Ecco uno di quei romanzi che cominci a leggere con un carico di aspettative... e ti ritrovi a non riuscire a smettere perchè le aspettative stanno trovando un dolce senso di appagamento...!!
Ho divorato avidamente
THE GIVER
di Lois Lowry
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Ed. Giunti Y
256 pp
14.50 euro
2010
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Trama
Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori.
Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi.
Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre.
E per Jonas quel momento sta arrivando.
The Giver (
Il donatore) è un romanzo di Lois Lowry, scritto nel 1993, ed è il primo capitolo della
trilogia quadrilogia formata, oltre che da
The Giver, da
Gathering Blue (2000) e da
Messenger (2004). È considerato uno dei baluardi della
letteratura distopica.
E' un romanzo destinato ad un pubblico piuttosto giovane ma credo sia una lettura assolutamente adatta anche ai più grandi perché offre molti spunti di riflessione.
Jonas è un ragazzino di 12 anni intelligente e sensibile, che vive in una Comunità particolare, in cui tutto è soggetto a ordine e disciplina, in cui non c'è spazio per iniziative personali, non c'è spazio per l'errore, per le sbadataggini, non c'è spazio per i difetti fisici..., tutto deve essere perfetto e qualsiasi deviazione viene immediatamente "congedata", per usare un termine molto presente nel romanzo.
In questa Comunità, diretta dal Sommo Anziano e dal Comitato Anziani, tutto è tenuto sotto stretto controllo: i membri vivono obbedendo a delle regole ferree e scatta la punizione per chi le infrange; questa comunità si fonda sulla presenza delle unità familiari (non si parla di "famiglia"), composte da un Papà e una Mamma (che devono avere determinati requisiti), i quali a un certo punto fanno richiesta di avere "figli", un maschio ed una femmina, scelti tra i bimbi partoriti da donne selezionate per questo compito (le Partorienti); questi bimbi vengono identificati con un numero ed in seguito con un nome.
La vita nella Comunità è abbastanza abitudinaria: c'è la scuola, ci sono le attività di volontariato da frequentare e dalle quali emergerà il "settore professionale" verso cui i singoli ragazzini sono orientati e nel quale lavoreranno.
Jonas è un ragazzino diverso dagli altri, però: su di lui grava un fardello, che è quello di essere "Accoglitore di Memorie" e di dover in giorno donarle al successore affinché non vadano perdute ma allo stesso tempo restino "proprietà" di un singolo uomo e non di tutta la comunità.
Per diventare Accoglitore di Memorie, Jonas verrà mandato dall'anziano Donatore, che avrà il compito di trasmettergli le memorie del mondo, una pesante eredità di avvenimenti ed emozioni proprie dell'intera storia dell'uomo sulla terra, prima che gli esseri umani scegliessero l'Uniformità...
In questo romanzo ci sono molti momenti di riflessione, di commozione e attraverso Jonas e il vecchio Donatore, il lettore ha modo di riflettere su tante cose che riguardano la vita e i rapporti con gli altri.
Ve la immaginate un'esistenza in cui ogni desiderio, pulsione, intraprendenza personale... viene soffocato, messo a tacere??
Un mondo in cui non sono ammesse le diversità, gli sbagli, i contatti personali e fisici (ed intendo semplicemente toccarsi la mano, un braccio...), in cui sogni ed emozioni devono essere condivisi non perchè ci si ama e si desidera "mettere in comune" qualcosa di sè per arricchirsi reciprocamente, ma per avere il controllo su tutto, non solo sui corpi ma anche sulle menti, affinché nulla di "deviante" possa venir fuori a creare scompiglio.
Un mondo in cui tutto è asettico, incolore, inodore, in cui sembra di avere a che fare con tanti robot telecomandati..., un mondo in cui non si è disposti a prendersi cura davvero di chi è in difficoltà, perchè si ha paura di tutto ciò che induce dolore, sofferenza, pena... e per tutto questo non c'è spazio.
Altro che diversità = ricchezza...! La Comunità futuristica tratteggiata in modo crudo e forte dalla Lowry è un posto in cui si è spaventosamente tutti "uguali", tendenti alla perfezione, in cui anche la crescita e lo sviluppo devono necessariamente passare per delle tappe identiche per tutti.
Il romanzo della Lowry "prende" e coinvolge il lettore perché scritto con un linguaggio semplice, che ci porta in un mondo palesemente diverso dal nostro ma che riusciamo ad immaginare alla perfezione, attraverso un ritmo coinvolgente e dinamico, grazie al punto di vista del protagonista che ci fa vedere le cose "da vicino" e che fa sentire ciascuno di noi "un po' Jonas".
Non si può leggere questo romanzo e non provare le stesse emozioni del giovane protagonista: rabbia e frustrazione davanti a ciò che si sente essere ingiusto; dolcezza e malinconia per le tante e belle emozioni che prima gli esseri umani provavano e alle quali hanno detto "no"; ma soprattutto, si condivide con Jonas e l'anziano e stanco Donatore il desiderio di scegliere, cambiare, di far sì che nel mondo e nel futuro ci sia spazio e si dia voce all'Uomo, alla singola persona, perchè ognuno ha il diritto di vivere intensamente le emozioni, belle e brutte, di conservarle vive nella propria memoria e allo stesso tempo di condividerle con gioia per sentirsi meno soli e, anzi, parte integrante di un'umanità ricca di tesori, che riesce ancora a vedere i colori, a sentire gli odori e la musica, che riesce a godere di una serata davanti al camino, del calore dei raggi del sole come del fresco solletico di un fiocco di neve.
Consigliatissimo!! Potrebbe costituire un ottimo regalo per Natale!