lunedì 27 ottobre 2014

Recensione: 'NESSUNO SI SALVA DA SOLO' di Margaret Mazzantini



Buona sera!!
Recensione "della buonanotte"!  :=)

NESSUNO SI SALVA DA SOLO
di Margaret Mazzantini


Ed. Mondadori

Trama

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo.
Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. 
Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. 
Sono ancora giovani – più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. 
La loro carne è ancora calda e inquieta. 
Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Dove hanno sbagliato? Non lo sanno. 
Cresciuti in un'epoca in cui tutto sembra già essere stato detto, si scambiano parole che non riescono a dare voce alle loro solitudini, alle loro urgenze, perché nate nelle acque confuse di un analfabetismo affettivo. 
Eppure parole capaci di bagliori improvvisi, che sanno toccare il nucleo ustionante dei ricordi, mettere in scena sul palcoscenico quieto di una sera d'estate il dramma senza tempo dell'amore e del disamore.


recensioni


Quanto può essere difficile mettere la parola fine a un matrimonio?
E se il matrimonio è già finito da un pezzo..., quanto può essere difficile dirselo?

Delia e Gaetano non stanno più insieme, ma sono "costretti" a vedersi per via dei figli, Cosmo e Nico, per cercare di far sentire loro, il meno possibile, gli effetti disastrosi che ogni separazione, all'interno di una famiglia, porta con sè.
Delia e Gaetano non si sopportano più e anche stare poco tempo a cena risulta una fatica immane, col risultato che ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo rischiano di diventare strumenti per farsi del male, per rinfacciarsi i torti che si son fatti reciprocamente, le incomprensioni, le debolezze, il non essere riusciti (o il non aver voluto?) a salvare il proprio matrimonio.
A salvare loro stessi dall'odio, dalla rabbia, dai risentimenti.

Mentre sono seduti l'uno di fronte all'altra, in un ristorantino di poche pretese, circondati da sconosciuti, a cercare di parlare ancora di loro, affiorano inevitabili i ricordi ed è tra un flashback e l'altro che conosciamo Delia e Gaetano, la loro storia d'amore, il matrimonio, ma anche il loro passato in famiglia, i rapporti non sempre equilibrati con i propri genitori.

Delia è attualmente una nutrizionista e ha un passato da anoressica, con tutto ciò che questa malattia comporta non solo sul fisico ma ancor più sulla psiche di una persona.
Una donna dome lei, con le sue fragilità, con un rapporto complesso col proprio corpo, è riuscita, nonostante tutto, a sviluppare un carattere forte, un'intelligenza acuta, una certa profondità nell'analizzare persone, sentimenti, situazioni; ciò non toglie che senta anche lei il bisogno di un uomo che le dia certezze, che sappia prendersi cura di lei, che la faccia sentire amata, protetta, che l'apprezzi, nonostante e anche per i suoi "difetti" fisici...
E Gaetano  (chiamato familiarmente Gae per tutto il libro) sembra quel tipo di uomo e la venerazione che ha per lei, quando la conosce, è sincera, come lo è il loro amore e la passione che li unisce.

Ma forse Gae non è quello che Delia si aspettava e desiderava per sè (e viceversa...) e le piccole e grandi difficoltà quotidiane metteranno a dura prova il loro rapporto, le loro certezze di coppia.

Sai qual è il problema? È che nessuno ha più il coraggio di fare la cosa più semplice, mettere a fuoco la propria vita. Quello che gli uomini hanno fatto da sempre come unica via possibile, lottando, rischiando tutto, a noi sembra una fatica inutile.

Quando, come, dove...  Delia e Gaetano hanno incominciato ad allontanarsi? A non sopportarsi più?

Tra i due, quella che sembra essere più critica è Delia, che, da un certo momento in poi (ma poi qual è questo momento? Ce n'è davvero uno solo, uno riconducibile ad un determinato giorno, ad una data situazione?)  guarda il marito con un certo disprezzo, come se non trovasse più in lui nulla di buono, nulla che possa essere degno di considerazione e rispetto.

Effettivamente, Gaetano è un uomo con le proprie immaturità, a volte poco attento e sensibile verso la moglie e i figli, non privo di atteggiamenti superficiali, concentrato sul proprio lavoro..
Un lavoro (scrive sceneggiature) che però non sempre gli dà le giuste soddisfazioni, col risultato che si accumulano inevitabili frustrazioni e nervosismo.

Gaetano sembra avvertire di essere lui l'anello debole, "l'imperfetto", quello che è sempre mancante, distratto...

Delia era una donna, potevi sentire la sostanza della sua persona profonda, potevi sentire quel rumore come del mare nelle grotte. Una che ti guarda e non ti lascia. Ti viene a salvare nel fondo dove ti sei impigliato. Ha un coltello in bocca, ti sgancia i pesi, taglia i lacci delle bombole. O muore lì sotto con te o tornate in superficie insieme.

Saltando dal presente (la cena) al passato, attraverso sprazzi di ricordi, entriamo nella vita e nell'intimità di questa coppia, ne vediamo le difficoltà nel comunicare, i silenzi sofferti, le parole rabbiose vomitate per ferirsi, i tentativi di "rattoppare" il loro rapporto per amore dei figli e la consapevolezza (che rende impotenti e infelici) di non poter comunque, e del tutto, evitare loro le conseguenze dei conflitti tra i genitori, le mancanze personali e come coppia, che creano un abisso sempre più profondo, difficile da colmare...

Le bastava che lui posasse storto un bicchiere per disprezzarlo.
Minuscole negligenze che avrebbe sopportato da chiunque senza nemmeno farci caso. Ma da lui no. Cosa pretendeva da lui?  Tutto. Semplicemente tutto. E questo era stato il vero sbaglio. Chiudersi in un solo amore e chiedergli tutto. Semplicemente perché di tutto hai bisogno.

Delia e Gaetano hanno, in fondo, un gran bisogno d'amore ma non sanno più darsene; il filo che li univa s'è spezzato per sempre e non c'è verso di riannodarlo?


Stasera lo sa. Le persone dovrebbero lasciarsi prima di arrivare a quel punto. Dove sono arrivati loro. Perché poi ti resta addosso troppo male. Invece non succede: si arriva fino in fondo (...) non bisognerebbe arrivare dove sono arrivati loro.
Ai primi sintomi bisogna andarsene, lasciare il campo. Tanto non va meglio, va peggio e peggio.
Invece la gente non lo sa. La gente spera e continua a stare male.
Ma nessuno sa quanto, solo chi l’ha vissuto sa quanto si sta male.

Con una scrittura lucida, onesta, essenziale eppure capace di far emergere stati d'animo, pensieri, tormenti, fragilità, e di farlo senza mezzi termini, quasi con spietatezza, la Mazzantini punta i riflettori sul microcosmo che è la coppia, con i suoi conflitti interni (uniti, spesso, a quelli personali, legati al proprio passato, che ci si porta dietro inevitabilmente), con le sue difficoltà a risolverli, la voglia di provarci e non buttare all'aria quello che c'è stato e, allo nelstesso tempo, la paura che non sia più possibile incollare i cocci rotti.
Che non ci sia più niente e nessuno da salvare.

Il romanzo si legge davvero con molta scorrevolezza, sia per la storia in sè (le vicende famigliari, bene o male, ci toccano tutti da vicino, seppure in modi diversi; è difficile che lascino indifferenti), sia per i personaggi (pochi, ma delineati in modo netto, con i quali ci si può immedesimare, perchè sufficientemente realistici), che per il ritmo molto veloce, dato dai tanti e vividi frammenti di ricordi e flashback presenti (e conseguenti cambi di scena).
Forse il finale non mi ha del tutto soddisfatta, nel senso che mi ha lasciata... un po' "incerta", con la sensazione che qualcosa sia rimasto "sospeso", quasi irrisolto, però nel complesso - e a parte questo - mi è piaciuto.

Curiosa di vedere il film, quando uscirà ^_-

E' stato il mio primo approccio a quest'Autrice contemporanea e certo non sarà l'ultimo, anzi, mi aspetta "Venuto al mondo"!

E voi, avete letto questo romanzo?


Da "L'uomo di Marte" a The Martian" (dal libro al film)



Una recente pubblicazione Newton Compton che presto diventerà un film.

L'UOMO DI MARTE
di Andy Weir


978-88-541-6938-8
Ed. Newton Compton
Trad. T. Dobner
384 pp
9.90 euro
dal 23 ottobre
2014
Trama

Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla Terra. 
Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. 
E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. 
Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. 
Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. 
Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili…

ESTRATTO da leggere

«Davvero forte, una lettura fantastica che gli appassionati di viaggi nello spazio divoreranno come caramelle. Ottimo su più livelli e per una lunga serie di ragioni, non ultima la sua incredibile plausibilità.»
USA Today

«Un debutto impressionante, geniale… i dettagli tecnici sono esatti, la storia ricca di suspense e il ritmo inesorabile.»
Entertainment Weekly


Prossimamente da questo libro il film diretto da Ridley Scott con Matt Damon: "The Martian".

Nel film, che sarà prodotto da Simon Kinberg, Aditya Soodb e dallo stesso Scott, l'attore Sean Bean interpreterà un direttore di volo della Nasa, e accanto a lui troveremo Matt Damon, Jeff Daniels, Kate Mara, Michael Pena, Kristen Wiig e Jessica Chastain
damon

Nel romanzo di Weir, Mark Watney è uno dei primi astronauti a mettere piede sul suolo di Marte, ma viene travolto da un’improvvisa tempesta di sabbia, che per poco non lo uccide, e il suo equipaggio, credendolo morto, è tornato sulla Terra, abbandonandolo lì. Ora si trova quindi completamente solo su Marte, non può mandare un segnale alla base e le provviste, comunque, non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Mark, però, non si scoraggia e cerca di fare il possibile per sopravvivere, ma dovrà affrontare sfide sempre più grandi…

Libri&Titoli



Buongiorno e buon lunedì!
I titoli di oggi sono molto fantasy e fanno sognare un po' ad occhi aperti, riportandoci alle favole dell'infanzia!


Il segreto delle fate delle nuvole 
di Tea Stilton 



La magica notte delle stelle danzanti 
di Geronimo Stilton


sabato 25 ottobre 2014

DIETRO LE PAGINE DI 'DOPO' di Koethi Zan




E' presente nella mia modesta libreria e attende che io lo legga.
Cosa che accadrà. Assolutamente,
Quando non lo so, ma accadrà.
Ti leggerò.... Dopo.


DOPO
di Koethi Zan


Ed. Longanesi
Trad. A.Biavasco,
V. Guani
368 pp
14.90 euro
USCITA 2 GENNAIO
2014
Trama

Dopo la liberazione doveva essere tutto finito.
Ma non è stato così. 
Sono passati dieci anni da quando Sarah è fuggita da quello scantinato, il teatro delle torture fisiche e psicologiche che Jack Derber le ha inferto per oltre mille giorni. 
Ma per Sarah non esiste ancora un «dopo»: vittima delle proprie fobie, vive rinchiusa nel suo appartamento di Manhattan. 
Fino a quando l’FBI non la informa che Jack Derber, accusato e imprigionato per rapimento, sta per essere rilasciato. 
Sarah non può consentirlo, perché lei sa.
Sa che Derber non è soltanto un rapitore. È un assassino. 
Lo sa perché lei non era da sola, in quello scantinato. 
Con lei c’erano altre due ragazze, Christine e Tracy, e per i primi mesi di reclusione ce n’era stata anche una terza: Jennifer, la sua migliore amica. E Sarah sa, con certezza, che Jennifer è morta per mano di Derber.
C’è una sola speranza, per tenere Derber in prigione: ritrovare il corpo di Jennifer. 
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,
Per questo, Sarah deve trovare la forza di riallacciare i contatti con le altre sopravvissute, nonostante l’odio che loro provano per lei e nonostante i segreti che le dividono. Perché quel capitolo della loro vita non si è mai veramente chiuso. 
Perché quello che succede dopo è ancora più terribile.




Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


L'Autrice spiega a cosa si è ispirata per il suo libro: ai fatti di cronaca degli ultimi anni, in particolare ai casi di Natascha Kampusch (sul blog c'è la recensione al racconto in prima persona che questa ragazza fa del proprio sequestro), Elizabeth Fritzl, Sabine Dardenne e Jaycee Lee Dugard, costruendo quindi una storia che ricordasse quella delle tre ragazze segregate per dieci anni a Cleveland: donne che hanno subito atrocità e umiliazioni ma che hanno dimostrato una forza incredibile nel superare un trauma simile.

Al loro confronto, dice la scrittrice "i miei problemi impallidiscono. Volevo creare un personaggio del genere: una donna tanto forte di fronte a un orrore inconcepibile e che, contemporaneamente, ha bisogno di confrontarsi con il suo passato per capirlo. Ho voluto scrivere questo libro perchè fosse sia un thriller emozionante e sia un libro nel quale vengono recuperati i ricordi relativi al trauma, necessari per queste donne per poter sopravvivere a una tale tragedia.".

La violenza contro le donne è un tema delicato e l'Autrice dice di aver cercato di non scrivere una mera descrizione delle torture, anche perchè l'immaginazione del lettore è in grado di "completare" lì dove ci sono solo degli "spunti", ma di mettere lo stesso lettore in condizione di entrare in empatia con donne che hanno vissuto esperienze del genere.

Recensione: 'IL CAVALLO DI RITORNO. La prima indagine del commissario Peppenella' di Peppe Lanzetta



Cominciamo questo sabato con una recensione!

IL CAVALLO DI RITORNO.
La prima indagine del commissario Peppenella 
di Peppe Lanzetta


Ed. CentoAutori
Collana L'Arcobaleno
Formato 13x20
Pagine 204
Prezzo €12.50
Il commissario di Polizia Ugo Peppenella è di Greci (Avellino) ma vive e lavora a Napoli.
E fare il commissario a Napoli non è proprio una passeggiata!
Il nostro uomo, infatti, avrà il suo bel grattacapo perchè la bella e vivace città campana sarà tormentata da una serie di omicidi, alcuni dei quali sembrano essere accomunati da caratteristiche simili, facendo quindi pensare che si tratti di un serial killer.
Questo omicida seriale, come segno distintivo, lascia dodici coltellate sul corpo delle vittime, anche in "zone" del corpo molto intime, quasi a sfregio, come se fosse (passatemi il termine gergale) "uno sfottò".

Chi è? Perché uccide? Le dodici coltellate hanno un significato preciso e vogliono forse lanciare un messaggio? 

La caccia all'assassino non è l'unica preoccupazione di Peppenella, attorniato dai due suoi "agenti di fiducia", Caputo e Martusciello. che gli servono più a mo' di valvola di sfogo che per aiutarlo nelle indagini, essendo i due abbastanza semplici e un tantino apatici.
A infestare Napoli ci sono anche una serie di furti, oltre a drammi personali dei vari personaggi che ruotano intorno alla vicenda principale.

Il fulcro di tutto sembra essere la famosa pratica delinquenziale chiamata "cavallo di ritorno".
In cosa consiste?
I malavitosi rubano un oggetto - ritenuto prezioso, importante, per il proprietario - e chiedono a quest'ultimo il pagamento del "riscatto", per poterlo riavere indietro.
E se di solito si tratta di una macchina, a complicare le cose e a gettare ancora più caos in città, è il furto di salme di cadaveri, di statue e altri oggetti di valore artistico e culturale...

Due sono le bande più note in città, in tal senso; una è capeggiata da don Salvatore, che ha ai suoi ordini 87 ragazzini (per lo più minorenni), tutti chiamati Diego (seguito da un numero per distinguerli), e un'altra con a capo Tommasone, e i due cercano anche di mettersi in società per portare avanti questo illegale giro d'affari...

Il ritratto della Napoli dei nostri giorni non è molto rassicurante e lusinghiero: ne viene fuori, infatti, una città dominata da questa criminalità organizzata, che trova i suoi piccoli alleati nella gente comune (che collabora, un po' per paura, un po' sperando di guadagnarci qualcosa...); una città che vede le istituzioni rassegnate, indifferenti di fronte a tutto quello che accade per le strade; una città che soffre e langue nelle mani di ricatti, furti, omicidi feroci, ragazzini lasciati a loro stessi che, per sopravvivere, accettano di "lavorare" per il delinquente potente di turno, che pure considera i suoi "piccoli sicari" quasi come dei figli.

Davanti a questa situazione impietosa, l'obeso Peppenella, appassionato della Vecchia Signora (guai a parlarne male), che si nutre solo di birra, kebab e sigarette, cerca di fare giustizia, quanto meno cercando il serial killer, che pare agire indisturbato e prendendosi gioco della polizia.

Peppenella è un uomo intelligente ma a fregarlo è la sua situazione privata: vedovo, vive con la figlia ormai adulta, Costantina, con la quale però non va assolutamente d'accordo.
I due non fanno altro che insultarsi a vicenda, dicendosene di cotte e di crude, rinfacciandosi indifferenze e cattiverie, col risultato che entrambi si ritrovano chiusi nella propria solitudine e nella propria vita fuori dalle mura domestiche, che ad entrambi stanno troppo strette.
Costantina è la croce del commissario, che verso di lei, ormai, sente di avere solo l'obbligo di darle soldi.. 
Ma che ci farà con tutti questi soldi? Con chi se ne va, cosa fa, chi frequenta?

Non c'è serenità per Peppenella che, davanti alla difficoltà di trovare l'assassino e di instaurare un dialogo civile con la figlia, un po' "sballata" e fissata per il sesso,  non può far altro che buttarsi a capofitto nel cibo e nella birra, con la speranza che qualche delinquente pentito gli fornisca, chissà..., per sua fortuna, qualche indizio per risolvere gli omicidi....

Non siamo in presenza di un vero e proprio giallo, nonostante ci siano furti, morti, indizi ecc..., ma più che altro è il quadro disincantato di una realtà alla deriva, dipinta nei suoi colori sì più veraci e vivaci, ma anche più neri, più tristi (c'è anche, ad es., il riferimento al grave problema dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi), col risultato che la città partenopea ci appare abbastanza degradata e al lettore non verrebbe mai voglia neanche di passarci di volata, per paura di restar vittima di qualche atto criminale.

Siamo di fronte a situazioni grottesche, quasi da "sceneggiata napoletana", che a volte fanno sorridere per il tono umoristico - frutto dei dialoghi simpatici tra l'arguto e nervoso commissario e gli agenti sempliciotti e un po' ignorantelli, dell'uso del dialetto napoletano, che desta sempre una certa simpatia e che dà quel tocco di "genuinità" e veracità a tutto - e a volte risultano drammatiche, forse in modo esagerato e senza riuscire a commuovere o a smuovere l'animo del lettore, soprattutto perchè, come dicevo, ne viene fuori una Napoli "brutta", fatta di razzie, gente che ammazza anche per nulla, adolescenti deviati che si danno al sesso sfrenato..., insomma una realtà descritta in tutti i suoi colori e sfumature, ma senza lasciare spazio a qualcosa di buono.
Lo stesso finale, del resto, non ci rassicura, ma resta sui toni drammatici, rassegnati, rischiando di non soddisfare il lettore ma di lasciargli soltanto l'amaro in bocca.

L'ho trovata comunque una lettura sufficientemente piacevole (per quanto non gradisca mai l'eccesso di parolacce e trivialità assortite), soprattutto per la vivacità che l'Autore dà alle vicende, attraverso i dialoghi, il linguaggio e i modi di fare/pensare tipici di certe realtà del Sud Italia, anche se un po' la bella Napoli assume troppo spesso i caratteri di un inferno, di una realtà cruda e a tratti surreale, dalla quale non c'è via di scampo (?!?).

Si legge con molta scorrevolezza, quindi mi sento di consigliarlo.


venerdì 24 ottobre 2014

LeggendOrientale: 'La somma delle nostre follie' Shih-Li Kow



«Un libro pungente e molto efficace, che trasforma critica sociale e politica in immagini e battute divertenti e che stempera con l’ironia situazioni potenzialmente drammatiche» The Malay Mail

La somma delle nostre follie
Shih-Li Kow

Ed. Metropoli d'Asia
300 pp
14.50 euro
2014
«Dopo quella vicenda, la situazione era confusa. Beevi mi riportò che le persone si riferivano a ciò che era successo dicendo “il giorno in cui Auyong ha perso il controllo”. Lo ritenevo ingiusto; potevano definirlo il giorno in cui i ladyboy avevano reagito. Non ne ero orgoglioso. Ero estremamente imbarazzato, non perché ero entrato nella scuola come una furia, ma perché mi consideravano una persona che perdeva il controllo. Avevo sempre pensato che perdere il controllo fosse una prerogativa culturale dei malesi. Io non ne avevo motivo e non avrei dovuto avere il fegato di prendere una lunga arma, rivendicare una perdita di autocontrollo e correre in giro come un pazzo furioso. Quando un americano faceva una strage, era mentalmente disturbato e c’era sempre una storia dietro la nascita del mostro. Il killer era demente, aveva subito abusi, era stato ostracizzato oppure traumatizzato dalla guerra o da qualcosa del genere. Qui, se qualcuno prendeva in mano un machete, o una spada da samurai come in un caso di cui avevo letto di recente, venivano chiamati in causa spiriti e cortocircuiti religiosi. Un anziano professionista come me, istruito e civilizzato, per giunta cinese, non aveva simili ragioni».

Trama

A Lubok Sayong, cittadina immaginaria della penisola del Perak, in Malesia, situata in un avvallamento tra fiume e montagna e soggetta a frequenti inondazioni, s’intrecciano le vicende di Auyong, un ex direttore di supermercato che si trasferisce da Kuala Lumpur per dirigere una fabbrica di litchi in scatola, e di Mami Beevi, un’anziana lunatica e stravagante che, in seguito a una grave alluvione, si stabilisce nella grande casa di famiglia e la trasforma in struttura turistica. 
Alle loro storie si affiancano quelle di altri personaggi della cittadina: Ismet, l’artigiano vasaio; Sevaraja, il vicecommissario di polizia; Miss Boonsidik, simpaticissimo transessuale. 
Ma soprattutto, a un certo punto entra nelle loro vite Mary Anne, una ragazzina sopravvissuta all’incidente costato la vita alla sorellastra di Beevi e al marito, i quali la stavano portando a casa dopo averla inspiegabilmente adottata alla Casa per Fanciulle St. Mary, un orfanotrofio diretto da una religiosa truccata e vestita in modo appariscente, Suor Tan. 
Da quel momento le voci di Auyong e di Mary Anne si alternano nel narrare le loro storie e quelle di Lubok Sayong tra leggende ancestrali, fatti di cronaca, turisti in cerca di emozioni e ONG inutili e fastidiose, pesci assassini ed eventi paranormali. 

Con un scrittura fresca e coinvolgente, l’autrice ci regala uno sguardo giovane su Kuala Lumpur, centro economico, sociale e finanziario di tutta la Malesia e confluenza di tantissime culture.

«Leggere questo romanzo è come star seduti comodamente in una stanza ad ascoltare gustosissimi pettegolezzi» The Sun Daily

L'autrice.
Shih-Li Kow è nata a Kuala Lumpur nel 1968. È considerata uno dei nuovi talenti della letteratura malese. La sua raccolta di racconti Ripples and Other Stories (2008) è stata candidata a prestigiosi premi: il Commonwealth Writers’ Prize (nella categoria “Opera prima”) e il Frank O’ Connor Short Story Award. Attualmente vive a Kuala Lumpur. La somma delle nostre follie è il suo romanzo d’esordio.

NOVITA' NEWTON COMPTON (23 ottobre)



Diamo un'occhiata alle ultimissime uscite firmate Newton Compton!
Vi ricordo anzitutto che da ieri in libreria c'è (io l'ho prenotato!) il terzo volume della serie mistery/Y.A. ambientata nella Cimmeria Academy: "Night School. Il segreto dell'alba".


AVVICINATI
di Kim Karr


978-88-541-6894-7
Trad. M.L. Martini
352 pp
9.90 euro
ESTRATTO DA LEGGERE
Serie CONNECTED:

1. Connected (Avvicnati)
2. Torn
2.5 Dazed
3. Mended
3.5 Blurred
4. Frayed
5. Flawed
6. Perfected

Trama

Nel mondo di Dahlia, che vive a Londra, non esistono più felicità e lieto fine. 
La sua anima è stata completamente distrutta da una tragedia. 
Ma quando la rock star River Wilde torna nella sua vita, il loro rapporto diventa subito strettissimo, al di là di qualsiasi previsione. Più tempo trascorrono insieme, più intensa ed erotica si fa la loro relazione: Dahlia è convinta di aver finalmente trovato l’anima gemella. 
Ma i fantasmi del passato riemergono e Dahlia comincia a sentirsi in colpa e confusa. 
River ce la mette tutta per farla sentire meglio, ma se ciò che è stato rifiuta di rimanere sepolto, come sarà possibile per loro pensare a un futuro?


Un libro dal mio passato: 'ALICE I GIORNI DELLA DROGA'


Non so su di voi, ma su me i brani d'antologia studiati alle Scuole Medie hanno avuto un impatto importantissimo nell'alimentare l'amore per la lettura.
Ecco, uno dei libri che, sin da ragazzina, mi ero ripromessa di leggere (perchè v'era un brano su Antologia che mi aveva molto colpito) era "Alice i giorni della droga" (Go ask Alice).
Alice: i giorni della droga
su Feltrinelli

Alice (nome fittizio scelto dagli editori...) comincia a scrivere un diario e con uno stile sensibile e dettagliato, registra i suoi pensieri e le preoccupazioni circa la scuola, la dieta, la sessualità, l'accettazione sociale e la difficoltà di comunicazione coi suoi genitori.
Inizialmente è una ragazza tranquilla e i suoi problemi più "grandi" riguardano soprattutto il peso e un ragazzo che le piace da quando era piccola.

Successivamente suo padre, un professore universitario, accetta una cattedra in un’altra università che si trova in un’altra città, così tutta la famiglia si trasferisce in una nuova casa. 
La protagonista inizia così a frequentare una nuova scuola dove inizialmente si sente emarginata, ma fortunatamente trova un’amica di nome Beth. 
Arrivata l’estate, la ragazzina torna nella sua città natale andando in vacanza dai nonni e qui rincontra una vecchia compagna di scuola, Jill, la quale l’invita ad una festa.
La protagonista è molto contenta dell’invito perché Jill era una ragazza molto popolare nella sua vecchia scuola. A questa festa però la ragazza proverà, involontariamente e per la prima volta, l’LSD, che le verrà sciolto in una bibita durante un gioco in cui anche altri ragazzi prenderanno l’acido. La festa risulterà molto divertente e per la scrittrice sarà un “viaggio” piacevole.

Questo è solo l'inizio di tutta una serie di esperienze negative "al limite" che la ragazza vivrà e che la vedranno distruggersi a causa delle droghe cui si accosterà, tentando spesse volte di disintossicarsi e di "tornare a casa", provando così a riprendersi la propria vita.

Ce la farà Alice ad uscire dal brutto giro in cui è caduta, a causa delle cattive compagnie e di una certa dose di spericolatezza ed incoscienza?

La storia di Alice non può non infondere una gran tristezza e pietà, perchè sono davvero tanti i ragazzini che per gioco iniziano a fare l'esperienza della droga... trovandosi in un giro molto, troppo più grande di loro, dal quale uscire è davvero un'impresa difficilissima!!!

E' un libro-documento che, un po' per stile e di certo per tematica, ricorda "Noi, ragazzi dello zoo di Berlino", anche se circa "Alice" purtroppo non possiamo esser certi che si tratti di una persona vera, realmente esistita...

Vi basterà fare qualche ricerca in Internet per rendervene conto.
In teoria, il diario è una raccolta delle confessioni che un'adolescente anonima ha scritto in due suoi diari, poi riportati da una certa Beatrice Sparks, terapista mormone, che ha sempre dichiarato (ma mai suffragando le proprie dichiarazioni con delle prove) che Alice è realmente esistita e lei l'ha conosciuta...

Ma varie caratteristiche proprie della narrazione, del linguaggio, del personaggio stesso di Alice hanno fatto pensare a molti, col tempo, che si tratti in realtà di un libro scritto con il "semplice" intento di scoraggiare i giovanissimi ad avvicinarsi al mondo della droga.

Un falso, quindi? Una finzione con finalità educative?
Ma allora perchè non scrivere un manuale pedagogico?

La risposta forse non la sapremo mai, certo è che Alice col suo diario è stata l'artefice della mia decisione, illo tempore, di scrivere un diario personale, quindi una parte di me le sarà sempre "affezionata".

Questo libro l'ho letto molto tempo fa quindi questo post non si presenta come una recensione, ma come un modo per condividere il presente libro con voi lettori, chiedendovi se anche voi l'avete letto e cosa ne pensate.

giovedì 23 ottobre 2014

Recensione 'IL CACCIATORE DEL BUIO' di Donato Carrisi



Ed eccoci a parlare di un romanzo terminato proprio stamattina!!

IL CACCIATORE DEL BUIO
di Donato Carrisi


in lettura
Ed. Longanesi
18.60 euro
450 pp
SETTEMBRE
2014
Non esistono indizi, ma segni. 
Non esistono crimini, solo anomalie. 
E ogni morte è l’inizio di un racconto.

Marcus è un uomo che ha perduto la propria identità, il proprio passato, la propria storia personale.

Ricoverato in un ospedale, a Praga, senza più alcun ricordo di sè e del proprio passato, riceve l'inaspettata visita di uno sconosciuto: un prete, di nome Clemente e che gli offre una via d'uscita, anzi due.
Quella che Marcus sceglierà farà di lui un penitenziere, un prete che ha la capacità di scoprire le anomalie nelle trame ordite dal Male e di comprendere le complesse dinamiche che stanno alla base degli omicidi più oscuri ed efferati.

"il male è quell'anomalia davanti agli occhi di tutti ma che nessuno riesce a vedere".

Marcus vive a Roma e conduce la propria vita come un uomo invisibile, chiamato a mettere a frutto tutta la propria intelligenza e gli insegnamenti impartitigli da un riservato ma fedele Clemente, per entrare nella mente degli assassini e portarli alla luce; e questo sempre restando nel buio, lontano da occhi indiscreti, ricordando che la sua missione non gli consente di avere una famiglia, un amore, una vita come le altre persone.
La sua strada però, a un certo punto, si incrocia con quella di una poliziotta, giovane vedova: Sandra Vega, che lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica.
Lei è, infatti, una fotorilevatrice della polizia e il suo compito è fotografare il nulla, per renderlo visibile. 

Cosa farà avvicinare il penitenziere alla poliziotta?

Roma, la città eterna, così affascinante e caotica, quanto misteriosa e piena di leggende, è infestata dalla presenza di un serial killer, di un mostro che uccide e tortura senza pietà e che sembra prediligere le coppiette che si isolano nei parchi per condividere momenti di intimità.
Omicidi a sfondo sessuale, quindi, ma la spiegazione degli stessi non è così "semplice" ed immediata come potrebbe sembrare a primo impatto.

Chi è quest'assassino e, più di tutto, come fare per acciuffarlo?

Sandra e Marcus, seppur partendo da finalità e compiti diversi, si ritrovano ad indagare su questo caso complicato, che vedrà coinvolta davvero molta gente e che si complicherà via via sempre più, svelando di volta in volta scenari e legami inimmaginabili.

Marcus ha la grande qualità di sapersi mettere nei panni dell'assassino, di provare a ragionare con la sua testa, guardando le cose dal suo punto di vista, proprio perchè è un cacciatore del buio...
"Non si trattava di una professione, era la sua natura. Il male non era semplicemente un comportamento da cui scaturivano effetti e sensazioni negative..."

Ma per comprendere cosa può portare un essere umano a nutrire in sè tanto odio - riversato con ferocia su degli innocenti -, è necessario capire in che modo ama.

Marcus dovrà scendere negli abissi profondi di una mente folle eppure intelligente, che uccide secondo un "progetto", un disegno che solo lui conosce ma che, in realtà, sta svelando, narrandolo a modo suo, aspettando che qualcuno riesca a comprenderlo.

E' un disegno omicida che affonda le proprie radici in qualcosa di grande, di "antico", che si perde nel tempo, facendo riaffiorare vecchi significati, vecchie storie e antichi simboli, che invano si cerca di dimenticare, perchè legati al Male, alla sfera esoterica, a tutti quegli aspetti malefici del "sovrannaturale" che spaventano e affascinano allo stesso tempo.

Ma è forse possibile parlare del Bene senza far riferimento al Male, e viceversa?
Male e Bene  non sono n fondo due facce di un'unica medaglia?

Il Male è una dimensione, dice padre Clemente al suo "allievo" Marcus, che 

"riusciva a scorgerla, vedendo ciò che gli altri non potevano vedere".

Egli dovrà guardare in faccia questo male per poterlo scovare, andando indietro negli anni e cercando il momento e il luogo esatti in cui cui ha preso il via la follia omicida del serial killer.

Attraverso una serie di indizi, che verranno fuori nei modi più improvvisi ed improbabili, che mostreranno come "nulla è come sembra", che riveleranno come ci sia, dietro l'assassino, qualcuno che lo sostiene, lo protegge, e che anche lì dove si pensa ci sia solo il Bene, in realtà possa annidarsi il seme del Male, Marcus e Sandra correranno non pochi pericoli per cercare di giungere, per strade differenti ma connesse, alla stessa conclusione: dare un'identità, una storia... al mostro di Roma e cercare di fermarlo.

Carrisi ha tirato fuori (di nuovo!) dal suo "cilindro di scrittore e conoscitore degli oscuri meccanismi della mente umana" una storia brillante, originale come sempre, ricca di sorprese, di sviluppi ed intrecci imprevedibili che si incastrano alla perfezione , tenendo il lettore sempre col fiato sospeso, con l'avida curiosità di andare oltre, di capire anche lui quali trame complesse e perverse si celino dietro certi inquietanti personaggi, la cui psicologia è tanto oscura quanto accattivante.

"Il cacciatore del buio" ci conduce tra le strade di una Roma buia,  "sotterranea", fatta di oscuri tribunali che giudicano peccati gravi e tenuti nascosti, di confraternite ed archivi sorti tanto tempo fa, di ricatti, di peccatori più o meno pentiti, di omicidi (ci sono dei riferimenti a casi reali, di cronaca, in qualche caso anche menzionati esplicitamente), di simbologie arcane e inquietanti, di celebri fiabe per bambini dai risvolti non proprio innocenti, di disturbi della personalità che si spiegano con i traumi dell'infanzia e di tanto altro, per cui il mio invito è quello di lasciarvi rapire dal questo bellissimo romanzo, che comincerete e non lascerete fino a quando non sarete giunti all'ultima pagina.

Solo giunti alla fine, vi dichiarerete soddisfatti o, come me, vi ritroverete a pensare e a chiedere: "A quando il prossimo, Donà?".

Imperdibile ^_^

Libri&citazioni ("I passi dell'amore")



Un breve passaggio da un romanzo di Sparks, da cui è stato tratto il noto e omonimo film.

Spesso ripercorro mentalmente quell'anno, lo riporto in vita e mi rendo conto di provare immancabilmente uno strano sentimento, fatto di dolore e di gioia. 
In certi momenti vorrei tornare indietro nel tempo per spazzare via tutta la tristezza, ma ho la sensazione che, se lo facessi, se ne andrebbe anche la gioia. 
Così prendo i ricordi come vengono, accettandoli in toto, lasciando che mi guidino tutte le volte che si affacciano alla memoria.

Nicholas Sparks dal libro "I passi dell'amore" 

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-111229?f=w:1911>
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