Cari lettori, quest'oggi vi presento il racconto di Giulia Mastrantoni, "Veronica è mia", che con un linguaggio e uno stile immediati ed espliciti,
ci lascia entrare nell'animo di una giovane donna che ha un urgente bisogno di credere in se stessa, di ritrovarsi proprio quando stava perdendo ogni stima per sè e la voglia di vivere con dignità la propria vita.
VERONICA E' MIA
di Giulia Mastrantoni
Trama
Veronica è una ragazza giovane, timida, innocente. La sua voglia di amare ed essere amata si scontra con quella di possedere di Max, ragazzo impassibile che entra nel suo corpo e nei suoi pensieri. Max di giorno, Max di notte, Max in ogni fibra del suo essere: Max è ossessione e sogno effimero. Veronica, nel tentativo di non dimenticarlo, lo ricerca e rivive nei corpi vuoti e indifferenti di altri uomini. Solo una grande forza interiore sarà in grado di rimettere tutto in discussione. "Veronica è mia" è pornografia dell'anima, grido di forza e speranza, inno alla rinascita.
Come anticipavo nella presentazione del libro, "Veronica è mia" è un racconto che ha al centro una giovane donna, fragile e sola, la cui mente, avvertiamo subito, sin dalle prime righe, è schiava da un po' di tempo di un sogno, che la ossessiona e la turba: lei si trova in una città straniera (Los Angeles?), in un supermercato, e attraverso una stanza segreta ha accesso a un piccolo mondo di corpi avvinghiati, di baci appassionati, di sesso ed eccitazione.
Ma quando si sveglia, si ritrova ovviamente sempre nel proprio letto da sola, con la mente confusa e il cuore che le batte all'impazzata.
Cos'è che le fa nascere questa forte inquietudine, questo malessere che le lacera l'anima e non sembra darle pace?
Veronica sta lottando contro se stessa e contro i propri istinti e desideri, che - se dovesse assecondarli - la porterebbero a ricercare sempre nuove sensazioni forti ed estreme attraverso il sesso.
Il pensiero del sesso, la voglia di farlo con uomini diversi che dimostrino di desiderarla, di volerla possedere, non è altro che la voglia che lei ha di possedere, e di avere nella propria vita, una sola persona, l'unico uomo che ama e che ha mai amato: Max.
Max è colui che le ha fatto conoscere le meraviglie del sesso in una sola notte, per poi sparire dalla vita di Veronica, che si è ritrovata, il mattino dopo, innamorata, sedotta e abbandonata.
Max ha preso tutto ciò che dal suo corpo innocente ed inesperto poteva prendere, lasciandola poi sola, vuota, umiliata, consapevole di non avere null'altro che il ricordo dei suoi baci infuocati, delle sue mani esperte, delle sue carezze bramose, della sua capacità di farla sentire viva attraverso il sesso.
Max è ormai parte di lei, è entrato non solo nel suo corpo ma soprattutto nel suo cuore e nella sua mente e Veronica ne è totalmente pervasa, ossessionata da non riuscire a pensare ad altro: tutto in lei richiede la presenza di Max nella sua vita, ma l'uomo ha mostrato di essere un tipo freddo, impassibile, insensibile, intenzionato solo a possedere la parte fisica di Veronica, infischiandosene della sua anima, del suo cuore.
Veronica è una donna desiderosa di amore, coccole, protezione, attenzioni quotidiane, tenerezza..., e finora nessun uomo è riuscito a soddisfare questi suoi legittimi bisogni.
L'amore e il desiderio ardente che la lega allo sfuggente Max rischiano di renderla fredda e distaccata verso la vita, chiusa com'è nel ricordo di lui, succube della speranza che egli si accorga del suo amore e che la cerchi per darle qualcosa di più del sesso sfrenato di una notte senza futuro.
Per sentire l'amato più vicino, Veronica si infilerà in un vortice di esperienze forti e occasionali, che la lasceranno sempre più triste e arida, con l'errata sensazione di valere poco, di non essere in grado di farsi amare dall'unico uomo di cui ha bisogno, di non essere degna di essere felice, appagata.
Eppure Veronica è solo una ragazza che ha ancora tanto da esplorare del mondo, dell'amore, e non merita - e, come lei, nessuna persona - di umiliarsi e lasciarsi trattare dagli uomini come un oggetto di piacere.
Veronica deve arrivare a comprendere che lei è molto di più di un corpo voglioso e capace di soddisfare uomini freddi e indifferenti, e che ha diritto ad essere felice, a sentirsi rispettata e valutata, e la prima persona che deve stimarla e apprezzarla è proprio Veronica, se stessa.
"C'è sempre un se stessi per cui vale la pena di lottare" .
"Veronica è mia" è la breve storia di una donna che deve prendere coscienza di cosa ha realmente bisogno e di cosa invece deve liberarsi per sentirsi davvero bene, per riappropriarsi del rispetto per se stessa e poter vivere finalmente appieno la propria esistenza.
E' un racconto dai contenuti e dal linguaggio diretti (le scene di sesso non lasciano spazio all'immaginazione e sono esplicite), in cui non c'è un vero e proprio intreccio narrativo, non ci sono sequenze dialogiche, non intervengono molti personaggi, e anche se non mancano le sequenze descrittive in cui il sesso sembra fare da padrone, in realtà a calamitare l'attenzione - grazie alla capacità introspettiva dell'Autrice di "farci entrare nel personaggio", risaltandone le tante sfaccettature - è Veronica, con la sua personalità complessa, fragile, con le sue mille domande, i dubbi, i tormenti che la fanno soffrire e con i quali deve confrontarsi per poter rinascere.
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