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mercoledì 24 luglio 2013

Con "Ruggine e ossa" di David Craigson....niente feeling (PSEUDO MINI-RECENSIONE)



Volevo fare una mini-recensione del libro "Ruggine e ossa" di David Craigson... ma non ce la faccio!
Dico davvero, c'ho capito poco e niente di questo libro, forse ero poco predisposta io verso di lui, o forse la cosa più probabile era che non è un romanzo ma una raccolta di racconti....
Ad ogni modo, ne dirò qualcosa ma inserendolo nella rubrica...

Questione di feeling

Ecco, io con Ruggine e Ossa di feeling non ne ho avuto neanche un po'.....!!

Vi metto la sinossi..

Ruggine e ossa
Ed. Einaudi
11.50 euro
2008
Sinossi

Le calamità si nascondono dietro ogni angolo, suggeriscono queste storie, e non sai mai quando la sorte ti colpirà - sai solo che lo farà. 
Davidson catapulta i suoi personaggi (maniaci sessuali, giocatori d'azzardo, alcolisti, figli abbandonati) in situazioni estreme che ne mettono alla prova la volontà. E i suoi eroi spezzati, disperati, disillusi emergono a volte in modo cosí duro da essere ardentemente sentimentale, e cosí preciso da sfiorare la tenerezza.

«Queste grandiose, incantevoli storie di ragazzi nei pasticci rappresentano il miglior esordio che io abbia letto da parecchio tempo a questa parte».


I primi racconti mi sono piaciuti abbastanza: nel primo il protagonista è un ragazzo che fa il boxeur  e che, per una disattenzione, vivrà la brutta esperienza di vedere il proprio nipotino cadere nella acque ghiacciate di un lago...; il secondo è stato il più carino perchè al centro vi è il difficile rapporto tra un padre egoista, autoritario, violento e il figlio adolescente che finora è cresciuto assecondando il volere paterno di fare il cestista, ma che a un certo punto decide di seguire i propri reali desideri.
A parte questi, gli altri racconti non mi hanno attirato per nulla, soprattutto quello del sessodipendente..., dove il linguaggio è stato fin troppo rude e sboccato, cosa che difficilmente mi scende giù.
A dire il vero, in tutti i racconti il linguaggio è abbastanza forte, i protagonisti hanno un che di "maledetto", ruvido, c'è molta fisicità a tutti i livelli, poca attenzione ai sentimenti, poca delicatezza.

Insomma, per farla breve, se questo è il mio primo approccio a Davidson, mi sa che non mi verrà voglia di proseguire, perchè il feeling non è proprio scattato....

domenica 5 maggio 2013

Question di feeling: Julia dei miracoli



mifeeling

Il feeling di oggi non è tanto con un libro ma con un personaggio di uno degli ultimi romanzi letti.
Mi riferisco a Julia, la bimba undicenne protagonista de "L'età dei miracoli" di Karen Thompson Walker (trovate la recensione qui su Chicchi di pensieri).

Con Julia ho avvertito un'immediata affinità perché la sua personalità è tanto simile alla mia, alla sua età.
Timida, impacciata, con la sensazione di essere sempre fuori posto, il timore di non piacere e di essere prese in giro, la spiacevole convinzione di non valere quanto le amichette belle e "fighette", la paura di non piacere a nessun ragazzino, il desiderio di non essere notata in mezzo a tanta gente e, allo stesso tempo, il dispiacere per non essere stata notata, come se si fosse invisibili.....

Ero davvero con lei, eternamente insicura e mai "al posto giusto nel momento giusto.
Ma immagino che siano caratteristiche comuni alla maggior parte degli adolescenti!! ;)

Anche voi avete avuto ultimamente la sensazione che certi personaggi riflettessero qualcosa (tanto...?) di voi?

domenica 13 gennaio 2013

Scarso feeling con le ossessioni



BUONGIORNO E BUONA DOMENICA!!!!!!!

I post oggi "andranno" in automatico senza la mia presenza reale; ci sono ma non si vede, ecco! :D
Veniamo a noi!!
Di solito nei week end dò spazio a quelle rubriche che non hanno una cadenza fissa.
Oggi è la volta di...
libri con cui
non ho legato molto...
Allora, ammetto che non mi piace mai molto pensare ai libri che mi sono andati poco a genio, ma è un dato di fatto e quindi.... mi tocca! :D
Una delle ultime letture che non mi ha molto soddisfatto, ahimè, è stata quella di una raccolta di racconti, dal titolo "Ossessioni", tutti accomunati dalla presenza della follia, dell'incubo, delle fisse mentali; mi è mancata la presenza di personaggi definiti, con un nome ed un cognome, "un volto"; leggere semplicemente una serie di pensieri irrazionali, messi uno dietro l'altro, il più delle volte inseriti all'interno di dialoghi brevi e asettici,alla fine mi ha lasciato ben poco...
Detesto dare giudizi negativi sui libri che leggo.. ma ahimè mi tocca ammettere che con le ossessioni ho avuto un... cattivo rapporto!! 

venerdì 9 novembre 2012

Kafka e il feeling mancato



feeling
Ci sono quei libri con i quali avete fatto difficoltà ad instaurare un rapporto sereno e civile?
Eh, io purtroppo ne ho più di uno...
Oggi, nello specifico, vi confesserò la mia colpa...
Un autore che proprio non ho digerito - e di lui ho letto comunque tre libri, non uno e basta: per la serie, c'ho provato!!! - è stato:

FRANZ KAFKA

Franz
Franz Kafka, nasce a Praga nel 1883, figlio di un agiato commerciante ebreo con cui ebbe un rapporto tormentoso. Angosciosa la sua ricerca di stabilità sentimentale che non fu mai raggiunta: il fidanzamento con Felice Bauer, interrotto, ripreso, poi definitivamente sciolto (1914), l'amore per Milena Jesenska (1920-1922: notevoli le Lettere a Milena, Briefe an Milena), la relazione con Dora Dymant (con cui convisse fino al 1923). 
Franz Kafka si laureò in giurisprudenza nel 1906, si impiegò in una compagnia di assicurazioni (1908-1917), poi presso un istituto di assicurazioni di infortuni sul lavoro. Malato di tubercolosi, nel 1910-12 soggiorna a Riva del Garda, nel 1920 a Merano, poi a Kirling presso Vienna, dove morì, il 3 giugno 1924.

Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l'esegesi della sua opera specialmente a partire dalla metà del Novecento. I critici interpretano il suo lavoro nel contesto di differenti scuole letterarie quali modernismo e realismo magico. Non sono pochi i critici che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'esistenzialismo.Altri infine hanno «coniato per Kafka la formula di "allegorismo vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile...»

I libri con i quali mi sono incontrata, anzi scontrata, sono stati: Il processo, Il castello (ma non  lo terminai...) e La metamorfosi.
I primi due li acquistai nei primi anni delle superiori..; forse ero troppo "immatura" per capirne ed apprezzarne il valore letterario?? Probabile, eh, per carità, fatto sta che non ho sensazioni positive di queste due prime letture, quindi DUBITO FORTISSIMAMENTE che mi verrà mai voglia di riprenderli (salvo febbre violenta...).
Per quanto riguarda La metamorfosi, in realtà esso l'ho apprezzato di più, anche perché ero già all'università; vero è che lo lessi velocemente giusto perché era nel programma di esame insieme ad altri libri...
Comunque, se devo dire che Kafka mi ha cambiato la vita..., mentirei.
Certo, è un pilastro della letteratura del Novecento e tale resta a prescindere dal mio parere (menomale, no..? ^_^), ma con lui, certo, il feeling è stato praticamente nullo!

VOI COSA AVETE LETTO DI LUI?
VI PIACCIONO I SUOI ROMANZI??

Il processo
Ed. Giunti
La  Biblioteca Ideale
316 pp
6.90 euro
2006
IL PROCESSO
Trama

Il processo (Der Prozess) è un romanzo incompiuto di Franz Kafka, pubblicato per la prima volta nel 1925.

Il protagonista, Josef K., lavora come procuratore in un'importante banca. Una mattina, due uomini si presentano presso la sua abitazione per arrestarlo, senza peraltro porlo in stato di detenzione. K. scopre così di essere imputato in un processo. Pensando ad un errore, decide di intervenire con tempestività per risolvere quello che ritiene uno spiacevole (ma passeggero) malinteso.

Il protagonista tenta inizialmente di affrontare la macchina processuale, al tempo stesso cervellotica e irrazionale, con la logica e il pragmatismo che gli derivano dal suo lavoro presso la banca. Ben presto, tuttavia, K. si trova a fronteggiare una sorta di muro di gomma. Tempi e metodologia di svolgimento del processo, né altri aspetti del suo effettivo funzionamento, vengono rivelati all'imputato. Nel corso dell'intero processo, K. non verrà mai a conoscenza del proprio capo di imputazione.
Anche dietro consiglio di persone interne al tribunale, K. assume un avvocato che lo difenda. Pur rassicurando K. in merito all'impegno profuso per il suo caso, l'avvocato pare tuttavia procedere con la medesima opacità che è propria del tribunale, mettendo in atto iniziative che K. non è in grado di verificare né comprendere in pieno. Presso la dimora dell'avvocato, K. si trova implicato in vicende surreali e, dopo un breve periodo di riflessione, decide di licenziare l'avvocato...

lunedì 8 ottobre 2012

IO, MARCEL E LE FANCIULLE IN FIORE.



feeling_book

Quali sono quei libri con i quali abbiamo avuto una particolare affinità o, al contrario, un rapporto "odio-amore"?

Quest'oggi vi segnalo un autore che lessi da adolescente, attratta com'ero dalla Psicologia e, quindi, anche dal romanzo psicologico.
Non so se probabilmente l'errore fu nell'età di approccio (troppo poco "matura"), certo è che ho provato a darmi a Proust..., ma dopo averne letto due libri...., ho capito che tra me e Marcel non correva buon sangue.

Ecco il primo libro che lessi, che poi è quello che mi dispiacque di meno, eh!!

Ed. Newton Compton
ALBERTINE SCOMPARSA

Sinossi

La fuggitiva o Albertine scomparsa (La fugitive o Albertine disparue) è il sesto volume dell’opera di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu).
Come accade in tutti i volumi dell’opera, anche in questo volume il titolo generale e quelli dei capitoli sono strettamente collegati agli avvenimenti narrati dall’autore. Questo volume è intitolato La fuggitiva, perché si narra di come Albertine, per sfuggire alla gelosia di Marcel, decida di scappare e scomparire. Da questo deriva il secondo titolo di questo volume, ovvero Albertine scomparsa.
Più che qualunque altra parte della Recherche, Albertine disparue è un montaggio di pezzi di provenienza e di date diversi. La parte principale (partenza e morte di Albertine, tormenti della gelosia, indagini, dolore e oblio) è composto da Proust tra il dicembre 1911 e l’ottobre 1914. In seguito, vi vengono uniti frammenti di cui alcuni risalgono al 1908 e altri sono datati 1909-1911, quando comincia a tratteggiarsi il romanzo.

Fino ad Albertine, ad ogni modo, ero ancora abbastanza curiosa ed entusiasta di questo sensibile e complicato autore francese; ragion per cui, lessi con profonda disapprovazione le celebri parole di un editore che bocciò la Recherche.
«Sarò particolarmente tonto, ma non riesco a capire come questo signore possa impiegare trenta pagine a descrivere come si gira e si rigira nel letto prima di prendere sonno».
All'ombra delle fanciulle in fiore

La cosa drammatica arrivò alla lettura di ALL'OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE...

Esso è il secondo volume della Recherche. “Le fanciulle in fiore” sono un gruppo di ragazze che il protagonista incontrerà a Balbec e tra le quali troverà un nuovo amore. Il titolo originariamente ideato dall'autore era, peraltro, Le colombe pugnalate.

L’argomento di questo volume è, inizialmente, la vita mondana tra Combray e Parigi, poi il momentaneo amore del narratore per Gilberte e, infine, l’incontro di Albertine.

Ecco, mentre per Albertine addirittura rileggevo, sottolineavo o trascrivevo le frasi che più mi colpivano..., delle fanciulle in fiore.... NON RICORDO ASSOLUTAMENTE NULLA.... MA NULLA DAVVERO!!!
Completamente affondato nel mio inconscio!!
E non credo lo ripescherò...

VOI AVETE LETTO QUALCOSA DI MARCEL?
CHE NE PENSATE??
FACCIO MALE A NON DARGLI UN'ALTRA POSSIBILITA' PER MIGLIORARE IL NOSTRO PESSIMO FEELING??

lunedì 1 ottobre 2012

IO, TOM SAWYER E IL GRANDE FEELING!



Torniamo ad una delle rubriche "senza appuntamento", cioè quelle che annoto quando ne sento il desiderio... ^_^


Questo pomeriggio parliamo di un libro che ha attraversato la mia infanzia; anzi, più che un libro, un personaggio, racchiuso non solo in un libro ma anche in un anime.
Sto parlando di uno dei ragazzini più vivaci, scapestrati ma simpaticissimi della letteratura americana: Tom Sawyer!

Beh, il libro che vede questo birbante protagonista è stato uno di quelli che mi hanno avviato verso la lettura...!
Purtroppo non sono riuscita a trovare un'immagine dell'edizione in mio possesso, di cui tra l'altro non so neanche l'anno, in quanto non riportato.
La casa editrice è S.I.A.E. ed è un libriccino con la copertina di stoffa rossa, certo sarà antecedente agli anni '60, non credo dopo perchè questo romanzo tascabile era nella soffitta di casa di mia madre, probabilmente lasciato dai miei zii...
Ricordo che, quando io e mio fratello ne facemmo la scoperta, provai una tale eccitazione da mettermi immediatamente a leggere la storia, rileggendola parecchie volte, dopo averlo terminato!
Quanto ho amato Tom Sawyer e quanta invidia per le sue avventure!!
E non solo: ma quanta fifa nel leggere certe sue esperienze che io, fifona all'ennesima potenza, non avrei mai potuto vivere insieme a lui!!
Ad adornare la bellezza di questo libro c'era il cartone animato, da me e mio fratello visto e stravisto!!

Di questo ne parlerò nell'altro blog, su L'angolo di Angy.
Ad ogni modo, tutto questo per dire che con Tom & Co. ho avuto davvero un grande feeling, quindi passa a pieni voti la prova di ... empatia..!

VOI LO AVETE LETTO?
C'è UN LIBRO DELL'INFANZIA CHE RICORDATE POSITIVAMENTE 
E CON IL QUALE AVEVATE UN BUON "FEELING"??

LE AVVENTURE DI TOM SAWYER
di MArk Twain

Ed. Mondadori
Collana Oscar nuovi classici
320 pp
8.50 euro
2000
Trama

Tom Sawyer è un ragazzino un po’ irrequieto e vivace, che non esita a ingannare le persone vicine per ottenere i suoi scopi, come rubare la marmellata alla zia che lo adottò quando morirono i suoi genitori, o quando fa passare il lavoro di dipingere lo steccato di sabato, una punizione ricevuta dalla zia, per un privilegio accessibile a pochi, convincendo i suoi coetanei a lavorare al posto suo, per di più a pagamento.
Però Tom è stanco della vita e delle regole della zia e decide insieme agli amici Joe Harper e Huckleberry Finn, quest’ultimo un ragazzo di strada che bighellona sempre in giro e non va a scuola, di fuggire da casa e andare a fare i “pirati”. 
I ragazzi "prendono in prestito senza chiedere" una zattera di legno e una notte riescono a scappare, accampandosi su un’isola deserta sul fiume Mississippi e divertendosi un mondo in una vita senza regole, fino a sperimentare l'esoterica e indimenticabile emozione di assistere al proprio funerale. Saranno infine sopraffatti dal sottovalutato fattore nostalgia che, dopo un lasso di tempo, li ricondurrà a casa per la gioia dei loro parenti e amici che li credevano annegati.
Tom vive altre avventure, tra cui assistere ad un omicidio, o smarrirsi in una grotta con la sua "fidanzatina" Becky Thatcher. 

martedì 25 settembre 2012

Nuova rubrica: LIBRI... QUESTIONE DI FEELING (1)



L'articolo precedente su Il castello di Otranto mi ha  fatto ritornare indietro nel tempo, alle mie letture del passato e, come spesso mi succede, tra un'associazione mentale e l'altra, son finita a pensare a tutti quei libri che, nel momento in cui li ho letti, negli anni scorsi (molto scorsi...), ho pensato: "Non ti riprenderò mai più!! Una volta basta e avanza!"

libri e feeling
questione di feeling
Da qui l'idea di questa rubrica - che non avrà una cadenza fissa - , che inauguriamo oggi: Libri: Questione di feeling, vale a dire uno spazio  in cui condividerò con voi quelle letture che, per diverse ragioni, dopo averle abbandonate/rimandate o terminate "a forza", non ho più avuto intenzione di riprendere.
Ma non possiamo limitarci all'aspetto negativo!!
Eh sì, perchè ci sono anche quei libri che abbiamo letto e riletto tante volte e mai ci stanchiamo di riprendere in mano, anche solo per sfogliarli e rileggere qualche frase qua e là!!

Ovviamente, le vostre opinioni sul libro citato di volta in volta saranno ben accette!!

Per quest'oggi inizio con un libro iniziato ma mai terminato..., anzi abbandonato attorno alla 20esima pagina.... -_-'
E lo ammetto...: non ne sono pentita, non l'ho abbandonato con rammarico e non mi sono mai detta: Beh, dai, riprendilo, magari non eri ben "disposta! Rileggendolo, scoprirai quant'è piacevole...!"

C'E' UN'ANIMA PIA CHE HA LETTO 
QUESTO CAPOLAVORO DELLA LETTERATURA SPAGNOLA?
QUAL E' LA VOSTRA OPINIONE? MI CONSIGLIATE DI RIPRENDERLO? ^_^

LA PRESIDENTESSA
di Leopoldo  Alas (Clarin)

Traduttore: Di Pastena Enrico
Editore: L´Espresso
Genere: Classici stranieri
Collana: La biblioteca di Repubblica
Anno: 2004 
Pagine 906 
Prezz: 6.90 euro
Trama

La presidentessa (La regenda, 1884) è un attento affresco della vita borghese di provincia, esaminata con impietosa ironia. 
L'azione di questo romanzo si svolge in una città del nord della Spagna, Vetusta (il nome nasconde quello di Oviedo) alla fine del XIX secolo. 
Il personaggio principale è La Presidentessa (Anna Ozores), moglie di un anziano ex-presidente di tribunale, Vittorio Quintanar. 
I due sono separati non solo dalla differenza di età ma soprattutto da una diversa concezione della vita. Anna Ozores si dibatte tra la fedeltà che deve al marito e il suo spirito romantico e mistico che la porta a cercare rifugio nel giovane e ambizioso vicario della diocesi, Don Firmino, che s’innamora di lei. 
Un terzo uomo, Alvaro Mesía confidente dell'ex-presidente, s’insinua nella vita di Anna fino a ottenere l'amore. 
La situazione precipita quando la giovane domestica Petra svela la tresca al marito della donna. Vittorio Quintanar sfida a duello Alvaro Mesía…

L'autore.
Leopoldo Alas (pseudonimo di Leopoldo Enrique García Alas y Ureña, detto anche Clarín) (1852 – 1901) è stato un romanziere, drammaturgo, critico letterario e docente universitario spagnolo. 

lunedì 17 settembre 2012

Un amico tra le righe: Edmond Dantes



Nuova rubrica prima di andare a nanna!!

UN AMICO TRA LE RIGHE!!

Con questo appuntamento, a cadenza "casuale",  vedremo insieme quei personaggi dei libri che abbiamo letto che più ci hanno colpito per la loro personalità e che, leggendo, ci hanno strappato un "sospiroso pensiero"...: "Ah, quanto sarebbe bello averlo avuto come amico!".

Ok, inizio questa rubrichetta menzionando il protagonista di un classico d'avventura, un uomo incredibile, dal carattere deciso, dalla volontà ferrea ma anche dalla sensibilità acuta, pronto a far trionfare la giustizia e a fare qualsiasi cosa per il bene dei propri amici!!
Sto parlando di Edmond Dantès, vale a dire il conte di Montecristo, personaggio letterario affascinante, dalla psicologia complessa, ma sicuramente densa di forti emozioni, da quelli più "negative" (rabbia, vendetta..) a quelle più encomiabili (lealtà, sacrificio, intelligenza...).

E VOI, SE DOVRESTE DIRMI UN PERSONAGGIO
 CHE VI è PIACIUTO E CHE AVRESTE VOLUTO 
COME AMICO, 
CHI SCEGLIERESTE?
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