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venerdì 31 marzo 2023

Segnalazioni editoriali

 

Carissimi lettori, oggi vi presento un paio di nuove uscite.


Parto da un romanzo storico accattivante e intrigante, scritto dall'abile penna di Adriana Assini: MADAME CLICQUOT narra la storia della imprenditrice Barbe-Nicole Ponsardin, che sul finire dell'Ottocento sposò Clicquot; diventua presto vedova, ereditò la Maison di champagne e portando il "Veuve Clicquot" in tutto il mondo, strappando al maschile Moët clienti, fama e prestigio.



MADAME CLICQUOT. LO CHAMPAGNE SONO IO
di Adriana Assini


Scrittura&Scritture
232 pp
16,90 euro
Marzo 2023
Sul finire del Settecento, in una delle famiglie più agiate di Reims, nella ridente Champagne, tra i dettami di una Rivoluzione che in provincia non ha alzato troppo i toni, Barbe-Nicole Ponsardin cresce sotto l’influenza di un padre liberale e colto.
In seguito, mentre sullo scenario politico si fa largo un personaggio controverso come Bonaparte, mademoiselle Ponsardin, che non sa distinguere un Pinot nero da uno Chardonnay, s’innamora di un giovane produttore di vino, François Clicquot, e lo sposa.
Una storia la sua che sembra destinata a confondersi con quella di tante altre donne del suo stesso ceto, divise tra la cura della prole e le frequentazioni dei salotti alla moda.
Ma una sorte malefica la mette con le spalle al muro, facendola ritrovare molto presto vedova e con una piccola Maison di champagne da gestire.
Sollecitata a chiudere bottega, tanto più che la legge vieta al gentil sesso di lavorare, firmare contratti, assumere responsabilità pubbliche, Barbe-Nicole lascia tutti di stucco aggirando i divieti e mostrando al mondo il suo vero volto: all’insegna del motto “voglio una sola qualità, la primissima”, decide di mettersi lei a capo dell’impresa.
Nessuno scommetterebbe un franco sulla sua riuscita, e invece…


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Il secondo libro è un romanzo che parla di morte, di anime, di becchini ma non è un horror, bensì un  racconto delicato e a tratti divertente, che affronta diversi temi oltre a quello dell’accompagnamento nell’uscita di scena. E poi c'è la storia di Lorenzo, un ragazzo di 12 anni bloccato fra l'Aldiqua e l'Aldilà. 



QUALCOSA NASCOSTO
di Marco Bagliano e Susanna De Ciechi



Un impresario di pompe funebri e un
Manni Ed 
256 pp

ragazzino finito in un grosso guaio sono i protagonisti di una storia che si consuma in un solo giorno ad Alessandria.
Pietro Ventura e la sua famiglia affrontano la consueta routine di “una giornata da becchini” in cui le vicende dei vivi incrociano quelle dei morti e di alcune presenze benevole, quando accade l’inaspettato.
Un giardino di transito per l'Aldilà accoglie uomini, donne, bambini e animali al centro di eventi straordinari eppure intimamente connessi a ognuno di noi.

La tenerezza e l'ironia sono gli ingredienti di un romanzo lieve e delicato che svela più di una verità.

Gli autori.

Marco Bagliano è nato nel 1984 ad Alessandria dove gestisce con la famiglia una storica impresa di onoranze funebri.
È laureato in Scienze politiche con master in Scienze della comunicazione.

Susanna De Ciechi è nata a Milano dove vive e lavora, è scrittrice e ghost writer.Ha pubblicato diversi romanzi, spesso ispirati a storie vere, biografie e mémoir.



venerdì 11 marzo 2022

[[ RECENSIONE ]] I LEONI D'EUROPA di Tiziana Silvestrin


Tiziana Silvestrin conduce il lettore nella Mantova dei Gonzaga e nella affascinante e torbida Serenissima, e lo fa con una ammirevole capacità narrativa, in cui l'accuratezza storica si mescola a elementi di fantasia assolutamente ben inseriti nel contesto di riferimento; il tutto dà vita ad un giallo storico, avente una trama molto ben strutturata e avvincente, che immerge il lettore in un viaggio nel passato avventuroso e intrigante.


Il presente volume è il primo di una saga sui Gonzaga, cui seguono altri quattro libri:


  1. I LEONI D'EUROPA (2009)
  2. LE RIGHE NERE DELLA VENDETTA (2011)
  3. UN SICARIO ALLA CORTE DEI GONZAGA (2014)
  4. IL SIGILLO DI ENRICO IV (2017)
  5. LA PROFEZIA DEI GONZAGA (2018)

I LEONI D'EUROPA
di Tiziana Silvestrin


Ed. Scrittura&Scritture
404 pp
14.50 euro
2009
In una sera di luglio del 1582 due uomini entrano furtivamente nella basilica di Santa Barbara con uno scopo ben preciso: trafugare qualcosa di importante; ma le cose non vanno come devono andare e i due, per sfuggire alle guardie, scappano per le vie della città di Mantova senza portare con loro ciò che stavano cercando.

A fuggire sono lo scozzese James Crichton e il suo amico Thomas, che, nella concitazione della fuga, sfortunatamente si imbattono nel principe Vincenzo Gonzaga e Ippolito Lanzoni. 
I quattro giovanotti si ritrovano a duellare con spade e pugnali, fino a che... ci scappa il morto.
Più precisamente, due.
Crichton, per difendere Thomas, attacca alle spalle il Lanzoni, un omone amico nientemeno che del principe Vincenzo Gonzaga, figlio del duca di Mantova, Guglielmo.

Sconvolto dalla morte del proprio amico,Vincenzo ferisce, a sua volta, lo stesso Crichton, il quale riesce comunque a scappare, trovando rifugio nella spezieria di Hyppolito Geniforti.
Nonostante le sollecite cure di quest'ultimo, James muore.

Quando il giorno dopo si viene a sapere del duello notturno, il consigliere ducale Zibramonti affida le indagini al capitano di giustizia Biagio dell’Orso, il quale da subito intuisce che troppe cose non tornano, già ad una prima analisi dei fatti.
A cominciare, infatti, dall'entità della ferita inferta allo scozzese: il principe, pur addolorato per essere diventato un assassino e tormentato dai sensi di colpa, è sicuro di aver ferito lievemente Crichton e di non aver neppure danneggiato parti vitali del suo corpo.
Come può essere morto a seguito della ferita di Vincenzo?

Biagio deve far luce su questa morte poco chiara e trovare le prove che scagionino il giovane Gonzaga dall’accusa di omicidio, anche perché inevitabilmente il drammatico accaduto potrebbe creare non poche complicazioni a livello di rapporti diplomatici.

Chi era davvero James Crichton - conosciuto come Giacomo Critonio - e perché era venuto a Mantova?

Per fare ordine nelle tante domande e supposizioni, Biagio si reca a Venezia, in quanto è lì che lo scozzese viveva ultimamente.
Si mette, quindi, sulle tracce del misterioso passato del giovane e scopre che egli era in contatto con il Consiglio dei Dieci* della Serenissima; ad aiutarlo nelle ricerche c'è l'inquisitore Zaccaria Vendramin, che lo affiancherà passo passo senza però essergli davvero utile, anzi..., in diversi momenti Biagio avrà l'impressione che l'uomo non voglia realmente aiutarlo a raccogliere informazioni su Crichton, ma che prema piuttosto affinché egli se ne torni a Mantova.

Il capitano di giustizia è un tipo intelligente, determinato, testardo che, se si prefigge un obiettivo, fa di tutto per raggiungerlo.
Non ha alcuna intenzione di tornarsene nella sua città a mani vuote e a bocca asciutta, e anche quando comincia a ricevere biglietti anonimi che lo minacciano di non essere al sicuro nella bella Venezia, Biagio non demorde, anche se comunque prosegue le proprie ricerche con cautela e saggezza, facendo attenzione a dettagli apparentemente trascurabili.

Ad esempio, nota che c'è sempre il nome di un losco e misterioso personaggio che compare spesso nelle sue indagini: un certo Samier, che all'occorrenza si camuffa, e fisicamente e con altri nomi inventati.

Biagio comprende di essere entrato nelle maglie di un complotto dalla portata internazionale e in una ragnatela di dinamiche e relazioni politiche tra personaggi più o meno importanti e pericolosi, ma tutti comunque invischiati in torbide vicende.

A Venezia, però, Biagio ha modo di fare anche incontri piacevoli; soggiorna, infatti, presso una locanda, di proprietà di una donna bella e gentile, di nome Rosa.
Rosa è una giovane vedova (suo marito è deceduto qualche anno prima durante la diffusa epidemia di peste), sola, lavoratrice, una persona perbene che vede in Biagio un uomo tanto affascinante quanto garbato e sincero.
Tra i due scatta l'attrazione, che va oltre l'aspetto fisico; purtroppo, però, il capitano di giustizia è di passaggio a Venezia e non sa se e quando potrà ritornare dalla "sua" Rosa.

Ed infatti, dopo un po' egli torna a Mantova per fare rapporto a Zibramonti sul poco che ha scoperto su James: anzitutto, s'era messo nei guai a motivo di una fanciulla (venduta dal patrigno per fare la cortigiana) ed era stato costretto a scappare da Venezia; a Mantova era giunto per portare a termine una missione importantissima: ma che tipo d missione? E chi lo aveva assoldato?

Ma la domanda che più fa lambiccare il cervello a Biagio è: cosa è accaduto in quella notte di luglio, dopo il duello? Lo speziale Geniforti ha pagato addirittura la sepoltura dello scozzese: come mai? Che interesse poteva avere nella morte del giovane?
E poi, a dirla tutta, Dell'Orso non è neppure convinto che l'ammirabile Critonio c'abbia davvero lasciato la pelle, quella sera, e che quindi il povero Vincenzo non sia un assassino.
Riuscirà Biagio a far luce su questi dubbi e a sciogliere i tanti nodi che emergono man mano che va avanti con le proprie indagini?

Una cosa è certa: gli interessi in gioco non sono individuali, ma di ben altro e largo respiro, e arrivano sino in Inghilterra, dove è in corso una congiura segreta da parte dei cattolici (gesuiti in prima linea) per rovesciare l'attuale regina inglese (Elisabetta I).

Questo bellissimo giallo storico mi ha affascinata a ogni capitolo: è scritto benissimo, ha un ritmo avventuroso, dinamico, vivace, grazie alla presenza di dialoghi - che restituiscono tutta l'immediatezza della storia e delle sue continue evoluzioni -, ai personaggi (che conosciamo attraverso le loro azioni e parole) e alle brevi ma efficaci e piacevoli descrizioni dei vari contesti e ambienti in cui si svolgono i fatti e che aiutano il lettore ad immaginare e ad "inquadrare" ogni avvenimento narrato.
Ad es., il mercato di Rialto (Venezia) è descritto in modo vivido, tanto che mi sembrava di essere lì, di vedere la vivacità dei colori dei tessuti pregiati, di sentire il forte odore delle spezie.

Personalmente sono sempre stata attratta dalle grandi famiglie italiane del Rinascimento, nelle cui corti abbondavano intrighi, tradimenti, spie, amanti, vendette, congiure di palazzo e, ahimè, anche processi sommari a poveri disgraziati che erano prima passati attraverso torture e poi bruciati vivi o impiccati.
Dei Gonzaga Biagio non amava il fatto che avessero preso parte alle condanne dei cosiddetti eretici, esecuzioni dietro cui si celava la deplorevole brama di accaparrarsi i loro beni.

Biagio è un protagonista che ha destato immediatamente le mie simpatie perchè è retto, onesto, ottimo ed attento osservatore, fa bene il proprio lavoro, va in cerca di indizi e informazioni interrogando chiunque pensi possa tornargli utile.

Sullo sfondo c'è lei, la Serenissima con la sua opulenza ma altresì con le sue contraddizioni, quel mix di luci ed ombre che, in fondo, tanto ci affascina: è una città tanto meravigliosa ed unica quanto pericolosa, florida di commerci (compreso quello del corpo delle donne - le cortigiane non mancano e verso di loro c'è molta tolleranza, visto che in qualche modo contribuiscono a "far girare l'economia" -) ma anche abbondante di poveri e straccioni, luminosa di bellezze artistiche  ma non priva di angoli bui e sordidi.
Incontriamo vari tipi di personaggi: belle locandiere dagli occhi gentili e malinconici e seducenti cortigiane; spie straniere e servizi segreti del Consiglio dei Dieci; c'è anche un famosissimo pittore con la sua vivacissima e talentuosa figlia; vicoli tenebrosi e maleodoranti e dimore  magnifiche; mendicanti e ricchi signori.

Concludo consigliandovi vivamente la lettura di questo romanzo, che vi rapirà con la sua scrittura immersiva e molto accurata, che sa calamitare l'attenzione del lettore di capitolo in capitolo, tenendola avvinta in modo costante, anche nei (piccoli) salti temporali, e sciogliendo sia gli interrogativi iniziali che quelli che sorgono in itinere.
Ho apprezzato tanto la presenza della ricca bibliografia finale.


Ringrazio la C.E. Scrittura&Scritture per avermi proposto la lettura del primo volume della saga di Tiziana Silvestrin.



Organo che esercitava un potere illimitato sulla vita pubblica e privata dei cittadini, nonché una stretta vigilanza sull’andamento della politica veneziana (https://dizionari.simone.it/).

domenica 10 dicembre 2017

Recensione: "TERESA FILANGIERI. Una duchessa contro un mondo di uomini" di Carla Marcone



Questa è la storia di una duchessa realmente esistita, una donna "forgiata nel fuoco della terra", un angelo dal cuore nobile e generoso e con la grinta e la tenacia di un generale, che ha speso la propria vita per la sua Napoli e per i diseredati.




TERESA FILANGIERI.
Una duchessa contro un mondo di uomini
di Carla Marcone


Scrittura e Scrtture
170 pp
13.50 euro
«“L’uomo nobile non si perde mai d’animo e vince il timore”, così le aveva detto Alfonso quando le autorità municipali requisirono la sala della chiesa di Piedigrotta, infrangendo un sogno e gettando per strada più di trenta bambini. E quelle parole le erano bastate a porle nell’anima l’ebbrezza che emerge dal pericolo e ne trae una forza più grande. Non si sarebbe arresa mai!»



Siamo nella Napoli del prima e dopo l’Unità d’Italia, una città provata dal colera e dalla miseria e la protagonista di queste pagine è Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri (1826-1903).
Teresa è è una figura di spicco nell’Ottocento napoletano ed è ricordata soprattutto per le sue opere filantropiche, portate avanti con coraggio, determinazione, andando contro convenzioni e pregiudizi, sfidando lo scherno e il sarcasmo di uomini potenti, combattendo contro l'acerrimo nemico di ogni popolo, di ogni tempo e luogo: l'ignoranza, e con essa il degrado, la malattia, l'indifferenza crudele vero i reietti della società. 

Figlia di un generale, nipote di Gaetano Filangieri (filosofo e giurista alla corte del re), la duchessa Teresa cresce all'ombra di una rigida educazione, e da parte del padre (che avrebbe desiderato un maschietto) e da parte della nonna Carolina, che fino a quando è stata viva ha cercato di incasellare la nipotina - che già da piccola manifestava uno spirito vivace e anticonformista - nelle etichette del proprio ceto sociale.
 
Teresa non è una donna qualsiasi e mostra sin dalla giovanissima età una personalità forte, che la caratterizzerà per tutta la vita e che la spingerà a impiegare tempo e risorse (umane ed economiche) per operare concretamente e in modo visibile a vantaggio dei poveri, in primis dei bambini, tanto da arrivare a scomodare l'esercito borbonico pur di realizzare il suo più grande sogno...

Tra le pagine del presente romanzo (unico su questa figura storica), che oscilla tra realtà e finzione narrativa, conosciamo Teresa, leggiamo nel suo animo di ragazza appassionata, nel suo cuore affranto di madre, una mamma che perde il suo angelo, la figlioletta Lina, quando questa è ancora una ragazzina; Teresa, una donna combattuta nei sentimenti per il suo gentile marito e per il maggiordomo di casa, il buon Raffaele, che l'amerà con ardore (misto ala rassegnazione di non poterla avere) fino alla fine dei suoi giorni.
E ancora la Teresa che si guarda attorno, che osserva rattristata la sua Napoli, tra le cui vie vivono uomini e bambini...


"«Scarni e pallidi, figli di una città sempre affamata, dai mille volti, inenarrabile ed evanescente per le sue mille storie, per le sue mille leggende, ingovernabile e fiera, dove l’unico segno di potere è la libertà e l’unico sovrano san Gennaro, dove vivere è una ricompensa e morire spesso un privilegio, dove la gente è artefice e strumento, attore e spettatore di uno spettacolo che non finirà mai». "


e si convince di dover far qualcosa per chi è meno fortunato di lei; in questo, molto peso avrà l'amicizia con il filantropo Alfonso Casanova e la nobile Paolina Craver, con cui Teresa si impegnerà a portare sollievo, medicine, a dare rifugio e un minimo di condizioni igieniche decenti alle famiglie poverissime, devastate dal colera.

E' una Napoli stretta nella morsa della miseria e tra le sue strade affollate, confusionarie, tra gente che grida bestemmie, tra povere giovinette che vendono il proprio corpo, tra uomini bruti che commettono scelleratezze, tra  bambini orfani, malati, il cui destino era il casermone maleodorante del Palazzo dei Poveri e, una volta adulti, quasi sicuramente avrebbero militato tra le fila della Malavita..., ebbene in mezzo a questa Napoli infestata dagli spettri malevoli della fame e della miseria, vediamo correre Teresa, l'instancabile angelo d'acciaio, che non si limita a fare una semplice beneficenza ma dà tutta se stessa e lotta, si sporca le mani e i ricchi vestiti camminando per i vicoli sudici e malati, soccorrendo i bambini, i poveri (denunciandone le cattive condizioni di vita con articoli su "Il Piccolo") e gli infermi, e per realizzare tutti i suoi nobili e altruistici sogni non ha esitato un attimo a scontrarsi con il mondo degli uomini, che di volta in volta le lanciavano sguardi carichi di disprezzo e scherno al solo sentire le sue idee e i suoi progetti.

E' un romanzo storico, questo di Carla Marcone, che scaraventa il lettore in uno scenario ben descritto, in cui avvertiamo tutto il distacco tra chi sta bene e si può "permettere il lusso" di chiudere gli occhi davanti ai problemi altrui, e chi vive (se di vita si può parlare) nell'indigenza e nell'ignoranza più profonde; è una Napoli che sembra viaggiare per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia (altrove un progresso che avanza, qui il degrado diffuso).

Le pagine scorrono davanti ai nostri occhi lasciandoci immaginare in modo vivido uno sfondo tutt'altro che lieto, ma queste brutture sono narrate con una prosa raffinata che sa essere verace e realistica pur restando delicata, emozionante ed intensa.
Mi son goduta la lettura pagina dopo pagina perchè mi ha affascinata la personalità di una donna come Teresa Filangieri, che ha fatto una scelta di vita tutt'altro che scontata e che per questo non merita affatto di cadere nell'oblio, piuttosto va ricordata perchè ella, col suo carattere tenace, indipendente, con le sue idee incredibilmente moderne, ha amato la sua città, ma non a parole e sospirando sconsolata, bensì con i fatti, con l'amore reso azione, "ubriacata dall'idea che le imprese meno semplici, le grosse battaglie appartengono ai valorosi", e convinta che


«Napoli è un paese ove occorre che qualcuno abbia un poco più di coraggio affinché gli altri lo imitino dopo. Non prendiamola più in giro questa nostra città, né seduciamola con promesse irrealizzabili. Aiutiamola piuttosto a risorgere. Il popolo siamo noi e siamo la nostra più grande risorsa!».

Un libro scritto davvero molto bene, coinvolgente per stile e storia, con personaggi bel tratteggiati che sembrano prendere vita dalla carta; mescolando con maestria la fantasia e la finzione narrativa con uno scenario ed un contesto assolutamente reali, ne viene fuori un bel romanzo storico incentrato su una protagonista femminile che non dimenticherete facilmente.

"...il coraggio è dimostrabile attraverso le scelte che si fanno, non da come si cominciano le cose ma da come si decide di finirle"

Consigliato, in particolare a quanti amano il genere storico e cercano storie incentrate su contesti e personaggi realmente esistiti.

mercoledì 15 novembre 2017

Narrativa contemporanea - novità goWare Edizioni/Scrittura&Scritture



Due romanzi molto belli, già disponibili online e in libreria!



La custode dei bambini morti
di Maria Ielo

goWare
2017
 pp. 148

Edizione digitale € 4,99
Edizione a stampa € 10,99
Beatrice muore a tredici anni in un incidente nella campagna umbra. 
Trent’anni dopo Alessio, suo padre, offre a Cristiana uno strano lavoro: fare da custode alla figlia, rimasta sola nel casale di famiglia. 
Cristiana accetta, e si ritrova immersa in un mondo favoloso e inquietante, in cui si affollano misteri, protagonisti e fantasmi del passato. 
Myrsine, una governante con poteri oscuri, aiuterà la donna a sciogliere le sue domande.

Storia della perdita - dell’amore, della vita, della ragione - ma anche storia dell’amore, consumato in fretta o nutrito in silenzio per anni, La custode dei bambini morti, che segna l'esordio di Maria Ielo, è un romanzo narrato a più voci, tra cui spicca quella della greca Myrsine, narratrice/governante in grado di vedere oltre le apparenze tangibili.

Nel romanzo di Maria Ielo normale e paranormale si fondono senza mai distogliere il lettore dall’aspetto più complesso e insieme affascinante da indagare: i moti dell’animo umano in tutte le loro manifestazioni.
E una domanda percorre l'intera storia: si può custodire e far rivivere ciò che è andato perduto per sempre?

L'AUTRICE
Maria Ielo, origini calabro-pugliesi, vive a Foligno (Umbria). La custode dei bambini morti è il suo primo romanzo. 



Gli anni Novanta, gli adolescenti e il brusco salto nel mondo degli adulti:


La ragazza della fontana
di Antonio Benforte



Scrittura & Scritture edizioni
collana Voci
pp.160 
euro 13,50

Parte come un romanzo di formazione questa storia raccontata da Antonio Benforte, giovane scrittore napoletano, esperto di comunicazione, da anni impegnato nel recupero e nella valorizzazione del territorio campano attraverso eventi e il magazine green econote.it.
Ma a mano a mano che si procede nella lettura, attraverso un io narrante ormai adulto, ci si rivolge al complicato mondo di cinque adolescenti, segnato da un brutto episodio durante l’estate del ’94.
L’ambientazione è quella di un paesino dell’entroterra campano arretrato e chiuso: cinque ragazzi tra i quattordici e quindici anni trascorrono l’estate tra la comune passione per il calcio e giornate al mare. Poche le possibilità economiche per una lunga vacanza fuori. 
La maggior parte di loro teme il Capitano, additato da tutti come il “diverso” «ovvero il pazzo del paese, spesso burbero e solitario, un uomo che passava la sua esistenza chiuso in casa o a bordo di una vecchia auto scassata». 

Durante una partita di calcio nella pineta del paese, un ragazzino del gruppetto scopre il cadavere di Rebecca una compagna di scuola poco più adulta di loro.
Sarà questo episodio che segnerà il brusco passaggio alla vita degli adulti.
Cominceranno le diffidenze, si incrineranno amicizie che sembravano ben salde.

Un romanzo di amicizia, emarginazione, solidarietà, in cui si respira la vita vera degli adolescenti e del loro complicato mondo fatto di insicurezze e timori, che possono portare a scelte sbagliate o a seconde possibilità inaspettate. Perché ci vuole coraggio a essere se stessi, ma solo allora si comincia a vivere davvero.


Due estratti del romanzo

«Da quando avevamo ritrovato quel corpo senza vita, poco più di un paio di mesi prima, la morte era entrata a far parte delle nostre vite, eravamo diventati adulti di colpo. La spensieratezza delle partite di pallone in pineta era stata sostituita da un’angoscia latente, dalla paura di andare là fuori, di sera»
«Il nostro era un paesino di persone fredde e povere nell’animo, di quelli in cui ci si conosce tutti, in cui la gente mormora e da cui i ragazzi con un briciolo di cervello scappano appena compiuta la maggiore età. Io questo lo capii solo dopo quell’estate del ’94»

L'autore.
Antonio Benforte vive a Napoli. Giornalista ed esperto di comunicazione, è Social Media Manager del Parco Archeologico di Pompei. Ha lavorato per anni in una casa editrice milanese e si è occupato di social media e ufficio stampa per diverse realtà nazionali. Dal 2008 partecipa al progetto Econote, magazine green e associazione culturale.

mercoledì 18 ottobre 2017

Dal 26 ottobre in libreria il nuovo romanzo storico di Carla Marcone “Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini”



Cari lettori, un genere che mi piace parecchio è il romanzo storico ed è sempre con molto entusiasmo che quindi segnalo nuove uscite/anteprime appartenenti a questo genere letterario; è il caso di una delle ultimissime novità editoriali della casa editrice Scrittura & Scritture: il nuovo romanzo storico di Carla Marcone “Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini”.

La Napoli dell’Ottocento con gli occhi di una donna di straordinario coraggio e di passione civile dimenticata troppo in fretta dalla Storia.

Il libro sarà in libreria dal 26 ottobre e di seguito vi scrivo le prime tre tappe del tour:


  • il 27 ottobre alla Libreria Ubik di Napoli
  • il 14 novembre Libreria COOP Quarto (NA)
  • il 16 novembre ospite del Circolo Book & Tè di Scrittura & Scritture



TERESA FILANGIERI.
Una duchessa contro un mondo di uomini
di Carla Marcone



Scrittura e Scrtture
170 pp
13.50 euro
«Scarni e pallidi, figli di una città sempre affamata, dai mille volti, inenarrabile ed evanescente per le sue mille storie, per le sue mille leggende, ingovernabile e fiera, dove l’unico segno di potere è la libertà e l’unico sovrano san Gennaro, dove vivere è una ricompensa e morire spesso un privilegio». 

È la Napoli del prima e dopo l’Unità d’Italia, una città provata dal colera e dalla miseria e la protagonista è Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri (1826-1903).
Figura di spicco nell’Ottocento napoletano. Duchessa, sottoposta a una rigida educazione dal padre, generale Carlo, nipote di Gaetano Filangieri, filosofo e giurista alla corte del re.
Una personalità forte che fu capace, impiegando proprie risorse economiche, di far sorgere un ospedale, allora l’unico ospedale pediatrico, rimasto attivo fino al 1975, dalle rovine di un palazzo del ‘700, S. Orsola alla Cupa, di proprietà dell’esercito borbonico, ora sede amministrativa. 

Il romanzo, unico su questa figura storica, attraverso un coro di personaggi di fantasia e di personaggi storici come il filantropo Alfonso Casanova, la nobile Paolina Craver, descrive una Napoli preda della miseria e ripercorre la vita di Teresa Filangieri una donna, una madre piegata dal dolore per la morte prematura dell’unica figlia Lina, ma che manifesta fin da subito una personalità forte nello sfidare le convenzioni. 
Non si limitava alla semplice beneficenza ma correva, lottava, si sporcava per i vicoli di Napoli, soccorreva i bambini, i poveri (denunciandone le cattive condizioni di vita) e gli infermi; per contrastare la fame ha fatto istituire le prime Cucine prima gratuite e poi economiche.
Il suo sogno più grande era far costruire il primo ospedale pediatrico per malattie infettive e per farlo si scontrò con il mondo degli uomini.

Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia. Nel romanzo è centrale il tema dell’infanzia a Napoli nell’Ottocento.
I bambini orfani, malati, finivano nel casermone maleodorante del Palazzo dei Poveri, tristemente noto con il nome di Serraglio dal quale spesso scappavano, i figli di nessuno abbandonati nella famosa Ruota dell’Annunziata, marchiati con il cognome Esposito crescevano poi ingrossando le fila della Malavita (personaggio di Michele), le bambine invece orfane (personaggio di Maddalena) diventavano spesso prostitute o suore senza vocazione. Ma questa infanzia è raccontata con una prosa delicata a tratti emozionante.
Inoltre, si vuole celebrare la straordinarietà di un personaggio femminile caduto nell’oblio della Storia e restituirci l’immagine di una donna forte, indipendente e incredibilmente moderna. Un esempio, perché, come scriveva la stessa Teresa, «Napoli è un paese ove occorre che qualcuno abbia un poco più di coraggio affinché gli altri lo imitino dopo. Non prendiamola più in giro questa nostra città, né seduciamola con promesse irrealizzabili. Aiutiamola piuttosto a risorgere. Il popolo siamo noi e siamo la nostra più grande risorsa!».


Due estratti del romanzo
«Così ‘o Belzebù, al secolo Michele Esposito, si elevò al di sopra di quel popolo di monelli vestiti di nulla, scaltri e pronti a impadronirsi dei giorni di festa come dei giorni di guerra.
Scarni e pallidi figli di una città sempre affamata, dai mille volti, inenarrabile ed
evanescente per le sue mille storie, per le sue mille leggende, ingovernabile e fiera dove vivere è una ricompensa e morire spesso un privilegio»
«“L’uomo nobile non si perde mai d’animo e vince il timore”, così le aveva detto Alfonso quando le autorità municipali requisirono la sala della chiesa di Piedigrotta, infrangendo un sogno e gettando per strada più di trenta bambini. E quelle parole le erano bastate a porle nell’anima l’ebbrezza che emerge dal pericolo e ne trae una forza più grande. Non si sarebbe arresa mai!»

L'autrice
Carla Marcone vive e lavora a Napoli. Grande appassionata di Storia e in particolare di quella partenopea, ha pubblicato il racconto Favola d’Aprile (2004), e il romanzo Fiori di carta (Scrittura & Scritture 2007)
in fase di riedizione. Oltre alla scrittura, coltiva la passione per la gastronomia. I suoi personaggi, di cui l’autrice racconta in uno stile fatto spesso di parole sussurrate che nascondono segreti, affrontano nella maggior parte dei casi il proprio destino talvolta uscendone vittoriosi, altre delusi e sconfitti.

martedì 30 maggio 2017

"Scrittura&Scritture" a Palermo - UNA MARINA DI LIBRI



Buon pomeriggio, cari lettori!

Torno sul blog per comunicare che la casa editrice Scrittura & Scritture sarà presente per la prima volta e con un proprio stand a Una marina di libri- Festival del libro Palermo 8-11 giugno 2017 (Orto Botanico- Via Lincon, 2)

Sarà presente con tutto il proprio catalogo sarà lieta di incontrare lettori, gli addetti del settore e chiunque voglia conoscere questa realtà e tutto la sua produzione.

Si tratta di una casa editrice indipendente con sede a Napoli. Fondata nel 2006 da Chantal ed Eliana Corrado, si contraddistingue per dar voce a storie fuori dai luoghi comuni e per l’accurata selezione delle opere. Pubblica all’anno non più di 8 libri per seguirli a lungo, perché non si sviliscano nel tempo di una novità che, nella migliore delle ipotesi, equivale a circa tre mesi ma che spesso si riduce a poco più di 45 giorni.
Il catalogo spazia dal romanzo contemporaneo e moderno a quello storico, dal giallo al thriller e noir. Non mancano i racconti. 
Ha portato al successo nazionale scrittori come Adriana Assini, Domenico Infante, Francesca Battistella. 
La casa editrice è fondatrice a Napoli di un circolo letterario “Circolo Book & Tè - Scrittura & Scritture” che si tiene con cadenza annuale e che vede sempre un gran numero di partecipanti. 

Ed ecco a voi tre libri scelti in omaggio alla Sicilia:


Le vicende umane di una famiglia travolta dal vento folle della guerra. 
Romanzo breve ambientato tra le Madonie, in particolare a Petralia Sottana, e a Palermo. 

SENTO LA NEVE CADERE
di Domenico Infante 


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Nel microcosmo di una provincia si muovono le vicende di Salvatore Salvati, di due bambini che crescono insieme, dell'amicizia inossidabile tra Gaspare, Esilio e Peppina.
In quel morso di cielo vivono anche la famiglia Diotallevi, un vecchio centenario, un barone e sua nipote Giulia.
Qualcosa travolgerà quel confine abbattuto solo per decreto, dove tutti conoscono tutti. 
Una rivelazione, arrivata da molto lontano, porterà un vento folle, finora distante, che ne sconvolgerà la vita.


Due estratti: 

Nell’assetto sociale di un paese come, i cambiamenti si stemperano in un nonnulla: tolti i fanatici d’un verso o l’altro, esclusi burocrati e notabili del paese, la vita prosegue come sempre. A Petralia niente adunate oceaniche per il nuovo regime, tanto più che le elezioni locali del 1920 avevano decretato la sconfitta della vecchia classe politica aristocratica e alto borghese, designando sindaco Filiberto Calascibetta e costringendo, nei fatti, all’opposizione quelli che da sempre avevano retto le sorti del paese. 

Prima d’allora, Esilio non aveva mai visto niente di simile al mercato di Ballarò, un insieme di colori e profumi sovrapposti nei banchi dei venditori di frutta e verdura d’ogni tipo, pomodori verdi e rosso fuoco, peperoni piccoli e grandi, gialli e rossi, e melanzane violacee pronte a scoppiare nei piatti con tutti i loro profumi d’estate. Percorse la piazza del Carmine e una zaffata calda gli investì le narici: in un angolo un uomo tagliava panini che farciva con dei pezzi di carne bruna. Il venditore di pani ca meusa, lo fissò sorpreso, poi aggiunse: «Ci la cuonsu? a vuoli schetta o maritata?». 

L'autore.
Domenico Infante è autore per la casa editrice Scrittura & Scritture dei racconti Cronache del vicolo (2006)- premio piccola editoria di qualità (2006), premio “Desenzano libri” (2007), Novanta minuti (2009), Vento e sabbia (2012) e del romanzo Sento la neve cadere (2016).


Romanzo storico ambientato nel Seicento tra Palermo e Roma. 
La storia dell’avvelenatrice siciliana Giulia Tofana che vendeva il veleno di sua invenzione solo a donne vittime di uomini violenti. 

Giulia Tofana. Gli amori, i veleni 
di Adriana Assini 


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Nella Roma barocca di Urbano VIII trionfa l’arte e imperano le feste, ma anche il Tribunale dell’Inquisizione lavora senza soste. 
Le leggi le fanno ancora gli uomini
e le donne le subiscono, assieme ai matrimoni imposti e ai maltrattamenti non puniti, prepotenze a cui nessuno, nemmeno il Santo Padre, intende porre rimedio.
La musica cambia, però, quando nella città sul Tevere approda una bella forestiera, Giulia Tofana, giovane plebea di dubbia morale e cuore schietto.
Innamorata persa di un barone e amante di un bel frate, non ne sa di scienza né di lettere, ma a forza di trafficare con l’arsenico e l’antimonio, ha messo a punto la formula di un veleno che non lascia tracce, non desta sospetti. 
Un veleno perfetto, dunque, che però non è per tutti: paladina di giustizia, Giulia lo vende soltanto alle donne.
Per liberarsi di mariti grevi e maneschi, che non hanno scelto.

Due estratti: 

Sfogata l’euforia con canti, balli e fantasie, corse a ringraziare le quattro sante patrone di Palermo: Agata, Ninfa, Cristina e Oliva, protagoniste indiscusse del minuscolo oratorio situato accanto al letto. «Che c’è di male nel fare il bene? Io sono la speranza di tante sventurate che nessun giudice difende, che nessun santo protegge» affermò altera, inveendo contro la stirpe di Adamo, che aveva la sfrontatezza di varare leggi inique, concepite a esclusivo vantaggio di se stessa. «Ci oltraggiano, ma non ci domandano perdono. Ci uccidono e se la cavano con un’ammenda.» aggiunse con un ghigno, mentre osservava con fierezza le fiaschette ancora allineate sulla cassapanca, sicura che nessun codice potesse contraddirla, a fronte delle vergognose attenuanti previste per i consorti lesti di mano. «Di fronte a simili ingiustizie, non posso che vantarmi della mia invenzione.» 

Nelle vie di Palermo la confusione era alle stelle. Una giostra, tenuta al Piano della Marina, aveva attirato masse di popolani, che adesso bivaccavano nei cantoni, come se il fasto di quella guerra giocosa appartenesse un po’ anche a loro. All’eco festante dei tamburi s’erano sovrapposti i sordi boati dei cannoni, sparati dai torrari costieri per annunciare le vele nere dei pirati, apparse di nuovo all’orizzonte, dopo che avevano fatto razzie a Capo d’Orlando. 

L'autrice.
Adriana Assini ha pubblicato per Scrittura & Scritture, i romanzi storici Un caffè con Robespierre (2016),due ristampe e 3.500 copie vendute, La Riva Verde (2014) e Le rose di Cordova che dalla sua prima edizione del 2007 ha visto la fortuna di due edizioni successive e tre ristampe (6.800 copie vendute) e pubblicato in Spagna dalla Arcibel edizioni.


Il terribile terremoto di Messina nel 1909 e l’emigrazione verso il Nuovo Mondo, tra i tanti temi del romanzo d’atmosfera ambientato su un transatlantico. 

LA PASSEGGERA
di Daniela Frascati



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1914. Il transatlantico Il Paradiso naviga verso il Nuovo Mondo. A bordo, tra i passeggeri di ogni rango sociale, stipata nella terza classe, spicca da subito Aquilina per gli strani poteri di cui sembra essere dotata. 
Ma non è lei l’unico pensiero dell’integerrimo capitano Zocalo. 
Sul piroscafo, infatti, scoppia una improvvisa epidemia dalle cause sconosciute persino al medico di bordo, Nerio Ferrer. Inoltre, viene denunciata la scomparsa di un uomo che, dal racconto del suo accompagnatore, aveva fatto espressa richiesta di cenare al tavolo di Marie Verdier, una francese che viaggia in seconda classe con il marito. L’incontro tra il capitano e la francese si rivela potente almeno quanto la tempesta nella cui balìa cade la nave. Nessuno forse aveva colto il presagio di una traversata difficile nelle decine di gabbiani agonizzanti schiantatisi sul ponte della nave durante il passaggio nello stretto di Gibilterra. 
Quando una cameriera mostrerà al capitano le piume nere disseminate nella cabina di Aquilina, il legame tra i suoi misteriosi poteri e quei fenomeni comincia ad assumere contorni inaspettati.


Estratto: 

Coperta dal ciglione dell’altipiano, una roccia nerissima disposta a strati, Messina moriva. Avvolta nell’odore dei roghi, sotto un cielo denso come materia, percossa dal vento e dalle scorrerie dei predoni. Ferrer camminava tra le macerie in quello scenario cupo e crudele, respirando un forte odore di carne umana bruciata. Aveva voglia di vomitare, voleva tornare indietro, svegliarsi e uscire da lì. Eppure qualcosa lo costringeva ad andare avanti. Camminò a lungo tra mucchi di cadaveri agli angoli delle strade. Non sapeva dove fosse. L’architettura dei pochi edifici rimasti in piedi e alcune insegne ancora intatte sopra l’ingresso di piccoli negozi facevano pensare a una città balcanica, ma le rovine e la distruzione del luogo gli riportavano alla mente Messina e il terremoto che aveva inghiottito la compagna della sua vita. 

L'autrice.
Daniela Frascati collabora con vari giornali e ha ideato e condotto per Radio Città Futura una trasmissione dal titolo “Il Pane e le Rose”. Tra il 2005 e il 2012 ha pubblicato alcuni racconti in diverse antologie, accanto a nomi di calibro tra cui Camilleri, Carlotto, De Luca, Macchiavelli, Guccini, Morozzi, Marcialis. È del 2011, invece, il suo romanzo Nuda vita.

giovedì 6 aprile 2017

Novità - romanzo storico: "Il sigillo di Enrico IV" di Tiziana Silvestrin



Lettori ed amici, oggi desidero presentarvi un romanzo storico con sfumature giallo/mistery: "Il sigillo di Enrico IV” di Tiziana Silvestrin, ambientato a Mantova alla corte dei Gonzaga; si tratta del quarto romanzo sulla saga dei Gonzaga, anche se ogni libro, come questo, si può leggere indipendentemente dai precedenti.
In questo libro, in particolare, la storia si svolge non solo a Mantova ma nelle maggiori Corti Europee: Torino, Cremona, Parigi.
Il respiro di una grande epoca storica, le splendide corti d’Europa, Mantova in primis, fra arte, intrighi, forza e passioni. Atmosfere capaci di far vibrare l’anima del lettore.

IL SIGILLO DI ENRICO IV 
di Tiziana Silvestrin


€ 15,00
336 pp
Formato:13,5x18,5 
copertina con alette 
EAN: 9788889682975 
Legatura: brossura 
Collana: Catrame
A Mantova è aria di Pasqua e in quel 1596 i riti e le processioni sono più intensi: si crede, infatti, che la città sia preda del demonio. 
Il ritrovamento dei resti di un rito satanico ha impaurito i cittadini e reso furioso il duca Vincenzo Gonzaga. 
Al capitano di giustizia Biagio dell’Orso, per niente incline alle superstizioni, l’incarico di trovare chi ha dato inizio a tutto questo e perché. 
Gli indizi lo porteranno prima a Cremona, dove qualcuno ha acquistato un libro di magia nera, poi a Torino, all’inseguimento di un conte. 
Ma allontanarsi da Mantova, stavolta, per Biagio è più difficile: Rosa è appena arrivata in città, un pittore l’ha scelta come modella per un misterioso dipinto per un altrettanto misterioso committente. 
Da Mantova parte anche una delegazione con a capo il vescovo di Mantova, Francesco Gonzaga, e l’arcivescovo di Firenze, Alessandro de’ Medici. 
Sono diretti a Parigi, ma lo scopo della loro missione è avvolto dal mistero, così come lo scrigno che il Medici tiene gelosamente tra le mani al momento della partenza.

Un capitolo importante della saga gonzaghesca, in cui si fondono passioni e intrighi, alleanze e tradimenti. 

L'autrice.
Tiziana Silvestrin nata a Mantova lavora a Milano. Dalla sua passione per la storia e l’arte è nata l’idea di scrivere una saga su i Gonzaga e i misteri e gli intrighi legati alle maggiori corti europee. Così con lo stesso personaggio principale, Il Capitano di giustizia Biagio Dell’Orso, al servizio dei duchi Guglielmo prima e Vincenzo dopo, unendo fantasia a personaggi e fatti storici sono già stati pubblicati i gialli/mistery storici “I leoni d’Europa” (2009); “Le righe nere della vendetta” (2012); “Un sicario alla corte dei Gonzaga” (2014) tutti editi da Scrittura & Scritture. Con i suoi precedenti libri l’Autrice è stata già ospite di alcune rassegne letterarie quali il Festival di Mantova, Pordenone Legge, Libri in Spiaggia (lido di Venezia), Bookcity Milano e di alcuni scuole superiori.


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