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domenica 27 marzo 2022

RECENSIONE ★★ SICILIAN DEFENSE di Alessandra Pierandrei ★★



Hood River (Oregon) sta per diventare famosa per il suo nuovo sceriffo, che è una donna di nome Kate Bright.
Sposata con Jasper Stevenson, ex-pistolero e attuale caporedattore del giornale locale, la ragazza vive la propria vita nella tranquilla cittadina, orgogliosa di lavorare per la sicurezza dei propri concittadini.
Nessuno, tranne suo marito e gli amici fraterni di sempre - i circensi Annie Oakley e il marito Frank - sa che in realtà Kate non si chiama davvero così e che nasconde fantasmi e paure legati ad un'altra fase della propria esistenza e che, nonostante cerchi di tener distanti da sé, si ripresenteranno, mettendola alla prova.



SICILIAN DEFENSE
di Alessandra Pierandrei

Nativi Digitali Edizioni
Ebook 4.99€
Data di uscita: 23 marzo 2022
cart. 14€
210 pp
Il libro si apre con un evento drammatico a far da prologo: dei minatori perdono la vita mentre sono a lavoro nella miniera.
Di loro non resta che la memoria e l'amore dei loro cari e una sentita epigrafe sul Tribute Oregon, vergata da un triste e amareggiato Jasper Stevenson.

Jasper ha conosciuto la bella Katharine Bright pochi anni prima ed ora sono felicemente sposati.
La ventiseienne Kate è vicesceriffo nella cittadina di Hood River ma ancora per poco: la sua carriera sta per fare un passo in avanti, tuttavia lei non accoglie, con l'entusiasmo che ci si aspetterebbe, la proposta del suo diretto superiore Monroe - attuale sceriffo - di prendere il suo posto e appuntarsi la stella sul petto.

Come mai? Eppure la ragazza ama il proprio lavoro!
Per lei è un modo concreto per servire la propria comunità ed è letteralmente disposta a buttarsi nel fuoco pur di salvare un'anima dalle fiamme che stanno per divorarla.

E poi, il fatto di ricoprire una carica che, fino a quel momento, è stata appannaggio unicamente del genere maschile, potrebbe essere fonte di ispirazione e di esempio per le altre donne, incoraggiandole a "pensare in grande", ad osare e a convincersi che "la vita poteva essere molto di più di quello che volevano fargli credere."

Insomma, quando le viene proposto di sostituire lo sceriffo uscente, Kate ne è sicuramente onorata, sinceramente sbigottita e inevitabilmente turbata.

E sì, perché se c'è una cosa che la contraddistingue, è la consapevolezza di sé stessa, dei propri limiti, delle proprie paure: e se prendesse decisioni sbagliate, danneggiando così la sua gente?
Certo, si sente lusingata nel vedere come tutti credano in lei e nelle sue capacità, dal caro marito a Monroe, allo stesso sindaco, Powell. Per non parlare di quanto sarebbe orgogliosa e felice per lei la piccola Grace Abbott, che da quando è stata salvata, nel corso di un incidente, dall'intrepida Kate, vede quest'ultima come un'eroina e con gli stessi adoranti occhi di un fedele che volge, fiducioso, lo sguardo verso il cielo.

Il saggio e ragionevole consorte, "Jazz", cerca di persuaderla ad accettare perché è convinto che nessuno è più adatto di lei a quel ruolo.

«È come con la difesa siciliana, ma ti assicuro che funziona anche in Oregon. Monroe ha fatto la prima mossa della partita: diciamo che ha spostato il pedone in e4. Se tu rispondi con e5, giocheresti come tutti si aspettano da una donna: passiva e senza l’obbligo di farsi carico di un cambiamento. Ma se invece metti il pedone in c5, (...) allora giocheresti ai tuoi termini. Combatteresti subito per il centro. Sarà un gioco sbilanciato, è vero, ma il mondo non cambierà mai se manteniamo sempre tutto in equilibrio».

La donna alla fine dice sì e la stella le viene appuntata sul petto.
Ma i dubbi restano e a preoccuparla è un altro problema: accettando di essere il nuovo sceriffo, è inevitabile che la notizia di una donna con il distintivo si diffonda anche oltre lo stato e... purtroppo potrebbe raggiungere le orecchie sbagliate.

Nel volume precedente ("Zugzwang - Il dilemma del pistolero"), abbiamo conosciuto Kate e abbiamo appreso come sia fuggita da una situazione famigliare dolorosa e drammatica, con un padre violento ed ubriacone.
Aiutata dalla coppia Annie e Frank, è riuscita a rifarsi una vita sotto un altro nome; quello vero è, infatti, Evelyn Barkley,

Il dubbio di Kate è: se diventa famosa, la notizia potrebbe giungere alle orecchie del padre, Edward Barkley? E se questi decidesse di andarla a cercare, ripiombando nella sua vita e minacciandone la serenità?
Vero è che non è conosciuta come Evelyn, bensì come Kate Bright, e di questo cambiamento d'identità Edward è all'oscuro..., ma se qualcuno inavvertitamente le facesse una foto, divulgandola sui giornali?
Kate non vuole essere riconosciuta, non vuol essere trovata da nessuno che abbia fatto parte del suo passato, della sua vita come Evelyn, come figlia di quel bruto di Edward Barkley e di Louise Conroy, la madre che, a un certo punto, l'ha lasciata sola con quel padre sadico.

Ma la vita sa sempre come stupirci, nel bene e nel male.

In un'altra zona degli Stati Uniti, un ragazzino di dieci anni sta piangendo la sua mamma appena morta: Louise Conroy lascia un figlio; il piccolo si chiama Thomas e viene affidato alla zia Martha, ma prima di morire la madre gli fa una rivelazione: Thomas ha una sorella maggiore, Evelyn. Gli mostra una foto di quando la ragazza aveva solo quattordici anni e gli dice di cercarla, di rivelarle la sua esistenza e di darle una lettera da parte della mamma.

Dopo la sua morte, Thomas va in California, là dove ha vissuto la mamma con il marito e questa sorella di cui non sapeva l'esistenza.

Purtroppo la ricerca non porta frutto, fino al fatidico momento in cui il bambino vede la foto di una giovane donna su un giornale, che riporta la notizia del primo sceriffo femmina in Oregon: sgrana gli occhi e capisce di averla trovata.
Quella è di sicuro la sua Evelyn! Armato di entusiasmo e di una caparbietà che lo accomuna senz'altro alla sorella maggiore, Thomas parte alla volta di Hood River per incontrare la ragazza.

Come reagirà nel sapere che ha un fratellino e che la loro mamma non l'ha mai dimenticata, ma che ha sofferto tanto per essere stata costretta ad abbandonarla, pur di scappare anch'ella - con un figlio  in grembo - da un marito più simile ad una belva che a un essere umano?

L'incubo di Kate - essere ritrovata da un famigliare - si realizza. Certo, il suo timore è che la trovi il padre, e mai avrebbe immaginato di avere un fratello minore, così quando se lo ritrova davanti lo sconcerto è immane.
Il suo cuore ferito sembra essere diventato incapace di voler bene a chiunque le ricordi la vita di prima, e questo purtroppo vale anche per quel ragazzetto che le somiglia, che è felice di averla trovata e che, molto probabilmente, si aspetta che la sorellona lo abbracci, gli dimostri quanto sia felice di conoscerlo e, chissà, lo prenda con sé in casa.
Perché è giusto riunirsi ai propri cari, no? In fondo, del padre non si hanno (fortunatamente) notizie, la madre è morta: ci sono solo loro, fratello e sorella, cui la vita sta regalando l'opportunità di recuperare il tempo rubato per conoscersi, volersi bene ed essere finalmente una vera famiglia.

Kate non sa cosa fare: Thomas è suo fratello, è vero, ma lei deve praticamente imparare a volergli bene, e non sa se ci riuscirà, anche perché è ovvio che egli le riporti alla mente ricordi che fanno male.

Ma a dare una scossa al suo rapporto con il fratellino interviene un imprevisto, che minaccia la vita dello stesso Thomas.
Kate sarà chiamata ad affrontare dei momenti davvero molto critici, come sorella ma anche come sceriffo, dovendo gestire e prendere decisioni davanti ad una problematica importante, riguardante tanto un singolo individuo della comunità (il povero Deacon Caldwell, vittima di un'ingiustizia, le cui denunce "accalorate" vengono ignorate) quanto della collettività stessa.

Non sarà facile, e le delusioni e i rimorsi per non aver fatto abbastanza per evitare certe conseguenze negative, si faranno sentire, facendo traballare equilibri, certezze, ma - come le ricorda saggiamente il sindaco - "bisogna guardarsi dalle persone che non hanno mai il minimo dubbio, specie su loro stesse. È quel tipo di sicurezza che fa indossare i paraocchi...".

E quanto a dubbi ed esami di coscienza, Katharine Bright non la batte nessuno! Dovrà imparare a venire a patti con sé stessa e con l'idea che non sempre si riesce ad evitare che certe cose spiacevoli accadano, ma senza dubbio da esse si può imparare per poter, in futuro, gestire meglio situazioni e problemi simili.
E chi più di Kate sa che ogni persona ha diritto ad una seconda possibilità per riscattarsi e per dimostrare le proprie capacità?

Questo secondo romanzo western di Alessandra Pierandrei mi ha riportata a pochi anni dall'inizio del 1900, nell'avventurosa vita di una protagonista femminile il cui carattere deciso e coraggioso avevo già avuto modo di conoscere ed apprezzare nel precedente libro, il quale si concentrava attorno alla figura di Jasper, al suo passato tormentato e al suo ricostruirsi una nuova esistenza assieme alla sua Kate, anch'ella desiderosa di trovare un po' di equilibrio e serenità, gettandosi alle spalle esperienze infelici.

In queste pagine, Kate deve vedersela con problematiche sia personali che riguardanti la comunità di Hood River, ed esse vengono in qualche modo allacciate tra loro: da una parte la giovane deve fare i conti con la scoperta di avere un fratellino (di cui prendersi cura?) e dall'altra deve gestire la rabbia e il dolore di un padre (Deacon) che non accetta che suo figlio sia morto invano in quella maledetta miniera, in cui i lavoratori ancora rischiano ogni giorno di rimetterci la vita perché a nessuno interessa della loro sicurezza.

Kate incarna un ideale di donna che si mette alla prova, è in continua sfida con sé stessa prima ancora che con la mentalità e gli usi del proprio tempo, che mette da parte insicurezze e fragilità, se c'è da tirare fuori coraggio e determinazione per il bene degli altri, tanto più se ricopre una carica che la rende "tutore della legge".

Come già nell'altro libro, anche in questo l'autrice si riconferma una brava narratrice, grazie ad una scrittura pulita, chiara, accurata per quanto concerne il contesto storico (molto interessanti le noti in appendice, che chiariscono alcuni dettagli e riferimenti storici menzionati nel corso della storia) e l'ambientazione, scorrevolissima e appassionante nel racconto delle vicende e del loro sviluppo, convincente nel tratteggio (fisco e psicologico) dei personaggi (principali e no), sia attraverso i dialoghi che nelle loro azioni.

Ringrazio NATIVI DIGITALI EDIZIONI per la copia omaggio e non posso che consigliarvi questo romanzo, precisando che si può leggere anche autonomamente dal precedente, benché ad esso collegato.  

sabato 5 marzo 2022

[[ Anteprima Western ]] SICILIAN DEFENSE di Alessandra Pierandrei

 

Buongiorno, lettori!

Oggi vi presento un'anteprima western ma dai temi attuali (in primis ecologia, femminismo e giustizia sociale), che è il seguito di un romanzo da me letto e recensito qui sul blog, "Zugzwang - Il dilemma del pistolero" (RECENSIONE) di Alessandra Pierandrei "Sicilian Defense"  vede ancora al centro Kate, felicemente sposata con Jasper; purtroppo però i fantasmi del suo passato sono ancora vivi dentro di lei. E quando una persona a lei cara si troverà in grave pericolo, Kate si troverà di fronte alla prova più difficile: quella contro se stessa.

Il libro sarà pubblicato il 23 marzo in formato ebook e cartaceo; può essere letto anche senza aver letto prima "Zugzwang" in quanto la maggior parte dei personaggi sono sì ricorrenti ma il contesto è differente.

Nativi Digitali Edizioni 
Ebook 4.99€ 
(offerta di lancio 3.99€)
Data di uscita: 23 marzo 2022 
Genere: Western, Romanzo storico
cart. 14€ 
210 pp


Trama

“È come con la difesa siciliana: se tu rispondi con e5, giocheresti come tutti si aspettano da una donna: passiva e senza l’obbligo di farsi carico di un cambiamento. Ma se invece metti il pedone in c5, allora giocheresti ai tuoi termini. Sarà un gioco sbilanciato, è vero, ma il mondo non cambierà mai se manteniamo sempre tutto in equilibrio”.


Kate, finalmente, sentiva di avere in mano la propria vita; se avesse potuto, avrebbe chiesto a suo marito Jasper di farne un dipinto per assicurarsi che tutto rimanesse così.

Ma la vita sfugge a qualsiasi tentativo di controllo, e quella della giovane vice sceriffo verrà travolta da una serie di avvenimenti che costringeranno lei e gli abitanti di Hood River a prendere decisioni dalle conseguenze inaspettate, mentre è in gioco la salvezza di una persona a lei cara. 
Kate da sempre ha fatto di tutto per sfuggire ai fantasmi del passato, ma questa volta forse è giunto il momento di passare all’offensiva…

Se “Zugzwang” si concentrava sulla difficile redenzione di Jasper, in “Sicilian Defense” a rubare la scena è invece la protagonista femminile. 
Oltre al ritorno dei temi ecologici, nella reinvenzione del “buon vecchio western” di Alessandra Pierandrei emergono messaggi sociali ancora più espliciti. 
E chi l’ha detto che pistole e distintivi sono roba da uomini?


L'autrice.
Alessandra Pierandrei (
pagina blog), classe 1989, è un agglomerato di ansie, insicurezze e insoddisfazione: una specie di Charlie Brown ma con più capelli. Con grande sprezzo del pericolo (e soprattutto del buon senso) si è laureata in giurisprudenza ed è diventata avvocato, ma i suoi giorni nei panni di Lionel Hutz sono durati meno dei fritti misti a un buffet di matrimonio. 
Gestisce un blog in cui blatera delle cose più disparate e per anni ha fatto parte dello staff di Parole Pelate, un sito che recensisce serie tv, libri e film. 
Nel 2017 ha frequentato il corso di scrittura e sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics di Jesi (ora Acca Academy) tenuto da Marco Greganti e Giulio Antonio Gualtieri.
Nel 2020 ha pubblicato, con Nativi Digitali Edizioni, il romanzo western “Zugzwang – Il dilemma del pistolero”. 
Ad oggi, il suo più grande traguardo nella vita è stato mettersi in pari con gli episodi dei Simpson.
 

lunedì 29 giugno 2020

Recensione in anteprima: ZUGZWANG - IL DILEMMA DEL PISTOLERO di Alessandra Pierandrei



Sullo sfondo del Vecchio West, tra pericoli, polvere e pistole fumanti, un malinconico ex-pistolero e una vivace ragazza abile col fucile affrontano un viaggio tanto avventuroso quanto necessario per mettere a posto le tessere di un passato non proprio semplice e felice.



ZUGZWANG - IL DILEMMA DEL PISTOLERO
di Alessandra Pierandrei




Nativi Digitali Edizioni
186 pp
Ebook 3.99€
(offerta di lancio 2.99€)
 12€ cart.
USCITA
30 GIUGNO 2020
«È il suo turno, ma qualsiasi mossa deciderà di fare, le costerà un sacrificio. Vede? È costretto a muovere il re, perché il suo pedone è bloccato dal mio e non può avanzare. Ma così facendo perderà il controllo del pedone, che il mio re provvederà a mangiare. I tedeschi chiamano questa particolare situazione “zugzwang”.»


Jasper Stevenson aveva ventisette anni quando, pur essendo uno dei migliori pistoleri del West, decideva di appendere le pistole al chiodo per lasciare l'Oklahoma e trasferirsi nell'Oregon.
Una decisione presa dopo aver attraversato una delle più atroci esperienze che un uomo possa fare.
Una decisione che, una volta presa, ha fatto sì che potesse chiudere, dietro le proprie spalle, la porta a un passato troppo doloroso e pieno zeppo di sensi di colpa e tormenti interiori.

Ma al passato, si sa, non si sfugge, e anzi più esso è negativo e più sembra inseguirti con una tenacia impressionante, da segugio fedele.

È il 1888 e Jasper, ex pistolero leggendario, è seduto nel saloon dell'amico Albert a giocare a scacchi da solo, quando un uomo lo avvicina: il suo nome è Robert Barnett ed è un ricco imprenditore che ha una proposta da fargli.

Una proposta che getta Jasper nuovamente in quel passato buio e angosciante che egli sta cercando di tenere buono e lontano dal pacifico e solitario presente in cui vive: Barnett gli fa sapere che lui e il proprio rivale in affari vorrebbero acquistare dai nativi americani un'area in cui di recente è stato rinvenuto uno giacimento petrolifero.
Ovviamente, gli indiani si rifiutano di vendere tanto a Barnett quanto all'altro imprenditore, il quale però - a detta sempre di Barnett - è disposto ad usare la violenza pur di prendersi ciò che vuole, arrivando a far fuori la tribù, se fosse "necessario".
Può Jasper Stevenson permettere una barbarie di questo tipo? Proprio lui che ha fatto parte, fino a solo sette anni prima, di quella tribù? Non sarà il caso che faccia un salto a Salina (Oklahoma) per fare quattro chiacchiere con gli indiani e farli ragionare su ciò che è meglio per loro?

Jasper è turbato nell'apprendere che la tribù Cherokee insediatasi a Salina, e che lui ha ben conosciuto per ragioni strettamente personali - sta per subire un'ingiustizia di questo tipo (ancora una volta...): cosa è giusto fare, girare la testa dall'altra parte e convincersi che ormai il destino di questa tribù non è più affar suo, o dare il proprio contributo in modo che essa possa accusare dei danni il meno possibile?

Barnett è un individuo supponente e pieno di boria, un prepotente che non sa accettare un “no” come risposta, il tipo cui non faresti mai il minimo favore per quanto è odioso.
Ma è anche scaltro e furbo e sa quale tasto pigiare per affondare Jasper, per smuoverlo dall'indolenza in cui si è accovacciato da sette anni a questa parte.

Sta al pistolero decidere se continuare a tenere chiuse le porte del proprio scottante passato, con il rischio che venga fatto del male a persone a lui care, o aprirle, al costo di dover finalmente fare i conti con se stesso, anche se questo significa scegliere non per il bene (comunque non è giusto togliere la terra ai loro legittimi proprietari, per i quali tra l'altro la natura è sacra) ma per il cosiddetto “male minore”, o almeno per quello che sembra essere tale…

A convincerlo a seguire Barnett nel suo avventuroso, lungo e polveroso viaggio verso l'Oklahoma, ci pensa una ragazza tanto giovane quanto determinata, che gli dice chiaramente che lui non può far finta di nulla davanti all'eventualità che venga perpetrata un'ingiustizia agli indiani di Salina: Katharine Bright.

Katharine lavora nel circo di Buffalo Bill, è un asso nello sparare con i fucili ed è smaniosa di conoscere il mondo e fare esperienze.
Il primo incontro con il malinconico e taciturno pistolero non è dei migliori, anzi battibeccano dal primo istante; ma nonostante non si siano mai incontrati prima di allora, nonostante non sappiano nulla l'uno dell'altra, c'è qualcosa che li accomuna e quel viaggio al quale entrambi prenderanno parte, per raggiungere Salina, sarà per loro una tappa fondamentale per fare la pace col proprio passato.

Jasper e Katharine non hanno avuto molta fortuna con gli affetti famigliari, anche se per ragioni e in modi assolutamente differenti.

L'uomo era felice con la moglie (una nativa americana Cherokee) e la figlia, fino al terribile giorno in cui è accaduta una tragedia orribile, che ha gettato il povero Jasper nell'infelicità più nera.

Katharine è una giovane donna con alle spalle una situazione famigliare difficilissima, fatta di cinghiate e insulti da parte di chi avrebbe dovuto darle una carezza, e di abbandoni e indifferenza da parte di avrebbe dovuto prenderla tra le braccia e proteggerla da tutto e tutti.

Due anime spezzate e provate, nonostante siano ancora giovani; ma mentre la ragazza è decisa a tirar fuori tutto il suo coraggio per prendere a morsi la vita e non farsi abbattere dalle sofferenze subite, Jasper è al contrario troppo abbattuto e demotivato per darsi una scossa, una svegliata, per riappacificarsi con la tragedia vissuta, e dalla quale non ha ricavato altro che sensi di colpa (se lui avesse agito diversamente, ciò che è accaduto alla propria famiglia non si sarebbe verificato?).

Ognuno con i propri fardelli, con i propri timori e speranze, il gruppetto, capeggiato da Barbett, parte.
Con Katharine, Jasper e lo stesso Barnett c'è un brutto ceffo assoldato dall'imprenditore (con lo scopo di proteggerlo), un uomo dall'aspetto poco rassicurante, che cerca in tutti i modi di evitare di incrociare lo sguardo di Stevenson, come se temesse di essere riconosciuto...

Una volta giunti presso la tribù che Jasper ha conosciuto benissimo - e dalla quale si aspetta un atteggiamento ostile, che è uno dei motivi per cui era recalcitrante ad accompagnare Barnett -, il ragazzo non potrà tirarsi indietro dal guardare dentro di sè, dal ritornare con il pensiero a ciò che è accaduto alle persone che ha amato di più al mondo, e dal fare quel che è nelle sue possibilità perché i Cherokee non debbano ancora una volta soffrire per l'egoismo del prepotente uomo bianco, che crede di poter fare ciò che vuole con la terra (e le vite) degli altri.

In questo bel romanzo il lettore viene catapultato nel vecchio West, tra saloon e strade polverose, tra uomini veloci con la pistola (anche donne, of course) e banditi ubriaconi e senza scrupoli: è un mondo che personalmente ho sempre trovato molto affascinante, ed Alessandra Pierandrei sa come raccontarcelo attraverso un gruppo di personaggi ben delineati e inseriti in un contesto accuratamente rappresentato, in cui vien fuori la natura umana in tutte le sue facce: c'è l'egoismo, la malvagità di chi ammazza senza alcun problema, la brama di denaro che guida le azioni di chi crede di poter ottenere tutto ciò che vuole con i metodi che preferisce e infischiandosene delle sofferenze che procura al prossimo; e ci sono anche le debolezze, il senso di impotenza di fronte al male, i rimorsi e i rimpianti, la paura di restare sopraffatti dalle brutte esperienze vissute.

Piacevole e delicata la sfumatura sentimentale: l'amicizia tra Jasper e Kate diventa di giorno in giorno più profonda e sarà per entrambi una sorta di àncora di salvezza, che permetterà loro di affrontare i fantasmi che li perseguitano e di ridisegnare il proprio futuro con più fiducia.

"Zugzwang - Il dilemma del pistolero" - mi è piaciuto davvero molto: lo stile è scorrevolissimo, la scrittura precisa e accurata, la storia - con tutte le dinamiche che si creano - è coinvolgente e narrata in modo interessante; personalmente amo le storie in cui sono coinvolti gli Indiani d'America, mi affascinano le loro tradizioni, i costumi, le leggende, e mi fa tanta rabbia pensare ai soprusi che hanno subito a causa dei coloni americani, che non hanno mai rispettato i diritti delle tribù che abitavano quelle terre da sempre.
Come ho detto in passato, nonostante i film western (quanto meno quelli "vecchi", i classici) li eviti come la peste, quando si tratta di romanzi ambientati nel Selvaggio West, non vedo l'ora di immergermi in quegli anni, in quel passato lontano dal mio mondo, geograficamente, culturalmente ecc..., ma che esercita un forte richiamo su di me.

Davvero un bel libro, non sarei più tornata dal 1888 (datemi una DeLorean!!!) e la narrazione è resa ancora più appassionante dalla presenza di fatti storici e personaggi realmente esistiti (ad es. Annie Oakley, circense celebre per la sua abilità con il fucile, e che nel romanzo è una figura importante per Kate).

Non posso che consigliarvi questo romanzo; ringrazio NATIVI DIGITALI EDIZIONI per la copia omaggio e vi ricordo che questo libro è disponibile da domani 30 giugno.
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