mercoledì 10 settembre 2014

Mini-recensione: 'DA QUALCHE PARTE NEL PROFONDO' di Rainer Maria Rilke e Lou Andreas-Salomé



Tempo fa avevo ricevuto in dono i primi tre libri della collana "Lettere d'amore", delle cui 20 uscite avevo parlato QUI; puoi vedere QUI tutte e 20 le pubblicazioni secondo il calendario.

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Dopo PABLO NERUDA. Lettere d'amore ad Albertina Rosa , ho letto ...:


DA QUALCHE PARTE NEL PROFONDO
di Rainer Maria Rilke e Lou Andreas-Salomé


Quella tra Rainer e Lou è stata una relazione d'amore ad ampio raggio, guidata non solo da un forte sentimento ma anche da un'affinità di pensiero, da un comune amore per la cultura, l'arte, la letteratura, le disquisizioni filosofiche sull'essere umano come sulla vita o sulla natura.

''D'ora in poi potrai contare su di me'' scrive Lou a Rainer, e sarà davvero così nel corso degli anni: i due si conoscono a Monaco nel maggio 1897 e la loro relazione andrà avanti fino al 1926  (la corrispondenza tra loro, di cui le lettere presenti in quest'edizione sono solo alcune scelte, lo testimonia), rivelandosi un legame che aiuterà il poeta a crescere, come uomo e come letterato.
Egli infatti si appoggia a Lou nello smarrimento del periodo parigino, quando sente affiorare i tanti dubbi in merito al proprio genio creativo, a lei espone pensieri, confessioni, impressioni su tutto: dalle piccole vicende della vita quotidiana alle proprie produzioni letterarie e in questo scambio di sentimenti e riflessioni emerge tutta la sensibilità di Rainer, il suo porsi mille domande sul senso della vita, su ciò per cui gli uomini vivono e che dà valore ai giorni....

René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke
(1875-1926)
"E tutta questa gente, uomini e donne, assorti in una qualche fase di passaggio ...; e tutti hanno in volto qualcosa d'infinitamente delicato, un amore, un sapere, una gioia, come una luce che brilla, lievemente offuscata però, e un po' inquieta, una luce che senza dubbio tornerebbe a risplendere chiara se solo qualcuno vedesse e aiutasse... Ma qui non c'è nessuno che aiuti.(...) Dove vanno quando passano in tutta fretta per le strade? ... A cosa pensano, seduti per giorni e giorni nei giardini pubblici, la testa china sui palmi delle mani...?
(...) A nessuno viene in mente che in loro c'è un'infanzia che va perduta, una forza che si ammala e un amore che cade?"

E conosciamo così quest'autore come "il poeta di chi soffre la fatica e porta un peso", per usare le parole della stessa Lou, che vorrebbe - e lo è - essere d'aiuto al suo Rainer ricordandogli di guardare alla struggente ma fulgida bellezza del mondo, nonostante il suo animo tormentato. 

Tra i due ci sono 14 anni di differenza e Lou ci appare come una donna ben più matura e consapevole rispetto a Rilke, cui ella dispensa consigli e parole di incoraggiamento e conforto, in un rapporto a volte quasi "materno", altre volte la vediamo in qualità di "consigliera", di musa ispiratrice; del resto, Lou Andreas Salomè è stata un'intellettuale e psicoanalista (che il filosofo Nietzsche definì "acuta come un'aquila e coraggiosa come un leone") e i suoi saggi consigli e le sue affettuose esortazioni di certo hanno fornito a Rilke una chiave di lettura convincente ed efficace circa la propria opera e il proprio genio artistico, che forse neanche una serie di sedute psicoterapeutiche avrebbero potuto dargli.

Un'amicizia appassionata, nella quale la Salomè saprà plasmare l'anima del poeta viaggiatore, arrivando a guidarne il genio e la penna, con quella comprensione e tenerezza propria di un'amante/maestra/amica.

lou-andrèas salomè
(1861-1937)
"Forse, soltanto tra tanti anni e grazie a queste ore, certe altissime realizzazioni di te stesso riaffioreranno alla tua memoria sotto forma di ricordi, svelandoti la logica profonda che unisce uomo e artista, vita e sogno. Io, da parte mia, ho la certezza di ciò che tu sei...: io ritengo che noi due siamo uniti nei gravi segreti della vita e della morte, siamo una cosa sola in ciò che in eterno unisce gli uomini. D'ora in poi potrai contare su di me."


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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