questo affascinante mondo, non smette di studiare e consultare libri utili ad approfondire le proprie conoscenze, così da evitare anche falsi e fregature che le rimedierebbero solo brutte figure.

Fino a quando il papà è stato vivo, si è limitata a dargli una mano in bottega ma, adesso che può vedersela da sola, sente forte il desiderio di dedicarsi alle ricerche numismatiche e alle scoperte sul campo, non avendo potuto, in passato, intraprendere una formazione accademica.
Sarebbe un sogno se il suo nome potesse comparire, un domani, sulle riviste di numismatica più accreditate!
Però per adesso è un sogno e basta.

Aurelia sa di essere piuttosto brava a datare le monete, a distinguere quelle vere e preziose da quelle che sono dei semplici "bidoni", però è consapevole di come, a causa delle "fisse paterne", sia poco ferrata sulle monete di origine greca... e questa lacuna emerge in modo palese quando Attilio - un uomo affascinante e sfuggente che la sta corteggiando da un po' di tempo - le porta una luccicante moneta che, a una prima occhiata, sembra greca, appunto.

Attilio, che lavora per un'agenzia di pompe funebri, sembra nervoso e poco propenso a dare troppe informazioni ad Aurelia, che non riesce, su due piedi, a fare una stima dell'oggetto, dubitando tra l'altro che sia un falso.

La ragazza non coglie nel nervosismo e nelle false risate di Attilio dei campanelli d'allarme, e pur chiedendosi se ci sia qualcosa di poco pulito in quella moneta che egli le dice non essere sua (bensì di un amico che gli ha chiesto un favore), non vuole insistere con domande e interrogatori, e sceglie di fidarsi di Attilio.
Non si conoscono da molto ma lui, finora, ha saputo conquistare la sua fiducia e l'ha fatta sentire nuovamente una donna desiderata, dettaglio non da poco se si considera che l'ultima relazione sentimentale di Aurelia l'ha lasciata delusa e ferita: l'ex fidanzato, infatti, l'ha abbandonata sei mesi prima che convolassero a nozze, cosa che l'ha fatta soffrire molto.

Attilio ha portato una ventata di sensazioni piacevoli cui non era più abituata e che la fanno star bene: il fatto che vada a trovarla in negozio, le dia baci sulla bocca, cerchi un contatto fisico, sono tutte cose che la spingono a continuare questa frequentazione; neppure il pensiero che quell'uomo tanto avvenente quanto misterioso possa aver a che fare con gente poco raccomandabile (che ruba, ad es., nei cimiteri, che trafuga oggetti preziosi dalle tombe) la fa desistere.
Attilio non è colto e di certo non sa nulla di storia antica, ma sembra romantico e passionale, e questo le basta, per ora. 

Così, seppur consapevole dei potenziali rischi, Aurelia non riesce a resistere alla tentazione di ricostruire le origini del prezioso reperto che pare proprio appartenere alla civiltà greca, e comincia a studiarlo per cercare informazioni che l'aiutino a datarlo e a farne una stima attendibile. 

Ma i grossi tomi in cui infila il naso sembrano non aiutarla: le caratteristiche e il tipo di incisioni presenti sulle due facce della moneta non rimandano a nessun frammento di storia antica individuabile in modo inequivocabile; c'è qualcosa di poco chiaro, di diverso da tutti i pezzi da collezione cui è stata avvezza fino a quel momento, ma Aurelia è cocciuta e per lei diventa una vera e propria sfida decifrare e dare un significato a ciò che ha tra le mani.

Ben presto, però, altri oggetti si affiancheranno alla moneta greca e le cose cominceranno a complicarsi, soprattutto quando ad essere coinvolte saranno altre persone, ciascuna con i propri interessi e il proprio ruolo nella vicenda.
C'è Pia, la cugina di Aurelia, con cui non ha un grande e bel rapporto da anni, a causa di cattive relazioni famigliari tra i padri (fratelli tra di loro), che ha portato anche le cugine - che pure da piccole erano inseparabili - ad allontanarsi.

Adesso che è occupata con la stima della moneta di Attilio, Aurelia ha necessità di chiedere a Pia (che comunque ha diritto a ricevere una parte dei guadagni che provengono dalla bottega) il favore di sostituirla in negozio, sperando non combini guai.

Pia, infatti, non potrebbe essere più diversa da Aurelia, caratterialmente e non solo.
La numismatica è seria, composta, studiosa, affidabile, mai un colpo di testa, sempre compìta e ordinata nel vestire come nel parlare, ordinata e rigorosa; al contrario, Pia è una "testa calda", che passa le serate e le nottate in compagnia di un'amica amante dei divertimenti, a stordirsi con canne e birre.
Pia veste con stivali neri e giubbini con le borchie e il suo estroso taglio di capelli nulla sembra aver a che fare con la serietà che si richiede a una persona che vende monete antiche, per cui, quando la cugina le chiede di stare in bottega al posto suo, per Pia è un problema già solo trovare una mise adatta al posto di lavoro!
Ma non può tirarsi indietro e alla fine la saracinesca è lei ad aprirla e chiuderla, stupita dal fatto che qualcosa o qualcuno stia attirando Aurelia fuori da quel negozio in cui da anni si è praticamente sepolta.

Povera Pia, non ha idea di come quella che dovrebbe essere un'esperienza piatta - star dietro a un bancone a guardare clienti noiosi (per lo più anziani) che osservano monete antiche - le stravolgerà le giornate, facendole correre anche dei seri pericoli, perché la cara cuginetta  è stata tirata in mezzo in una sporca questione di "tombaroli", di gente che trafuga oggetti preziosi nel cimitero di Siracusa!

Altri personaggi coinvolti nella vicenda sono i Carabinieri e gli "amici in affari" di Attilio: i primi sono già da tempo sulle tracce di questi ladri e, a causa di inganni, bugie e tentativi di depistaggi,
proprio Aurelia verrà incolpata di aver rubato la famigerata moneta, insieme ad altri cimeli trovati da Attilio durante uno scavo abusivo, condotto insieme a un ricettatore di opere d'arte. 

Aurelia e Pia si ritrovano l'una a fianco all'altra nel fronteggiare il gruppo di uomini interessati ad accaparrarsi il contenuto della tomba, a dimostrare al maresciallo Mirante l'innocenza della numismatica, la quale - man mano che toglierà le fette di prosciutto dagli occhi e che le impedivano di vedere Attilio per ciò che è, vale a dire un uomo mediocre e un truffatore - si tramuta in una sorta di detective attenta, che mette in campo le proprie conoscenze in fatto di monete antiche, dando così il proprio importante contributo nella soluzione di un caso che sta facendo impazzire la Procura.

Ad aggiungere un elemento ulteriore di mistero ci pensa un certo Nicola, anch'egli invischiato nel furto dei reperti di origini greca, che è un asso nei travestimenti e nel far credere di essere ciò che non è.
Un bugiardo incallito peggio di Attilio?
Forse, ma Aurelia ne resta affascinata, anche perché rispetto ad Attilio, Nicola è colto, seducente, gentile e, più di tutto, parla al suo cuore e a quella parte di lei che desidera liberarsi di costrizioni e impedimenti per spiccare finalmente il volo, cercando di realizzare il sogno di studiare seriamente e diventare una vera numismatica, rispettata e conosciuta da tutti.

La narrazione delle vicende del presente è interrotta da pochi brevi capitoli ambientati nell'VIII sec. a C. ad Atene, e che, portando il lettore indietro nel tempo, in un'epoca antica e oltremodo affascinante, gli illustrano l'antefatto, quindi l'origine della moneta, oggetto del presente giallo.

La lettura si è rivelata davvero piacevole, il testo ha il pregio di essere molto scorrevole grazie a uno stile di scrittura fluido, a un ritmo vivace, leggero, che tratteggia con la giusta ironia e arguzia i personaggi, le cui personalità emergono in larga parte nel dialoghi e nei comportamenti.

Ho trovato originale il contesto della numismatica, ricco di suggestione perché tali monete di valore tracciano un affascinante ponte tra passato e presente e nascondono storie da scoprire e raccontare, "vecchie" centinaia e centinaia di anni.

Mi sono piaciuti i due personaggi femminili, agli antipodi per modi di essere eppure accomunate dal desiderio di essere apprezzate e di trovare la propria strada, quella non tracciata da altri ma decisa da loro in prima persona.

Sarebbe simpatico ritrovare Aurelia in un altro caso, intenta a sfoderare nuovamente le proprie capacità e conoscenze da esperta numismatica. 

Consigliato agli amanti dei gialli ma anche a chi semplicemente ricerca un romanzo che doni piacevoli momenti di svago.

9 commenti:

  1. Già il fatto che questoo personaggio abbia una passione così particolsre lo rende intrigante e quindi di riflesso rende interessante il libro

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    1. Sì, infatti, è una caratteristica che personalmente ho gradito molto 。⁠◕⁠‿⁠◕⁠。

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  2. La numismatica apre un mondo, per me, sconosciuto ma sicuramente dal fascino antico e misterioso. Un caro saluto :)

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    1. Anche per me è sconosciuto, però sì, è ricco di storia e fascino (⁠ ⁠╹⁠▽⁠╹⁠ ⁠)

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  3. Che libro grazioso e originale. Bella l'ambientazione e simpatici i personaggi. La tua recensione mi ha davvero incuriosita.

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    1. Un giallo atto a donare piacevoli ore di svago (⁠*⁠´⁠ω⁠`⁠*⁠)

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    2. Sembra interessante, sono appassionato di archeologia. Penso che potrebbe fare al caso mio.

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    3. Eh anche l'archeologia è un campo pieno di fascino!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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