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mercoledì 27 dicembre 2023

# RECENSIONE # LA BESTIA di Carmen Mola



Madrid, 1834. Una terribile epidemia di colera sta mettendo in ginocchio la città ma questa non è l'unica piaga ad infestare le strade: c'è un essere spietato, oscuro e inafferrabile che rapisce le bambine dei quartieri più poveri e ne smembra i corpi. 
Lo chiamano la Bestia.
Chi è? Cosa lo spinge a commettere certe atrocità e a profanare i corpi delle povere innocenti, tutte aventi più o meno la medesima età (puberale)?
Un romanzo storico avvincente, con il ritmo di un thriller e le atmosfere cupe di un noir, che ci porta per le vie di una Madrid pericolosa, in cui si annidano spaventosi segreti e intrighi fatali.


LA BESTIA 
di Carmen Mola


Ed. Salani
trad. M. Sottini
496 pp
Lucía è una ragazzina di 14 anni che vive con la mamma Candida e la sorella minore Clara; la loro vita è contrassegnata da stenti, povertà e, adesso, malattia: la mamma si è ammalata di colera, a causa della quale vengono scacciate di casa per questioni di igiene e prevenzione dell'epidemia e da quel momento le cose peggiorano.
Candida muore, lasciando a Lucía tutta la responsabilità di badare alla sorellina.
Racimolare un tozzo di pane secco da mettere sotto i denti è tutt'altro che facile ma Lucía è determinata a non morire di fame e di freddo, e pur di sfamare Clara è disposta a rubare... e non solo.

È proprio un furtarello a dare inizio a quello che sarà per lei e Clara un vero e proprio incubo.
Un giorno ruba, nell'abitazione di un religioso, un anello con uno strano simbolo e non sa, non immagina minimamente che quell'oggetto la metterà in seri guai.

Non solo, ma per garantire cibo e vestiti per sé e per Clara si decide a fare una cosa che, se fosse ancora in vita Candida, non avrebbe mai neanche lontanamente pensato di fare: prostituirsi...

Lucía sa di attirare le attenzioni e gli sguardi lascivi degli uomini, con la sua chioma rossa ribelle, la sua pelle bianca come il latte, il corpo con le forme al posto giusto e un viso già bello che promette di diventarlo ancora di più.

Benché il sol pensiero di concedersi per danaro a degli uomini di ogni genere la ripugni moltissimo, Lucía sente che, in quel momento, è l'unica strada per fare soldi velocemente; il suo obiettivo è prendere Clara e andare via da quella città infestata dalla piaga del colera, verso una nuova vita e un futuro più roseo.

Si reca quindi presso il più noto bordello di Madrid (frequentato anche da uomini importanti e ricchi) e diventa ben presto la preferita di colei che lo gestisce e che vede in quella ragazza dai capelli rossi e dallo sguardo deciso una sicura fonte di guadagni.

Intanto, nei popolosi, sporchi e infettati quartieri poveri di Madrid, la gente non muore solo di colera e altre malattie, o di povertà: la morte sta scegliendo le sue prede: tutte ragazzine di circa 11-12 anni, che all'improvviso scompaiono; alcune di esse, dopo diverso tempo, sono state ritrovate morte, con il loro debole corpo mutilato e con in bocca un oggetto (un distintivo), che parrebbe essere una sorta di "firma" da parte dell'assassino.

La povera gente mormora che si tratti di una creatura mostruosa, feroce e inafferrabile (un grosso animale forse...?), ma non tutti si accontentano di darsi spiegazioni di questo genere, che non portano a nulla e non spingono a indagare ma solo a rassegnarsi di fronte a queste morti.

Del resto, sono solo delle ragazzine provenienti da famiglie di straccioni e la polizia non è motivata a indagare seriamente.
A nessuno interessa individuare la mano assassina? E che dire del destino di quelle ragazze svanite nel nulla e ancora non ritrovate (né vive né morte)?

A qualcuno però interessa e costui si chiama Diego, un giornalista testardo e temerario che non accetta la storiella dell'animale feroce acquattato nel buio che si avventa sulle fanciulle e mette pure nella loro bocca un distintivo (sarebbe assurdo), così decide di avviare una personale e meticolosa indagine, coinvolgendo l'amico Donoso, un poliziotto guercio, cinico ma leale.

Diego si appassiona al caso della cosiddetta Bestia, fa domande in giro, cerca di collegare informazioni e possibili indizi, vuol mettere in guardia i madrileni circa la presenza di un assassino di bambine che si aggira tra loro, ma trovare appoggi è difficile, a cominciare dal capo del giornale per cui scrive e che è scettico nel voler affrontare un caso su cui c'è poco materiale e nessuna certezza.

Determinato e mosso da giusti principi, Diego non si arrende e quando conosce la duchessa Ana Castelar (di cui si infatua, ricambiato) crede di aver trovato in lei un'alleata nella ricerca della verità; non solo, ma il destino gli presenta anche Lucía, che è disperata perché Clara è scomparsa, non si trova da nessuna parte e non c'è alcuno che possa aiutarla a capire dove sia finita.

E se fosse anche lei vittima della Bestia?

A complicare le cose si aggiunge un fatto inaspettato che, se da una parte potrebbe sembrare la soluzione al caso delle ragazzine assassinate, dall'altra non lo risolve affatto, perché altre bambine continuano a sparire (come Clara, appunto) nonostante colui che sembrava essere la Bestia sia stato ucciso.

Anche Diego e la stessa Lucía sono persuasi che l'omone dall'aspetto spaventoso trovato assassinato potesse essere la Bestia, ma se così fosse e se avesse rapito lui Clara, come farà Lucía a scoprire cosa è successo alla sorella e a ritrovarla?


La narrazione è in terza persona e ci presenta diverse prospettive, non solo quella di Lucia o Diego, ma anche della stessa Bestia, di Donoso, delle ragazzine rapite, così da avere la possibilità di vedere i fatti drammatici e oscuri che stanno accadendo da più punti di vista.

Il ritratto che ne viene fuori è quello di una Madrid in cui avvengono, di nascosto e col favore delle tenebre, cose atroci, abominevoli.

Chi c'è davvero dietro i rapimenti delle ragazzine? 
A chi appartiene la mano assassina, che non solo uccide ma prima tortura crudelmente, dilaniando i poveri corpi della sfortunate vittime?
Con che criterio queste ultime vengono scelte?

Ciò che Diego, Lucía ed altri personaggi interessati (ciascuno per ragioni proprie) alle funeste vicende, scopriranno è qualcosa di abietto, l'essenza del Male che si annida dietro esistenze ammantate di religiosità, di benessere e ricchezze, di buona reputazione agli occhi della società ma che covano il marcio, la crudeltà, portando avanti superstizioni medievali bagnate di sangue vergine, che nascondono fini politici (i riferimento storici al carlismo hanno un posto non irrilevante nella storia) e che mescolano una fede malata e deviata con credenze pagane e innominabili.

Allora chi o cosa è la Bestia? Sì, è vero, è una creatura mostruosa, ma essa non ha le corna in testa, il forcone in mano e la pelle butterata o viscida: è una Bestia "a più teste", furba, subdola, che si aggira per le strade della capitale spagnola in maniera sottile, una piovra avvelenata che allunga i propri minacciosi tentacoli ovunque, infilandosi tra uomini di chiesa, donne ricche e annoiate e personaggi di spicco insospettabili, legati tra loro da patti segreti, siglati con sangue e giuramenti.

"La Bestia" è un thriller storico davvero appassionante, dallo stile accattivante, che immerge il lettore nel periodo in oggetto, facendolo sentire parte integrante di quella cupa realtà madrilena, in cui la morte, il dolore, la malattia e la disperazione si respirano a ogni passo, in cui si percepisce la presenza del Male (incarnato da individui senza coscienza, che davvero hanno venduto la propria anima al malvagio), un Male che colpisce i poveri, i disgraziati, gli indifesi, quelli per cui nessuno si batte e che nessuno si degna di aiutare e salvare.

Lucía, Clara e le bambine vittime della Bestia fanno parte di coloro che hanno bisogno di aiuto perché da sole non possono salvarsi; persone come Diego e pochi altri sono delle eccezioni preziose perché ancora conservano la propria umanità e non si voltano dall'altra parte per non farsi sporcare dal marciume attorno a sé.

Personalmente questo libro non l'ho letto bensì ascoltato su Audible e l'ascolto è stato oltremodo piacevole in quanto il narratore è bravissimo, espressivo, il che ha reso l'esperienza molto gradevole e  fluida.
Le pagine relative alle attività della Bestia sono "forti", tanti sono i momenti "neri", dark, e tanti anche quelli drammatici e più avventurosi; è stata davvero una bellissima scoperta e infatti l'ho inserito nella Top Five dei libri più belli del 2023.

Ve lo consiglio, la storia è trascinante e, se amate il genere, vi esorto a dargli un'opportunità.

Curiosità: Carmen Mola è lo pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori spagnoli Jorge Díaz, Antonio Mercero e Agustín Martínez; per Mondadori era già uscito nel 2019 La sposa di sangue.

giovedì 16 novembre 2023

[[ RECENSIONE ]] LE STREGHE DI MANNINGTREE di A.K. Blakemore


Nell'Inghilterra della seconda metà del 1600 la caccia alle streghe non è purtroppo un ricordo, ma anzi una pratica che si inserisce e trova terreno fertile in una cornice storica complessa e molto movimentata, che vede il re in contrasto col Parlamento, la guerra civile che infuria, i cattolici contro il puritani.
È in un tempo come questo che un giovane e oscuro inquisitore va di città in città, nelle contee inglesi, a scovare donne (più raramente uomini) in combutta col maligno e che meritano la morte in qualità di streghe.


LE STREGHE DI MANNINGTREE
di A.K. Blakemore



Fazi Ed.
trad. V.Februari
336 pp
"Strega è l'offesa che affibbiano a chiunque faccia succedere le cose, a chiunque porti avanti la storia".

È il 1643 e a Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex, tante sono le donne che cercano, con gran fatica, di portare avanti la casa, di sfamare sé stesse e la famiglia, lottando contro la povertà più nera, aggravatasi a causa della difficile situazione sociale e politica, che - tra le altre cose - ha portato via gli uomini da casa e dai campi, costringendoli ad arruolarsi.

Alcune di queste miserabili creature vivono ai margini della comunità più di altre: in particolare, le anziane, le straccione, le nubili che nessuno sposa... e quelle dalla lingua affilata, perfida e dalla scorza dura. 

A quest'ultima categoria appartengono le donne West, madre e figlia: la vedova Beldam West e sua figlia Rebecca, che vivono come possono, giorno per giorno, tra un espediente e l’altro, cercando di scacciare lo spettro incombente della miseria.
Rebecca e sua madre non vanno sempre d'amore e d'accordo perché la ragazza vede nella rozza genitrice un esemplare di donna poco rispettabile, che non si fa problemi a bere come un uomo e non si fa passare una mosca davanti al naso, risultando sempre molesta, arrogante e poco piacevole.
Giovane e ancora speranzosa di un futuro meno cupo e triste, Rebecca sta imparando a leggere e scrivere presso il maestro John Edes, del quale è infatuata e alla cui presenza arrossisce.

Ma la loro abitudinaria, seppur semplicissima, quotidianità viene completamente scombussolata dalla presenza di un uomo apparentemente innocuo: messer Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si è mostrato fin dal principio molto curioso verso tutto ciò che accade nella cittadina; la sua curiosità maliziosa è ben visibile nello sguardo profondo e indagatore che va a concentrarsi quasi ossessivamente sulle donne più umili e disgraziate, tra cui la stessa Rebecca, che ne è oltremodo infastidita e turbata.

A Manningtree non mancano mai litigi, baruffe, malelingue e battibecchi, ma un giorno ne accade uno che, se anche di per sé non ha nulla di grave, lo diventa a causa delle maldicenze, della superstizione, dell'ignoranza e della malignità, cui si cerca vergognosamente di dare un'apparenza di pia religiosità.

Accade, infatti, che la vedova West - e altre amiche con lei - un giorno si ritrovino a rimproverare un ragazzino, e che questi - pochissimo tempo dopo - cominci a manifestare sintomi strani, di un malessere non meglio specificato...
Il ragazzino, colto da una misteriosa febbre, inizia a farneticare di congreghe e patti, e questo desta le preoccupazioni di molti in paese e l'interesse, ancor più vivo, di Hopkins, le cui domande assumono un tono sempre più incalzante e poco rassicurante.
Che in questa miseranda cittadina dell'Essex ci sia il demonio con la sua influenza infernale?

La calunnia è un venticello e si diffonde, sottile e insidiosa come una serpe, attraverso le calunnie, le parole cattive e maligne sussurrate di bocca in bocca e che trasformano il nulla in tragedia: e se il ragazzino fosse vittima di un maleficio?
I malefici, le maledizioni..., si sa, sono opera del diavolo e dei suoi nefandi servitori, anzi, servitrici, quali sono appunto le streghe.
Forse la Beldam West e le sue amiche, pochi giorni prima, quando hanno litigato col ragazzino, gli hanno inviato proprio questo - una maledizione?
Non può essere una coincidenza, visto che prima di quel giorno il bambino scoppiava di salute; inoltre, altri tragici accadimenti si rilevano in alcune famiglie, il che mette in allarme tutti: il male è tra loro e va individuato e fermato assolutamente, prima che infetti tutto e tutti.

Messer Hopkins tira fuori dal suo mantello quel che è: un inquisitore, un cacciatore di streghe, di donne che hanno venduto l'anima al maligno e che seminano peccati, lussuria, lascivia e malvagità ovunque vadano, su chiunque posino lo sguardo malevolo, su qualunque cosa tocchino.

Non le riconosci mica subito perché sono subdole, danno l'impressione di essere donne comuni ma, se solo potessimo alzare loro la gonna, vedremmo i segni del peccato e il marchio del diavolo sulla loro carne.
Crescono e vivono insieme alla brava gente timorata di Dio e si sa, lo dice il Vangelo: la zizzania cresce col grano ma andrà estirpata, prima o poi.


E questa è "l'ora delle tenebre", il momento di Matthew Hopkins, nelle cui mani e sulle cui livide labbra fioriscono versetti biblici, coi quali pretende ti insegnare, redarguire, far riflettere.
Giudicare, condannare.

In capo a pochi giorni, Manningtree viene messa sotto accusa perché in mezzo ad essa avvengono cose indicibili: sabba, danze e atti osceni coi diavoli, incantesimi e malocchi mortali e ogni cristiano sincero lo sa: "Non lascerai vivere la strega"*.

A morte le streghe!
Chi sono queste maledette?
Un gruppetto di donne malandate e povere, tra cui un'anziana che a malapena si regge in piedi e la mamma di Rebecca.
Rebecca stessa, in seguito a una sua "leggerezza", viene coinvolta nell'accusa di stregoneria e, insieme alle altre disgraziate, condotta in una prigione maleodorante, sporca, dalla quale è difficile che escano.
O meglio, usciranno sì, ma per essere impiccate.

A meno che non confessino i propri innumerevoli peccati: ditelo che vi unite al diavolo, che avete i vostri spiritelli con cui fate del male alla povera gente, che seducete uomini probi e retti, che avete rinnegato la fede nel buon Dio.
Se confessaste. forse salvereste almeno la vostra anima, se non il corpo corrotto.

Ma come si fa a confessare ciò che non si è commesso? Come si fa ad enumerare peccati di cui non si è minimamente consapevoli?

Le accusate cercheranno di salvarsi la pellaccia e l'anima peccatrice confessando di essere davvero delle streghe? 
O preferiranno la morte a un'autoaccusa assurda e assolutamente falsa?

E che ne sarà di Rebecca, che osserva la sua coriacea e sprezzante madre (che pure l'ama e desidera veder salva l'unica figlia) a volte con perplessità (non riesce a comprenderne fino in fondo la natura, pur sentendosi a lei affine in non pochi tratti) altre con ammirazione davanti al fatale e ingiusto destino che l'aspetta?

Rebecca che si fa domande, che ragiona con la propria testolina nonostante si dica che "Quando le donne pensano da sole, pensano il male"; Rebecca che è intelligente, che conosce quanto grande sia il potenziale di una donna che non si lascia sottomettere dalla prepotenza di certi uomini.

"Preferisco essere donna. Noi donne accettiamo la nostra degradazione dinanzi a Dio, poiché accettiamo la nostra degradazione dinanzi agli uomini, E ci prendiamo gioco di loro." 

Le streghe di Manningtree è un esordio letterario di tutto rispetto; un romanzo storico che trascina con forza il lettore in un luogo e in un tempo per nulla facili, anzi cupi, miserevoli, pericolosi, in cui per distruggere una persona - considerata semplicemente un po' "diversa dalla massa", più ribelle, meno convenzionale...- bastava additarla come amante di satana, fattucchiera. Strega. 
Un contesto storico molto ben delineato, capace di avvolgere il lettore in una morsa glaciale, stretta, nera, angosciante; l'Inghilterra di queste pagine è quella piagata dalla carestia, con troppi campi incolti, dilaniata dalla guerra civile, in cui la caccia al male e ai suoi emissari è "un diversivo per ricchi" e per coloro che non si fanno scrupoli a schiacciare schiene e cuori di donne sole, emarginate, inermi, cui è rimasta solo la dignità di chi sa la verità e non si piega alla menzogna per salvarsi; su di esse la moltitudine riversa terrore, orrore e ipocrisie pseudoreligiose.

La narrazione procede alternando il racconto in prima persona di Rebecca con la prospettiva esterna in terza persona.
Io l'ho apprezzato molto, per l'argomento, per l'ambientazione, per il finale che dà un filino di speranza, per il tratteggio delle donne accusate di stregoneria e anche per lo stile, che riesce ad essere abbastanza scorrevole nonostante sia impegnativo (non è una lettura da affrontare con poca concentrazione); un plauso alla traduttrice.

Consigliato a chi ama l'argomento "caccia alle streghe" e, in generale, i romanzi storici; la storia narrata si ispira a fatti realmente accaduti e alcuni personaggi sono davvero esistiti.


* Esodo 22:17

sabato 14 ottobre 2023

# RECENSIONE # FALCONERA di Fabio Ceraulo


Contraddistinta da un meraviglioso panorama, dove l'aria odora di aghi di pino, tra campi coltivati, frutteti e prati d’erba umida e soffice, sorge, nella bella località siciliana di Castellammare del Golfo, Falconera, una piccola e tranquilla realtà contadina che sta per essere travolta (anch'essa) dai venti di cambiamento portati dall'arrivo di Garibaldi e dagli avvenimenti che hanno portato all'unità d'Italia.



FALCONERA
di Fabio Ceraulo


Spazio Cultura
189 pp
"Tutti bravi a fare la rivoluzione, viva Garibaldi! Per che cosa? Per farci mettere di nuovo i piedi in testa! Un giorno ci ribelliamo, il giorno dopo ci caliamo le brache, altro che libertà! In questa terra non nasce niente, non cresce niente. Solo malattie, pidocchi e la colpa di avere le pezze nel didietro!"

È il 1853 quando Francesca Galante, la mammana (levatrice) di Falconera, una contrada di campagna posta sul colle che sovrasta Castellammare del Golfo, fa nascere la piccola Angelina Romano, figlia di una coppia di contadini con già diversi figli e che vive tirando avanti onestamente, seppur con fatica.

A Falconera vive gente semplice che cerca di mettere qualcosa sotto i denti giorno per giorno; alcuni se la cavano meglio, soprattutto se sono alle dipendenze di signorotti locali benestanti e, in fondo, generosi, come don Faro Giurintano; altri se la passano decisamente peggio e non pochi son coloro che si vedono costretti a far la fila presso il parroco del paese, don Benedetto, a chiedere un po' di cibo e altri beni di prima necessità, per sé e i famigliari.

Insomma, la povertà c'è e, come accade ovunque e in ogni epoca storica, c'è pure, immancabilmente, chi arranca per sopravvivere e chi si può permettere feste, cibo a volontà, grandi dimore, servitù e campi da far coltivare ai propri lavoratori.

Chi è ricco non fa che mangiare a sbafo e riempirsi la pancia; a chi è povero, la pancia brontola tutto il giorno: niente di nuovo sotto il sole.

Ma nel 1860 la brezza che viene dal mare porta con sé delle notizie: è arrivato Garibaldi: "Due  imbarcazioni piene di uomini armati, guidati dal filibustiere chiamato Garibaldi, hanno preso terra ieri l’altro, di mattina, al porto di Marsala".

Ed è così che di lì a breve cominciano ad arrivare uomini delle milizie garibaldine, con le loro giubbe rosse e i fucili; all'inizio cercano di farsi amica la popolazione di Falconera, chiedendo cibo e acqua, ma il caos e il panico vero prendono piede in seguito, quando - cacciati i Borbone nel Meridione, dopo la nascita del Regno d'Italia, con Vittorio Emanuele II quale sovrano degli italiani -  giunge il comunicato di sua maestà che introduce la legge della leva militare, in base alla quale tutti i giovani maschi della terra di Sicilia dovranno prestare servizio nel regio esercito per sette anni e tale leva è obbligatoria.

La notizia getta nella paura e nel malcontento tutti in paese: non solo devono lasciare andare i propri figlioli, con l'incertezza che tornino a casa vivi e tutti interi, ma questo significa anche perdere la forza lavoro, non avere più delle braccia forti per lavorare la terra.

A non essere felici per quest'ordine - la cui disubbidienza ovviamente avrà delle conseguenze - non sono, quindi, solo le famiglie in cui ci sono dei giovani, ma anche quelle dei proprietari terrieri, che si vedranno privati di lavoranti.

Certo, mica tutti i giovanotti sono coinvolti in questo reclutamento: come purtroppo non di rado accade, chi è potente, ha soldi e autorità, viene esonerato, magari in cambio di fedeltà assoluta al nuovo re.
Anche uomini che, fino a qualche settimana prima, si dichiaravano devoti a re Francesco II, non esitano a voltare bandiera e ad accogliere, a suon di inchini e lusinghe, i "nuovi padroni".
Alla fine, ciò che importa è riceverne un tornaconto personale e, se per stare dalla parte dei vincitori, bisogna semplicemente cambiare carro e stendardo, qual è il problema?

E infatti, ad occuparsi di far sì che l'ordine del re venga rispettato, ci pensa un signorotto del posto, don Bartolomeo Asaro, nominato responsabile dell’ufficio di leva.
Assieme a lui, altri “galantuomini” della comunità non attendono altro che capire da che parte schierarsi e non esitano a "tradire", in un certo senso, i propri compaesani pur di compiacere gli ufficiali del re. 

In questo quadro in continuo mutamento, dove la povera gente è spaventata, sempre più disgraziata e lasciata sola con i propri problemi, incontriamo e conosciamo vari personaggi, alcuni dei quali già nominati, come  il ricco possidente don Faro, gli arrivisti Francesco e Bartolomeo, la famiglia Romano, la levatrice Francesca (che fa praticamente le veci del medico di paese e viene chiamata ad ogni parto dalla gente di Falconera), il sacerdote don Benedetto (che non guarda di buon occhio il nuovo re e pensa con amara nostalgia al vecchio), l'avvocato Oliveri, dalle idee rivoluzionarie, il buon Turi, braccio destro di don Faro e sempre pronto a servirlo e proteggerlo fedelmente.

Faro è un brav'uomo, tratta bene i suoi dipendenti, è generoso, rispettato da tutti; il suo atteggiamento verso il passaggio dai Borbone ai Savoia è razionale, oculato, egli non è tipo da lasciarsi prendere da facili entusiasmi e partigianerie e guarda con occhio attento e critico ciò che accade attorno a sé, per comprendere la reale ed effettiva portata dei cambiamenti in atto.

Don Faro è un personaggio dai contorni nostalgici, tormentati, il cui cuore si è riempito di amarezza dopo aver perso l'amata moglie, donna pia e dolce, amata da tutti; il suo pensiero va sempre a lei, senza la quale è perso, solo e "la sua esistenza si è trasformata in un arido mosaico che ha smarrito i tasselli principali".

Faro è un punto di riferimento autorevole a Falconera e ha la stima dei compaesani, soprattutto di don Pietro che capisce come l'amico si sia meritato il rispetto della piccola comunità, a differenza di altri uomini che hanno preferito vestirsi di prepotenza e dare importanza ai soldi facili e a biechi maneggi politici, in spregio a qualsiasi solidarietà con la propria gente.

Anche la levatrice, Francesca, osserva i miserabili che le vanno a chiedere aiuto, che sia per far nascere un bambino o per avere un tozzo di pane, e prova pietà per questi disperati lasciati a marcire nella propria miseria; e adesso, con il nuovo re, cambierà qualcosa per loro? Avranno forse un pezzo di pane in più?

La realtà è che cambia il re ma la povertà resta; anzi, semmai le nuove leggi alimentano i contrasti, inaspriscono un malessere e un malcontento che si fanno sempre più grandi e che finiranno per coinvolgere tutti quanti, al di là dei ceti sociali, trasformando tutta quella situazione in una polveriera pronta a esplodere.


Immerso in una cornice che ricostruisce in modo realistico e asciutto questo frangente storico, il lettore può sentirsi emotivamente partecipe dei fermenti storici e politici propri di quegli anni nel Sud Italia, in quanto l'attenzione è posta sulle persone, sui loro tormentati interrogativi, sulla loro miserevole vita e sui tentativi di sopravvivere in un contesto mutevole e imprevedibile in cui il passaggio da un "padrone" all'altro non è garanzia di un miglioramento delle loro condizioni, tutt'altro.

«passare da re Francesco a Vittorio Emanuele cosa porterà? Qual è il cambiamento? Che non si può più chiamare qualcuno eccellenza?»

«Lasciate perdere la politica, amico mio», replica don Pietro che mastica più lento degli altri. «Che cambiamento vedete? Il mare, la pineta, la strada grande. Tutto uguale a prima. I signori continueranno a fare i signori e i poveracci faranno lo stesso».
«Tutto qui?»


Se il proclama sabaudo relativo alla leva obbligatoria mette la gente di Falconera in agitazione, questo è nulla rispetto allo stato di profonda preoccupazione e di paura che dilaga nel momento in cui, a fronte delle numerose diserzioni da parte di giovani che preferiscono scappare tra i monti e rifugiarvisi come topi in trappola piuttosto che arruolarsi e combattere (morire) per un re che non riconoscono come tale, cominciano a verificarsi le prime fucilazioni dei ribelli.

Questi briganti sono nemici del re, non vanno assolutamente aiutati e coperti, ma denunciati; chi disobbedisce è anch'egli un traditore e da tale verrà trattato (fucilato).

Le tensioni crescono e con esse la paura delle conseguenze delle minacce degli ufficiali; ma a farsi strada è anche un altro sentimento: l'odio sempre maggiore verso "l'occupante" che viene dal nord, che non ha portato alcun cambiamento positivo, finora, anzi: Garibaldi ha promesso terre che non sono mai state date alla povera gente; a trarne vantaggio sono stati solo coloro che erano già ricchi!
Soggetti "definiti da tempo cutrara, un termine dispregiativo per chi si è arricchito grazie a potenti  amicizie", alcuni dei quali "si sono divisi case e terreni espropriati a povera gente con la prepotenza e l’aiuto di picciotti violenti e affamati."

Questi "panzoni arricchiti", che calpestano i contadini, vanno a riempire le file di "una nuova classe sociale, insolente e pericolosa”.

Ponendosi dalla parte di personaggi quali don Faro, Francesca, don Benedetto, il lettore percepisce la portata del dramma che rischia di consumarsi, e infatti la situazione precipita quando il gruppetto dei "briganti" (che si nasconde per non essere fucilato per aver disobbedito) si rende protagonista di un'azione violenta, che a sua volta scatena la pronta e sanguinosa reazione dei piemontesi.

Come troppo spesso accade, a pagare il prezzo più alto sono gli innocenti e non si può non provare pena per i poveri disgraziati che, nel cercare riparo dalla furia dei piemontesi assetati di vendetta e di sangue, ne vengono invece travolti. 
E con loro, anche una vittima molto, troppo giovane, che verrà dalla Storia ricordata come una "vittima innocente della repressione sabauda".

Falconera è un romanzo storico la cui trama si inserisce nel periodo che ha visto i territori compresi nel Regno delle due Sicilie passare da un sovrano a un altro, restituendoci un ritratto realistico di contesti e ambienti, degli eventi e dei personaggi coinvolti, mostrandoci le contraddizioni di un momento di transizione verso una situazione sociale e politica che, lungi dal portare concreti miglioramenti nella vita delle popolazioni, rischiava di peggiorarla.
La Storia ci insegna che lì dove si sono verificati cambiamenti, passaggi da uno stato all'altro, rivoluzioni ecc, essi sono passati inevitabilmente attraverso episodi di violenza, ribellione, soprusi, malcontenti, vendette e ritorsioni, tradimenti, ingiustizie.

I personaggi che prendono vita tra queste pagine sono coerenti, nel parlare e nei comportamenti, col periodo di riferimento e le loro personalità emergono dal modo di agire e reagire agli eventi che li travolgono: il parroco cerca di manifestare misericordia verso i miseri che gli chiedono aiuto, la levatrice ha un atteggiamento esteriore duro, sbrigativo e scortese ma in realtà è una donna generosa e pronta a donare ciò che ha a chi ha più bisogno di lei; don Faro ha una personalità contemplativa, è riflessivo e osserva tutto e tutti con molta attenzione, ama la propria tranquilla esistenza e non si lascia sedurre dal (presunto) nuovo che avanza.

Ho trovato il testo davvero scorrevole, grazie a uno stile semplice e diretto, efficacemente arricchito da espressioni dialettali, all'accuratezza storica, all'attenzione posta ai personaggi e alle dinamiche innescate da tutti quegli avvenimenti che hanno caratterizzato il periodo in oggetto.
Nelle ultime pagine, l'Autore distingue i personaggi realmente esistiti da quelli per i quali si è ispirato ad altri sì reali ma cambiandone i nomi. 

Come spesso dico, a me piace molto il genere storico e, nello specifico, i movimentati anni e i relativi eventi che hanno contribuito al processo di unificazione del Paese, ragion per cui ho apprezzato moltissimo questo romanzo, sia per come è scritto e sia per i fatti narrati, che, personalmente, non conoscevo (non bene, per lo meno) e, come spesso mi succede, ho cercato informazioni per colmare le mie lacune.

Non posso che consigliarvelo!


ALCUNE CITAZIONI

"...siamo complici, colpevoli anche noi. Stiamo sempre ad aspettare tutto senza muovere un dito. Aspettiamo che si fa giorno, che si fa notte, aspettavamo re Francesco e poi Garibaldi. Aspettiamo la vendemmia, la pioggia, lo scirocco. I fiori di zagara a maggio e i limoni da mangiare a strica sale. Per tutto il resto ci voltiamo dall’altro lato».

*****

«La vita è come questo limone, Turi. Quando lo apri, ci puoi trovare qualche verme. 
Se tutto è a posto, lo puoi mangiare.  Al morso, a volte è aspro, a volte dolce».

giovedì 28 settembre 2023

[ RECENSIONE IN ANTEPRIMA ] "Messer Matteo, gentiluomo e fiorentino a Borgo Silva" di Peter Hübscher



A un affascinante gentiluomo di Firenze, la cui reputazione è macchiata da una condotta non proprio moralmente rispettabile, viene affidata una non facile missione in un piccolo borgo in cui è appena stato commesso un misfatto.
Il tenace, arguto, coraggioso, intuitivo, Messer Matteo è costretto ad accettare il compito suo malgrado e a sfoderare tutta la sua abilità nel far emergere la verità e consegnare i colpevoli alla giustizia.


"Messer Matteo, gentiluomo e fiorentino a Borgo Silva" 
di Peter Hübscher


Arpeggio Libero Editrice
174 pp
15 euro
Matteo Sismondi dei Signori di Cerentino è un gentiluomo fiorentino che, pur stimato per il suo passato di crociato in Siria, è caduto in disgrazia per il suo modo di vivere decisamente "libertino" e moralmente discutibile. Gli piacciono le belle donne, insomma, la sua carne è più che debole ed in fondo egli è ben lieto di assecondare tali lascive debolezze.

In quanto giureconsulto, riceve un incarico dal Capitano di Giustizia Messer Uggione, che gli parla chiaro: non può dire di no a questa "missione", la sua reputazione presso il Consiglio di Firenze è già compromessa, per cui  deve obbedire e, possibilmente, tornare a casa vittorioso.
Di che si tratta?

Nel borgo fiorentino, apparentemente tranquillo, di Borgo Silva è stata denunciato un presunto delitto.
A rendere noto l'accaduto e a chiedere che venga fatta luce - tanto dalla giustizia terrena quanto da quella divina, quest'ultima condotta dalla Santa Madre Chiesa nelle vesti dell'Inquisizione - è un marchese, tale De Therriex, divenuto da pochissimo vedovo.
Sua moglie soffriva di un brutto male da diverso tempo ma, a parer del coniuge, non è stato questo ad ucciderla bensì un atto di stregoneria, compiuto dalla serva Anna e dallo speziale giudeo mastro Abramo.

Il marchese racconta infatti che, proprio prima di spirare, la povera e pia moglie avesse bevuto una pozione che la sua giovane servetta personale le aveva dato da bere, pozione medicamentosa preparata da mastro Abramo, noto per i suoi "beveroni" miracolosi.

Non può essere un caso che la marchesa sia morta dopo aver bevuto ciò che le era stato offerto! Di sicuro quella bevanda era mortifera, forse stregata, avvelenata, per cui sua moglie è stata assassinata.

Il marchese De Therriex è un nobile feudatario locale, molto conosciuto, odiato da alcuni e temuto da altri; di lui si vocifera circa alcune... "importanti" caratteristiche fisiche e su come sia tutt'altro che un uomo timorato di Dio e obbediente ai santi precetti cattolici; anzi, pare che si diverta in lungo e in largo dandosi ad incontri lussuriosi, macchiandosi di peccati e vizi innominabili.
Verità o calunnia?
Anche della defunta si mormora non fosse la santa moglie che voleva apparire ma che addirittura anch'ella si desse ad amorosi piaceri e avesse per amante un nipote del marito, Gaston, giovanotto arrogante e dal carattere fumantino.

Messer Matteo si mette subito all'opera e comincia a indagare, interrogando le persone coinvolte, facendo domande precise e ottenendo le risposte utili a farsi un quadro della situazione; si reca nei luoghi da cui può trarre le giuste informazioni ed è meticoloso e certosino nella propria indagine, prendendo appunti, scrivendo quotidiane relazioni e ragionando su di esse, mentre sbocconcella dolcetti e si concede calici di buon vino. 

A Matteo sembra da subito che troppe cose non tornino, di ciò che gli vien detto.
Parlando con Anna - l'adolescente cameriera incriminata che rischia di essere bruciata per stregoneria -, apprende com'erano i rapporti in casa tra i due coniugi, quali intenzioni avesse la defunta (consapevole di  avere un male incurabile che l'avrebbe condotta presto alla morte) circa la propria personale eredità e
 chi l'ha visitata nelle ore precedenti la morte; Matteo interroga anche lo speziale giudeo, il quale fornisce senza alcun problema tutte le informazioni riguardanti il liquido preparato specificatamente per la povera marchesa e che di certo non era veleno.

Ma purtroppo i due accusati si rivelano essere, dai primi momenti, i colpevoli perfetti: Anna è una ragazza di sedici anni la cui sorella - Felicia -  in passato è stata a servizio presso il marchese e lui dice di averla cacciata per i suoi costumi licenziosi; attualmente è una prostituta, di cui si mormora che partecipi ai sabba nel bosco, rendendosi partecipe di atti osceni col diavolo e con altri snaturati come lei.
Di Abramo, è la sua appartenenza al popolo giudaico a parlare per lui: nemici della Chiesa, deicidi, individui perversi e maligni, gli ebrei sono da condannare a prescindere e sicuramente ogni loro azione è mossa da motivazioni cattive.

Insomma, i due accusati rischiano davvero di finire nelle mani della Sacra Inquisizione e di arrostire sul rogo per stregoneria e veneficio.

Ma Matteo è convinto che qui non sia il diavolo a muovere i fili del delitto, cui ne segue subito un altro: la povera Felicia viene ritrovata morta (assassinata).
 
C'era un possibile collegamento tra la morte di Felicia e la morte della marchesa? Forse le due donne si conoscevano e avevano un segreto in comune?

Matteo si fa molte domande e prosegue, nonostante le minacce di un iroso marchese, di un arrabbiatissimo Gaston e di un preoccupato frate inquisitore (padre Dominic, inviato di proposito dalla Chesa per accertarsi che, là dove la legge non riesca a risolvere il caso, ci pensi la temibile e terribile macchina inquisitrice) le proprie indagini scrupolose, aiutato dal maniscalco Giano (suo ex commilitone) e dalla sensuale e generosa ostessa Floria, che sfama il bel Matteo in tutti i sensi, soddisfacendone ogni tipo di voglia e sfizio.

Messer Matteo profonde tutto il proprio impegno e ingegno nella soluzione del caso, non accontentandosi dei pettegolezzi e delle chiacchiere, non soccombendo alle minacce di chi vorrebbe zittirlo (pur temendone gli effetti) e correndo personalmente anche dei rischi, pur di vederci chiaro.

"Nella mente di Matteo si stava rinforzando la convinzione che quel borgo, in apparenza bello e sano come al tempo del suo trasferimento gli era sembrato, fosse invece sotto sotto una ragnatela di empi legami che univano le persone dabbene ad altre di mala natura. Lussuria, denaro, potere e anche propensione all'eresia erano la ragione di tutto ciò."

Col passare dei giorni comprende che l’iniziale apparente tranquillità del borgo cela una doppia faccia in cui si muovono pratiche oscure e orgiastiche legate a un culto pagano precristiano e che si manifesta attraverso dei sabba notturni nei boschi; ma non solo: a questi culti si aggiungono i complotti politici che vedono gli interessi di Firenze contrapposti a quelli delle potenze vicine, a cominciare dal papato.

E che dire degli interessi economici del Marchese e del nipote Gaston?

Di materiale su cui ragionare e scervellarsi ce n'è in abbondanza, senza considerare il continuo spettro dell’Inquisizione nella persona di padre Dominic, che blatera di fede e santità ma pure lui ha un passato torbido, che ha tutti i gli interessi a tener nascosto.

Messer Matteo è un protagonista che mi ha conquistata perché non è perfetto, non è un eroe senza punti deboli e non è ipocrita circa le proprie debolezze; è intelligente, preciso, sa tener testa agli oppositori, possiede grandi capacità logiche e sa come destreggiarci nel processo da lui allestito, alla fine del quale il vero colpevole verrà consegnato alla giustizia.

Pragmatico e freddo in qualità di giureconsulto, pur sapendo di non dover provare pietà ma solo di dover accertare la verità, sa comunque mostrare umana empatia con chi è innocente e subisce ingiustizie a motivo di stolti pregiudizi, che egli è intenzionato a combattere con la forza delle proprie argomentazioni razionali.

Matteo è bravo e astuto nel condurre gli interrogatori, sa come tessere una ragnatela fatta di innocenti domande, lasciando che le sue parole confondano l'interlocutore e lo avviluppino nei propri fili, imprigionandolo e "costringendolo" infine a rivelare i suoi veri pensieri e a dirgli la verità.

Il presente giallo medievale è ambientato nella bellissima Toscana del primo Trecento, "terra di scrittori, poeti e scienziati, patria di capaci mercanti", popolata tanto da uomini e donne timorati e pii, quanto da persone di "mala natura".
Mi è piaciuto molto il contesto storico, la presenza dell'Inquisizione, i riferimenti di natura politica (Guelfi-Ghibellini), i legami oscuri tra i nobili fiorentini e i potentati stranieri, il bosco come luogo misterioso in cui possono accadere cose oscure.

Il romanzo ci restituisce il ritratto vivace e vivido di un’epoca lontana, cupa e affascinante insieme, mescolando i fatti storici con una credibile ricostruzione del vivere quotidiano nei suoi usi e costumi; l'uso del volgare fiorentino, e quindi di un linguaggio consono al periodo di riferimento, non può che aiutare il lettore a calarsi nel contesto, a immaginarsi di essere in quel borgo, di percorrerne le strade polverose, di visitarne le osterie, di imbattersi in donne di malaffare, bambini cenciosi e signorotti boriosi; ho gradito anche i toni ironici con cui l’autore tratteggia i personaggi nelle loro sfumature psicologiche, lasciandone emergere vizi e peccati, ambiguità e punti di forza.

Il mio parere sul romanzo è positivo, leggerlo è stato oltremodo piacevole, anche perché personalmente amo i romanzi con un'ambientazione storica (medievale ancor di più).
Consigliato!!



venerdì 22 settembre 2023

NOVITÀ EDITORIALI [ Spazio alle segnalazioni ]



Buongiorno, cari lettori!
Oggi ho diverse pubblicazioni da condividere con voi; come vedrete, leggendo le sinossi, appartengono a diversi generi: romanzo storico, narrativa per l'infanzia (a scopo educativo), Romantic suspense/Military romance.



Ma partiamo con il racconto, romanzato, degli ultimi tre giorni di vita e della misteriosa morte di un personaggio realmente esistito, il Maresciallo Ugo Cavallero (1880-1943), capo di stato maggiore generale delle Forze Armate Italiane durante la Seconda Guerra Mondiale (1940-1943), trovato morto la mattina del 14 settembre 1943 nel giardino di un albergo di Frascati (RM), con un colpo di pistola alla testa.

La Benda al Cuore di Gerlando Fabio Sorrentino (PAV Ed., 496 pp., 22 euro) è un'opera
che illumina una delle pagine più oscure e cruciali della storia italiana.
Sono passati ottant'anni non solo dalla scomparsa di Cavallero, ma anche dai drammatici fatti dell'8 settembre 1943, data storica in cui l'Italia annunciò l'armistizio con gli Alleati, spianando la strada a una serie di eventi tragici e rivoluzionari che avrebbero segnato per sempre la nazione.
Il romanzo svela i misteri degli ultimi giorni del Maresciallo Ugo Cavallero con precisione giornalistica e profondità di analisi, disegnando un panorama del settembre 1943: dallo sbandamento dell'esercito italiano, alla reazione violenta dei tedeschi, dai bombardamenti alleati alle atrocità naziste, dalla confusione politica al dramma di un popolo preso tra due fuochi. 
Una nazione letteralmente spezzata in due, con al centro la figura emblematica di Cavallero, simbolo dei tormenti, delle divisioni e delle complessità di un'epoca.
Tra queste pagine, l'autore non si limita a ricostruire la cronaca degli eventi, ma penetra l'animo dei protagonisti e il clima di incertezza, paura e tradimento che permeava quei giorni. Il romanzo si configura non solo come un viaggio storico, ma come una lente di ingrandimento sulle dinamiche umane, politiche e militari che hanno determinato le sorti dell'Italia.


Lettera a Corleone
di Giuseppa Mistretta
 (Kimerik Ed., 132 pp.) è un omaggio accorato all'incantevole paese di Corleone, un'ode in cui l'autrice si rivolge in prima persona al caro luogo natio, che in questo modo si trasforma in vero e proprio personaggio. 

Questa perla siciliana, purtroppo ricordata solo a causa della stretta connessione con diversi fatti mafiosi, attraverso le parole della Mistretta si riappropria della sua reale identità, fatta di splendidi paesaggi bucolici e, soprattutto, di uomini e donne speciali, gente di cuore, lavoratori instancabili, portatori di antiche tradizioni e di saggezza.



La Piccola Do alla scoperta del PerDono di Teodora Chirizzi (Kimerik Ed., 36 pp.).
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Perdonare è un percorso complesso, che richiede una reale messa in discussione senza mai annullare se stessi. Il perdono è un atto di generosità, di fiducia che può essere condiviso oppure compiuto nel segreto del cuore, è un vero e proprio “dono” e non è mai qualcosa di dovuto né finalizzato ad obbligare l'altro a fare altrettanto.
“Perdonare” significa trasformarci in eroi della nostra vita e non in vittime. 
Da bambini impariamo ad apprezzare la straordinaria bellezza dell’imperfezione e a perdonare senza portare rancore. 
Do, nel suo viaggio fantastico, in compagnia della sua valigia magica, un po’ come quella di noi mediatori, insegna a degli adulti iracondi a perdonare.



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Altra pubblicazione che si rivolge ai bambini, ma anche agli adulti-educatori, è C
os’è il Sesso? di Francesca D'Onofrio, Silvio Montanaro e Luisa Montalto, che esce il 23 settembre per la collana Libri Monelli di MOMO edizioni (seconda edizione).
Un libro coraggioso che racconta ai bambini, dai 6 anni in su, che cos’è il sesso e lo fa con semplicità
e chiarezza e - soprattutto - senza ipocrisie; si tratta di una novità assoluta nel panorama editoriale
italiano, non soltanto perché parla di sessualità (non per fini procreativi) ai bambini, ma perché lo fa in un'ottica di libertà e rispetto, cercando di vincere inutili imbarazzi, ad es. usando tutti i nomi propri per designare gli organi sessuali, senza metafore, inutili e svianti, sottolineando come l’unica regola nei rapporti sessuali è che bisogna essere d’accordo nel farlo insieme (la regola del consenso), vengono evitati i riferimenti di genere e il linguaggio è semplice ma distante da quello infantile delle favole.



Chiude la carrellata il novo volume di una serie romantic suspense: Echo Team (Phoenix Series 9) di Simona Diodovich (self-publishing, 278 pp.).


Siamo alla resa dei conti. Tutto ci ha portato qui.
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Siamo pochi, ma siamo valorosi. I tasselli sparsi non erano nulla, se non quando li abbiamo messi insieme. Il disegno ci è stato chiaro e ciò che abbiamo trovato era terribile.
Siamo in corsa contro il tempo. Dobbiamo salvare vite, armi, il mondo stesso.
Siamo la squadra Echo, invisibile ai più, letali per qualcuno.
Siamo insieme, nessuno ci fermerà. Inizia l’atto finale e noi non perderemo.
Bentornati tra i Phoenix.


lunedì 10 aprile 2023

[ On my wishlist ] "La saga delle Tidelands" di Philippa Gregory

 

Carissimi lettori, spero stiate trascorrendo delle serene festività e che in questo giorno di Pasquetta possiate rilassarvi e divertirvi ^_^

Intanto, faccio un salto sul blog per buttar giù questo post che mi serve da promemoria: ci sono dei libri di cui sono venuta a conoscenza di recente e che mi piacerebbe leggere.

L'autrice (SITO) è di quelle on my wishlist da millenni: Philippa Gregory, amata autrice inglese di romanzi storici. Dai suoi libri sono stati tratti film e serie TV molto popolari, come quella delle Due Rose. Ha studiato Storia all’Università del Sussex e ha conseguito un dottorato all’Università di Edimburgo. Nel 2016, a Londra, le è stato conferito il più importante premio dedicato al romanzo storico, l’Outstanding Contribution to Historical Fiction Award.


Per quanto in generale sia attratta dal tipo di storie da lei narrate, da poco ho scoperto una saga in particolare.


LA GUARITRICE.
La saga delle Tidelands (#1)
di Philippa Gregory


Ed. Sperling&Kupfer
trad. M. Deppisch
432 pp
12.90 euro
Inghilterra 1648. Non è un buon periodo storico per una una donna che voglia essere diversa dalla massa.
E' la vigilia di mezza estate e l'Inghilterra è nella morsa della guerra civile tra il re detronizzato, Carlo I, e il parlamento ribelle. La lotta raggiunge ogni angolo del regno, anche nelle remote Tidelands, il paesaggio paludoso della costa meridionale.
Alinor, levatrice esperta anche nell'uso di erbe medicinali, discendente di donne sagge, schiacciata dalla povertà e dalla superstizione, attende nel cimitero sotto la luna piena un fantasma che la dichiari libera dal marito violento. Invece incontra James, un giovane in fuga, colui che dovrebbe aiutare il re, Carlo I, a evadere dall'isola di Wight, dove è tenuto prigioniero; Alinor gli mostra le vie segrete attraverso l'infida palude, non sapendo che sta lasciando entrare un enorme disastro nel cuore della sua vita.

Sospettata di possedere oscuri segreti in tempi pieni di superstizione, l'ambizione e la determinazione di Alinor la rendono differente da coloro che le sono attorno. 
Sono gli anni della stregoneria, ed Alinor, una donna senza marito, improvvisamente arricchita, suscita invidia nelle sue rivali e paura tra gli abitanti del villaggio, e se questi dovessero scoprire i suoi segreti, la donna si ritroverebbe stretta in una morsa, con conseguenze terribili.
E amare un altro uomo - per di più fedele alla monarchia - potrebbe risultarle fatale.



MAREA NERA.
La saga delle Tidelands (#2)


Ed. Sperling&Kupfer
trad. M. Deppisch
464 pp
18.90 euro
1670, solstizio d'estate. Un uomo ricco aspetta fuori da un malandato magazzino londinese per incontrare Alinor, la donna che aveva deluso ventuno anni prima. Ha tutto da offrire: denaro, terra, status, compreso il favore del sovrano appena tornato sul trono, e crede che lei abbia l'unica cosa che non può comprare col danaro: suo figlio, il suo erede.
Quest'uomo è James Avery.
Nel frattempo, nel New England, il fratello di Alinor, Ned, non riesce a trovare giustizia, poiché la vendetta del re si estende oltre l'Atlantico e mette i coloni gli uni contro gli altri e contro gli indiani d'America.
Finché una vedova di nome Livia arriva da Venezia. Si presenta ad Alinor come sua nuora, la informa che suo figlio Rob è annegato e le chiede aiuto. 
Ma qualcosa nella storia di Livia non torna e, per trovare le risposte, sarà necessario spingersi nelle oscure maree della laguna italiana.



Nel novembre 2022 è stato pubblicato il terzo volume della serie: l'indipendente Alinor e la sua famiglia si ritrovano invischiate in intrighi di palazzo, sconvolgimenti politici e segreti che cambiano la vita nell'Inghilterra del diciassettesimo secolo.


DAWNLANDS.

La saga delle Tidelands (#3)



È il 1685, l'Inghilterra è sull'orlo di una nuova guerra civile contro i re Stuart e molte famiglie sono divise. 
Ned Ferryman non riesce a convincere sua sorella Alinor che ha ragione a tornare dall'America con il suo servitore Pokanoket Rowan per unirsi all'esercito ribelle. 
Alinor è stata persuasa dalla manipolatrice Livia a salvare la regina dall'imminente assedio. Le ricompense cambieranno la vita: la famiglia potrebbe tornare nelle loro amate Tidelands e Alinor potrebbe governare là dove una volta era considerata inferiore a una serva.

Il figlio di Alinor, Rob, è determinato a stare alla larga dalla guerra, ma quando lui e suo nipote decidono di liberare Ned dall'esecuzione per tradimento e Rowan dalla deportazione di un condannato alle Barbados, si ritrovano invischiati nella creazione di un impostore Principe di Galles: un bambino surrogato della regina.

Dall'ultima battaglia nei desolati Somerset Levels alle caverne nascoste sull'isola schiava di Barbados, questo terzo volume di una storia epica segue una famiglia da un capo all'altro dell'impero, per trovare una nuova alba in un mondo che si sta aprendo davanti a loro con maggiori ricompense e pericoli che mai.


venerdì 31 marzo 2023

Segnalazioni editoriali

 

Carissimi lettori, oggi vi presento un paio di nuove uscite.


Parto da un romanzo storico accattivante e intrigante, scritto dall'abile penna di Adriana Assini: MADAME CLICQUOT narra la storia della imprenditrice Barbe-Nicole Ponsardin, che sul finire dell'Ottocento sposò Clicquot; diventua presto vedova, ereditò la Maison di champagne e portando il "Veuve Clicquot" in tutto il mondo, strappando al maschile Moët clienti, fama e prestigio.



MADAME CLICQUOT. LO CHAMPAGNE SONO IO
di Adriana Assini


Scrittura&Scritture
232 pp
16,90 euro
Marzo 2023
Sul finire del Settecento, in una delle famiglie più agiate di Reims, nella ridente Champagne, tra i dettami di una Rivoluzione che in provincia non ha alzato troppo i toni, Barbe-Nicole Ponsardin cresce sotto l’influenza di un padre liberale e colto.
In seguito, mentre sullo scenario politico si fa largo un personaggio controverso come Bonaparte, mademoiselle Ponsardin, che non sa distinguere un Pinot nero da uno Chardonnay, s’innamora di un giovane produttore di vino, François Clicquot, e lo sposa.
Una storia la sua che sembra destinata a confondersi con quella di tante altre donne del suo stesso ceto, divise tra la cura della prole e le frequentazioni dei salotti alla moda.
Ma una sorte malefica la mette con le spalle al muro, facendola ritrovare molto presto vedova e con una piccola Maison di champagne da gestire.
Sollecitata a chiudere bottega, tanto più che la legge vieta al gentil sesso di lavorare, firmare contratti, assumere responsabilità pubbliche, Barbe-Nicole lascia tutti di stucco aggirando i divieti e mostrando al mondo il suo vero volto: all’insegna del motto “voglio una sola qualità, la primissima”, decide di mettersi lei a capo dell’impresa.
Nessuno scommetterebbe un franco sulla sua riuscita, e invece…


📚📖📚📖📚📖📚📖📚

Il secondo libro è un romanzo che parla di morte, di anime, di becchini ma non è un horror, bensì un  racconto delicato e a tratti divertente, che affronta diversi temi oltre a quello dell’accompagnamento nell’uscita di scena. E poi c'è la storia di Lorenzo, un ragazzo di 12 anni bloccato fra l'Aldiqua e l'Aldilà. 



QUALCOSA NASCOSTO
di Marco Bagliano e Susanna De Ciechi



Un impresario di pompe funebri e un
Manni Ed 
256 pp

ragazzino finito in un grosso guaio sono i protagonisti di una storia che si consuma in un solo giorno ad Alessandria.
Pietro Ventura e la sua famiglia affrontano la consueta routine di “una giornata da becchini” in cui le vicende dei vivi incrociano quelle dei morti e di alcune presenze benevole, quando accade l’inaspettato.
Un giardino di transito per l'Aldilà accoglie uomini, donne, bambini e animali al centro di eventi straordinari eppure intimamente connessi a ognuno di noi.

La tenerezza e l'ironia sono gli ingredienti di un romanzo lieve e delicato che svela più di una verità.

Gli autori.

Marco Bagliano è nato nel 1984 ad Alessandria dove gestisce con la famiglia una storica impresa di onoranze funebri.
È laureato in Scienze politiche con master in Scienze della comunicazione.

Susanna De Ciechi è nata a Milano dove vive e lavora, è scrittrice e ghost writer.Ha pubblicato diversi romanzi, spesso ispirati a storie vere, biografie e mémoir.



lunedì 18 luglio 2022

ANTEPRIMA MONDADORI 🐝 QUANDO ACCADRÀ DILLO ALLE API ♥ di Diana Gabaldon - in libreria dal 30 agosto

 

Di recente ho appreso - e con quale felicità 😍 - che una delle mie scrittrici straniere, Kate Morton,  preferite sta ultimando il suo ultimo romanzo.

HOMECOMING sarà pubblicato nell'aprile 2023 nel Regno Unito, Nord America, Canada, Australia e Nuova Zelanda, cui seguiranno altre date. 
L'autrice non ha ancora rilasciato informazioni dettagliate sulla trama ma per ora ci basta sapere che si tratta sempre di un mystery che intreccia il presente e il passato, attraverso ambientazioni bellissime e con un cast di personaggi indimenticabili.

Eh lo so, è un po' pochino, ma per ora non si sa di più.

🐝🐝🐝🐝🐝🐝🐝🐝🐝

Un'altra anteprima che non posso non segnalare, anche se io personalmente dovrò rimandarne la lettura di parecchio (😄) è l'uscita del nono volume (in Italia è il 16°) della fantastica saga fantasy/romance/storica OUTLANDER, di Diana Gabaldon.

QUANDO ACCADRÀ DILLO ALLE API


Ed. Mondadori
trad. C. Brovelli
1008 pp
26 euro
USCITA
30 AGOSTO 2022
1779. Claire e Jamie, finalmente insieme, vivono con la figlia Brianna, suo marito Roger e i loro bambini a Fraser's Ridge. 
Avere tutta la famiglia riunita è un sogno che i Fraser avevano sempre ritenuto irrealizzabile. 

Ma in North Carolina si sentono risuonare i tamburi di guerra. 
Le tensioni sono sempre più feroci; Jamie sa che tra i suoi coloni ci sono divisioni, ed è solo questione di tempo prima che la loro serenità ne venga intaccata. 

Anche Brianna e Roger hanno di che preoccuparsi: la loro fuga dal Ventesimo secolo potrebbe non essere stata senza conseguenze, e non sono certi di avere compiuto la scelta giusta per la loro famiglia… 

Non molto lontano, il giovane William Ransom sta ancora facendo i conti con la scoperta della vera identità di suo padre – e, di conseguenza, anche della sua. 
E lo stesso Lord John Grey deve affrontare riconciliazioni e pericoli… per il figlio e per se stesso. 

Nel frattempo, le colonie del Sud si infiammano e la Rivoluzione si avvicina a Fraser's Ridge. 

E Claire non può fare a meno di chiedersi quanto del sangue che sarà versato apparterrà a coloro che ama...


LIBRI DELLA SAGA 


1. Outlander
     1. La straniera

2. Dragonfly in Amber
    2. L'amuleto d'ambra
    3. Il ritorno


3. Voyager
    4. Il cerchio di pietre
    5. La collina delle fate

4. Drums of Autumn
    6. Tamburi d'autunno
    7. Passione oltre il tempo

5. The Fiery Cross
    8. La croce di fuoco
    9. Vessilli di guerra

6. A Breath of Snow and Ashes
    10. Nevi infuocate
    11. Cannoni per la libertà


7. An Echo in the Bone
    12. Destini incrociati
    13. Il prezzo della vittoria

8. Written in My Own Heart's Blood
    14. Legami di sangue
    15. Prigioniero di nessuno

9. Go Tell the Bees That I Am Gone
    16. Quando accadrà dillo alle api

sabato 2 luglio 2022

PROSSIMI ARRIVI IN LIBRERIA (8-15 luglio)



Buongiorno, lettori!

Diamo un'occhiata ad alcuni prossimi arrivi in libreria; chissà, magari qualcosa è degno di attenzione ^_-



IN ARRIVO A LUGLIO 

ROMANZO STORICO

L'ERBORISTA DI CORTE
di Lisa Laffi


Ed. Tre60
380 pp
USCITA
15 LUGLIO 2022
Napoli, 1414. Costanza Calenda, figlia di un famoso medico di Salerno, sogna di seguire le orme del padre ed esercitare l'arte medica, consapevole di come questo sogno sia difficile da realizzare in una società che vuole le donne soltanto mogli e madri. 
E purtroppo anche il padre, Salvatore, è di questo avviso, che però la porta con sé quando si reca alla corte di Napoli per curare il re in punto di morte. 
Per Costanza è l'occasione per mostrare a lui e alla futura regina, Giovanna II, i rimedi e le cure apprese di nascosto nella bottega di uno speziale. 
Giovanna ne rimane talmente colpita, che insiste perché la ragazza studi per diventare il suo medico personale. Non potendo frequentare l'università, Costanza dovrà proseguire gli studi in un convento a Bologna, lontana da casa e soprattutto dal giovane Baldassarre Santomango, l'affascinante nobile salernitano che le ha colpito il cuore… 
Terminati gli studi, Costanza torna a Napoli per restare accanto alla sovrana; ne diventa l'amica e la confidente, scoprendo che Giovanna è circondata di nemici che tramano contro di lei. 
Nel frattempo Costanza ritrova Baldassarre e si accorge di amarlo più che mai. 
Grazie al suo aiuto, la giovane fa di tutto per difendere la regina dagli intrighi di corte, e lei in cambio le permette di accedere all'Università di Napoli: potrà discutere la tesi in medicina, e diventare la prima donna laureata al mondo.


THRILLER

Adolescenti a rischio, famiglie disfunzionali, misoginia tossica e deep web si intrecciano nel nuovo thriller di Lisa Jewell che, dopo i successi di Ellie all'improvviso (RECENSIONE) e La famiglia del piano di sopra, torna a narrare delle paure del nostro tempo, penetrando nell'anima dei suoi personaggi per metterne a nudo il lato oscuro.


LA RAGAZZA INVISIBILE
di Lisa Jewell


Ed. Neri Pozza
336 pp
18 euro
USCITA
15 LUGLIO 2022
La 17enne Saffyre Maddox vive in un condominio di Alfred Road, a Londra. 
Sola al mondo, tutti quelli che ha amato l'hanno abbandonata, più o meno volontariamente. 
Saffyre è bella, lo sa ma non se ne cura. 
Roan Fours, il dottore da cui è in cura da tre anni, è l'unica persona che le permette di affrontare in qualche modo il male di vivere, ma anche lui la ha abbandonata: la terapia è finita.
Ma Saffyre non lo accetta, così si apposta fuori dal suo studio, lo segue da lontano, gira attorno a casa sua quando fa buio, e apprende più di quanto sia lecito sapere. 

Anche l'esistenza di Owen Pick è una catastrofe, soprattutto da quando lo hanno sospeso dall'insegnamento perché accusato da alcune studentesse di condotta impropria. 
Proprio lui che a trentatré anni ancora aspetta la donna con la quale perdere la verginità. 
Come difendersi da quelle accuse? 
Cercare nella rete in cui c'è un intero mondo di gente come lui, gli incel, i celibi involontari? E chattare magari con YourLoss, che, stando a quello che scrive, potrebbe davvero diventare suo amico? 

E poi ci sono i Fours. Cate Fours non è più sicura di niente, nemmeno del suo matrimonio. Roan si occupa dei figli degli altri e la cura della famiglia grava soltanto sulle sue spalle. 
Una sera Georgia, la figlia adolescente, le dice che il vicino l'ha seguita dalla metropolitana fino a casa. La preoccupazione diventa panico quando una notte Saffyre Maddox svanisce nel nulla... 


NARRATIVA STRANIERA CONTEMPORANEA


Chris Offutt ci introduce a uno strazio umano, a una volontà di resistenza e riscatto che commuovono e aprono alla speranza, confermandosi ancora una volta un grande maestro del racconto contemporaneo.
Di questo autore ho letto COUNTRY DARK >> RECENSIONE  <<


Ed. MinimumFax
16 euro
USCITA 
8 LUGLIO 2022
DI SECONDA MANO
di Chris Offutt


Nel racconto che dà il titolo a questa raccolta, una donna che vive con un uomo divorziato e con la figlia piccola di lui cerca con ogni mezzo di conquistare la fiducia della bambina e finisce per impegnare l'unica cosa di valore che possiede – un paio di stivali in pelle di struzzo – per comprarle una mountain bike. 
La bici è usata, il negozio dove viene acquistata è un bagno dei pegni, ma di seconda mano è anche la protagonista – che viene da una serie di legami e mestieri infelici – e la sua storia d'amore. 
E di seconda mano, psicologicamente ed economicamente, sono tutti i personaggi di questi straordinari testi brevi, ancora inediti e proposti ai lettori italiani prima che a quelli americani. 
Le loro storie e i loro corpi, usati e usurati da vite difficili, ci accompagnano in un viaggio senza sconti nel cuore di un paese che sembra aver dimenticato le promesse sulle quali è stato edificato. 


LA BUCA
di Hiroko Oyamada


Ed. Neri Pozza
trad. G. Coci
160 pp
17 euro
USCITA
8 LUGLIO 2022
Il frastuono delle cicale copre ogni altro rumore quando Asa si avventura lungo la sponda del fiume che costeggia la casa di Tomiko, sua suocera. 
Asa si è svegliata poco prima delle sei, ha preparato la colazione e il bentō, il cestino del pranzo, per Muneaki, suo marito, lo ha salutato, è andata a fare la spesa, si è dedicata alle pulizie e nel pomeriggio è uscita per sbrigare una commissione per conto di Tomiko. 
Dal giorno in cui suo marito è stato spedito per lavoro in quella sperduta area di provincia di cui è originario, e lei lo ha seguito rinunciando alla sua misera retribuzione di lavoratrice a contratto, questa è la sua nuova vita. 
L'acqua scura del fiume brilla davanti ai suoi occhi e, nel sollevare lo sguardo, Asa scorge un animale nero, dal dorso grosso e massiccio, le zampe pelose e robuste, la coda lunga un po' ricurva, il corpo interamente ricoperto da una folta e ispida pelliccia. 
Sembra una creatura non appartenente ad alcuna specie conosciuta. Quando la sua coda nera si infila sinuosa in un cespuglio, Asa affretta il passo per scoprire con sgomento che sotto i suoi piedi non c'è più nulla. 
Un balzo, e si ritrova caduta in una buca profonda, dritta e in piedi, senza perdere l'equilibrio... 
Cosí, in un paesaggio pieno di personaggi eccentrici e creature non identificabili, ha inizio la prima di una serie di esperienze stranianti per Asa, giovane donna giapponese del nuovo millennio, alla ricerca del suo ruolo nel mondo.



IN ARRIVO A SETTEMBRE

THRILLER

Di questo scrittore ho letto e apprezzato due romanzi, per cui quando esce un suo nuovo libro ci faccio sempre caso.
** LISSY **

IL GIROTONDO DELLE IENE
di Luca D'Andrea



Ed. Feltrinelli
672 pp
22 euro
USCITA
30 SETTEMBRE 2022
La Bolzano del 1992 è afflitta da problemi come prostituzione, eroina, criminalità.
Tanti, troppi sono i reati denunciati; degli omicidi compiuti nel decennio precedente - le vittime sono per la maggior parte donne - pochissimi sono arrivati a processo. 
I casi prendono polvere nei fascicoli della questura.
La città viene scossa dal profondo quando viene rinvenuto il cadavere della "Bambina", la prostituta che, seppure bruciata dalla droga, dimostrava meno dei suoi ventiquattro anni. 
Da quel giorno non si può eliminare il sospetto che a ucciderla con ventiquattro coltellate sia stato un uomo il cui odio è così radicale da portarlo a compiere nuovi omicidi. 
Il giovane commissario Luther Krupp e il cronista alle prime armi Alex Milla, in una magistrale alternanza di punti di vista, seguono le tracce dei brutali accoltellamenti che investono Bolzano, in una disperata corsa contro il tempo con l'omicida. 
Ma se vai a caccia di un unicorno rischi di trovare le iene... 

Luca D'Andrea racconta il territorio che conosce meglio, aprendo e lacerando, scavando dentro ciò che è intollerabile guardare, in un girotondo di realtà e invenzione che dà vita a un romanzo, come mai prima, più vero del vero. 
Autentica e potentissima, la narrazione è infatti ispirata a un caso criminale di grande clamore nazionale e internazionale.
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