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domenica 17 aprile 2022

EGLI NON È QUI. È RISORTO!




"...e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati.Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti."

Prima lettera ai Corinzi 15:17, 19‭-‬20


I primi cristiani erano soliti salutarsi con la frase “Cristo è risorto”, alla quale l'altro avrebbe risposto: "È veramente risorto!".

Gesù Cristo è davvero risorto dalla tomba!

Il fatto che Gesù sia risorto significa che Egli è esattamente chi ha affermato di essere: il Figlio di Dio, che il Padre ha mandato nel mondo affinché potessimo avere il perdono. 

La resurrezione significa che 
    
        Dio ha accettato la morte di Gesù al nostro posto sulla croce. 
        
        Gesù è stato vittorioso sul peccato, sulla morte, sull'inferno e sulla tomba e poiché Gesù è vivo, abbiamo una grande speranza in Lui! 

La Bibbia dice: «Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti» (1 Pietro 1:3). E quella speranza è «un'àncora dell'anima» (Ebrei 6:19).




❤❤ BUONA PASQUA ❤❤


lunedì 7 ottobre 2019

Recensione: OTTO PAROLE di Marco La Piana



OTTO PAROLE è un breve ma intenso scritto del catanese Marco La Piana, che tra queste pagine ci racconta i frammenti di una storia intima e schietta, scavando nel profondo di se stesso e offrendo al lettore numerosi spunti per guardarsi dentro e riscoprire la complessità e il significato più genuino di parole importanti, utili per dare slancio e vigore alla propria esistenza.

Armando Editore
128 pp
13 euro
Con una scrittura intimista, introspettiva e sensibile verso ciò che accade dentro e fuori di sé, l'Autore propone al suo lettore otto parole (lascio a voi il piacere di scoprirle, se avrete voglia di lettere questo libro), attorno alle quali declina pensieri, riflessioni, racconti di pezzi di vita nei quali viene spontaneo ritrovarsi.
A dare inizio al fiume di pensieri, associazioni, ricordi, immagini, basta poco: può essere un film, un libro che ci ha colpiti, una persona conosciuta in passato, finanche un monologo dell'Adriano nazionale in tv, e la mente prende il via e si lascia andare a considerazioni sulla vita, sulla morte, su cosa voglia dire avere consapevolezza di ciò che si è, sul valore che vogliamo dare ai nostri giorni, affinché non siano vuoti e opachi ma pieni e radiosi.
E non è una missione da poco, perché ogni giorno ci si scontra con il dolore (in tutte le sue forme:  fisiche, emotive, psicologiche...) e con le numerose prove che il vivere quotidiano ci mette davanti.

Analizzare stati d'animo, emozioni, sentimenti, mostrarsi in tutta la propria fragilità, è come denudarsi, lasciando la parte più nascosta di noi esposta allo sguardo altrui, davanti al quale è facile sentirsi vulnerabili e smarriti.

Come fare per crescere verso una maggiore coscienza di quello che siamo e della direzione da dare alla nostra vita?
Il percorso dell'autore segue questi otto "segnali indicatori", questi preziosi sassolini lasciati lungo il cammino della vita e che gli son serviti per ritrovare la "strada verso casa", verso se stesso, verso i propri cari, verso il prossimo in generale e verso Dio.

Le otto parole - una per ogni capitolo, scritte in grassetto, facilmente individuabili e "isolate" nel corso della lettura, così da permettere di soffermarsi e riflettere personalmente su di esse - sono tra loro strettamente collegate e ognuna è come un gradino che permette di passare allo step successivo, in un continuum di crescita personale, interiore e spirituale.

L'uomo è una creatura tanto complessa quanto frangibile, bisognosa di essere ascoltata, capita, accolta, aiutata a tirar fuori, quando ne ha bisogno, dolori, ansie, vizi, dubbi, senza sentire il peso del giudizio circa le proprie debolezze e i propri errori.
Ci vuole coraggio a guardare in faccia quella parte di noi più "oscura" e debole, e ce ne vuole ancor di più a riconoscere che "da soli non possiamo far nulla" *: abbiamo bisogno di scoprire il valore della preghiera, della fede, della vicinanza a Dio, e solo per questa via (l'unica via! *) è possibile conoscere e sperimentare il vero Amore.

Tra queste righe, caratterizzate da un linguaggio immaginifico e simbolico, l'autore  - che si definisce "un uomo in transito sulla via delle occasioni perdute" -  dà molto spazio ai ricordi e al loro peso, a volte ingombrante e doloroso, altre volte necessario per portare in superficie emozioni e sensazioni che non vanno ignorate, ma anzi recuperate, analizzate, rielaborate.
A fare da catalizzatore e centro nevralgico in questo nugolo di parole e pensieri è la ricerca di Dio, con tutto quello che essa comporta nel vivere quotidiano.
L'autore vive un'esperienza di crescita interiore, di acquisizione di consapevolezze, e passa da un concetto di Dio astratto e lontano ad uno personale e concreto; in queste pagine si respira il costante e umano desiderio di cercare Dio, la sua consolazione, la verità e il perdono che in Lui risiedono, la Sua presenza, ma nel senso più pratico che ci sia: un Dio vicino agli uomini nel quale riporre una fede entusiasta, viva, che rigenera e cambia il proprio modo di essere, dando senso a ogni singolo giorno e azione.

Una lettura tanto scorrevole quanto profonda, che parla alla parte più intima di noi, alla dimensione spirituale (che non è necessariamente contrapposta a quella terrena, anzi, le due devono trovare un equilibrio e un'armonia) che caratterizza l'essere umano e che va nutrita, arricchita, custodita, affinché la nostra esistenza non sia un passaggio anonimo e sterile in questo mondo, ma un seme che cerca e trova un terreno fertile per portare frutto e dipingere con i colori più belli e vividi la tela della propria vita.

Consigliato, in particolare a quanti cercano una lettura ricca di spunti di riflessione importanti. Personalmente non posso non apprezzare quei testi che danno valore alla fede in Dio e, in generale, alla dimensione spirituale dell'uomo.


*  cfr. Vangelo di Giovanni cap. 15, v.5
*  cfr. Vangelo di Giovanni cap. 14, v. 6

domenica 11 agosto 2019

Il "Padre nostro" detto da Dio



Hai pensato come Dio direbbe il "Padre nostro"? O meglio, il "Figlio mio".


Figlio mio, che stai nella terra e ti senti preoccupato, confuso, disorientato, solo, triste e angosciato.
Io conosco perfettamente il tuo nome e lo pronuncio benedicendolo, perché ti amo, e ti accetto così come sei.

Insieme costruiremo il mio Regno, del quale tu sei mio erede e in esso non sarai solo perché Io sono in te, come tu sei in me.

Desidero che tu faccia sempre la mia volontà, perché la mia volontà è che tu sia umanamente felice.

Avrai il pane quotidiano. Non ti preoccupare. Però ricorda, non è solo tuo, ti chiedo di dividerlo sempre con il tuo prossimo, ecco perché lo do a te, perché so che sai che è per te e per tutti i tutti i tuoi fratelli.

Perdono sempre le tue offese, so che le commetterai, però so anche che a volte è l'unico modo che hai per imparare, crescere e avvicinarti a me, alla tua vocazione. Ti chiedo solo, che in egual modo, perdoni te stesso e perdoni coloro che ti feriscono.

So che avrai tentazioni e sono certo che le supererai.

Stringimi la mano, aggrappati sempre a me, ed io ti darò il discernimento e la forza perché ti liberi dal male.
Non dimenticare mai che ti amo da prima che tu nascessi, e che ti amerò oltre la fine dei tuoi giorni, perché sono in te, come tu sei in me. 

Che la mia benedizione scenda e rimanga su di te sempre e che la mia pace e l'amore eterno ti accompagnino sempre.

Solo da me potrai ottenerli e solo io posso darteli perché Io sono l'Amore e la Pace.



Fonte



giovedì 24 novembre 2016

Recensione film: MIRACOLI DAL CIELO di Patricia Riggen



Accettare le prove e la sofferenza è qualcosa di estremamente difficile e anche quando la fede ha sempre accompagnato la tua vita e le tue giornate, in "quei" momenti non sempre è automatico aggrapparsi ad essa, proprio perchè il dolore può scoraggiarci e portarci a vedere tutto nero e irrisolvibile...
Ma a volte succede un miracolo, proprio per quella situazione che sembrava ormai senza via d'uscita...


MIRACOLI DAL CIELO
(Miracles from Heaven)



"Viene definito miracolo qualcosa che non può essere spiegato dalle leggi della natura o dalla scienza. Ma allora come può essere spiegato? Come avviene? Chi o cosa c'è dietro?"

Genere Drammatico
Anno di uscita 2016
Regia: Patricia Riggen
Cast: Brighton Sharbino, Jennifer Garner, Kylie Rogers, Martin Henderson


I Beam sono una famiglia felice e serena, molto credente e dai sani principi. 
Christy e Kevin hanno una bella vita e una bella famiglia, insieme alle loro tre figlie, frequentano una chiesa e hanno tanti bei progetti da realizzare.

All'improvviso però qualcosa di tragico viene a oscurare questa felicità: la secondogenita, Annabel, di dieci anni, è affetta da una rara malattia dell'apparato digerente, incurabile oltre che molto dolorosa.

Le prime diagnosi da parte dei dottori sono un po' superficiali e non mettono in risalto patologie gravi, ma i genitori non smettono di essere preoccupati, benchè ancora inconsapevoli di quale sia l'origine dei disturbi che fanno piangere di dolore la piccola Anna.

Quando si rende conto che i medici ai quali si è rivolta non hanno le giuste competenze per aiutare la figlia, Christy Beam fa di tutto perchè si trovi una terapia in grado di aiutarla a star meglio e, magari, a guarire.

La donna si rivolge così al celebre dott. Nurko, che esercita la professione medica a Boston; mamma e figlia lasciano il Texas e volano fino all'ospedale pediatrico per incontrare Nurko, che conferma la presenza di questa malattia rara per la quale non si conoscono ancora cure; l'unica cosa possibile per adesso è imbottire la bimba di morfina e antidolorifici in modo che soffra il meno possibile.

Dov'è Dio? - si chiedono Christy ed Anna. La fede della donna vacilla di fronte alla prova e al dolore della propria bambina; se Dio è amore, perchè permette questo?

Eppure, Dio non smette di rivelarsi e tanti piccoli miracoli accadono nel corso di questa brutta esperienza, che faranno comprendere alla mamma scoraggiata che lei e la sua piccola non sono sole ma che Qualcuno continua a vegliare su di loro.

Ma il vero miracolo deve ancora accadere!
Un giorno che Anna, tornata a casa dall'ospedale, si sente un pochino meglio, si convince a giocare con la sorella maggiore e insieme si arrampicano sul grosso albero che da sempre è davanti casa loro e che le ha viste arrampicarsi innumerevoli volte in passato: a causa di un ramo che minaccia di spezzarsi, per evitare di cadere  Anna finisce per precipitare comunque, ma all'interno del tronco vuoto dell'albero stesso, da un'altezza di tre piani..

In quelle terribili e angoscianti ore, sola e al buio all'interno dell'albero secolare, Anna vive un vero e proprio miracolo che lascia disorientati i medici specialisti, riunisce la sua famiglia e diffonde speranza nella comunità..


E' un film che vuol raccontare con semplicità una storia di fede e benedizioni, di quelle che, quando le ascoltiamo, forse ci vien voglia di dire: "Ma sarà vero? Questa storia ha dell'incredibile...!".

Ed è vero, la storia di Annabel Beam è incredibile ma... è vera, stando alla testimonianza diretta di chi ha vissuto tutto questo: quando la piccola viene recuperata da dentro l'albero, non solo non ha riportato contusioni e ossa rotte (solo un lieve trauma cranico), ma la sua malattia è sparita!

Come spiegare questa remissione, che la medicina definisce "spontanea" e che accetta stupita e senza aggiungere altro?

I Beam, e chi come loro ci vede la mano di Dio, parla di miracolo, e chi legge/ascolta la loro testimonianza di vita e di fede è ovviamente libero di darsi la propria ipotesi per spiegare la guarigione della bambina, magari anche di arrivare a non credere che sia mai stata malata..., o che ci siano spiegazioni scientifiche non ancora note, chissà...

Ma forse a volte basterebbe esercitare un po' di fede - nei Vangeli Gesù dice che basta una fede piccola (o sarebbe meglio dire "grande") quanto un granello di senape per spostare le montagne - per accorgersi che i miracoli non sono solo quelli evidenti ed eclatanti come una guarigione improvvisa e inspiegabile, ma anzitutto quelli che ci succedono giorno per giorno, persone o situazioni speciali che ci regalano un pizzico di gioia, fiducia, serenità, quelle "piccole cose" che quando siamo felici e soddisfatti non vediamo - presi come siamo da noi stessi, dalla nostra vita con i suoi impegni e il suo trantran - ma che diventano importanti e cariche di significato nei periodi di sconforto e disperazione.

Estremamente positiva la figura di Samule Nurko, che svolge il suo lavoro tra i bambini ammalati con slancio, passione e tanta umanità.

E' un film che consiglio a "credenti" e non; ai primi, perchè di certo si sentono vicini all'esperienza di fede dei Beam ed entrare in empatia con loro immagino venga spontaneo, come il vedere la mano di Dio nella guarigione miracolosa di Anna; ai secondi perchè magari, accanto alla reazione di scetticismo e perplessità, che storie incredibili come queste possono inevitabilmente suscitare, unite a commenti del tipo "film banale, melenso, di propaganda cristiana" ecc..., potrebbero affacciarsi altre considerazioni, meno legate a ciò che si "vede", "si tocca" e più vicine alla sfera spirituale e a quella dimensione che non si vede con gli occhi fisici ma con quelli del cuore e della fede, ma che non per questo è meno reale, anzi.


Sul sito aperto da Christy in merito al libro da cui è tratto il film, potete vedere tante foto di Anna e della sua famiglia: http://www.christybeam.com/

giovedì 16 luglio 2015

Recensione film: IL DONO - GIFTED HANDS di Thomas Carter



Ieri sera ho visto un film molto bello, una storia intrisa di buoni sentimenti, che ogni tanto fa davvero bene vedere.

E' la storia - ispirata a persone e fatti veri - di un medico dall'infanzia un po' turbolenta che però, grazie ai giusti incoraggiamenti materni, ha saputo ritagliarsi un posto nel mondo e col proprio lavoro ha potuto - e ancora lo fa - aiutare il prossimo.


Il film è IL DONO - GIFTED HANDS, del 2009, diretto da Thomas Carter, con Cuba Gooding  jr. nel ruolo di Benjamin Carson.

Ben Carson nasce e cresce nei sobborghi di Detroit, insieme alla madre - che è senza marito - e al fratello maggiore Curtis.
Da ragazzino è un soggetto difficile: ha problemi di apprendimento (che però, si comprenderà dopo, sono da attribuire a disturbi della vista), che gli costano umiliazioni e prese in giro (quante volte si sentirà schernire con l'epiteto "somaro!"), ha un caratterino irascibile, non riesce a gestire molto bene la rabbia.
Tutto questo è accompagnato da una scarsa autostima e dalla convinzione di essere stupido.
Ma per sua fortuna, accanto a lui c'è una mamma tosta, tenace, che pur avendo le proprie fragilità, cerca di non riversarle sui figli, ma di inculcare loro la necessità e l'importanza di leggere, studiare, di avere degli obiettivi alti nella vita e cercare di perseguirli.

"Bennie, tu puoi fare tutto quello che fanno gli altri, solo che puoi farlo meglio"

continua a ripetere la mamma, convinta che Dio abbia un piano per i propri figli, ma essi devono ricercarlo, mettendo a frutto le proprie capacità, non certo standosene con le mani in mano.

E quando, nel corso degli anni, Benjamin sentirà di essere a un bivio e dubiterà delle proprie capacità, gli basterà pensare alle parole amorevoli e incoraggianti della madre, che gli ricorda che il suo cervello è un dono di Dio e dentro di esso vi è un potenziale in grado di operare un miracolo:

"Tu hai un mondo lì dentro; devi solo imparare a vedere oltre quello che riesci a vedere".

E sarà così che, lasciandosi alle spalle chi non crede in lui ma aggrappandosi tenacemente alle parole materne e alla fede incrollabile nel Signore, a 33 anni Ben diventa primario di neurochirurgia pediatrica alla prestigiosa clinica universitaria John Hopkins di Baltimora.

.
Questo film è basato sul libro Mani Miracolose (EUN) e ci narra la vita di un uomo pieno di umiltà, compassione, coraggio e sensibilità, un modello per i giovani e per chiunque necessiti di incoraggiamento per tentare ciò che apparentemente sembra impossibile e per eccellere in qualsiasi campo.

Gifted Hands ci porta all'interno della sala operatoria, accanto a questo medico, che ha affrontato interventi chirurgici complessi, in cui davvero c'era solo da sperare il miracolo.

In particolare, nel 1987 il Dr. Carson acquistò fama mondiale per aver partecipato alla prima separazione di due gemelli siamesi uniti alla base del cranio, un'operazione estremamente delicata e complessa, che richiese cinque mesi di preparazione e 22 ore di sala operatoria e coinvolse un piano chirurgico a cui Carson contribuì a dare inizio.

Insomma, un film che forse qualcuno potrà pure trovare buonista e smielato, io l'ho trovo invece commovente, che arriva al cuore perchè tocca argomenti profondi: dalla discriminazione al valore dell'istruzione, alla fede sincera (che guida e trasforma le vita delle persone) al desiderio di aiutare il prossimo.


Per leggere le recensione di altri film clicca sull'etichetta "Cinema"

giovedì 24 luglio 2014

Romance fuori stagione. A LIGHT IN THE WINDOWS di Julie Lessman



La cover di oggi è fuori stagione, solo che mi è piaciuta e quindi... eccola qui!!
E' un romance appartenente al genere christian fiction.

A LIGHT IN THE WINDOWS. An Irish Christmas love story
di Julie Lessman


15833421
2013
Trama (tradotta da me)

Una donna. Due uomini. 
Uno le fa battere il cuore, l'altro la fede. 
Ma chi conquisterà il suo cuore? 
Tra Sam O'Rourke - il fratello della sua migliore amica, l'eroe della sua infanzia, membro di una chiassosa famiglia credente alla quale lei ha sempre desiderato appartenere.. - e Patrick O'Connor, la scelta sembra chiara per la bella Marceline Murphy.

Mentre sovrintende alla raccolta fondi per la recita di Natale, Marcy non solo dovrà vedersela con la sua attrazione per entrambi gli uomini, ma anche con la sua preoccupazione per il loro benessere spirituale. 
E' consuetudine irlandese mettere una candela nella finestra alla vigilia di Natale per accogliere la Sacra Famiglia, e per Marcy, questo messaggio diventa profondamente personale. 
La nonna Mima l'avverte di custodire il suo cuore per l'uomo che risponderà alla "luce alla finestra", cioè al messaggio di Cristo, accogliendolo nel suo cuore.
E anche se entrambi gli uomini le hanno dichiarato il proprio eterno amore, solo uno ha veramente risposto "la luce della finestra."

venerdì 25 aprile 2014

Recensione: PAGINE D'AMORE di Karen Kingsbury



L'ho atteso e, appena ne ho avuto la possibilità, l'ho letto.
Sto parlando di un romanzo d'amore uscito ieri:


PAGINE D'AMORE
di Karen Kingsbury

Ed. Tre60
9.90 euro
258 pp (ca.)
USCITA 24 APRILE
 2014
Trama

Molly Alien vive a Portland, ma il suo cuore è rimasto nel Tennessee, insieme con l'uomo che I'ha lasciata sola cinque anni prima.
Ed è sicura che l'amore non tornerà più a bussare alla sua porta.
Ryan Kelly vive a Nashville, ha il cuore spezzato e non riesce a dimenticare Molly e le meravigliose ore trascorse insieme ai tempi del college, in quella piccola, deliziosa libreria nel cuore della cittadina di Franklin.
The Bridge, è il nome di quella libreria.
Un luogo magico, fuori dal tempo, dove rifugiarsi per leggere e sognare e concedersi una fuga tra gli scaffali colmi di storie meravigliose. Un luogo per chi sa ancora concedersi il tempo di volare con la fantasia, per chi è ancora capace di vivere i sogni.
Ed è proprio lì che, adesso, dopo tanto tempo, Molly e Ryan si rincontrano e scoprono che i miracoli possono davvero accadere...

BOOKTRAILER (in lingua originale)

L'autrice.
Karen Kingsbury ha all'attivo più di cinquanta romanzi (per lo più appartenete alla letteratura di ispirazione cristiana), che scalano sempre le classifiche americane e hanno venduto 20 milioni di copie. Tiene conferenze a un pubblico di oltre 100mila persone e ama sottolineare come sia importante nella vita vivere giorno per giorno amando, sorridendo e donando se stessi a Gesù. E' sposata con Don, vive nel Tennessee e ha cinque figli, di cui tre adottati.


il mio pensiero

La mia curiosità verso "Pagine d'amore" era racchiusa in due aspetti principali: anzitutto, lo sfondo della libreria, "The Bridge", unita all'idea che all'interno di essa e grazie ad essa potesse sbocciare un amore; e poi, per l'Autrice, Karen Kingsbury, scrittrice di libri d'ispirazione cristiana.
Avevo proprio voglia d leggere un romanzo "semplice", "pulito" - passatemi i termini - e spero di riuscire a spiegarmi cosa intendo, nell'utilizzarli.
Ma voglio iniziare presentandovi la situazione di partenza.

Molly Allen è una giovane ragazza, proveniente da una famiglia benestante, vive a Portland ed è impegnata nel portare avanti una Fondazione che si occupa, tra le tante cose, di cani abbandonati.
Siamo in pieno periodo natalizio e l'atmosfera è carica di euforia, calore, gioia, ma qualcosa non va nel cuore di Molly.
Qualcosa che assomiglia a un sentimento di nostalgia, rimpianto, malinconia: per un amore provato e mai vissuto, ma lasciato andar via senza che gli fosse mai data la possibilità di sbocciare.
Eppure, lui sembrava essere coinvolto sentimentalmente tanto quanto lei, e il pensiero che tra loro non ci fosse solo amicizia ma "qualcosa di più" non era assurdo, anzi!
Il lui in questione è il bel Ryan Kelly, un ragazzo aitante e gentile conosciuto ai tempi dell'università a Belmont; con lui, in virtù non solo e non tanto degli studi e della comune passione per la musica, quanto grazie all'amore per i libri e la lettura, Molly ha vissuto due anni meravigliosi.


Sfuggita alla tirannia di un padre imprenditore, arrogante, prepotente e convinto di poter decidere per la propria figlia e il suo destino, Molly non crede possibile di aver trovato, finalmente, sulla propria strada, un uomo affabile, sensibile, amante della lettura quanto lei, con cui potersi rifugiare al piano superiore della magica e famosa libreria The Bridge, un uomo con cui aprirsi, confidarsi, condividere ciò che lei è e desidera davvero, senza paure e pregiudizi.
Lo stesso Ryan prova le medesime cose di Molly e, benché entrambi siano troppo timidi e riservati per dichiarare i propri reciproci sentimenti (nel caso di Ryan, essendo egli molto credente e rispettoso della "legge di Dio", riflette molto sulle proprie azioni e mai si sognerebbe volontariamente di mancare di rispetto al prossimo), amano stare insieme e parlare per ore ed ore.
Ma qualcosa si frapporrà tra loro e li separerà..., lasciandoli nella malinconia, nella tristezza, nel ricordo dei giorni passati, felici, che ormai sembrano andati via per sempre.
Sono passati infatti sette anni da quando i due amici si sono lasciati senza darsi la possibilità di vivere il proprio reciproco sentimento e ognuno s'è fatto la propria vista, pur avendo nella testa e nel cuore sempre il pensiero dell'altro.

Parallelamente alla storia di Molly e Ryan, si dipana anche quella, commovente, del libraio della The Bridge, Charlie Barton, e di sua moglie, l'adorata Donna.

Charlie ha trascorso una vita a Franklin, nella sua amatissima libreria, vivendo per essa e per i suoi libri, nuovi e usati; non si è mai limitato solo a vendere libri, ma a consigliarli, regalarli, convinto che un buon libro può, al momento giusto, consigliare, consolare, avvicinare, salvare...!

Ma la vita non sempre è generosa e anche per il vecchio e buon Charlie e sua moglie Donna, arriva il momento della prova e il sogno di continuare a donare sorrisi e consigli attraverso i libri, ai propri clienti, sta per svanire...

Mi fermo qui con la storia, e mi soffermo su altri aspetti del romanzo.

Anzitutto, da lettrice, non posso che apprezzare l'importanza data ai libri, appunto, alla libreria come luogo quasi magico, in cui spesso si trovano tante risposte a tante domande che la vita ci pone.
E' bello leggere e riflettere su come e quanto i libri possano unire!! E questo è un aspetto molto rilevante nel libro.
Ma credo che la base di tutto sia un'altra: la fede in Dio.
Il libro della Kingsbury è intriso di fede in Dio.
Charlie, in particolare, ci appare come un uomo che, benchè afflitto da prove e difficoltà che si abbattono spietate su di lui, scoraggiandolo non poco, continua comunque a riporre un'incrollabile fiducia nel suo Signore.
Non è esente dallo sconforto e dai cattivi pensieri, ma la luce della fede in un Dio che non lascia nulla al caso, in un Dio che non abbandona chi Lo teme e si affida a Lui, lo sostiene anche nei momenti buii.

Perchè Egli è il Buon Pastore ed anche il Dio "delle seconde possibilità".

L'Autrice ci porta per mano a credere che i miracoli siano possibili, ma perchè avvengano hanno bisogno di essere alimentati dalla fede, dalla preghiera e dall'azione di chi comincia ad agire perchè sa che poi il Signore stesso completerà l'opera.

Proprio questi costanti rimandi alla vita di fede mi hanno molto coinvolta e commossa più di una volta; essendo anche io una persona molto credente, che crede nell'importanza di vivere la propria fede in Dio (in un Dio vicino e non lontano, diverso dal concetto astratto che troppo spesso se ne ha) giorno per giorno e praticamente, dando valore alla preghiera e alla Parola di Dio, mi son trovata a mio agio leggendo queste pagine d'amore, in cui a far da padrone è l'amore in tutte le sue accezioni: coniugale, amicale, intellettuale, e soprattutto divino.

E' vero, non siamo in presenza di un romanzo dalla trama articolata, ricca di colpi di scena, con un tratteggio psicologico dei personaggi memorabile; è probabile che in molti possano ritenerlo piuttosto sempliciotto, poco approfondito, con personaggi troppo "perbene" (e quindi inverosimili), una storia d'amore tra adulti ma dai tratti quasi adolescenziali; e forse alcuni lo troveranno, alla fin fine, anche melodrammatico, oltre che poco realistico.

Beh, io mi sento di dire (e qui ritorno a quel che scrivevo all'inizio) che invece esso è un romanzo sì "semplice", senza troppe articolazioni e artifici narrativi, ma prima ancora è limpido, "pulito", capace di mettere in mostra sentimenti genuini, che non si portano dietro alcun eccesso; ad es., sappiate che il livello di sensualità non è semplicemente basso, ma è proprio inesistente.
E' un libro che si legge molto velocemente per la sua brevità e scorrevolezza; è una storia dolce, romantica, "vecchio stampo" (niente sesso e bollori al primo incontro, niente colpi di testa o trasgressioni di alcun genere), con una trama, ripeto, lineare e semplice, ma che può regalare non solo momenti di lettura molto piacevoli, ma anche input di riflessioni, oltre che diverse emozioni, se ci si lascia coinvolgere dall'atmosfera di fede e amore che attraversa queste pagine.

Io lo consiglio, perchè a me è piaciuto e spero proprio di leggere in italiano altre opere di quest'autrice cristiana!!

venerdì 13 settembre 2013

Recensione: LA POTENZA DI UNA MOGLIE CHE PREGA di Stormie Omartian



Ultimo libro terminato, davvero molto bello e denso di consigli utili..

LA POTENZA DI UNA MOGLI CHE PREGA
di Stormie Omartian


Edizioni EUN
Trad. S. T. Ferrero
176 pp
13 euro
2010
Sinossi

Preoccuparti sul tuo matrimonio non produce cambiamenti...
Pregare può cambiare ogni cosa Le sfide e le pressioni di oggi possono far sembrare che un matrimonio soddisfacente sia un sogno impossibile. 
Tuttavia Dio si delizia nel compiere l'impossibile se solo glielo chiediamo! 
Stormie Omartian ci partecipa come Dio abbia rafforzato il suo matrimonio da quando ha incominciato a pregare per suo marito riguardo ambiti chiave della sua vita, inclusi... - Il suo cammino spirituale - Le sue emozioni - I suoi ruoli di padre, guida e responsabile decisionale - La sua sicurezza nel lavoro e nelle finanze - La sua salute e protezione fisica - La sua fede e il suo futuro 
Ogni donna che desideri una relazione più intima con il proprio marito apprezzerà questo sguardo rinfrescante sulla potenza della preghiera nel matrimonio Insieme ad illustrazioni di vita reale, Stormie include anche preghiere esemplificative e "strumenti di potenza" - versetti che ispirano e incoraggiano - per aiutare le mogli a dimorare nella sicurezza delle meravigliose promesse di Dio di ristabilimento, rinnovo e crescita nel matrimonio.

L'autrice.
Stormie Omartian è autrice della collana di libri bestseller "La potenza di... che prega" e di numerosi altri libri. Stormie e suo marito, Michael, sono sposati da oltre 30 anni e hanno tre figli.


il mio pensiero

Pregare è un'attività che ogni persona dovrebbe esercitare.
I benefici che si traggono dalla preghiera costante sono diversi e non di rado si leggono opinioni positive, in questo senso, anche da parte di psicoterapeuti, che riconoscono l'efficacia terapeutica, "guaritrice" della preghiera.
Ma di certo non desidero sottolineare l'importanza del pregare dal punto di vista psicologico, bensì da quello spirituale.
Il libro è rivolto in particolare a donne che si professano cristiane e che desiderano vivere la propria vita in ubbidienza alla volontà di Dio, volontà che si può imparare a conoscere, gradualmente e progressivamente, attraverso un rapporto giornaliero e costante con Dio.
Come...?
Certamente, Dio non fa sentire la sua voce fisica, non ci manda messaggi all'interno di un cesto, direttamente dal cielo, affinchè noi possiamo capire cosa Egli vuole da noi.... E no, direi che il modo più sicuro per conoscere cosa il Signore vuole da ogni suo figlio è attraverso la Sua Parola, la Bibbia.
Chi scrive crede fermamente in Dio e sa che Egli è la persona più importante per la propria esistenza, come per quella di ogni uomo.
In questo libro, l'Autrice parte dal presupposto che la moglie cristiana ami Dio e che desideri piacergli in ogni cosa, tra cui il suo rapporto col marito, il loro matrimonio; matrimonio che necessita di avere come fondamenta l'obbedienza ai principi della Bibbia.
Ed infatti le preghiere-tipo suggerite da Stormie, in aiuto a coloro che magari non riescono a trovare le parole giuste per portare al Signore i propri problemi e preoccupazioni, sono incentrate proprio sul marito quale "soggetto di preghiera", di suppliche e ringraziamento.
Preghiere costanti, quotidiane, di fede, grazie alle quali la moglie credente può portare ai piedi di Gesù il proprio marito, toccando i diversi ambiti della sua esistenza: il lavoro, lo svago, i rapporti con i figli, con la propria fede, la salute...
Non ci sono sfere dell'esistenza da cui Dio possa essere tenuto fuori; coloro che hanno fatto di Gesù il proprio Signore e Padrone, non possono tenere angoli della propria vita ""custoditi per sè", come s da essi Dio possa essere escluso.
No, se diciamo di credere in Dio, l'amore che abbiamo per Lui ci indurrà a portare ogni peso alla sua presenza, così da alleggerire le nostre fragili spalle, sapendo che Egli è in grado di aiutarci e sostenerci.
Leggere questo piccolo libro mi ha fatto riflettere su molte cose:

- sull'importanza di dimostrare amore verso il proprio marito pregando sempre per lui, a prescindere dal fatto che lui lo sappia o lo richieda; insomma, la preghiera come atto d'amore;
 - sui benefici che il pregare porta con sè nella mia vita, anzitutto, perchè mi avvicina sempre di più "al cuore di Dio", per soffermare la mia mente sulla sua grandezza e non sulle mie fragilità;
 - sulla bellezza di utilizzare la Parola di Dio nelle preghiere, citandola, riflettendo sulle bellissime promesse di benedizioni contenuti in tanti passi biblici, che sono di grande consolazione e forza.

La potenza di una moglie che prega è un libro che ho trovato molto edificante, scritto con semplicità, con esempi pratici e soprattutto e ho apprezzato la fluidità, essendo diviso in piccoli capitoli, alla fine dei quali c'era la preghiera tipo e dei versetti biblici, che l'Autrice definisce giustamente "strumenti di potenza".


martedì 18 giugno 2013

Viaggiare leggendo... e curiosando ("Dal ventre della balena").



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A proposito del romanzo di Michael Crummey - "Dal ventre della balena" (QUI per leggere il mio pensiero) -, volevo condividere con voi qualche piccola curiosità.

In particolare, mi riferisco all'episodio che dà avvio al romanzo stesso: nel ventre di una balena viene trovato un uomo vivo (Giudeo) e questo fatto non lo si può non ricollegare alla storia narrata nella Bibbia circa Giona, il profeta, che fu inghiottito da un grosso pesce e stette lì tre giorni e tre notti.
Bene, per quanto riguarda questo fatto, ecco cosa troviamo scritto circa la possibilità che un episodio tanto incredibile si verifichi sul serio.

Premessa
E' chiaro - c'è da premettere, per onestà intellettuale - che si tratta di fatti che hanno del miracoloso, del sovrannaturale e l'esperienza fatta dal Giona, ad es., avrà di certo "usufruito" dell'inevitabile intervento di Dio, visto che era da Lui che stava fuggendo.
Quindi è probabile che chi si colloca tra coloro che hanno fede nella Bibbia quale Parola di Dio, non avrà molta difficoltà a credere anche all'episodio di "Giona nel pesce"; al contrario, chi la mette in discussione, potrà a sua volta (e al contrario di me) trovare ipotesi a sostegno dell'impossibilità che un fatto simile possa essere accaduto/ accadere.

Chi scrive il presente post (cioè ME MEDESIMA ^_^) CI CREDE....!!!!


(tratto da LA PAROLA.NET) 
Aggiungi didascalia
Prima di tutto, la Bibbia non dice che Giona fu inghiottito da una balena, ma da un "gran pesce" (Gion 2:1; Mt 12:40). Una balena non sarebbe impossibile, anche se non si trovano nel mar Mediterraneo, perché "il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona", per cui poteva venire da un altro oceano. Inoltre, mentre la maggior parte delle balene ha una gola troppo piccola per inghiottire un uomo, il capodoglio può inghiottire oggetti con un diametro di due metri e mezzo, e lo scheletro di uno squalo lungo cinque metri è stato trovato in un capodogli (Wilson, "The Sign of the Prophet Jonah", Princeton Theological Review 25 (1927) 630-642 (http://scdc.library.ptsem.edu/mets/mets.aspx?src=BR1927254&div=4)). Ma forse era qualche specie di gran pesce, non lo sappiamo.
Un'altra difficoltà è come Giona avrebbe potuto respirare e sopravvivere. La Bibbia dice che nel pesce lui era nel ventre, che è una parola generale per alcune parti interiori di un animale. Per esempio, alcuni hanno suggerito che avrebbe potuto respirare nel ventricolo laringeo di una balena. Un'altra possibilità è che Dio lo aiutò in modo miracoloso. Di nuovo, non possiamo sapere con certezza.
Anche se non possiamo essere sicuri di tutti i dettagli, alcuni casi simili sono stati attestati, che suggeriscono che è un evento raro ma non impossibile:1. 1758: uno squalo inghiottì e rigurgitò un marinaio nel mar Mediterraneo (Eichhorn, Einleitung in das AT, iv, 340-341)2. 1891: una grande balena inghiottì un cacciatore, che sopravvisse (Neue Lutherische Kirchenzeitung (1895), 303)3. 1895: un capodoglio inghiottì il marinaio James Bartley vicino alle Isole Falkland; il marinaio fu ripreso dopo tre giorni, con la pelle danneggiata (Wilson, "The Sign of the Prophet Jonah", citando Sir Francis Fox, Sixty-Three Years of Engineering, 1924)4. 1915: una balena inghiottì un uomo, che sopravvisse (Macloskie, "How to Test the Story of Jonah", Bibliotheca Sacra 72 (1915) 334-338)

Ecco un ulteriore ragionamento, simile per presupposto: Articolo tratto dal periodico "LE CEP" n° 17, del nov. 2001 (QUI tutta la disamina).

giovedì 28 marzo 2013

La fede raccontata. "Il mio amico Gesù" di Nicola Legrottaglie



Nicola Legrottaglie ritorna in libreria con un nuovo libro in cui testimonia la sua fede nel Signore.

IL MIO AMICO GESU'
di Nicola Legrottaglie


Il mio amico Gesù
Ed. Piemme
Religioni
182 pp
14.50 euro
MARZO 2013
Sinossi

Gesù è un amico. Amicizia significa riporre fiducia totale in un altro. Quando sono solo a piangere, di notte, chi c’è con me a piangere, ma allo stesso tempo a consolarmi e darmi coraggio di ripartire se non Gesù?».
Comincia così il nuovo libro di Nicola Legrottaglie, che dopo il successo dei bestseller sulla sua conversione e il ritorno alla fede, ha scelto di raccontare la vita del protagonista dei Vangeli. 
Gli episodi più significativi e commoventi vengono rievocati in un percorso ricco di suggestioni in cui ciascuno potrà ritrovarsi attingendo ispirazioni e forza d’animo per affrontare le avversità della vita.Con uno stile semplice e colloquiale, Legrottaglie accompagna il lettore – credente e non credente – alla scoperta della figura di Gesù di Nazaret, un amico speciale a cui affidare ogni più piccolo evento e da cui trarre insegnamenti preziosi per il cammino di ogni giorno.

LEGGI IL PRIMO CAPITOLO

L'autore.
Nato a Gioia del Colle nel 1976, calciatore, dopo l’esperienza in C1 con Pistoiese e Prato, Nicola è stato acquistato dal Chievo nel 1998, esordendo in serie A proprio con gli scaligeri nel 2001. Protagonista della bella “favola” vissuta dalla squadra presieduta da Luca Campedelli, il difensore ha coronato la propria crescita calcistica con la convocazione in nazionale nel 2002, finendo nel mirino delle più importanti squadre di serie A. Tra tutte l’ha spuntata la Juventus, che l’ha acquistato nella stagione 2003/04. Attualmente milita nel Catania.L’incontro che ha cambiato la sua vita è stato quello con Gesù, in seguito al quale ha riscoperto la gioia di credere, decidendo di entrare a far parte degli “Atleti di Cristo”, accanto a campioni del calibro di Cavani e Kakà, per dare testimonianza della propria scelta di vita e di fede. Per Piemme ha pubblicato i bestseller Ho fatto una promessa. Perché la fede ha cambiato la mia vita (2009), Cento volte tanto. Con la fede vivo meglio (2010) e L’amore vince tutto (2011).

martedì 22 gennaio 2013

Recensione: "Come nuvole rosa d'autunno" di Sara Moretti



Eccomi qui con la recensione n.2 che avrei dovuto scrivere non solo da ieri... ma da una vita o quasi!

COME NUVOLE ROSA D'AUTUNNO
di Sara Moretti


Come nuvole rosa d'autunno
Ed. Uceb
208 pp
9 euro
Sinossi

Le lettere che formano questo libro sono state scritte per una persona che non potrà mai leggerle, essendo ormai in cielo. 
Un libro per tutti: genitori, giovani, e per chiunque desideri ricevere insegnamenti su come affrontare le prove.

IL MIO PENSIERO

Si legge un libro come questo, intimo e personale, con la consapevolezza che ciò che si sta leggendo non è frutto della fantasia e che ogni riferimento a fatti o persone è tutt'altro che puramente casuale: è reale, come reali sono le emozioni, le paure, i dubbi e le speranze dell'Autrice e di coloro che, insieme a lei, hanno sofferto il dramma della malattia di un genitore.
Sara è una giovane ragazza che va all'università, vive una vita normalissima, ma che a un certo punto decide di tenere questa sorta di memoriale, che in realtà è una lunga lettera che lei scrive con il desiderio e la speranza che in giorno la destinataria possa leggerla, per registrare tutte le proprie emozioni e i fatti accaduti dal giorno in cui si è saputo che la mamma aveva un tumore alla testa.
Incassare una notizia terribile come questa non è facile per nessuno, anche quando si ha una fede forte come quella che Sara ha sempre sentito di avere.
Quando i nostri occhi si posano sulla malattia e sul disfacimento che essa porta con sè sulla persona cara malata, restiamo senza parole, soffocati dal dolore, e tutto ciò che vorremmo poter dire per alleviare le nostre sofferenze ed incoraggiare chi è malato, sembra davvero crollare davanti ad un troppo grande senso di impotenza.

Come si affrontano le giornate, la quotidianità - l'università, lo studio, le faccende di casa e tutto il resto, che facciamo ogni giorno con tanta meccanicità - quando sul cuore hai il peso della paura di un futuro che sembra troppo incerto da poterlo sopportare?

Sara esprime nella sua lunga lettera alla mamma Eugenia tutto ciò che ha nel cuore e nella testa: il suo amore per lei (non c'è una lettera che non termini con MAMY TI AMO), le paure per l'avanzamento della malattia, le frustrazioni per le conseguenze che essa porta con sè non solo nella vita dell'ammalata, ma anche di chi le è attorno (ci rendiamo conto di come e quanto tutto cambi nella vita di ogni giorno di coloro che si prendono cura notte e giorno di un malato terminale?), le speranze mai sepolte ma ogni giorno rinnovate, tra una lacrima ed una preghiera a Dio, di veder un giorno la cara mamma guarita dal suo male.
Sara ci crede; la sua fede nel Signore che ha creato ogni cosa le dice di credere che Lui può operare il miracolo, che può togliere il nemico, la massa tumorale.
E Sara prega e piange, spera ogni giorno che le sue richieste di guarire la mamma giungano fino al Cielo; chissà, forse Dio deciderà di lasciarmi la mia mamma, affinché mi veda.... laureata, sposata, con figli ecc...
Il pensiero di andare incontro al futuro senza la rassicurante presenza dell'amore materno accanto a lei, è per Sara qualcosa di veramente molto doloroso.
Ma in tutto questo dolore, tra una pagina e l'altra della lettera-diario, traspare, accanto alla paura, anche la fede e la certezza che QUALUNQUE COSA DIO ABBIA DECISO PER LA MAMMA, SARA' LA COSA GIUSTA.
La fede può chiedere, può supplicare, sperare... ed è giusto così, siamo esseri umani e il dolore smuove tanti sentimenti e pensieri forti ed intensi; davanti alla sofferenza ci si chiede spesso "Perché? Perché a me?" e si pretende una risposta, quasi a voler alleviare le proprie angustie con una spiegazione razionale...

La fede di Sara attraversa tutta la "registrazione" di questa sua esperienza vissuta con la madre e ciò che resta impresso è proprio l'abbandono che, alla fine di ogni lettera, l'Autrice prova pensando che sotto di loro ci sono e continueranno ad esserci le amorevoli braccia eterne di Dio, che sempre continuerà a sostenerle.
SEMPRE.
QUALUNQUE COSA ACCADA.

La lunga lettera d'amore di Sara alla sua mamy, quest'ultima non la leggerà mai: la sua vita si spegnerà ma Sara sa che l'amore che le ha unite continuerà ad esserci, sempre più forte, perchè è un amore che riposa in Dio, nelle Sue promesse.
La certezza che la mamma ora sta meglio e non soffre più, unita a quella di rivederla "in un'altra vita", sostengono ed alleviano la sofferenza immane che tutti proviamo davanti ad una tomba.

Come nuvole rosa d'autunno è scritto con molta semplicità; in esso ci sono diversi "errori" e non è perfetto dal punto di vista sintattico; l'Autrice stessa ha desiderato "non toccarlo" ma di lasciarlo così come è stato messo giù, con le sue imperfezioni, le sue espressioni ed il suo linguaggio informali, spontanei, frutto dell'intensità del momento - del resto la lettera era personale e non certo scritta con l'obiettivo di pubblicarla - ed il lettore infatti sente tutta la forza dei sentimenti in esso contenuti e non filtrati dal "senno di poi".

Dalla lettura di questo libro si traggono molti spunti di riflessione, per giovani e adulti e sicuramente dà modo di riflettere su come e quanto la fede possa essere un aiuto non indifferente per affrontare cose più grandi di noi.

lunedì 21 gennaio 2013

Dal libro al cinema (alle anime): TESORI TRA LA NEVE



dal libro al cinema
Il libro "tramutato" in film di oggi è una storia di quelle a scopo di "edificazione", volte quindi ad insegnare valori, modi di essere ed agire indirizzati verso il bene, l'amore per il prossimo, il perdono ecc...

Sicuramente in tanti avrete visto il cartone animato "Sui monti con Annette", in cui si  narra dell'amicizia tra due bambini 12enni, Annette e Lucien, che a un certo punto litigano per un motivo abbastanza grave; un giorno, Lucien, facendo dei dispetti al piccolo Dani, fratellino di Annette, gli getta, non volendo, il gattino Klaus in un burrone.
Il piccolo, per andare a prendere il gatto, cade nel burrone e si fa molto male alle gambe....
Ovviamente, tanto la famiglia di Annette quanto tutto il villaggio montano, guarderanno male quel cattivone di Lucien, che risentirà dell'isolamento, facendo amicizia con un vecchio solitario che lo aiuta a tirar fuori le sue capacità di intagliatore...

Immagine dell'articolo 'Tesori tra la neve' di St. John Patricia
Patricia M. St. John
Editore: EDIZIONI CENTRO BIBLICO
288 pp
6.20 euro
Il film, che ho visto pochi giorni fa, è Tesori tra la neve ed è tratto dall'omonimo romanzo per ragazzi, di Patricia St. John, scritto nel 1950 quando l'autrice e la sua famiglia abitavano in un villaggio delle Alpi svizzere. Nel romanzo l'accento è posto sulla psicologia dei personaggi, sui loro sentimenti spesso contrastanti che possono produrre avvenimenti tragici ed ingiusti. 
Su tutti spicca Annette ed il suo amore assoluto, sofferto e materno verso il fratello Dany, mettendo in luce le profondità del suo animo e i suoi atteggiamenti sia dolci che malvagi che lei ha nonostante la sua giovane età.
Molto belle le scene in cui la nonna di Annette "lavora" sull'animo della nipotina aiutandola a considerare i sentimenti negativi ai quali ha dato troppo spazio nel proprio cuore e che le stanno facendo del male; così pure, molto intensi i momenti in cui Lucien e Annette pregano il Signore perché li aiuti nelle difficoltà.

Vi consiglio di leggere il libro e, se riuscite, anche di reperire il film (Fedefilm), è davvero ricco di insegnamenti per grandi e piccini!!!

sabato 1 dicembre 2012

Storie da leggere: Simone e Frusy"



Questo libro mi è stato regalato e lo consiglio per bambini e giovanissimi, in quanto costituisce una lettura edificante e ricca di insegnamenti!



SIMONE E FRUSY
di Cornelio Van Gelderen e Simone La Cognata


Ed. Cem
60 pp
3.50 euro
Sinossi

Hai mai incontrato qualcuno completamente diverso da te?
Simone e Frusy sono due ragazzi, con due esperienze molto differenti alle spalle.
Hanno dei genitori che sono quasi l’opposto tra loro!
Quando si incontrano inizia un’amicizia che, però, li mette anche davanti a scelte che richiedono molto coraggio.
Una storia entusiasmante che ti coinvolgerà e ti toccherà!


LEGGI UN ESTRATTO

sabato 10 novembre 2012

IL SASSO



Questa di oggi non è una favola per bambini, bensì una storia a scopo "di edificazione", vòlta a far riflettere sull'importanza di esercitare l'altruismo, l'empatia e l'aiuto verso chi soffre, in modo pratico, evitando atteggiamenti di indifferenza.

help!
Un giorno un giovane viaggiava per una strada pericolosa della citt. Guidava velocemente la sua fiammante auto di lusso.
Improvvisamente un bambino, che era fermo in una curva, gli tirò un sasso che andò a finire contro l'auto, graffiando lo sportello.
Il giovane frenò subito e, su tutte le furie, uscì dall'auto andando verso il bambino; lo scosse con forza, urlandogli: "Delinquente!Guarda cos'hai fatto alla mia auto nuova! Me la pagherai!! Perché hai tirato quel sasso?".
Mentre grosse lacrime gli cadevano dagli occhi, il ragazzino rispose: "Per favore, signore, mi perdoni. Non sapevo cosa fare!".
Poi, mostrando qualcuno a terra, dietro la curva, aggiunse: "E' mio fratello. Quando ho cercato di scendere dal sentiero per attraversarlo, mio fratello è caduto dalla sua sedia a rotelle. Pesa molto ed io non riesco a sollevarlo da solo...! Per favore mi aiuti!".
Il giovane si commosse al punto da non riuscire a parlare.
Alzò il ragazzo da terra e con tenerezza lo sistemò sulla sedia a rotelle.
Mentre il bambino spingeva suo fratello verso casa, il giovane si asciugò le lacrime.
Tornò verso l'auto che, fino ad oggi, conserva quel graffio, come ricordo della promessa che egli fece a se stesso: mai più nessuno per attirare la sua attenzione avrebbe dovuto ricorrere a tirargli un sasso...!

tratto da una meditazione di un calendario cristiano.

sabato 20 ottobre 2012

Una vita alla ricerca di Dio KRISTIN FIGLIA DI LAVRANS



Scopro e condivido! ^^

KRISTIN FIGLIA DI LAVRANS
di Sigrid Undset

Kristin figlia di Lavrans
Ed. Rizzoli
Biblioteca dello spirito cristiano
750 pp
11.50 euro
2010
Sinossi

Era stata serva di Dio anche se ribelle, restia, infedele nel cuore, con la preghiera falsa sulle labbra; una serva maldestra, insofferente davanti alla fatica, indecisa. 
Dio aveva voluto mantenerla lo stesso al suo servizio.

Norvegia, XIV secolo. Unica figlia di un ricco e devoto possidente, Kristin viene promessa in sposa a quindici anni; durante un viaggio a Oslo si innamora però di Erlend, giovane affascinante dalla dubbia fama, e cede alla passione. 
Nonostante la ferma opposizione della famiglia, Kristin rompe il fidanzamento e sposa Erlend, per iniziare con lui il cammino verso l’età adulta. 
La vita travagliata della protagonista – il matrimonio, le nascite, i lutti, il rapporto con i figli, i tradimenti del marito, la solitudine e il convento – e la sua faticosa ma costante ricerca di Dio sono il fulcro di questo racconto, mentre sullo sfondo si staglia vivido e toccante l’affresco del Medioevo scandinavo, diviso tra le tradizioni pagane e l’affermarsi della nuova concezione cristiana dell’esistenza. 
Un’opera caratterizzata da uno sguardo positivo alla vita, che permette all’autrice di portare in scena il mondo in tutti i suoi aspetti: nulla dei personaggi viene censurato, e anche le loro ombre sono accettate come parte integrante del tutto. 
La Undset ci mostra quanto sia forte, tanto sul piano sociale quanto su quello privato, la carica umanizzante del cattolicesimo.

L'autrice.
Sigrid Undset (1882-1949), scrittrice norvegese, è conosciuta per alcuni romanzi incentrati sull’indagine del mondo femminile, quali La signora Marta Oulie (1907) e Jenny (1909). Attenta osservatrice della società, fu tra i primi ad avvertire la gravità dell’avvento del nazismo. Il suo capolavoro Kristin figlia di Lavrans fu composto e pubblicato come trilogia tra il 1920 e il 1922. Nel 1925 si convertì ufficialmente al cattolicesimo e nel 1928 fu insignita del Premio Nobel per la letteratura.

domenica 8 aprile 2012

LA VERA PASQUA!!




Da quel lontano “anno zero” del primo festeggiamento della Pasqua cristiana ne abbiamo fatta di strada, tant’è che siamo già alla 2012ª. 
In  verità però, anche se sono passati 2012 anni, le feste pasquali festeggiate sono molte di più: sin dalla prima, festeggiata con Gesù stesso e nel modo come Lui la istituita, ad oggi, ne saranno passate circa 104364. Se calcoliamo poi che i primi discepoli spesso la festeggiavano quasi ogni giorno, arriveremo ad un numero ancor più alto. 
Il fulcro di questa festività è il ricordare la morte e la resurrezione di Gesù per la salvezza di un’umanità perduta. Gesù insegnò ai suoi discepoli di mantenere vivo questo ricordo in adorazione e ringraziamento, prendendo il pane e il vino, rappresentazioni del Suo corpo straziato sulla croce e del sangue versato.
Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio»” (Matteo. 26:26/29).

 Nel corso dei secoli però mentre Gesù insegno che i credenti dovevano prenderne tutti, si arrivò che il vino lo beve solo il clero, e i fedeli prendono solo una specie di pane. 

sabato 3 marzo 2012

LA FELICITA' POSSIBILE




La felicità esiste: ne ho sentito parlare”, così dice ironicamente lo scrittore Gesualdo Bufalino, intendendo con queste poche parole che la felicità è uno “stato” davvero difficile – forse per alcuni impossibile – da raggiungere….!
Ma è proprio così?
Probabilmente il desiderio di essere felici fa parte di ogni essere umano, da quello più ottimista e positivo alla persona più pessimista: sono convinta che non ci sia al mondo una sola persona che non desideri sinceramente avere  almeno “un po’ di felicità” nella propria vita.
La felicità è un sentimento che nasce ed è presente in noi spontaneamente, è difficile da definire a parole e soprattutto non sempre siamo consapevoli di cosa realmente ci renda felici e soddisfatti.
Pensateci: se fossimo veramente consapevoli di cosa ci porti felicità e serenità nella nostra vita, riusciremmo forse a dirigere le nostre azioni verso quelle cose positive, faremmo le giuste scelte, per noi e per coloro che ci circondano.
Ma avere bene chiaro in mente quali sono quelle cose che ci rendono felici non è sempre automatico e semplice, perchè in fondo la felicità è qualcosa che viene percepito sul momento,  non è un qualcosa che decidiamo in modo razionale molto tempo prima.
Secondo diversi studi psicologici mirati a stabilire quali sono i fattori che contribuiscono al benessere umano, sono emerse delle caratteristiche che forse per qualcuno sembreranno scontate:
- coloro che passano più tempo con la famiglia e gli amici,  che quindi danno spazio a relazioni intime,  sono più felici e soddisfatti;
- le attività dell'ambito economico-produttivo sono quelle meno gradite, e non ci riferiamo solo al lavoro (e al rapporto con il "capo" o i colleghi, che spesso non è dei migliori) ma a tutte quelle situazioni in cui si è "produttori" e "consumatori" (compreso il fare shopping,  che non è affatto ai primi posti nelle classifiche di ciò che fa felici!);
- le donne divorziate, in media, registrano un livello di soddisfazione inferiore rispetto alle sposate.

venerdì 24 febbraio 2012

Se non preghi....

 Se non ti svegli presto, 
non riuscirai mai a vedere il sole che sorge. 
Se non preghi, 
benché Dio ti sia sempre vicino, 
non riuscirai mai a notare la Sua presenza."

mercoledì 22 febbraio 2012

IL male a volte assume le sembianze del bene...



Questo brano che mi ha fatto molto riflettere sul come a volte il male possa assumere sembianze positive, l'ho letto su un libro di Paolo Coelho. "SONO COME IL FIUME CHE SCORRE".


Il poeta persiano Rumi narra che, un giorno, Muawiya, il primo califfo della stirpe degli Omayyadi, mentre stava dormendo nel suo palazzo, fu svegliato da uno strano individuo.

"Chi sei?" gli domandò.

"Sono Lucifero" fu la risposta.

"E che cosa vuoi, qui?"

"È già l'ora della preghiera, e tu stai ancora dormendo."

Muawiya rimase stupito. Perché il Principe delle Tenebre - colui che sempre brama l'anima degli uomini di poca fede — cercava di aiutarlo a compiere un dovere religioso?

Ma Lucifero spiegò: 


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