mercoledì 8 giugno 2011

UN PRIMO INVITANTE...: CONCHIGLIE ALLA CREMA

È un primo davvero delicato e gustoso, da accompagnare con un buon Sylvaner del Trentino!
La nostra cucina, così ricca di profumi, non può fare a meno in certi piatti della presenza importante di erbette aromatiche, quale la maggiorana, che è ottima sia fresca che essiccata.
Gli ingredienti per 4 persone sono:
-         400 gr di conchiglie;
-         150 gr di mascarpone;
-         12 gherigli di noce;
-         30 gr di burro;
-         4 cucchiai di panna;
-         Qualche foglia di maggiorana o di timo;
-         Sale;
-         Pepe;
-         Noce moscata q.b.

In una terrina, usando una forchetta, lavorate il mascarpone con la panna fino ad ottenere una crema morbida; mescolatevi i gherigli di noce tritati grossolanamente, un bel pizzico di maggiorana e una grattata di noce moscata.
Fate lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e versatela subito nella terrina con la crema, mescolando velocemente con cura.
Unite anche un pezzetto di burro e un mestolo dell’acqua calda di cottura della pasta, solo se risultasse troppo asciutta.
Servire immediatamente perché va consumata caldissima, anzi un suggerimento: lavorate la crema tenendo la terrina sopra la pentola con l’acqua in ebollizione: avrete così al momento un contenitore caldo e una crema tiepida che non raffredderà subito la pasta.

La ludoteca per lavorare con i bambini

Per chi ama stare con in bambini e vuole avviare al contempo un’attività lavorativa, può essere utile informarsi su come aprire una ludoteca!

La ludoteca consiste in uno spazio che promuove e diffonde la cultura del gioco per favorire la crescita psico-fisica e l’acquisizione di abilità sia sul piano individuale che di gruppo nei soggetti durante l’età evolutiva; infatti, attraverso le esperienze ludiche, i bambini ed i ragazzi sviluppano le capacità cognitive, affettive, relazionali, comunicative, creativo-espressive.
Necessita di progetti educativi adeguati alle diverse fasce di età dei minori.

Si può scegliere di aprire una ludoteca da privato o con altre persone (cooperativa, srl, associazione culturale). 
Ovviamente la scelta sarà fatta in base ad una serie di elementi.
Ci sono leggi nazionali (il prestito d’onore o quella sull’imprenditoria femminile) che finanziano il singolo imprenditore, ma ce ne sono anche altre che prevedono facilitazioni fiscali per chi si organizza in cooperative sociali o di servizi.
È possibile anche aprire una ludoteca in franchising; in questo caso è fondamentale informarsi bene sulle condizioni contrattuali.

Per poter avere l’autorizzazione ad aprire una ludoteca è indispensabile comunicarlo all’Ufficio delle Attività produttive e Commercio del proprio Comune, il quale richiederà di inviare la documentazione necessaria.
Basta partire da un locale anche piccolo, possibilmente situato in una zona centrale. I locali devono essere conformi ai regolamenti urbanistici ed edilizi,  rispettando le norme previste dal punto di vista igienico sanitario e della sicurezza.
E’ consigliabile che la ludoteca sia situata a piano terra, dotata di uno spazio circostante da utilizzare per attività ludiche esterne (attrezzate di scivoli, altalene…).
Sono necessari spazi interni riservati al gioco, laboratori espressivo-manipolativi, spazi per le attività di animazione e drammatizzazione, aree per incontri con i genitori e i bambini,  spazi per attività didattiche, un ufficio amministrativo, due bagni di cui uno destinato per ragazzi con handicap (nel rispetto delle legge n. 104/92  relativa alle barriere architettoniche).  

Il ludotecario dev’essere in possesso di un titolo di studio attinente all’infanzia (dalla maturità magistrale ad indirizzo pedagogico alle lauree riguardanti la Pedagogia e le Scienze dell’Infanzia). 

martedì 7 giugno 2011

COME AVERE UN FIGLIO .. DELINQUENTE!

Essere genitori non è affatto semplice, non per nulla è chiamato "il mestiere più difficile del mondo".


E' facile fare discorsi sull'educazione dei figli, provare a dar consigli quando si tratta dei figli degli altri .. ma nel momento in cui ci si ritrova a dover allevare, educare i propri figli, tutte le conoscenze in materia pedagogica, psicologica ecc.... vengono in aiuto fino ad un certo punto, dopodichè.. ci vorrà tanta pazienza ed esperienza...
E, ahimè, i risultati - neanche con tutto l'impegno di questo mondo - sono garantiti al 100%, visto che - alla fin fine - ognuno è e resta "artefice del proprio destino"...


Ed ecco che - tra le tante cose che si trovano "in giro" e che danno consigli ed avvertimenti su cosa fare o non fare - ho trovato questo "singolare" decalogo (anche se non ci sono 10 regole, bensì 12...!), stilata dalla Polizia del Texas...!



  1.  Date al bambino sin da piccolo tutto cio' che desidera. Cosi' crescerà convinto che il mondo gli sia debitore di tutto il necessario per vivere.
  2.  Sorridete, divertiti, quando ripete le parolacce imparate. Così si convincera' di essere molto spiritoso e aumenterà la dose.
  3.  Non dategli alcuna educazione spirituale e religiosa, almeno finchè non sia grande e possa decidere da se. Con la stessa logica, non si dovrebbe insegnargli l'italiano: da grande preferirà parlare bantù.
  4. Lodarlo in presenza di amici e conoscenti, così si convincerà di essere il più intelligente tra i suoi coetanei.
  5.  Evitare l'uso del termine "MALE" potrebbe sviluppare nel bambino un "complesso di colpa". Così da grande quando sarà giustamente punito per le sue colpe, crederà che la società è contro di lui e che lo perseguita
  6. Raccogliere tutto ciò che lascia in disordine: scarpe, libri, vestiti. Fare per lui ogni cosa in modo da abituarlo a scaricare sugli altri tutti i propri pesi.
  7. Lasciargli leggere, vedere, pensare tutto ciò che desidera. Dargli tazze dorate senza preoccuparsi.
  8. Litigare spesso in sua presenza. Così farà anch'egli nella sua futura famiglia.
  9. Dargli tutto il denaro che desidera
  10. Soddisfare sempre ogni suo capriccio.
  11. Difenderlo sempe di fronte ai maestri, vicini, poliziotti... dicendo che tutti hanno dei pregiudizi contro di lui.
  12. Quando poi da grande il bambino si comporterà male veramente, vi difenderete dicendo : "Con lui non siamo mai riusciti a ottenere nulla".
FATE COSì... E AVRETE SICURAMENTE MOLTI PROBLEMI!!!

Yara Gambirasio: l'ipotesi del branco

Non cessano le ricerche per il caso di Yara Gambirasio, la 15enne di Brembate di Sopra uccisa il 26 novembre e ritrovata tre mesi dopo a 10 km da casa, a Chignola d'Isola, in aperta campagna.
A distanza di 7 mesi, però, non si può dire di aver trovato una soluzione al caso, anzi, più si va avanti e più sembra di ritrovarsi sempre allo stesso punto o quanto meno non si sono prospettate, fino a questo momento, delle ipotesi concrete che portino all'individuazione dell'assassino.
Anzi, forse è il caso di parlare al plurale: degli assassini.
Eh sì, perchè gli esami della Scientifica hanno rilevato ben 4 profili diversi di DNA, appartenenti a persone di sesso maschile; sono stati rinvenuti sullo slippino, sui guanti e sulla maglietta della ragazzina; su un guanto invece si conferma la presenza del DNA di una donna.
Quindi si profila l'ipotesi di un delitto a sfondo sessuale perpetrato da un gruppo, da un branco; ma purtroppo l'ipotesi investigativa non trova grossi riscontri, per ora, anche perché non s'è trovata traccia di abusi sessuali sul cadavere della ragazza.
Non solo, ma i profili genetici dei DNA non combaciano con nessuno dei 2000 DNA prelevati dalla popolazione di Brembate, il che rende tutto ancora più oscuro.

Insomma, nonostante l'impegno delle autorità investigative, ad oggi non si profilano risultati soddisfacenti che portino alla risoluzione del "giallo di Brembate"; per di più, il 27 giugno, se non dovessero esservi ulteriori elementi e di indagini, la Procura sarà costretta a chiudere il caso.

Considerazioni su il "Padre nostro"...

Non dire Padre,
se ogni giorno non ti comporti da figlio.

Non dire nostro,
se vivi isolato nel tuo egoismo.
Non dire che sei nei cieli,
se pensi solo alle cose terrene.
Non dire sia santificato il tuo nome,
se non lo onori.
Non dire venga il tuo regno,
se lo confondi con il successo materiale.
Non dire sia fatta le tua volontà,
se non l’accetti quando è dolorosa.
Non dire donaci oggi il nostro pane,
se non ti preoccupi della gente che ha fame,
che è senza cultura e senza mezzi per vivere.
Non dire perdona i nostri debiti,
se conservi un rancore verso tuo fratello.
Non dire non lasciarci cadere nella tentazione,
se hai intenzione di continuare a peccare.
Non dire liberaci dal male,
se non prendi posizione contro il male.
Non dire Amen,
se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro.

LA SABBIA DELLE STREGHE

http://lacrimedicristallo.blogspot.com/2011/06/giveaway-del-libro.html

lunedì 6 giugno 2011

Non restare adirato!!



“Non ti affrettare a irritarti nello spirito tuo,
perché l'irritazione riposa in seno agli stolti.”  (Ecclesiaste 7:9)



Un giorno, un’aquila si fiondò su una donnola e la imprigionò fra i suoi artigli. Mentre questo grande uccello riprendeva il volo, improvvisamente le sue ali smisero di battere e si abbatté al suolo come un sasso. La donnola, con un solo morso, era riuscita a colpirla al cuore.

L’odio avrà esattamente lo stesso effetto nel tuo cuore! Di tanto in tanto ci arrabbiamo sul serio ma Salomone dice che solo i pazzi permettono all’ira di dimorare in pianta stabile nel proprio cuore.

La collera e l’odio sono in grado di deformare i tratti del viso, di sbriciolarti il cuore e lo spirito. Sarai schiacciato dal peso di questo fardello.

Le difficoltà della vita sono una montagna già abbastanza scoscesa, senza che tu ti carichi ancora di un peso del genere sulle spalle!

Quindi, lascia perdere tutto questo.

Ti vuoi sentire libero oggi?

Allora prega: «Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno» (Luca 23:34).

Vuoi far piacere a Dio? Ascolta:


«Infatti, che vanto c'è se voi sopportate pazientemente quando siete malmenati per le vostre mancanze? Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio.» (1 Pietro 2:20)

giovedì 2 giugno 2011

CUORE NERO

A diciassette anni ci si può imbattere nel vero amore? È ciò che si chiede Giulia quando quel sentimento irrompe nella sua vita. Prima di allora era una ragazza indipendente, segnata dal burrascoso divorzio dei genitori, con una visione tutt'altro che romantica dei rapporti sentimentali.
Finché non si prende una cotta tremenda per Max, un compagno di scuola, e la sua razionalità inizia a vacillare. Lei, di solito brillante e decisa, si sente stupida e confusa. Eppure lui è fin troppo pieno di sé, non il suo tipo, anche se è terribilmente attraente, e Giulia fa di tutto per reprimere le proprie emozioni e dimenticare la loro breve, insignificante storia. Una sera, mentre porta a passeggio il cane, incontra Victor, un ragazzo dall'accento francese che, sbucato dal nulla, le dice di essersi trasferito a Palmi da poco con la madre e la sorella. Biondi e pallidissimi, i tre sembrano avvolti da un mistero: escono solo di notte e abitano nella Villa dell'Agave, una vecchia casa dalla fama sinistra.
Da quel momento, inaspettatamente, Max ricomincia a corteggiarla, e non solo: fa di tutto per metterla in guardia da Victor, come se sapesse qualcosa sul suo conto che non può rivelarle. Come mai i due si conoscono? Perché si detestano? Cosa nascondono entrambi?
Trascinata da una passione irrefrenabile, Giulia piomberà in un mondo che credeva relegato alla leggenda e alla fantasia, un mondo abitato da esseri misteriosi assetati di sangue, che attraversano i secoli lottando per sopravvivere. E scoprirà che amare un vampiro è una dannazione, un desiderio proibito, ma sceglierà di correre il rischio a qualunque costo. Anche se sa di essere una preda. Perché se vivere con lui è difficile, vivere senza di lui è impossibile
http://romanticamentefantasy.blogspot.com/2011/05/anteprima-e-giveaway-cuore-nero-di.html

Il Passaggio di Justin Cronin

Nel cuore della foresta boliviana il professor Jonas Lear fa una scoperta destinata a cambiare per sempre il destino dell’umanità: un virus, trasmesso dai pipistrelli che, modificato, è in grado di rendere più forti gli esseri umani, preservandoli da malattie e invecchiamento. In una remota base militare in Colorado, il governo degli Stati Uniti inizia quindi degli esperimenti genetici top secret per studiare i prodigiosi effetti di questa scoperta. È il Progetto Noah, che utilizza come cavie umane dodici condannati a morte e una bambina. L’esperimento però non procede secondo le previsioni e accade ciò che non era neanche lontanamente immaginabile: i detenuti sottoposti alla sperimentazione – i virali – trasformatisi in creature mostruose e assetate di sangue, fuggono dalla base, seminando morte e distruzione. Da quel momento gli eventi precipitano e nessuno è più in grado di controllarli, nessun luogo è più sicuro e tutto ciò che rimane agli increduli sopravvissuti è la prospettiva di una lotta interminabile e di un futuro governato dalla paura del contagio, della morte e di un destino ancora peggiore. L’unica speranza è rappresentata da Amy, piccola superstite del fallimentare esperimento che ha scatenato l’apocalisse: su di lei il virus ha avuto effetti particolari, trasformandola in una pedina fondamentale nella lotta contro i virali. Sarà l’agente dell’FBI Brad Wolgast a salvarla da una fine terribile e a iniziare con lei un’incredibile odissea per liberare finalmente il mondo dall’incubo in cui è precipitato. Il destino dell’umanità è nelle sue mani. Ambientato in un prossimo futuro, Il passaggio non è solo un thriller letterario, ma anche un avvincente romanzo post-apocalittico e una cronaca epica della resistenza umana di fronte al pericolo di una catastrofe senza precedenti.
http://abookbite.blogspot.com/2011/06/giveaway-il-passaggio-di-justin-cronin.html

Parlare con i bambini piccoli

Ai bambini piace che gli adulti parlino loro e questo anche da quando sono neonati.
Bisogna togliersi dalla testa l'idea che i bambini piccoli non capiscano niente, perchè invece essi hanno delle capacità linguistiche e comunicative che vanno valorizzate; partire dal presupposto che non serva utilizzare un linguaggio corretto, con frasi di senso compiuto, coi bimbi piccoli, porterà i grandi a usare sempre il cosiddetto "bambinese", quel linguaggio infantile che va bene con i neonati, ma che dovrà essere abbandonato quando il piccolo comincerà a dire le prime parole.

Comunicare col piccolo è fondamentale non solo per "abituarlo" al linguaggio che anche egli adotterà, ma anche per comunicare affetto, amore, fiducia, sicurezza, capacità di soddisfare i suoi bisogni, di "dare voce" ai suoi pensieri - esprimendo a parole i sentimenti che il bimbo sta provando, ad es., quando comincia a piangere perchè ha fame o perché non sta bene -, di raccontargli ciò che sta accadendo attorno a lui.

Per aiutarlo a familiarizzare con le parole, è utile parlargli ripetendole anche più volte in una stessa frase e pronunciarle nel modo corretto, non ripetendo il modo "infantile" del bambino di dire le paroline che sta imparando.
Man mano che il piccolo crescerà, mamma, papà e gli altri adulti attorno a lui, lo aiuteranno ad allargare il suo vocabolario, incoraggiandolo quando riesce a dire le prime semplici frasi.
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