Il magico e meraviglioso mondo dei libri, il fascino dei volumi antichi nascosti tra gli scaffali impolverati delle biblioteche, personaggi particolari e vivaci e una trama briosa e divertente sono gli ingredienti di
questa allegra e graziosa commedia ambientata nella Torino degli Anni Trenta e Cinquanta.
L'ANNUSATRICE DI LIBRI
di Desy Icardi
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Fazi Ed. 408 pp |
Nel 1957
Adelina ha quattordici anni e la famiglia (per sottrarla a un possibile corteggiamento da parte di un ragazzo) la manda da una zia vedova che vive a Torino: la zia
Amalia Peyran, donna pratica e concreta, che definire parsimoniosa è un eufemismo.
Lei ha il braccino corto su tutto: è "tirchia" d'attenzioni e di dimostrazioni d'affetto verso questa nipote così giovane e lontana da casa; lo è nel provvedere in maniera adeguata alle esigenze della stessa, fornendole abiti caldi o un'alimentazione adatta a un'adolescente.
Eppure è ricca, avendo sposato, quand'era ragazza, un colonnello, tale Gottardo Peyran, morto però poco dopo le nozze, in Africa.
La narrazione prende due direzioni: una si concentra sul presente e su Adelina, l'altra è un lungo flashback che vede al centro proprio Amalia e il suo passato da ballerina e soubrette.
Adelina è una ragazza buona, mite e diligente ma purtroppo a scuola viene additata come somara, in particolare dal reverendo Keller, professore severo, rigido ed esigente.
Oltre ad essere bersaglio dei rimproveri di quest'ultimo, Adelina deve sopportare anche risatine e prese in giro da parte delle compagne di classe, che le sghignazzano dietro sia per il modo di vestire (troppo semplice, da contadina poverella) che per le sue evidenti difficoltà nella lettura: la ragazza, infatti, non riesce più a leggere già da un po' di tempo, le parole le ballano sotto gli occhi e questo le impedisce di aprire i libri per studiare con profitto, così da andare alle interrogazioni preparata.
Per aiutarla a studiare, Keller pensa bene di affiancarle la brillante e arguta compagna Luisella.
Quest'ultima vive col padre, il notaio Vergnano, in una grande casa, con tanto di domestici; Luisella è una ragazzina intelligente, che ama leggere, è sicura di sé e non teme di rispondere, anche con un pizzico di sfacciataggine, agli adulti, cosa che la timida Adelina mai si sognerebbe di fare.
Nei pomeriggi in cui si frequentano per ripassare insieme, le due ragazze allacciano una bella amicizia, che le porta a conoscersi meglio, tanto da prendere l'una le difese dell'altra, quando serve.
Adelina, inoltre, sembra trarre beneficio dallo studio in compagnia dell'amica, ma in realtà ella fa una scoperta su sé stessa sensazionale, che la lascia sgomenta e confusa; ci sono dei libri che emettono profumi forti e ben precisi, e annusandoli Adelina riesce a fare qualcosa di inimmaginabile: "leggerli", conoscere le storie e i personaggi di cui si narra nei libri!
Pur non leggendone una sola riga, ma soltanto accostando il naso alle pagine e odorandole, Adelina riesce a conoscere ciò che in essi è scritto, col vantaggio di non doverlo fare con gli occhi e di terminare un libro anche molto grosso in pochissimo tempo!
Ma questa capacità straordinaria di leggere con l’olfatto ha i suoi contro: le provocano delle violente fitte alla testa, portandola quasi fino allo svenimento.
Nonostante l'arte di annusare libri sia accompagnata da questi malesseri, Adelina non riesce a fare a meno di esercitare il suo incredibile e misterioso talento, non solamente per via della scuola (il profitto scolastico migliora) ma proprio per il puro gusto di immergersi nelle storie più diverse, alcune romantiche, altre avventurose, altre meno divertenti, ma tutte ugualmente apprese attraverso questo canale insolito...: il suo naso!
Questo talento, però, ben presto diventa per lei un pericolo.
Quando il reverendo Keller scopre che quest'allieva sempliciotta, da lui definita somara, è in grado di "leggere" in poco tempo anche volumi vecchi e scritti in diverse lingue, capisce di trovarsi al cospetto di una figura che egli aveva sempre creduto essere una "leggenda": chi avrebbe mai pensato che esistessero davvero delle persone capaci di "leggere con l'olfatto" e che Adelina potesse essere un'annusatrice?
È una scoperta che ha dell'incredibile e Keller non la tiene per sé, ma la condivide con il papà di Luisella, il quale è implicato in traffici non sempre chiari e ha una vera passione (o meglio, ossessione) per i libri antichi e di valore, in particolare per il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato da alcuno.
E se quella ragazzetta ingenua fosse in grado di decifrare con il suo nasino il testo in questione? Chissà cosa vi è scritto, tra quelle pagine, chissà a che scoperta si potrebbe giungere!
Vergnano, avido ed egoista, vorrebbe che Keller sottoponesse alla ragazza il manoscritto, così da decifrarlo; il religioso, però, mostra forti perplessità in quanto è a conoscenza di come il talento di annusatrice richieda sforzi fisici non indifferenti e, se abusato, potrebbe provocare del male all'ignara Adelina.
Purtroppo, il notaio se ne inventerà una più del diavolo pur di raggiungere il proprio scopo.
Il secondo filone narrativo, come vi dicevo, riguarda zia Amalia.
Leggiamo, quindi, della sua giovinezza, delle umili origini, di come abbia cercato di farsi strada a Torino lavorando prima presso una modista e poi nei teatri, al seguito di una compagnia di comici, prestigiatori e soubrette.
Sorridiamo leggendo di come abbia cercato in tutti i modi di farsi sposare da un uomo ricco, così da non dover più lavorare, ma senza mai cedere e far cadere "la monetina in mezzo tra le ginocchia" prima di convolare a nozze, errore che avrebbe potuto bollarla come una donna facile e quindi non da sposare.
E invece Amalia, grazie agli scaltri consigli dell'amica e collega Caterina, ha saputo "costringere" il colonnello Peyran (un uomo abbondante, sia di che di grasso corporeo) a impalmarla.
Gli anni passano, è vero, Amalia ha superato i cinquant'anni e non è più fresca come una rosa, ma la voglia di accaparrarsi un altro marito non l'ha abbandonata di certo e, desiderosa di essere ancora notata, si lascerà incantare dal fascino di un uomo affascinante e colto, ma poco onesto.
Desy Icardi ha costruito una galleria di personaggi particolari ed eccentrici e un intreccio di dinamiche e situazioni vivaci (con un pizzico di mistero) dai risvolti umoristici, che strappano molti sorrisi e che sfociano in una dimensione deliziosamente surreale, - passatemi il termine - "paranormale" (leggere con l'olfatto); grazie a una scrittura coinvolgente, il lettore è immerso in un'atmosfera vintage (ricordo la doppia ambientazione - anni '30 e fine anni '50) molto piacevole, che ricorda i film del passato, le belle commedie in bianco e nero.
Per chi ama i libri e la lettura, questo aspetto del saper leggere con un senso diverso dalla vista è sicuramente interessante e originale ed è raccontato in modo da affascinare il lettore, che quasi avrebbe voglia di condividere lo stesso dono di Adelina per poter soddisfare l"insaziabile fame di lettura utilizzando più sensi.
Mi sono piaciuti i riferimenti letterari, che sono abbondanti e rimandano a tanti libri, il che potrebbe essere di stimolo a leggere certe opere molto famose della letteratura, se ancora non lo si è fatto.
Quella di Adelina è una storia che ha i contorni di una fiaba, in cui una ragazza semplice, umile, che sembra destinata ad essere la classica compagna di scuola invisibile, scopre di avere delle capacità fuori dall'ordinario, che fanno di lei una lettrice molto speciale.
Consiglio questo romanzo a chi desidera immergersi in una lettura che, facendo leva sull'amore per i libri, sa come intrattenere con garbo il lettore.
Di questa autrice, in precedenza, avevo letto soltanto il racconto IL FANTASMA DEL LETTORE PASSATO, in cui ritroviamo madama Peyran e l'avvocato Ferro, avido lettore.