mercoledì 10 settembre 2014

New entry in my library: "L'uomo che sussurrava ai cavalli" e "Educazione siberiana"



E continuo allora con il condividere con voi i libri che sono entrati nella mia libreria personale!!

Ripeto che le immagini sono di scarsa qualità...: il mio cellulare non è proprio il massimo!

EDUCAZIONE SIBERIANA
di Nicolai Lilin


Educazione siberiana
Ed Einaudi
Super ET
348 pp
12.50 euro
2010


Trama

Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato.

In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande.

Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola.

"Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto".

Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.

Anteprima Fabbri Life: 'RELATIVITY' di Cristin Bishara



In arrivo una storia che mescola scienza e cuore, che stimola la riflessione esplorando le leggi del tempo e dello spazio... e la natura ancora più misteriosa dell'amore e della perdita..:

RELATIVITY
di Cristin Bishara


Fabbri Life
Trad. A. Taroni
388 pp
14.90 euro
USCITA 17 SETTEMBRE
2014
Trama

Sono tanti i momenti in cui Ruby Wright vorrebbe poter cambiare le cose!
Se avesse il potere di cambiare la realtà, farebbe di tutto per cancellare il momento in cui suo padre ha deciso di risposarsi, strappandola alla sua vita in California per trascinarla in un posto in mezzo al nulla in cui è costretta a convivere con una sorellastra diabolica. 
Se avesse il potere di cambiare la realtà, George sarebbe ben più del suo migliore amico e lei gli avrebbe detto di essere innamorata di lui e gli avrebbe dato un bacio, un bacio vero, prima di salutarlo. 
Se avesse il potere di cambiare la realtà, sua madre non sarebbe morta in un incidente stradale quando lei era ancora bambina, e Ruby non dovrebbe guardare una vecchia foto sbiadita per ricordare il suo sguardo. 
Ma Ruby crede solo nella scienza, e purtroppo sa che ciò che è stato non si può modificare. 
Almeno fino a quando non scopre una misteriosa quercia in un campo di mais dietro la sua nuova casa. 
Il grande albero custodisce un portale, un tunnel spazio-temporale capace di trasportare chi lo attraversa in una serie di universi paralleli. 
Ruby si trova così catapultata in nuovi mondi: ognuno è diverso dal suo, ognuno presenta piccole o grandi variabili dell’universo che conosce, in ognuno c’è una versione diversa di lei, delle persone che ama e della loro storia. 
Il suo mondo ideale, la realtà in cui tutti i suoi desideri potrebbero avverarsi, sembra essere a portata di mano. 
Ma quanti mondi dovrà esplorare Ruby per trovare la combinazione esatta? 
17286818
-
A cosa dovrà rinunciare per poterlo scoprire? 
E soprattutto, esiste davvero il mondo perfetto?



L'autrice.
Prima di pubblicare Relativity, Cristin Bishara ha lavorato come copywriter professionista e ha insegnato composizione e scrittura narrativa a livello universitario. Si è laureata in inglese al Kenyon College. Cristin ora vive in Florida con il marito e due figlie, ed è al lavoro sul suo secondo romanzo Y.A.. Nel tempo libero, Cristin ama andare per musei, mangiare peperoncini e comprare tantissime scarpe
.

Parole d'Autore da... "Venuto al mondo" (M. Mazzantini)



Nei giorni scorsi ho ricevuto non pochi libri in omaggio-regalo, come già ho avuto modo di anticiparvi!

Uno dei libri ricevuti è "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini.

Di seguito vi riporto la trama e anche la brevissima citazione d'apertura al romanzo.

Non fate caso alla qualità dell'immagine...: è presa dal cellulare! :=)

Ed. Mondadori
540 pp
20 euro
2009
Trama

Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio, Pietro, un ragazzo di sedici anni. 
Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. 
Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. 
Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. 
Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea.
Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un grande affresco di tenebra e luce, un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio. Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l'ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: 
Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., 
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa 
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)
"O tenerezza umana,
dove sei?

Forse solo
nei libri?"

Izet Sarajlic

Occhio al libro: 'COME UCCIDERE LA PROPRIA MAMMA, VECCHIA' di Lucio Scarpone



Buongiorno cari lettori ed amici!
Stamattina, sebbene tardi, iniziamo con qualche segnalazione!!

Il titolo del libro che sto per presentarvi è davvero particolare: un titolo che colpisce e spaventa, un contenuto che diverte ed un finale sconcertante.
Una tematica molto attuale  alla quale l'Autore si avvicina con una prospettiva psicologica in chiave falsamente umoristica.

COME UCCIDERE LA PROPRIA MAMMA, VECCHIA
di Lucio Scarpone

Ed. goWare
2.99 euro
formato ebook
Sinossi

Quando all’improvviso, nel corso di una cena tra coetanei che hanno raggiunto il mezzo secolo di vita la mamma vecchia viva di ognuno di loro diventa l’argomento principale della serata, l’aria della festa si fa pesante. Nasce la condivisa, irreale, folle idea di uccidere la propria mamma, vecchia.

Un matricidio difficile e doloroso da confessarsi e confessare. Una pianificazione del delitto che ognuno dei presenti immagina con grande sorpresa del resto dei commensali. E sentimenti inconfessabili emergono e si intrecciano attraverso i ricordi e le esperienze. Perché certamente il modo di uccidere la propria mamma, vecchia, esiste!

Come uccidere la propria mamma, vecchia getta uno sguardo sulla nuova situazione che la società italiana si trova ad affrontare, la contemporanea esistenza di vecchi e vecchissimi nel quotidiano.

Link utili:

Amazon | Apple iBookstore | Bookrepublic | Cubolibri | Google Play| Hoepli.it | IBS.it | InMondadori | Kobo Store | Libreria Rizzoli | Libreria Universitaria | Media World | Omniabuk | Ultima Books


Su Twitter

L'Autore
Lucio Scarpone è nato a Teramo nel 1970 e in Abruzzo ha frequentato le scuole elementari prima di trasferirsi in Baviera, dove ha sviluppato una concezione pragmatica della vita senza abbandonare la dimensione emozionale.
Adesso vive a Bologna e spesso si sente fuori dal coro: qui pragmatismo ed emozione sono ambiti spesso incompatibili e difficili da isolare.
È amministratore di una società di marketing e ricerche di mercato, osservatorio che gli permette di monitorare i cambiamenti della società italiana.
Ama la lettura, il cinema, la scrittura e la musica per i quali ha sviluppato scelte e amori.
Sceglie con precisione come passare il tempo e con chi.
Sostiene che chiarezza e concisione siano i valori dei grandi pensatori. Alla scrittura è arrivato proprio perché avverte la necessità di divulgare pensieri in maniera chiara, elementare, per accelerare un processo chiarificatore a proposito dei cambiamenti epocali che attraversiamo.
Mai smettere di sorridere.

martedì 9 settembre 2014

Recensione IL CONFINE DELL'ETERNITA' di J.A. Redmerski



Che stress non poter scrivere sul blog per giorni!
Ma finalmente eccomi qui, di nuovo online!!
Le mie letture continuano e sono felice di poter dire che nel corso della scorsa settimana sono continuati anche i regali librosi che amici generosi mi hanno fatto a sorpresa!!

Ma non è dei regali che voglio parlarvi stasera, bensì di uno degli ultimi libri letti!!

IL CONFINE DELL'ETERNITA'
di J.A. Redmerski


Ed. Fabbri
14.90 euro
450 pp
USCITA 20 NOVEMBRE
2013
Si sono conosciuti in un viaggio fuori da ogni regola.
E di certo Camryn e Andrew non sono tipi regolari. 
Si sono lasciati tutto alle spalle e sono partiti, insieme. 
Si sono amati sotto la pioggia, si sono rincorsi dentro i rispettivi dolori, hanno rivelato le loro fragilità più grandi e hanno imparato a proteggersi da tutto e da tutti.
Ora, dopo mesi on the road, aspettano una bambina. Nonostante la preoccupazione per la gravidanza inaspettata, la precarietà e le prime tensioni con i genitori, il loro rapporto è più forte di ogni altra cosa. 
Ma in agguato c’è una tragedia che potrebbe dividerli per sempre, una catastrofe che nemmeno loro sono pronti ad affrontare. 
Quel che non ti uccide ti rende più forte: sapranno superare insieme questa prova? 
O il loro rapporto, cresciuto al di fuori delle regole, non è destinato a durare per sempre?
La appassionante storia d'amore di Camryn e Andrew fa parte della serie "The Edge of never":

1.The edge of never ("Il confine di un attimo")
2. The edge of always (Il confine dell'eternità)

L'autrice.
Jessica Ann Redmerski è nata nel 1975, vive in Arkansans con i suoi figli; è un'autrice di bestseller, ama la tv e i libri.


il mio pensiero
Non vorrei spegnere l’entusiasmo in merito a questo romanzo prima ancora di cominciare a scriverne la recensione, ma mi sento di dirlo da subito: spesso, quando il primo libro di una serie (lunga o breve che sia) mi è piaciuto moltissimo, suscitando in me non poche emozioni, mi creo aspettative piuttosto alte circa il sequel… e mi accosto a quest'ultimo con un certo “timore", il timore di chi s’aspetta tanto e, allo stesso tempo, paventa una delusione, proprio in virtù dell’interesse scaturito dalla lettura del primo libro!

Ecco, questo è quello che sentivo prima di leggere il sequel di “Il confine di un attimo”: avendo amato la storia d’amore tra Camryn e Andrew- che mi ha commossa, intenerita, divertita, fatto un po’ sognare…. – non vi dico cosa e quanto mi aspettassi da “Il confine dell’eternità”.

Colpa mia e delle mie aspettative troppo alte?
Può darsi… ma la “differenza” tra i due romanzi per me è troppa!

Proverò a dirvi cosa non mi è piaciuto e cosa, invece, “può andare” di questo libro.

Inevitabili spoiler ma cercherò di selezionarli di nero!

C’eravamo fermati, nel primo libro, a Andrew malato di tumore che però riesce a combatterlo, grazie alle cure ma anche all’amore della famiglia e della sua fidanzata, Camryn.

,
A rendere ancora più forte e magico l’amore dei due si aggiunge l’inaspettata gravidanza di Cam, che rende i due fidanzatini super felici.
Certo, l’apprensiva ed ansiosa Cam non riesce a non farsi mille paranoie, a non chiedersi quanto durerà questa beata felicità: il tumore è davvero stato sconfitto o è nascosto quatto quatto in un cantuccio, pronto a travolgere di nuovo la vita sua e di Andrew?

E la gravidanza? I due sono così giovani, hanno ancora tante cose da fare insieme, tanti posti da visitare: forse questa bimba è giunta troppo presto? 


Le domande sono tante e sta ad Andrew – e a Natalie, la migliore amica di Cam – cercare di rassicurare la ragazza, in modo che non si faccia prendere dall’ansia e dalle paure di sempre, che poi finiscono per rattristarla e smorzare la sua gioia di vivere.

Perché Camryn, infatti, anche qui, è sempre la solita insicura, travagliata da mille dubbi, dai dolorosi ricordi del passato…, che non le permettono di godere appieno dei doni del presente.

Ma per sua fortuna accanto a lei c’è Andrew: positivo ed ottimista per natura, capace di vedere il buono ovunque per cercare soluzioni e sicurezze anche quando non sembrano esservi; protettivo all’ennesima potenza verso la propria ragazza, desideroso di farla star bene, di esaudire ogni suo desiderio, di aiutarla ad avere più fiducia in se stessa, a non scoraggiarsi facilmente, a non farsi sopraffare dalle paure…

Senza di lei, Cam sarebbe davvero “nuda”, la metà di se stessa; e lo stesso è per Andrew, che l’ama incondizionatamente.

Ho ritrovato, quindi, lo stesso amore viscerale, giovane, fresco eppure maturo: Andrew a Cam si completano, si aiutano a vicenda in modo spontaneo, e quale test più “appropriato”, per mettere alla prova il loro amore, delle continue difficoltà che la vita li pone davanti, proprio quando pensavano che le cose andassero non bene, di più?

La vita è una strada in salita, sempre, e i due protagonisti, seppur giovanissimi, hanno dovuto impararlo presto e a loro spese: la vita ha provato in passato, e ci prova ancora nel presente, a togliere loro un po’ di “cose” importanti, a volte riuscendoci, altre volte no, ma certo è che Andrew e Cam hanno avuto modo di crescere, di imparare a conoscere se stessi e il proprio partner sempre meglio, ed insieme sono una forza, capace di superare ogni difficoltà!

E se Cam rivela debolezze e insicurezze, se si rivela meno pronta di Andrew a gestire perdite importanti, pure lui riuscirà a “insegnarle” come fare, inventando mille modi per scuoterla, per “obbligarla” a guardare in faccia il proprio dolore e affrontarlo.
I momenti di buio non mancheranno ma l’amore sarà la luce per uscirne fuori.
Ritorna anche qui il tema della “vita on the road, del viaggio come esperienza per staccare la spina dalla quotidianità e non permettere che l’abitudinarietà e la routine di un’esistenza trascorsa in città, magari in casa con mamma, possa farli arenare nella noia, smorzando ogni entusiasmo.

La musica, che nel primo libro ha avuto un suo ruolo importante, a far da cornice al loro incontro così spontaneo, suggellando il loro legame e il loro amore, la ritroviamo, sì, ma a mio avviso con meno forza.

Ecco, “meno forza”: due paroline che, ahimè, descrivono questo romanzo.

Ho trovato tutto meno incisivo: i dialoghi li ho trovato sciocchini e banali, fin troppo adolescenziali (più che nel primo, e lì erano più piccoli, no?); le situazioni create mi sembrano tirate per i piedi, senza troppo sforzo mentale e senza troppa fantasia, quasi trascinate (sia gli episodi “positivi” che quelli negativi); il romanticismo ha superato quello che per me è il “livello sano” per sfociare nella sdolcinatezza e, talvolta, nella pateticità.

Per carità, mi rendo conto che siamo nel genere Young Adult/romance contemporaneo, per cui approvo e accetto di buon grado i momenti di tenerezza e dolcezza uniti a quelli hot, ma non so…, spesso Andrew mi è parso, come dicevo, banale (e io l’ho adorato nel primo libro, credetemi!!!), scontato, troppo “principe azzurro” perfettino, di un premuroso quasi “innaturale”!

Sì, ok, alla fine può risultare l’uomo ideale – e questo è un elemento positivo – e lui non solo veste alla perfezione i panni di partner attento e amorevole, ma anche di counselor/psicoterapeuta, visto che aiuterà lei ad affrontare e superare il lutto del primo fidanzato (Ian) e altre vicende dolorose.

Insomma, mi è mancata la spontaneità e la forza narrativa del primo, come se tutto fosse trascinato per creare per forza una storia che, non dico non riesca a stare in piedi o che sia sciocca o inutile, ma che comunque - a mio modesto avviso - manca di convinzione; cioè, mi spiace dirlo, ma ho trovato davvero tutto scialbo, anche l’epilogo.

Ok, ammetto che forse, stando al genere letterario in questione, non potevo aspettarmi chissà che scelta narrativa differente da parte dell’Autrice, ma io ho avuto questa sensazione per tutto il libro: un sequel che di per sé non dà un granchè in più alla storia d’amore tra i due.
Alla fine del primo libro, ho pensato che questa giovanile love story fosse già perfetta così!
Sì, loro continuano a passarne di diverse, insieme, quindi il loro amore risulta rafforzato; ci sono diversi momenti teneri e un pochetto mi hanno pure commossa, ma per la maggior parte della lettura, mi costa dirlo, non sono riuscita a farmi coinvolgere emotivamente (e sì che io sono romantica e facile alla lacrimuccia e “alle palpitazioni d’amore”!!).

Insomma, non mi sento di consigliarlo più di tanto… Certo, se il primo vi è piaciuto e siete curiosi di rivivere l’amore di Andrew e Cam, leggetelo (quello c’è)  e spero che soddisfi le vostre aspettative più e meglio di quanto abbia soddisfatto le mie   ^_-

Dovrei scrivere un'altra recensione, ma forse rimando a domani!!

'Notte <3

sabato 6 settembre 2014

Dietro le pagine di "La dea delle piccole cose" di Y. Grannec



Un romanzo di recente uscita:

LA DEA DELLE PICCOLE VITTORIE
di Yannick Grannec


La dea delle piccole vittorie
Ed. Longanesi
17.60 euro
2014
Sinossi

Ottobre 1980, Princeton: una giovane archivista, Anna Roth, riceve l’incarico di recuperare tutti i documenti di Kurt Gödel, il più affascinante ed ermetico matematico del ventesimo secolo
Per farlo deve avvicinare la vedova del grande genio, morto da due anni, un’anziana e spigolosa signora che, spinta forse dal desiderio di vendetta, non vuol cedere un archivio dal valore storico e scientifico incommensurabile. 
Fin dal primo incontro, Adele Gödel si mostra diffidente nei confronti di Anna eppure non la respinge. Si limita a imporle le proprie regole. 
Perché Adele sa che le resta poco da vivere ma c’è una storia che vuole assolutamente raccontare, una storia che nessuno ha mai voluto ascoltare. 



Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Intervistata, l'Autrice spiega che  "La Dea delle piccole vittorie" offre diversi livelli di lettura: una storia d'amore, la genesi di un'amicizia, un'epoca storica e scientifica
godel
(1906-1925)
L'idea era di condividere il suo amore appassionato per la scienza in modo non pesante, tessendo ponti naturali tra matematica, fisica, filosofia e storia, e tra le singole traiettorie e il destino collettivo. 

Il titolo prende spunto dal fatto che, proprio come il suo amico Albert Einstein, Kurt Gödel era un "dio" nell'Olimpo scientifico. Le sue "grandi vittorie" nella ricerca della conoscenza lo hanno reso noto ai posteri; invece le "piccole" vittorie appartengono a Adele, che è stata accanto al marito giorno dopo giorno, in modo devoto, protettivo.

Di Kurt e Adele come coppia non si sa moltissimo, ma l'autrice ha provato a chiedersi: "Come ha potuto questa coppia così malassortita, l'ingegnere e la bella e bionda ballerina di cabaret, sei anni maggiore di lui sopravvivere a 50 anni di vita insieme?".

Ha cercato tutti queii personaggi a loro legati, ne ha letto le biografie e la corrispondenza. 
Il romanzo si svolge nell'arco di quasi un secolo, così ha agganciato una cronologia dettagliata degli eventi personali di Godel con i grandi eventi storici, le scoperte scientifiche, le canzoni dei film...
kurt e adele
La sfida più grande è stata capire alcune materie matematiche o fisiche nel tentativo di parlarne, senza pesantezza. 

Kurt Godel è stato un matematico e logico statunitense di origine boema, noto in special modo per i suoi lavori sull'incompletezza delle teorie matematiche.

Adele Porkert, ballerina divorziata, diviene sua moglie nel 1938 e il suo amore per il marito gli sarà di grande sollievo, soprattutto se si considera che il grande matematico aveva una salute cagionevole alla quale si associavano varie stranezze ed ossessioni, come quella che il cibo fosse una fonte di veleni; ma Adele saprà alleviare le sue sofferenze e le sue crisi, arrivando ad assaggiare ogni cibo per lui, prima di farglielo mangiare.
Quando Adele dovrà essere ricoverata per mesi in ospedale, Kurt andrà in crisi e verrà poi a sua volta ricoverato nel '78 in ospedale, morendone  per denutrizione e debilitazione (dovuti ai disturbi di personalità), convinto che i medici volessero avvelenarlo.
Pesava poco più di 35 kg, alla morte.

Tanto oscuro quanto geniale, dunque, e se oggi possiamo parlare di lui e della vita oltre che dell'eredità scientifica lasciataci da quest'uomo così tormentato, è anche grazie all'amore devoto di una moglie che, morta solo 3 anni dopo di lui, ha continuato ad essere fiera del suo "ragazzo gagliardo" che, pur essendo un gigante dal punto di vista intellettuale,  senza di lei non sarebbe stato l'uomo eccezionale che Adele ha amato e protetto come e finchè ha potuto.

info tratte (anche) da: http://www.kalidoxa.com/

http://people.na.infn.it/~murano/Abilitanti/Brunella%20Schettino%20-%20Godel.pdf

immagini: web, wikipedia

http://www.ias.edu/


venerdì 5 settembre 2014

L'ULTIMO IMPERATORE di Arnold C. Brackman


Ieri ho ricevuto un mega regalo...: una mia amica mi ha portato una busta piena di libri....!
Sono tutti edizioni economiche ed usati, ma io faccio poco la snob e ho assolutamente gradito il dono!
Pian piano ve li mostrerò!
Sono tutti romanzi molto noti!!

Ecco il primo che vi presento e che entra nella rubrica dei Narratori dell'Est.

L'ULTIMO IMPERATORE
di Arnold C. Brackman


Ed. Sperling&Kupfer
361 pp
1975
Trama

Incoronato nel 1906 a 3 anni, Pu Yi, l'ultimo imperatore di una Cina trasformata dal 1912 in repubblica, vive fino all'età adulta a Pechino chiuso nella Città Proibita, per secoli residenza degli imperatori cinesi e delle loro concubine.
Marionetta degli invasori giapponesi negli anni Trenta, Pu Yi fa vita da playboy nello stato fantoccio del Machukuo, in Manciuria, dove la moglie Wan Rong scivola verso la follia: catturato poi dai russi, l'ultimo imperatore dovrà subire 5 anni di prigionia in Russia e dieci di rieducazione in patria da parte dei comunisti cinesi, che lo avevano processato e condannato come criminale di guerra.
Infine viene riabilitato e finisce i suoi giorni come giardineiere nella sua ex reggia, ora meta turistica.
.
Ispirandosi a questa tormentata vicenda umana, nel 1987 Bernardo Bertolucci ha realizzato il film omonimo, interpretato da John Lone e Joan Chen, ottenendo un grande successo internazionale e premiato con numerosi riconoscimenti, tra cui ben 9 Oscar.

L'autore.
Arnold C. Brackman, nato a New York il 6 marzo 1923, autore pluripremiato che ha scritto ampiamente sul sud-est asiatico, ha fondato la sua reputazione di giornalista e autore che copre il Giappone, Indonesia, Vietnam, Cambogia e altri paesi asiatici. Laurea in giornalismo alla New York University. Il suo primo lavoro importante è stato come corrispondente asiatico per la United Press. Successivamente ha lavorato per The Christian Science Monitor e The Week in Review del New York Times.


pu yi bambino

.

giovedì 4 settembre 2014

Pretty Cover: LIFE LIVED TWICE




La cover di questo giovedì pomeriggio stona con il clima di questi giorni (piovoso), ma sarà per quello che mi ha attirata...!
Ha un che di primaverile, no? Beh, la corona in testa mi provoca ben altre associazioni, ma nel complesso mi è piaciuta...! ^_-
Vi riporto anche un riassunto della trama.

LIFE LIVED TWICE
di Sherry Wouters


22125036
Paperback, 258 pages
Published June 6th 2014
by Sherrie Wouters

Alcune promesse sono fatte per durare per sempre... 
E se ti sei innamorata di uno sconosciuto... ma quello sconosciuto viene dal passato, un passato che non sapevi fosse mai esistito fino al momento in cui i tuoi occhi hanno incrociato i suoi?
Quando Tess Winters incontra gli occhi di uno sconosciuto in una libreria dell'aeroporto, si accende in lei un sentimento di passione che non sa spiegare. 
Anche se l'incontro è innocente e breve, l'intensità è palese, lasciandola sopraffatto dalla nostalgia per l'uomo del mistero, che ormai occupa ogni suo pensiero.
Lottando per spezzare questo legame che sente nel cuore, Tess comincia a fare strani ma familiari sogni... sogni a cavallo del ventesimo secolo della suggestiva signora Addison Taylor. 
Appena i suoi sogni cominciano a materializzarsi nella realtà, e passato e presente iniziano a confondersi, Tess è costretta a mettere insieme i pezzi di un tempo dimenticato, e scopre ben presto che l'amore non è l'unica cosa che può ritrovarti dopo un'eternità. 


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...