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mercoledì 11 novembre 2015

Recensione: IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI di Pino Nazio



Ho appena terminato di leggere il saggio, sotto forma di romanzo, del giornalista Pino Nazio su uno dei casi di scomparsa più famosi e misteriosi d'Italia, che porta il nome di Emanuela Orlandi.

IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI
PAPA WOJTYLA, LA TOMBA DEL BOSS
E LA BANDA DELLA MAGLIANA 
di Pino Nazio


IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI
Sovera Edizioni
Il libro è ambientato ai nostri giorni, più precisamente parte dal 14 maggio 2012, un giorno considerato importante nell'ambito della ricerca della verità in questo difficile caso.
E' il giorno in cui la tomba del boss della Magliana, Enrico De Pedís  - morto nel febbraio del 1990 - sta per essere aperta, e con la sua apertura si spera che si chiuda finalmente un cerchio aperto da troppi anni.
Sono in molti a credere che accanto ai resti del capo della banda della Magliana ci siano quelli di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983, quando aveva soltanto 15 anni. 
La ragazzina, figlia di un commesso del Papa e cittadina vaticana, sparì misteriosamente tra i vicoli del centro di Roma, dopo essere uscita dalla scuola di musica dove studiava flauto.

Le indagini partirono immediatamente, dopo l'allerta da parte della famiglia, preoccupatissima, e da lì sarà un susseguirsi di ricerche, rivelazioni, telefonate anonime,depistaggi e decine di ipotesi: intrigo internazionale o ricatto interno al Vaticano, festini sessuali o maniaco isolato? 

Attraverso due personaggi - che per ragioni diverse cercano entrambi la verità su Emanuela -, Jacopo e Lorenzo, seguiamo lo sviluppo dell'analisi di quanto è accaduto in questi trent'anni, che rimanda poi agli incontri dell'Autore con decine di protagonisti in qualche misura coinvolti, ai luoghi visitati, alle
testimonianze inedite raccolte, per cercare di trovare un nesso, un senso... alle intricate ed ambigue vicende che riguardano questo caso.

"In questa storia ci sono entrati tutti, dai Servizi segreti ai terroristi, dalla finanza internazionale alla banda della Magliana."  

fa dire Nazio ad uno dei due protagonisti, che cercano di partire dall'inizio, mettendo nero su bianco le svariate ipotesi relative alla scomparsa di Emanuela:

1. fuga volontaria
2. rapimento a scopo sessuale
3. sfruttamento della prostituzione minorile o la tratta delle bianche
4. il sequestro per chiedere la liberazione di Agca
5. una ritorsione verso il padre di Emanuela, Ercole, che con il suo lavoro poteva aver visto qualche cosa
che non doveva vedere
6. il ricatto, per farsi ridare i soldi messi nel Banco Ambrosiano o nello Ior *
7. Emanuela viva, a casa di suo fratello, sotto falsa identità.

Nel corso delle loro conversazioni, seduti al tavolino di qualche bar nella città eterna, mentre sfogliano fascicoli e documenti in ordine cronologico, utili a ripercorrere tutto l'iter delle indagini, delle persone coinvolte in 30 anni, Jacopo e Lorenzo cercano di essere lucidi e oggettivi, provando a analizzare ogni ipotesi, a sviscerarla a fondo, nei minimi particolari, alla ricerca di chi, perchè, quando, come, dove.

E piano piano, insieme a loro, il lettore viene portato, in qualche modo, a dare più o meno attendibilità a delle ipotesi piuttosto che ad altre, scartando le più deboli e le più improbabili.
O le più dolorose, come quella che vede coinvolto addirittura il fratello di Emanuela, Pietro.
Certo, non è affatto una novità come in casi come questi, dal fortissimo impatto mediatico, che durano per anni, che sono finiti in tv e sui giornali, ci sia sempre lo sciacallo di turno, quello che crede di poter giocare sulla pelle e sulle sofferenze altrui, o "semplicemente" chi per lavoro è convinto di una certa teoria e decide di portarla avanti e "dimostrarla" (???), nonostante l'assenza di evidenze scientifiche inconfutabili (vedi ciò che sostiene nel proprio libro Roberta Hidalgo).

Ciò che di sicuro resta presente e pesante come un macigno è il dolore straziante di una famiglia; un dolore che cresce pian piano da quel pomeriggio di giugno 1983, un pomeriggio estivo come tanti altri vissuti in famiglia, ma che diverrà l'incubo peggiore che la famiglia Orlandi si ritroverà mai a vivere.
Un incubo che ad oggi non ha avuto ancora una conclusione, una spiegazione univoca, logica, che permetta di capire chi sono i responsabili, tanto coloro che hanno architettato tutto, quanto coloro che l'hanno realizzato con le proprie mani.

Leggendo, il lettore si ritrova immerso in una serie di intrighi e ipotesi, che vedono coinvolti i "personaggi" che vi ho menzionato più su; vi sono un sacco di date, avvenimenti, nomi, ma tutto è esposto con ordine, anche perchè l'autore alterna il presente di Jacopo e Lorenzo, con il passato, che chiaramente parte dal 1983, da quando la piccola Emanuela è stata strappata dall'affetto dei suoi cari e dalla sua vita di normalissima adolescente, con i suoi sogni, i suoi piccoli problemi, le sue passioni.

Mi è sembrato di (ri)vivere (seppur con l'immaginazione) insieme alla famiglia Orlandi le ore e i giorni immediatamente successivi alla scomparsa, in cui si sono susseguite telefonate, segnalazioni, presunti avvistamenti, testimonianze.
E nel corso del tempo, diverse voci maschili si faranno sentire a telefono - Pierluigi, Mario, l'Americano... - per dare notizie e indicazioni spacciate per certe ma che non portano a nulla di fatto, così come tante volte sembrerà di essere lì lì per arrivare a scoprire dov'è Emanuela..., per poi ritrovarsi a 32 anni dopo...,  e di quella ragazzina dai capelli lunghi e scuri e la fascia in testa, non si è saputo nulla, se non quello che qualcuno s'è premurato di diffondere.

Perchè una cosa mi sembra chiara: nel corso del tempo, e fin da subito, "qualcuno" ha cercato di depistare, di far puntare i riflettori su una pista piuttosto che su un'altra, fino a rendere tutta la storia un'accozzaglia di speculazioni e ipotesi che alla fine a nulla hanno portato.

E dagli accorati appelli di Papa Wojtyla - convinto (???) che Emanuela fosse stata vittima di terrorismo internazionale (!) - alle dichiarazioni dell'amante di Renatino De Pedis, arriviamo alla fine del libro, forse con almeno una vaga idea di quanto e di quello che c'è sotto e dietro la sparizione di una ragazzina innocente.

Collegato al caso di Emanuela, c'è anche quello di Mirella Gregori, scomparsa misteriosamente poco tempo prima e tutt'ora anch'esso annoverato tristemente tra "i misteri d'Italia".

Un libro che illustra in modo chiaro le varie ipotesi e piste legate alla scomparsa di Emanuela Orlandi; se la cronaca nera e gli intrighi nazionali ed internazionali vi interessano, immagino che questo libro possa fare al caso vostro, come è stato per me.


L'Istituto per le Opere di Religione, anche noto come "Banca Vaticana", è un istituto pontificio di diritto privato, creato nel 1942 da papa Pio XII e con sede nella Città del Vaticano

giovedì 5 novembre 2015

In lettura: Il segreto di Emanuela Orlandi: Papa Wojtyla, la tomba del boss e la banda della Magliana di Pino Nazio



Il libro in lettura da oggi è un accurato e documentato saggio (sotto forma di romanzo) del giornalista e scrittore Pino Nazio circa un fatto di cronaca molto noto: la sparizione di Emanuela Orlandi, avvenuta negli  Anni Ottanta e che ha visto (e vede) coinvolti diversi "personaggi" del mondo della criminalità organizzata... e non solo.

Il segreto di Emanuela Orlandi: 
Papa Wojtyla, la tomba del boss e la banda della Magliana
di Pino Nazio


Sovera Edizioni
175 pp
15 euro
2012



Lunedì 14 maggio 2012, la lapide che copre il sarcofago di Enrico De Pedis viene alzata. I resti del capo della banda della Magliana sono lì da 20 anni, in molti pensano che siano vicini a quelli di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983. 
La ragazzina, figlia di un commesso del Papa e cittadina vaticana, sparì misteriosamente tra i vicoli del centro di Roma.
Indagini, rivelazioni, depistaggi e decine di ipotesi: intrigo internazionale o ricatto interno al Vaticano, festini sessuali o maniaco isolato? 
Una vicenda ambigua, oscura ma che, se si mettono in relazione alcuni fatti salienti, rivela un chiaro disegno. 
L'analisi oggettiva di quanto è accaduto in questi 30 anni è servita all'autore - che ha incontrato decine dei protagonisti, visitato tutti i luoghi, raccolto testimonianze inedite - per proporre una ricostruzione che permette di leggere questo libro come la trama di un romanzo e la documentazione di un saggio. Dalla prima all'ultima pagina.

Di quest'autore ho letto e recensito: "Il bambino che sognava i cavalli" (RECENSIONE

lunedì 26 ottobre 2015

Dal 21 novembre: CATTIVO INFINITO di Leandro Del Gaudio, con prefazione di Roberto Saviano (segnalazione)


Buongiorno! 
Ho un po' di segnalazioni editoriali da proporvi, quindi iniziamo la giornata!!
Lasciatemi sempre un vostro parere, se vi va!

Dal 21 novembre sarà in libreria il nuovo romanzo-verità su una delle pagine più tragiche della storia italiana.



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DALLA PREFAZIONE DI ROBERTO SAVIANO

«Cattivo infinito è la storia vera, anche se molti preferirebbero non lo fosse, dei tanti Caino cui non siamo disposti a dedicare tempo, che preferiremmo sapere dietro le sbarre, assicurati a una giustizia ingiusta che non riabilita, che non prevede alcun reinserimento, che dimentica. Cattivo infinito è la Napoli che crediamo dall’altra parte, che speriamo di poter escludere dalle nostre vite stringendo gli occhi e facendoli diventare fessure sottili. Cattivo infinito è il cammino dei protagonisti che la cronaca giudiziaria ha prestato alla letteratura. Cattivo infinito, se non ci decidiamo a guardare le cose come stanno, sarà per sempre anche il nostro cammino. Un cammino, come dice Del Gaudio, cattivo e infinito».


CATTIVO INFINITO
di Leandro Del Gaudio

David and Matthaus
Isbn 9788869840463
16.90€
 pp. 170
uscita:
21 NOVEMBRE 2015
«Mi chiamo Fabrizio, faccio il killer. Anzi, ho fatto il killer.Storia semplice, storia comune da queste parti, no? Il fatto è che la mia storia è vera e ve la racconto per un motivo: non possono farmi più niente, non mi possono ammazzare, né mi possono arrestare, non c’è nessun giudice a condannarmi, né in giro ci sono pentiti pronti a raccontare qualcosa del mio passato. In un certo senso li ho fottuti tutti, anzi, in modo più diretto: vi ho fottuti tutti. Sì, ci siete anche voi che leggete storie di mafia e serial killer, che vi riempite la bocca di giustizia e camorra, eroi e mafiosi. Sto qua a fumare una sigaretta, la cosa non mi diverte, ma mi è andata meglio di come è andata a quelli che ho incontrato sul mio cammino. Cammino cattivo e, come vedete, non ancora concluso: cammino cattivo e infinito». 

Napoli, 2013. Fabrizio rientra in Italia dopo una lunga latitanza in
Francia. Ha trascorso anni a fuggire dalla giustizia italiana, quando
scopre che non gli stanno dando più la caccia da tempo. 
Ma com’è possibile che un ex killer del clan Mariano, potente gruppo camorrista a capo della criminalità organizzata di Napoli, non sia più un ricercato?

Napoli, anni ’80. Fabrizio è un giovane attraente, ama le donne, il lusso, la bella vita. 
Uccide su comando di Ciro Mariano, in fondo la morte non lo ha mai spaventato, né la sua né quella degli altri. Vive la sua prima condanna per rapina a mano armata come un successo personale, da quel momento sa che il suo nome farà notizia. Da allora gli arresti, le fughe e la pena definitiva a 25 anni. 
È già a metà della condanna quando è convinto di avere chiuso i conti con la camorra e si sente pronto a una vita diversa: in carcere frequenta un corso di teatro e si innamora della sua professoressa. 

Ma non sa che i nemici di un tempo stanno tessendo una trama ben ordita alle sue spalle e sono pronti a ricordargli che un passato ingombrante come il suo non si può seppellire…

Con uno stile incalzante e a tratti ironico, proprio del giornalismo, in Cattivo infinito Leandro del Gaudio ricostruisce la vera storia di un ex killer dei Mariano, uno dei più potenti gruppi camorristici degli anni Ottanta. A fare da sfondo la città di Napoli, quella del calcio champagne e di Maradona, dei pizzini, del lotto clandestino, della faida tra clan e scissionisti per la conquista dei Quartieri Spagnoli, della malagiustizia italiana.

Raccontata in prima persona, la vicenda è ricostruita con perizia documentaria sulla base di lunghe interviste rilasciate dallo stesso protagonista all’autore, di atti giudiziari e sintesi giornalistiche. 
Un romanzo che coinvolge e sconvolge, in cui la trama emerge grazie all’alternanza delle voci dei tre protagonisti – oltre a Fabrizio, l’avvocato Omissis e il faccendiere legato alle coop di ex-detenuti Emanuele – e prende vita da dentro gli occhi di chi la vive, con azioni, impressioni ed emozioni che progressivamente si propongono, si richiamano e si attestano.

L'autore.
LEANDRO DEL GAUDIO (Napoli, classe 1970) è giornalista per Il Mattino, dove si occupa di cronaca giudiziaria e cronaca nera. È autore e conduttore del programma televisivo “Verità Imperfette”, dedicato
ai retroscena inediti di inchieste a Napoli, e conduce “Cold case”, rubrica sulla web tv del Mattino che indaga i rapporti tra politica e camorra e le zone d’ombra nelle indagini su delitti. Nel 2011 una giuria formata da esponenti del Consiglio Regionale, dai vertici campani dell’Ordine dei Giornalisti e dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli gli riconosce il Premio Giornalismo Anticamorra.
Dal 2014 è impegnato nel progetto di formazione nelle scuole di Napoli “Emergenza ambientale e etica della scrittura”, patrocinato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e dal Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni a una maggiore responsabilità etica
e morale nei confronti dell’ambiente e della cittadinanza. Sempre nel 2014 pubblica insieme al collega Gerardo Ausiello il libro inchiesta Dentro la terra dei fuochi, distribuito in allegato con Il Mattino.
Cattivo Infinito è il suo primo romanzo. 

sabato 10 ottobre 2015

UN POSTO SICURO di Francesco Ghiaccio, Marco D'Amore - dal 3 dicembre al cinema



Uscirà a novembre "Un posto sicuro", edito da Sperlinkg&Kupfer e che anticipa di poco l'uscita dell'omonimo film, prodotto da Indiana Production con il supporto di Cinema e Sky, e che sarà al cinema dal 3 dicembre.

Fanno parte del cast Marco D’Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli.


UN POSTO SICURO
(192 pp, 19 euro, dal 24 novembre)
di Francesco Ghiaccio, Marco D'Amore


LA VICENDA ETERNIT DIVENTA UN FILM.

Luca non ricorda l’ultima volta che ha sorriso: quello che gli resta sono sogni falliti di attore e un vuoto che lo divora. Finché riceve una chiamata dall’ospedale: Eduardo, il padre, ha il mesotelioma, il “tumore dell’amianto”.
Quello che a Casale tutti conoscono bene, perché colpisce e uccide chi ha respirato le polveri della fabbrica Eternit: gli operai, le donne che lavavano le loro tute, i figli che correvano a salutarli la sera, o semplicemente chi è nato in quell’aria maledetta. 
Luca, che nulla sapeva di quell’orrore, sente che deve fare qualcosa: per aiutare il padre e superare finalmente il muro di rancore che li separa, ma anche per gli altri come lui – amici, colleghi e vittime – colpevoli solo di aver voluto “un posto sicuro”. 
Questo romanzo, portato al cinema dai due autori, è un’intensa storia d’amore e di riscatto, di dolore e di denuncia, che prende spunto da vicende tristemente vere: quelle che hanno unito un’intera città, Casale Monferrato, contro gli abusi e le ingiustizie della multinazionale Eternit, che ha promesso lavoro e ha portato veleno, e non ha ancora pagato il conto.

Gli Autori.
FRANCESCO GHIACCIO si è diplomato nel 2005 in drammaturgia alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Nel 2007 ha diretto il cortometraggio Gabiano con una sola b, presentato al 25° Torino Film Festival e nel 2010 il documentario Regina la paura.

MARCO D'AMORE fonda con Francesco Ghiaccio, nel 2005, la compagnia di produzione teatrale e cinematografica La Piccola Società con la quale ha prodotto, diretto e interpretato alcuni spettacoli teatrali e due cortometraggi (Gabiano con una sola B eVoci bianche), entrambi in concorso al Torino Film Festival. Nel 2010 è co-protagonista al fianco di Toni Servillo nel film Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. Nel 2012 arriva la notorietà con la serie TV Benvenuti a tavola - Nord vs Sud e nel 2014 il grande successo grazie a Gomorra - La serie.





dal 3 DICEMBRE
al cinema

REGIA: Francesco Ghiaccio
Sceneggiatura: F. Ghiaccio, M. D'Amore
ATTORI: Marco D'Amore, Matilde Gioli,Giorgio Colangeli

Casale Monferrato, 2011. Eduardo e Luca sono padre e figlio, ma si sono persi da tempo. Una telefonata improvvisa li rimetterà drammaticamente l'uno davanti all'altro, e questa volta, entrambi lo sanno, non avranno una seconda occasione. Intorno a loro si agita l'intera città, in cerca di riscatto alla vigilia della prima grande sentenza del processo alla fabbrica di amianto "Eternit". Il bisogno di dar voce a chi non l'ha mai avuta e l'amore per una ragazza daranno a Luca la forza per rinascere, lottare, raccontare una storia fatta di dolori e gioie quotidiane, di ricordi che tornano per farti del male o salvarti per sempre. (ComingSoon)


giovedì 1 ottobre 2015

Segnalazione Emma Books: FARFALLE SULLO STOMACO di Rossella Calabrò‏



Cari amici, vi segnalo un breve libro che tratta, con sensibilità e delicatezza, un argomento quanto mai attuale: i disturbi del comportamento alimentare.

FARFALLE SULLO STOMACO
di Rossella Calabrò


Ed. Emma Books
54 pp ca.
2.99 euro
Settembre 2015

Trama

Un libro piccolo e delicato come una farfalla, una testimonianza spietata eppure affettuosa sui disturbi del comportamento alimentare.
La storia intima, segreta, di una donna troppo sensibile, ossessionata dal controllo e dal bisogno di piacere. Una donna che perde se stessa e poi si ritrova, in un volo leggero.

“Ciao, sono Irene e sono appena nata. Pochi minuti fa avevo il cordone ombelicale tutto attorcigliato intorno al collo, stavo per strozzarmi ma per fortuna non è successo. Però questa cosa mi ha lasciato un senso di claustrofobia che è durato tutta la vita. L’amore, per esempio, se mi stringe troppo non mi fa respirare. Mi piace sentire le farfalle nello stomaco, ovvio, ma le farfalle volano, hanno bisogno di tanta aria intorno. Lo stomaco non è un posto adatto a chi ha le ali. Eppure. C’è stato un periodo, quando ero adolescente, in cui avevo chiuso i contatti con tutti i miei organi tranne lo stomaco. E lo riempivo, lo riempivo in continuazione di cibo fino a soffocare tutte le farfalle che vivevano là dentro. Le ali si coprivano di bolo appiccicoso, si appesantivano, e fine dei voli.”

Un libro dedicato a chi è troppo sensibile, a chi ha un rapporto difficile con il proprio corpo, o a chi vuole capire cosa significhi percepire se stessi come ingombranti elefanti dal cuore di farfalla.

L’AUTRICE
Rossella Calabrò, autrice di best-seller come la dissacrante trilogia umoristica Cinquanta sbavature di Gigio, scrive da sempre con ironia e delicatezza dei sentimenti femminili. (Di matrigna ce n’è una sola, Perché le donne sposano gli opossum?, Facebook per romantiche, Il tasto G, Danza d’amore per principianti). Ha una rubrica sul mensile “Glamour”, un blog su Vanityfair.it, un altro che si chiama “Colibrì, il blog di libri di Rossella Calabrò”, e tiene il corso di scrittura creativa “Parole danzanti”.

mercoledì 6 maggio 2015

Da domani 7 maggio in libreria: "NOTIZIE CHE NON LO ERANO" di Luca Sofri



Da domani in libreria una raccolta divertente, e preoccupante, delle balle giornalistiche.

NOTIZIE CHE NON LO ERANO
di Luca Sofri

Ed. Rizzoli
252 pp
16 euro
in libreria:
7 maggio 2015

Perché certe storie sono troppo belle per essere vere.
Le notizie false corrono più veloci di quelle vere. Mentre carta stampata e web si screditano a vicenda, la pratica del giornalismo diventa sempre più complessa e indefinita. Di chi possiamo ancora fidarci? 
Sinossi
Se il nostro Paese fosse proprio come ce lo raccontano i giornali, l’Italia sarebbe un posto molto più strano di quanto già non si creda. Infatti, stando a quello che negli ultimi anni hanno affermato le più rinomate fonti di informazione, gli italiani dovrebbero essere un popolo composto da una marea di analfabeti (sei milioni), da un esercito di persone sotto ipnosi a fini terapeutici (otto milioni) e da una sorprendente percentuale di donne ossessionate dall’idea di portarsi a letto un arbitro.
Non serve avere un gran fiuto per rendersi conto che si tratta di invenzioni. E non era vero il “complotto per uccidere Obama”, né che un padre volesse far bocciare il figlio, né che fosse stata trovata l’agenda di Paolo Borsellino, né la foto di Elizabeth Taylor nuda, né che Papa Francesco uscisse la notte di nascosto dal Vaticano. Eppure queste storie, insieme a tante altrettanto inventate, sono state spacciate per vere da testate che dovrebbero avere la nostra fiducia.
Con l’arrivo di internet, i giornalisti di tutto il mondo si sono dovuti abituare al confronto con lettori che possono mettere in dubbio, contestare o addirittura smentire le loro affermazioni. Il mito del web come fucina di leggende metropolitane va ribaltato: oggi la rete testa la veridicità delle notizie, mentre i falsi giornalistici sono quasi sempre il risultato di errori o leggerezze compiuti dai media tradizionali, che hanno ormai rinunciato al ruolo di filtro e alla propria funzione di controllo.

Dopo aver smontato per anni false notizie e vere bufale, Luca Sofri le ha raccolte in questo libro che, oltre a rivelarci i piccoli e grandi meccanismi del giornalismo, ci invita a riflettere sullo stato della nostra informazione e a costruirsi una bussola per distinguere il vero dal falso.
L'autore.
LUCA SOFRI, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, è direttore e fondatore del giornale online “il Post” (www.ilpost.it) e collabora con diverse testate, tra cui “Internazionale” e “Vanity Fair”. Per Rizzoli ha pubblicato Un grande Paese e Playlist.

lunedì 9 dicembre 2013

A febbraio il ritorno di Christiane, la ragazza dello zoo di Berlino



Un'uscita lontanuccia ma devo assolutamente segnarmela perchè credo proprio che sarà mia..!
Avendo letto avidamente "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", che mi ha molto colpito, non credo mi farò sfuggire questa nuova testimonianza di vita di Christiane F.

I dati sono relativi all'edizione digitale.

IO, CHRISTIANE F.
La mia seconda vita
di V. Christiane Felscherinow,
Sonja Vukovic

Ed. Rizzoli
17 euro
300 pp
USCITA 26 FEBBRAIO
2014

Trama

L’uscita dalla droga, il successo letterario, le ricadute, i problemi con la giustizia, gli aborti, un figlio affidato ai servizi sociali.
Trentacinque anni dopo il libro culto, il ritorno dell’ex ragazza dello zoo di Berlino

Era il 1978 quando due giornalisti seguirono giorno e notte, per due mesi, Christiane e i suoi amici negli angoli più bui della metropolitana di Berlino. 
Fu un viaggio all’inferno, descritto in maniera cruda e sconvolgente in un libro che in Italia uscì nel 1981. 

Io, christiane F.: La mia seconda vita
Ed. Rizzoli
9.90 euro
USCITA 26 FEBBRAIO
2014
Trentacinque anni dopo, Christiane ci impressiona e ci commuove come allora raccontandoci il “dopo”, e cioè un’intera vita di ricadute, solitudine e disperazione; i due aborti, gli amici morti di eroina, un patrimonio dissipato… perché per chi ha imboccato quella strada è difficile uscire dall’incubo una volta per tutte. 
Nel 2008, dopo una nuova ricaduta nella droga, le è stata sottratta la custodia del figlio: la molla che l’ha spinta a ricominciare davvero, a dimenticare per sempre un mondo che è lontano, ma forse non ancora abbastanza.

lunedì 25 novembre 2013

Recensione L'ULTIMO GIRO DI VALZER di Maria Acciaro



,
La seconda recensione di oggi è in sintonia con uno dei problemi gravissimi che affliggono la nostra società e che proprio in questa giornata ne è stata fatta "memoria".

Sto parlando della


Giornata Mondiale Contro
 la Violenza sulle Donne.

La data scelta per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, è in onore delle tre sorelle Mirabel, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana, torturate e uccise nel 1960 dagli agenti del dittatore Rafael Trujillo.

Secondo un rapporto Eures, in Italia tra il 2000 e il 2012 sono state assassinate 2.220 donne, una media di 171 omicidi l'anno, uno ogni due giorni. E il 70,7% dei delitti è avvenuto "nell'ambito familiare o affettivo".

La violenza contro le donne si scatena quasi sempre all'interno delle mura domestiche. L'autore è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente nel 23% l'ex; si tratta poi di un uomo tra i 35 e i 54 anni nel 61% dei casi, di un impiegato nel 21%, e di una persona istruita (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea). Il persecutore non fa poi in genere uso di alcol e di droghe (63%).

Il profilo della donna-vittima descrive una persona piuttosto normale: una donna di età compresa fra i 35 e 54 anni, con la licenza media superiore nel 53% e la laurea nel 22%. 


(info prese dal web)


Ebbene, il libro sul quale oggi vi dico il mio pensiero:

L'ULTIMO GIRO DI VALZER
di Maria Acciaro


3.99 euro
126 pp
Sinossi

Paura, vergogna, ansia, rassegnazione, imbarazzo, disgusto, disperazione, furia, impotenza, rancore, solitudine.
Sono questi alcuni dei sentimenti che provano Giovanna, Franca, Alessia, Roberta e Matilde.
Cinque donne completamente diverse tra loro ma accomunate da un solo destino, un destino fatto di maltrattamenti e abusi per mano dei loro uomini, padri o mariti che siano.
Questa è la sostanza della loro vita.
Il resto è puro contorno.
Tutte loro, la sera, quando vanno a letto, chi col pigiama di seta, chi di flanella, tutte si ritrovano col corpo dolorante e l'animo avvilito.
Umiliate. Tutte.
Consapevoli che nessuno, neppure la legge, può veramente sottrarle a quell'inferno, le cinque donne decidono di stringere un patto, di siglare un CONTRATTO, per trasformarsi da vittime ad artefici del loro stesso destino.
Sullo sfondo di una Milano grigia e indifferente, Maria Acciaro mette in scena una vicenda di sopraffazione e violenze, raccontando il difficile e doloroso percorso di cinque donne verso la libertà e il riscatto. 

L'autrice.
Maria Acciaro, psicologa e psicoterapeuta, vive e lavora a Milano. Per Feltrinelli ha pubblicato In nome della madre, un saggio sul ruolo della donna nel banditismo sardo, per Armando editore il saggio Gravidanza senza maternità e il romanzo Il buio e le parole, per Sovera edizioni il romanzo Orfani di Dio. Con il racconto per ragazzi Sarai uomo domani ha vinto il Primo Premio del concorso nazionale di narrativa della Regione Lombardia.

il mio pensiero

Leggi "L'ultimo giro di valzer" con la consapevolezza che ti scorreranno sotto gli occhi ritratti di vita non semplicemente possibili, ma reali, perchè ogni giorno, purtroppo, la tv e i mass media in generale, ci costringono a sentire storie di violenza in cui le vittime, troppo spesso, sono le donne.
E un libro che ha come soggetto principale "donne che vivono in casa violenza quotidiane, perpetrate per anni" è un libro che non può non avere un linguaggio asciutto, crudo, realistico, proprio perchè ci presenta  una realtà di vita come quella che, poi, vivono tante donne ogni giorno e per diverso tempo, forse per tutta la vita.
Giovanna, Franca, Matilde, Alessia e Roberta sono cinque donne diverse tra loro, per estrazione sociale, per condizioni di vita, ma hanno una cosa che le accomuna: tutte sono state e continuano ad essere vittime di violenza da parte dell'uomo di casa, che sia il padre (come è nel caso di Roberta e Franca) o il marito.
,
Il libro inizia con una sorta di "prologo" che ci presenta il gruppo formato da queste cinque donne che periodicamente e in segreto si incontrano per condividere i tristi dettagli delle loro vite macchiate da botte, umiliazioni e maltrattamenti di ogni tipo, ma anche per suggerire e trovare dei modi pratici per liberarsi di questi loro pesantissimi fardelli.

Riscatto, libertà. Vivere.

Queste cinque donne non desiderano altro; desiderano semplicemente avere il diritto, che ogni essere umano ha in se stesso, di poter condurre una vita serena, dignitosa, fatta d'amore, attenzioni, rispetto...
Tutto ciò che finora la vita ha loro negato.
Franca e Roberta sono quelle che potrebbero, in teoria, avere la via più facile per slegarsi dall'ingombrante presenza di padri violenti; in fondo, lasciare un padre anziano e in condizione di disabilità è meno complicato che lasciare un marito violento, pericoloso e che, allo stato attuale, costituisce l'unico punto di riferimento, per quanto negativo!
Eppure, ciò che per assurdo tiene legate queste due donne 50enni al loro padre - sopravvissuto alle mamme, povere donne, anch'esse vittime di violenze inaudite, sopportate in silenzio e tra le lacrime per anni - è l'odio, un odio che vorrebbe potersi trasformare in vendetta e finalmente vedere il padre-padrone, violento come una bestia, morire, magari soffrendo, sotto i loro occhi....

Due delle altre donne, invece, sono sposate da anni a uomini che apparentemente sembrano distinti, gentili, affabili, rispettabili agli occhi della società; è il caso di Matilde e Giovanna, che però sanno bene, perchè lo vivono sulla propria pelle ogni giorno, come questa sia una facciata: sepolcri imbiancati che dentro poi nascondono il marcio.
Un marcio che avvolge la vita quotidiana di queste donne, costrette a subire stupri da mariti perversi (anche sessualmente) e che non desiderano più, percosse talmente violente da dover temere ogni volta per la propria vita.
E poi c'è Alessia, che pure si è sposata per amore ma che col tempo ha dovuto fare i conti con la violenza crescente di un uomo che s'è lasciato andare alla passività, all'ubriachezza, sfogata sulla povera moglie indifesa ed impaurita.

.
Che fare?
Le cinque si incontrano, parlano, sospirano, pensano, suggeriscono ... finchè arrivano a sigillare un CONTRATTO, un patto che deve liberarle dalle loro vite che vite non sono; liberarle dalla schiavitù di legami che avrebbero dovuto essere d'amore e sicurezza ma che si sono rivelati fonte d'amarezza, sofferenza psichica e fisica, infelicità.

Non vi dirò certamente il contenuto del contratto, ma forse non avrete difficoltà ad immaginarlo...
O forse sì, non lo so.
Però davanti a una lettura cruda come quella che l'Acciaro offre ai lettori di "L'ultimo giro di valzer", io mi son trovata a chiedermi: quale immaginerei potesse essere la soluzione VERA e DEFINITIVA davanti al problema di un marito/padre violento, aggressivo e che ogni giorno, con il suo comportamento animalesco, mette a rischio la mia serenità e la mia vita?

Leggendo, ritroviamo quei comportamenti che troppo spesso sono "tipici" delle donne vittime di violenza domestica: il silenzio.
A volte, addirittura, la giustificazione: forse sono io che sbaglio? Forse sono sbagliata? Non merito amore e dolcezza?

"Ripensò a tutte quelle donne che negli anni si erano presentate al pronto soccorso con evidenti segni di percosse da parte di uomini brutali. Poche, veramente poche, osavano ribellarsi e denunciarli."

Accidenti se non è vera questa affermazione, pensata da una delle protagoniste, riflettendo sulla propria condizione di "moglie maltrattata" ma anche di infermiera che, in Pronto Soccorso, ha visto giungere tante donne come lei nelle sue medesime tragiche condizioni.

"Può essere davvero che una donna, picchiata, abusata, maltrattata ripetutamente, si senta così poca cosa di fronte agli altri, tanto da volersi nascondere?".

Spesso mi son trovata a chiedermi: "ma perchè una donna che si rende conto che il proprio fidanzato/marito/padre ripetutamente e per abitudine le usa violenza, non si ribella? Chiedendo aiuto a parenti o amici fidati, ad associazioni specifiche, alla polizia... A chi vuole, insomma... purchè la smetta di restarsene in silenzio a prenderle come se non avesse altra via d'uscita, come se le meritasse!!!".

"Ma quanto vale davvero la vita di una donna?"

Vale. Al pari di qualsiasi vita umana.

Ma allora perchè si sceglie di subire per anni in silenzio?
Perchè ci si sacrifica sull'altare dell'infelicità, accettando con rassegnazione un destino indegno?

Non credo che il romanzo in questione voglia dare una risposta univoca in tal senso e certo non pretendo di darla io, che tra l'altro - ringraziando Dio - non ho mai vissuto esperienze di maltrattamenti.
Però son domande che, credo, ci facciamo tutti davanti a certe notizie, soprattutto magari quando udiamo che la trafila di violenze sono sfociate in un femminicidio.

Credo anche che le variabili che sottendono alle ragioni per le quali tante donne decidono di restare accanto ai "loro uomini" nonostante tutto, siano diverse e complesse, molto spesso legate a fattori culturali, sociali, economici...., oltre che emotivi e psicologici.
Sono sempre situazioni difficili, che non si possono minimizzare, ridurre a pochi e semplici spiegazioni, che sono specifiche da persona a persona, da famiglia a famiglia, da società a società.

Non sono facili da "valutare" o "giudicare", da conoscere, e anche intervenire non è semplice....

Questo romanzo si legge tutto d'un fiato e prende dalla prima all'ultima pagina, in quanto ci immerge da subito nella realtà vissuta dalle cinque protagoniste, che sono donne comuni, con le proprie fragilità ed insicurezze (aumentate inevitabilmente nel corso degli anni a causa delle violenze e delle umiliazioni), che hanno bisogno d'amore, d'amicizia, di condivisione e comprensione, come tutte noi donne ne desideriamo; non sarà sempre facile aiutarsi, mantenendo freddamente fede al CONTRATTO, perchè entreranno in gioco fattori imprevedibili, ma magari, per una volta, il destino (o chi per esso) forse vorrà degnarsi di dare una mano a queste donne che, giunte ai 50, si son sentite anche fin troppo e troppo spesso "morte dentro", senza speranza e senza futuro, e che aspettano con ansia di potersi vedere e sentire LIBERE, affamate come sono di vita e d'amore, chissà, forse desiderose di scoprire che non tutti gli uomini comunicano solo con botte e insulti.

Un libro breve ma intenso, scritto con molto realismo, con un linguaggio essenziale, anche crudo all'occorrenza, con personaggi e dialoghi vicini alla realtà, capace di descrivere un mondo complesso e duro, accendendo i riflettori su una delle forme di violenza più diffuse da sempre e presenti, ahinoi, in praticamente tutte le società del mondo (anche in quelle aree geografiche che si dichiarano "civili"), ma davanti alla quale dire BASTA non deve restare un semplice slogan.


Non posso non consigliarlo e ringrazio Claudia per avermi permesso di leggerlo.

mercoledì 4 settembre 2013

Segnalazione: "Antimateria" di Andrea Blu



E proseguiamo con un altro consiglio letterario!!!
Nella mia posta elettronica, nei giorni scorsi, ho trovato infatti un'interessante segnalazione da parte dell'Agenzia Letteraria Contrappunto, di un libro particolare, che tratta un tema tristemente noto ma sempre attualissimo: il consumo di droga tra gli adolescenti.

ANTIMATERIA
di Andrea Blu

Edizioni di Karta
10.50
2013


Trama

Antimateria è un romanzo difficile da definire. Si articola in due parti, e ciascuna di queste comprende racconti e frammenti simili a un diario.
Questi ultimi sono la parte più lirica e riflessiva dell’intero lavoro.
Lungo tutta la trama, molto varia e anche molto disomogenea, il lettore può seguire il vivere quotidiano di tre ragazze. Ciascuna di queste è intenzionata a cambiare la propria vita, ma si sente soffocare dal mondo
che la circonda, e da una provincia italiana anonima e per certi versi persino spietata.
Leica, Kami e Giada, per tutta risposta, decidono, forse inconsapevolmente, di annullarsi.
La loro formazione passa per droghe e sesso (più discusso che praticato), in uno stato di incomunicabilità
assoluta. Ognuna è un mondo a parte e vive alcune piccole esperienze significative: la voce narrante si frammenta e si sposta di continuo per riportarle, provando anche stili diversi.
Sono i temi a compattare il romanzo: programmi della tv, saggi sulla coltivazione della marijuana, serate inconcludenti, viaggi virtuali e parentesi oniriche estremamente surreali.
Non esistono né tabù né limiti. E non esistono appigli, specialmente non quelli familiari consueti.
Eppure, a differenza di qualunque romanzo di genere, non accade niente: non c’è una morte che sblocchi la vita degli altri. Tutto è andato perduto. 
Il lettore entra all’interno di un labirinto circolare: le uscite sono ovunque, e da nessuna parte.
L’argomento di Antimateria è il nulla, l’assenza di qualunque coordinata spaziale e temporale. 
Tutto ciò che viene trattato fluttua nell’indefinito. 
La sensazione che si ottiene è di spaesamento, di ripetitività seriale e devastante, e di impossibilità di salvezza. Se si trattasse di un manuale di sopravvivenza, probabilmente darebbe questo messaggio: diventate voi stessi il nulla, e vivrete.


Dissonante e vertiginoso, disossante e voluttuoso, 
Antimateria rifugge con cautela 
ogni classificazione giocando con una circolarità devastante 
che accompagna il lettore in un viaggio labirintico. 
Non c’è spazio per tabù e vincoli. 
Nessun limite, nessun appiglio morale che possa salvare. 
Non c’è neppure una trama. 
Per Leica, Kami e Giada, decise a
cambiare la propria vita, 
ogni varco si apra all’orizzonte si perde nel nulla, 
in un viaggio farneticante fra sesso e droghe, 
serate inconcludenti e programmi tv, 
saggi sulla coltivazione della marjuana 
e parentesi oniriche surreali.
Esordio letterario di una scrittura psichedelica 
che gioca fino in fondo con 
le parole, con le visioni, 
quello di Andrea Blu è l’apoteosi del frammento 
incastonato tra pagine bianche, 
le pagine del non detto. 
Specchi, schermi scollegati, fili di cristallo 
e statue dal cuore duro sono i veri 
protagonisti.

-

L'autore.
Andrea è nato dall’uovo.
Subito dopo aver rotto il guscio, si è guardato intorno e ha detto “blu!”, e quella è stata la sua prima parola. Fin dalla nascita ha amato i libri per imprinting.
Raggiunta l’età della ragione, è stato presentato al mondo in questi termini: “Illustrissimi signori, è un onore per me presentarvi quest’uomo in calzamaglia. Egli altri non è che l’incredibile Blu!
Blu, non si sa dove sia nato. Dopo una lunga carriera di mercante di Polli e di presidente delle industrie dei supermercati di infima convenienza, ormai multimilionario, ha accettato di esporre se stesso su richiesta degli
Aspiranti Artisti Anonimi.
Lo stato di Paranoia ci manda un suo dito d’amore che non tarderà a fare il solletico a tutti quanti. I libri di Blu sono fatti di specchi, schermi scollegati, fili di cristallo e statue dal cuore duro”
.

lunedì 29 luglio 2013

Segnalazione "AMORE AI TEMPI DELLO STAGE" di Alessia Bottone



Come promesso, seconda segnalazione, di diverso tenore ma anch'essa attraversato da quel pizzico di ironia e da una vena di ottimismo che non solo non fanno mai male..., ma sono necessarie sempre, in ogni momento della vita, soprattutto quando dobbiamo far fronte alle tante "sfide" che essa ci mette davanti.
Una di esse, e purtroppo anche fin troppo diffuse, è quella della disoccupazione e del precariato giovanile.
Una vera piaga, eh?
Ma tranquilli, non voglio mica deprimere me e voi ricordando che i dati statistici in merito sono piuttosto deludenti e poco ottimistici, ma solo segnalarvi un "manuale" adatto a quanti desiderano, nonostante tutto, guardare a questa realtà senza lasciarsi abbattere...!

Proprio come ha fatto e fa Alessia Bottone,  in....

AMORE AI TEMPI DELLO STAGE.
Manuale di sopravvivenza per coppie
di precari
di Alessia Bottone


amore ai tempi dello stage
Ed. GalassiaArte
110 pp
9 euro
aprile 2013
Sinossi

Questo libro nasce innanzitutto dal profondo desiderio di restare nel mio Paese e di provare a farcela senza dover fare le valigie e cercare fortuna altrove. 
 Siamo precari anche in amore, o meglio stagisti. Sempre meno interessati a legarci sentimentalmente e sempre più instabili nel mondo del lavoro i giovani di oggi si trovano a separarsi ancor prima di iniziare una relazione per fare uno stage all’estero. 
Un libro che raccoglie una serie di situazioni nella quali potreste incombere qualora il vostro principe, non più verdognolo ma azzurro, abbia deciso di fermarsi con voi per fare il cammino assieme. 
“Amore ai tempi dello stage” non vuole demonizzare la coppia, anzi, è ben consapevole che uomini e donne non possono vivere gli uni senza gli altri, senza le loro piccole manie e i loro gesti inconsulti, e allora, perché non riderci su?


Ma ora vediamo qualche info sull'autrice.
Alessia Bottone è nata a Verona il 21 luglio del 1985. È laureata in scienze politiche. Dopo aver svolto, tra le altre cose, uno stage presso l'Onu, non trovando occupazioni a livello delle sue competenze ha lavorato anche come cameriera, sempre con contratti precari. Per questo, ha scritto una lettera aperta al ministro Fornero, per sensibilizzare la classe politica sulla situazione di grave precariato che i giovani italiani debbono subire, diventando immediatamente un grande caso mediatico e ricevendo inviti a partecipare in molte trasmissioni televisive.
Ospite fissa in qualità di opinionista e blogger del programma “Tutta la vita davanti” di Alessandra Ciampoli in onda su LA7.
Curatrice della rubrica “Le storie di Alessia” in collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire di Roma.
Alessia Bottone

Curatrice e fondatrice del blog “Da Nord a Sud”.

Insomma, Amore ai tempi dello stage narra le vicende e le gesta eroiche di donne e uomini incastrati nelle loro manie e che tra le righe si presentano per quello che sono: pianeti in cerca della loro orbita!

Uomini e donne precari non solo nel lavoro, ma anche in amore...!

Ecco allora Donna crocerossina che e Miss Fidatièpazzodime alle prese con gli eterni indecisi, gli uomini in crisi mistico-esistenziale che tutto fanno tranne che salvare il mondo ma soprattutto le loro spasimanti che da anni attendono almeno di essere guardate. Poi è la volta di Uomo Ti amo ma non posso che trasforma le vostre serate tête-à-tête in “ti darei una testata”, per arrivare a Uomo “Il buon samaritano che ti scarica senza preavviso perché reputa di aver fatto la cosa giusta. 
E mentre le lettrici si chiedono “Per chi sarai mai giusta questa cosa?” eccole che iniziano a sfoderare gli artigli e a presentarsi sotto forma di classifica delle 10 donne meno amate dagli italiani, una sorta di guida pratica che aiuterà l’uomo a decifrare il linguaggio femminile e comprendere se è arrivato il momento di darsela a gambe.

Che ne pensate? A me incuriosisce molto!! 

martedì 23 luglio 2013

"Ombra bianca" di Cristiano Gentili. Una storia di emarginazione e riscatto



Passiamo ad un'altra segnalazione, anche se di diverso "tenore".
Per  noi lettori è assodato come la narrativa possa costituire un valido ed efficace strumento per portare avanti e far conoscere non solo determinati modi di pensare, ma anche dei progetti ben precisi, delle "missioni", passatemi il termine, per sensibilizzare l'opinione pubblica su argomenti importanti ma di cui si parla poco e che senza dubbio meriterebbero un'attenzione maggiore.
E' il caso dell'albinismo in Africa.

Mi è giunta una mail in cui mi viene segnalato non solo questa incredibile realtà del "bianco in Africa" (alla quale non avevo mai pensato, son sincera....), ma anche un romanzo che tratta proprio la difficile condizione degli albini nel continente nero.

“Ombra bianca” narra le vicende di un bianco europeo e di una bambina africana con albinismo; la loro sopravvivenza in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. Una romanzo dove sono messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede.

OMBRA BIANCA
di Cristiano Gentili


Libro Cartaceo
Edizioni Ota Benga
320 pp
10 euro (cartaceo)
2.99 euro (e-book)
Sinossi

C’è un luogo nel cuore dell’Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte.
Lui è un ricco proprietario di una miniera d’oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un’anomalia per i suoi conterranei.
Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa.
È l’inizio di un’avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede.
Un viaggio nell’Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.

Per leggere l’anteprima di circa 40 pagine del romanzo su questo sito clicca qui.

Vi lascio il link del sito dedicato al libro - QUI -

L'autore.
Cristiano Gentili è nato a Grosseto nel 1973; ha scritto finora due romanzi ("Io, Maria Bellofiore", 2009; "Ombra bianca", 2013) e ha lavorato nella cooperazione allo sviluppo e nell'emergenza umanitaria con un'Organizzazione umanitaria nei Balcani, in Africa, Asia, America del Sud per oltre 10 anni.

mercoledì 15 maggio 2013

Segnalazione. "Vernice fresca" di Antonio Grassi



In questi momenti desidero segnalarvi un libro, che tratta di ingegneria genetica e bioterrorismo, definito uno scientific thriller; altri lo hanno classificato un romanzo di post formazione.

Io ho letto  le prime pagine e devo dire che lo stile dell'autore è molto scorrevole e accurato; sarei curiosa di leggerlo e farmene un'idea mia...!


VERNICE FRESCA
di Antonio Grassi



Edizioni Dornetti
Sinossi

Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica
La responsabilità della scienza è chiamata in causa nel quarto romanzo di Antonio Grassi che propone con Vernice fresca nuovi inquietanti scenari per il nostro futuro. 
Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell'economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe. 
Nel libro di Grassi la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall'immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), "Moloch padano" di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. 
A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell'aria di un virus altamente patogeno. 
La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, fotocopia di Crema, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB. L'intreccio della vicenda, ambientata nell'oggi, presto si rivela più intricato di un dedalo e più pericoloso del salto da un aereo senza paracadute; la trama si dipana grazie all'intervento di attori le cui vite si scontrano e si minacciano vicendevolmente. 
I personaggi del romanzo aggrediscono il lettore con l'ambiguità del loro essere reali, con tutte le ambizioni di potere, sesso, denaro, forse amore, e con gli scheletri nell'armadio caratteristici di un'umanità corrotta da più di un peccato originale e ansiosa di non essere risucchiata nell'oblio. 
Il tradimento arriva da chi ci sta molto vicino e l'omicidio è decretato da chi sta molto in alto. 
Co-protagonisti del romanzo sono gli ideali (tutti?) traditi del '68 e il mondo della provincia, all'interno del quale l'Autore si muove agilmente, smascherandone intrighi, contraddizioni, ipocriti formalismi e supponenza intellettuale. 
Niente di scontato, niente di rassicurante, come Grassi ci ha abituato a pensare anche nella sua precedente produzione letteraria. 
Il carattere scattante, nervoso, rapido del linguaggio "ricco di ossimori e metafore che spesso riportano i concetti dalle altezze del pensiero alla concretezza della nostra animalesca fragilità " rende la lettura onnivora, ansiosa di conoscere l'esito conclusivo, anche se, come nella vita reale, il passato non è mai definitivamente chiuso alle nostre spalle. 

A. Grassi

L'autore.
Antonio Grassi,giornalista e scrittore, già responsabile della redazione cremasca del quotidiano La Provincia di Cremona. Ha pubblicato la trilogia Macramè, L'erba del diavolo, Il cuore batte ancora, romanzi gialli a sfondo sociale e due pamphlet su questioni ambientali: Golflandia e altre storie e Forte Apache.




venerdì 5 aprile 2013

Da oggi in libreria: ZEROZEROZERO di roberto Saviano



E da oggi in libreria, l'ultimo libro di Roberto Saviano.

ZEROZEROZERO
di Roberto Saviano


copertina
Ed. Feltrinelli
I Narratori
448 pp
18 euro
USCITA 5 APRILE
2013
Sinossi

La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa... 
Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio... 
Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti. Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è trovato a fare debiti. 
Chi la usa è lì con te. La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni ai tuoi figli... 
Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di dormire... 
Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso... 




L'autore.
Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. È autore del bestseller internazionaleGomorra (Mondadori 2006), che è stato tradotto in più di cinquantalingue. Con Feltrinelli ha pubblicato nel 2011 Vieni via con me. Dall’ottobre 2006 vive sotto scorta in seguito alle minacce dei clan che ha denunciato. Zero zero zerouscirà in diciotto paesi
.

venerdì 22 marzo 2013

L'AMORE VIOLATO di Naomi Ragen, dal 28 marzo



Una storia che sembra davvero molto intensa...!!


L'AMORE VIOLATO
di Naomi Ragen


Ed. Nwton Compton
Collana 3.0
Trad. L. Rodinò -
S. Di Natale
448 pp
12.90 euro
USCITA 28 MARZO 2013
Un figlio nato dalla violenza
Un segreto custodito per anni
Un inno alla libertà

Un dolore fa più male se deve rimanere nascosto

Dall'autrice di
Una moglie a Gerusalemme

Trama

Tamar è la giovane sposa del rabbino Josh, e vive nella comunità ebraica tradizionalista di Orchard Park, a New York.
Un giorno, però, un uomo di colore si introduce nell’appartamento da una finestra e abusa di lei. 
Tamar è scioccata, ma a spaventarla ancora di più sono le conseguenze che la violenza subita potrebbe avere sulla sua vita.
 Il terrore che il marito possa rinnegarla la convince a tacere e non sporgere denuncia. 
Scossa e tesa, la sera si reca al mikveh, il rito di purificazione, e poi giace con suo marito, sperando di dimenticare fra le sue braccia l’orrore subìto. 
Dopo poco Tamar si rende conto di essere incinta e, dubbiosa riguardo la paternità del bambino, passa la gravidanza a pregare che il colore della sua pelle non sveli la verità. 
Ma il figlio nasce bianco di pelle e con gli anni Tamar sembra aver dimenticato tutto. 
The Sacrifice of Tamar
cover
Fino a quando il figlio ormai grande si sposa e la moglie dà alla luce un bambino con la pelle scura. All’interno della comunità scoppia un enorme scandalo e la donna dovrà decidere se rivelare il suo terribile segreto o lasciare che la nuora subisca le conseguenze di un passato che non conosce…


Dicono di Naomi Ragen

«L’autrice, nata a New York ma residente a Gerusalemme, dipinge a colori forti tutti i mali dell’integralismo religioso.» Il Venerdì di Repubblica
«Naomi Ragen, grazie alla sua conoscenza profonda della legge e delle tradizioni ebraiche, ci permette di capire davvero la vita degli ebrei ultraortodossi da un punto di vista femminile
Ragen

Publishers Weekly

L'autrice.
Naomi Ragen è nata a New York e ha completato i suoi studi a Gerusalemme, dove risiede da oltre trent’anni. Autrice di diversi bestseller e di una pièce teatrale di grande successo,Women’s Minyan, è tra gli scrittori più affermati e controversi in Israele. Editorialista, scrive di questioni legate al mondo ebraico, si occupa di pari opportunità e diritti umani e tiene conferenze in tutto il mondo. La Newton Compton ha pubblicato i suoi romanzi Una moglie a Gerusalemme, L’amore proibito e L'amore violato.

venerdì 1 marzo 2013

Narrando l'Oriente. Mineko Iwasaki



autori dell'est

L'autrice di oggi non è una scrittrice di  professione ma ha scritto la propria storia ( e su di lei è stato scritto...!), essendo un personaggio noto per la propria vita...

Mineko Iwasaki, all'anagrafe Masako Tanaka (1949), è stata la più famosa geisha giapponese dei suoi tempi.

Mineko lasciò la sua casa natale a soli cinque anni per dedicarsi allo studio della danza giapponese tradizionale all'okiya (casa delle geishe) Iwasaki, nel quartiere Gion di Kyoto. Fu legalmente adottata dalla padrona dell'okiya, Madame Oima, e ne prese il cognome, Iwasaki, venendo inoltre scelta come erede della casa (atotori). 
Mineko Iwasaki

All'età di quindici anni Iwasaki divenne maiko, ovvero apprendista geisha (o geiko, come vengono chiamate le geishe nel dialetto locale di Kyoto). A ventuno anni, dopo essersi fatta una reputazione come migliore danzatrice e maiko del Paese, divenne ufficialmente geiko.
Durante la sua carriera Iwasaki intrattenne numerose celebrità e esponenti politici di spicco, sia giapponesi che stranieri, come la Regina Elisabetta II e il Principe Carlo. 
La sua fama le procurò un vasto stuolo di ammiratori, ma anche invidie e pettegolezzi e addirittura un certo numero di aggressioni fisiche, di cui racconta ampiamente nel suo libro di memorie.

Iwasaki divenne progressivamente stanca del mondo rigidamente tradizionale delle geishe, specialmente a causa di quelle che lei vedeva come limitazioni nell'educazione, e si ritirò in giovane età, a soli 29 anni e all'apice della carriera. 
Iwasaki aveva sperato che questa mossa agisse come una provocazione, stimolando il mondo che ruotava attorno a Gion a scuotersi e ammodernarsi: tuttavia l'effetto più evidente causato dal suo ritiro fu il corrispondente ritiro di altre settanta geishe che desideravano emularla, tanto che nel suo libro Iwasaki si chiede se non sia anche lei stessa, involontariamente, una delle cause che hanno innescato il forte declino numerico delle geishe negli ultimi anni.
Attualmente è sposata, ha una figlia e vive nei sobborghi di Kyoto.

Il suo nome è diventato noto in occidente grazie al suo ruolo di informatrice del romanziere Arthur Golden per il suo Memorie di una geisha e per la controversia successivamente sorta tra i due.
Mineko, infatti, subito dopo la pubblicazione del libro, querelò Arthur Golden per avere scritto un romanzo completamente diverso da quanto emerso dalle loro interviste. Si sentì quindi in dovere di difendere la sua reputazione in quanto il libro, essendo ambientato negli anni 30, affronta argomenti come il Mizuage, inoltre la protagonista vive esperienze completamente diverse da quelle vissute da lei e a cui si ispira il romanzo.

A fine mese la Newton Compton ripubblica ad un prezzo molto allettante questa biografia...

STORIA PROIBITA DI UNA GEISHA
di Mineko Iwasaki - Rande Brown


Ed. Newton Compton
I volti della storia
Trad. di A. Mulas
318 pp
6.90 euro
USCITA 28 FEBBRAIO 2013
Dopo Memorie di una geisha, la conturbante confessione di Mineko Iwasaki, la geisha più famosa della sua generazione

«La sua carriera è stata sconcertante, tutti desideravano vederla all’opera. La storia di una vera geisha.»  Il Venerdì di Repubblica

Sinossi

Mineko è una bambina schiva e solitaria quando alla tenera età di cinque anni viene allontanata dalla sua famiglia: l’anziana Madame Oima, direttrice di un’okiya, una casa per geishe di Kyoto, ha infatti deciso di farne la propria erede. 
Così per Mineko comincia una lunga e impegnativa formazione: estenuanti lezioni per apprendere antichi passi di danza, per imparare a suonare gli strumenti della tradizione e per acquisire tutti i segreti di quel cerimoniale rigido e severo che rende le geishe maestre di etichetta, eleganza e cultura. La ragazza s’immerge nello studio e non si concede alcuna distrazione, pur di realizzare il suo unico grande sogno: essere la migliore danzatrice del Giappone. 
E gli sforzi non saranno vani. Mineko Iwasaki diventa infatti la geisha più brava, ricercata e corteggiata di tutto il Paese. Testarda e fiera, si muove a proprio agio in un mondo che non ammette ribellioni, fino a quando, un giorno, decide di infrangere le regole austere sulle quali è fondata tutta la sua esistenza. 
cover
Coraggiosa e intraprendente, abbandona le convenzioni che non le hanno permesso di vivere in maniera autentica e sceglie di tornare a essere semplicemente una donna.
Con eleganza, ironia e leggerezza, Mineko ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria, restia a svelarsi, osando strappare il velo di pudore che da sempre avvolge un universo frainteso.

mercoledì 20 febbraio 2013

Segnalazione. "Istruzioni per l'odio" di Simone Montella



Buongiorno!!
Questa mattina iniziamo con una segnalazione: si tratta di un libro che più azzeccato non potrebbe essere, sia per i tempi di gran confusione politica (e non solo politica...) che stiamo vivendo, sia se pensiamo a cosa ci aspetta domenica... ^_^

ISTRUZIONI PER L'ODIO
di  Simone Montella

Esperimento comportamentista nei giorni della fine del Governo Berlusconi IV


Ed. Il Foglio Letterario
180 pp
15 euro
Sinossi

Raccontare i piccoli orrori della quotidianità, il loro rifiuto, la loro finale accettazione.
Un libro psico-politico in cui un ragazzo cerca di fare a se stesso quello che Berlusconi ha fatto al paese. Un libro di sinistra, ma così di sinistra che può piacere soprattutto a quelli di destra. Succede che Silvio lo perseguita, e un precario qualunque passa dalla laurea con lode alla disoccupazione.
Che fare?
Si tratta della domanda cui i poveracci di tutto il mondo cercano da secoli una risposta.

L'autore.
Simone Montella (Napoli 1983). Autore e performer teatrale. Leefleaf (2010), Tunnel (2010), Manfred (Selezione Ufficiale Premio Scenario 2011). Con l’associazione culturale La Periferia cura la direzione artistica di Schiume Festival (Venezia). Blogger di disordina.it. Tiene laboratori di cinema e teatro nelle scuole. Istruzioni per l’odio è il suo primo romanzo.

sabato 5 gennaio 2013

In libreria: "Il segreto di Emanuela Orlandi" di Pino Nazio



in libreria...

Nel post precedente vi ho parlato di un libro in cui si narra una storia vera, "Il bambino che sognava i cavalli" di Pino Nazio; in questi momenti vi segnalo un altro libro-inchiesta, sempre dello stesso autore.

IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI
Papa Woytila, la tomba del boss e la banda della Magliana
di Pino Nazio


Il segreto di Emanuela Orlandi. Papa Wojtyla, la tomba del boss e la banda della magliana
Ed. Sovera
Collana Inchieste
176 pp
15 euro
12.12.2012
Sinossi

Lunedì 14 maggio 2012, la lapide che copre il sarcofago di Enrico De Pedis viene alzata. 
I resti del capo della banda della Magliana sono lì da 20 anni, in molti pensano che siano vicini a quelli di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983
La ragazzina, figlia di un commesso del Papa e cittadina vaticana, sparì misteriosamente tra i vicoli del centro di Roma. 
Indagini, rivelazioni, depistaggi e decine di ipotesi: intrigo internazionale o ricatto interno al Vaticano, festini sessuali o maniaco isolato? 
Una vicenda ambigua, oscura ma che, se si mettono in relazione alcuni fatti salienti, rivela un chiaro disegno. 
L'analisi oggettiva di quanto è accaduto in questi 30 anni è servita all'autore - che ha incontrato decine dei protagonisti, visitato tutti i luoghi, raccolto testimonianze inedite - per proporre una ricostruzione che permette di leggere questo libro come la trama di un romanzo e la documentazione di un saggio. 
Dalla prima all'ultima pagina.

L'autore.
Pino Nazio è nato a Roma, l’11 febbraio 1958. Giornalista – autore televisivo, si occupa di comunicazione da trenta anni, è stato direttore di radio e tv locali, quotidiani, periodici e siti internet. Ha ideato, realizzato e firmato per la tv oltre mille servizi, spot, documentari e reportage, in Italia e all’estero. Attualmente è inviato del programma di Raitre “Chi l’ha visto?”

giovedì 18 ottobre 2012

LORELLA ZANARDO TORNA ... SENZA CHIEDERE IL PERMESSO



Dopo "Il corpo delle donne", Lorella Zanardo torna con un nuovo libro:

SENZA CHIEDERE IL PERMESSO
di Lorella Zanardo

Ed. Feltrinelli
Collana Serie Bianca
240 pp
16 euro
26.09.2012
Sinossi

Il corpo delle donne è stato un fenomeno dirompente: il documentario e il libro hanno mostrato a milioni di persone quanto in Italia un certo tipo di tv fosse diventato pervasivo e nocivo, e davvero non più tollerabile. 
Ma dalla denuncia occorre passare all’azione e Lorella Zanardo con questo libro racconta come si può concretamente lavorare per cambiare i media. E con i media, la società.
Innanzitutto i giovani: sono loro che possono inventarsi il futuro, senza chiedere il permesso alle generazioni che hanno costruito il mondo così com’è, e sono loro che possono guardare alle immagini che vedono sugli schermi con occhi nuovi, consapevoli delle ragioni nascoste, dei messaggi sottintesi, degli stereotipi perversi che spesso esse veicolano.
In centinaia di incontri nelle scuole, Zanardo ha conosciuto tantissime ragazze e ragazzi, e proprio dai loro pensieri e dalle loro domande nasce la sua riflessione sul sistema dei media in Italia, che troppo spesso ci inonda di pensieri e immagini “tossiche”
Reclamando una vera e propria ecologia della mediasfera, l’autrice smonta il mito dell’audience, cerca di andare oltre la sterile diatriba sulla “qualità” televisiva, indaga le responsabilità, analizza le possibilità del servizio pubblico e mette al centro del gioco il cittadino spettatore. 
E con il percorso per il consumo attivo della tv Nuovi occhi per i media, scritto insieme a Cesare Cantù, fornisce uno strumento chiaro e accessibile per tutti coloro che non vogliono subire più il marketing televisivo, ma intendono riappropriarsi della loro capacità di comprendere, discriminare, criticare.
Perché sono i cittadini consapevoli, pronti a rivendicare i propri diritti che possono cambiare la tv, i media e la società tutta. Senza chiedere il permesso.

Contiene il percorso di consumo attivo della televisione Nuovi occhi per i media, scritto insieme a Cesare Cantù, docente di media education, regista e montatore televisivo.

L'autrice.
Lorella Zanardo è un’attivista. Scrittrice, documentarista, blogger, è coautrice del documentario Il Corpo delle Donne, visto da 5 milioni di persone online, e autrice dell’omonimo libro edito da Feltrinelli. È impegnata in un costante lavoro nelle scuole che ha come fine la valorizzazione delle nuove generazioni.
Fa parte dell’Advisory Board di win, organizzazione internazionale di donne professioniste, con sede a Oslo.
Ha ricoperto importanti ruoli direttivi manageriali in organizzazioni internazionali, sia in Italia che all’estero.
Nel 2011 tiaw, The International Alliance for Women, a Washington, ha premiato Lorella Zanardo come una delle 100 donne che stanno contribuendo a migliorare la condizione della donna. Nel 2012 il quotidiano online statunitense “The Daily Beast” l’ha eletta tra le 150 donne più coraggiose nel mondo.
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