venerdì 24 novembre 2017

Recensione: VIVA PIU' CHE MAI di Andrea Vitali



Un giovanotto dall’aria sempre spaesata e dalla risposta costantemente dubbiosa si ritrova faccia a faccia col cadavere di una donna, che galleggia nel lago di Como. Scomode verità si nascondono tra quelle gelide acque ed emergeranno, tra coincidenze impensabili e piccoli misteri svelati.


VIVA PIU' CHE MAI
di Andrea Vitali


Ed. Garzanti
Ernesto Livera vive con la madre in un paesino sul lago di Como ed è un ragazzo che nella sua vita ha poche certezze e tante indecisioni; ma tante da meritarsi il soprannome di Dubbio, proprio per la sua indole sempre un po’ tentennante e per quei “Boh” e “Non so” costantemente sulle labbra.

Da ragazzino ha dato qualche preoccupazione alla sua povera mamma Canterina: dopo la morte improvvisa del padre (trovato morto proprio dal figlio), il piccolo Ernesto aveva sofferto di allucinazioni per un po’ di tempo e l’unica fonte di rassicurazione proveniva dal dottore di famiglia, Lonati, che con i suoi modi di fare sobri e tranquilli ha sempre incoraggiato la signora a sperare che col tempo queste bizzarrie del figliolo passassero da sole.

E in fondo è stato così, ed Ernesto è ormai cresciuto ed è un giovanotto che per raggranellare qualche soldo traghetta turisti con la barca di famiglia e, su suggerimento dell’amico Biagio Riffa, comincia a vendere sigarette dalla Svizzera. Di contrabbando, ovviamente.

Una notte che è con la sua Canterina (non la mamma, ma la barchetta a motore) sul lago, scorge il cadavere di una donna; dopo averlo trascinato a riva, va a confidarsi col medico di famiglia, Lonati, ma quando questi convince il maresciallo Pezzati a dare un occhio al lago…, a giorno fatto, del cadavere non c’è ombra.

Ma non sarà che al povero Livera son tornate le allucinazioni?
Lui, poi, eternamente indeciso com’è, dubita di se stesso e chissà…, magari s’è sbagliato, e il cadavere se l’è sognato! Eppure lui l’ha visto e in fondo Lonati è tentato di credergli, nonostante le argomentazioni contrarie e  le analisi lucide della moglie.

Intanto le vicende si intrecciano perché Dubbio conosce due ragazze: Valeria e Tina, ed è Biagio a presentargliele, con l’intenzione di passare una serata piacevole…; ma Valeria manda in bianco Riffa e tra Tina e Dubbio non scatta alcunché.
Ma l’incontro con queste ragazze, per varie ragioni, sarà collegato al famoso cadavere del lago, che non si trova ma c’è.

Valeria e Tina sono molto amiche da anni: la prima è un tipo solare e con un forte spirito indipendente, che aspira a lasciare il paesino in cui è cresciuta per farsi una vita in Inghilterra, lontano dall’albergo di famiglia (in cui il padre vorrebbe che lavorasse); l’altra è una brava ragazza, umile, senza padre, con una mamma dai modi spicci e non proprio affettuosi; lavora per il commendatore Dalamonti, un uomo anziano, di cui si prende cura e che gli sta dando qualche pensiero perché negli ultimi tempi sembra molto abbattuto e ha smesso di avere appetito.

Cosa hanno da spartire le due amiche, Tina e Valeria, col Dubbio e il “suo cadavere” che pare essere svanito nel nulla?

A rivelarlo saranno varie coincidenze: una lettera giunta al destinatario sbagliato; una vicina di casa impicciona ma in fondo generosa e con un cognome simpatico, che ha dato la sua vita per il proprio lavoro (l’infermiera Maria Teresa Supposta); un maresciallo impegnato a risolvere i tanti piccoli casi che gli vengono sottoposti; un medico pieno di domande e dubbi (pure lui!), date che ricorrono troppo di frequente destando sospetti...

Insomma, questo romanzo di Vitali – che costituisce il mio battesimo con l’Autore – si caratterizza per la presenza di numerosi personaggi, tra cui sicuramente riconosciamo i principali e i secondari, ma in realtà chiunque compaia nella storia dà il suo contributo nel creare un’atmosfera vivace e che si ingarbuglia, anche se tutti i nodi vengono districati alla fine.

I capitoli sono brevi/brevissimi, si susseguono intervallando e poi incrociando le vicende che riguardano ora Dubbio, ora Riffa, ora Tina, ora gli altri personaggi; sono come tante istantanee che immortalano piccoli momenti ed episodi che, di volta in volta, vanno a rendere chiaro tutto il puzzle, così che i pezzi si incastrano progressivamente alla perfezione.

La brevità dei capitoli da una parte dà una notevole fluidità alla narrazione, che ha un ritmo tutto sommato sostenuto, dall’altra un po’ le da un effetto “spezzettato”, perché si salta fin troppo velocemente da un fatto a un altro, e questo un po’ mi ha seccato perché non facevo in tempo a seguire un filone che dovevo temporaneamente interromperlo per seguire/riprendere l’altro.

La storia di per sé è carina e godibile, lo stile di Vitali è spigliato, leggero, i suoi personaggi hanno modi di fare e parlare che strappano sorrisi; l’elemento giallo è presentato con la stessa ventata di leggerezza in linea con tutto il "clima" della storia, non posso dire che si crei chissà quale suspense e prima che si arrivi al finale è probabile che il lettore abbia tranquillamente capito come si risolverà il mistero.

Nonostante queste buone qualità, durante la lettura m’è mancato quel quid che rendesse la trama… “succosa” (passatemi il termine), intrigante…, e in certi momenti ho proceduto.. non dico annoiata, ma quasi.

Il genere narrativo di Vitali mi piace, ma mi aspettavo una verve maggiore, un tocco ancora più ironico, umoristico, divertente, da “commedia all’italiana”.
Però la valutazione finale non vuol essere del tutto negativa, anzi, penso si tratti davvero di un romanzo piacevole, che intrattiene il lettore attraverso piccole storie di paese, di quelle che si sussurrano nell’orecchio, che volano di bocca in bocca; il bello comunque di Vitali è che si sofferma – almeno in questo libro – su micro-realtà, su uomini e donne dai caratteri comuni, che possono essere il nostro vicino di casa, il tal carabiniere che conosciamo, una zia o una mamma un po’ apprensive, il commerciante ambulante che ti vuol rifilare la propria merce a qualsiasi costo…, insomma gente normale, familiare, “della porta accanto”.

Sicuramente proverò a leggere altro di Andrea Vitali.

E voi? Avete letto qualcosa di questo scrittore?

2 commenti:

  1. Ciao Angela, di Vitali ho letto solo un racconto per bambini, ma mi piacerebbe leggere altri suoi romanzi perchè mi incurioisce :-)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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