giovedì 8 febbraio 2024

⛺🔪RECENSIONE 🔪⛺ ESTATE DI MORTE di Harlan Coben

 

Dopo vent'anni dalla misteriosa scomparsa di sua sorella - legata a una serie di efferati omicidi avvenuti in un campeggio estivo - l'avvocato Paul Copeland viene catapultato nuovamente nel passato: ciò che è successo anni prima lo sta ancora inseguendo, sfidandolo a scoprire ciò che davvero è accaduto a sua sorella, scomodando fantasmi e disseppellendo segreti inimmaginabili.


ESTATE DI MORTE
di Harlan Coben



Ed. Mondadori
trad. L. Guida
378 pp
"Il passato stava tornando, tutto quanto. Sembrava che i morti stessero scoperchiando le loro tombe."

Paul Copeland, avvocato e Procuratore della contea di Essex, sta provando a costruirsi una carriera politica mentre intanto combatte le ingiustizie a suon di arringhe; vicino ai quaranta, vedovo (l'amata moglie Jane è morta di cancro e Paul ha aperto una fondazione per la ricerca in suo onore), è padre della piccola Cara, che trascorre più tempo con la zia Greta che col genitore super impegnato.

Un pomeriggio, mentre è a scuola e sta assistendo ad una rappresentazione di ballo di Clara, viene raggiunto da due detective in cerca di risposte.
Mai avrebbe sospettato che il passato, come una furia, ripiombasse di prepotenza nel presente sconvolgendoglielo.
Ancora una volta.
E questo passato ha il viso e il nome di Camille.

Camille Copeland era la sorella di Paul, di cui si son perse le tracce vent'anni prima durante un campeggio estivo; a quel tempo, accaddero fatti davvero agghiaccianti, che videro quattro ragazzi - Gil Perez, Margot Green, Doug Billingham e, appunto, Camille Copeland - protagonisti e vittime della furia omicida di un serial killer denominato "il tagliagole dei boschi"; i quattro amici si avventurano nei boschi di notte e non fecero più ritorno alle loro tende né a casa. 
Margot e Doug furono assassinati e i loro cadaveri ritrovati; ma Gil e Camille svanirono nel nulla, il che fece nascere la convinzione che il killer li avesse comunque uccisi ma fosse riuscito a nascondere molto bene i loro corpi nei boschi attorno al campeggio.
Per quegli assassinii sanguinosi fu arrestato e condannato Wayne Steubens, a quel tempo molto giovane anch'egli, e che era l'assistente principale del proprietario del campeggio, il signor Ira Silverstein.

Pur non avendo mai visto il corpo senza vita di Camille, la famiglia Copeland ha sempre creduto che fosse morta in quella sventurata estate; certo, avere una tomba presso cui piangere avrebbe potuto aiutarli ad elaborare meglio il lutto... ma è andata così.

Camille non c'è più da tanto tempo, ormai, e benché il papà di Paul (morto tre mesi prima) abbia chiesto al figlio, in punto di morte, di cercare ancora Camille, Paul sa che c'è poco da cercare e che l'unico che potrebbe dare loro un po' di pace e rassegnazione è Steubens, che però non ha mai detto dove ha sepolto i corpi di Gil e Camille.
Anzi, si dichiara innocente!

E allora che vogliono i due detective?
Paul viene chiamato all'obitorio per il riconoscimento di un uomo ucciso la notte prima; questi (che sembra chiamarsi Manolo Santiago) è in qualche modo legato agli omicidi del bosco; non solo, ma una cicatrice sul braccio di questo Santiago rivela una verità sconcertante: il morto è, in realtà, Gil Perez, il ragazzo che - assieme a Camille - era nei boschi ma non fu mai ritrovato.

Questa scoperta getta Paul in un baratro di ricordi strazianti, riaprendo ferite mai rimarginate.

Se Gil era riuscito a sopravvivere alla follia di Steubens, dove si era nascosto durante tutto questo tempo? E perché non è riapparso prima? 
Che cosa era accaduto davvero nei boschi durante quella tragica vacanza? 
È possibile che anche Camille sia ancora viva? 

Da questo momento per Paul inizia una vera e propria ricerca per sapere la verità su chi uccise Margot e Doug e su cosa accadde a Camille e Gil: è proprio la persona in carcere l'assassino?

Paul è un ottimo avvocato, attento, scrupoloso, intelligente, tenace e lo dimostra nel modo in cui porta avanti i casi affidatigli; attualmente, ad es., sta seguendo il caso di una minorenne che fa la spogliarellista e che ha denunciato due giovanotti di averla stuprata.
Il caso non è semplice, tutto è contro la ragazza e per di più i due presunti stupratori sono dei "bravi ragazzi" figli di papà, ricchi e viziati, i cui genitori sono disposti a tutto pur di far uscire puliti i propri figlioli.

Paul si ritrova a dover subire le minacce delle famiglie dei ragazzi, i loro meschini tentativi di infangarlo, colpendo anche i suoi famigliari.
Ma Paul non si lascia intimorire e porta avanti entrambe le battaglie, quella in tribunale e quella volta a scoprire cosa accadde a Camille.

Ad affiancarlo in questa ricerca c'è Lucy, una donna che ha conosciuto molto bene Paul ma che non lo frequenta più da tanto tempo, cioè proprio da quelle maledette vacanze estive: Lucy, attualmente docente universitaria con una laurea in psicologia, è la figlia di Ira, il proprietario del campeggio e "a quel tempo" non solo era anche lei al campo ma quella notte era con Paul, essendo i due fidanzati.

La tragedia li travolse, li ferì e piegò, allontanandoli, ma oggi c'è qualcuno che sta spuntando nuovamente alla porta di entrambi esigendo tutta la loro attenzione.

Sia Paul che Lucy avrebbero voluto solo dimenticare l'estate che cambiò definitivamente le esistenze di ambedue e delle loro famiglie, ma gli spettri del passato - che mai hanno smesso di perseguitarli e condizionarli - riaffiorano per presentare loro un conto salato: la verità.

L'autore ha costruito un impianto narrativo sostanzioso, con non poca "carne al fuoco": per dipanare la matassa degli omicidi del campeggio, Paul deve affrontare e sciogliere altri nodi più personali e famigliari, deve inoltrarsi in un dedalo di reticenze e ambiguità, di bugie e segreti, fare i conti con le zone d'ombra della sua stessa famiglia e con il proprio inestinguibile senso di colpa per non aver vigilato a dovere sulla sorella. 

La trama si apre a diversi piccoli colpi di scena che creano un effetto novità di volta in volta; il lettore, insieme a Paul, scopre tanti pezzi di verità che non avrebbe immaginato e che, effettivamente, possono a un certo punto sembrare "too much", nel senso che, pur di dare una spinta alla storia e renderla accattivante e ricca, Coben vi ha messo dentro tanta roba, anche lo spionaggio russo!

La soluzione di ogni piccolo/grande mistero e dubbio arriva, alla fine, ma devo dire che l'ho trovata un po' troppo tirata, come se l'autore abbia forzato per cercar di creare l'effetto wow... ma ottenendo un effetto bah.

Nel complesso, non mi è dispiaciuto perché gli riconosco una grande snellezza e agilità nel ritmo, ho apprezzato l'abbondanza di dialoghi, i riferimenti agli aspetti irrisolti del passato e anche (nella parte iniziale) l'atmosfera da legal-thriller quando il protagonista è impegnato negli interrogatori in tribunale; avrei preferito una maggiore e più matura caratterizzazione di Paul, che invece ho trovato adulto solo quando si tratta di fare l'avvocato, ma nel privato ha ancora da lavorare su se stesso.

Quindi, mi è piaciuto ma non è un capolavoro di thriller; nondimeno, lo stile di Harlan Coben mi intriga, per cui leggerò altro di suo.

Curiosità: mi è venuta la voglia di leggere questo autore dopo aver visto una mini serie ispirata a un suo romanzo, SUBURBIA KILLER. La serie è complicata e strapiena di dinamiche, sorprese, inganni e questo mi aveva affascinata. Ho scoperto che anche da Estate di morte è stata tratta una mini serie 

"Mi sforzai di ricordare che la speranza è la più crudele di tutte le amanti, che può sbriciolarti l’anima. Ma ora non volevo saperne, volevo coltivare la speranza. Volevo conservarla e fare in modo che per un po’ mi facesse sentire leggero."

martedì 6 febbraio 2024

IN USCITA A FINE MARZO: UN ANIMALE SELVAGGIO di Joël Dicker [ Anteprima Thriller ]

 

Un' anteprima che aspetto è sicuramente l' ultimo romanzo di Joël Dicker:

UN ANIMALE SELVAGGIO (La Nave di Teseo, trad. M. Zemira Ciccimarra, 416 pp, USCITA 25 MARZO 2024)

.
È il 2 luglio 2022 e due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. 
Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. 
Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno.
La sua vita felice e appagata, insieme al marito Arpad e ai figli, crolla all’improvviso: i segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. 
Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. 
 Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. 
I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne.

A VOI PIACE QUESTO SCRITTORE?
AVETE LETTO QUALCOSA DI SUO? 

domenica 4 febbraio 2024

NOVITÀ PUBME - Collana Milos (romance storico - antologia di racconti)



Cari lettori, oggi vi presento un paio di pubblicazioni appartenenti alla Collana Milos (Pubme).

Il primo volume è di genere romance storico fantasy, con elementi paranormal; il secondo è un'antologia di racconti storici.


MEMORIE DI UN GIOVANE FANTASMA
di Stefania De Prai Sidoretti


EDITORE: COLLANA MILOS
(PUBME)
2,99 (ebook)

20,89 (cart.)
298 pp
USCITA gennaio 2024
Link acquisto
Amazon
Sinossi

A Roma, alla Porta del Popolo, il 21 aprile 1513, la vita di un giovane garzone di fornaio giunge a una brusca fine a causa di un improvviso crollo. Orfano e proveniente dalla ruota del Santo Spirito, è un'anima senza nome destinata all'oblio. Tuttavia, la sua passione per la vita lo conduce oltre la morte 
stessa, sfidando la Triste Signora armata di falce e trasformandolo in un fantasma determinato a riconquistare ciò che il destino gli ha negato. 
Attraverso i secoli, intraprenderà avventure sorprendenti, incontrando spettri noti come il giudice impiccatore e beone sir Jeffreys, mantenendo sempre lo spirito spensierato che lo contraddistinse in vita. 

TEMA TRATTATO: fedeltà, amore, perseveranza, onestà, speranza, riscatto sociale, approccio con il mondo ultraterreno, la morte e la reincarnazione.

L'AUTRICE
Stefania De Prai Sidoretti nasce a Roma. Travolta dagli occhi chiari di un giovane biondo, va a vivere con lui sulle pendici boscose di un monte da cui si vede il lago di Bracciano.
Qui costruiscono la casa dei loro sogni, davanti a una quercia plurisecolare. Ha due figli, una femmina e un maschio, che vivono un’infanzia sfrenata tra la natura, circondati da cani, gatti e galline.
Si laurea in Storia dell’Arte Medievale e Moderna; è stata Curatore Storico dell’Arte presso la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma e responsabile di un Archivio fotografico. 
Ama scrivere historical romance ambientati in periodi particolari e originali. 



IL TEMPO DELLE ROSE 
- STORIE DI DONNE NEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE -
di Patrizia Lello, Diego Mascherpa
Mary Rotnan, Barbara Scotto



EDITORE: COLLANA MILOS
(PUBME)
3,99 (ebook)

15 (cart.)
122 pp
USCITA gennaio 2024
Questa antologia raccoglie le avvincenti storie di tre autrici e un autore, intrecciando le vite di donne coraggiose durante la Seconda Guerra Mondiale. 
Attraverso le prospettive di madri, figlie, fidanzate e piloti, esplora il loro coraggio nel combattere, resistere e sopravvivere ai bombardamenti aerei, alle privazioni e alla fame. 
In mezzo al dolore delle perdite, queste donne trovano la forza e la speranza per costruire un futuro migliore. Le quattro storie al femminile offrono un'emozionante rievocazione dei ricordi, permettendo ai lettori di rivivere gli anni della guerra attraverso i luoghi che sono stati teatro di grandi e piccoli eventi che hanno cambiato la storia del mondo.

Nell'opera si racconta dei bombardamenti a Porto Santo Stefano, a Pontremoli, a Pearl Harbor, e un racconto di fantasia rievoca le gesta coraggiose delle pilotesse russe, chiamate le Streghe della notte.

TEMA TRATTATO: memorie di guerra, eventi di guerra, Pearl Harbor, Russia, Porto Santo Stefano, Pontremoli.

venerdì 2 febbraio 2024

LE MIE LETTURE DI GENNAIO 2024

 

Il primo mese di questo nuovo anno è trascorso e io mi accingo a tirar le somme delle mie letture di gennaio.


  1. I COLORI DI ARCOIRIS di T. Martucci Schiavi: narrativa per l'infanzia - adArcoiris c'è pace e armonia e si guarda al cuore delle cose più che all'esteriore (4/5); PER CHI RICERCA LIBRI PER BAMBINI CON UN BEL MESSAGGIO EDUCATIVO. Delizioso
  2. LA REGINA DEGLI INFERI. LA MALEDIZIONE DI PERSEFONE di H. Lynn: narrativa mitologica - inverno e primavera secondo gli déi dell'Olimpo (4.5/5). ADATTO A CHI AMA LA MITOLOGIA GRECA.
    .
    Appassionante.
  3. AMARO IN VETRO di D. Carotenuto: autofiction - la vita sentimentale del protagonista raccontata con ironia (3.5/5). PER CHI AMA I ROMANZI INTROSPETTIVI DAI TONI LEGGERI;
  4. LA VOCE DI ELOISA di A. Grimaldi: poliziesco - un ispettore di polizia sensibile ed empatico è sulle tracce di un assassino che sta seminando morte in un piccolo paese (4/5). SE CERCATE UNA LETTURA INTRIGANTE E SCORREVOLE.
  5. METELLO di V. Pratolini: narrativa italiana, romanzo di formazione - l'evoluzione umana e socio-politica di un giovane uomo del primo Novecento pieno di ideali (3,5/5). PER CHI VUOL LEGGERE UN AUTORE IMPORTANTE DELLA NARRATIVA ITALIANA DEL NOVECENTO.
  6. L'AMORE MOLESTO di E. Ferrante: narrativa italiana contemporanea - con una penna precisa e tagliente la Ferrante analizza il difficile rapporto tra una madre e sua figlia (4/5). SE AVETE AMATO L'AMICA GENIALE...
  7. IL SENSO DI UNA FINE di J. Barnes: narrativa straniera - un uomo in là negli anni riceve un'eredità inaspettata. Chi l'ha nominato nel testamento? Inevitabile il tuffo nel passato (4.5/5). CONSIGLIATO A CHI DESIDERA UN LIBRO VELOCE, SCRITTO BENE, RICCO DI FLASHBACK.


AUDIOLIBRI

8. LA SIGNORA DEI TULIPANI di M. Ruggiero: audiofiction ambientata a Praga nel periodo della seconda guerra mondiale (3/5). 
9. L'uomo incapace di sorridere di G. Villa: audiofiction - il racconto di un uomo che ha vissuto l'orrore dei lager nazisti (3.5/5);
10Il comandante Franz Ziereis di G.Villa: biografico - breve ma incisivo ritratto del cinico comandante nazista (4/5);
11. Le storie di Stanka e Maria: Il campo di concentramento di Gonars e la deportazione dei rom e dei sinti in Friuli Venezia Giulia durante la Seconda guerra mondiale di A. Giuseppini: dolorose testimonianze di vita di persone che hanno pagato il prezzo del loro essere sinti durante la seconda guerra mondiale (4.5/5).


READING CHALLENGE

Ho scelto l'obiettivo: un libro in cui fede/religione ha un posto determinante. 

12.CHI HA PECCATO di A. Baileythriller con atmosfere noir - un pastore infervorato ma poco coerente e una piccola cittadina dove tutti si conoscono... O forse no (4.5/5). ADATTO A CHI DESIDERA UN THRILLER SOFT CON LUCE PUNTATA SUI PERSONAGGI E I LORO VISSUTI.


CATEGORIE BASE (valgono tutto l'anno)

CLASSICO
RACCOLTA DI RACCONTI
RACCOLTA DI POESIE
GRAPHIC NOVEL
SAGA FAMILIARE
BIOGRAFIA/AUTOBIOGRAFIA/AUTOFICTION
IL CONSIGLIO DEL CLUB

OBIETTIVI ESTRATTI A GENNAIO

Un libro di un'autrice italiana del Novecento
Un libro in cui fede e religione hanno un ruolo determinante (nel bene o nel male)
Un libro che parli di montagna o di mare

OBIETTIVI ESTRATTI A FEBBRAIO

UN LIBRO CHE E' SULLA MENSOLA DELLA LIBRERIA DA OLTRE 5 ANNI
UN LIBRO COMPRATO PER LA COPERTINA
UN LIBRO LA CUI LETTURA FINORA HAI RIMANDATO

Per febbraio, oltre a scegliere tra le categorie base e quelle del mese, posso eventualmente anche utilizzare le due di gennaio che non ho scelto il mese scorso.


I LIBRI VOSTRI

Ho in lettura UNA FAMIGLIA AMERICANA di Joyce Carol Oates. Ho tempo tutto febbraio per terminarlo.


Circa le SERIE TV, sto arrivando alla fine di THIS IS US e il mio cuore già piange (in stile Randall) all'idea di dover salutare la straordinaria famiglia Pearson; ho ripreso DOC - NELLE TUE MANI, terza stagione, attualmente in onda ogni giovedì su Rai Uno.




mercoledì 31 gennaio 2024

RECENSIONE 🌈 I COLORI DI ARCOIRIS di Thokozile Martucci Schiavi


I colori di Arcoiris di Thokozile Martucci Schiavi è un racconto illustrato per bambini che ha come protagonista un ragazzino di nome Samu, il quale è in viaggio con la famiglia; a un certo punto, però, l'aereo su cui si trova Samu deve fare un atterraggio di emergenza e finisce nei pressi di una località remota e poco nota: Arcoiris. 

Le Mezzelane Casa Editrice
Ill. Marco Ghergo
40 pp
15 euro
LINK

Samu è un bambino curioso e, quando incontra il sindaco di quel posto bello, incastonato tra rigogliosi boschi e prati in fiore, non può fare a meno di porgli un sacco di domande per conoscere meglio Arcoiris, che gli pare, a una prima occhiata, un posto davvero singolare.

Cosa rende Arcoiris un luogo diverso da tutti gli altri?

Qui la vita scorre tranquilla ed equilibrata, c'è un'armonia speciale tra gli abitanti, che amano vivere in quel posto e starsene tra di loro; passeggiando col sindaco Murino, chiacchierando con lui ed ascoltando le sue risposte, Samu capirà come sia la vita ad Arcoiris e quanto essa sia straordinaria nella sua incredibile semplicità.

Tra una domanda e l'altra, Samu imparerà a mettere in discussione il proprio modo di vedere le cose, ad adottare "occhi nuovi" per esplorare e conoscere, con sincero stupore, il mondo, la natura, le persone, gli animali, i fiori.

Perché ad Arcoiris non hanno importanza le apparenze, l'esteriorità: se una cosa è bella, lo è perché porta gioia a chi la guarda, a prescindere da come sia esteriormente e da quale nome si scelga per nominarla.


Questo racconto si rivolge a lettori molto giovani ed è piacevole e di facile lettura, grazie ad uno stile chiaro e semplice, alle belle illustrazioni e agli spunti che offre per riflettere insieme ai piccoli su tematiche come l'accoglienza dell'altro - diverso da noi e, allo stesso tempo, simile a noi per tanti aspetti -; l'importanza data alla sostanza, all'interiore prima ancora che a ciò che vediamo dall'esterno, in superficie; il saper vivere in comunità, godendo della compagnia di chi ci è vicino, apprezzare il posto in cui si vive e goderne la bellezza.

Insomma, un libro che ha qualcosa di importante da dire a grandi e piccini.



L’autrice
Thokozile Martucci Schiavi, italiana di origine eritrea, dopo gli studi in Comunicazione espatria nel Regno Unito e poi si trasferisce in Germania.
Lavora come editor e copywriter, si dedica allo studio della criminologia e la sua più grande passione è viaggiare, soprattutto nel suo amato Brasile. Attivista per i diritti umani e le minoranze, con la sua penna mira a diffondere importanti messaggi di sensibilizzazione. Oltre a racconti per bambini, scrive di mondi immaginari e persone reali.


domenica 28 gennaio 2024

🖤 RECENSIONE 👑 LA REGINA DEGLI INFERI. LA MALEDIZIONE DI PERSEFONE di Hannah Lynn



Una madre e una figlia legatissime tra loro; la prima si è allontanata dalla sua famiglia per evitare di soffrire, la seconda è cresciuta con la madre, apprensiva, controllante e che l'ha sempre trattata come un'eterna adolescente.
E le due donne, di eternità, se ne intendono.
Perché sono due dee, immortali, potenti, superiori agli umani ma travolte dalle medesime forti passioni, soggette anch'esse a odio, amore, rabbia, vendetta, tenerezza, desiderio di essere amate.


LA REGINA DEGLI INFERI.
La maledizione di Persefone
di Hannah Lynn



Ed. Newton Compton
trad. F.Gazzaniga
S. Decio
384 pp
Questa è la storia di Demetra e di sua figlia Kore, che hanno cercato di crearsi un'eternità fatta di serena felicità e di sicurezza lontano dagli dèi dell'Olimpo, ma qualcosa, nei loro piani, non è andata come volevano.

Demetra è una delle 12 divinità dell'Olimpo, essendo figlia di Crono e sorella del famigerato Zeuz, il dio di tutti gli dèi.
Zeus: il fratello minore tanto amato, il "liberatore" dei suoi fratelli, che è riuscito a far sì che il loro padre, che aveva ingoiato i suoi primi cinque figli, li risputasse fuori.

Demetra ama Zeus, così forte, potente, impetuoso, ma sarà proprio il carattere dominante e prepotente del dio a renderglielo odioso, quando un giorno il padre di tutti gli dèi violenta sua sorella Demetra, e da quello stupro nascono Iacco e Kore.

Demetra non si darà mai pace per la violenza subita e si allontanerà dalla sua divina famiglia, rottura che diventerà definitiva quando ancora lui, Zeus, le toglierà l'unico barlume di felicità (l'amore di un uomo, di un mortale) in maniera egoistica e violenta (ancora una volta).

La bella e triste Demetra capisce che nulla può farla sentire ancora legata a quel mondo immortale che non le ha dato molte gioie, ma semmai dolore, rabbia, lacrime, disperazione.
La sola via per vivere la propria eternità serenamente è stare il più lontana possibile dall'arrogante fratello e crescere la propria figlia adorata, Kore, su un'isola chiamata Sifanto.

"Al mio tocco la terra arida si trasformava e diventava fertile, e il grano brillava alla luce del sole, in quantità tali da esaudire i sogni di qualsiasi contadino. Perché quello era il mio dono. Era per quello che i mortali mi veneravano, perché portavo loro l'abbondanza dei raccolti."

Demetra è una divinità molto amata, che trova il suo diletto nel portare benefici agli umani ed essendo ella la dea della natura, gode nel far del bene alla terra, attraverso abbondanza di raccolti, campi fertili,  ricevendo in cambio la gratitudine e la sincera adorazione di quegli esseri limitati, bisognosi degli interventi divini e dall'esistenza così breve.

Ma il sogno di vivere per sempre con le ninfe (quelle fedeli che l'hanno seguita nella sua fuga dall'Olimpo) e con la dolce e spensierata Kore, che ha sempre mostrato di essere una figlia obbediente, che accetta le decisioni materne senza fiatare, è destinato a finire.

Sì, perché Kore (il cui nome significa "fanciulla"), col trascorrere dei secoli, è stanca di quella segregazione nell'isola e sente l'impellente bisogno di girare il mondo, di passare di prato in prato, di conoscere e raccogliere le specie di fiori e frutti più belle e mai viste prima, di osservare gli umani che amano, cantano, ballano, si sposano, fanno figli, lavorano, muoiono... e di sentirsi viva!

Kore non vuol diventare come sua madre.
L'ama, certo, l'ammira per la sua pervicacia, per il coraggio di sfidare la famiglia decidendo di allontanarsene, per la capacità di conservare nel proprio cuore una misura d'amore abbondante, che neppure lo scorrere del tempo può indebolire.

Ma non può condividere il desiderio (o la paura?) di Demetra di starsene per conto proprio, di limitare i rapporti con le altre divinità, di condurre un'esistenza immortale all'insegna della solitudine.

No, Kore non è come la madre: lei ha un fuoco dentro che la divora, ha una vitalità e un'energia dirompenti, che la spingono a "costruirsi" una sorta di seconda vita: quando decide di lasciare Sifanto durante il giorno, per andare a visitare il mondo, Kore si rende conto che oltre la pacifica esistenza accanto alla mamma, c'è tanto da conoscere: posti nuovi, muovi sapori, brezze, colori... e forse anche un amore.

Non l'amore malinconico come quello perduto e rimpianto da Demetra, ma un amore passionale, vissuto con tutta se stessa, con il cuore quanto con il corpo. 
Quel sentimento che ti fa battere il cuore a mille, ti fa arrossire le gote e seccare la bocca... e che vorresti fosse eterno.

E Kore vive un amore così... fino al momento in cui sparisce nel nulla. 

A rapirla è Ade, il sovrano dell’Oltretomba e fratello di Demetra e Zeus; il dio la porta con sé sottoterra e Kore è sgomenta e disperata, anche al pensiero della madre, che starà impazzendo nel non sapere dove si trovi l'amatissima figlia. 

Quando si rende conto che implorare Zeus è inutile, Demetra scatena la sua furia, facendo calare un inverno perenne.

Il padre degli dei dell'Olimpo non vuole aiutarla? Bene, lei non benedirà più i mortali con rigogliosi raccolti, anzi: la terra diventerà sterile e arida, non ci saranno più musica né gioia finché ciò che le è stato sottratto non verrà restituito. 

Gli dèi non si sarebbero mai aspettati una tale e ferrea presa di posizione da una dea piuttosto pacifica quale è Demetra, ma l'amore di una madre ferita può divenire un fiume in piena, violento e inarrestabile.

Demetra rivuole indietro sua figlia, non accetta che sposi Ade né che lui la segreghi nel regno dei morti, tutto tenebre e spettri. Kore è luce, vita, sorrisi, colori...: non appartiene a quel regno oscuro e triste!

La stessa Kore non è a suo agio lì e vorrebbe che Ade capisse che il suo è stato un rapimento operato con violenza e inganno: davvero si aspetti che lei lo ami e che accetti volentieri di diventare sua moglie, la regina degli inferi?

Ma una serie di circostanze imprevedibili interverranno a cambiare Kore, nel suo interiore e anche esteriormente.

È vero, non è scesa negli inferi di propria volontà, ma c'è qualcosa nel comportamento di Ade che pian piano le si insinua dentro, inducendola a cambiare, a maturare, ad acquisire nuove consapevolezze su se stessa, sulla propria personalità, sull proprio valore come dea.

Scendendo nell'oltretomba, la spensierata ed eterna fanciulla figlia di Demetra, cresce e una parte di sé - fino a quel momento soffocata - comincia a farsi spazio, a reclamare dignità e brama di potere.

Kore è ormai al di fuori del controllo (seppure amorevole) materno ed è colpita da come Ade la tratti come una sua pari, come la regnante che è; lui la rispetta, è paziente e dà importanza alla sua opinione.
Ade capisce che, durante quel soggiorno negli inferi, Kore si sta trasformando in una dea nuova, autorevole, "adulta".
No, non è più tempo di essere solo la figlia, la fanciulla, bensì di imporsi quale regina del regno dell'Oltretomba: Persefone.

Demetra saprà accettare di non riavere sua figlia tutta per sé?
Dovrà accettarlo suo malgrado e da quel momento la terra conoscerà se mesi di abbondanza e natura lussureggiante e sei di aridità e freddo.

Questo romanzo mitologico è molto bello, la lettura scorre splendidamente, i personaggi sono ben caratterizzati e di essi comprendiamo la psicologia, il carattere, le debolezze e la forza attraverso le loro azioni e reazioni; Demetra e Kore/Persefone sono due donne dalle personalità distanti ma accomunate da un cuore buono e da un grande bisogno di dare e ricevere amore.
Entrambe amano con tutto il cuore e sì struggono per un  amore perduto.
Entrambe, seppur con percorsi differenti, evolvono, mutano nel corso del tempo, divenendo più coscienti di sé stesse e imparando a ritagliarsi il proprio spazio, a usare con saggezza risorse e capacità personali.

Un libro che consiglio a quanti amano le storie degli dèi immortali dell' Olimpo (così umani nel loro modo di amare, vendicarsi, adirarsi, soffrire..., e in un certo senso anche invidiosi dei mortali, che vivono la loro breve e fugace esistenza con tanta passione) e, consentitemelo, a quanti sono cresciuti con l'indimenticabile Pollon (⁠◠⁠‿⁠◕⁠)



ALCUNE CITAZIONI

"...ci sono momenti in cui la sofferenza va anestetizzata e altri in cui bisogna lasciarla bruciare, con tutto il fuoco che il tuo corpo può sopportare".

"Chi ha conosciuto il lutto sa che il dolore ha il potere di piegare il tempo. Di far durare un'eternità ogni secondo".

sabato 27 gennaio 2024

"IL SEGNALIBRO DELLA MEMORIA"





AUDIOFICTION


LA SIGNORA DEI TULIPANI di Mauro Ruggiero

Un'anziana e taciturna signora dai capelli bianchi vende fiori in una strada di Praga tra l'indifferenza dei 


passanti. Ad accorgersi di lei sembra essere solo un giovane giornalista che, spinto dal desiderio di aiutarla, compra spesso quell'unico mazzetto di tulipani che la donna offre.
Presto, però, il giovane scoprirà che dietro quegli occhi azzurri e assenti, la "Signora dei tulipani" nasconde una storia incredibile e toccante iniziata al tempo dell’occupazione nazista della Cecoslovacchia e della Shoah.



L'uomo incapace di sorridere di Giancarlo Villa

-
Londra, 28 Novembre 1962. È una piovosa serata di fine autunno, gelida e cupa.
Due giovani avventori del locale "The Star" si stanno godendo gli ultimi minuti di una serata blues. Il chitarrista del gruppo è un tipo strano, cupo, eccentrico.
La sua terribile storia è una storia di sopravvivenza estrema contro il male; la Storia di un sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen.

Pur essendo due fiction, quindi con personaggi fittizi, di fantasia, ciò che viene narrato rispecchia vicende assolutamente realistiche; sono racconti brevi ma aventi una loro intensità, che coinvolgono emotivamente l'ascoltatore spingendolo a riflettere sui concetti di bene e di male, e di come questi siano presenti entrambi nel profondo dell'animo umano; in particolare nel secondo audiolibro, il personaggio principale è sopravvissuto all'Olocausto per cui la sua esperienza è ovviamente (e tristemente) fedele alla realtà.
In entrambi i casi l'ascolto è stato gradevole grazie all'espressività dei narratori espressivi.



BIOGRAFICO

Il comandante Franz Ziereis di Giancarlo Villa.
,

Al centro vi è la figura del massimo comandante di Mauthausen, 
il campo di concentramento dove venivano deportati principalmente gli intellettuali polacchi e i prigionieri di guerra sovietici.
Dopo esser entrato nella polizia tedesca, Ziereis scala gli ordini gerarchici fino a ottenere il comando del campo, dove si trasferì con la propria famiglia e risiedette per tutta la durata del suo ruolo.
 
Passato alla storia come uno dei più spietati e crudeli gerarchi, incapace di pentirsi persino in punto di morte, Ziereis era noto per la sua ossessione di sparare dalla sua abitazione, davanti al figlio undicenne, a qualsiasi prigioniero tentasse di scappare.

In questa breve ed essenziale biografia l'ascoltatore apprende come sia stata l'infanzia di Ziereis a Monaco, che era un bambino timido e vittima di bullismo da parte dei coetanei, fino ad arrivare agli orrori commessi da comandante nazista, nell'angolo di secolo più buio per l'umanità.
Interessante, permette di conoscere un altro personaggio meschino che ha contribuito a scrivere una pagina nerissima della storia.


TESTIMONIANZE

Le storie di Stanka e Maria: Il campo di concentramento di Gonars e la deportazione dei rom e dei sinti in Friuli Venezia Giulia durante la Seconda guerra mondiale di Andrea Giuseppini


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Nel campo di concentramento fascista di Gonars, un paese in provincia di Udine, furono internate decine di migliaia di civili sloveni e croati. Il campo rimase in funzione dalla primavera del 1942 fino all’8 settembre del 1943. Si calcola che in questo periodo, all’interno del campo, morirono di fame e di malattie circa 500 persone.

Stanka è un’anziana donna rom, nata nella provincia di Lubiana e deportata nel 1942 nel campo di Gonars. Nei ricordi di Stanka, raccolti in questo audio documentario, ci sono la terribile fame, il gran freddo, e le morti, tra cui quella di una piccola bambina rom.

Maria è invece una sinta italiana, nata nel 1929 a Trieste. Per fuggire ai pericoli dei bombardamenti, Maria e la sua famiglia si rifugiano nelle campagne friulane. Qui, dopo l’8 settembre del 1943 e l’occupazione tedesca, incontrano i rom sloveni deportati a Gonars.

Nei mesi successivi, la madre e un fratello di Stanka, il fratello di Maria e altri giovani rom saranno catturati dai tedeschi e deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti.
Solo in pochi faranno ritorno.

Nell’audiolibro, oltre alle voci di Stanka e Maria, si possono ascoltare quelle della storica Alessandra Kersevan, della partigiana Rosa Cantoni e dello scrittore Boris Pahor.

Testimonianze che vanno ascoltate, conosciute perché sono storie vere, drammatiche, dolorose, che escono direttamente dalla bocca di chi le ha vissute sulla propria pelle, di chi ha sofferto la fame, il freddo, la paura di essere picchiato, ucciso per il solo fatto di essere rom.
Storie che per molto tempo sono state ignorate, non considerate, storie di crimini per i quali i colpevoli non sempre hanno pagato.


Tutte storie da ricordare per il Giorno della Memoria ma affinché questa ricorrenza - che è giustissimo celebrare, non solo il 27 gennaio, ma sempre - non perda il suo valore e il suo fine, è necessario, a mio avviso, denunciare ogni sopruso, violenza, crimine di guerra, tentativi di pulizia etnica/sterminio ecc... che ancora oggi purtroppo avvengono.
Il fatto che ad oggi in tante parti del mondo i diritti di tanti uomini, donne, bambini... vengano costantemente violati non deve far cadere nell'errore di credere che il Giorno della Memoria abbia perso significato, che sia pura retorica e che quindi non serva più ascoltare ancora le testimonianze dei sopravvissuti (il cui numero, ovviamente, si fa sempre più esiguo), leggere libri/articoli o  guardare film/documentari a tema...; nondimeno, proprio per onorare con onestà e in una logica inclusiva questa giornata, nessuna vittima di azioni criminali a scopo di sterminio, di negazione dei diritti umani, va ignorata, sminuita, dimenticata, altrimenti la memoria di ciò che è accaduto durante la seconda guerra mondiale non sarà mai un ricordo, se poi sotto i nostri occhi continuano a verificarsi ingiustizie simili davanti alle quali si tende a girare la testa dall'altra parte e quasi a considerarle "di serie B".


"...se la storia e la memoria pubblica sono un antidoto dovremmo chiedercelo sempre, dove eravamo e dove siamo. Per provare a non correre il rischio di finire in quel maledetto scantinato stantio, a rifugiarsi nello studio, mentre i bambini gridano nella notte. “La memoria della Shoah è di tutti”, ha sostenuto sul sito di “Gariwo” la storica Anna Foa, e ha ragione: è anche delle donne e dei bambini intrappolati a Gaza o nei campi profughi di tutto il Medio Oriente. Sempre che sopravvivano.

Forse, chissà, un giorno succederà quello che immagina Elie Duprey (“Contretemps”, 23 dicembre 2023):

"La situazione non lascia spazio all'ottimismo. In Palestina, innanzitutto e prima di tutto, dove il sostegno incondizionato dato a Israele dalle potenze occidentali rende difficile immaginare qualcosa di diverso dall'approfondimento delle dinamiche attuali: pulizia etnica, apartheid, fascistizzazione sempre più spinta della società israeliana, indignazione generale – da parte dell'Occidente – di fronte alle esplosioni di violenza più spettacolari, indifferenza generale – da parte dell'Occidente – di fronte alla violenza quotidiana della colonizzazione. La storia degli Stati Uniti dimostra che certi processi coloniali possono trionfare e certi popoli scomparire. Forse un giorno qualche turista entrando in un casinò di Gaza verserà una lacrima in memoria dei crimini passati, prima di tornare a godere dei benefici della civiltà. Forse no".

Forse sarà così, forse no – in ogni caso decine di migliaia di persone non ci sono più. Dipende anche da noi, dal poco – pochissimo – che contano le nostre voci. Se non le alzeremo abbastanza, e se non verremo ascoltati, chissà, può essere che un giorno qualcuno ci verrà a cercare, sempre che non sia già troppo tardi. Quando busserà alla nostra porta chiedendoci se davvero non sentivamo, non vedevamo, non parlavamo, noi, o almeno io, probabilmente non sapremo cosa dire."


(stralcio di un articolo di Carlo Greppi presente su Gariwo)

mercoledì 24 gennaio 2024

CHICCHI DI NEWS [ concorso letterario / ebook in omaggio ]

 

Buongiorno, lettori!

Il post di oggi accoglie un paio di news, che mi fa piacere condividere in quanto a qualcuno di voi potrebbero interessare.


La prima comunicazione ha a che fare con un concorso, per cui se avete un manoscritto nel cassetto, tiratelo fuori ^_-

Giunge quest’anno al traguardo della trentesima edizione il Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico, premio letterario bandito dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare, col patrocinio del festival internazionale Lucca Comics & Games e della casa editrice Acheron Books.

Le iscrizioni al concorso sono aperte fino al 20 marzo 2024. 

Possono partecipare storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, qualunque racconto sia (per trama e/o personaggi) “al di là del reale”.

Ogni autore/autrice può inviare una o più opere, purché inedite, originali e in lingua Italiana.

I racconti possono essere inviati, a discrezione di ciascun partecipante, in modalità cartacea oppure elettronica. 
Per i/le partecipanti residenti all’estero, è raccomandata la spedizione in formato elettronico.

I dieci racconti finalisti del 30esimo Trofeo RiLL saranno pubblicati (senza alcun costo per i rispettivi autori/autrici) in un e-book della collana “Aspettando Mondi Incantati”, curata da RiLL. 

Inoltre, i migliori 4-5 racconti fra quelli finalisti saranno pubblicati (gratuitamente) nell’antologia del concorso (collana “Mondi Incantati”, ed. Acheron Books), che verrà presentata al festival internazionale Lucca Comics & Games 2024.
Infine, il racconto vincitore sarà tradotto e pubblicato in Spagna (su Visiones, antologia annuale di PORTICO - Asociación Española de Fantasía, Ciencia Ficción y Terror) e in Sud Africa (su PROBE, la rivista associativa della SFFSA - Science Fiction and Fantasy South Africa).

L’autore/autrice del racconto primo classificato riceverà un premio di 250 euro.

La selezione dei 10 racconti finalisti sarà curata da RiLL. 
Ciascun testo partecipante sarà letto e valutato in forma anonima (cioè senza che i lettori-selezionatori conoscano il nome dell’autore/autrice).
La giuria del Trofeo RiLL deciderà poi, fra i racconti finalisti, quelli da premiare e pubblicare nell’antologia “Mondi Incantati”. 
Fra i giurati dell’edizione 2023 del Trofeo RiLL: gli scrittori Donato Altomare, Mariangela Cerrino, Giulio Leoni, Gordiano Lupi, Massimo Pietroselli, Vanni Santoni, Sergio Valzania; il sociologo e autore di giochi Luca Giuliano; l’anglista e saggista Cecilia Barella; la poetessa Alessandra Racca; i giornalisti ed autori di giochi Andrea Angiolino, Renato Genovese e Beniamino Sidoti.

Tutti i/le partecipanti al 30esimo Trofeo RiLL riceveranno in omaggio l’antologia “LE CASE CHE ABBIAMO PERSO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” (ed. Acheron Books, 2023, collana Mondi Incantati), che prende il titolo dal racconto vincitore del 29esimo Trofeo RiLL, scritto dal vibonese Francesco Corigliano.
Il volume contiene dodici storie: i migliori racconti del 29esimo Trofeo RiLL e di SFIDA 2023 (altro premio curato da RiLL) e i racconti vincitori di tre concorsi per storie fantastiche banditi all’estero (in Portogallo, Spagna e Sud Africa) e con cui il Trofeo RiLL è gemellato.

Tutti i libri della collana “Mondi Incantati” sono disponibili su Amazon, Delos Store, Lucca Fan Store, oltre che (a prezzo speciale) su RiLL.it
Gli e-book “Aspettando Mondi Incantati” sono invece disponibili nel Kindle Store di Amazon e (come EPUB) su KOBO, La Feltrinelli e Mondadori Store.

La cerimonia di premiazione del 30esimo Trofeo RiLL avrà luogo a novembre, all’interno del festival internazionale Lucca Comics & Games 2024.

Per maggiori informazioni si rimanda al bando di concorso, all’e-mail (info@rill.it) e al sito di RiLL (https://www.rill.it/).


Tempo fa ho letto e recensito un bel romanzo storico: Messer Matteo gentiluomo e 
fiorentino a Borgo Silva,
 di Peter Hübscher >> RECENSIONE <<.

Ebbene, potete approfittare fino al 29 gennaio per scaricarne gratuitamente la copia digitale in pdf (gentilmente offerta dall'autore), cliccando 



Vi si aprirà una nuova pagina dalla quale potrete scaricare il file.

lunedì 22 gennaio 2024

|| RECENSIONE || AMARO IN VETRO di Davide Carotenuto



Ironico, arguto, scanzonato e romantico, "Amaro in vetro" è un’autobiografia sentimentale con cui il protagonista (e voce narrante) si mette a nudo, si espone raccontandosi a 360°, gettando maschere e inibizioni per guardarsi dentro e, al contempo, confrontandosi col complicato e "misterioso" universo femminile.


AMARO IN VETRO
di Davide Carotenuto


La Bottega delle parole
135 pp
La vita è un susseguirsi di incontri - alcuni più importanti di altri -, di occasioni mancate, di amori rincorsi e persi, di relazioni -alcune più intense, altre meno - il cui ricordo (dolce o amaro che sia) può accompagnarci per anni.
In queste pagine, che scorrono agevolmente sotto gli occhi del lettore, il protagonista si racconta in prima persona, lasciandoci entrare nel suo mondo interiore, fatto di mille pensieri, ricordi, battute scherzose, considerazioni, amarezze, sorrisi, e il racconto di sé è un vero e proprio fiume in piena, travolgente e appassionato.

Nel suo raccontarsi senza filtri e senza riserve, il protagonista torna indietro nel tempo molto spesso e, proprio come se parlasse a un amico silenzioso con cui ha voglia di aprirsi, ci confida aneddoti del suo passato e lo fa senza essere mai pesante, triste o patetico, ma al contrario con un piglio simpatico, autoironico, sempre pronto alla battuta spensierata.

Incontri con donne più o meno importanti, ciascuna della quali ha lasciato comunque un segno - per piccolo che sia - nella sua vita (altrimenti non varrebbe neppure la pena parlarne, no?) e ha contribuito a renderlo la persona che è: pragmatica, forse a tratti anche un tantino cinica e disillusa, eppure mai privata di quel romanticismo di cui egli sente fortemente il bisogno.

Perché il nostro protagonista non ha smesso mai di sperare di incontrare, presto o tardi, l'amore della vita: "...nonostante tutto, ci credo ancora nell’amore. Credo ancora di poter trovare la persona giusta che, al mattino, mi svegli sussurrandomi “...ho fatto il caffè ... facciamo colazione insieme?”".

Dai suoi racconti emerge quanto egli provi ad analizzare - criticamente eppure senza prendersi troppo sul serio - tutte le affascinanti contraddizioni dello sfaccettato mondo femminile, raccontandone le sfumature, le fragilità che spesso risultano poco comprensibili agli uomini. 

Il racconto vivace (una vivacità in cui però non manca, talvolta, una vena di malinconia) e disinvolto delle proprie avventure sentimentali diventano il trampolino per parlare di sé, dei propri pensieri e sentimenti, riflettendo sulla vita e sui rapporti con chi lo circonda, fino ad arrivare ad una migliore conoscenza della propria persona, aprendosi alla possibilità che ogni esperienza fatta, ogni difficoltà incontrata, ogni presenza importante e ogni mancanza che pesa, hanno avuto il loro perché nella alla scoperta di sé stesso, nella sua crescita come uomo che si interroga, che prova a guardarsi e riconoscersi attraverso gli occhi degli altri, individuando, comprendendo e accettando debolezza e insicurezze, proprio quelle che ha sempre cercato di negare e che forse un po' gli hanno impedito di costruire una solida relazione amorosa. 

Nello svelarci ciò che gli passa per la testa, il protagonista prova a smorzare col sorriso la tristezza e a celare ferite che però, a un certo punto, devono essere curate.

"Incidere, drenare e tagliare. E proprio come per una strana infezione, che ti fa stare male al punto da girarsi e rigirarsi nel letto in preda agli spasmi, bisogna praticare un’incisione nel punto nevralgico, favorire la fuoriuscita di quel male oscuro e tagliare via tutto ciò che non serve più..."

Nel parlare di sé, egli è, come dicevo più su, un fiume inarrestabile, che va da un episodio all'altro, collegandoli tra loro attraverso associazioni e ricordi che si succedono di seguito e che sono un po' come delle tappe nel suo percorso esistenziale, tanti piccoli "qualcosa" che hanno spezzato, anche soltanto per un po', la solita routine fatta di gesti abitudinari, più o meno inconsapevoli "che somigliano sempre più al movimento di un automa".
In fondo, fermarsi a ricordare qualcuno e qualcosa ha la sua importanza, perché significa che non ci siamo limitati a vivere senza renderci conto del chi, dove, come quando, perché, ma che abbiamo, anzi, conservato dei frammenti di certe esperienze, di certi attimi, parole, sguardi, silenzi, persone.


"Amaro in vetro" è un romanzo breve ma denso, che riesce ad essere ricco ed introspettivo senza mai appesantire la lettura, la quale - grazie a un'oculata e intelligente leggerezza mista a sfumature di lieve malinconia - risulta costantemente snella e piacevole.

Ringrazio la casa editrice partenopea La Bottega delle parole per la gradita copia digitale in omaggio.

sabato 20 gennaio 2024

RECENSIONE ⛪ CHI HA PECCATO di Anna Bailey



Una sincera amicizia nata tra due ragazze caratterialmente diverse ma legate tra loro da un'affinità profonda: entrambe sono infelici e insoddisfatte del proprio contesto famigliare, della loro vita che, pur così giovane, sembra già arenata tra tristi macerie.
E quando una delle due scompare in circostanza misteriose, l'altra farà di tutto per scoprire la verità, mentre attorno a lei altro non si odono che i rumori cupi del fitto bosco e gli ipocriti sermoni di un pastore esaltato.


CHI HA PECCATO
di Anna Bailey



Ed. Feltrinelli
trad. E. Cantone
339 pp
"È una tipica serata da cittadina di provincia -  l' ultima a Whistling Ridge per molti anni a venire, anche se ancora nessuno può saperlo".

Emma ed Abigail sono amiche da sempre, cresciute insieme nella tranquilla realtà di paese di Whistling Ridge, in Colorado, in cui tutti conoscono tutti e sanno i fatti privati di ognuno.
O almeno credono che sia così.

Ma quando la bella e rossa adolescente Abigail Blake sparisce dopo una serata "vivace", all'insegna del divertimento (droga? alcool? sesso?), trascorsa ad una festa alle Tall Bones (il ritrovo nel bosco in cui si danno appuntamento i teenager di Whistling Ridge), gli equilibri rischiano di incrinarsi perché quello che dovrebbe essere, in fin dei conti, un dramma famigliare, rischia invece di portare allo svelamento di segreti imbarazzanti e verità sgradevoli che getterebbero ombre sulla cittadina, in cui tutti vantano di avere una fede in Dio onesta e sincera.

Il punto di riferimento, attorno al quale si raccoglie tutta la comunità, è infatti costituito dalla chiesa battista guidata dal pastore Lewis, fervente cristiano e appassionato predicatore che dal pulpito, ogni domenica, non fa che tuonare contro il peccato e i peccatori (che si nascondono tra loro), incoraggiando, con veemenza e con la minaccia dell'inferno, le proprie pecorelle ad attenersi ai giusti sentieri tracciati dalla Parola di Dio.

Ma purtroppo sono in tanti, troppi!, a "predicare bene e razzolare male" e nel corso della lettura il lettore si accorge di come ciascuno si serva della propria presunta fede per sentirsi migliore degli altri, per ergersi a giudice, condannando o assolvendo, o per colpevolizzarsi sentendosi un fallito; c'è chi la fede l'ha smarrita a furia di ingoiare bocconi amari e chi vi si aggrappa con tutte le forze, come uno zoppo tiene saldo il proprio bastone nella mano per non cadere.

Emma Alvarez è la migliore amica di Abigail e, dopo aver appreso della sua scomparsa, si sente in colpa.
Perché?
Perché lei era con Abi quella maledetta sera a Tall Bones, ha provato a farla desistere dall'andare alla festa senza di lei ma nulla ha potuto contro la sicurezza dell'amica, che non aveva alcuna intenzione di rinunciare a divertirsi.

Se solo Emma avesse insistito di più, se avesse supplicato Abi di non andare, di non seguire quel losco e ambiguo figuro che è Hunter Maddox (loro compagno di scuola, di famiglia benestante e figlio di Jerry Maddox, proprietario della segheria di Whistling Ridge, che dà lavoro a diversi uomini in città), forse non le sarebbe accaduto nulla.

La polizia - rappresentata dallo sceriffo Gaines - non ha preso molto sul serio la scomparsa: tenendo conto dell'età della ragazza, potrebbe essere tranquillamente una bravata e, tenendo conto della scapestrata famiglia Blake, potrebbe essere una fuga volontaria da una situazione famigliare decisamente difficile.

Sì, perché tutti a Whistling Ridge sanno chi sono i Blake.
Samuel - il capofamiglia - è un uomo di oltre cinquant'anni con un passato complicato e traumatico (ha combattuto in Vietnam) che riversa tutto il carico di rabbia, frustrazione, infelicità, sui famigliari, vale a dire la moglie Dolly e i figli Noah, Abigail e Jude.

Tranne Abi (che è la preferita del genitore), tutti in casa hanno assaggiato le percosse di Samuel, e non parliamo di un ceffone ogni tanto ma di cinghiate, calci, pugni sferrati con una violenza tale da far saltare i denti, sfondare muri e scaraventare un bambino di cinque anni per le scale, rompendogli una gamba.

Tutti, nella comunità e in parrocchia, sanno della violenza domestica in casa Blake, i cui segni sono ben visibili sui volti e sul corpo di Dolly e figli maschi; sanno ma si fanno i fatti propri.

Il pastore Lewis ciarla di autorità paterna benedetta da Dio, di mogli sottomesse, di figli che devono essere obbedienti e, se non lo sono, è giusto che assaggino la verga.
E quando Abigail sparisce è facile per tanti fare 2+2: è ovvio che la ragazza abbia deciso di scappare, con un padre così (bruto, rozzo, aggressivo, un mezzo pazzo, in pratica), una madre rassegnata e depressa, che si imbottisce di sigarette e Valium, un fratello maggiore di cui si vocifera sia gay e di un fratellino 12enne che ha avuto la disgrazia di nascere per sbaglio in una famiglia che definire disfunzionale è un eufemismo.

Dalle luride pareti delle disordinate stanze di casa Blake emana un puzzo di infelicità e rabbia repressa da essere quasi palpabile e che spinge tutti a stare alla larga da una famiglia così.

Solo Emma resta, negli anni, vicina ad Abi, come sua madre Melissa prova a fare con Dolly, salvo poi perdere l'amica a causa delle limitazioni imposte da Samuel, che non vuole estranei attorno ad impicciarsi dei fatti suoi.
E se il piccolo Jude prova, con l'innocenza dei suoi 12 anni, a coltivare una fede in Gesù genuina, Noah ha smesso da tempo di credere che Dio vegli su di lui e sui suoi cari: no, Dio s'è dimenticato della triste e passiva Dolly, la quale, a sua volta, si è dimenticata cosa voglia dire essere madre: una madre è colei che protegge i propri figli da tutto e tutti, che si batte per loro, che li abbraccia se piangono, li rialza se cadono, si interessa a loro, li ascolta se hanno qualcosa da raccontare.

E Noah avrebbe qualcosa da dire alla madre: vorrebbe dirle che sì, è vero, gli piace un ragazzo e si chiama Rat.

Rat è un rumeno che vive nei pressi di Whistling Ridge, in un camper nel bosco; le sue compagnie sono discutibili e di lui si dice che spacci, ami ubriacarsi e darsi al divertimento più peccaminoso.

Questo straniero è un campanello d'allarme per la comunità e pastore Lewis non perde l'occasione per urlarlo dal pulpito: questo giovanotto, con le sue abitudini dissolute, sta corrompendo i giovani di Whistling Ridge, per cui va assolutamente fermato.
Non solo: pare conoscesse la giovane Abigail... E se c'entrasse qualcosa con la sua scomparsa?

Emma prende a frequentare anch'ella Rat, intenzionata a scoprire la verità su Abi; ma la ragazza ha le proprie fragilità da affrontare, la principale delle quali è il vizio di bere alcool.

Emma è una mezzo sangue, suo padre è un messicano (che ha abbandonato lei e la madre da molti anni e su questo abbandono Melissa non ha mai dato spiegazioni alla figlia) mentre sua madre è una bianca, che di professione fa il medico.

Emma ha un buon rapporto con sua madre, la quale si occupa e preoccupa di questa figlia adolescente piena di problemi e insicurezze, che sta prendendo l'allarmante strada dell'alcolismo e che va un po' troppo spesso nel bosco con amici poco raccomandabili; e adesso che ha perso l'amica del cuore, Emma è ancora più smarrita e arrabbiata.

Mentre cerca di capirci qualcosa - convinta che la chiave di tutto sia il bosco e qualcosa che dev'essere per forza accaduto lì, quella sera -, Emma si scontra con un contesto sociale profondamente razzista, che odia ed emargina chiunque non sia un "americano puro", e bigotto, pronto a sfoderare versetti biblici solo per indicare i peccatori da condannare.

Whistling Ridge perde, giorno dopo giorno, la propria cappa di tranquillità e sicurezza e al cielo, più che le preghiere irreprensibili dei santi, saliranno le urla di invasati e fanatici religiosi il cui odio verso chi è diverso li porterà a commettere azioni deprecabili, chiudendo gli occhi davanti ai veri peccatori, come i padri violenti o quelli che vanno dietro alle ragazzine.

Chi ha peccato a Whistling Ridge?
Sono in tanti a doversi battere il petto: mamme deboli e impaurite che non difendono i figli, mamme che mentono per amore, padri senza scrupoli morali e altri che prendono piacere nell'umiliare i propri cari.

Emma riuscirà a scoprire cosa è successa alla sua Abigail, consapevole di come solo sapendo la verità si possa trovare un po' di quiete per poter poi proseguire verso altre strade, altre direzioni.


"Chi ha peccato" è un thriller dal ritmo incalzante, con una bella suspense che tiene viva l'attenzione del lettore non solo sul destino della ragazza scomparsa ma anche sulle vicende personali, famigliari e comunitarie dei diversi personaggi, principali e no; omosessualità e omofobia, l'importanza della fede e il rischio di un ipocrita e sterile bigottismo che induce solo a colpevolizzare il prossimo piuttosto che ad aiutarlo, razzismo e paura dello "straniero", i problemi adolescenziali, la violenza domestica, i legami genitori-figli sono alcune delle tematiche principali che emergono tra queste pagine, molto ben scritte, scorrevoli, che sostengono uno sviluppo delle vicende molto ben costruito, interessante e coinvolgente.

Consigliato!!
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