domenica 24 maggio 2015

Le lacrime di Nietzsche: tra finzione e realtà



Sto leggendo, in questo periodo "Le lacrime di Nietzsche" di Irvin D. Yalom.

Ed. Neri Pozza
trad. M. Biondi
18 euro
2006
1882. Il dott. Josef Breuer, geniale psichiatra, è al Caffè Sorrento in compagnia di una giovane donna, Lou Salomé ed è di inusuale bellezza che gli ha detto di temere per la vita di un suo caro amico: Friedrich Nietzsche, il pensatore tedesco che, secondo Richard Wagner, ha «regalato al mondo un’opera senza pari». Poi, ha aggiunto che il filosofo è in preda a una profonda prostrazione. Uno stato che si manifesta con una moltitudine impressionante di sintomi: emicrania, parziale cecità, nausea, insonnia, febbri, anoressia, e che lo porta ad assumere pericolose dosi di morfina... Così, Josef Breuer, stimato medico ebreo, futuro padre della psicanalisi, apprende della disperazione estrema di colui che diverrà il suo piú illustre paziente. Breuer, infatti, sottoporrà il filosofo alle sue cure, basate sulla convinzione che la guarigione del corpo passi attraverso quella dell’anima. 
E fra lui e Nietzsche, nel corso di numerose sedute, si instaurerà un dialogo serrato e coinvolgente durante il quale Breuer cercherà invano di arrivare alle radici del male oscuro del filosofo,fino all’idea risolutiva: vestiti i panni del paziente e confessando tormenti, pene e preoccupazioni di Nietzsche, riuscirà a infrangerne l’impenetrabile isolamento.   


Il suo autore, Irvin David Yalominsegna psichiatria alla Stanford University, vive e svolge il suo lavoro di psichiatra a Palo Alto, in California. Ha scritto numerose opere, best sellers internazionali, quali: Lying the Couch, Love’s Executioner e La cura Schopenhauer, pubblicato da Neri Pozza nel 2005.

Questo romanzo, intriso di psicanalisi (c'è anche Freud, che qui è amico di Breuer, che lo chiama Sig, in tutta confidenza) e filosofia, è popolato da personaggi fittizi (che però sono secondari) come di altrettanti realmente vissuti.
fritz
E' proprio l'Autore del libro a precisare in appendice che la vicenda dei personaggi principali si basa sulla realtà (anche se Friedrich Nietzsche e Josef Breuer non si sono mai incontrati in realtà), e le componenti essenziali di questo romanzo - l'angoscia mentale di Breuer, la disperazione di Nietzsche, Anna O., Lou Salomé, il rapporto di Freud con Breuer, l'emergente embrione della psicoterapia - sono tutti fatti storicamente fondati nel 1882.

Joseph Breuer (1842 –1925) è stato un medico e psichiatra austriaco ed è il protagonista di questa storia; di Friedrich Nietzsche (Fritz per gli amici), proprio grazie a  Josef Breuer apprendiamo diverse informazioni, a cominciare da quelle di natura psico-fisica: a un certo punto della sua vita, infatti, si aggravarono le sue sofferenze fisiche per una sorta di  male "oscuro", non ben individuato, che si manifestava già dal 1865: forti emicranie, vomito, disturbi alla vista. Gli attacchi di emicranie che duravano anche trenta ore consecutive, la vista ormai non gli permetteva nemmeno più di leggere autonomamente ecc…

Breuer
Solo in tutto l’anno 1879 ebbe ben 118 giorni di violenti attacchi, come li chiamava lui, in pratica un giorno su tre.

Ed è proprio questa critica salute fisica che lo avvicinerà alla psicanalisi e, nel nostro caso, al dottor Breuer, il quale lo conoscerà e deciderà di provare a curarlo in seguito alla visita di una donna molto affascinante, ex-amica di Friedrich, il cui nome in verità, durante la lettura, qualche lucina me l'aveva accesa...
Lou Salomè: ma dove ti ho vista già? Dove ci siamo incontrate?

lou
Ed ecco che la lampadina si è accesa del tutto dopo aver spulciato la sua biografia, e ho capito dov'è che l'ho "vista": nelle lettere che il poeta Rilke (colui che fece perdere la verginità alla 36enne donna in questione) ha scambiato con una donna cui fu molto legato, da molti punti di vista; quest'intellettuale russa l'abbiamo già menzionata QUI, nella mini-recensione di "DA QUALCHE PARTE NEL PROFONDO" di Rainer Maria Rilke e Lou Andreas-Salomé.

Lou von Salomé, anche nota come Lou Andreas-Salomé (1861 –1937), è stata una scrittrice e psicoanalista tedesca di origine russa. Fu la giovane e affascinante russa, che Friedrich Nietzsche conobbe nel 1882, che probabilmente lo ispirò a creare le prime due parti della sua opera più importante: Così parlò Zarathustra.

Alcuni chiamarono Lou La Grande Rivoluzione Russa nella vita di Nietzsche.
Si interessò a lungo di psicoanalisi, e rimase a lungo in contatto con i circoli psicoanalitici ed alcuni dei più noti psicoanalisti dell'epoca.
Nel 1882, Friedrich Nietzsche, trentottenne, conobbe Lou Andreas Salomè, che all'epoca aveva solo 21 anni e le propose immediatamente di costruire una piccola comune intellettuale, una specie di "trinità" filosofica tra lei, Nietzsche e l'amico d'entrambi Paul Rée, di 32 anni. Nietzsche, innamorato della "giovane e affascinante russa", volle sposarla, ma ne ottenne solo un rifiuto. Deluso così nelle sue aspettative, in una grande crisi depressiva, Nietzsche scrisse la prima parte del libro Così parlò Zarathustra.
Lou, Rèe, Fritz
Questa "trinità" intellettuale anche nel libro viene menzionata, così come Breuer intuisce che la delusione sentimentale poteva essere alla base delle sofferenze del filosofo.
Ed ecco la foto (a destra), anch'essa citata da Yalom, oggetto di litigi e critiche pesanti da parte della sorella di Fritz, Elisabeth, che non sopportava la bella Lou, vedendola come una mangiatrice di uomini, una donnetta che stava solo facendo soffrire il fratelli, rovinandone la reputazione.
Ed ecco come, in Le lacrime di Nietzsche, verità e fantasia si mescolano magistralmente, e dove la realtà diventa il punto di partenza per la storia narrata.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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