giovedì 3 settembre 2015

Recensione film d'animazione: "Una tomba per le lucciole"



Su consiglio di un'amica, ho cercato e visto in streaming un film d'animazione molto molto bello.

N.B.: ovviamente, lì dove vedete una parte della recensione evidenziata di nero è perchè c'è possibilità di spoiler. Quindi... attenzione! ;=)


UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE

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Questo cortometraggio è del 1988, scritto e diretto da Isao Takahata per Studio Ghibli e ritratto dall'omonimo racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka.

È prevista un'uscita-evento di due giorni nelle sale cinematografiche nel mese di novembre, se non ho visto male.

Questo capolavoro della filmografia Ghibli ci narra in modo crudo ed intenso la storia straziante di un ragazzo e di sua sorella, indifesi e smarriti di fronte al tragico e crudele spettacolo della guerra.

La nostra storia è ambientata nel 1945; la Seconda Guerra Mondiale è finita da poco, con la resa incondizionata del Giappone in seguito alle bombe su Hiroshima e Nagasaki.



"la sera del 21 Settembre 1945 io morii!"

Questa è la prima frase che, come una doccia gelata, accoglie chi si appresta a guardare questo film, il quale si apre mostrandoci un ragazzo ormai in fin di vita, solo, che muore tra l'indifferenza di chi gli passa accanto e null'altro sa offrirgli che sguardi di disprezzo e noia. Accanto al suo corpo senza vita, c'è una scatoletta di latta rossa, che qualcuno prende e getta via con noncuranza.

Ma sarà da quella scatola che scaturirà la storia di due fratellini che hanno provato in tutti i modi a restare vicini affrontando con coraggio e candore gli orrori di una guerra atroce.

E' il giugno del 1945 e a Kobe ormai non si è più al sicuro: i bombardamenti sono all'ordine del giorno, la gente cerca riparo e salvezza nei rifugi antiaerei; anche la mamma del giovanissimo Seita si avvia al rifugio, mentre il ragazzo e la sorellina Setsuko la raggiungeranno più tardi. 
Ma così non sarà.

Sono giorni e tempi duri e difficili, la vita di ciascuno è continuamente appesa al filo e Seita prestissimo apprenderà che sua madre è rimasta ferita gravemente e da quelle ferite non si riprenderà mai, perchè morrà poco dopo.

Soli (il padre è via in quanto ufficiale nella Marina imperiale giapponese), fratello e sorella dovranno fare i conti con la realtà e cercare di sopravvivere, ma non sarà affatto semplice.
Chiedono aiuto ad una lontana zia, che dopo averli accolti con sollecitudine, mostrerà un volto tutt'altro che caritatevole.

Ma non soltanto lei... Ciò che fa tanta rabbia a tristezza è constatare come praticamente la maggior parte degli adulti riesca a restare indifferenti davanti a un ragazzino e alla sua sorellina terribilmente affamati e soli e non prestar loro soccorso, chiudendosi nel proprio egoismo, nella convinzione che in tempi di guerra, quando il cibo scarseggia, c'è da pensare a se stessi, e per gli altri non è che avanzi un granchè.

Ammiriamo e ci fa tenerezza la dolcezza e la premura affettuosa e matura di questo fratello verso la sua sorellina bisognosa di cure, coccole, cibo.

Accanto alla solitudine e alla consapevolezza di doversela cavare da soli in un mondo che sembra impazzito e distrutto, la mancanza di cibo sarà è ciò che determinerà moltissimo il destino dei due fratelli, i quali però cercheranno sempre di essere positivi, di non abbattersi, consci del grande affetto che li lega; e se è vero che Setsuko riceverà tutto l'aiuto possibile dal fratello, che arriverà anche a rubare pur di sfamarla, è altrettanto vero che lo stesso Seita trae forza e coraggio dalla presenza della sua sorellina, che quando lo chiama "fratellino", con la sua vocina infantile e piena di fiducia, è capace di risvegliare in lui ogni volontà di agire, pur di non farla sentire abbandonata, in attesa che questa orrenda guerra finisca.

"Non è giusto, perchè le lucciole muoiono così presto?"

domanda con tristezza la piccola Setsuko all'altrettanto triste Seita, che non sa cosa rispondere in quel momento, ma ahinoi lo saprà, perchè lo vivrà in prima persona...

E' un film che emoziona, che tocca profondamente perchè non ci si può non sentire vicini a dei bambini soli, impauriti e affamati, che hanno fatto di tutto per non soccombere dinanzi alla crudeltà della guerra e a quella, forse più tremenda, delle persone che hanno incontrato nella loro vita, che li hanno lasciati andare incontro al proprio destino senza curarsene.

Guardiamo le lucciole che illuminano il cielo notturno e buio che tanto spesso ha fatto da tetto ai due protagonisti e speriamo che continuino a splendere anche per loro.

Ma "Una tomba per le lucciole" non è una favoletta, non è tenuto a donarci un happy ending, e ci lascerà un senso di tristezza ed impotenza per come sono andate le cose per Setsuko e Seita, ma anche di tenerezza, per il coraggio di un ragazzino che ha dovuto fare l'uomo troppo presto e per una bambina allegra e dal sorriso luminoso, come le lucciole che le piaceva acchiappare.

Se consigliarlo o meno? Certo che sì, non potrete non emozionarvi...!

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2 commenti:

  1. Quanti pianti angy! Leggere questa recensione mi fa tornare su' un magone incredibile...nessuno se lo aspetterebbe da un film d'animazione, ma questo è davvero un piccolo grande capolavoro...a chi mi legge consiglio di guardarlo assolutamente perché sarà una botta al cuore come poche. Grazie studio ghibli!!
    Veronica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vero, una storia molto triste che non può non toccare!!!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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