Il libro portato al cinema che ricorderemo oggi è...
IL POSTINO DI NERUDA
di Antonio Skàrmeta
Ardente paciencia Ed. Einaudi Super ET 118 pp 9.50 euro 2007 |
Mario Jiménez, giovane pescatore cileno, perdutamente innamorato della bellissima e sensuale Beatriz González, un bel giorno decide di abbandonare il proprio lavoro e di diventare il postino di Isla Negra, dove però, l'unica persona che riceve e invia corrispondenza è nientedimeno che il Vate in persona, il poeta e futuro Premio Nobel per la Letteratura Pablo Neruda.
E tra loro nasce, giorno dopo giorno, un fortissimo legame d'amicizia umana e di complicità poetica, sullo sfondo di un Paese che si sta avvicinando al suo tragico e drammatico destino.
L'autore.
Antonio Skármeta (Antofagasta, Cile, 1940) ha iniziato a scrivere fin da giovanissimo. Ha lasciato il Cile in seguito al colpo di stato contro Salvador Allende. Trasferitosi in Germania, ha insegnato sceneggiatura all'accademia di cinema e televisione e nel 2000 vi è stato nominato ambasciatore del proprio paese. Ora vive nuovamente in Cile. Oltre al Premio Planeta 2003 per Il ballo della Vittoria, ha ricevuto numerosissimi premi in tutto il mondo, tra cui il Prix Médicis in Francia, il Goethe in Germania, e in Italia il Grinzane Cavour, il Premio Elsa Morante e il Boccaccio International. Ha partecipato a Il mio nome è nessuno. Global Novel (2005).
Di Antonio Skármeta Einaudi ha pubblicato Il postino di Neruda, Il ballo della Vittoria, Borges e altre storie d'amore, Le nozze del poeta, Match Ball, Un padre da film e I giorni dell'arcobaleno.
Da questo romanzo l'indimenticabile omonimo film di Michael Radford, interpretato da Massimo Troisi, Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta: Il postino (1994).
Ultima interpretazione di Massimo Troisi, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese, il film è ispirato a Il postino di Neruda; l'opera fu pubblicata solo dopo l'uscita nel 1983 (prima che il romanzo fosse terminato) del film.
locandina |
Ultima interpretazione di Massimo Troisi, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese, il film è ispirato a Il postino di Neruda; l'opera fu pubblicata solo dopo l'uscita nel 1983 (prima che il romanzo fosse terminato) del film.
In questo contesto, lo scrittore mette in risalto la figura immaginaria di Mario Ruoppolo, il postino di Neruda, che con quest'ultimo riesce ad ottenere un legame di amicizia molto forte e unito.
Inoltre, Troisi riesce a dare voce e anima al postino Mario, timido e impacciato, ma che poco a poco diventa capace di creare metafore, parola di cui prima ignorava il significato e anzi lo spaventava al solo suono, e in grado di dare consigli a Neruda come quando definisce "tristi" le reti dei pescatori.
Inoltre, Troisi riesce a dare voce e anima al postino Mario, timido e impacciato, ma che poco a poco diventa capace di creare metafore, parola di cui prima ignorava il significato e anzi lo spaventava al solo suono, e in grado di dare consigli a Neruda come quando definisce "tristi" le reti dei pescatori.
Dopo aver letto il romanzo di Antonio Skàrmeta, Troisi decide di trasportare nel mondo della celluloide questa originale e poetica favola moderna, aggiungendoci un tocco della sua tipica malinconia. Non per nulla Troisi è chiamato il comico dei sentimenti; e qui, in questo film mantiene fede al suo soprannome.
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DIFFERENZE FILM-LIBRO
- Nel film, Mario muore dopo la partenza di Neruda, precisamente qualche anno dopo. Nel libro, invece, il postino assiste l'amico Neruda, in punto di morte, il 23 settembre 1973.
- Il cognome di Mario, nel film, è stato adattato a Ruoppolo, mentre nell'originale è il cognome spagnolo Jimenez.
- Il film è ambientato nel 1952, mentre il libro nel 1969.
- Nel film, Neruda vince il premio Nobel e Mario organizza una festa. Questa vicenda non è raccontata nel libro visto che Neruda vinse il premio solo nel 1971.
- Nel film Pablito nasce dopo la morte del padre.