lunedì 3 settembre 2012

In arrivo per la Einaudi (4 settembre): DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI ANNE FRANK - APOCALYPSE BABY




Prossimi arrivi in casa Einaudi.
Ii titolo del primo non può non attirare la mia attenzione....

Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank
di Nathan Englander

Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank
Ed. Einaudi
Collana Supercoralli
208 pp
19 euro
USCITA: 4 SETTEMBRE 2012
Trama

«"Non lo farei? Non ti nasconderei? Anche se fosse una questione di vita o di morte, se dovessero risparmiare te e uccidere me? Non lo farei?"
Shoshana tira indietro la mano.
Lei non lo dice. E lui neppure. E nessuno di noi quattro dirà quello che non si può dire: che questa moglie pensa che suo marito non la nasconderebbe. Che fare? Cosa ne verrà fuori? E allora restiamo cosí, tutti e quattro, intrappolati nella dispensa. Timorosi di aprire la porta e lasciar uscire quello che abbiamo chiuso dentro».


Si respira un'aria antica fra le pagine di questa nuova raccolta di racconti di Nathan Englander. 
C'è l'immutabilità della parabola e la sapienza della narrazione ebraica, c'è il grottesco di Gogol' e l'ineludibilità di Kafka, l'intelligenza caustica di Philip Roth e la spiritualità applicata di Marilynne Robinson. 
E intorno a tutto, incontenibile, liberatoria, un po' sacrilega, una sonora risata.
La scrittura di Englander corre agile sul filo teso fra il religioso e il secolare, agile e mai leggera, esplora gli obblighi e le complessità morali dei due versanti, ne assapora le esilaranti debolezze, strappando sorrisi pronti a congelarsi in smorfie attonite. 
Il marito esemplare e avvocato di successo di Peep showcerca la trasgressione in uno squallido locale a luci rosse, e incontra invece la sua cattiva coscienza travestita (o meglio svestita) da rabbino della sua vecchia yeshiva. Le nudità flaccide e pelose dell'esimio dottore della legge restano comiche solo fino al successivo, terrorizzante, travestimento.
Si ride di gusto anche delle piccole manie geriatriche degli ospiti del centro estivo Camp Sundown, finché riguardano spray antizanzare e allarmi antifumo, ma quando le vetuste menti dei villeggianti credono di riconoscere in un compagno di soggiorno un carceriere nazista di ben altro campo del loro passato, la commedia si tinge di nero.
L'ombra dell'Olocausto, o di una sua rivisitazione, occhieggia insistente fra le pagine del libro: a partire dal riferimento alla diarista simbolo della Shoah, informa il clima dell'intera raccolta e del racconto da cui prende il titolo. 
Lì due coppie diversissime fra loro - ebrei ortodossi residenti a Gerusalemme gli uni, americani non praticanti gli altri - siedono intorno a un tavolo e, tra i fumi dell'alcol e della marijuana, discutono, non di amore e incomunicabilità, come nell'illustre antecedente carveriano, ma di identità e fede. 
Fino alla prova che scuote le certezze, il «gioco di Anne Frank»: in caso di un secondo Olocausto, quale Gentile mi sottrarrà al mio destino?
L'ineluttabilità del fato e la sua costruzione, la perversa macchina dei ruoli inculcati per discendenza, sono magistralmente illustrati nell'ambizioso racconto Le colline sorelle, che dalla guerra di Yom Kippur a oggi, fra senso della missione e senso della minaccia, insieme alle radici di un simbolico ulivo maledetto mette a nudo quelle dell'odio.
E così, tassello dopo tassello, Englander offre un'altra sfaccettata declinazione dell'ebraicità che, da Singer, Malamud e Bellow fino a Roth, lo colloca saldamente e con unanime plauso nella grande tradizione letteraria ebraico-americana.

GIUDIZI: 

«Serve un'incredibile combinazione di umiltà e sicurezza morale per unire una sottile commedia con una tragedia enorme, 
come fa Nathan Englander». 
Jonathan Franzen

«Questi racconti incarnano appieno l'ironia, la complessità e l'ingegno ai quali la narrativa di Englander, 
sempre animata da un profondo nucleo pulsante di risonanza storica, ci ha ormai abituati».
Jennifer Egan

L'autore.
Nathan Englander è nato a New York nel 1970. Giovanissimo, si è trasferito in Israele per diversi anni, per poi ritornare negli Stati Uniti, dove vive tutt'oggi. È autore della raccolta di racconti Per alleviare insopportabili impulsi (Einaudi, 1999), che gli è valsa il PEN/Malamud Award e il Sue Kaufman Prize for First Fiction, e del romanzo Il ministero dei casi speciali (Mondadori, 2007). Nel 2012, sempre per Einaudi, ha pubblicato la raccolta di racconti Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank.

APOCALYPSE BABY
di Virginie Despentes

Apocalypse baby
Ed. Einaudi
Collana Stile libero big
320 pp
18 euro
USCITA: 4 Settembre 2012
Trama

Irriverente e provocatorio, immerso nello sguardo acido di tre cattive ragazze - due investigatrici private sulle tracce di un'adolescente in fuga - Apocalypse Baby è una black comedy tutta al femminile, un thriller antisociale, collerico e spassosissimo.

La quindicenne Valentine Galtan, cocainomane ed espulsa da una serie di scuole private, sparisce misteriosamente su una banchina della metro di Parigi, malgrado fosse pedinata dall'investigatrice privata Lucie Toledo, assoldata dalla nonna della ragazzina. 
La povera Lucie, priva di qualsiasi iniziativa e sotto sotto in realtà intimamente solidale con gli adolescenti che tagliano la corda, sa di non potercela fare. Cosí decide di chiedere aiuto alla mitica «Iena», un'investigatrice leggendaria. 
Lesbica e facile a menar le mani, la Iena dà un'immediata svolta al caso. 
E col suo ciclone di energia traumatizza la povera Lucie, ma alla fine, a forza di scossoni, le apre gli occhi su un mondo insperato.

GIUDIZI:

«C'è tutto: lo stile, nervoso, ironico, vivo, dell'autrice di Scopami; l'acutezza del suo sguardo sulla nostra società e i suoi sfaldamenti; la sua empatia per i poveri diavoli che ne fanno parte; le sue ossessioni sessuali immutabili e giubilanti; e un diabolico savoir-faire romanzesco, che fa di questo thriller indefinibile, road movie avvincente, "scorretto" e critico verso la società, uno dei romanzi piú riusciti della stagione».
Marianne Payot, «L'Express»

L'autrice.
Virginie Despentes, nata nel 1969 a Nancy, ha vissuto un'adolescenza ai margini, tra una lunga militanza punk e la prostituzione. Nel 1993 ha pubblicato Scopami (Einaudi Stile libero), romanzo-scandalo per la durezza e la scabrosità dei temi trattati, e nel 2000 ne ha codiretto la versione cinematografica. Nel 2007 ha pubblicato King Kong Girl (Einaudi Stile libero) e nel 2012 Apocalypse Baby (Einaudi Stile libero). Attualmente sta lavorando alla realizzazione di una pellicola tratta dal suo romanzo Bye Bye Blondie, con Béatrice Dalle e Emmanuelle Béart.

Edizioni Minimum Fax. In arrivo "LA RAGAZZA CON LA GONNA IN FIAMME" - "SOFIA SI VESTE SEMPRE DI NERO"




Prossimissimi arrivi in libreria!

LA RAGAZZA CON LA GONNA IN FIAMME
di Aimee Bender

Ed. Minimum Fax
Collana Sotterranei
Trad. di m. Testa
160 pp
14 euro
USCITA: 5 SETTEMBRE 2012
Trama

Nelle sue storie Aimee Bender usa la dimensione surreale e fantastica, a volte fiabesca, per raccontare in maniera originale l’amore, il tradimento, il desiderio sessuale, le dinamiche familiari, l’amicizia. 
Dietro un uomo che torna dalla guerra senza labbra, una donna che partorisce misteriosamente la propria madre, un folletto che si innamora di una sirena nei corridoi di un liceo americano – dietro l’ereditiera o la bibliotecaria che cercano di esorcizzare il dolore con il sesso, dietro il delinquente ossessionato dalla propria bruttezza – c’è in fondo ognuno di noi, con la sua solitudine, le sue paure e le sue infinite possibilità di redenzione. 
Figlia del postmoderno di Calvino e del minimalismo di Carver, la scrittura leggera ma mai banale della Bender è una forma di «realismo magico» dallo straordinario impatto emotivo.

L'autrice.
Aimee Bender, californiana, è nata nel 1969. Suo padre è uno psichiatra, sua madre una ballerina e coreografa.  I suoi racconti sono stati pubblicati su prestigiose riviste. Ha scritto anche un romanzo Un Segno Invisibile e Mio, che ha ricevuto consensi unanimi dalla critica americana (il Los Angeles Times lo ha incluso fra i migliori libri del 2000)
Nel marzo 2002 ha debuttato sulle scene una pièce tratta da quattro racconti della sua prima raccolta.
Aimee Bender vive a Los Angeles, dove insegna scrittura creativa alla South California University e continua a scrivere short stories (il suo racconto incluso nell’antologia Burned Children of America è stato pubblicato nel 2001 dalla «Paris Review»). Nel 2006 ha pubblicato Creature ostinate.
Nel 2011 esce per Minimum fax L'inconfondibile tristezza della torta al limone.

SOFIA SI VESTE SEMPRE DI NERO
di Paolo Cognetti

Ed. Minimum Fax
Collana Nichel
200 pp
14 euro
USCITA: 5 SETTEMBRE 2012
Trama

Dopo il fortunatissimo esordio Manuale per ragazze di successo (più di 10.000 copie vendute) e Una cosa piccola che sta per esplodere, torna finalmente in libreria Paolo Cognetti, il giovane autore che, nei suoi racconti cesellati con la finezza di Carver e Salinger, ha saputo rappresentare con sorprendente intensità l’universo femminile. 
È ancora una donna la protagonista del suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent’anni di storia: dall’infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all’adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. 
Con la sua scrittura precisa e intensa, che nasconde dietro l’apparente semplicità una straordinaria potenza emotiva, Cognetti ci regala il ritratto di un personaggio femminile indimenticabile: una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada. 
Un libro avvincente in cui ciascun lettore troverà momenti di bellezza e di dolore, di ansia e di riscatto, che riconoscerà di aver vissuto anche sulla sua stessa pelle.

L'autore.
Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978.
È autore di alcuni documentari - Vietato scappare,Isbam, Box, La notte del leone, Rumore di fondo - che raccontano il rapporto tra i ragazzi, il territorio e la memoria.
Per minimum fax media ha realizzato la serie Scrivere/New York, nove puntate su altrettanti scrittori newyorkesi, da cui è tratto il documentario Il lato sbagliato del ponte, viaggio tra gli scrittori di Brooklyn.

Dal romanzo al cinema: IL MIGLIO VERDE (S. King)



Eccoci qui a parlare di libri da cui sono stati realizzati dei film di successo!!
Oggi è la volta di un autore molto popolare, i cui libri vengono spessissimo resi dei film: Stephen King!

IL MIGLIO VERDE

Il miglio verde
Ed. Sperling Paperback
Superbestseller
592 pp
11.90 euro
2008
Trama

La storia è raccontata in prima persona da Paul Edgcombe, capo delle guardie del braccio della morte (il Blocco E), nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come "Il Miglio verde", i detenuti come lo psicopatico "Billy the Kid" Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie.
Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine.
Coffey ha una scarsa intelligenza (tant'è che ha paura del buio e non riesce ad allacciarsi le scarpe) e si dimostra un buon prigioniero che non fa notare la sua presenza, nonostante la sua non indifferente mole. Inoltre è dotato di poteri soprannaturali: cura una terribile infezione alle vie urinarie di Paul, che decide di non far parola del miracolo a nessuno.
Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?

Se il romanzo vide la sua prima pubblicazione nel 1996, il film, diretto da Frank Darabont, è del 1999, dove un bravo Tom Hanks interpreta Edgecombe e Coffey è affidato a Michael Clarke Duncan.


DIFFERENZE ROMANZO - FILM 

Books&Titles (13)



Il lunedì.... che giorno della settimana strano....!!
Eh sì, perchè pur essendo all'inizio della settimana stessa, porta con sè più "pesi" di un sabato, tanto agognato perchè è sinonimo, di solito e salvo eccezioni, di "riposo"!
Beh, alleggeriamo il tutto con una bella dose di titoli carini!!
Ready Set leggere libri
books
La domanda cui risponde questo appuntamento è: se dovessi scegliere un libro per il solo titolo, a prescindere da altre informazioni - trama, cover, autore ... - da quali sensazioni mi farei guidare?


IL CANTO DELLE PAROLE PERDUTE (Andres Pascual, Corbaccio Ed., 55O pp, 18.60 euro, ott. 2012). E' un titolo che mi attirerebbe molto, se mi trovassi davanti il libro, perchè suona poetico, nostalgico; immaginerei una trama dolce, delicata, in cui il/la protagonista si trova a dover "recuperare" dal passato qualcosa che aveva perso, dimenticato, forse perchè riprendere il significato delle parole perdute è importante per capire il presente.... Insomma, il titolo da solo avrebbe molta attrattiva su di me.

IL CLUB DEI RICORDI PERDUTI (A. Hood, Tre60, 352 pp, 9.90 euro, ott. 2012).  Anche questo ha a che fare col passato, con qualcosa che è andato perso, lasciato in un cantuccio ma che poi si sente la necessità di ripescare. Mi piace perchè mi fa pensare che ci siano più persone che in comune hanno questa ricerca dei ricordi perduti... e che forse da essi venga fuori un segreto o qualcosa di particolare...!!

DUE PICCOLI PASSI SULLA SABBIA BAGNATA ( Julliand Anne-Dauphine, Bompiani, 242 pp, 16.50 euro, sett. 2012). Bello anche questo, che si differenzia dagli altri perchè le parole non rimandano al passato ecc... anzi, mi fanno pensare a qualcosa di presente e proiettato verso il futuro.  Immagino che nella storia si parli di "percorsi", cammini, sull'andare avanti, a piccoli passi ma sempre procedendo verso il futuro, lasciando le nostre orme, un segno, una traccia di noi...

C'E' QUALCUNO DI ESSI CHE VI PIACE?
O AVETE VOI UN TITOLO DA PROPORRE CHE VI HA COLPITO?

Recensione: LA GATTA CHE SUONAVA IL PIANO di Nicola Nicodemo



Terminato anche l'ebook inviatomi dall'Autore stesso, che ringrazio.

LA GATTA CHE SUONAVA IL PIANO
di Nicola Nicodemo

Editore: SBF Narcissus
Anno di pubblicazione: 2012
ISBN: 9788867550296
Prezzo dell'ebook: 1,99 €
Trama

"Tre racconti, una sola storia. 1944. I nazisti occupano Parigi.
Edifici crollati, i corpi delle vittime campeggiano come vessilli nei luoghi degli scontri. Fame, disperazione e rassegnazione riempiono gli animi avviliti dei parigini.
Ma c'è ancora speranza nei cuori di chi non si è mai arreso, di chi combatte, di chi ogni giorno ravviva la fiamma del ricordo e di una promessa.
C'è bisogno di lotta nel cuore di Vincent, che ha perso tutto ma vuole difendere il futuro di sua figlia.
C'è entusiasmo, voglia di vivere e di riconquistare la libertà, nei cuori di un gruppo di operai che non sanno nulla di guerra, di odio, di armi, ma scelgono di ribellarsi al nazismo e di riscrivere il finale ad una insulsa pagina di storia, per la loro città occupata."

L'autore.
Nicola Nicodemo (1994) è uno studente liceale, appassionato lettore ed aspirante scrittore.
Blog:  http://blog-romanzo.blogspot.it

IL MIO PENSIERO

LA GATTA CHE SUONAVA IL PIANO è un racconto breve scritto dal giovane Nicola Nicodemo.
La domanda che, istintivamente, ci si potrebbe fare prima di leggere il racconto è: perchè questo titolo?  Di cosa parlerà l’Autore? Forse è una favola per bambini? Un racconto che vede come protagonisti degli animali, magari con un insegnamento di tipo morale alla fine?
Eh no, per capire il perchè della scelta di un titolo tanto singolare bisogna arrivare alla fine della lettura; allora sì, si comprende il perchè di questa gatta che suona il piano e quale significato attribuirle.

Il racconto è ambientato in uno dei più brutti periodi della storia: la Seconda Guerra Mondiale.
Siamo nel 1944, a Parigi, in piena occupazione nazista; la città è sotto assedio, tutto attorno c'è solo distruzione, morte, disperazione e un desiderio ardente di veder andar via il nemico, di poter giungere alla libertà dei singoli come di un Paese intero.
La narrazione è divisa in tre momenti ("La gatta che suonava il piano". "Lacrime di sangue", "Il plotone") e in essi conosceremo un giovane uomo, Vincent, che davanti al dolore della guerra si convince che l'unica decisione da prendere, per mettere in salvo la propria famiglia, è quella di scappare.
In fondo, chi avrebbe potuto biasimarlo?
Cosa c'è di male nel voler prendersi cura dei propri cari e portarli in un posto sicuro?
La guerra è una faccenda troppo grande; ma davvero crediamo che un gruppo di uomini, per quanto armati di buone intenzioni (e non solo, certo) possa cacciare il nemico, combattere efficacemente per liberare l'amata città?
Vincent non sembra crederci più di tanto: guarda il volto della sua piccola Francine e crede che ha il dovere di portarla via...
Ma una gatta gli farà cambiare idea...
Una gatta che rappresenta la promessa di un padre al proprio figlio; il dolore di un padre per il proprio figlio, ma anche l'orgoglio di sapere che lui, davanti alla tragedia umana della guerra, non è scappato, ma ha combattuto, fino alla fine, in nome di una libertà tanto desiderata ma che nessuno ti regala...: una libertà da conquistare, da condividere a testa alta con gli altri, con coraggio e dignità.
La guerra non porta mai nulla di buono, non in senso assoluto e neanche per i "vincitori" (se di vincitori si può parlare....): la guerra è sempre stata e sempre sarà sinonimo di morte, rovina, solitudine, ingiustizia, massacri..., ma non sarebbe giusta chiudere tutto così.
La guerra ci ricorda anche che ci sono state persone che hanno creduto in loro stesse e nel proprio Paese, nel diritto di vivere in libertà, e questa loro "fede" non li ha fatti scappare, ma li ha lasciati lì, a fronteggiare il nemico, con la consapevolezza che sarebbe potuta arrivare la "richiesta" di un prezzo altissimo da pagare: la vita - quella dei propri cari, la propria.
Ma queste persone hanno stretto i denti e hanno deciso di non farsi travolgere dal destino, bensì di afferrarlo e far qualcosa: non importava se fossero dei semplici operai e non avessero alcuna competenza in fatto di strategie militari:

"erano inesperti uccelli al primo volo, di fronte ad un esercito esperto, allenato ad uccidere. Ma avevano del coraggio, e quella forza propria di chi non ha nulla da perdere, solo un gran cuore e la vita di chi ama da difendere"

Il giovane Autore, con uno stile ed un linguaggio semplici, non vuole - come spiega lui stesso nella prefazione - fare un resoconto di tipo storico circa l'occupazione dei Tedeschi a Parigi nel 1944, ma lasciarci guardare le cose dal punto di vista di Vincent e anche, in certi momenti, della sua bambina, Francine: due diversi punti di vista, quello disincantato e preoccupato di un uomo adulto che si rende conto del dramma che si sta attuando attorno a lui e nella propria vita, e quello innocente di una bimba, che si ritrova a vivere con smarrimento un evento tanto più grande di lei e a doverlo "sopportare", nonostante le sue piccole e fragili spalle.

La brevità dei tre racconti, che possiamo considerare come le tre parti di una sola storia, forse non consente di soffermarsi in modo preciso e profondo sulla psicologia e la personalità dei pochi personaggi coinvolti ma comunque ci permette di fare delle riflessioni, di porci delle domande su episodi della storia passata che leggiamo sui libri di storia o di cui vediamo qualche documentario in tv, e che troppo spesso sentiamo come qualcosa di lontano da noi, che non ci riguarda.

Leggendo "La gatta che suonava il piano" i nostri sguardi si soffermano su un passato che non vorremmo tornasse mai, nè nel nostro Paese nè negli altri (ahimè, sembra utopistico dire una cosa del genere), mettendoci nei panni di chi l'ha vissuto, chiedendoci come noi avremmo reagito in mezzo a tanto dolore, a tanta giustificata paura.

Recensione: I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA (P. Chiara)



Eccomi a recensire uno degli ultimi due libri letti, terminati ieri!!

Per la scheda su I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA, di Piero Chiara, andare QUI.

Ed. Mondadori
140 pp
8.50
1998
I giovedì della signora Giulia è un racconto giallo degli anni ’50, scritto per essere mandato in tv, come sceneggiato (fu trasmesso nel 1970).

I personaggi che intervengono in questo racconto non sono tantissimi e il lettore da subito riesce ad inquadrarli: il commissario di Polizia Sciancalepre, che si dedica anima e corpo alle indagini, la signora Giulia, di cui sentiremo solo parlare, il marito – l’avvocato Esengrini - , uomo burbero ma intelligente, la figlia di Giulia, Emilia, il marito di quest’ultima – l’ingegner Carlo Fumagalli – e la coppia di dipendenti della famiglia Esengrini, Demetrio (giardiniere) e la moglie Teresa.

Il racconto inizia presentandoci la notizia della scomparsa della signora Giulia, giovane donna attorno ai 35 anni: dov’è andata, che fine ha fatto? Possibile che abbia lasciato all’improvviso la famiglia, infischiandosene anche della figlia?
A darne notizia è il marito e le indagini partono immediatamente; Sciancalepre si accorgerà sin da subito che non si tratta di una semplice fuga d’amore, come all’inizio si vociferava...
E’ vero, tutti i giovedì, già da un pò, la signora Giulia si recava a Milano non per trovare la figlia Emilia in collegio, ma per concedersi incontri d’amore con un giovane amante...
La donna, insoddisfatta della propria vita coniugale, infelice a causa di un marito scostante e mai affettuoso, cerca rifugio tra altre braccia... ma come mai non ha lasciato una traccia della propria scelta di abbandonare il tetto coniugale?

Attraverso tanti piccoli indizi, uniti alle testimonianze di tutte le persone direttamente o meno coinvolte, seguendo ragionamenti e deduzioni logiche e in seguito ad una “drammatica scoperta”, il commissario e il giudice istruttore si faranno un quadro della situazione che porterà a stringere il cerchio tra due persone, due potenziali colpevoli del triste destino della signora Giulia.
Ognuno dei due imputati, con un’apprezzabile abilità dialettica e di ragionamento, accusa l’altro, portando argomentazioni plausibili ed intelligenti e ribattendo alle accuse ricevute con molta convinzione, tanto che alla fine il lettore si ritroverà a chiedersi...: e quindi?? Come risolviamo l'enigma?

Piero Chiara, narratore lombardo dallo stile narrativo semplice ma vivace ed arguto, dandoci uno spaccato realistico della vita di un paese di provincia degli anni Cinquanta, attraverso personaggi disegnati a pennello - che davvero paiono appena usciti da uno sceneggiato televisivo poliziesco all’italiana, di quelli ancora in bianco e nero - appassionandoci con le sue elucubrazioni volte a sbrogliare l’intrigo, ci lascerà con un retrogusto amarognolo ed un sorriso incerto sulle labbra....

Non è di certo una di quelle letture che ti cambia la vita e ti sconvolge; ma è un buon racconto, si legge molto velocemente, riesca a catturare l’interesse del lettore, ad incuriosirlo affinchè arrivi all’ultima pagina, ritrovandosi davanti ad un finale per nulla scontato.

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domenica 2 settembre 2012

SCATOLA PORTA THE A LIBRO

Ero e sono alla ricerca di un orologio a bandiera in stile country o vintage.... e mi sono imbattuta in questo cofanetto a libro, per mettere le bustine di the!!!


scatola the
altro modello
Carino vero??
porta the

IN LIBRERIA: IL GIOCATTOLAIO - UNA CANZONE CHE TI STRAPPA IL CUORE



Nuovi arrivi in libreria, che mi intrigano molto!! ^_^
Del primo ho già parlato in un altro post di anteprima, ma lo riprendo con info più complete; il secondo è una riedizione.

Il giocattolaio
Ed. Fazi
388 pp
9.90 euro
Uscita: 30 agosto 2012
IL GIOCATTOLAIO
di Stefano Pastor

Trama

Tra i vincitori del torneo letterario “Io Scrittore”, Il romanzo di esordio di Stefano Pastor, ambientato nella periferia desolata di una grande città, indaga la frattura insanabile tra il mondo degli adulti e quello dei bambini e il fallimento della famiglia. 
In un quartiere che si sta progressivamente svuotando, a causa di un inarrestabile processo di speculazione edilizia, i genitori sono sempre assenti e i bambini abbandonati a loro stessi. Alcuni spariscono.

Non si conosce molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato nel Quartiere. Accolto in casa dallo zio, un uomo alcolizzato e incline a lampi di violenza, a Massimo sembra di precipitare in un inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. 
E’ nascosto da qualche parte tra i palazzoni abbandonati e le strade semideserte di quest'area suburbana depressa e grigia, dove i bambini continuano a volatilizzarsi e nessun adulto si preoccupa di cercarli. Quando viene ritrovato il corpo di uno dei bambini scomparsi, i sospetti della comunità si concentrano su Peter, il titolare di un negozio di giocattoli. 
Nell’apatia e nell’indifferenza degli adulti, solo una ragazzina, Mina, e un gruppo di suoi coetanei cercano di capire cosa stia accadendo. 
Con un ritmo sincopato e una scrittura coinvolgente Pastor racconta la presenza del male che s’insinua tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, creando una spaccatura insanabile.

LEGGI LE PRIME PAGINE

L'autore.
Stefano Pastor è nato a Ventimiglia e vive in provincia di Ferrara. Dopo aver lavorato a lungo nel commercio di musica e film, ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Il Giocattolaio è il suo primo romanzo.

Una canzone che ti strappa il cuore
Ed. Guanda
Collana Le Fenici
280 pp
12 euro
Uscita: 30 agosto 2012

UNA CANZONE CHE TI STRAPPA IL CUORE
di Joseph O'Connor

Trama

Nella Dublino oscurantista di inizio Novecento, la diciassettenne Molly Allgood muove i primi passi nel mondo del teatro e sogna un futuro da star in America. Ribelle, irriverente, bella, corteggiata da tutti, diventa l'amante di John Synge, il più importante drammaturgo irlandese, un genio inquieto, un poeta dal linguaggio forte e dalle passioni tempestose. Il loro è un amore tormentato, a volte crudele, spesso tenero, che sfida le convenzioni rigide dell'età edoardiana, la differenza di età e di estrazione sociale. Molti anni dopo, Maire O'Neill è una "reliquia del passato", un'anziana attrice logorata dalla malinconia, dalle ambizioni e dai rimpianti di una vita. "Molly", così l'hanno sempre chiamata, ormai si aggira sola e smarrita per le frenetiche strade di Londra. Nel suo mondo trasognato le figure reali si confondono con i fantasmi, con il vago chiarore dei luoghi e delle presenze che avverte intorno a sé: Dublino, le colline della contea di Wicklow, Londra, New York attraversano il tempo e lo spazio, come lo scenario di un immobile atto unico. L'antica storia d'amore proibita che Molly non ha mai dimenticato si riverbera negli oggetti e nei ricordi, "in strane irruzioni diurne". Come in un lungo monologo a mezza voce, o in una vecchia canzone appena sussurrata, "lo sgattaiolare del passato fuori dalle credenze" dà vita a un romanzo struggente, intessuto di una luce magica, una storia di abbandoni e riconciliazioni che è un omaggio all'arte stessa di narrare.

L'autore.
Joseph O' Connor (1963) è uno scrittore irlandese, fratello della famosa cantante Sinead O'Connor;  laureato in Letteratura inglese e  Storia; vive a Dalkey, Irlanda con sua moglie, di origine britannica e un figlio.

Dal 13 settembre: "NICEVILLE", dove il Male non muore mai



Continuano le nostre sbirciatine sulle prossime uscite!!!
Ecco un thriller giudicato "il piacere più peccaminoso e dark che possiamo concederci quest'anno" (Washington Post.
Ed. Longanesi
Collana La Gaja scienza
350 pp
17.60 euro
USCITA: 13 SETTEMBRE 2012

NICEVILLE
di Carsten Stroud

Trama

Benvenuti a Niceville, una piccola cittadina del Sud degli Stati Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di antiche ville coloniali, e… abitata dal Male. 
A Niceville, ogni famiglia nasconde un segreto. 
A Niceville, la gente sparisce nel nulla, e raramente se ne trova traccia. 
Per questo, quando Rainey, di soli dieci anni, scompare, tutte le forze di polizia locale si mobilitano, senza alcun indizio da seguire… 
È solo il primo anello di una catena di avvenimenti che travolgeranno, nel giro di trentasei ore, la vita di molte persone. 
Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, indaga, aiutato dalla moglie Kate, ma a Niceville il male sembra essere molto più forte degli uomini…


L'Autore.
Carsten Stroud è autore di bestseller in cima alle classifiche del New York Times e vincitore di numerosi premi letterari. Vive e lavora a Thunder Beach.

USCITE PIEMME, 4 Settembre: L'ANGOLO DEI LETTORI RIBELLI - LA PUNTUALITA' DEL DESTINO



Uscite Piemme per martedì!!!
Inizio e termino con due romanzi.....

Il primo è un thriller
La puntualità del destino
Ed. Piemme
Collana Narrativa
Serie Linea Rossa
364 pp
17.50 euro
USCITA: 4 SETTEMBRE 2012

LA PUNTUALITA' DEL DESTINO
di Patrick Fogli

Trama

Alessia ha quattordici anni da un mese. Una ragazzina come tante, che va a scuola e gioca a pallavolo.
Dopo una pizza con le compagne di squadra ha appuntamento con sua madre per tornare a casa. 
Ma all’ora stabilita di lei non c’è traccia. Sparita nel nulla. 
Poco dopo Alessia è un nome su un foglio nelle mani dei carabinieri, un volto sorridente che i giornali e le televisioni esibiscono come un trofeo. Diritto di cronaca, lo chiamano. 
E il circo mediatico che si scatena si fa più grottesco a mano a mano che i giorni passano.
Claudio Zanetti, un giovane immigrato di seconda generazione, sembrerebbe essere l’ultima persona ad aver visto la ragazzina. 
Mentre la gente del paese annusa già la tragedia ed è certa di aver trovato il suo colpevole, c’è qualcuno che ha più fretta di ritrovare Alessia, e trovarla viva. 
Gabriele Riccardi una volta era un poliziotto. Ora, dopo anni in fuga da se stesso, ha capito che non smetti mai di essere quello che sei, e se hai sempre rifiutato una giustizia fatta di compromessi, non puoi accettarne una vittima dei pregiudizi.
Ora che è necessario abbandonare la superficie per scavare a fondo, tra segreti, menzogne e ricatti ignobili, è a lui che tocca. Prima che il tempo emetta la sua sentenza.


L'autore.
Patrick Fogli e nato a Bologna ed è ingegnere elettronico. Ospite al Festivaletteratura di Mantova, finalista al Premio Scerbanenco al Noir in Festival di Courmayeur, è considerato dalla critica uno degli scrittori più interessanti e originali della narrativa italiana di oggi. Ne La puntualità del destino ritorna il personaggio di Gabriele Riccardi, protagonista del suo primo thriller, Lentamente prima di morire. Per Piemme ha scritto anche L’ultima estate di innocenza e i romanzi Il tempo infranto, sulla strage alla stazione di Bologna, e Non voglio il silenzio, con Ferruccio Pinotti.


Questo secondo libro è uno di quelli che difficilmente leggerò, per la tematica, che è davvero molto "forte", a mio avviso; forse non tutti riusciamo ad affrontare apertamente certi argomenti...

La mia possessione
Ed. Piemme
Collana Religione
266 pp
16 euro
USCITA: 4 SETTEMBRE 2012
LA MIA POSSESSIONE
di Francesco Vaiasuso

Trama

Fino a 31 anni Francesco non immagina neppure lontanamente quale realtà ha preso possesso del suo corpo.
Fino all’incontro con un sacerdote esorcista, padre Matteo La Grua, che prega su di lui riuscendo a far venire allo scoperto Satana e le ventisette legioni di demoni che tormentano da tempo il suo fisico, la sua mente, la sua anima. 
Ha inizio da quel momento una quotidiana lotta con le forze delle tenebre per riuscire a scacciare gli spiriti demoniaci che hanno condizionato segretamente la sua esistenza rendendola invivibile. Sì, perché tutto aveva avuto un’origine misteriosa tanti anni prima, quando Francesco era un bambino, un’origine che soltanto nel tempo, dopo anni di esorcismi, risulterà chiara.
Questa sconvolgente testimonianza è il racconto in prima persona di una vita trascorsa da posseduto dal demonio, fino al giorno di quel primo esorcismo che, seguito da altri innumerevoli riti, lo porterà alla completa liberazione.Un caso straordinario, data l’eccezionalità della possessione: Francesco mentre era posseduto rimaneva lucido, presente a se stesso, incredibilmente spettatore di quei demoni che gli straziavano mente e corpo. 
Una storia che si legge d’un fiato e che insegna a difendersi dal male presente nella vita di ognuno di noi.



L'autore.
Francesco Vaiasuso, nato ad Alcamo (Trapani) nel 1971, sposato con Daniela, cura con la moglie la galleria d’arte di famiglia. Ha un blog: www.francescovaiasuso.com

Il prossimo libro che uscirà martedì è stato scritto da Carlo Maria Martini, scomparso soltanto due giorni fa.
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