lunedì 3 novembre 2014

Recensione. 'UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE. ' (Aleramo-Campana)



Questo week end ho letto il terzo dei primi tre libri della collana Lettere d'amore:


UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE. Lettere 1916-1918
di Sibilla Aleramo, Dino Campana


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Sinossi

Un amore tormentato, quello tra il poeta Dino Campana e la scrittrice Sibilla Aleramo (pseudonimo di Rina Faccio), autrice di "Una donna".
Lui, un uomo difficile, dall'animo inquieto, dalla mente turbata per la presenza di problemi di natura psicologica, che influiranno tantissimo non solo sulla sua vita ma anche su quella della donna amata e sul suo legame con lei.

Dino Campana, da lei amato prima nelle pagine dei ''Canti Orfici'' e poi nella realtà degli incontri, è una personalità complessa e riesce a far leva sul senso di devozione e sulla passione amorosa della propria amante, così da impietosirla, ricattarla, giocare con la sua gelosia e tentare disperatamente (ed egoisticamente?) di tenerla stretta a sè. 

E la nostra scrittrice - che pure nelle proprie vicende esistenziali ha mostrato un carattere ed una personalità forti, decisi (tanto da separarsi col marito e da abbandonarlo, lasciando con lui anche il figlio), un'anticonformista, una donna coraggiosa che rivendica i diritti delle donne - non di rado cede davanti all'amore forte e totale per quet'uomo, struggendosi per lui..

"Sei tu che mi squassi così?Che cosa m'hai messo nelle vene?Oh ti voglio, non ti lascerò ad altri, non sarò d'altri, per la mia vita ti voglio e per la mia morte. Dimmi che mi manca così il respiro perchè mi chiami...perchè mi vuoi"
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Ma l'amore, per quanto forte e sincero, a volte può non bastare a guarire una mente già rivolta alla follia, così lei sfugge, volgendo il proprio tormento e la propria inquietudine in letteratura, facendo della scrittura delle lettere e dei suoi romanzi una barriera tra sé e questo sentimento troppo forte e totalizzante, che la divora. 

E Dino?
Lui la manda via, poi la insegue, sa come ritrovarla, chiede perdono come può..., mette in mezzo gli amici come complici del suo pentimento, ma è troppo tardi, anche perché su di lui incombe l'ombra scura del manicomio.

Sibilla, che conosce Dino nel 1916, decide di stargli vicino e di amarlo forse pur conoscendo la nevrastenia di lui, i suoi squilibri, la sua frenesia nel viaggiare (che non riuscivano ad allontanarlo dalle sue allucinazioni e dai suoi fantasmi, ma hanno di certo dato forma alla sua cultura alla sua poesia), il suo modo di essere "particolare", che lo rende poco amabile e anche poco gradito tra i letterati del tempo (salvo qualche eccezione).
Dalle lettere traspare questo rapporto profondo - fatto di tenerezze e parole d'amore, come anche di rimproveri e amarezza, di "scambi culturali" - che però è destinato ad inabissarsi, lasciando Campana nella propria solitudine...

"mi lasci..., Non ho più lagrime. Perchè togliermi anche l'illusione che una volta tu mi abbia amato è l'ultimo male che mi puoi fare." 

e tristemente consapevole dei propri errori e dei limiti che caratterizzano questo loro "viaggio chiamato amore".

AL CINEMA: 'UNA FOLLE PASSIONE' di Ron Rash



In questi giorni al cinema possiamo vedere un film tratto da un romanzo pubblicato da Salani:

UNA FOLLE PASSIONE
di Ron Rash


Ed. Salani
Trad. V. Daniele
16.80 euro
OTTOBRE 2014

"Un romanzo travolgente, necessario e pericoloso. Rash è andato oltre qualunque altra storia gotica e ha realizzato un ritratto ricco e affascinante, nella tradizione di Gabriel García Márquez."

The Huffington Post 


Trama

Stati Uniti, 1929: George e Serena Pemberton, appena sposati, viaggiano da Boston alle montagne del North Carolina. 
Il loro è un sogno più che ambizioso: creare un’impresa destinata a diventare un impero, disboscando le montagne e lavorando il legname. 
Una nuova vita e una sfida che fin dall’inizio si rivela carica di difficoltà e imprevisti, ma i Pemberton eliminano chiunque possa intralciare la loro avanzata. 
Anno dopo anno l’impero cresce, mentre i boschi si diradano e la terra sfiorisce. 
2815590
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E poco alla volta anche il patto che lega i Pemberton – un patto d’amore, di ambizione, di conquista – comincia a sfaldarsi, spingendo George e Serena verso una sconvolgente resa dei conti.
Una protagonista dalla personalità dominante, un marito disposto a tutto pur di essere alla sua altezza: una coppia implacabile, descritta con stile magistrale, motore di un’azione dal ritmo impeccabile, al centro del film omonimo. Una passione esclusiva, una forza che non conosce limiti. 

Un romanzo di culto in America, inesorabile come una tempesta. 
Un classico moderno che sa incantare.



Da questo romanzo è stato tratto il film con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper.

Un amore talmente forte da trasformarsi in follia, 
un sentimento che diventa un’ossessione 
in grado di raggiungere i meandri più bui dell’animo umano. 



Dati film:

DATA USCITA: 30 ottobre 2014
GENERE: Drammatico, Sentimentale
ANNO: 2014
REGIA: Susanne Bier
SCENEGGIATURA: Christopher Kyle
ATTORI: Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Rhys Ifans, Toby Jones, Sean Harris, David Dencik, Kim Bodnia, Blake Ritson, Sam Reid, Ned Dennehy, Ana Ularu.

Inizialmente per il ruolo di protagonista era stata scelta Angelina Jolie.

Le riprese si sono svolte in Repubblica Ceca dal 26 marzo 2012 fino al maggio dello stesso anno.

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domenica 2 novembre 2014

Leggere per cantare: I get along without you very well



Per augurarvi una buonissima domenica, ho pensato di dedicarvi una canzone.
Lo spunto mi è giunto dalla lettura di "Non c'è niente che non va, almeno credo".

I get along without you very well
 (Me la cavo benissimo senza di te)

Faccio volentieri a meno di te, di certo lo faccio; 
Tranne quando la pioggia cade dolcemente
e gocciola dalle foglie, 
allora ricordo il brivido di sentirmi 
protetto tra le tue braccia, 
di certo lo ricordo. 

Ma faccio volentieri a meno di te. 

Ti ho dimenticato, proprio come dovevo fare, 
di certo ti ho dimenticata; 
a meno che non ascolti il tuo nome, 
o qualcuno che ride, che è lo stesso. 

Ma ti ho dimenticato proprio come dovevo. 

Faccio volentieri a meno di te, di certo lo faccio; 
Eccetto forse in primavera...
ma non dovrei mai pensare alla primavera, 
Perché sicuramente mi spezzerebbe il cuore in due


 

sabato 1 novembre 2014

Anteprima 'MENO CINQUE ALLA FELICITA'' di Virginia Bramati



E con vive a vibrante soddisfaFFione (direbbe il nostro Presidente della Repubblica Giorgio...!) che vi preannuncio l'uscita del secondo romanzo di un'Autrice già nota ed apprezzata qui tra i miei "chicchi"....: Virginia Bramati, della quale ho letto (praticamente per due volte!! e con molto piacere, devo dire!) e recensito TUTTA COLPA DELLA NEVE (E ANCHE UN PO' DI NEW YORK!).

MENO CINQUE ALLA FELICITA'
di Virginia Bramati


Ed. Mondadori
224 pp
10 euro
USCITA 11 NOVEMBRE
2014
Trama

Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. 
Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. 
Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. 
Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! 
Allucinazioni? Non si direbbe. 
Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! 
Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. 
La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... ma hanno anche permesso a Nuccia, l'adorata nipotina, di dar loro un nome e giocarci tutto il tempo fino a considerarle le sue migliori amiche. 
Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante. 
Costanza è decisa a riprendersi la stanza mandando via l'uomo misterioso con l'aiuto di Max Bauser, fidanzato dell'amica Annalisa detta Sassi, e si rimbocca le maniche per riuscire a far tutto... 
Ma molte sorprese ancora l'attendono nei cinque giorni che la separano dal Natale. 
E intanto, la neve comincia a cadere...
L'autrice.
Virginia Bramati vive e lavora a Milano. E assomiglia molto, per tenacia e simpatia, alla protagonista del suo primo romanzo, Tutta colpa della neve! (e anche un po? di New York). Il libro, nato come successo del passaparola in Rete, nella versione cartacea riveduta e corretta è stato un bestseller nel 2014.

LA STORIA VERA DI UN FEROCE SERIAL KILLER: 'VIALE DEI GIGANTI' (MARC DUGAIN)



Il libro di questo sabato è un libro dal tema forte: un viaggio folgorante nella mente di un assassino e lungo le strade dell’America degli anni ’70.

Io non l'ho letto, e vi confesso che non son sicura che avrei la forza di leggerlo...

Voi, l'avete letto?

VIALE DEI GIGANTI
di Marc Dugain

Viale dei giganti
ISBN Edizioni
320 pp
22.50 euro
2013
Sinossi

Adolescente tormentato dall’angoscia, dotato di un corpo smisurato che non sa come abitare e del quoziente intellettivo di un genio, Al Kenner ha solo quindici anni quando uccide i nonni paterni a colpi di fucile. 
È il 22 novembre del 1963, il giorno dell’assassinio
di John Kennedy e, per una grottesca coincidenza, anche quello che cambierà per sempre la vita del protagonista. Internato in un ospedale psichiatrico, Al ingaggia un combattimento disperato e solitario contro il male che lo pervade, contro un passato segnato dai soprusi della madre e dall’adorazione incondizionata per un padre remissivo.
Cinque anni più tardi i suoi psichiatri lo dichiarano innocuo, restituendolo apparentemente guarito alla società. 
Ma l’illusione di poter condurre una vita normale cede presto il posto ai cattivi pensieri, e alla tentazione di trasformarli in realtà. 

Ispirandosi alla vita reale del serial killer Edmund Kemper – tuttora detenuto nel carcere di Vacaville per aver massacrato mezza dozzina di giovani autostoppiste – Dugain ci racconta con prosa implacabile il percorso interiore di un assassino fuori del comune. 
Ma Viale dei Giganti è anche una grandiosa storia on the road; un lucido affresco della società americana degli anni settanta, scossa dal movimento hippy e dalla controcultura, vista con l’occhio intransigente di un personaggio mostruoso e al tempo stesso profondamente umano.

LEGGI LE PRIME PAGINE QUI


L'autore.
Marc Dugain è nato nel 1957 in Senegal, e all’età di sette anni si è trasferito in Francia con la famiglia. Dopo la laurea in Scienze politiche e un periodo a capo di una compagnia di aviazione, a 35 anni ha pubblicato il suo primo libro, La stanza degli uffi ciali. È autore di altri sei romanzi tradotti in tutto il mondo, tra cui La maledizione di J. Edgar, Un’esecuzione ordinaria e L’insonnia delle stelle. Dal 2001 vive in Marocco.


Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".


Beh, Dugain s'è ispirato ad un personaggio davvero ... inquietante (per usare un eufemismo)....
AVVERTENZA: HO SELEZIONATO DI NERO LE PARTI "MACABRE" PER NON URTARE LA SENSIBILITA' DEI LETTORI PIU' SUGGESTIONABILI...!! NON LEGGETELE, SE NON VE LA SENTITE! 


“Mi chiamano Ed Kemper e la mia vita è qui dentro, recluso e precluso alla libertà esterna. Le pareti della mia cella mentale sono sporche e opprimenti, l'umidità e le menzogne le hanno ormai segnate in maniera indelebile. Ma la libertà è all'esterno e il solo fatto di immaginarla mi da qualche stimolo per percorrere inesorabile la routine della quotidianità.”

Queste sono parole di uno del serial killer più terribili d'America.

Chi è Edmund Kemper?

Edmund Kemper III nasce in California  nel 1948.
Madre autoritaria e alcolizzata, padre assente nel contesto familiare e senza nessuna autorità. 
Il piccolo Ed deve da subito far fronte a conflitti con la madre, che manifestava una malcelata preferenza per le figlie piccole, con le quali il ragazzino litigava di frequente, per poi buscarsi delle punizioni (giù nel seminterrato al buio e al freddo).

La sua altezza gli creerà non solo qualche disagio con i coetanei (che lo isolano) ma con la madre stessa, che lo teme, tanto da costringerlo a star chiuso nell'ormai noto seminterrato.
I continui maltrattamenti psicologici da parte della mamma fanno nascere in lui sentimenti di odio verso di lei, tanto da recarsi in camera sua di notte, con tanto di coltello, fantasticando di ucciderla...

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Il matrimonio dei genitori finisce e sua madre si risposa altre due volte, cosa che porterà Ed ad odiarla ancora di più.
E' nel periodo tra i 10 e i 14 anni che la mente del ragazzo comincerà ad essere tormentata da incubi e sogni ad occhi aperti, costellati da scene di violenza, accompagnate dalla simulazione di essere sulla sedia elettrica, invitando una delle sorelle a giocare con lui, interpretando la parte del boia...

Ma a un certo punto fantasticare non basta più, così sfoga i suoi impulsi omicidi sugli animali (gatti, rane...), ai quali mozza la testa col suo fedele coltellaccio, soprannominato "Il Generale".

Inizia anche la sua follia necrofila che lo accompagnerà nell'attuazione di tutti gli omicidi attribuitigli, probabilmente frutto della sua convinzione di avere  problemi sessuali.

Nel 1963, la madre è stanca di averlo tra i piedi e lo manda dai nonni, anch'essi rigidi ed autoritari.
Di fronte al loro divieto di tenere con sè il fucile, Ed non ci vede più dalla rabbia e li uccide.

Infatti, il 27 agosto 1964, Kemper sparò alla nonna mentre la donna era seduta al tavolo della cucina intenta a scrivere le pagine conclusive del suo libro di fiabe. Quando suo nonno rincasò, Kemper sparò anche a lui. Poi telefonò alla madre, che lo convinse a chiamare la polizia, motivando l'assassinio così:  «Mi ero sempre chiesto che effetto avrebbe fatto ad ammazzarli.» 

Ma Ed è intelligente (Q.I. = 144) e si finge pentito e guarito: dopo solo 6 anni di prigione, è libero e viene affidato nuovamente alle cure della madre. 

Per i successivi due anni, a causa del lavoro che lo portava a viaggiare spesso in autostrada, Ed offre svariati passaggi alle autostoppiste, cominciando a studiare la tecnica per abbordarle e imparando la zona in cui muoversi.
Avendo da sempre il sogno di fare il poliziotto, si mette alla guida di una macchina blu, molto simile a quella della polizia, dotata di radiotrasmittente e un paio si manette sempre a bordo. 
Durante il periodo dei suoi omicidi frequenta assiduamente un bar, in cui sono soliti andare a pranzo i poliziotti della vicina stazione e con loro cerca di intrattenere discorsi sullo stato di avanzamento delle indagini relative ai suoi stessi crimini. 

Le vittime preferite sono bellissime ragazze, immaginando che fossero proprio il tipo di donna che la madre avrebbe accettato di far uscire con lui. 
Finalmente Ed poteva mettere in atto tutti i suoi sogni necrofili e feticisti e di prendersi tutte le rivincite dopo una vita di umiliazioni e derisioni. 
Ora poteva provare l'ebbrezza del dominio anziché l'umiliazione e l’abuso. 

Le prime due autostoppiste vittime furono Anita Luchessa e l'amica Mary Ann Pesce. 
Le porta in un luogo isolato e le accoltella entrambe, le fotografa e infine le decapita, abbandonandosi ad atti di libidine con i cadaveri mutilati. Dopo averle sezionate abbandona i resti sulle colline circostanti, in luoghi che riteneva sicuri, e tiene in macchina le sole teste. 

A settembre dello stesso anno è la volta di Aiko Koo, con la quale utilizzerà lo stesso macabro copione.

Nonostante dovesse sottoporsi a controlli costanti circa il proprio stato psichico, Ed riesce sempre a farla franca, per cui la sua pratica viene chiusa per via della totale guarigione avvenuta (???). 

Gennaio 1973. Terzo omicidio: una studentessa, Cindy Schall. 
Stesso modus operandi, ma commette un errore: non si sbarazza della testa, bensì la seppellisce nel giardino di casa.

Alice Liu e Rosalind Thorpe: anche loro vittime della stessa follia omicida.

Ma non finisce qui: prossima vittima... lei, la madre.

1973, Pasqua; durante la notte Ed afferra un martello, si reca nella stanza dove lei dorme e la massacra, poi, come al solito, la violenta e la decapita, poi le recide la laringe in modo che finalmente non potesse più urlargli dietro come faceva sempre

Non sazio, anche la vicina di casa, Sally Hallett, finisce uccisa.
E sarà lui stesso a telefonare alla polizia e confessare l'accaduto, destando molta meraviglia in tutti, che lo vedevano come un "gigante buono".

Quando gli viene chiesto quale punizione ritenga adeguata per le proprie azioni, risponde senza incertezza: «Morte per tortura.» 
Ma viene condannato per otto omicidi di primo grado a un ergastolo per ognuno di essi e successivamente rinchiuso presso una struttura psichiatrica di Vacaville, una cittadina a metà strada tra San Francisco e Sacramento. 

.fonti: http://www.serialkiller.it/

venerdì 31 ottobre 2014

RICORDANDO... RIO




It's a great feeling to think 
that I can be a friend to so many people
through my movies.


31.10.'93
31.10.'14

<3 forever <3

[ Libri a tema ] MALATTIE MENTALI - DISAGIO PSICOLOGICO (#1)




Con questo post desidero aprire un nuovo spazio sul blog, per condividere con voi dei libri " a tema", che cioè sono accomunati da una stessa tematica, uno sfondo o degli elementi comuni; ad es., libri che trattano di tragedie collettive, di divorzi/separazione, di omosessualità, a sfondo religioso, ecc...

Avrò bisogno anche del vostro aiuto, perchè di certo tanti libri mi sfuggiranno, quindi sono ben accetti i vostri consigli e le vostre segnalazioni!

I libri che scoverò, di volta in volta per le diverse categorie, non necessariamente li avrò letti.

La categoria tematica di oggi è quella delle ...

MALATTIE MENTALI - DISAGIO PSICOLOGICO

Mi si è fermato il cuore
RECENSIONE
MI SI E' FERMATO IL CUORE
di Chamed

E' un libro-testimonianza, che si ispira a fatti realmente accaduti e tocca il tema delle condizioni di vita nei manicomi e il trattamento (terribile!) dei pazienti al loro interno, prima della celebre Legge Basaglia (180/78), che si proponeva l’obiettivo di mutare l’approccio verso i pazienti psichiatrici, considerando la malattia mentale al pari delle malattie che colpiscono il corpo.
Ha stabilito la fine dei manicomi, chiudendoli e ostacolando la realizzazione di altre istituzioni totali di questo tipo; ha ridato dignità alle persone in situazioni di disagio mentale.
Una storia vera, un libro che tocca le corde più profonde dell’anima e ci ricorda quanta fragilità e quanta forza possiede l’essere umano



Recensione: LE NOTTI AL SANTA CATERINA di Sarah Dunant



Ultima recensione di Ottobre!!!

LE NOTTI AL SANTA CATERINA
di Sarah Dunant

La storia narrata dalla Dunant è ambientata nel 1570, a Ferrara, tra le mura di uno dei più devoti
monasteri della città, sostenuto dai nobili ferraresi con orgoglio: il Monastero di Santa Caterina, retto dalla pia e battagliera badessa Madonna Chiara.

Ed. Neri Pozza
Trad. M. Ortelio
439 pp
18 euro
2009
Un giorno giunge al convento una ragazza di neppure 16 anni, di Milano, che verrà chiamata Serafina.
La ragazza non ha alcun desiderio di prendere i voti ma è costretta (come di consueto in quegli anni) a farlo a causa del volere paterno, che ha promesso in dono una considerevole dote al monastero...
La prima notte della povera fanciulla tra le gelide e cupe mura del chiostro non sarà affatto tranquilla: le sue urla, i suoi gemiti, i pianti... attraverseranno le mura della spoglia cella e lasceranno insonni tutte le monache.

Povera Serafina! Il suo destino è nella mani di un'usanza, diventata legge nell'Europa della seconda metà del sedicesimo secolo, in cui le doti si sono fatte così dispendiose da costringere l'aristocrazia a maritare una sola figlia e a spedire le altre in convento.

Il padre della giovane ha garantito alla badessa di donare una figlia dalla voce di un usignolo, ma nei primi tempi Serafina non avrà alcuna intenzione di cantare per le monache, visto che il suo cuore è affranto all'idea del futuro che le spetta: un uccellino rinchiuso ingiustamente in una sorta di prigione, in cui la cosa più allegra è cantare nel coro o attendere determinati periodi festivi per mandare in scena recite e rappresentazioni!
Proprio lei, che ha il cuore e la mente impegnati, innamorati di un giovanotto, tale Jacopo, anch'egli cantante, e la ragazza si strugge al pensiero di quest'amore ostacolato e trema all'idea di veder sfiorire la propria gioventù e felicità.

Ribelle, diffidente, sospettosa, indispettita, vigorosa e intelligente: così appare, da subito, la giovane novizia alle suore del Santa Caterina.

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E se la badessa cerca di tollerarla, sperando che la ragazza si arrenda al proprio triste destino, se suor Benedicta non vede l'ora di sentirla cantare lodi a Dio..., se suor Umiliana (la maestra delle novizie, che si occupa della cura spirituale delle giovani che entrano in convento) la guarda con uno sguardo carico di indignazione e riprovazione (lei che è così pia, devota al Signore, tanto da risultare eccessivamente rigida e intransigente)..., suor Zuana, monaca speziale, sarà l'unica ad accostarsi, sin da subito, alla novizia per cercare di alleviarne i turbamenti e il dolore.

Perchè anche lei sa cosa vuol dire prendere il velo non per vocazione, ma perchè non si hanno altre possibilità, altre vie di fuga.

Certo, nel suo caso, non è stato un padre severo a decidere per lei, bensì la "sfortuna": suo padre era un brav'uomo, le voleva bene e soprattutto le ha donato qualcosa di immensurabile, di gran valore: la sua cultura e conoscenza medica, i suoi libri, i suoi insegnamenti circa l'arte di curare i malanni con le erbe, le spezie, e solo in seguito alla sua morte, Zuana (il cui vero nome è Faustina) ha dovuto entrare in convento per sopravvivere.
E così, immersa ogni giorno negli odori e sapori pungenti  della sua spezieria - che all'interno del convento fa anche da infermeria -, suor Zuana è diventata un punto di riferimento ed una figura necessaria per le sue consorelle, che sanno di potersi fidare della sua obbedienza, della sua lealtà e della sua competenza.
E poi Zuana sa di godere della stima e dell'amicizia (anche se questo è un termine poco consono a chi ha deciso di darsi alla clausura) di Madonna Chiara e questo rapporto avrà il suo peso nelle vicende che agiteranno la tranquilla vita all'interno del Santa Caterina.
Tra Serafina e Zuana si stabilirà un rapporto speciale che non impedirà, tuttavia, che lo scompiglio, generato dall'arrivo di Serafina, si diffonda per tutto il convento come un fuoco che minaccia di inghiottirlo.

Perché? Quali problemi porterà con sè la bella e tormentata novizia?

Le pagine scorrono, per una buona metà del libro, abbastanza lente, seguendo un ritmo pacato, come del resto pacata è la scansione delle ore e dell'attività nel convento:  ci si alza presto, si prega, si fanno i lavori (ai quali ognuna viene assegnata, in base ai diversi "settori"), si mangia quel po' che è previsto (né troppo poco, per carità, per non ammalarsi; né troppo, affinché ogni monaca impari la disciplina e affidi se stessa all'amore di Gesù, al nutrimento spirituale fornito dalla preghiera e dalla meditazione), si "paga la penitenza" se si è commesso un peccato...
Insomma, non è che ci sia molto da divertirsi!

E questa noia è forse l'incubo vero e proprio di ogni monaca!


Qualcosa bisognerà pur inventarsela per addolcire un po' l'amara pillola della clausura, ed è così che - mondo era e mondo è, dentro e fuori le mura di un monastero - il pettegolezzo non manca, come non mancano le gelosie, le invidie, i dispettucci, i tentativi di "comprare" il silenzio di una conversa.
E non mancano neanche le aspirazioni di qualche suora pia e molto ammirata per la propria devozione fervente, che spera di aumentare di grado, magari puntando proprio su quella giovane novizia tanto caparbia, che più di tutte necessita di redenzione, di penitenza, di essere educata all'accettazione del proprio stato di "sposa di Cristo".

Nella seconda parte del romanzo, dopo che avremo inquadrato Serafina, Zuana, la badessa, suor Umiliana e altre suore con i loro compiti, comincia la parte più "movimentata", che vedrà Serafina e Zuana al centro di tutto, alleate nonostante la loro diversa "vocazione" ma in fondo unite da una comune intelligenza e lucidità.
Lucidità che la novizia rischierà di perdere a seguito di una sorta di "lavaggio del cervello" ad opera di chi desidera per forza vedere in lei un'eletta, una di quelle anime speciali che il Signore ha scelto per rivelarsi, attraverso l'estasi e altre simili manifestazioni...

Cos'altro potrebbe render maggiore lustro al convento, se non sapere che tra le sue mura ci sono delle suore che vedono niente meno che il Cristo in persona?

Quanto può essere facile, quando si è chiuse e non si hanno contatti col mondo esterno, cadere preda del plagio, dell'autosuggestione, arrivando, senza volerlo, anche a far del male a degli innocenti!

La Dunant dimostra di essersi ben informata sul contesto storico europeo di quell'epoca, della vita claustrale, delle usanze e ci porta tra le mura del monastero lasciandoci conoscere i segreti più intimi di queste suore, che per assurdo, sono più soggette alla tentazione quanto più cercano di fuggirne!
È vero che inizialmente ho rischiato di annoiarmi (e io di solito sono molto attratta da libri e film ambientati in monasteri in cui  - spero!! - accade qualcosa di misterioso!), perchè  ci si sofferma troppo sulle giornate della monache.
Però la forza sta nei personaggi e nella loro personalità; mi è piaciuta la fragilità della giovane Serafina, le sue intime contraddizioni e, al contempo, la sua forza; ho ammirato la sensibilità, la lealtà della monaca speziale, Zuana, il suo saper andare anche oltre certe "regole" pur di agire secondo ciò che è giusto; ho sorriso di fronte al carattere forte, tenace ma saggio della badessa; ho storto il naso davanti alle esagerazioni di suor Umiliana.

E ho sperato, insieme a Serafina, che qualcosa accadesse e che lei potesse essere liberata dalla gabbia in cui altri - per interesse - l'hanno fatta rinchiudere, così da poter riappropriarsi della propria libertà.

Ce la farà Serafina a uscir fuori dal monastero? O anche lei diverrà preda di un rinnovato fervore religioso, che tanto facilmente afferra chi sa di dover fare una "croce nera" sulla propria felicità e di dover abbracciare un'altra croce, che è quella della vita convenutale?

Accurato, denso di particolari, narrato con calma e, allo stesso tempo, capace di crearti aspettative, "Le notti al Santa Caterina" riescono a piacere, a incuriosire, a immergere totalmente il lettore all'interno delle fredde mura, delle tetre celle, quasi come se riuscisse a sentire il mormorio di chi prega (e piange...), le note acute di chi canta, a respirare gli odori della spezieria, a guardare con curiosità a tutti quei piccoli e grandi avvenimenti che danno un po' di sale ad una vita che, altrimenti, sarebbe una vera noia mortale...

Lo consiglio a chi non disdegna le storie con uno sfondo storico ben preciso, legate alla sfera religiosa e a chi desidera un finale... meno tetro possibile!!

LeggendOrientale: "Vendetta" (Yoko Ogawa)



Di lei Kenzaburō Ōe ha detto: "Yoko Ogawa è capace di dare espressione ai più minuti moti della psicologia umana, in una prosa che è tanto gradevole quanto penetrante".

 VENDETTA
di Yoko Ogawa



Vendetta
Ed. Il Saggiatore
Trad L. Testaverde
168 pp
15 euro
Settembre 2014
Sinossi

Un’aspirante scrittrice si trasferisce in un nuovo appartamento e scopre che l’anziana padrona di casa coltiva strani ortaggi a cinque dita.
 Un chirurgo affermato è avvicinato da un’affascinante cantante di pianobar, che cerca un rimedio per la mostruosità del suo cuore. 
Intanto, una brama violenta muove un solitario artigiano di borse, disposto a tutto pur di avere quel cuore prodigioso. 
Sullo sfondo, una residenza vetusta divenuta un museo della tortura: in giardino un’enorme tigre del Bengala sta morendo, e forse anche il vecchio custode della villa, insieme ai suoi segreti. 

Undici storie parallele, un’unica mano invisibile che ne regge i fili: la recondita diabolicità dell’essere umano. 
Madri e figli, vittime e amanti clandestini, assassini e anonimi passanti, i destini si intersecano in una rete sempre più nera e inquietante di enigmi e indizi. 
Una prosa tagliente e raggelante, un’immaginazione lugubre che richiama Il giro di vite e i racconti di Poe, un’ossessione sinistra per i dettagli: Yoko Ogawa non lascia nulla al caso. 
In Vendetta non ci sono spazi neutrali, tutto converge e partecipa silenziosamente allo svolgimento dell’azione. Pinzette per sopracciglia, camici, frigoriferi, ceste di pomodori: ecco gli strumenti scelti per tessere la ragnatela della perversione, sempre celati dall’alibi della loro quotidiana innocenza. Quando desiderio e istinto collidono, il lato oscuro dell’uomo prende il sopravvento, provocando una catena di efferatezze. Ma non è la violenza a sconvolgere il lettore: il vero orrore viene dalla scoperta che quanto è incredibilmente dolce e attraente nasconde sempre un’anima oscena.

L'autrice.
Ogawa è nata a Okayama, Prefettura di Okayama; si è laureata alla Waseda University e vive a Ashiya, Hyōgo, con il marito e un figlio.

giovedì 30 ottobre 2014

Le cover di oggi (BlueCover)




Ecco le cover di oggi!!
Non mi andava di girovagare senza meta nel web,
così mi sono basata su cover già presenti nel blog,
soffermandomi sulle tonalità del blu.
Cliccando sulle cover,
sarete indirizzati alle info sui libri.

QUALE PREFERITE?

Le ultime due rimandano molto
all'inverno e la terza, soprattutto,
all'atmosfera natalizia!!

   
prossima

in libreria























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