Un'antica cittadina elfica è in pericolo: il Male sta per tornare con il terribile fine di distruggere la pace di un popolo che da tempo vive tranquillo. Ma a difenderlo ci sono eroi dallo spirito coraggioso e combattivo, pronti a fronteggiare l'oscuro nemico.
LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe
di Nicola Cantalupi
Ed. Giovane Holden 308 pp 15 euro 2010 |
Il saggio del villaggio, il coraggioso Tuberon, si mette in allarme, conscio di non poter stare con le mani in mano: bisogna agire tempestivamente per fronteggiare l'Oscuro Signore e non farsi cogliere di sorpresa dai suoi malefici eserciti.
Come fare per organizzarsi e sperare di vincere la battaglia?
In aiuto suo e di tutto il popolo sopraggiunge un vecchio e savio stregone, Carmas, che porta via con sè sè due baldi giovanotti, tanto inesperti quanto impavidi e pronti ad imparare: Johan ed Elberon, che si uniranno senza pensarci due volte alla missione di Carmas, che prevede un difficile e periglioso viaggio ai confini della Terra dei Draghi per convincere l'antica stirpe - mitica progenie dimenticata, il cui passato è ignoto alle nuove generazioni, e che vive oltre le bianche spiagge, oltre i potenti fiumi e le gole impervie - ad aiutare Amhonùn, prima che sia troppo tardi.
Il segreto che Johan ed Elberon non sanno e che li turberà ha a che fare proprio con l'antica stirpe, di cui si pensa non sia rimasto più nessuno, ma in realtà ad averla allontanata per tanto tempo sono stati avvenimenti drammatici, contrassegnati da colpe non perdonate, orgogli fratricidi e tradimenti mai dimenticati.
Carmas ha quindi intenzione di aiutare Tuberon, Amhonùn e le altre città vicine, chiedendo a sua volta soccorso ai saggi rimasti dell'antica stirpe, e per raggiungere questo scopo il vecchio guiderà i due giovanotti e il furetto di Johan (il vivacissimo Luxi) in un viaggio avventuroso e sicuramente indimenticabile, che sarà anche un'occasione di crescita per i due amici.
Il saggio Carmas, infatti, metterà alla prova i suoi giovanissimi compagni di viaggio, attraverso uno speciale addestramento che indurrà i ragazzi a crescere, a forgiare i propri caratteri, a smussare certi angoli della loro personalità, a maturare quel coraggio che essi già hanno dentro di sè ma che ancora non ha mai avuto modo di venir fuori.
Elberon, ad es., è degno figlio di Tuberon, e pur dovendo imparare a controllare il proprio caratterino istintivo, che lo porta spesso a parlare senza riflettere, quando i tempi lo richiederanno mostrerà un animo impavido e una maturità ammirevole.
Johan, al contrario dell'amico, è più timido e impacciato, più riflessivo, pende dalle labbra di Carmas e lo ascolta incantato quando questi racconta la storia dell'antica stirpe, le guerre del passato, le glorie come le sofferenze dovute a scelte prese senza pensare alle future conseguenze; in lui spiccano nobiltà d'animo e un'innata inclinazione ad usare le armi che lo rendono speciale.
Il racconto di ciò che è stato, comprende Johan, deve servire a migliorarci, non a far sì che perdurino i rancori e la rabbia.
L'antica stirpe presterà soccorso ad Amhonùn, mettendo da parte antichi e inutili odii e scongiurando così la furia malvagia del Signore Oscuro, intenzionato a conquistare tutte le terre libere e sterminare i popoli che finora gli si sono opposti?
Queste pagine ci trasportano in mondi fantastici, in terre sconosciute abitate da placidi e allegri elfi, ma anche da orripilanti orchi e cattivissimi troll; popoli che vogliono vivere in libertà e nella pace ma purtroppo il Male è sempre in agguato ed è pronto a distruggere la felicità di tanti innocenti; si narra di antichissimi territori, un tempo abitati da draghi e da guerrieri senza paura, che hanno dato la vita per la propria gente.
E' un testo sicuramente ricco di dettagli e descrizioni, in particolare dei paesaggi e delle antiche gesta di popoli del passato, e ammetto che queste lunghe sequenze descrittive hanno rallentato non di poco la mia lettura; del resto, mi è capitato, ad es., anche col Signore degli anelli, al quale credo l'Autore, Nicola Cantalupi, si sia ispirato.
Da una parte, l'aspetto positivo delle descrizioni è che sono così accurate da lasciarmi immaginare gli scenari, e inoltre esse ben rispecchiano lo spirito buono o malvagio di chi abita i vari luoghi di cui si narra di volta in volta; dall'altra però un po' mi hanno distratta, ma chiaramente è un mio parere (magari ci sono lettori cui non danno fastidio molte descrizioni) che non toglie nulla alla qualità del romanzo.
Il personaggio di Carmas mi ha ricordato Gandalf, per la sua saggezza nel risolvere i problemi e dare consigli, e per la leggera ironia che contraddistinue entrambi gli stregoni.
Johan è un po' il protagonista e sul suo personaggio in formazione ci vengono dati dei segnali che fanno presagire come dei misteri avvolgano la sua persona, e sicuramente essi vengono svelati nei libri successivi (si tratta infatti di una trilogia e questo è il primo volume).
E anche se c'è la guerra non può non esserci un po' d'amore, e il giovanotto di Amohnùn incrocerà il proprio sguardo con quello della bella, dolce e sveglia Samaire..
Insomma, siamo in presenza di un fantasy "classico", un universo fantastico in cui il Male sta per avvolgere il Bene con le sue tenebre terribili, ma il desiderio di mantenere la pace e la libertà è così forte da spingere ogni singolo elfo, anche quello non abituato ad avere una spada in mano, a combattere per se stesso, per i propri cari e per la Terra dei draghi, che deve essere salvata a tutti i costi.
Affascinante, senza dubbio, scritto molto bene e soprattutto verso la fine il livello di curiosità e atenzione salgono, in vista dell'ultima battaglia e per il finale aperto.
obiettivo n. 20. Un libro in cui si parli o siano presenti dei draghi |