Eccomi qui con la recensione n.2 che avrei dovuto scrivere non solo da ieri... ma da una vita o quasi!
COME NUVOLE ROSA D'AUTUNNO
di Sara Moretti
Ed. Uceb 208 pp 9 euro |
Un libro per tutti: genitori, giovani, e per chiunque desideri ricevere insegnamenti su come affrontare le prove.
IL MIO PENSIERO
Si legge un libro come questo, intimo e personale, con la consapevolezza che ciò che si sta leggendo non è frutto della fantasia e che ogni riferimento a fatti o persone è tutt'altro che puramente casuale: è reale, come reali sono le emozioni, le paure, i dubbi e le speranze dell'Autrice e di coloro che, insieme a lei, hanno sofferto il dramma della malattia di un genitore.
Sara è una giovane ragazza che va all'università, vive una vita normalissima, ma che a un certo punto decide di tenere questa sorta di memoriale, che in realtà è una lunga lettera che lei scrive con il desiderio e la speranza che in giorno la destinataria possa leggerla, per registrare tutte le proprie emozioni e i fatti accaduti dal giorno in cui si è saputo che la mamma aveva un tumore alla testa.
Incassare una notizia terribile come questa non è facile per nessuno, anche quando si ha una fede forte come quella che Sara ha sempre sentito di avere.
Quando i nostri occhi si posano sulla malattia e sul disfacimento che essa porta con sè sulla persona cara malata, restiamo senza parole, soffocati dal dolore, e tutto ciò che vorremmo poter dire per alleviare le nostre sofferenze ed incoraggiare chi è malato, sembra davvero crollare davanti ad un troppo grande senso di impotenza.
Come si affrontano le giornate, la quotidianità - l'università, lo studio, le faccende di casa e tutto il resto, che facciamo ogni giorno con tanta meccanicità - quando sul cuore hai il peso della paura di un futuro che sembra troppo incerto da poterlo sopportare?
Sara esprime nella sua lunga lettera alla mamma Eugenia tutto ciò che ha nel cuore e nella testa: il suo amore per lei (non c'è una lettera che non termini con MAMY TI AMO), le paure per l'avanzamento della malattia, le frustrazioni per le conseguenze che essa porta con sè non solo nella vita dell'ammalata, ma anche di chi le è attorno (ci rendiamo conto di come e quanto tutto cambi nella vita di ogni giorno di coloro che si prendono cura notte e giorno di un malato terminale?), le speranze mai sepolte ma ogni giorno rinnovate, tra una lacrima ed una preghiera a Dio, di veder un giorno la cara mamma guarita dal suo male.
Sara ci crede; la sua fede nel Signore che ha creato ogni cosa le dice di credere che Lui può operare il miracolo, che può togliere il nemico, la massa tumorale.
E Sara prega e piange, spera ogni giorno che le sue richieste di guarire la mamma giungano fino al Cielo; chissà, forse Dio deciderà di lasciarmi la mia mamma, affinché mi veda.... laureata, sposata, con figli ecc...
Il pensiero di andare incontro al futuro senza la rassicurante presenza dell'amore materno accanto a lei, è per Sara qualcosa di veramente molto doloroso.
Ma in tutto questo dolore, tra una pagina e l'altra della lettera-diario, traspare, accanto alla paura, anche la fede e la certezza che QUALUNQUE COSA DIO ABBIA DECISO PER LA MAMMA, SARA' LA COSA GIUSTA.
La fede può chiedere, può supplicare, sperare... ed è giusto così, siamo esseri umani e il dolore smuove tanti sentimenti e pensieri forti ed intensi; davanti alla sofferenza ci si chiede spesso "Perché? Perché a me?" e si pretende una risposta, quasi a voler alleviare le proprie angustie con una spiegazione razionale...
La fede di Sara attraversa tutta la "registrazione" di questa sua esperienza vissuta con la madre e ciò che resta impresso è proprio l'abbandono che, alla fine di ogni lettera, l'Autrice prova pensando che sotto di loro ci sono e continueranno ad esserci le amorevoli braccia eterne di Dio, che sempre continuerà a sostenerle.
SEMPRE.
QUALUNQUE COSA ACCADA.
La lunga lettera d'amore di Sara alla sua mamy, quest'ultima non la leggerà mai: la sua vita si spegnerà ma Sara sa che l'amore che le ha unite continuerà ad esserci, sempre più forte, perchè è un amore che riposa in Dio, nelle Sue promesse.
La certezza che la mamma ora sta meglio e non soffre più, unita a quella di rivederla "in un'altra vita", sostengono ed alleviano la sofferenza immane che tutti proviamo davanti ad una tomba.
Come nuvole rosa d'autunno è scritto con molta semplicità; in esso ci sono diversi "errori" e non è perfetto dal punto di vista sintattico; l'Autrice stessa ha desiderato "non toccarlo" ma di lasciarlo così come è stato messo giù, con le sue imperfezioni, le sue espressioni ed il suo linguaggio informali, spontanei, frutto dell'intensità del momento - del resto la lettera era personale e non certo scritta con l'obiettivo di pubblicarla - ed il lettore infatti sente tutta la forza dei sentimenti in esso contenuti e non filtrati dal "senno di poi".
Dalla lettura di questo libro si traggono molti spunti di riflessione, per giovani e adulti e sicuramente dà modo di riflettere su come e quanto la fede possa essere un aiuto non indifferente per affrontare cose più grandi di noi.
Dalla lettura di questo libro si traggono molti spunti di riflessione, per giovani e adulti e sicuramente dà modo di riflettere su come e quanto la fede possa essere un aiuto non indifferente per affrontare cose più grandi di noi.