venerdì 5 aprile 2019

Il fiore di loto, tra simbolismo e leggende




Buondì!! Il week end si avvicina... finalmente!!!
In attesa di pubblicare le recensioni degli ultimi due libri letti, oggi volevo parlarvi di un fiore dal bellissimo significato:

IL FIORE DI LOTO


Il Fiore di Loto è per gli orientali simbolo di bellezza, purezza e perfezione, simbolo del sole, del cielo, della terra, della creazione, del passato, del presente e del futuro; dunque rappresenta la vita stessa.
La particolarità di questo fiore è dovuta al fatto che cresce nel fango e nelle acque paludose, ma nonostante ciò si conserva puro  e profumato e non si lascia contaminare dall’ambiente che lo circonda, e per questo esso rappresenta anche la lotta della vita.
Nella mitologia egizia il fior di loto è un simbolo di sole, di creazione e di rinascita​.

L'alternativa cristiana al loto è il giglio bianco, che assume un significato di fertilità e purezza perchè è il simbolo di Maria. Tradizionalmente l'Arcangelo Gabriele porta il giglio dell'Annunciazione alla Vergine Maria. "Beati i puri di cuore", disse Gesù, "perchè vedranno Dio."

Quando si vuole esprimere ammirazione profonda nei confronti di qualcuno, il fiore da regalare è proprio il Loto.
Il Fiore di Loto, molto simile ad una Ninfea, fiorisce verso la metà dell’estate: i suoi grandi fiori, che hanno più di 20 petali, si aprono la mattina presto e si chiudono di sera. Il Loto emerge dall’acqua ed è un fiore profumatissimo.

C’è una leggenda tutta italiana che riguarda il Fiore di Loto.
Tantissimo tempo fa, alla foce del Po, in una grande e bellissima palude c’era una zona ricoperta di Fiori di Loto bianchi e rosa. Questi fiori proteggevano il regno delle Fate dell’acqua, ma nessun essere umano poteva vederlo.
Si narrava che era molto pericoloso cercare di vedere le Fate e il loro regno. Gli abitanti dei villaggi vicini avevano un grande rispetto per la palude.
C’era un ragazzo che però non temeva le Fate, anzi cercava di scorgerle tuffandosi proprio dove si pensava ci fosse la porta per il loro regno.
Un giorno riuscì a trovare il regno delle Fate e queste gli offrirono un dono: poteva scegliere tra un forziere colmo di monete d’oro o una splendida Fata, la creatura più belle che lui avesse mai visto.
Il ragazzo scelse il forziere, pensando di aiutare sua sorella, rimasta vedova con un bambino piccolo.
Le monete d’oro non finivano mai e finalmente la famiglia del giovane poteva vivere agiatamente, ma lui era ossessionato dal ricordo della bellissima Fata che avrebbe potuto scegliere.
Passava così le sue giornate in barca nella palude alla ricerca del regno delle Fate, senza mangiare, nè bere, nè dormire. Alla fine morì.
Le Fate decisero di punirlo per aver fatto la scelta sbagliata, per non aver voluto scegliere l’amore: tutti i primogeniti discendenti dalla sua famiglia erano condannati a non conoscere mai l’amore.


SIMBOLOGIA FEMMINILE

Come accade per altri fiori, anche il Loto viene associato a simbolismi femminili. Essendo un fiore legato all’immortalità, alla creazione ed alla rigenerazione, il loto viene inevitabilmente associato a un principio femminile, indicando grazia, fertilità e fecondità, tutte virtù tipiche del mondo femminile.
Questo simbolismo prende spunto dalla forma del fiore di loto, un calice che sembra raffigurare il ventre femminile da cui nasce la vita. Per questo simbolismo dai tratti molto potenti e suggestivi, il loto è stato utilizzato nelle leggende e nei racconti sulla nascita degli dei. Mte da un fiore che si è aperto al mattino.
IL LOTO E I SUOI COLORI
Anche il colore dei diversi fiori di loro viene associato a un particolare simbolismo.
Quelli bianchi indicano la purezza, intesa come stato dell’anima e della mente, ma anche la perfezione spirituale.
Il loto rosa è simbolo della divinità ed è quello maggiormente usato nelle cerimonie delle religioni orientali.
Il loto viola è considerato il fiore degli asceti e di tutti coloro che si dedicano alla meditazione ed al
Il loto blu simboleggia la vittoria dello spirito sulle passioni, ma ha anche il significato di saggezza ed intelligenza.
Il loto con fiori dorati rappresenta il raggiungimento dell’illuminazione.
raggiungimento della perfezione spirituale.

In tutti i diversi fiori di loto primeggia un significato comune, ovvero il predominio dello spirito e della coscienza su tutto ciò che è materiale e meschino.
Saggezza, perfezione, intelligenza, purezza e conoscenza di sé sono i principi su cui si fondano molte religioni e che il loto, con la sua rara bellezza, è in grado di interpretare al meglio.


(Post già pubblicato tempo fa sul mio blog L'ANGOLO DI ANGY)



martedì 2 aprile 2019

Bilancio di letture di marzo 2019



Siamo giunti al quarto mese dell'anno ed io tiro le somme insieme a voi delle mie letture del mese precedente  ^_^

  • VOLO DI PAGLIA di L. Fusconi (RECENSIONE). Sullo sfondo di una campagna nei pressi di Piacenza, tra balle di fieno e vecchi casolari dalle molte stanze, tra boschi fitti e scuri che mettono paura, Laura Fusconi ci racconta una storia di dolore e tragedie personali, che vedono coinvolti in prima linea bambini innocenti che, a causa delle scelleratezze di certi adulti, devono dire addio troppo presto alla propria infanzia.
  • SEI COME SEI di M. Mazzucco (RECENSIONE). Una ragazzina in fuga da una vita che non sta andando come dovrebbe; in fuga dai propri gesti avventati, dalle proprie paure, da tutta la rabbia che ha dentro; un'undicenne alla disperata ricerca di quell'unica persona accanto alla quale vorrebbe vivere per sentirsi finalmente a casa.
  • EDUCAZIONE EUROPEA di R. Gary (RECENSIONE). Un libro in cui regnano la morte, il tradimento, la miseria, lo sfruttamento... e accanto ad essi la speranza, la libertà, il desiderio di combattere per un mondo meno ingiusto in cui "ci sarà musica, ci saranno libri, ci sarà pane per tutti e calore fraterno. Non più guerre, nè odio".
  • DEVORA di F. Buso (RECENSIONE). Fantasia e realtà sono il mix alla base di questo romanzo storico che, partendo dalla "maledizione dei Templari" pronunciata (secondo quanto narra la leggenda) dal Gran Maestro dell'Ordine Jacques de Molay, narra le esistenze avventurose di due donne eccezionali (madre e figlia), protette dai Cavalieri Templari e con il dono della chiaroveggenza; due donne libere, generose e determinate che saranno spettatrici (in prima linea) di eventi storici particolari.
  • LE PAROLE DI SARA di M. De Giovanni (RECENSIONE). La donna invisibile, dai capelli grigi e dall'aspetto insignificante, è tornata, impegnata in un nuovo caso che vede coinvolta una sua vecchia conoscenza e che la mette di fronte alla scelta se seguire il cuore o la ragione.
  • FINCHE' LE STELLE SARANNO IN CIELO di K. Harmel (RECENSIONE). Una storia struggente e commovente che, partendo dai nostri giorni, torna indietro di settant'anni, al periodo terribile della seconda guerra mondiale, alla tragedia dell'Olocausto e al dramma di tante famiglie separate irreparabilmente dagli orrori di un mondo impazzito.
  • IL POSTO di A. Ernaux (RECENSIONE). La scrittrice francese Annie Ernaux tratteggia, in questo libro breve e autobiografico, la figura del padre, di quest'uomo prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna, e lo fa con scrupolosità e senza cedere a inutili compatimenti e patetiche nostalgie.
  • LA CASA DI VETRO di S. Mawer (RECENSIONE). Un edificio all'avanguardia, moderno e innovatore, simbolo di razionalità e perfezione, diviene specchio dell'imperfezione e delle fragilità presenti nelle persone che lo abitano, travolte non solo dalle proprie passioni, dai propri segreti, ma ancor più da eventi esterni più grandi di loro e non difficilmente gestibili.
  • WOLVES COAST di O. Calcagnile (RECENSIONE). In una location mozzafiato, in un paesaggio naturale incontaminato, i due protagonisti si innamorano, e per difendere il loro amore devono combattere: contro le proprie paure, le proprie diversità, ma soprattutto contro chi è intenzionato a far prevalere, a scapito di tanta gente, interessi personali ed egoistici.
  • CLAUDIO BAGLIONI. UN CANTAUTORE DEI GIORNI NOSTRI 1967-2018 di P. Jachia (RECENSIONE). Questo breve ma interessante saggio di Paolo Jachia ripercorre in maniera cronologia la carriera di Claudio Baglioni, a partire dalla prima canzone scritta nel 1967 sino ad arrivare a tempi più recenti, con Capitani Coraggiosi in compagnia di Morandi e la sua (prima) designazione come direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2018. L'autore non si limita ad analizzare l'aspetto musicale ma ancor più la capacità comunicativa, lo spessore artistico e l'evoluzione che negli anni hanno caratterizzato la musica di Baglioni.
  • NICO E IL FANTASTICO MONDO DEL MARE di Imma Pontecorvo (RECENSIONE). Tutti abbiamo delle paure e per affrontarle a volte serve la motivazione giusta! Il giovanissimo protagonista di questa favola affronterà la sua paura più grande grazie all'amicizia con un esserino speciale, che lo porterà a riflettere sull'importanza del rispetto di ciò che ci circonda.




Tra le mie letture marzoline, è difficile scegliere la vincitrice assoluta, nel senso che è stato un mese soddisfacente, però tra tutte devo dire di essere rimasta molto colpita dall'esordio letterario di Laura Fusconi, Volo di paglia.

Attualmente ho in lettura:

  1. SC E LA MALEDIZIONE DEL TERZO OCCHIO di E. Molaschi: fantasy in stile potteriano.
  2. CANTO DELLA PIANURA di K. Haruf (audiolibro).
  3. LE DISAVVENTURE DI MARGARET di C. Schine.


Il mese scorso ho visto il bellissimo e commovente A STAR IS BORN, con Bradley Cooper e Lady Gaga e mi è piaciuto moltissimo! 
Ho iniziato a guardami anche la serie tv LA VERITA' DI HARRY QUEBERT , con Patrick Dempsey, che mi sta intrigando e poi è iniziata la quarta stagione di GOMORRA, che adoro.


domenica 31 marzo 2019

Recensione: VOLO DI PAGLIA di Laura Fusconi



Sullo sfondo di una campagna nei pressi di Piacenza, tra balle di fieno e vecchi casolari dalle molte stanze, tra boschi fitti e scuri che mettono paura, Laura Fusconi ci racconta una storia di dolore che vede coinvolti in prima linea bambini innocenti che, a causa delle scelleratezze di certi adulti, devono dire addio troppo presto alla propria infanzia.



VOLO DI PAGLIA
di Laura Fusconi



Fazi Editore
240 pp
15.50 euro
Le vicende narrate in questo romanzo si svolgono lungo due linee temporali distanti tra loro più di cinquant'anni, collocate in un'unica ambientazione, e tra esse intimamente collegate.

Negli anni 1942-'44, in pieno conflitto mondiale, Tommaso, Camillo e Lia sono tre bambini di dieci anni che amano giocare all'aria aperta, nella campagna piacentina, al limitare del bosco, anzi dei boschi, visto che i bambini sono soliti parlare di Bosco delle Fate e Bosco delle Streghe, consapevoli di dover stare attenti ad attraversarli, soprattutto quando cala la sera, perchè se le Fate o le Streghe si svegliano... sono guai!

Ad essere precisi, Tommaso è amico soltanto di Camillo, i due stanno sempre insieme, giocano e si divertono, e al primo non sta bene che l'altro, invece, voglia sempre coinvolgere nelle loro avventure  quella rompiscatole di Lia Draghi.
Tommaso l'ha capito che l'amico è innamorato di quella ragazzina con la treccia, che conosce a menadito tutti gli animali e sa fare disegni bellissimi sul suo quadernetto rosso; ma lui Lia non la può soffrire, perchè la bambina è figlia di quel mostro malvagio di Gerardo Draghi.
L'uomo non è benvisto da tutti ad Agazzano, molti lo temono e in cuor loro lo disprezzano, perchè è un gerarca fascista che, a capo della sua squadriglia di camicie nere, spadroneggia nella zona ed esercita il suo fare prepotente anche tra le mura della Valle, la casa padronale della famiglia Draghi.

Draghi è un uomo rude, cinico, arrogante, freddo, incapace di manifestare affetto, tanto alla moglie - la povera Ada, maestra gentile, madre affettuosa e... moglie rassegnata e infelice - quanto ai figli, in particolare nei confronti di Lia, che soffre per gli atteggiamenti di indifferenza del padre, che non la degna di uno sguardo o di una carezza.

Per fortuna c'è il suo Camillo, con cui trascorre le giornate tuffandosi tra le balle di fieno, giocando a "volo di paglia" e rincorrendosi per i campi.

Ma questi giorni felici stanno per terminare e nella maniera più brutale, portando con sè tanto dolore, lacrime, solitudine, disperazione.

Dall'agosto '42 fino al giugno '44 si susseguono una serie di fatti drammatici: il figlio di un antifascista scompare misteriosamente dopo essersi perso nel bosco; il prete del paese, il buon don Antonio, viene minacciato, con metodi tutt'altro che pacifici, perchè non appoggia il fascismo.

Questi luoghi tranquilli, soleggiati, dalle tinte delicate e dai contorni arcaici, nascondono un'ambivalenza: ora sono rallegrati dalle risate e dai giochi dei bambini, ora diventano teatro di violenze, soprusi, trascinandosi dietro conseguenze nefaste, che dopo cinquant’anni non hanno smesso di abitare, come intrusi indesiderati, testardi e insistenti, tra le mura della Valle, nei giochi dei bambini tra le balle di fieno.

Sì, perchè dopo tanti anni, altri due bambini, Luca e Lidia, giocheranno tra le stanze ormai in rovina, confrontandosi con i mostri della loro fantasia e che in qualche modo verranno alimentati proprio da quei fantasmi che aleggiano in questi posti che nascondono misteri e verità dolorose, di cui la gente della zona ancora è restia a parlare, divisa tra il rispetto per chi è morto e un indefinito timore a riportare a galla fatti che hanno seminato sofferenze e morte.

Luca e Lidia hanno la stessa età di Lia, Tommaso e Camillo e vivono nel 1998; Luca vive lì con la famiglia, mentre Lidia ci va in vacanza in estate con la propria; i due - proprio come Camillo e Lia - si piacciono, giocano sempre insieme e sono gelosi l'uno dell'altra, non volendo che altri si intrufolino nella loro amicizia.

Eppure, proprio dal passato, un "fantasma" riuscirà a frapporsi tra loro, come a pretendere di non essere dimenticato.
Non prima che tutto torni al suo posto, che il cerchio si chiuda e ciò che era motivo di tormento trovi finalmente requie.
Sempre nel 1998 conosciamo anche un'altra persona: Mara, una giovane donna che torna in questa campagna perchè è lì che ha lasciato il suo cuore e anch'ella è stata ferita da un fatto drammatico; adesso che si trova ad un bivio e costretta a prendere decisioni importanti, sente di dover fare pace proprio con quel passato pesante, che le grava sul cuore e non le permette di vivere pienamente il presente nè di immaginare il proprio futuro.

Paesaggi solo apparentemente bucolici che in realtà celano le oscure ombre con cui gli adulti, con i loro segreti e le loro scelleratezze, li hanno "sporcati", coinvolgendo malauguratamente dei bambini; l'autrice mostra padronanza dello strumento scrittura, ha collocato gli avvenimenti in uno scenario campestre ben descritto, ora con toni lirici, poetici, ora giocosi - come quando i bambini protagonisti giocano immersi nella paglia -, ora drammatici, cupi, come quando lo sguardo si sofferma sui boschi che, innocui alla luce del sole, si trasformano in spettri minacciosi nel buio della notte, o ancora sulle stanze segrete e abbandonate del casolare dei Draghi.

E la narrazione è così precisa, realistica e intensa da far sì che il lettore provi di volta in volta la tensione, il desiderio di scavare in quei fatti tragici seppelliti sotto i cumuli del tempo trascorso, e le varie sensazioni che scaturiscono dal racconto delle vicende, delle azioni - buone o cattive - dei personaggi, dalla descrizione dei luoghi e, non ultimo, dal mondo dell'infanzia e del suo ricco immaginario.

Davvero un esordio convincente e scritto abilmente, carico di suggestione e sensibilità, che sa catturare il lettore dalla prima all'ultima pagina. 



sabato 30 marzo 2019

Recensione. SEI COME SEI di Melania Mazzucco



Una ragazzina in fuga da una vita che non sta andando come dovrebbe; in fuga dai propri gesti avventati, dalle proprie paure, da tutta la rabbia che ha dentro; un'undicenne alla disperata ricerca di quell'unica persona accanto alla quale vorrebbe vivere per sentirsi finalmente a casa.



SEI COME SEI
di Melania Mazzucco



Ed. Einaudi
253 pp
12 euro
"Eva è sempre in guerra, scudo al fianco e lancia in resta, contro i mulini a vento. Bisognerebbe convincerla ad appendere le armi al chiodo. Ma non desisterà, finché non avrà vinto la sua battaglia."


Eva ha 11 anni, è spaventata e in fuga, sola su un treno diretto a Roma.
Eva sta scappando da una cosa brutta che ha commesso proprio quel giorno, e che potrebbe causarle non pochi guai: ha spinto un compagno di scuola sui binari della metro, arrabbiata e disperata dopo un violento litigio con alcuni compagni di classe, gli stessi che ogni giorno non fanno che prenderla in giro e farle male con le loro parole volgari e cattive.
Ed Eva, che avrà pure soltanto 11 anni ma ha un caratterino forte, orgoglioso, fiero, compie istintivamente quel gesto brutto ma frutto della frustrazione e della rabbia per i continui insulti cui è sottoposta da mesi ad opera dei compagni della II B. A pagare per tutti è uno di loro (quello da cui Eva meno si sarebbe aspettata che partecipasse alle prese in giro maligne degli altri), Loris Forte, che rischia di morire sulle rotaie, schiacciato dalla metro in corsa...
Eva sfrutta i pochi secondi di paura e smarrimento che si diffondono tra i presenti, nel rendersi conto della tragedia che potrebbe accadere sotto gli occhi di tutti, e scappa, zainetto rosa in spalle, per prendere il treno per Roma, nella speranza che nessuno si sia accorta della spinta data a Loris...

Eva non è una ragazzina qualsiasi: dall'intelligenza acuta e perspicace, Eva legge tanti libri e ha il dono di saper raccontare storie, merito del suo adorato papà Christian, professore di letteratura latina cristiana ed esperto di storia antica, che non di è mai tirato indietro dal spiegarle, con parole semplici, anche le cose più difficili.

Ma Christian non c'è più, è morto in un incidente d'auto pochi anni prima e lei, Eva, ha dovuto affrontare non solo il lutto per la perdita del papà, ma anche l'abbandono da parte... dell'altro papà.

Sì perchè Eva "non ha una mamma", bensì ha due papà, Christian e il suo compagno, Giose.

I due uomini non avrebbero potuto essere più diversi, per aspetto fisico, educazione, carattere, stile di vita, eppure quando si sono innamorati hanno capito che l'uno era il giusto completamento dell'altro; il loro amore li ha spinti ad andare contro tutto e tutti (in special modo per Christian, che era sposato con Aurelia) e, col tempo, ha fatto maturare in loro il desiderio di rendere la loro unione completa attraverso un figlio, Eva appunto, chiaramente avuta con la pratica della maternità surrogata (non in Italia, chiaramente).

Eva è cresciuta felice e coccolata in questa singolare famiglia, che per lei costituisce la normalità, non conoscendo cosa significhi avere una madre, certo, non è una sciocchina e sa che i suoi coetanei la ritengono strana proprio perchè ha due padri e non una mamma e un papà come tutti, ma a lei sta bene così, perchè Giose e Christian non le hanno mai fatto mancare nulla e lei si è sempre sentita amata.

Ma da quando Christian è morto, tutto è cambiato... Papà Giose - così esuberante e affettuoso, che aveva rinunciato a cantare per starle accanto (è stato un cantante punk rock negli anni Ottanta, anche di discreto successo, per poi eclissarsi definitivamente dopo alcuni anni) - si è chiuso in se stesso dopo la morte improvvisa di Christian, mandando in frantumi la loro famiglia; essendosi rivelato un tutore inadeguato, si è rintanato in un casale sugli Appennini, a piangere per la perdita dell'amato compagno e anche di quella della figlia, che è stata immediatamente affidata a un'altra famiglia (lo zio Michele, fratello di Christian, sposato e con una buona posizione sociale) in grado di prendersi cura di questa bambina orfana.
E così, dopo aver combinato il guaio in stazione, Eva scappa da Milano a roma, dove un tempo viveva con i papà, alla ricerca del genitore rimastole, Giose, sperando di convincerlo a riprenderla con sè.
I due non si vedono da tempo ma non hanno mai smesso di cercarsi. 
Con Giose, Eva ripercorre non solo centinaia di chilometri ma soprattutto la propria storia; in macchina con il padre, un po' invecchiato, lasciato a se stesso ma sempre amorevole, la ragazzina intraprende un viaggio nel quale scoprirà molte cose su se stessa, sui suoi due amatissimi padri, sui sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e delle leggi, e sulla storia meravigliosa che sta dietro la sua nascita.

L'Autrice porta il suo lettore in viaggio con Giose ed Eva e ci racconta una storia d'amore: quella tra questi due padri - Christian, intellettuale, colto, pacato e razionale, e Giose, vivace, impulsivo, "grezzo" -, quella degli stessi verso una figlia tanto desiderata e l'amore di Eva verso i propri genitori, che per lei sono stati i migliori del mondo.
Ci racconta anche di come spesso le proprie aspettative di vita falliscano miseramente e all'improvviso, apparentemente senza un motivo (come è accaduto alla carriera musicale di Giose), di come le proprie scelte non vengano comprese a accettate da tutti, di quanto facciano male i giudizi, le parole cattive, dette ad una bambina, che non ha ancora gli strumenti per difendersi, pur essendo dotata precocemente di un carattere fermo e risoluto. Una bambina che non chiede altro che di poter trovare e vivere il suo "anno zero", quello che non esiste e di cui gli storici si sono dimenticati, ma che a lei piace perchè è proprio là che vivono coloro che non invecchiano, non muoiono... semplicemente perchè non sono mai esistiti davvero.

Diretto, drammatico, tenero, "Sei come sei", col suo ritmo veloce, il suo stile spigliato, narra con schiettezza e grazia l'amore indissolubile tra un padre e una figlia a modo loro speciali benchè "comuni", un uomo sconfitto dal dolore che deve ritrovare la voglia di vivere e combattere per ciò che ama, e una ragazzina che ha già dovuto fare esperienza del lutto, del dolore dovuto all'abbandono.

Due protagonisti diversi da tutti ma allo stesso tempo uguali a tanti, che chiedono soltanto di poter avere accanto la persona più importante per entrambi e di tornare ad essere la famiglia che ancora costituiscono, al di là di ciò che dice la legge. 

Bello, la Mazzucco ha un modo di scrivere limpido, onesto, che ti lascia entrare nei sentimenti dei suoi personaggi lasciandoti provare le loro emozioni; affronta una questione spinosa su cui tanto si dibatte con naturalezza e senza ipocrisie. 


giovedì 28 marzo 2019

Recensione: WOLVES COAST di Ornella Calcagnile



In una location mozzafiato, in un paesaggio naturale incontaminato, i due protagonisti si innamorano, e per difendere il loro amore devono combattere: contro le proprie paure, le proprie diversità, ma soprattutto contro chi è intenzionato a far prevalere, a scapito di tanta gente, interessi personali ed egoistici.


WOLVES COAST
di Ornella Calcagnile


Dunwich Ed.
216 pp
14.99 euro (cart.)
Emily Owen è una ragazza di Seattle che è giunta a un punto della propria vita in cui desidera cambiare rotta, prendersi una pausa dal caos della vita di città, allontanarsi da due genitori che, a suo avviso, si occupano e preoccupano decisamente poco di lei, e dal ricordo di un ex-fidanzato, Maxwell, eccessivamente ambizioso, amante del lusso..., insomma, il suo opposto.

Così, zaino in spalla e macchina fotografica al collo, Emily sale a bordo della propria auto e si dirige verso Wolves Coast, una ridente località nello stato di Washington che ai turisti appare come un semplice luogo di vacanza.

Emily viene subito affascinata dalla natura spettacolare, dai tramonti meravigliosi, dal mare limpido e cristallino, e sente che, finalmente lontana dalla società frenetica e consumistica,  in questo posto, in cui il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre in maniera semplice, può ritrovare se stessa e dare sfogo al proprio desiderio di libertà.

Appena arrivata in questo luogo affascinante, in seguito ad un piccolo "incidente" sulla spiaggia, conosce un ragazzo della zona, che la soccorre, offrendole un posto in cui soggiornare per il periodo di vacanze, vale a dire la vecchia casa sulla spiaggia, di proprietà della famiglia del giovanotto.
Questi è poco più giovane di lei e i suoi tratti somatici sono tipici di Wolves Coast, in cui vive una comunità indiana: pelle più scura, occhi neri e profondi, fisico asciutto... Emily ne è attratta all'istante.

Lui è Howi Brant, vive a South Wolves con il padre (la madre è un'archeologa che il lavoro tiene sempre in giro per il mondo) e da tempo si è chiuso in un guscio di solitudine, lontano dagli amici, a motivo di una delusione d'amore.
Dopo essere stato lasciato all'improvviso dalla sua ex (una nativa del posto che ha preferito abbandonare South per vivere un'esistenza lontana dalle antiche. e per lei noiose, tradizioni degli indiani d'America), Howi si è ritrovato solo, amareggiato, con il cuore ferito, tanto da allontanare da sè anche gli amici di sempre, con i quali è cresciuto, come Kangee, che non smette di spronarlo a riprendere in mano la sua giovane vita.

Eppure, l'incontro inaspettato con questa "cittadina" fa scattare qualcosa in lui: tra loro si instaura una subitanea simpatia, un approccio confidenziale e amichevole, come se a legarli da subito sia un'alchimia speciale e inspiegabile.
Emily e Howi sanno di appartenere a due mondi differenti, e non solo perchè lei viene da una grande città come Seattle e lui è invece un ragazzo di un piccolo villaggio; a dividerli è tanto altro, a cominciare dalla comunità alla quale appartiene lui, che è un nativo americano, vive in seno alla propria amata comunità, contrassegnata da tradizioni, riti, usanze, modi di vivere molto distanti da ciò cui è abitata Emily, che infatti, inizialmente, dovrà fare i conti con atteggiamenti di diffidenza e di ostentata ostilità che gli abitanti di South hanno nei suoi confronti.

Pian piano e giorno dopo giorno, tra i due ragazzi nasce un'amicizia che ben presto sfocia in qualcosa di più... Emily e Howi si sentono irresistibilmente attratti l'una dall'altro, anche se sentono di dover riflettere di più e non buttarsi a capofitto in una relazione che potrebbe durare poco.

Emily, infatti, è consapevole di essere lì per un periodo di tempo limitato e affezionarsi a questo ragazzo, tanto sexy quanto dolce, che ha già sofferto per amore, non le sembra giusto; lui a sua volta, sa di nascondere un enorme segreto..., che solo chi è di South Wolves può comprendere e accettare, perchè a chi è estraneo a quel mondo esso può sembrare una vera e propria maledizione.

Intanto, proprio quando il sentimento tra i due si va rafforzando e il padre e gli amici di Howi cominciano ad accoglierla tra loro..., ecco che spunta un ragazzo presuntuoso e aggressivo, che comincia a corteggiare Emily con impeto e arroganza, convinto di poterla conquistare e mostrando un aperto disprezzo verso Howi e la sua "gente".

Emily intuisce che tra North e South Wolves non corre buon sangue e ben presto ne scoprirà il motivo, ma non sarà affatto semplice conoscere la verità che circonda questi posti e queste persone, e che vede il suo adorato Howi coinvolto in prima persona.

Quella tra la gente di South e di North è una battaglia lunga, che si protrae da troppo tempo; conflitti che hanno visto affrontarsi coloni e amerindi, fino a esplodere in una battaglia tra popolazioni vicine, eppure per certi versi distanti.

Emily e Howi si amano e sentono che il loro legame è qualcosa di prezioso, non è frutto di un'infatuazione giovanile e passeggera, ma affonda le sue radici nella loro anima; ciò che li unisce è così profondo e atavico da indurre la "ragazza di città" a restare accanto al proprio fidanzato e a dargli il proprio sostegno in uno scontro pericoloso ma necessario per quel lembo di costa tanto desiderato dalla fazione di North (capeggiata da Juri) e tanto protetto dall'altra, di South, che vede schierati non solo Howi ma anche tutti i membri della sua comunità, la quale ha un grande senso dell'unità e di rispetto per la propria storia, le proprie radici.

Amore e guerra sono vicini più che mai, ma il primo sopravvivrà alla seconda?

Emily deve capire se accettare o meno  la vera natura di Howi, il quale non è soltanto il suo innamorato, dolce e bello, ma anche una creatura che, all'occorrenza, quando si tratta di difendere la propria terra, la propria gente e coloro che ama, è capace di trasformarsi in un essere bestiale,
in un lupo feroce dalle sembianze tutt'altro che rassicuranti.

Emily si lascerà spaventare dalla verità? Lei che desiderava un'esistenza tranquilla, ed invece si vede coinvolta in una faida tra gruppi di persone solo apparentemente "normali", scapperà a gambe levate o resterà accanto al suo Howi?
E come mai Juri insiste nel volerla sedurre a tutti i costi?

"Wolves Coast" è un paranormal fantasy/romance che vede due opposte fazioni di comunità di esseri umani aventi però una seconda natura (licantropi) e decisi a combattere ognuno per difendere i propri interessi; la storia d'amore che è al centro del romanzo è romantica, dolce; mi è piaciuto lo sfondo della comunità dei nativi americani, che hanno sempre il loro fascino, con le loro tradizioni e credenze.
L'Autrice ha uno stile di scrittura piacevole, vivace, fluido; ci sono elementi paranormal  che ho trovato interessanti e originali.
Benchè il genere non rientri tra i miei preferiti, ho trovato questo romanzo di Ornella Calcagnile una lettura gradevole, che consiglio in particolare a quanti amano questo tipo di storie.

mercoledì 27 marzo 2019

Libri a basso costo




Cari lettori, vi presento i miei ultimi tre acquisti libreschi!


Il primo è un romanzo di Paullina Simons, di cui ho letto Il Cavaliere d'inverno e La casa delle foglie rosse.


Harper Collins Italia
trad. R. Zuppet
713 pp
9.90 euro
UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI

Un giorno dovrai scegliere tra ciò che credi di desiderare e ciò che desideri sul serio. Allora capirai cos’è l’amore.

Chloe e Mason, Hannah e Blake. Due coppie, due fratelli, due migliori amiche. 
Il viaggio dopo il diploma è l'occasione a lungo sognata per vivere una nuova avventura insieme prima che le loro vite prendano strade diverse. 
La meta è Barcellona, ma prima devono fare tappa in alcune città dell'Europa dell'Est per onorare una promessa di famiglia. 
E qui, tra i tesori di una terra che muove i primi timidi passi dopo il crollo dei regimi comunisti, Chloe incontra Johnny Rainbow, un misterioso ragazzo americano che gira il mondo con la chitarra sulle spalle, un sorriso sulle labbra e un oceano di segreti negli occhi.
Con lui i quattro amici attraversano in treno il vecchio mondo, da Carnikava a Treblinka, da Cracovia a Trieste, in un viaggio indimenticabile che li porta nel cuore dell'Europa e nell'oscuro passato di Johnny... 
Un viaggio che rischia di far saltare i progetti di Chloe per il futuro, che la costringe a mettere in discussione tutto ciò che era convinta di volere, che spoglia di ogni falsità il suo legame con gli amici di una vita finché non le rimane che un'unica certezza: comunque vada a finire, dopo questo viaggio le loro vite non saranno più le stesse.
Una storia incantevole e struggente, e un finale indimenticabile che rimarrà a lungo nel cuore dei lettori.



Il secondo libro è di Faletti e l'ho trovato al mercatino dei libri usati a 2 euro; avendo amato Io uccido, mi ero ripromessa di leggere qualcos'altro di lui.


FUORI DA UN EVIDENTE DESTINO 

Dalai Editore
495 pp
Il passato è il posto più difficile a cui tornare. Jim Mackenzie, pilota di elicotteri per metà indiano, lo impara a sue spese quando si ritrova dopo parecchi anni nell'immobile città ai margini della riserva Navajo in cui ha trascorso l'adolescenza e da cui ha sempre desiderato fuggire con tutte le sue forze. 
Jim è costretto a districarsi tra conti in sospeso e parole mai dette, fra uomini e donne che credeva di aver dimenticato e presenze che sperava cancellate dal tempo. 
E soprattutto è costretto a confrontarsi con la persona che più ha sfuggito per tutta la vita: se stesso. Ma il coraggio antico degli avi è ancora vivo ed è un'eredità che non si può ignorare quando si percorre la stessa terra. 
Nel momento in cui una catena di innaturali omicidi sconvolgerà la sua esistenza e quella della tranquilla cittadella dell'Arizona, Jim si renderà conto che è impossibile negare la propria natura quando un passato scomodo e oscuro torna per esigere il suo tributo di sangue.



Anche il terzo acquisto proviene dalle bancarelle:


KAFKA SULLA SPIAGGIA di Haruki Murakami

Einaudi Ed.
514 pp
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. 
Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. 
Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. 
Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. 
Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. 
Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo".


ANCHE VOI AVETE ACQUISTATO LIBRI
 ULTIMAMENTE? ^_^

martedì 26 marzo 2019

Libri in WL: LA TUA VITA E LA MIA di Majgull Axelsson (Iperborea Ed.) - LA BAMBINA SULLA BANCHISA di Adélaïde Bon (E/O Edizioni) - IL CATECHISMO DELLA PECORA di G. Nemus (Elliot Ed.)




Libri di recente pubblicazione finiti dritti dritti in wishlist!


Dall’autrice di Io non mi chiamo Miriam (sul blog trovate la recensione), un romanzo duro, appassionante, necessario che affronta un altro capitolo scuro nella storia della Svezia moderna.



LA TUA VITA E LA MIA
di Majgull Axelsson 



Ed. Iperborea
trad. L. Cangemi
404 pp
18.50 euro
Marzo 2019
Ex giornalista di successo e vedova solitaria nella sua amata Stoccolma, Märit si trova costretta a tornare a Norrköping, nella casa d’infanzia di cui non sente nostalgia, per festeggiare insieme al suo gemello Jonas il settantesimo compleanno. 
Un impulso irresistibile durante il viaggio in treno la spinge a scendere a Lund, dove non mette piede da cinquant’anni, e a cercare la tomba dei «malati» di Vipeholm, il grande manicomio in cui finì suo fratello maggiore Lars. Lars-lo-Svitato, lo Sgorbio, come lo chiamavano tutti: di colpo Märit non può più trattenere i ricordi e le domande rimaste senza risposta fin da quel tragico giorno in cui sua madre morì, quando lei era appena quattordicenne, e il fratellone che era sempre stato con loro venne fatto sparire. 
Perché Märit non riesce ancora a dimenticare, o addirittura a fingere che niente sia successo come tutti a casa hanno sempre fatto? Cosa accadde veramente in quel lontano 1962, quando lei entrò a Vipeholm e scoprì ciò che vi avveniva, domandandosi chi ne portava davvero la colpa, senza poter opporre altro che rabbia e vendetta al muro di solitudine che separava ogni membro della sua famiglia? 

Con il suo occhio clinico e ipersensibile alle sottili crepe nell’edificio della società svedese, e con la capacità di calarci nei percorsi ad alta tensione emotiva dei suoi personaggi, Majgull Axelsson indaga la fragilità dei legami famigliari in un Paese rigorosamente improntato all’emancipazione dell’individuo. E attraverso la ricerca di verità della sua protagonista affronta un tabù della socialdemocrazia scandinava, risalendo all’epoca della sua fioritura come modello di uguaglianza e solidarietà sociale per dare voce a coloro che ne furono tagliati fuori, privati perfino dei diritti umani.



LA BAMBINA SULLA BANCHISA
di Adélaïde Bon



Ed. E/O
trad. S. Turato
208 pp
16 euro
Marzo 2019
Questo libro è molto più di una testimonianza, è una lettura sconvolgente che vi stupirà per la qualità della scrittura oltre che per la drammaticità del racconto.
«Non sente le meduse insinuarsi dentro di lei quel giorno, non sente i loro lunghi tentacoli trasparenti penetrarla, non sa che i loro filamenti la trascineranno pian piano in una storia che non è la sua, che non la riguarda. Non sa che la porteranno fuori strada, l’attireranno verso abissi deserti e inospitali, che ostacoleranno anche il più piccolo dei suoi passi, che la faranno dubitare del suo stesso corpo, che anno dopo anno faranno restringere il mondo che la circonda a una piccola bolla d’aria senza via d’uscita. Non sa che ormai è in guerra e che l’esercito nemico vive dentro di lei.
Nessuno la avverte, nessuno le spiega, il mondo si è zittito».

Quando la trovano muta e in preda a un pianto inspiegabile, i genitori portano Adélaïde in commissariato e sporgono denuncia contro ignoti per molestie sessuali.
Passano gli anni e lei cresce senza lasciar trasparire nulla, con il sorriso stampato in volto. Trascorre così infiniti giorni di sofferenza e solitudine, a combattere contro le meduse.
Ventitré anni dopo squilla il telefono: è la Squadra protezione minori, hanno arrestato un sospetto. E improvvisamente tutto si mette in moto.




IL CATECHISMO DELLA PECORA
di Gesuino Nèmus


Elliot d.
189 pp
17.50 euro
Febbraio 2019
Il primo ottobre del 1964, Mariàca Tidòngia sale sul davanzale della scuola di Telévras e scappa. Mariàca è figlia di un pastore e il suo futuro sembra già segnato; ciononostante Marcellino Nonies, maestro unico al suo primo incarico, fa di tutto perché quella bambina straordinariamente intelligente riesca a prendere almeno la licenza elementare.
Un giorno però Mariàca, appena quattordicenne, annuncia di essere incinta e si rifiuta di dire chi è il padre del bambino.
Poco dopo scompare nel nulla.
Sono passati cinquant'anni e in paese nessuno sembra più ricordare questa storia finché non si torna a parlare di Mariàca e la sua presenza aleggia come un'ombra, insieme a due morti sospette, sulla piccola comunità di Telévras.
Ettore Tigàssu, "brigadiere per l'eternità", ce la metterà tutta per scoprire il mistero che circonda da decenni la donna e saranno i ricordi del maestro unico, vergati a mano in "bella e ornata grafia" ad aiutarlo a comprendere - almeno in parte - la verità.

Mezzo secolo di storia narrato attraverso i miti culturali e politici degli anni Sessanta e Settanta (come il terrorismo, latitanti e pentiti inclusi), miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura narrata da Gesuino Némus, autore/protagonista de La teologia del cinghiale (trovate la recensione sul blog).

lunedì 25 marzo 2019

Anteprime Fazi Editore - La Corte Editore - Garzanti Edizioni



Prossime novità in arrivo in libreria.


  • Cosa succede quando un broker di New York e la sua famiglia piombano in una tranquilla cittadina di provincia? Ce lo racconta Jonathan Dee in I provinciali.
  • Il nuovo romanzo di Galiano (Più forte di ogni addio), ci ricorda quanto sia importante dire quello che si prova e nel momento giusto, perché, se ci lasciamo sfuggire l'attimo, potremmo non trovare più il coraggio di farlo. 
  • Dopo Il buio dentro e I figli del male, Le colpe della notte è il nuovo thriller mozzafiato di Antonio Lanzetta, autore acclamato anche dal Sunday Times come una delle rivelazioni degli ultimi anni a livello internazionale.
  • Una donna ferita cerca di fuggire dal suo passato e dimenticarlo, ma è il passato che non si dimentica di lei... (Non ti lascerò, C. Stevens).



I PROVINCIALI
di Jonathan Dee



Fazi Ed.
358 pp
20 euro
DAL 4 APRILE 2019
Howland, Massachusetts. Mark Firth è un imprenditore edile ambizioso ma poco accorto, che fa lo sbaglio di affidare i suoi risparmi a un truffatore.
La moglie Karen è preoccupata al pensiero che la figlia potrebbe ritrovarsi nei pericolosi bassifondi della scuola pubblica.
Il fratello di Mark, nonché suo eterno rivale, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull’altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia.
C’è poi Candace, la sorella, che è insegnante alla scuola pubblica locale e coltiva una storia clandestina con il padre di una delle sue allieve…
Gli abitanti della cittadina sono tutti accomunati dalla diffidenza nei confronti dei turisti della domenica, gente che ignora il valore delle cose e dei soldi.
Sarà proprio uno di loro a far precipitare il fragile equilibrio della comunità.
In seguito all’Undici Settembre, infatti, il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a “fonti riservate” che New York non è più un posto sicuro, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia, suscitando idolatria in alcuni e odio feroce in altri…

La penna affilata di Jonathan Dee, già finalista al premio Pulitzer, non risparmia nessuno: casalinghe annoiate, uomini terrorizzati dallo spettro del fallimento, bambini che festeggiano il compleanno ingozzandosi di sushi… I provinciali, romanzo corale perfettamente congegnato, è un brillante ritratto al vetriolo dell’America di oggi.


PIU' FORTE DI OGNI ADDIO
di Enrico Galiano


ed. Garzanti
352 pp
17.90 euro
DAL 18 APRILE 2019
Michele e Nina frequentano l'ultimo anno di liceo e si incontrano sul treno che li porta a scuola.
Nina teme le raffiche di vento della vita che possono farle del male, sa che deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre.
Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sul treno sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui, così ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi di domande e risposte, fanno emergere l'uno nell'altra lo stesso senso di smarrimento. 
Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l'abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l'ora di pronunciare. 
Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla, e invece di confessare i propri sentimenti a Michele, resta ferma.
Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l'istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell'essere due ragazzi pieni di sogni.

Di Galiano ho letto EPPURE CADIAMO FELICI



LE COLPE DELLA NOTTE
di Antonio Lanzetta


La Corte Editore
DAL 4 APRILE 2019
La sera in cui i suoi genitori sono morti, Cristian è uscito di casa sbattendo la porta, arrabbiato con il mondo. Non avrebbe mai immaginato cosa lo aspettava al suo ritorno: un lago di sangue sul pavimento della cucina e la pistola d’ordinanza stretta tra le dita di suo padre. 
Un omicidio suicidio, gli hanno detto. 
E poi lo hanno spedito al sud, a Castellaccio, nella casa famiglia di Flavio, che continua a salvare ragazzini dal buio in cui a volte vengono risucchiati.
Davvero il padre di Cristian ha ucciso la madre e poi si è tolto la vita? 
Qualcosa di oscuro sembra nascondersi dietro quello che apparentemente è un inspiegabile delitto e Damiano, lo Sciacallo, inizia la sua indagine personale, trovandosi come sempre a scavare fino alle radici del male.
Mentre prova a rimettere insieme i pezzi della sua vita, Cristian conoscerà il dolore, l'amicizia, la paura, e comprenderà che alcune ferite non si rimarginano mai. 
Come quelle di Girolamo, un maresciallo dei carabinieri in pensione, ossessionato dall'Uomo del Salice e dalla scomparsa di una bambina avvenuta negli anni ottanta.


Di Lanzetta ho letto IL BUIO DENTRO


NON TI LASCERO' 
di Chevy Stevens


Fazi Ed.
DAL 18 APRILE
Undici anni fa, Lindsey è scappata con la sua bambina nel cuore della notte, lasciandosi alle spalle il marito violento e alcolista. 
Lui è finito in prigione, e lei ora ha una nuova vita. 
È più grande e più saggia, col passato ha tagliato i ponti. Ha iniziato una relazione con Greg, un uomo gentile col quale tutto va bene. 
Ma quando Andrew esce di prigione, cominciano ad accadere strane cose. 
Il nuovo compagno di Lindsey viene minacciato, la sua casa depredata e la figlia inseguita. 
L’ex marito nega tutto, ma Lindsey è convinta che sia lui. Perché, dopotutto, chi altro potrebbe essere…?


Di Chevy Stevens ho letto: SCOMPARSA, IL PASSATO DI SARA

domenica 24 marzo 2019

Il 24 marzo 1905 moriva Jules Verne, il padre della fantascienza



Jules Gabriel Verne nasce l'8 febbraio 1828, da Pierre e Sophie, che accolsero il loro primo figlio mentre vivevano a Nantes, una città nella Francia occidentale. Il luogo di nascita ha avuto un profondo impatto sulla scrittura del futuro scrittore, in quanto nel diciannovesimo secolo, Nantes era un'affollata città portuale che fungeva da importante centro per i costruttori e commercianti francesi, per cui il piccolo Jules ha trascorso la sua infanzia guardando le navi che navigavano lungo la Loira e immaginando come sarebbe stato salirvi a bordo. Negli anni questi ricordi della vita marittima li riutilizzerà nella scrittura.

Verne ha iniziato a scrivere poesie a soli 12 anni principalmente per esprimere il turbinio dei propri sentimenti adolescenziali. Quando si innamora di sua cugina, Caroline Tronson (maggiore di lui di un anno e mezzo), le dedica delle poesie; purtroppo la giovane Caroline non ricambia i sentimenti del cugino più giovane e anzi sposerà un uomo molto più grande di lei, spezzando il cuore del povero Jules.

La vena da scrittore di Giulio si scontra con i desideri del padre, che lo incoraggia a seguire le proprie orme e ad immergersi nella professione legale, e lo manda così a Parigi.
Verne si laurea in giurisprudenza nel 1851, ma continua a scrivere fiction durante questo periodo,  continuando a scontrarsi con suo padre. Nel 1852, il genitore gli fea fare pratica a Nantes, ma Verne decide di dedicarsi seriamente alla vita di scrittore.

Nel suo soggiorno parigino, Verne fu molto preso dalla situazione politica francese, molto in fermento in quegli anni, e anche se restò fuori dagli sconvolgimenti politici, i suoi scritti in seguito esplorarono temi di conflitto governativo.

Nel maggio 1856, Verne incontra Honorine de Viane Morel, a un matrimonio; si innamora di lei (una vedova di 26 anni con due figli) e nel gennaio 1857, con il permesso della sua famiglia, i due si sposano.
Ma il matrimonio gli ha messo sulle spalle delle responsabilità:ora che è sposato e deve mantenere moglie e figlie acquisite, Verne necessita di un reddito dignitoso, così ottiene un lavoro in una società di intermediazione, lasciando il lavoro teatrale (che non gli assicurava grossi guadagni) per diventare agente di cambio alla Borsa di Parigi. Ma il lavoro non gli impedisce di continuare a scrivere, infatti egli prende l'abitudine di svegliarsi presto ogni giorno per scrivere e fare ricerche per diverse ore prima di andare a lavorare.
A proposito di teatro, Verne, insieme a Dumas figlio, ha rivisitato la propria commedia teatrale, Les Pailles rompues (The Broken Straws) con cui debutta a Parigi nel 1850.
E' stato anche molto amico di Dumas padre e di Victor Hugo, che sapranno incoraggiarlo nei periodi difficili.

Anche se probabilmente i romanzi più famosi dell'Autore ci appaiono come entità distinte, in realtà essi facevano parte di una serie, la Les vyages Extraordinaires. A partire dal 1860, Verne incontrò Pierre-Jules Hetzel, un noto editore che lo aiutò a pubblicare il suo primo romanzo, Five Weeks in a Balloon. Questo romanzo è stato il primo di una serie di dozzine di libri scritti da Verne e pubblicati da Hetzel, e tra essi figurano alcuni famosi come Ventimila leghe sotto i mari.

Dal 1863, Verne accetta di scrivere due volumi all'anno per Hetzel, un contratto che gli procura una costante fonte di reddito per decenni. Tra il 1863 e il 1905 pubblica 54 romanzi su viaggi, avventure, storia, scienza e tecnologia per la serie succitata, lavorando molto su personaggi, struttura e trama insieme ad Hetzel, fino alla morte di lui (1886). 
Nella sua vita ha scritto 65 romanzi, sebbene alcuni non sarebbero stati pubblicati fino a molto tempo dopo la sua morte.

La sua fama di scrittore decolla negli anni '60 dell'800, tanto che egli si concede l'acquisto di un piccolo yacht (chiamato Saint Michel in onore del figlio, Michel); viaggia molto per mare, godendosi la pace e la tranquillità e proseguendo a scrivere; proprio nel corso di questi viaggi in barca a vela, scrive la maggior parte dei manoscritti - Il giro del mondo in 80 giorni, Ventimila leghe sotto i mai.
Col trascorrere del tempo, acquista altre imbarcazioni, tra cui una barca a vapore per i suoi lunghi viaggi in Scozia e nel Mediterraneo.

Verne ha scritto in francese, ma i suoi lavori sono stati tradotti in circa 150 lingue, facendo di lui il secondo autore più tradotto di sempre (Agatha Christie detiene il record del mondo).

Purtroppo Verne non sempre è stato apprezzato come meritava; molti editori di lingua inglese hanno considerato il suo genere fantascientifico-avventuroso come adatto precipuamente a lettori giovanissimi, minimizzando il suo lavoro, semplificando le storie, tagliando passaggi molto ricercati, riassumendo dialoghi e, in alcuni casi, annullando qualsiasi cosa che potesse essere interpretata come una critica all'Impero britannico; per non parlare di tante traduzioni piene di errori.

Le opere di questo scrittore hanno fortemente influenzato lo steampunk, un sottogenere della fantascienza che prende ispirazione dalla tecnologia industriale del XIX secolo.
Alcune delle tecnologie da lui immaginate nella sua narrativa in seguito sono divenute realtà (puoi sbirciare QUESTO ARTICOLO, se interessato all'argomento).
Verne ha scritto di grattacieli, ascensori, automobili con motori a combustione interna, treni, luci della città elettriche e sobborghi: era decisamente in anticipo sui tempi. Ha persino scritto di un gruppo di calcolatori meccanici in grado di comunicare tra loro su una rete...!
E per finire, il nostro Giulio ha ispirato anche innumerevoli autori di svariati generi, dalla poesia al viaggio all'avventura. Come scrisse Ray Bradbury , "Siamo tutti, in un modo o nell'altro, figli di Jules Verne."

Dal punto di vista della salute, purtroppo sin dalla giovinezza, il Nostro ha patito a causa di vari malanni, a cominciare dagli attacchi improvvisi e forti di mal di stomaco, senza riuscire ad ottenere diagnosi adeguate; per cercare di alleviare i dolori, provò diverse diete, tra cui una che prevedeva solo uova e latticini. A parere degli storici, poteva soffrire di colite o di un disturbo legato ai processi digestivi.
Non solo, ma ha sofferto di cinque episodi di paralisi facciale nel corso della sua vita; la prima volta che ebbe l'attacco, i medici hanno trattato il suo nervo facciale con la stimolazione elettrica, ma in seguito ebbe comunque altri episodi simili.
Tanto per non farsi mancar nulla, poverino, aveva anche il diabete di tipo 2, pressione alta, vertigini croniche e altre malattie, fino a diventare parzialmente cieco.
Ma non è finita qui...: nel 1886 Verne divenne invalido a causa di uno spiacevole "incidente". Un suo nipote, Gaston, che allora aveva vent'anni e soffriva di un disturbo mentale,  sparò a Giulio con una pistola, colpendolo alla gamba sinistra...
Il proiettile aveva danneggiato gravemente la gamba e il suo diabete ovviamente complicò il processo di guarigione. Un'infezione secondaria lo lasciò con una zoppia evidente che persistette fino alla sua morte, avvenuta il 24 marzo nel 1905, ad Amiens.





Fonti consultate:


sabato 23 marzo 2019

Recensione: LO SCANDALO MODIGLIANI di Ken Follett



Un giallo collocato nell'affascinante mondo dell'arte: una vera e propria caccia al tesoro, incentrata su una tela dipinta dipinta da Amedeo Modigliani e che si riteneva perduta; sulle sue tracce,  una brillante studentessa di storia dell’arte e l’avido proprietario di una piccola galleria, ed entrambi dovranno vedersela con gente disposta a tutto pur di mettere le mani sul dipinto.




LO SCANDALO MODIGLIANI
di Ken Follett


Ed. Mondadori
213 pp
In questo suo primo romanzo, Kollett si concentra sul mondo dell'arte e dei falsi d'autore, presentandoci, come se fossero essi stessi dei quadri, una galleria di personaggi, uomini e donne, alla frenetica ricerca di quel colpo di fortuna che gli arricchisca o dia loro attimi di gloria.

Al centro di questa caccia al tesoro c'è il famoso artista italiano Amedeo Modigliani, colui che dipingeva figure stilizzate, con i caratteristici colli lunghi e affusolati e le espressioni inquietanti.

Sulle sue tracce, o meglio su quelle di un suo quadro perduto di inestimabile valore, si mette anzitutto una giovane studentessa impegnata in una tesi di laurea incentrata sul rapporto tra l'uso di stupefacenti e la produzione di opere geniali e originali da parte degli artisti; tra questi c'è appunto Modigliani, che, sotto l’effetto dell’hashish, ha concepito delle vere e proprie opere d'arte, la maggior parte delle quali sono andate perse per sempre, tranne una..., che quasi sicuramente è ancora In Italia (l'artista era di Livorno).

Ma la signorina Dee non è l'unica che desidera trovare il quadro; a lei si aggiungono altre persone interessate per ragione meno nobili, tra cui un gallerista noto, l'artista emergente Peter Usher, cui viene rifiutata una mostra delle proprie opere; l'umiliazione, e la frustrazione che ne segue, lo porta a architettare un piano per dare una bella lezione al borioso e snob mondo dei galleristi d'arte londinese, dimostrando come essi siano meno esperti e competenti di quanto facciano credere e non abbiamo un grande e cristallino amore per l'arte e gli artisti.

Tra donne vanesie alla ricerca di uno scopo nella loro vita dorata ma vuota, mogli devote e altre meno, giovanotti avidi di guadagni che non esitano a darsi alla frode pur di ottenere ciò che vogliono, uomini che si son fatti un nome e una reputazione nella scena artistica londinese e che rischiano di fare la più grande figuraccia della loro vita, e artisti emergenti e sconosciuti che anelano a vedersi riconosciuto il proprio valore, Lo scandalo Modigliani dall'Inghilterra ci porta in un paesino in provincia di Livorno, coinvolgendosi in questa "caccia al tesoro Modigliani" con una storia che si segue con sufficiente piacere in quanto mantiene un buon ritmo narrativo, reso vivace dalla presenza abbondante di dialoghi e dai diversi personaggi (forse troppi, e all'inizio ho faticato un po' per memorizzare nomi e ruoli nelle vicende) che intervengono nelle vicende e le cui intenzioni si palesano con chiarezza da subito.

Carino, non memorabile e di certo non è un Follett imperdibile; non avendo letto null'altro di lui non ho riferimenti per eventuali paragoni, ma immagino abbia scritto libri ben più complessi e avvincenti ^_-
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...