mercoledì 30 maggio 2018

Recensione: LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe di Nicola Cantalupi (RC2018)



Un'antica cittadina elfica è in pericolo: il Male sta per tornare con il terribile fine di distruggere la pace di un popolo che da tempo vive tranquillo. Ma a difenderlo ci sono eroi dallo spirito coraggioso e combattivo, pronti a fronteggiare l'oscuro nemico.



LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe
di Nicola Cantalupi


LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe
Ed. Giovane Holden
308 pp
15 euro
2010
Ad Amhonùn, placida cittadina abitata da un mite popolo elfico, le cui giornate scorrono nella più completa serenità, la pace sta per essere intaccata da cattive notizie: il magico potere dell'Athorhen sta svanendo e dalle oscure regioni del nord l'antico nemico di sempre sta minacciando Amhonùn; nell'aria c'è odore di guerra e il rullo inquietante dei tamburi dei ripugnanti troll rimbombano nella sconfinata pianura del Nhèt-Nimaron.

Il saggio del villaggio, il coraggioso Tuberon, si mette in allarme, conscio di non poter stare con le mani in mano: bisogna agire tempestivamente per fronteggiare l'Oscuro Signore e non farsi cogliere di sorpresa dai suoi malefici eserciti.

Come fare per organizzarsi e sperare di vincere la battaglia?

In aiuto suo e di tutto il popolo sopraggiunge un vecchio e savio stregone, Carmas, che porta via con sè sè due baldi giovanotti, tanto inesperti quanto impavidi e pronti ad imparare: Johan ed Elberon, che si uniranno senza pensarci due volte alla missione di Carmas, che prevede un difficile e periglioso viaggio ai confini della Terra dei Draghi per convincere l'antica stirpe - mitica progenie dimenticata, il cui passato è ignoto alle nuove generazioni, e che vive oltre le bianche spiagge, oltre i potenti fiumi e le gole impervie - ad aiutare Amhonùn, prima che sia troppo tardi.

Il segreto che Johan ed Elberon non sanno e che li turberà ha a che fare proprio con l'antica stirpe, di cui si pensa non sia rimasto più nessuno, ma in realtà ad averla allontanata per tanto tempo sono stati avvenimenti drammatici, contrassegnati da colpe non perdonate, orgogli fratricidi e tradimenti mai dimenticati.

Carmas ha quindi intenzione di aiutare Tuberon, Amhonùn e le altre città vicine, chiedendo a sua volta soccorso ai saggi rimasti dell'antica stirpe, e per raggiungere questo scopo il vecchio guiderà i due giovanotti e il furetto di Johan (il vivacissimo Luxi) in un viaggio avventuroso e sicuramente indimenticabile, che sarà anche un'occasione di crescita per i due amici.

Il saggio Carmas, infatti, metterà alla prova i suoi giovanissimi compagni di viaggio, attraverso uno speciale addestramento che indurrà i ragazzi a crescere, a forgiare i propri caratteri, a smussare certi angoli della loro personalità, a maturare quel coraggio che essi già hanno dentro di sè ma che ancora non ha mai avuto modo di venir fuori.

Elberon, ad es., è degno figlio di Tuberon, e pur dovendo imparare a controllare il proprio caratterino istintivo, che lo porta spesso a parlare senza riflettere, quando i tempi lo richiederanno mostrerà un animo impavido e una maturità ammirevole.
Johan, al contrario dell'amico, è più timido e impacciato, più riflessivo, pende dalle labbra di Carmas e lo ascolta incantato quando questi racconta la storia dell'antica stirpe, le guerre del passato, le glorie come le sofferenze dovute a scelte prese senza pensare alle future conseguenze; in lui spiccano nobiltà d'animo e un'innata inclinazione ad usare le armi che lo rendono speciale.

Il racconto di ciò che è stato, comprende Johan, deve servire a migliorarci, non a far sì che perdurino i rancori e la rabbia.

L'antica stirpe presterà soccorso ad Amhonùn, mettendo da parte antichi e inutili odii e scongiurando così  la furia malvagia del Signore Oscuro, intenzionato a conquistare tutte le terre libere e sterminare i popoli che finora gli si sono opposti?

Queste pagine ci trasportano in mondi fantastici, in terre sconosciute abitate da placidi e allegri elfi, ma anche da orripilanti orchi e cattivissimi troll; popoli che vogliono vivere in libertà e nella pace ma purtroppo il Male è sempre in agguato ed è pronto a distruggere la felicità di tanti innocenti; si narra di antichissimi territori, un tempo abitati da draghi e da guerrieri senza paura, che hanno dato la vita per la propria gente.

E' un testo sicuramente ricco di dettagli e descrizioni, in particolare dei paesaggi e delle antiche gesta di popoli del passato, e ammetto che queste lunghe sequenze descrittive hanno rallentato non di poco la mia lettura; del resto, mi è capitato, ad es., anche col Signore degli anelli, al quale credo l'Autore, Nicola Cantalupi, si sia ispirato.
Da una parte, l'aspetto positivo delle descrizioni è che sono così accurate da lasciarmi immaginare gli scenari, e inoltre esse ben rispecchiano lo spirito buono o malvagio di chi abita i vari luoghi di cui si narra di volta in volta; dall'altra però un po' mi hanno distratta, ma chiaramente è un mio parere (magari ci sono lettori cui non danno fastidio molte descrizioni) che non toglie nulla alla qualità del romanzo.

Il personaggio di Carmas mi ha ricordato Gandalf, per la sua saggezza nel risolvere i problemi e dare consigli, e per la leggera ironia che contraddistinue entrambi gli stregoni.

Johan è un po' il protagonista e sul suo personaggio in formazione ci vengono dati dei segnali che fanno presagire come dei misteri avvolgano la sua persona, e sicuramente essi vengono svelati nei libri successivi (si tratta infatti di una trilogia e questo è il primo volume).
E anche se c'è la guerra non può non esserci un po' d'amore, e il giovanotto di Amohnùn incrocerà il proprio sguardo con quello della bella, dolce e sveglia Samaire..

Insomma, siamo in presenza di un fantasy "classico", un universo fantastico in cui il Male sta per avvolgere il Bene con le sue tenebre terribili, ma il desiderio di mantenere la pace e la libertà è così forte da spingere ogni singolo elfo, anche quello non abituato ad avere una spada in mano, a combattere per se stesso, per i propri cari e per la Terra dei draghi, che deve essere salvata a tutti i costi.

Affascinante, senza dubbio, scritto molto bene e soprattutto verso la fine il livello di curiosità e atenzione salgono, in vista dell'ultima battaglia e per il finale aperto.



Reading Challenge
obiettivo n. 20.
Un libro in cui si parli o siano presenti dei draghi

Gente che viaggia... gente che legge (#2)




Prosegue la mia abitudine a curiosare sui gusti letterari dei viaggiatori che mi capitano a tiro.

LA RAGAZZA SBAGLIATA di Giampaolo Simi (Sellerio editore, 409 pp, 15 €).

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Dall’autore di "Cosa resta di noi", Premio Scerbanenco 2015, la storia di una assassina e del suo grande accusatore. La storia di un dubbio, di un inganno, della possibilità di una nuova vita.
«Giro pagina e scrivo il suo nome. Nora Beckford. E subito sotto “Sensi di colpa: nessuno”. Lo sottolineo due volte, e buco quasi la carta. Nessuno». Ma il tarlo del dubbio si insinua in Dario Corbo, giornalista di successo caduto in disgrazia, e lo spinge a ripercorrere una vecchia storia.
Ventitré anni prima c’è stato un omicidio brutale: una diciottenne, uccisa seviziata e abbandonata in un dirupo sulle colline della Versilia. Irene ha appena terminato l’esame di maturità, è una studentessa modello, un esempio per i compagni e una sicurezza per i genitori. A essere incolpata di un orrore che ha fatto rabbrividire un’intera comunità sarà, dopo una lunga vicenda giudiziaria, Nora Beckford.
Ventenne figlia di un famoso scultore inglese trapiantato in quella striscia di lusso in Toscana, di lei si era indagato ogni tratto. Il carattere, l’uso di droghe, la passione, la gelosia. Sulla condanna successiva erano stati determinanti non solo le prove ma gli articoli infiammati di un giovane giornalista, Dario Corbo.
L’incontro fortuito con Nora Beckford, l’assassina da poco uscita di galera, lo porta a inoltrarsi in una selva di piste trascurate e inattesi ritrovamenti su uno sfondo che si staglia inquietante.
Chi è Nora? Come può dirsi incapace di ricordare perfino una singola istantanea di quella ferocia? Cosa si è insinuato in lei, cosa è successo intorno a lei? Quali oscuri segreti della storia criminale italiana l’hanno avvinghiata?
Ben più del mistero di un delitto, è l’enigma di una donna a incombere su Dario Corbo. A imprigionarlo tra la ricerca della verità e la forza della passione. Ed è questa prigionia e la faticosa liberazione da essa ciò che Giampaolo Simi racconta.


I dodici abati di Challant di Laura Mancinelli (Einaudi editore, 380 pp, 13 €).

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Sospesi tra storia e invenzione in un Medioevo che sembra vero, sono qui raccolti in un unico volume tre romanzi di Laura Mancinelli, in cui l'autrice approda a una visione fantastica e ironica della tradizione e della società medievale:
I dodici abati di Challant, dove, in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l'incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità.
Il miracolo di santa Odilia, immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due Odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella.
E infine, conclusione ideale di questa metafora, Gli occhi dell'imperatore, dove una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l'imperatore Federico II, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che è anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.

lunedì 28 maggio 2018

Film tratti dai libri al cinema (fine maggio-giugno)




Film tratti dai libri presenti al cinema o in arrivo prossimamente!!



Diretto da Abdellatif Kechiche e sceneggiato dallo stesso con Ghalya Lacroix (a partire da un romanzo La blessure la vrai di François Bégaudeau), Mektoub, My Love: Canto Uno è il primo capitolo della trilogia dedicata al personaggio di Amin, un giovane studente aspirante sceneggiatore che vive a Parigi; tornato per l'estate nel piccolo villaggio di pescatori nel sud della Francia, in cui vive tutta la sua famiglia, riallaccia i rapporti con i familiari e con gli amici più cari, a cominciare dal cugino Tony e dall'amica Ophélie. Incantato dall'euforia dei corpi giovanili che lo circondano e armato di macchina fotografica, raccoglierà elementi utili alle sue storie.

Cast: Shain Boumedine, Ophélie Baufle, Salim Kechiouche, Lou Luttiau, Alexia Chardard, Hafsia Herzi
AL CINEMA DAL 24 MAGGIO 2018


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Prigioniero della mia libertà è un film ispirato al libro di Michela Turchetta, Rosario Errico e Stefano Pomilia (Graus Editore)

Alejandro Torres, giovane architetto, vive una vita tranquilla con la sua famiglia fino al giorno in cui viene ingiustamente arrestato. Traumatizzato dall'errore giudiziario e alla disperata ricerca della verità a difesa della sua libertà, metterà in atto la sua "rivalsa" nei confronti di coloro che gli hanno sconvolto la vita.
Rosario Errico, Stefano Pomilia e Michela Turchetta hanno scritto la sceneggiatura del film Prigioniero della mia libertà, in cui il protagonista è una vittima, e la storia è il dramma della mente e del cuore che anelano al riscatto dell'incrollabile buona fede. La prima parte del testo ne riporta la sceneggiatura, adattata in forma narrativa; nella seconda parte rilevanti esponenti del mondo della giustizia, della cultura e del giornalismo, attraverso opinioni e giudizi, danno voce alle vittime, che hanno subìto il trauma dell'errore giudiziario, e che, più di tutti, e più che mai nella propria esistenza, meritano di essere difese.



Regia di Rosario Errico
Con Jordi Mollà, Giancarlo Giannini, Rosario Errico, Martina Stella, Lina Sastri, Monica Scattini, Antonella Ponziani, Marco Leonardi.

AL CINEMA DAL 31 MAGGIO 2018





DIVA!, il film diretto da Francesco Patierno, è tratto dal libro autobiografico "Quanti sono i domani passati", a cura di Enrico Rotelli edito da Mondadori, e racconta la vita di Valentina Cortese attraverso un flusso narrativo che vede interpretare le parole dell'artista da otto tra le migliori attrici italiane del momento: Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D'Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli, Greta Scarano.
Diretto da Francesco Patierno, è in uscita al cinema il 7 giugno 2018.



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Diretto e sceneggiato da Terence Davies, con Cynthia Nixon e Emma Bell, A Quiet Passion racconta la storia della poetessa Emily Dickinson.
Tutto inizia nel New England del XIX secolo quando la giovane Emily frequenta un collegio per ragazze di buona famiglia ma continua a ribellarsi ai discorsi evangelici che vengono loro professati. Suo padre è costretto allora a riportarla a casa per la gioia della sorella Vinnie e del fratello Austin. Appassionata di poesia, Emily scrive giorno e notte con la speranza di vedere i suoi componimenti pubblicati. Passano però gli anni ed Emily è sempre alle prese con la sua ricerca di quintessenza poetica quando l'incontro con una giovane dall'indole indipendente e refrattaria alle convenzioni sociali riaccende il suo animo. 
Uscita al cinema il 14 giugno 2018.



Ogni giorno (Every Day) - basato sull'omonimo bestseller di David Levithan (BUR)- narra la
storia particolare di A, che da quando è nato si risveglia ogni giorno in un corpo diverso. Per ventiquattr'ore abita il corpo di un suo coetaneo, che poi è costretto ad abbandonare quando il giorno finisce. Affezionarsi alle esistenze che sfiora è un lusso che non può permettersi, influenzarle un peccato di cui non vuole macchiarsi. Quando però conosce Rhiannon, chiudere gli occhi e riprendere il cammino da nomade è impossibile: per la prima volta innamorato, A cerca di stabilire un contatto, di spiegare la sua maledizione, fino a convincere Rhiannon che è tutto vero...
Regia di Michael Sucsy, con Angourie Rice, Justice Smith e Debby Ryan; dal 14 giugno al cinema.


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Dopo la morte della madre, l'indiano Aja parte per Parigi sulle tracce del padre mai conosciuto prima, un prestigiatore parigino recatosi in India ad imparare l'arte dei fachiri. Giunto a destinazione, si rifugia in uno store Ikea affascinato da questo strano mondo così distante dalla sua India. Da qui, inizieranno una serie di disavventure che lo porteranno a girare l'Europa e a trovare l'amore della sua vita.

Ispirato a L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puértolas, edito da Einaudi (link) il film è previsto dal 27 giugno.





Film tratti dai libri in uscita nel 2018
post in aggiornamento

domenica 27 maggio 2018

Recensione: IL MORSO di Simona Lo Iacono



Lucia Salvo è la tenace e coraggiosa protagonista di questo romanzo storico ambientato nella Sicilia borbonica del 1848, anno di moti rivoluzionari e sommosse in nome della libertà dall'oppressore. Anche questa donna, da tutti considerata una stupida e una pazza, darà il suo contributo alla rivoluzione.


IL MORSO 
di Simona Lo Iacono




Ed. Neri Pozza
238 pp
16.50 euro
2017
"Lucia non sa in che spazi interiori si annidi l'anima e in quali la vita, ma ha capito che anima e vita prendono strade opposte, alle volte, e che, se la seconda è capricciosa e di passaggio, l'altra è invece paziente e sepolta, segreta...".

Lucia Salvo nel 1847 è una ragazza di sedici anni, vive a Siracusa e sua madre, per contrastare la povertà della famiglia, decide di mandarla a servire in una nobile famiglia palermitana.

Del resto, se restasse a Siracusa, che possibilità ci sarebbero per lei di maritarsi come capita alle sue coetanee?
Lei, Luciuzza, pur non essendo brutta (ha gli occhi come «due mandorle dure»), è diversa dalle altre ragazze: ha una reputazione difficile da ignorare in quanto viene considerata una «babba», ossia una pazza. 

Lei pazza non è, in realtà, ha tutte le "rotelle" al posto giusto, ma purtroppo è affetta da una malattia a quei tempi considerata ancora misteriosa, oscura, inquietante, quasi malefica: ogni tanto è vittima di improvvise e violente crisi convulsive, con tanto di bava alla bocca, occhi roteanti all'insù e conseguente perdita della coscienza.

Ogni volta che le accade "il fatto", Lucia si ridesta come un bimbo appena nato, come se fosse morta e poi rinata per l'ennesima volta; la sua malattia, al pari di una maledizione, aleggia pesante sulla sua esistenza, che scorre quotidianamente nel timore che inaspettatamente, senza preavviso alcuno, il fatto possa sopraggiungere e sconquassarla, senza che lei abbia modo di evitarlo.
A quel tempo nessun medico ha saputo formulare una diagnosi, eccezion fatta per un luminare di Londra che al «fatto» ha dato un nome balordo: epilessia; una definizione che i "grandi e illuminati" dottori siciliani hanno accolto con perplessità e scetticismo.

Sono contesti in cui i pregiudizi e le paure irrazionali per ciò che non si riesce a definire si fanno sentire prepotentemente, influenzando la vita del malcapitato, che viene "bollato" come diverso, strano, uno "scemo" da guardare con sospetto o derisione, tutt'al più con pietà.

Giunta a Palermo, presso la casa dei conti Ramacca, la ragazza apprende che il Conte figlio è un giovanotto molto esigente e bizzoso, le cui voglie - tanto a tavola quanto a letto - egli si aspetta che vengano soddisfatte con solerzia; il tutto mentre aspetta che la promessa sposa - la giovanissima Assunta degli Agliata (nobile famiglia palermitana) - "diventi donna", così da poter fare sto benedetto matrimonio.
E' compito del nano al suo servizio, Minnalò, affannarsi per trovare sia serve e prostitute disinibite che lo soddisfino con i loro esperti esercizi d'amore, sia cibi succulenti e variegati che compensino le volte (piuttosto frequenti) in cui il Conte figlio non trova appagamento tra le lenzuola.

Lucia è una brava ragazza, ignara di cosa significhi assumere atteggiamento leziosi, seducenti, per farsi benvolere da padroni capricciosi e vogliosi, ed è terrorizzata all'idea che questi possano voler disporre di lei e del suo corpo inesperto per farne ciò che vogliono.

Nonostante le tante donne a scaldargli le lenzuola, nel conte figlio c'è una sorta di eterna insoddisfazione che lo spinge a cercare sempre nuove sensazioni, come se nulla, fino a quel momento, fosse riuscito a placare i moti turbolenti della sua anima scontenta, inappagata che, sotto sotto, non desidera solo sesso..., ma forse anche un po' d'amore.

"Che equivoco è mai, si chiede stravolto il Conte figlio, questo essere divorati dal fuoco di un abbraccio? E perché questa sensazione costante di un oltre sempre vietato? Che imminenza cela, questo disperato bisogno? Quale terrore di finire e di perdersi e di dichiararsi falliti di fronte alla morte?"

Sarà che queste donnine che gli trova Minnalò sono troppo arrendevoli, nessuna che cerca di sfuggirli, di resistergli! Così, quando Lucia "a babba", invece di concederglisi sottomessa, gli sferra un morso veloce e ribelle, il conte figlio ne resta piacevolmente stupito.
Inizialmente egli vede la servetta come un trofeo da conquistare:

"...la voglia di Lucia gli stravolge il corpo. Sente la necessità di rubarle qualcosa, quel bene che va difendendo come fosse cosa sua. La verginità e forse l'amore. Tutto ciò che non le appartiene, cioè, e che è stato affidato all'uomo violare."


Intanto, Lucia si affeziona al Conte padre, un uomo di cui si dice che avesse pericolose idee democratiche, rivoluzionarie, progressiste, ma che ormai è ridotto a un vegetale, che non parla, sta sempre a letto, con la mente offuscata dalle droghe somministrategli per farlo stare buono.
La "babba" si prende amorevolmente cura di lui e anzi, sembra che grazie alle sue premure, l'uomo manifesti miglioramenti...

Le cose subiscono una virata significativa quando il Conte figlio e Minnalò assistono sconvolti a una crisi epilettica di Lucia; l'evento turba il nobile a tal punto da decidere di allontanare quella strana ragazza da casa sua e mandarla dagli Agliata.
Da quel momento scatta qualcosa di indefinito nel Conte figlio, che lo induce a mutare completamente atteggiamenti e stile di vita, ad allontanarsi pian piano anch'egli da casa Ramacca e a cercare nella solitudine il senso della propria esistenza e della libertà, quella vera, interiore, che appartiene solo a chi non si rende schiavo della ricerca sfrenata e patetica di piaceri che soddisfino voglie e capricci.

E proprio il desiderio di libertà si sta spandendo, come un profumo forte e inarrestabile, per le strade e i vicoli poveri e sudici di Palermo, dove gruppi di uomini stanno preparando in segreto una rivoluzione che restituisca dignità alla popolazione e cacci via il tiranno, l'usurpatore, l'oppressore borbonico, perchè ormai è arrivata la sua ora, e si sa...

"...niente è più pericoloso di un popolo disperato per la fame".


In seguito a varie vicissitudini, Lucia si ritrova, suo malgrado, protagonista inconsapevole della rivoluzione siciliana del 1848, il primo moto di quell'ondata di insurrezioni popolari che sconvolse l'Europa in quel fatidico anno e che porterà, per quanto concerne il nostro Paese, a quel 17 marzo 1861, giorno in cui nacque il Regno d'Italia.


CONSIDERAZIONI

Le pagine di questo romanzo ci scorrono davanti come un fiume in piena, che travolge e trasporta il lettore in quegli anni frenetici; il linguaggio incisivo, efficace, ricercato, accurato nei particolari ed impeccabile nella prosa, delinea un personaggio femminile di notevole spessore e lo colloca al centro di una storia che mescola fatti e personaggi realmente esistiti con elementi fittizi che impreziosiscono le vicende e il contesto.

Il paradosso che ci sottopone l'Autrice - e che ci induce ad ammirare la protagonista - è come Lucia, considerata da tutti una matta, una minorata innocua, di cui nessun sano di mente sospetterebbe mai, sia per questa ragione lo strumento ideale per raggiungere scopi politici su cui vige il massimo riserbo, quando in realtà ella è una ragazza intelligente, acuta, con un livello di istruzione insolito per una del suo ceto, il che la rende tutto fuorchè una stupida ignorante di cui si può disporre a piacimento.
Fragile e forte al contempo, animata da sentimenti veri, puri, resa viva da un amore acerbo e non vissuto appieno eppure radicato nella sua anima sensibile, nel suo cuore pieno di fervore, nella sua mente colta, fine, Lucia dimostrerà un'ammirevole capacità di sacrificio, che la spingerà a mettere da parte se stessa pur di impedire che l'oggetto del proprio amore venga tradito e ingannato.

Un amore, il suo, nato tra le sbarre di un carcere, tra un uomo e una giovane donna che formano una coppia davvero male assortita:

"una pazza e un detenuto, due mezzi scarti che, accoppiati, fanno uno scarto intero. Hanno imparato quello che imparano tutti gli amanti quando il mondo ci si mette di mezzo: a rendersi creature notturne, notturne, con diritto d'accesso solo nei sogni. Un'altra cosa hanno imparato: a vivere per sempre nell'attesa." 


Ho apprezzato molto la bravura della scrittrice nel tratteggiare tutti i personaggi, compresi i secondari, e di trasmetterci sapientemente i loro sentimenti, desideri, infelicità; ad es. mi ha colpito molto il "castrato signorino", una figura quasi angelica, dalla voce sublime, che cammina in punta di piedi all'interno di questa storia, che nulla ha da spartire con la rivoluzione. E come potrebbe essere diversamente? Il castrato è un uomo ma, al contempo, non lo è del tutto, è una sorta di "eterno fanciullo", tutt'altro che virile e forte; il suo sguardo malinconico e mesto ma anche onesto e sensibile è forse il solo in grado di guardare senza paraocchi il Conte figlio, e di essere per lui l'unico vero amico, che lo accetta per ciò che è, per i suoi silenzi come per le sue bizzarìe.

Ma Lo Iacono è brava anche nell'immergere il suo lettore nella Sicilia di allora, e così assistiamo tanto ai vezzi e alle stravaganze dei ricchi, le cui annoiate giornate trascorrono a suon di vizi, cibi appetitosi, amori occasionali, volti incipriati e abiti all'ultima moda, quanto alla colorata e vivace realtà popolare, con le sue strade connotate da odori pungenti, voci sguaiate,  mocciosi vivaci e birichini, panni stesi al sole...

In questo romanzo la siracusana Lucia Salvo, donna realmente esistita e che ha davvero dato il proprio consapevole contributo ai moti insurrezionali del 1848, viene legittimamente ricordata, e non è più solo un nome tra tanti, che la Storia tende a relegare in un cantuccio (del resto, è più facile che vengano studiati e ricordati gli uomini che hanno lottato per la libertà, piuttosto che le donne), ma diventa protagonista di una sua storia (anche d'amore), intensa e tormentata, in cui emerge tutta la sua passionalità, la sua purezza, la sua consapevolezza di essere una persona interiormente libera, e di esserlo nonostante l'ombra opprimente del "fatto", che la strazia ma, allo stesso tempo, le dà l'opportunità di rinascere ogni volta, come una fenice che risorge dalle proprie ceneri, e ogni volta acquisisce maggiore forza e uno sguardo insospettabilmente privilegiato da cui guardare il mondo.

Io amo i romanzi storici e mi coinvolgono molto le narrazioni in cui l'elemento fantasioso è così ben inserito in uno specifico contesto storico da non stonare affatto con esso, ma anzi anzi donando noti vibranti e una rinnovata vitalità a fatti, luoghi e personaggi.

"L'amore sovrasta la realtà e la percorre come l'odio; si mescola alla vita, si confonde tra la gente; e la unisce, la divide, la scompiglia."


"L'enigma infatti è uno solo, ha presto scoperto: amare o essere amati. Subire l'amore o comandarlo."


Novità e Anteprime romance/fantasy/chick-lit



Cari lettori, vi aggiorno su alcune novità editoriali fantasy, romance e chick-lit che spero possano incuriosirvi e accompagnarvi nei momenti di relax!




IRRESISTIBILE TENTAZIONE
Fighting temptation
di K. C. Lynn



Quixote Ed.
trad. Mary Durante
SERIE: Men of Honor #1
GENERE: Romantic Suspense
399 pp
4,99 € (e-book)
DATA DI USCITA: 29 Maggio 2018
Due amici improbabili – l'innocente brava ragazza e il famigerato bad boy. 
Una sera il destino li ha messi sulla stessa strada e tra loro si è creato un legame tanto saldo da essere indistruttibile, fino alla notte in cui hanno ceduto alla tentazione.

Cinque anni più tardi, Jaxson è tornato per riparare agli errori che ha commesso con l'unica ragazza che per lui abbia mai contato qualcosa. 
Solo che qualcuno non è felice del suo ritorno, qualcuno che considera Julia come sua, e non si fermerà davanti a nulla per assicurarsi che la cosa resti così – per sempre.

Jaxson dovrà lottare per proteggere Julia, ma dovrà anche fare i conti con i demoni, vecchi e nuovi, che infestano la sua anima, con la morte, la corruzione, la distruzione e la guerra.





"Il Teatro degli Arcani - L'Imperatore" è un romanzo cupo e adrenalinico, che dimostra come non ci sia migliore ispirazione per un Urban Fantasy di ambientazione italiana... dei miti e leggende della nostra cultura, come i Tarocchi e le Maschere!


Il Teatro degli Arcani - L'Imperatore
di Alessio Banini e Chiara Magliacane 


Genere: Urban Fantasy, Dark Fantasy 
Prezzo: Ebook 2.99€
cartaceo 10€ 
130 pp
Data di uscita: 6 giugno 2018 



“Gli uomini non sono capaci di governarsi da soli. Se lasciati a se stessi, conducono il mondo alla rovina”.
È questo il mantra di Ettore, un ambizioso universitario senese, educato per diventare il degno erede della potente famiglia Visconti e il custode privilegiato di un segreto secolare: la Maschera dell'Imperatore, un artefatto magico in grado di soggiogare la mente altrui.

L’iniziale atmosfera di calma è stralciata dal contatto con l’Altrove, un macabro mondo parallelo, e con le sue creature terrificanti, che metteranno in pericolo la vita di Ettore... e la sua moralità.

Scritto a quattro mani da Chiara Magliacane e Alessio Banini, "Il Teatro degli Arcani - L'Imperatore" è un romanzo cupo e adrenalinico, che dimostra come non ci sia migliore ispirazione per un Urban Fantasy di ambientazione italiana... dei miti e leggende della nostra cultura, come i Tarocchi e le Maschere!


Gli autori.Alessio Banini nasce nel 1983 e vive nei pressi di Montepulciano. Laureato in antropologia culturale, è scrittore di narrativa e giornalista. Esce nel 2010 La Razza Maledetta (Zerounoundici Edizioni), seguito da Sangue Ribelle, La Strada Perduta e Il Carnevale delle Anime (Plesio Editore). Nel 2013 ha pubblicato Dopo la Mezzadria (Effigi Editore), un saggio di antropologia economica sulla Valdichiana. All'interno del sito www.alessiobanini.it potete trovare racconti, approfondimenti e curiosità sull'ambientazione dei suoi romanzi.
Chiara Magliacane nasce nel 1989 e vive a Roma. Dottoranda in antropologia alla Queen's University di Belfast, è autrice ed editrice di articoli accademici: le sue aree di ricerca sono legate alla salute nel Messico indigeno e alle conseguenze del conflitto nordirlandese. Nel 2016 il suo racconto breve La Rinascita di Mark viene pubblicato nell'antologia Le Ragunanze (Le Mezzelane Casa Editrice), essendo tra i finalisti del Contest Letterario omonimo del 2015
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L'incontro con Maddalena, una scrittrice enigmatica e affascinante, porta una svolta nella vita di Iréne, che si trova coinvolta in un viaggio alla ricerca di un manoscritto nascosto, e finirà per trovare molto di più: una storia d'amore sospesa nel tempo.


Quando le ombre si fanno lunghe
di Rita Salvadori 



Editore: autopubblicato
Data di uscita: Maggio 2018
Genere: romanzo contemporaneo, romance
Pagine: 150


Sinossi.


Un viaggio interiore, un romanzo d'amore e di consapevolezza. Irène scopre l'esistenza di un nuovo modo di vivere grazie all'incontro con Maddalena, una scrittrice di fiabe, che diventa per lei una sorta di guida spirituale. Sarà infatti lei ad insegnarle l'importanza di indossare occhiali con lenti colorate per guardare il mondo; sarà sempre lei ad insegnarle l'importanza dell'osservazione di sé al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza e una maggiore presenza.
Sarà, infine, Maddalena a prendere teneramente per mano Irène in un viaggio alla scoperta di se stessa e di un misterioso manoscritto lasciato incompiuto e nascosto in una chiesetta medievale fra le colline marchigiane. Incompiuto perché in attesa di una persona speciale che continui la storia iniziata tanti anni prima.

Il romanzo è una storia d'amore fra quattro anime che all'infinito si rincorrono e si perdono per poi ritrovarsi ad un livello superiore, in una dimensione temporale in cui i confini fra passato, presente e futuro, magicamente, si annullano.

L'autrice.

Rita Salvadori nasce a Poggio Rusco, in provincia di Mantova, il 23 Maggio 1965.
In seguito a due lauree (in Materie Letterarie e in Lingue e Letterature Straniere) e il consolidarsi della carriera da docente di Lingue e Letterature Straniere, nell'aprile 2010 viene pubblicato il suo primo romanzo dal titolo “Quando le ombre si fanno lunghe”, una riflessione poetica e delicata sulla vita, sulle cose e sulla gente. Un viaggio interiore attraverso il reame del cuore. Nello stesso anno, Rita scrive “La soffitta di zia Jole”, suo secondo romanzo, una narrazione poetica con una grande innovazione: la scrittura a colori. Nel 2017 arriva “Il viaggio trasparente”, un altro romanzo a colori che invita il lettore ad entrare nella storia, lasciando la realtà ordinaria per intraprendere un viaggio spirituale e di consapevolezza. Nel 2018 viene pubblicata una nuova edizione di “Quando le ombre si fanno lunghe”, di cui inizia a lavorare sulla traduzione inglese.


Dopo tanti anni, ritorna con un nuovo libro Vanessa Vescera, che già in precedenza si era fatta conoscere con un romanzo divertentissimo.


Piccola Cenerentola - ossessione d'amore
di Vanessa Vescera



Butterfly Edizioni
Genere: chick-lit
Data di uscita ebook: 23 maggio 2018
Data di uscita cartaceo: 20 giugno 2018
Prezzo ebook: 2,99 €
Sinossi

Monica, affascinata da sempre dalla fiaba di Cenerentola, ne desidera una tutta sua. Memore del suo giuramento fatto da bambina, quando lasciava le sue scarpette sparse per Palermo nella speranza che il principe azzurro le trovasse per fargliele calzare; quando si imbatte in un libro di poesie con appuntato solo un nome, Brian Ferrari, decide di assecondare il destino. Arrivata a Bologna per lavorare e sfortunata sia in amore che negli affari, combina guai uno dietro l’altro, ma non si arrende e decide di inseguire il suo folle e ossessivo sogno d'amore. 
A questo punto, per cercare lo sconosciuto, solo la fata Madrina può salvarla ma se, invece di essere un'anziana signora, fosse un uomo affascinante con occhi blu cobalto da mozzare il fiato?

Questa è la fiaba moderna di una principessa e del suo principe che non indossa un mantello azzurro ma, in borghese, se ne sta al suo fianco lasciandola sbagliare, perché l'amore non deve mai essere rimpianto.

sabato 26 maggio 2018

Anteprima Editrice Nord: OGNI GIORNO COME IL PRIMO GIORNO di Giorgia Penzo



Un diario per ricominciare e raccontare, giorno dopo giorno, la sua vita senza la sorella: è in arrivo in libreria...



OGNI GIORNO COME IL PRIMO GIORNO
di Giorgia Penzo



Editrice Nord
Pagine: 320 
Prezzo: 16,90 € 
Prezzo eBook: 9,99 € 
In libreria: 31 maggio 2018
Ho iniziato a camminare con lo sguardo dritto davanti a me,come se cedere e girarmi avesse significato morire.Ho camminato fino a quando i miei passi non sono diventati una corsa.Desideravo a tutti i costi conoscere la risposta a quella domanda.Adesso la so, so cosa siamo. Non c’è più margine di errore.Noi siamo l’impossibile.
Leggi il diario di Petra su Facebook.

Petra e Cloe erano diversissime – una ribelle, insicura, chiusa in se stessa; l’altra solare e amata da tutti – eppure unite da un legame profondo e sincero. 
E, adesso che è rimasta da sola, Petra fa una promessa alla sorella: vivrà anche per lei, s’impegnerà a migliorare e a non buttare più la sua esistenza. 
Niente più feste sfrenate, niente più alcol, niente più brutti voti a scuola. 
Ma è tutto così maledettamente difficile, con la famiglia che cade a pezzi e tutto il mondo che le urla in faccia che è colpa sua se Cloe è morta in un incidente d’auto. 
Ma Petra non si arrende e, spinta da una forza di volontà che non sospettava di avere, affronta un percorso di rinascita, aiutata prima da Lore, una compagna di classe scozzese arrivata in Italia per uno scambio culturale, e poi da Dario, uno studente universitario che le fa ripetizioni di matematica in vista dell’esame di maturità.

Dario, un ragazzo enigmatico e affascinante, che la sorprende in ogni occasione e che le apre le porte di un futuro nuovo, radioso.
Ma che allo stesso tempo nasconde un passato oscuro che presto tornerà a reclamare il suo prezzo, mettendo in discussione tutto ciò che Petra ha costruito fino a quel momento…
I problemi a scuola, il rapporto con i genitori, l’amore, le fughe, i traguardi, le delusioni, il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo: per Petra, senza più Cloe ma con Dario al suo fianco, ogni giorno sarà come il primo giorno della sua nuova vita.

L'autrice.
Giorgia Penzo è nata a Reggio Emilia e, dopo aver conseguito la maturità magistrale, si è laureata in Giurisprudenza a pieni voti. Fin dai tempi della scuola, coltiva la passione per i libri e per la scrittura. Si autodefinisce una nerd, nata nel posto sbagliato e nell’epoca sbagliata. Forse proprio per questo il suo blog conta circa 6.000 iscritti e il suo profilo Twitter 18.000 followe
r.

giovedì 24 maggio 2018

Frammenti di letture




Attualmente ho in lettura due romanzi, IL MORSO di Simona Lo Iacono, e LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe, di Nicola Cantalupi.
Vi riporto due passaggi di entrambi, augurandovi buona giornata :-)


IL MORSO

"Che equivoco è mai, si chiede stravolto il Conte figlio, questo essere divorati dal fuoco di un abbraccio? E perché questa sensazione costante di un oltre sempre vietato? Che imminenza cela, questo disperato bisogno? Quale terrore di finire e di perdersi e di dichiararsi falliti di fronte alla morte?"
"L'enigma infatti è uno solo, ha presto scoperto: amare o essere amati. Subire l'amore o comandarlo."


LA TERRA DEI DRAGHI

"L'animo degli uomini è fragile e facilmente corruttibile; la maggior parte di loro non si preoccupa d'altro che inseguire ferocemente gloria e ricchezze per l'intero arco della loro breve esistenza, finendo inevitabilmente per ritrovarsi infelici e mai appagati per quello che hanno raggiunto, temendo ogni giorno sempre più l'arrivo della loro morte. (...) se si rendessero conto che la morte non è l'assoluta fine e tentassero di vivere con amore reciproco e semplicità questo loro passaggio su questa terra, sarebbero senza ombra di dubbio esseri migliori. (...) gli uomini sarebbero più felici se smettessero di cercare costantemente ciò che non possono avere."

mercoledì 23 maggio 2018

Novità Kimerik edizioni (maggio 2018)



Cari lettori, oggi vi presento alcune novità editoriali firmate Kimerik edizioni.


I cipressi di Bajkal.
Oltre l'insana follia della razza umana
di Fabrizio Ducceschi

622 pp
Una storia incalzante, un mistero che si percepisce già dal sottotitolo e che permea il romanzo sino all’ultima pagina. 


Dietro le quinte di un intreccio ben architettato, Fabrizio Ducceschi dà vita a un romanzo-denuncia, un’opera che non si tira indietro nel descrivere nel dettaglio un sostrato tanto presente quanto orribile della nostra società. 
Ogni pagina lancia una sfida, e chi legge non avrà respiro fino a quando non riuscirà a sciogliere l’intricato nodo attorno al quale ruota l'intera vicenda.

L'autore.
Fabrizio Ducceschi nasce nel 1967 a Pietrasanta, da oltre trent’anni lavora autonomamente nel settore elettrico/elettronico, la passione per il cinema e la grande esperienza per i viaggi hanno generato, complice la sua fantasia, la sua prima opera letteraria, identificando nel suo romanzo il forte concetto di amore tra padre e figli tramandato dai suoi genitori. Non vuole definirsi uno scrittore e non ha la presunzione di esserlo, perché le sue parole in merito sono state chiare: “Per essere scrittore devi vedere bene dentro una stanza colma di vapore, ma io purtroppo porto gli occhiali”.


UN PICCOLO INCIDENTE A BUENOS AIRES
di Paolo Audino

354 pp
19 €

Si svegliò di soprassalto, sudato, forse solo per le lattine di birra che nel frattempo erano salite a cinque. Ancora la musica in sottofondo. L’alcool gli fece dimenticare il mantra e le ossessioni tornarono ad affollargli la mente. Decise che avrebbe mollato tutto e tutti. Voleva fuggire il più velocemente e il più distante possibile. 
Aveva voglia di ballare un tango. Sarebbe andato in Argentina. Prese il cellulare, andò sulla funzione messaggi e nei contatti cercò David, cliccò sul suo nome, poi fece lo stesso con quello di Lynette. 
Al doppio destinatario scrisse poche battute: Di voi non ne voglio più sapere, io parto per l'Argentina. Non cercatemi più. Dopo pochi secondi arrivò la risposta di David: Buona serata anche a te e buon viaggio. Lynette non rispose mai.

L'autore.
Paolo Audino nasce a Torino nel 1956. È giornalista professionista dal 1990 e manager d’impresa dal 1998. Appassionato di viaggi e di geografia, decide di trasformare i suoi hobby in lavoro. Reportage fotografici e racconti di viaggio segnano così il suo esordio alla professione giornalistica. Oggi, come dirigente di un primario gruppo fieristico nazionale, organizza eventi di promozione e in qualità di direttore responsabile coordina la realizzazione di riviste e siti web di informazione tecnica sull’industria turistica. Dopo decenni di interviste, articoli e inchieste, approda per la prima volta alla struttura più complessa e affascinante del romanzo.


14 GRADI ROSSO
di Fabio Console

.
Il ritratto intimo di Salvatore Galati, giovane musicista Calabrese, che si ritrova sospeso tra due mondi: quello di Stella, piccolo paese calabrese che ancora, nei primi anni 80, non si rassegna a rinunciare alla sua identità ed alla sua tradizione, contro quello odierno, in continuo e rapido cambiamento; da un lato il mondo lento ed autentico del piccolo mondo di Calabria, che lascia un segno profondo nella coscienza e nello spirito del giovane, e dall’altro quello più dinamico e fluido fondato su un terreno franoso dove non c’è spazio per alcuna certezza. Nella coscienza di Salvatore si rincorrono e sovrappongono ostinatamente lo stato di Stella fondato sulle regole non scritte, e quello fondato sulla rigida osservanza di norme non sempre coincidenti con il sentimento di giustizia del popolo; ancora il cerchio magico di Don Paolo contro il disordine incontrollato di politici e burocrati statali. Totò sarà costretto a riconsiderare il suo passato ancora vivo e incompiuto e con esso dovrà risolvere i suoi conti per rispondere finalmente alla domanda che, da quando è arrivato a Roma, lo assilla senza tregua: chi sono io? 

L'autore.
Fabio Console è un musicista, autore e compositore. Nel 1998 ha pubblicato il suo primo album dal titolo Liberi e fuori (ed. SOS). Nel 2000 pubblica l’ album Donna Calabria (ed. SOS). Nell’ambito del progetto artistico Ventunovu realizza gli album Dalla Terra dei briganti 2002 (ed. V.t.v) e Anima Kalabra nel 2008 ( Ed. Ambasciata calabrese). Nel 2006 fonda a Roma “L’ambasciata Calabrese”, attività centrata sulla promozione della cultura calabrese, di cui attualmente è direttore generale. Nel 2010 pubblica l’album È tempo (ed. ambasciata calabrese). Esordisce come scrittore con il suo romanzo Quattordici gradi rosso.

martedì 22 maggio 2018

Prossime uscite Fazi Editore: DANIEL DERONDA // IL GIORNO DEI LORD



Due prossime uscite Fazi Editore che hano solleticato il mio "palato letterario" ^_^


Pubblicato nel 1876, Daniel Deronda è l’ultimo, brillante romanzo di George Eliot, e forse il più controverso, in cui al lettore viene dato uno dei più lucidi e feroci ritratti della politica e dell’imperialismo di età vittoriana, della discriminazione sessuale e razziale, della tolleranza religiosa e del pregiudizio.


DANIEL DERONDA
di George Eliot


353 pp
20 euro
USCITA
31 MAGGIO 2018
Era bella o no? E quale segreta forma o espressione conferiva al suo sguardo quella qualità dinamica? Nel brillare dei suoi occhi dominava il genio del bene o quello del male? Forse il secondo, altrimenti l’effetto non sarebbe stato di irrequietudine, bensì di tranquillo sortilegio. E perché la brama di tornare a guardarla sapeva di costrizione e non di spontaneo assenso al desiderio da parte di tutto l’essere? La donna che evocava tali domande nella mente di Daniel Deronda era tutta presa dal gioco.


Daniel Deronda è un giovane benestante di bell’aspetto, la cui natura sensibile e altruista lo spinge ad aiutare chiunque intorno a lui si trovi in difficoltà: da una sala da gioco alla riva del Tamigi, fino a un piccolo negozio di antiquariato, Daniel incontra così l’altezzosa Gwendolen, la giovane Mirah e l’erudito Mordecai.
Tra coincidenze ed eventi mondani, le loro vite si intrecciano a quella di Deronda, che cercherà di risollevare le loro sorti e che ne verrà a sua volta inaspettatamente trasformato. 
Affidato fin da piccolo a Sir Hugo Mallinger, Daniel non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, ma un incontro accidentale getterà nuova luce sulle sue origini. 
Le contraddizioni della bella e viziata Gwendolen, i difficili trascorsi della delicata Mirah e i sogni religiosi di Mordecai accompagnano Daniel Deronda verso la consapevolezza di sé e verso un’insperata felicità, sullo sfondo dei costumi dell’aristocrazia inglese. 

Attraverso una variegata galleria di personaggi umani, Eliot affronta in maniera esplicita il tema del sionismo e dell’antisemitismo, con tinte vivide a metà tra l’indagine morale e il tono satirico.
Con una storia avvincente, dalle situazioni dirompenti e dai personaggi indimenticabili, viene qui riproposta una delle più importanti scrittrici britanniche che, al pari di Jane Austen e Virginia Woolf, rientra a pieno titolo tra i classici della letteratura.



L’autore della serie di culto House of Cards torna in grande stile con una nuova serie di thriller politici. «Racconto la sola cosa che conosco bene, la politica per com’è e per come deve essere: spietata e crudele. Lì sta la sua grandezza»


IL GIORNO DEI LORD
di Michael Dobbs


16 euro
USCITA
7 GIUGNO 2018
Una volta all’anno, le persone più importanti d’Inghilterra si riuniscono tutte insieme in una stanza. L
a regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici, vescovi, leader spirituali e temporali. Non mancano le nuove generazioni: sono presenti il figlio del primo ministro britannico e il figlio della presidente USA. 
L’occasione è quella della cerimonia d’apertura del Parlamento, la cerimonia di Stato più importante dell’anno, un evento «strappato alle fornaci della storia britannica». 

Quattrocento anni prima, nella stessa occasione, Guy Fawkes aveva cercato di far saltare in aria tutti quanti. Ora tocca a un nuovo gruppo di congiurati, stavolta stranieri, prendere d’assalto la Camera dei Lord. 
Per un giorno, ventiquattr’ore di pura tensione in cui le crisi politico-diplomatiche si mischiano a quelle personali, verranno tutti presi in ostaggio: i terroristi terranno sotto scacco una nazione e il mondo intero, il tutto in diretta tv. 
Ma dovranno vedersela con Harry Jones, parlamentare ed ex militare pluridecorato in piena crisi matrimoniale, noto sia per il suo coraggio che per la sua capacità di indisporre i superiori per eccesso di intraprendenza. 
La parabola angosciante di uno scenario spaventosamente verosimile, che si conclude con uno sbalorditivo colpo di scena.

lunedì 21 maggio 2018

"RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI" - "PUOI BACIARE LO SPOSO" (recensione)



Ultimamente sto guardando meno film di quanto vorrei; eccone un paio visti di recente.

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI



REGIA: Antonio Morabito
ATTORI: Claudio Santamaria, Marco Giallini, Jerzy Stuhr, Flonja Kodheli, Leonardo Nigro, Liliana Massari, Peppino Mazzotta.

Guido (Claudio Santamaria) vive tirando avanti come può, tra il lavoro saltuario come magazziniere, qualche bicchiere al bar con Rina, la nuova barista, e le chiacchierate con il vicino di casa, un vecchio e bizzarro professore (Jerzy Stuhr).
Sulle sue spalle curve ed abbattute gravano un bel po' di debiti, che proprio non riesce ad assolvere (del resto, ha pure mesi di affitto arretrato che non sa come pagare).
Quando perde il lavoro e subisce un'aggressione commissionata dai suoi creditori, capisce che l'unico modo per risollevarsi è paradossalmente lavorare per loro, divenendo lui stesso un esattore; lavorerà gratis fino a quando il debito sarà estinto.
Per imparare il mestiere, viene affiancato a Franco (Marco Giallini), che come esattore delle tasse è un vero "asso".
Cinico, presuntuoso, supponente, Franco è un demonio sul lavoro, non mostra pietà per nessuno, neanche per quei debitori che sono in effetti brave persone cui purtroppo è sfuggita la situazione di mano; anzi, sembra quasi prendere il lavoro come un gioco, dimostrando un certo sadico piacere che la sensazione di potere esercitata sui debitori gli dà.

Quando gli viene messo accanto il nuovo recuperatore di crediti, Franco si accorge subito che il collega è un "mollaccione", non è tagliato per questo lavoro, anche perchè essendo lui stesso un debitore insolvente, sa come ci si sente quando non si hanno i soldi per pagare i propri debiti; ragion per cui Guido non riesce a prendere con leggerezza le giuste distanze dai casi umani che gli sono affidati, perchè come se gli dispiacesse o si vergognasse di esigere il credito, cosa che gli impedisce di essere deciso, incisivo ed efficace.

Franco invece si è messo addosso una maschera di insensibilità per poter lavorare e ricorda all'altro di non avere pietà perchè i creditori... "Non sono persone. Si chiamano debitori", e come tali vanno visti.

Avrà quindi un bel daffare Franco per insegnargli come tenere da parte i propri sentimenti e tirar fuori tutta la sfrontatezza necessaria per inseguire i debitori ed obbligarli ad estinguere il debito, facendo fare loro delle esemplari figuracce in luoghi pubblici, davanti a tanta gente.

Col passare dei giorni, Guido però impara a imitare Franco e anzi fa anche dei passi in avanti...
Eppure le cose non possono andare avanti per molto, perchè se è vero che in questo "lavoro" si incontrano persone che hanno soldi ma non vogliono pagare, è altresì vero che se ne incontrano altre fondamentalmente oneste, che la vita sta già pensando ad offendere e umiliare, che hanno perso tutto. e che veramente non sanno come ripagare i debiti...

Questa coppia, Guido-Franco, è singolare e mal assortita: uno è solitario, taciturno, brusco, l'altro estroso e sicuro di sè.
Il primo sembra "imbastardirsi" e farsi contaminare dalla sicurezza e dalla sfacciataggine dell'esperto collega, e quest'ultimo rivela di sè degli aspetti insospettabili: è un angelo tra le mura della sua bella casa, con la sua famiglia, e non si esime dall'andare regolarmente in chiesa a recitare il "Padrenostro" e a confessarsi, evidentemente per sciacquarsi un po' la coscienza...

Il solitario ma non insensibile Guido riuscirà a non dare ascolto alla propria coscienza? Franco resterà l'impassibile esattore che è?


E' un film che si guarda con piacere, personalmente soprattutto per Giallini, le cui facce burbere, il sarcasmo impertinente, danno ai suoi personaggi quella ruvidezza irriverente e simpatica al contempo che me lo fa piacere molto.

Buffe le scene in cui Franco, vestito di una toga da avvocato, insegue i creditori per metterli sotto pressione, andando ad acchiapparli ovunque siano e qualunque cosa stiano facendo, insceneggiando un'imbarazzante gogna pubblica, volta a persuaderli a fare il proprio dovere.

Devo ammettere che, pur riconoscendo come Santamaria sia un validissimo attore, un po' mi ha stufato vederlo troppo spesso (non dico sempre, pure perchè non conosco tutti i "suoi" film) in questi ruoli tristi, da ragazzo di borgata romana povero, solo, passivo nei confronti della vita..., però per carità, la faccia depressa gli sta bene, quindi rende questo personaggio credibile, come l'aria da "carogna" sta bene a Giallini :-D

E' un film che ci mostra, con toni ora leggeri ora un po' meno, come sia difficile mettere a tacere la propria coscienza quando si mettono in atto comportamenti cinici, insensibili verso il prossimo che vive periodi complicati e decisamente poco "fortunati", anche quando ci si convince che si stia facendo semplicemente il proprio lavoro e che in fondo, queste persone si sono messe nei guai volontariamente...
Azzeccato ed efficace il titolo (che, come è intuibile, riprende una frase del "Padre nostro"), e anzi ho scelto di vedere questo film incuriosita da esso (vabbè oltre che per Giallini).
Consigliato ^_^



PUOI BACIARE LO SPOSO



.
REGIA: Alessandro Genovesi,.
CAST: Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Salvatore Esposito, Beatrice Arnera, Dino Abbrescia, Diana Del Bufalo, Cristiano Caccamo.


Antonio (Cristiano Caccamo) e Paolo stanno insieme già da un po', si amano (anche se Paolo si lamenta perchè l'altro non gli dice mai Ti amo) e  convivono felicemente a Berlino.
Dopo avergli chiesto romanticamente al fidanzato di sposarlo, Antonio deve ora fronteggiare le due famiglie e dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, di cui i suoi genitori sono all'oscuro.

Decidono quindi di partire insieme per l'Italia, insieme all'eccentrica amica del cuore Benedetta (Diana Del Bufalo) e al nuovo coinquilino Donato (Dino Abbrescia), che in effetti non c'entra nulla con la coppia ma li prega di portarlo con loro perchè lui da solo a Berlino non ci vuole stare.

Giunti a Civita di Bagnoregio, dove vivono i genitori di Antonio, cominciano a crearsi situazioni imbarazzanti ed equivocabili, finchè arriva il fatidico momento di dire a mamma e papà che Paolo è l'amore della sua vita e che i due hanno intenzione di sposarsi.

La madre Anna (Monica Guerritore) accetta senza problemi l'intenzione del figlio di unirsi civilmente a Paolo, a patto che vengano rispettate alcune condizioni: alle nozze dovrà partecipare la futura suocera, bisognerà invitare tutto il paese, dell’organizzazione se ne dovrà occupare Enzo Miccio in qualità di wedding planner, e i ragazzi dovranno essere uniti in matrimonio proprio dal marito, con tanto di fascia tricolore.
Infatti il padre di Antonio, Roberto (Diego Abatantuono), è il sindaco del paese ed ha fatto dell’accoglienza e dell'integrazione i punti di forza della sua politica.

E adesso che si ritrova un figlio gay in casa, che farà? Continuerà ad avere l'atteggiamento progressista per il quale è noto e stimato?

L'uomo, pur non facendo sceneggiate davanti alla dichiarazione dei figlio, si intestardisce sulle proprie posizioni e si rifiuta di sposare i due promessi..., cosa che gli costerà la cacciata da casa da parte dell'agguerrita consorte.
E poi c'è da convincere la madre di Paolo, Vincenza, che non rivolge la parola al figlio da quando lui le ha detto di essere gay...

E' una commedia carina, piacevole, con diverse gag che fanno sorridere; io amo Salvatore Esposito, è un attore bravissimo e, apprezzandolo tantissimo nel suo personaggio di Gomorra - il duro e spietato Genny Savastano -, ero curiosa di  vederlo in altre vesti, e l'ho trovato davvero simpatico in questo ruolo di ragazzo gay innamorato e romantico.
Molto graziosa l'amica del cuore, col suo fare un po' imbranato, pasticcione ma spontaneo; Dino Abbrescia è sempre forte, mi mette allegria.
L'accoppiata Guerritore/Abatantuono: lei una "carabiniera", quella che  comanda in casa, si fa come dice lei e guai a sgarrare di un passo;  lui grande e grosso, fa il vocione ma alla fine mette la coda tra le gambe al cospetto della determinazione della moglie.

Nel complesso, il film è caruccio, leggero, ha il suo messaggio contro l'omofobia e i pregiudizi, ci sono diversi momenti spassosi, ma verso il finale non mi è piaciuto come avrei pensato, non so... mi è sembrato un po' banale, in particolare per la presenza di una ex psicopatica che rischia di mandare all'aria le nozze... 
Comunque, ripeto, nulla di impegnativo ma tutto sommato piacevole.
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