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venerdì 21 ottobre 2022

📚 Anteprima NN Editore - SLEEPWALK di Dan Chaon

 

Vi segnalo un'anteprima NN Editore che, personalmente, mi incuriosisce non poco.

È il nuovo romanzo di Dan Chaon, Sleepwalk,  in arrivo in tutte le librerie il 31 ottobre!


È la storia di Will Bear e del suo viaggio

Ed NN Editore
Trad. S. Castoldi
320 pp
USCITA
31 OTTOBRE 2022

attraverso un'America tanto devastata da essere quasi irriconoscibile.

Will Bear ha cinquant'anni e vive fuori dal mondo, viaggiando con il camper "Stella Polare" attraverso un'America distopica controllata da droni e uomini potenti.

Non ha mai avuto un vero lavoro, non ha mai pagato le tasse, non ha mai avuto una relazione seria.
Bonario scagnozzo con un passato complicato e solitario e una passione per  l'LSD, Will trascorre il suo tempo facendo commissioni, a volte losche e spesso pericolose, per un'organizzazione potente e spietata su cui si fa poche domande.

Quando riceve la telefonata di una certa Cammie, che gli dice di essere sua figlia e di essere in pericolo, comincia a dubitare di tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento, diradando sempre di più la foschia che avvolge il suo passato.

In un viaggio senza sosta, Dan Chaon ci racconta un paese che ha perso ogni traccia di morale e senso del futuro, si interroga su dove siamo stati, dove stiamo andando e sui legami che ci portiamo dietro, a prescindere da quanto lontano viaggiamo per evitarli o quanto abilmente proviamo a nasconderli.

venerdì 11 febbraio 2022

RECENSIONE: I FIGLI DEL DILUVIO di Lydia Millet


Questa è la storia di un gruppo di ragazzi che si trova ad affrontare le conseguenze disastrose di uragani e inondazioni, che trasformano la loro vacanza estiva in un'esperienza decisamente più avventurosa del previsto e, di certo, più drammatica.

La Millet, attraverso i suoi figli del diluvio, ricorda all'umanità le proprie responsabilità e i propri doveri verso le giovani (e le future) generazioni: c'è un pericolo che ci riguarda tutti e che non può essere più ignorato o preso sotto gamba e che risponde a una "semplice" domanda: quale mondo stanno lasciando le attuali generazioni, non tanto e non solo a chi verrà dopo, ma... a loro stesse e ai bambini/giovani di oggi?
Ma soprattutto, ci dice che questo gruppetto di ragazzi è capace di restituire al mondo ciò che gli adulti incoscienti ed egoisti hanno provato a rubare loro: la parola futuro.
Nonostante le devastazioni attorno a loro, i ragazzi stanno imparando che "la parola paradiso fa parte di un codice, vuol dire solo un buon posto sulla Terra dove abitare." 
Ma questo posto devono essere capaci di amarlo e custodirlo.



I FIGLI DEL DILUVIO
di Lydia Millet



Edizioni NN
trad. G. Guerzoni
208 pp

"In quel periodo, come molti di noi, stavo venendo a patti con la fine del mondo. Il mondo che mi era familiare, perlomeno. Gli scienziati dicevano che stava per finire, i filosofi che stava per finire da sempre. Gli storici dicevano che c’erano già state epoche oscure. Tutto si sarebbe risolto comunque, perché alla fine, se eri paziente, l’illuminazione sarebbe arrivata..."


Cosa c'è di peggio e di più noioso per un adolescente che andare in vacanza con i propri genitori?
Evie (voce narrante) e il suo fratellino Jack seguono mamma e papà per il periodo estivo in una villa a due passi dall’oceano, dove è previsto che trascorrano, insieme ad altre famiglie con prole, una lunga villeggiatura. 

La ragazza fa amicizia con il gruppo eterogeneo di altri figli, alcuni coetanei, altri più piccoli; e se questi ultimi si divertono, in qualche modo, a giocare con bambole e avventurandosi nella natura circostante, i più grandi si aggirano annoiati in spiaggia o per casa, cercando di passare il tempo e, soprattutto, di evitare i terribili adulti.

Hanno inventato anche una sorta di "gara a punti", fatta di regole da osservare, tra cui la più importante: fare in modo che gli amici  non scoprano l'identità dei genitori di ciascuno.
Sarebbe davvero motivo di grandissimo imbarazzo, per non dire vergogna.

Sì, perché i ragazzi si vergognano moltissimo dei propri genitori e fanno di tutto per ignorarli e nascondersi da loro pur di non svelarne la incresciosa e svilente parentela.
Questi padri e madri sono puntualmente oggetto di risatine di scherno, di pungenti commenti al vetriolo per il loro aspetto fisico, il modo di vestire, di parlare, gli atteggiamenti sciocchi, vanesi, patetici, irritanti..., insomma né ad Evie né agli altri verrebbe mai in mente di dire: "Ecco, quelli sono i miei vecchi!".

Tra qualche goccio di alcool e un po' di erba, le giornate passano in modo sonnacchioso; a meravigliare (in senso negativo) il lettore è però la constatazione di come i primi a darsi a festini fatti di vizi e stravizi, dove scorrono fiumi di alcool e di droga (non solo "leggera") e sesso, sono proprio madri e padri, totalmente immersi in un infinito happy hour e completamente indifferenti ai loro ragazzi, salvo che per ordinare loro qualcosa ogni tanto, giusto per rammentare (a se stessi?) chi sono i "grandi" e chi comanda (hanno pure confiscato ai figli i cellulari).

A destare preoccupazione, però, tra un tiro e l'altro e chiacchierate in riva al mare, è la notizia di un imminente uragano.

Notizia che pare allarmare solo i figli e non i genitori; in particolare, a prendere molto sul serio la cosa è il piccolo Jack, che - guidato dal racconto biblico di Noè contenuto nella sua copia di Bibbia illustrata per ragazzi - si convince di dover fare qualcosa perché la vita possa continuare dopo che sarà passato il diluvio, che forse non sarà universale ma di certo qualche danno lo farà...!
Il ragazzino decide di mettere in salvo tutti gli animali che può raccogliere, dal barbagianni alle capre agli opossum.
Sua sorella Eve - che adora il bambino, è molto protettiva nei suoi confronti e lo asseconda amorevolmente - e gli altri ragazzi lo aiutano, raccogliendo anche viveri nelle case sugli alberi. 

Purtroppo la tempesta infuria, forti venti distruggono la villa e le città, creano ovviamente problemi nei trasporti, nelle comunicazioni, e per salvarsi i ragazzi sono costretti ad abbandonare i genitori e a cercare un rifugio di fortuna altrove.
I "vecchi" tentano blandamente di fermarli, ma in realtà essi sono così scarichi, depressi, disorientati e, purtroppo, anche annebbiati da alcolici e droghe, da non avere le forze né fisiche né psicologiche per opporsi.

Questi adulti, che dovrebbero avere a cuore il destino dei figli prima ancora che il proprio, lasciano che i ragazzi vadano via, verso il nulla o, peggio, verso pericoli sconosciuti, mentre essi restano là dove sono a leccarsi le ferite e a subire passivamente gli eventi.

Eve e gli altri si mettono in viaggio su un paio di furgoni per cercare di arrivare nella grande e bella casa di uno di loro (Juicy), ma il progetto per ora è irrealizzabile, così giungono e si fermano in una casa abbandonata, dove trovano dei viveri alimentari per sopravvivere per un po' di tempo; decidono - aiutati anche da uno sconosciuto, Burl, che si rivela una presenza preziosa e un valido aiuto per i giovani vagabondi - di sostare lì, provando a tirare avanti insieme, collaborando, come una piccola comunità che cerca di resistere allo sfacelo attorno a sé, aspettando e sperando nell'arrivo di tempi migliori.

Ogni tanto, durante il giorno, il pensiero di quei genitori disgraziati, lasciati soli nella villa delle vacanze (o ciò che ne resta), li afferra e li induce a mandare - di nascosto dagli amici - un messaggino per sapere come stanno, e apprendono che purtroppo le cose non vanno benissimo, perché in molti si sono ammalati.
Del resto, era inevitabile, vista la scarsa capacità di prendersi cura di se stessi (figuriamoci della prole!) e senza i figli a spronarli (seppur con scarsa delicatezza).

Intanto, il loro soggiorno in questa casa sperduta si arricchisce di avvenimenti imprevisti e complicati, tra cui la nascita della sorellina di una di loro (Sukey), l'incontro con quattro persone molto disponibili e gentili che si aggiungono alla loro piccola comunità (a ricordare ai ragazzi che, dopotutto, non tutti i "grandi" sono pigri e irresponsabili!), e l'arrivo di un convoglio di soldati bifolchi e dalle intenzioni tutt'altro che rassicuranti.

Dal momento in cui questi criminali prepotenti fanno irruzione nella casa, per i ragazzi inizia il momento più difficile, in cui dovranno cercare di far fronte comune e provare a resistere alla violenza imprevedibile di questi malintenzionati.

Riusciranno a venirne fuori sani e salvi, a raggiungere la casa di Juicy - che sembra, ai loro occhi, una sorta di terra promessa da conquistare per ritrovare finalmente una parvenza di pace e stabilità, chiudendo fuori il caos e la devastazione?
I genitori usciranno dal loro torpore apatico ed infantile per riconciliarsi con i loro figli, che stanno dimostrando di essere più maturi e coraggiosi di loro? 
Il piccolo Jack riuscirà a salvare i suoi adorati animali, come un moderno e giovane Noè?


I figli del diluvio ci racconta una storia che non è incentrata sulla catastrofe climatica in sè (il diluvio, per quanto da esso prenda avvio) quanto sui veri protagonisti, i figlida bambini di sette anni ad adolescenti di diciassette, essi si muovono tra le macerie delle inondazioni e dei venti d'uragano e cercano non soltanto di resistere alla rovina del loro mondo, ma di fare qualcosa; contrariamente agli adulti - passivi, demotivati, narcisisti, menefreghisti, immaturi, senza scopi e motivazioni, con scarso amore per le proprie creature, con il cervello ormai obnubilato da ecstasy e bourbon -, i giovani prendono in mano la situazione e non accettano di restar fermi davanti alla natura che si ribella, ma provano a sopravvivere, dimostrando carattere e più sale in zucca dei loro "vecchi".

Questi genitori, ai loro occhi, non sono innocenti; certo, non sono materialmente colpevoli di quel disastro, ma moralmente sono comunque responsabili del disinteresse e della mancanza di rispetto verso l'ambiente, che sta facendo sentire la propria voce.
Eppure non sono padri e madri sempliciotti, di basso ceto sociale: parliamo di persone ricche
(a parte qualche eccezione), istruite, con una vena artistica e con un posto nella società in virtù del loro lavoro; ma hanno la grande colpa di non aver fatto nulla di concreto, ciascuno nel suo piccolo, per lottare, per lasciare ai figli un briciolo di speranza in un futuro migliore.

«Siete stati solo stupidi» dice Sukey. «E pigri». (...) «Avete abbandonato il mondo» (...) «Avete lasciato che andasse tutto in vacca». (...)
«Mi spiace deludervi, ma non abbiamo tutto quel potere» dice un padre. 
«Già. Non sapete dire altro» (...). 
«Sentite. Vi abbiamo deluso, lo sappiamo» dice una madre. «Ma cos’avremmo potuto fare, secondo voi?». 
«Lottare» (...) «Avete mai lottato?».


Nella prima parte del libro (prima del diluvio), non vi nascondo di aver pensato che questi ragazzini fossero esageratamente sprezzanti e maleducati verso i loro genitori, ma mi son dovuta ricredere e accettare la realtà: erano gli adulti ad aver tradito il proprio ruolo di guide, di punti di riferimento per i figli, mentre questi - per quanto a volte cinici, duri, sgarbati e senza peli sulla lingua - hanno dovuto fare i conti con un presente difficile, caotico e hanno tirato fuori le proprie personali risorse per affrontarlo con intelligenza, saggezza, collaborando, andando oltre i facili egoismi, per conservarsi in vita, tendendo acceso il lumicino della speranza.

"Una volta lasciavamo che facessero tutto loro, lo davamo per scontato. Poi era arrivato il giorno in cui avevamo fatto da soli. Eppure, tempo dopo, ci eravamo resi conto che i nostri genitori non avevano fatto proprio niente. Si erano dimenticati la cosa più importante, nota anche come: il futuro."

Drammatico e ironico, il libro della Millet, oltre a parlarci di incomprensioni generazionali, di adulti che hanno perso ogni visione, di una società che corre ciecamente verso i disastri ambientali, ci rammenta anche che la speranza può risiedere nelle giovani generazioni, a condizione che esse raccolgano la sfida di trovare nuovi linguaggi, nuove prospettive e nuove risorse per reinventare il mondo.

Consigliato ^_- 

sabato 21 agosto 2021

LIBRI IN USCITA A SETTEMBRE (Fazi, Newton Compton, NN Editore)

 

Vi presento alcune prossime uscite che incontrano i miei gusti ed interessi! Spero incuriosiscano anche voi!


Dopo il grande successo di Io sono la bestia torna in libreria con LEI CHE NON
NN Editore
USCITA
9 SETTEMBRE 2021
TOCCA MAI TERRA 
Andrea Donaera: 
un romanzo nero, una storia di amore e morte, salvezza e destino, dove la ragione perde forza e viene sostituita da un inconscio potente, che si incarna nei luoghi, nei sacerdoti della superstizione e nei suoi nemici, fino all'atteso risveglio.

Miriam è in coma dopo un incidente e Andrea le siede accanto e le parla, tutti i giorni, ed in questo modo cerca di ricomporre un proprio mondo dopo il suicidio del padre. 

Intorno a loro gli altri personaggi di questa tragedia gotica: Papa Nanni, il venerato santone esorcista che istruisce Andrea sull'uso del tamburello e che è convinto che Miriam sia indiavolata; Mara, la madre della ragazza, che soffre ancora per la morte di una sorella amatissima (a sua volta chiamata Miriam); Lucio, il padre di Miriam e fratello di Nanni, che è il sindaco del paese, Gallipoli; e infine Gabry, la migliore amica della ragazza, che da Bologna le manda lunghi messaggi per riportarla in vita.


*****

Torna anche Angela Marsons con la sua detective Kim Stone.


QUELLI CHE UCCIDONO di Angela Marsons  

Ed. Newton Compton
trad. E. Farsetti
384 pp
USCITA
6 SETTEMBRE 2021

Un neonato, avvolto in uno scialle, viene lasciato sulla soglia della stazione di polizia di Halesowen, sotto la neve. 
Chi abbandonerebbe un bambino per strada con un freddo simile? 

Il detective Kim Stone, formalmente incaricata di prendersi cura del neonato fino a che non verranno allertati i Servizi Sociali. 
Nella notte, mentre è in servizio, riceve una chiamata urgente: Kelly Rowe, una giovane prostituta, è stata assassinata nel quartiere di Hollytree. 
Le brutali ferite sul corpo sembrano suggerire che l'omicidio sia frutto di un raptus o di una rapina, ma Kim non è convinta. 
Infatti, quando altre prostitute vengono uccise in rapida successione, appare chiaro che i delitti sono collegati e nascondono qualcosa di inquietante. 

Nel frattempo prosegue la ricerca della donna che ha abbandonato il suo bambino, ma quello che all'inizio sembra un gesto disperato assume via via contorni sempre più sinistri. 

Per Kim Stone e la sua squadra comincia così una discesa negli abissi più oscuri dell'animo umano, che li porterà ad addentrarsi in una spirale di sangue e barbarie. Forse questa volta la verità è più spaventosa di ogni immaginazione...


*****


Dopo il grande successo di Eredità, LONTANANZA è il nuovo romanzo di Vigdis Hjorth.
Un rapporto disfunzionale tra madre e figlia scandagliato nelle sue pieghe più nascoste. Una nuova storia di famiglia in cui le bugie, i silenzi e i segreti vengono messi a nudo. 

Fazi Ed.
trad. Podestà Heir
483 pp
USCITA
23 SETTEMBRE 2021

Trama

Dopo trent'anni di assenza Johanna torna in Norvegia e telefona alla madre, che ora ha ottantacinque anni ed è vedova. 
Ma la donna non le risponde perchè per la famiglia Haug, Johanna non esiste più: è morta quando, appena sposata e studentessa di Legge per volere del padre avvocato, ha mollato tutto per diventare pittrice e si è trasferita nello Utah con il suo professore d'arte, con cui ha avuto un figlio. 
Johanna ormai è un'artista affermata ma a far arrabbiare i famigliari sono anche i suoi stessi quadri, che rappresentano, a loro avviso,  una distorsione e una denigrazione ulteriore nei loro confronti, soprattutto per il modo in cui viene raffigurata la madre. 
Nella mente di Johanna affiorano vecchi ricordi di una donna all'apparenza leggera, spensierata, bellissima, ma quando riesce finalmente a spiegarsi alcuni episodi sconcertanti a cui ha preso parte, capisce che la madre non faceva che nascondersi dietro una corazza di convenzioni. 
Il lunghissimo silenzio fra le due donne si spezzerà in maniera violenta in un ultimo, spietato confronto.



*****

Dall’autore di Eureka Street, un romanzo drammatico, profondo, toccante.

Fazi
trad. L. Olivieri
224
USCITA
23 SETTEMBRE 2021
In IL DOLORE DI MANFRED Robert McLiam Wilson descrive gli ultimi giorni di 
Manfred, un vecchio che, pur soffrendo molto nel fisico, rifiuta di confidare nei medici; ma la sofferenza è anche psicologica, legata ai ricordi della seconda guerra mondiale e al suo matrimonio con Emma, una sopravvissuta ai campi di sterminio. 

Tutto ruota attorno al rapporto tra Emma e Manfred: perché un marito picchia la moglie che adora? E perché, a vent’anni dalla loro separazione, i due coniugi (che non hanno ancora divorziato) continuano a incontrarsi ogni mese su una panchina di Hyde Park?

McLiam Wilson ci rende partecipi dei tormenti, delle gioie e dei sentimenti d’un finale di partita talvolta beckettiano, dove il tragico e il burlesco si mescolano in un dosaggio sapiente, a cui fa da sfondo una Londra densa di fuliggine, umida e piovigginosa, con i suoi soli appannati, i lastricati lucidi di pioggia, i fasti di certi tramonti e la grigia noia della sua alba.


venerdì 19 febbraio 2021

Prossimamente in libreria



Eccovi alcuni romanzi che troveremo in libreria, i primi due tra pochi giorni!


Dopo Bull Mountain (RECENSIONE) e Come leoni, Brian Panowich torna con un romanzo costruito come un’incalzante corsa contro il tempo; e ci consegna un nuovo protagonista memorabile, disposto ad affrontare i suoi demoni in nome dell’amore e di una giustizia non dettata dalle leggi, ma da un più potente ideale di umanità e fiducia.



HARD CASH VALLEY
di Brian Panowich



NN Editore
trad. M. Camporesi
184 pp
USCITA
25 FEBBRAIO 2021
Questo libro è per chi ha inciso le sue iniziali sul legno di una panchina, per chi ha trovato in un sonetto il coraggio che credeva perduto, per chi ha inventato una stretta di mano speciale per comunicare in silenzio, e per chi ha capito che a volte essere forti non significa saper sostenere un peso, ma decidere di posarlo a terra e rimettersi in viaggio.

Il passato del detective Dane Kirby è popolato di fantasmi: ha perso moglie e figlia in un incidente che non riesce a perdonarsi, e a distanza di anni fatica a rimettersi in sesto. 
Quando l’Fbi inizia a indagare sulla morte di Arnie Blackwell, un criminale con il vizio del gioco bru­talmente assassinato in Florida, Dane viene chiamato ad affiancare l’agente Roselita Velasquez, che non sembra gra­dire l’intrusione del nuovo collega. 
Ep­pure Dane è l’uomo chiave per il caso: tutti gli indizi portano a un grande com­battimento di galli organizzato a Hard Cash Valley, in Georgia del Nord, e solo lui, con l’aiuto degli amici di sempre, sa aggirare le tacite norme che regola­no i territori di Bull Mountain. 

Quando al delitto si aggiunge la scomparsa di William, il fratellino di Arnie, affetto dalla sindrome di Asperger, Dane e Roselita iniziano un’impietosa caccia all’uomo, tra agenti corrotti e killer senza scrupoli.



Sorretto da una magnifica prosa e da un ritmo incalzante, Scrublands noir colloca Chris Hammer tra i più originali autori contemporanei di noir e di thriller.


SCRUBLANDS NOIR
di Chris Haammer


Ed. Neri Pozza
trad. V. Guani, A. Biavasco
432 pp
USCITA
 25 FEBBRAIO 2021
A Riversend, una piccola cittadina australiana afflitta dalla siccità, Byron Swift, il giovane sacerdote della comunità, esce dalla chiesa imbracciando un fucile e spara sui parrocchiani riuniti sul sagrato in attesa della funzione, prima di essere freddato da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia. 
Un anno dopo, Martin Scarsden viene incaricato dal suo giornale, il Sydney Morning Herald, di scrivere un pezzo su Riversend, una sorta di reportage da mandare in stampa il giorno stesso dell'anniversario della strage. 
L'idea è di raccontare come vanno le cose in paese a un anno di distanza. 
Dopo aver incontrato la gente del posto e ascoltato la loro versione dei fatti, Martin si rende però conto che le ragioni di quella strage sono tutt'altro che chiare, e che sia la personalità del sacerdote sia le circostanze in cui ha agito sono tuttora avvolte nell'oscurità. 
Sebbene abbia ammazzato cinque persone a fucilate, Byron Swift, a detta di tutti in paese, era un uomo sensibile che si prendeva incessantemente cura del prossimo. 
Il giorno della strage il giovane sacerdote era tutt'altro che in preda alla follia. Era calmo, metodico. Ad alcuni aveva sparato e ad altri no, con l'infallibilità di un cecchino. 
Spinto dal suo istinto di reporter, Martin decide di raccogliere quante più informazioni su Swift e su una vicenda che, tra dubbi, depistaggi e gravi pericoli, si rivela sempre più sfuggente e, per questo, estremamente intrigante.
L'inchiesta lo condurrà nelle Scrublands, un'enorme penisola di mulga, una landa desolata dove il clima è ancora più rovente e dove il rinvenimento di altri due corpi rimescolerà tutte le carte in tavola.



La storia di una donna ribelle e appassionata che, insieme alle sue amiche, combatté il regime di Hitler in una lotta clandestina.

LE DONNE DELL'ORCHESTRA ROSSA
di Jennifer Chiaverini

Harpercollins Ed.
588 pp
USCITA
29 APRILE 2021
Mildred Fish, una ragazza del Wisconsin, ha appena sposato Arvid Harnack, un brillante economista tedesco, e si è trasferita in Germania, dove sembra attenderli un roseo futuro. 
Nella scintillante Berlino degli anni Trenta, la coppia ha una vita felice, piena di amore, amicizie e un lavoro appagante. 
Ma l'ombra del violento partito capitanato da Hitler si estende minacciosa... 

Mildred decide di non rimanere immobile, vuole resistere. E per questo si allea con Martha Dodd, la vivace e anticonvenzionale figlia dell'ambasciatore americano, Greta Kuckoff, un'aspirante sceneggiatrice, e Sara Weitz, una studentessa di letteratura. Insieme, le donne decidono di rischiare la loro vita per raccogliere informazioni da giornalisti, ufficiali militari e Nazisti. 
Per anni combattono una guerriglia clandestina per sabotare il Terzo Reich. Ma quando un segnale radio viene intercettato, il loro gruppo si trova all'improvviso in grande pericolo


lunedì 8 giugno 2020

Prossimamente in libreria (giugno - luglio - agosto 2020)




Alcuni arrivi previsti nel corso dell'estate: si tratta di libri scritti da autori di cui ho già letto qualcosa e ai quali mi piacerebbe riavvicinarmi.



Scritto prima della Trilogia della Pianura (io ho letto soltanto, per ora, Canto della pianura) e già con la stessa grazia letteraria, La strada di casa è l’ultima opera non ancora tradotta di Haruf in Italia. 
Il canto di una comunità ferita, un romanzo epico che ha tutti i segni distintivi del classico americano moderno.


LA STRADA DI CASA
di Kint Haruf



NN Editore
trad. F. Cremonesi
194 pp
USCITA
18 GIUGNO 2020
Jack Burdette è troppo grande per la città di Holt e per i suoi abitanti. Ex giocatore di football, cacciato dal college con un’accusa di furto, poi militare in missione all’estero, quando sembra aver messo la testa a posto lascia improvvisamente la sua fidanzata per sposare un’altra donna conosciuta dodici ore prima. 
A ogni ritorno, Holt gli sembra sempre più stretta e scomoda... finché Jack non scompare con la cassa dell’azienda per cui lavora, lasciando la moglie e due figli. 
Dieci anni dopo, la città non ha perdonato né dimenticato. 
Eppure Jack torna un’ultima volta, con una macchina vistosa e un passato ingombrante, per far saltare di nuovo ogni convenzione e ogni certezza, senza alcun rimpianto. 

Ancora una volta Kent Haruf, con la sua scrittura tenera e implacabile e il suo sguardo asciutto ed empatico sulla vita e il destino, ci racconta la storia di un’umanità fragile, ostinata e tenace.


mercoledì 15 aprile 2020

Recensione: BULL MOUNTAIN di Brian Panowich



Le pagine di questo bellissimo romanzo trasudano di amore per la propria terra, ma non sempre questo amore è benefico: quando esso si tramuta in un senso di appartenenza primitivo, belluino e prepotente, rischia di divenire "malato" e quella stessa terra, invece di essere sinonimo di vita e legami famigliari, si sporca di sangue e di morte, divenendo velenoso.


BULL MOUNTAIN
di Brian Panowich


NN Editore
trad. Nescio Nomen
304 pp
18 €
"Questo libro è per chi ama camminare in montagna per poter guardare le nuvole dall’alto, per chi decide ogni giorno di smettere di fumare e di bere, per chi indossa camicie di flanella rosse e blu, e per chi ha capito che appartenere a una terra, a una famiglia o a una persona non vuole dire possederla ma amarla con tutto il cuore."


I protagonisti di questo romanzo sono i Burroughs, una famiglia di cui seguiamo le vicende narrate nell'arco di tre generazioni, a partire dal capostipite Cooper (e suo fratello Rye), proseguendo con il figlio Gareth e con la prole di quest'ultimo, Clayton e Halford.

I Burroughs dominano a Bull Mountain, ne sono praticamente i padroni; tra quelle aspre montagne tutti li rispettano, o meglio li temono: essi sono noti per il caratteraccio ruvido, burbero, il temperamento violento, l'arroganza e la freddezza spietata nello sbrigare ogni faccenda e risolvere a modo loro problemi e grane.
Supportati da schiere di fedeli seguaci armati fino ai denti, i Burroughs sono invincibili e detengono da generazioni il pieno controllo della zona, trafficando in whiskey di mais, marijuana e metanfetamina.

Benché ogni capitolo si concentri di volta in volta su un personaggio (collocato in un preciso anno) e sul suo ruolo nelle dinamiche della storia, possiamo dire che uno dei protagonisti è sicuramente Clayton Burroughs. 

Terzo figlio di Gareth, Clayton è considerato dai suoi un traditore della famiglia perché ha deciso di lasciarsi alle spalle le proprie discutibili origini sposando la bella Kate e diventando lo sceriffo della città a valle. 
Una vita tranquilla e rispettosa della legge: questo vuole per sé e per Kate, il buon Clayton; per suggellare le buone intenzioni, sta cercando anche di tenere lontano l'alcool, per non rischiare di diventare un ubriacone violento, come è stato suo padre.
Un padre che non ha mai dimostrato grande stima per il suo ultimogenito, preferendogli i più coriacei, rudi e più simili a lui, Halford e Buckley (quest'ultimo ha fatto una brutta fine, ammazzato dalla polizia per i suoi loschi crimini).

L'esistenza pacifica - e lontana dal fratello - dello sceriffo viene interrotta quando l’agente federale Simon Holly minaccia di distruggere l’impero dei Burroughs e chiede a Clayton di intervenire, provando a proporre ad Halford una sorta di offerta vantaggiosa: se fa i nomi dei criminali con cui traffica e che gli forniscono armi illegali, lui verrà  lasciato in pace, a patto però che rinunci anche al commercio di speed.

Clayton non è un ingenuo: sa benissimo che il bifolco fratello non rinuncerebbe agli affari (non certo per il danaro, che comunque ha a palate) né tradirebbe gli uomini con cui traffica; anche i delinquenti hanno un "contorto senso dell'onore" da rispettare!

Lo sceriffo fiuta i guai che gli causerebbe il mettersi in mezzo a questa indagine federale, ed è proprio ciò che gli sta chiedendo di fare l'agente Holly: incontrare il fratello maggiore - che lo odia - e convincerlo a scendere a patti con la giustizia.

Eppure, nonostante i dubbi suoi e gli avvertimenti della saggia e amorevole consorte, lo sceriffo Burroughs cede e decide di provare a far ragionare il fratellone, che lo accoglie - insieme ai propri scagnozzi - con i fucili puntati.

Tornando in quella che è stata la sua casa, Clayton è costretto ad affrontare i ricordi, le paure, il disprezzo della famiglia e la volontà di redimere un passato di tradimenti, sangue e violenza. 

Le vicende narrate racchiudono un periodo che va dal 1949 al 2015, con incursioni negli anni '70 e '80, necessarie per comprendere le dinamiche del presente.
Come dicevo più su, i capitoli si susseguono dal punto di vista dei personaggi principali e veniamo trasportati dal presente al passato e viceversa.

Siamo in Georgia, e se c'è una cosa che conta tra queste montagne e questi boschi è l'attaccamento alla terra, alla propria casa, alla famiglia.


«Quassù esiste una sottile simbiosi tra la terra e chi la considera la propria casa (...) È qualcosa di viscerale. Qualcosa che gli abitanti del posto non si sono guadagnati né hanno dovuto lottare per ottenere. È un diritto di nascita e sono pronti a combattere fino alla morte se qualcuno minaccia di sottrarglielo. È parte integrante di ciò che sono, di ciò che siamo».
«È casa. Casa nostra. Si stende a perdifiato e appartiene a noi, a te. Non esiste nulla di più importante. Bisogna essere disposti a fare di tutto perché resti così. Persino qualcosa di molto sgradevole».

Lo sfondo naturalistico non è secondario, anzi, è una cornice importante; tra queste pagine anche il lettore si sente parte dello stesso cielo, gli sembra di respirare il forte odore della terra fredda e umida di rugiada, dell'erba bagnata, il profumo della resina degli alberi, quello della mattina presto su in montagna (che solo chi vi è nato e cresciuto sa identificare), quello cattivo degli escrementi degli animali; gli sembra di sentire il coro caotico di rane e grilli o quello più melodioso degli uccelli.
Questa asperità tipica della natura inviolata si riflette nella gente che vive in queste terre: semplice, rusticarozza; i selvaggi e i maneschi non mancano, spacciano droga e perpetrano violenze senza troppi problemi e sensi di colpa; alzare il gomito, e ingollare whiskey come se fosse succo di frutta, è di prassi.

Gli uomini della montagna hanno il volto indurito, segnato dal peso delle fatiche di un'esistenza spesa a contatto con la terra ma anche da quello altrettanto (se non di più) ingombrante delle attività criminali portate avanti che, se da una parte danno soldi, fama e rispetto, dall'altra portano anche pensieri, preoccupazioni, l'ossessione di essere fregati e traditi, anche da chi è parte della stessa famiglia.

Famiglia: una parola che compare non di rado in questa storia, ma non facciamoci abbagliare dal suono rassicurante che solitamente l'accompagna: a Bull Mountain, tra i Burroughs, per essere membro della famiglia non è indispensabile il legame di sangue, quanto piuttosto la fedeltà assoluta e muta a chi comanda in casa.

Qui chi comanda pretende sottomissione assoluta; guai a pestargli i piedi: tutti sanno che "i re di Bull Mountain" sono senza dubbio persone intelligenti e scaltre ma altresì privi di buone maniere e sensibilità, aggressivi, prepotenti, criminali incalliti, assassini; non hanno alcun rispetto per il prossimo e l'unica cosa che conta per loro è che gli altri tremino in loro presenza, li temano e non intralcino in alcun modo i loro affari.

Come trattano le donne questi uomini veementi e tracotanti?
Come oggetti privi di valore, e lo vediamo nel rapporto tra Gareth e sua moglie Annette e nelle vicende tristi e drammatiche che vedono protagonista una giovane prostituta sfregiata da un Gareth nervoso, manesco e ubriaco(inizialmente la storia di questa ragazza può sembrare una parentesi che poco c'entra coi Burroughs, ma nel corso della lettura si fa chiaro il legame che la unisce a loro).

L'unico Burroughs a distinguersi è Clayton, che ama e rispetta sua moglie Kate, anzi, deve molto a lei la scelta di diventare sceriffo e di non seguire la cattiva strada segnata dalla sua famiglia di fuorilegge.

Il personaggio del federale Simon Holly si presenta come ambiguo e sfuggente per poi diventare man mano più chiaro e predominante.

Bull Mountain mi è capitato per caso su Kindle Unlimited ed è stata una lettura sorprendente e ad alto coinvolgimento: una volta iniziato non sono riuscita a fermarmi; ci sono elementi crime, noir, c'è tutta la tensione emotiva tipica degli intrecci delle saghe famigliari; la storia della famiglia Burroughs, raccontata a turno da tutti i personaggi, tiene incollato il lettore per il suo ritmo incalzante, i dialoghi serrati, per lo sviluppo narrativo avvincente, per le dinamiche innescate da tutti i personaggi che intervengono (anche i secondari) e infine per l’imprevedibile epilogo

Panowich dimostra tutta la sua grande abilità narrativa attraverso il racconto di una storia di terra e sangue, di amore e odio, di vendette, soprusi, criminalità, dissapori famigliari, e in una cornice aspra e ricca di fascino inserisce personaggi forti, ben definiti, che inevitabilmente generano simpatie o antipatie nel lettore.
In questo primo capitolo della saga famigliare alla fine ciò che conta e resta non è l'egoistico possesso di un luogo fisico, quanto l'amore nutrito per esso e che spinge a fare scelte dolorose ma oneste verso se stessi, come distruggere le proprie radici quando si fanno velenose perché quello è l'unico modo per onorarle e proteggerle davvero.

La saga di Bull Mountain prosegue con il secondo episodio, Come i leoni.

Vi lascio con questo brano citato nel romanzo e non posso che consigliarvelo!


lunedì 16 dicembre 2019

Libri in wishlist (dicembre 2019)



Due libri che ho notato sbirciando le gallerie di un paio di lettori che seguo  su Instagram; entrambe le pubblicazioni appartengono alla medesima casa editrice: non sarà un segno del destino che mi sta suggerendo di leggerli assolutamente??

Il primo è La volontà del male di Dan Chaon,  maestro americano del thriller psicologico: un terribile delitto compiuto nel passato, un'indagine che si trasforma in ossessione. 
L'altro, Io sono la bestia, attraverso una narrazione a più voci, animata da una lingua che impasta prosa, poesia e musica, racconta storie d'amore anomale, brutali, interrotte.



LA VOLONTÀ DEL MALE
di Dan Chaon

NN editore
trad. S. Castoldi
478 pp
17 euro
Giugno 2019
Dustin Tillman ha nel suo passato una terribile tragedia: trent’anni prima i suoi genitori e gli zii sono stati uccisi da Rusty, il fratello adottivo. 
In un processo che aveva fatto scalpore per gli inquietanti legami con i culti satanici, Rusty era stato condannato all’ergastolo grazie alle testimonianze di Dustin e della cugina Kate. 
Ora Dustin è psicologo, vive con la moglie e i due figli una vita apparentemente serena. 
Finché non riceve la notizia che Rusty è stato rilasciato: tutte le accuse sono cadute. 
Nel frattempo un suo paziente, Aqil Ozorowski, ex poliziotto in congedo, indaga sulle morti di alcuni ragazzi annegati, convinto che siano opera di un serial killer. 
Inizialmente scettico, Dustin si lascia coinvolgere nell’indagine, mettendo in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia.

La volontà del male è un thriller mozzafiato, intimo e sconvolgente, che inchioda alla pagina e sovverte le regole del racconto. 
Con una scrittura agile e affilata, Dan Chaon ci consegna un romanzo sui fallimenti della memoria e i pericoli dell’autoinganno, dove il passato allunga le sue ombre sul presente, e il futuro non può che trasformarsi in una casa popolata di fantasmi.

Questo libro è per chi si è appena svegliato da un incubo e torna a dormire per cancellarlo, per chi non ha paura dei labirinti della mente, per chi lascia fluttuare lo sguardo nell’immensità di acque profonde, e per chi cerca la verità nel suo passato, ma scopre che i ricordi non sono più affidabili dei sogni.


IO SONO LA BESTIA
di  Andrea Donaera


NN Editore
226 pp
16 euro
Settembre 2019
Un destino di violenza scolpito nella pietra del linguaggio, che esplode travolgendo l’innocenza di personaggi e luoghi.

Mimì è folle di dolore: il figlio Michele, quindici anni, si è tolto la vita. 
Si dice che sia colpa di Nicole, la compagna di scuola, che ha rifiutato ridendo il suo regalo, un quaderno di poesie. 
Mimì non è un padre come gli altri. È un boss della Sacra, e per quel gesto vuole vendetta: così prende Nicole e la rinchiude in una casa sperduta nella campagna salentina.
 Il guardiano della casa, Veli, rivede in Nicole la ragazza che ama: Arianna, la figlia maggiore di Mimì. 
Anche Arianna ama Veli.
 O forse lo amava, prima che la morte del fratello bruciasse tutto e tutti come un incendio. 
Tra Veli e Nicole fiorisce un legame fatto di racconti e silenzi, ma anche di sfida e ferocia. 

Questo libro è per chi vorrebbe entrare in un libro, così da fermarsi in quelle pagine di mondo, per chi adora fare colazione con giornali, caffè e pasticciotti, per chi ha fatto di una scopa una chitarra cantando Come as your are dei Nirvana, e per chi ricorda la prima volta che ha provato paura per qualcun altro, la scossa profondissima che gli ha tolto le parole e squarciato il cuore.

lunedì 22 aprile 2019

Anteprima NN Editore: CANTA, SPIRITO, CANTA di Jesmyn Ward - dal 2 maggio in libreria




Dopo Salvare le ossa (RECENSIONE), Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto. 


CANTA, SPIRITO, CANTA
di Jesmyn Ward




NN Editore
trad. M. Pareschi
272 pp
USCITA
2 MAGGIO 2019
Scritto in una lingua aspra e poetica, Canta, spirito, canta guarda nelle profondità dell’animo umano come dal ciglio di uno strapiombo si guarda l’infinita distesa del mare, che lascia sgomenti, inebriati e commossi.

Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. 
È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. 
Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. 
E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. 
E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la
famiglia riunita può dare.


L'autrice.
Jesmyn Ward vive in Mississippi, dove insegna scrittura creativa alla Tulane University. Salvare le ossa ha vinto il National Book Award nel 2011, e il memoir Men We Reaped è stato finalista al National Book Critics Circle Award. Con il suo ultimo romanzo, Canta, spirito, canta, Jesmyn Ward ha vinto il National Book Award per la seconda volta, prima donna dopo scrittori come William Faulkner, John Cheever, Bernard Malamud, Philip Roth, John Updike. NNE pubblicherà anche il terzo capitolo della Trilogia di Bois Savage: Where the Line Bleeds.
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