Cari lettori, eccoci qui a condividere la quarta e penultima tappa del blogtour grazie al quale state avendo modo di conoscere il romanzo di Michele Rampazzo, Dreamtime, pubblicato da Intrecci Edizioni.
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Se nei precedenti appuntamenti avete potuto leggere interessanti estratti, lasciarvi avvolgere dalle atmosfere create dalla colonna sonora e conoscere meglio l’Autore attraverso un’intervista, in questo ci soffermeremo sui personaggi principali (e non solo) del libro. Seguitemi per saperne di più!
MILO STOPPARD
Milo è un giovane uomo sposato con Rebecca Wade, con cui vive a Shanghai; lavora come tester per la Dreamtime, un’azienda cinematografica (di origine statunitense) che utilizza sogni, visioni e ricordi delle persone (che vengono pagate per questo “prestito”) per produrre film; il ruolo di un tester è quello di selezionare materiale mentale di qualità e scartare quello scadente.
Determinato, scaltro e razionale, Milo viene messo alla prova da una serie di eventi che sconvolgono la vita sua e di sua moglie; si ritrova, infatti, a dover affrontare e gestire prima la morte di Rebecca, per poi scoprire che è stata “soltanto” rapita; non solo, ma prima di sparire, lei ha lasciato i propri sconvolgenti ricordi alla Dreamtime, sapendo che lui li avrebbe esaminati il mattino dopo; ricordi che hanno a che fare con una catastrofica scoperta riguardante il Governo cinese che sta architettando in gran segreto qualcosa di spiacevole ai danni degli USA…
Ad aiutarlo a ritrovare Rebecca e a fuggire da quanti sono anche alle sue calcagna (essendo lui “depositario” dei ricordi della moglie) ci pensa una donna fino ad allora a lui sconosciuta, Fen Shang.
“Non riusciva a concentrarsi: da cosa scappavano? E soprattutto, poteva fidarsi di lei? L’aveva svegliato quel mattino in un luogo sconosciuto e l’aveva riempito di assurdità, che si erano verificate reali e foriere di guai. Non sapeva niente di lei, cosa volesse né come l’aveva conosciuta… Invece sì, questo lo sapeva. La cisterna. Era nel bel mezzo di quel lavoro, quando aveva capito di essere stato incastrato, di essere finito in un’imboscata. (…) Urlò, sentendosi il cranio come trafitto da una cometa di cristallo. Inciampò, e solo la presa della donna lo tenne in piedi. Vide il suo sguardo allarmato, capì che lo stava chiamando, come dall’altro capo della galleria. “Milo! Milo!” diceva. Milo? Sì, era quello il suo nome, quasi rise per non averlo riconosciuto.”
Di fronte al crollo di un’esistenza normale e in fondo tranquilla, Milo continua a dimostrare coraggio e si sforza di mantenere i nervi saldi per poter gestire le difficoltà che si trova a vivere. A muoverlo c’è soprattutto l’amore per Rebecca e il desiderio di saperla al sicuro accanto a sé.
A rendere difficile però la sua personale battaglia contro chi lo sta inseguendo ci pensano delle forti emicranie, che lo lasciano a tratti incosciente e gli provocano dei dolori talmente lancinanti da farlo quasi impazzire.
Dolori che hanno un’origine precisa e che emergerà nel corso della storia, costituendo un interessante colpo di scena.
FEN SHENG
“Per chi non l’avesse conosciuta, Fen Shang sarebbe parsa fuori posto in uno dei livelli più bassi dei mercati sommersi. Benchè avesse superato i quaranta il suo volto ovale era perfetto come porcellana e i capelli ancora di un nero lucente. Alta, snella e appetitosa nonostante il completo sobrio, in molti le avrebbero dato una decina d’anni in meno; se poi avesse sorriso, qualcuno non avrebbe esitato a farsi avanti (…) perché quando le sue labbra si arricciavano, lei risplendeva. Il problema era che non sorrideva davvero da almeno quattro anni. Quando, sola, non si abbandonava al risentimento, si nascondeva dietro una maschera funzionale e apatica. (…) inquadrata la sua espressione torva, desistevano tutti dall’avvicinarsi a lei”.
Fen ha quarant’anni ed è una donna carismatica, dal fascino misterioso e impenetrabile; rigida e fredda nei suoi rapporti con gli altri, ha un passato nella polizia segreta che però s’è interrotto bruscamente a causa di comportamenti discutibili e poco professionali adottati da lei, che hanno indotto il suo diretto superiore, Heng Zhou, a licenziarla con disonore. Episodio, questo, che Fen ha vissuto come una punizione esagerata e che ha fatto nascere in lei sentimenti e propositi di vendetta. Ma nel corso delle vicende, il lettore capisce che dietro la dura corazza di cui la donna si fa scudo per non lasciar trapelare emozioni e sentimenti, si nasconde un cuore tutt’altro che glaciale, ma che anzi desidera ottenere una sorta di riscatto, di “riabilitazione morale”.
Sveglia, sicura di sé, precisa e intelligente nell’organizzare strategie tanto d’attacco quanto di fuga, nel corso della storia assume ruoli in certi momenti ambigui, visto che sembra schierarsi dalla parte di Milo pur essendo stata inviata dalla Dreamtime (per cui attualmente lavora) a “controllarlo” e a prendere eventualmente nei suoi confronti anche decisioni drastiche…
Eppure tra i due, nonostante le iniziali reticenze e la diffidenza di Stoppard verso la donna, si instaura un rapporto di complicità e fiducia, visto che si ritrovano a combattere contro gli stessi “nemici”, sebbene con motivazioni differenti.
REBECCA WADE
Moglie di Milo Stoppard, Rebecca lavora come interprete per Quen Jeh, Ministro dell’Ambiente, di cui scopre accidentalmente un “segreto” che potrebbe avere conseguenze politiche e sociali a livello mondiale, con conseguenze disastrose per l’intera umanità e per l’ambiente.
Pur avendo sempre rispettato il Ministro e avendo stabilito con lui un rapporto di stima e lealtà, la donna tira fuori il proprio carattere deciso, coerente, che la spinge ad affrontare di petto e senza peli sulla lingua il suo potente datore di lavoro, incurante dei possibili effetti delle proprie parole. Anche quando l’uomo la tiene prigioniera, cercando comunque di trattarla con rispetto e gentilezza, Rebecca non abbassa la testa e non viene meno ai propri princìpi e valori, continuando ad opporsi ai piani egoistici e dannosi progettati dal governo.
"Rebecca, per favore!"Strinse la maniglia della portiera di un taxi in sosta per trovare il coraggio di affrontarlo di nuovo. Solo allora si voltò, sforzandosi di essere gelida quanto dentro ribolliva: "Siete pazzi se pensate che servità". Con un gesto della mano, indicò i palazzi illuminnati tutt'intorno, e aggiunse: "Forse guardando ttto questo crede ancora di vivere in un mondo di cui siamo padroni. Le dirò una cosa: il mondo è malato, e che le piaccia o no siamo lontani anni luce da una cura. Quello che state per fare, non servirà che a spingerci un altro ppo' nel baratro in cui stiamo precipitando io, lei, tutti quanti. Non so se potrò impedirlo, ma sono sicura che non ne farò parte.".
È anche scaltra e previdente, perché pensa bene di “mettere al sicuro” ciò che scopre, affidandolo non a chiunque, ma al marito, di cui si fida ciecamente.
Eppure, questa fiducia verrà messa alla prova perché scoprirà particolari angoscianti su Milo…: il loro amore supererà queste rivelazioni inaspettate e scottanti che mostrano un Milo totalmente diverso dall’uomo che conosce ed ama Rebecca?
Fen e Rebecca: due donne che, insieme a Milo, vivranno ore concitate e frenetiche, ognuna col proprio modo di essere. Lì dove Rebecca è emotiva e passionale, Fen è più controllata, ferma nell’agire e dotata di sangue freddo quando si tratta di prendere decisioni cruciali in poco tempo.
HENG ZHOU
Un personaggio secondario che ho trovato interessante è stato il Capo della sicurezza del governo cinese, Zhou: egli svolge il proprio lavoro con molta dedizione e professionalità, è integerrimo, saldo nelle proprie idee, caparbio, uno di quelli che quando sa di dover portare a termine una missione affidatagli, ci mette tutto l’impegno e la tenacia; solitamente ligio ai doveri e agli ordini che è tenuto ad ottemperare quando vengono dai suoi superiori, è capace anche di fare di testa sua pur di restare coerente a se stesso e di non scendere a compromessi.
Se inizialmente mi ha dato l’impressione di essere un uomo duro e implacabile, avanzando nella lettura ho avuto modo di notare come egli sia in realtà più complesso di come appare, con non poche contraddizioni nonostante si sforzi di sembrare granitico e incorruttibile, il che lo rende di sicuro più "umano" e meno distaccato emotivamente; ciò che mi ha più stupita è il suo essere fervente nella fede, in cui egli trova pace ai propri tormenti interiori.
“L’unico percorso che porta davvero alla pace è fare la cosa giusta (…). Gli ultimi ordini ricevuti erano stati chiari e sicuramente ragionevoli: c’era in ballo più di uno scandalo governativo, con tutta probabilità si sarebbe arrivati alla guerra, e a quel punto forse non ci sarebbe stata più speranza per l’umanità. Zhou riteneva la speranza un sentimento inestinguibile, traballante a volte, sventolante, ma radicato. Dio insegna ad aver sempre speranza. Allora perché si sentiva così fuori posto? (…) Nulla, pensò. Ciò che è mio compito fare, lo farò, come ho sempre fatto, e accetterò le conseguenze sapendo di aver agito nel modo migliore. Non gli importava più di mettere in discussione le direttive. E seppe di essere sulla retta via quando, leggera come un velo di seta, iniziò ad avvertire la carezza della pace”.
Spero di avervi incuriositi parlandovi di questi personaggi presenti nel romanzo; essi, tanto i principali quanto i secondari, sono ben caratterizzati e ciascuno dà il proprio robusto contributo allo sviluppo delle vicende, ciascuno secondo la propria personalità e le motivazioni individuali che li spingono ad agire.
Vi saluto ricordandovi che il 6 aprile, sul blog Cherie Colette potrete leggere la recensione del romanzo, a conclusione di questo blogtour!