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UN VOLTO TRA LA FOLLA
di Stephen King,
Stewart O'Nan
Ed. Sperling&Kupfer 47 pp 4.90 euro Aprile 2014 |
Trama
Dopo la morte della moglie Ellie, Dan Evers ha deciso di trascorrere gli anni della pensione in Florida, dove passa le sue giornate tra tv e cibi riscaldati.
Una sera, mentre sta guardando, come sempre, la partita di baseball, gli sembra di scorgere un volto famigliare tra la folla che gremisce la tribuna dello stadio.
È il suo vecchio dentista, che Dan
era convinto fosse morto da tempo.
Probabilmente si è sbagliato. Il giorno dopo, un altro volto compare sullo schermo, e questa volta Dan sa che è quello di un defunto, il suo ex socio dell'agenzia di noleggio camion.
Un sosia? Un'allucinazione causata dai sedativi
che prende per dormire?
Ma quando a comparire tra i tifosi è sua moglie Ellie, Dan decide che è venuto il momento di verificare di persona, andando direttamente allo stadio di St. Petersburg..
Il protagonista è quest'uomo di età matura, Evers, che è rimasto vedovo da non molto, si ritrova in casa solo soletto a trascorrere le giornate mangiucchiando qualcosa e, soprattutto, guardando le partite di baseball in tv.
Ma a quanto pare la sua testa sembra fargli brutti scherzi e comincia a vedere, tra la folla di tifosi che riempiono gli stadi, volti di gente a lui nota, persone non necessariamente collegate tra loro se non in una cosa sola, anzi due: sono morte e, in qualche modo, con essi Dan aveva una sorta di "conto in sospeso".
Ma sono allucinazioni, quelle di Dan, o c'è sotto qualcosa di inquietante?
Certo è che i morti non dovrebbero essere nel mondo dei vivi, a salutare Dan attraverso lo schermo, nè a cercare di mettersi in contatto con lui, fatto sta che il passato sta bussando alla mente (o alla coscienza) di quest'uomo che ha vissuto in un modo forse un po' superficiale e che non ha esitato, per vigliaccheria o egoismo, anche a calpestare il prossimo...
Cosa farà quindi Dan? Deciderà di andare incontro a questi "fantasmi del passato"?
Ammetto di non riuscire a dire più di tanto....
Non tanto sulla trama perchè è già breve di per sè e certo non posso dire chissà cosa, ma anche a livello di personaggi, contesto, intreccio.... c'è poco da dire, in quanto in poche righe non è che si possano sviluppare in modo esaustivo i vari elementi di una storia, per cui confesso di essere rimasta un po' così.., delusa...
Ok, stiamo parlando di King (l'altro autore mi è estraneo, chiedo venia...), quindi per carità, non è certo un pivello che non sa di cosa sta scrivendo. Però.... così è.
I racconti mi piacciono solo se e quando non mi lasciano un senso di incompiuto, quando riesco ad entrarvi, seppur per poco, immaginando tutto ciò che c'è scritto (persone, ambienti....), ma se questo non accade, allora non hanno senso per me.
Ecco, non so se questo sia il prologo di qualcosa o se sia proprio un racconto finito di King e O'Nan (ehm.. la seconda, mi sa), fatto sta che mi è parso un tantino.... insipido, non mi ha coinvolta; non è un horror perchè non c'è niente di cui aver paura e i morti citati sono simpatici e ti salutano pure con la manina....
Insomma, davvero troppo breve perchè ne venga fuori un brivido o anche solo una vena di curiosità.
Non capisco il senso di un racconto così breve, se non quello che le nostre azioni (belle e buone) ci seguono e a un certo punto ci chiedono il conto.
Secondo me, 4.90 euro sono troppe. Parere mio, eh.