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venerdì 26 ottobre 2012

Storia di una donna che rifiutò la mafia "Se muoio, sopravvivimi"



I libri tratti da vicende vere sono sempre molto interessanti per me, se parlano di mafia ancora di più.

Eccone uno di fresca uscita.

SE MUOIO, SOPRAVVIVIMI
di  Alessio Cordaro - Salvo Palazzolo

Se muoio, sopravvivimi. La storia di mia madre che non voleva essere più la figlia di un mafioso
Ed. Melampo
160 pp
15 euro
25.09.2012
Sinossi

Questa è la storia inedita della figlia di un padrino e della sua ribellione soffocata
Lo hanno svelato i pentiti: Lia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano
La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. 
Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto. 
Adesso l'indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata a Palermo il 23 settembre 1983 durante una finta rapina. 
Il giorno dopo l'omicidio il più caro amico di Lia si suicidò: così recita la versione ufficiale dei fatti, che continua a essere carica di misteri e messinscene architettate dai boss. 
Perché il gotha di Cosa nostra arrivò a tanto contro una giovane di 25 anni? 
Di che cosa avevano paura i mafiosi? 

Alessio Cordaro, il figlio di Lia, nel 1983 aveva quattro anni. Questo libro è il suo diario, alla ricerca della verità sulla morte della madre
Ma è anche un'indagine giornalistica vecchio stile di Salvo Palazzolo: il clan dell'Acquasanta, a cui apparteneva Antonino Pipitone, il padre della ragazza uccisa, ha segnato l'ascesa, gli affari e i delitti eccellenti della Cosa nostra di Riina e Provenzano. 
"Se muoio, sopravvivimi" è il titolo di una poesia di Pablo Neruda. Era la poesia preferita da Lia Pipitone.
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