Uno degli ultimi romanzi terminati è GIRL RUNNER della scrittrice canadese Carrie Snyder (sito), che mi è piaciuto moltissimo.
Questo pomeriggio sono qui per condividere il "dietro le pagine" di questo libro.
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La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".
Cominciamo dalla protagonista: Aganetha Smart è un personaggio di fantasia, che l'Autrice ha voluto collocare alle olimpiadi di Amsterdam del 1928, le prime in cui le donne poterono partecipare ad alcune gare di atletica.
l'americana Elizabeth “Betty” Robinson,
oro nei 100 metri ad Amsterdam 1928
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Le sei donne avevano fatto una performance di tutto rispetto, rientrando in Paese con medaglie (tra cui l’oro nella staffetta 4 x 100 e nel salto in alto) e onori.
In realtà, il primo posto per gli 800 metri non lo vinse una canadese, anzi due di esse si piazzarono al quarto e quinto posto in finale, una gara di cui si discusse molto.
Perchè?
Secondo alcune fonti giornalistiche dell’epoca, almeno metà delle finaliste negli 800 metri erano crollate o comunque non avevano terminato la gara. Questa versione però è stata smentita da un articolo comparso su Runner’s World nel 2012, secondo il quale esistono dei filmati che riprendono tutta la gara, mostrando come solo una donna inciampa e cade sul traguardo prima di rialzarsi nel giro di pochi secondi.
Facendo ricerche, l'Autrice si è accorta che c'erano però più versioni, e contraddittorie, di questo fatto, ma una cosa fu certa: venne formato subito un comitato e alle donne fu vietato correre più di duecento metri nelle successive olimpiadi.
Fu solo con i giochi olimpici di Roma nel 1960 che le donne vennero riammesse a correre gli 800 metri.
La consapevolezza che le discriminazioni non riguardino solo il passato ma che anzi siano alquanto una cosa recente, ha fatto sì che alla Snyder salisse su una gran voglia di riscattare tutte le atlete donne, di oggi e di ieri, attraverso la sua eroina: Aganetha "Aggie" Smart, appunto.
fonte |
C'è un personaggio realmente esistito nel libro, ed è la signorina Alexandrine Gibb: una ex atleta che era diventata la colonna portante delle donne canadesi nello sport, lavorando come team manager nella squadra femminile canadese del 1928 e che scriveva di sport femminile per il Toronto Daily Star.
Nel corso delle ricerche per questo libro, l'autrice partì proprio dalle rubriche della Gibb, che coprivano i giochi olimpici di quell’estate del '28.
La sua intelligenza e la sua forte personalità hanno colpito favorevolmente Carrie, tanto da decidere di introdurla nella storia di Aganetha.
(informazioni prese dalle Note dell'autrice presenti nell'edizione Sonzogno).