martedì 19 agosto 2014

Viaggiare leggendo.... a Chelsea (Londra)



L'altro ieri sera, sul tardi, vi ho postato la recensione di "Un amore così perfetto" di Anne Peile; oggi faremo un giretto molto breve per la Londra in cui è ambientata la storia narrata.

Anzitutto, siamo a Chelsea, uno dei quartieri più ricchi e lussuosi di Londra, situato nella zona sud-ovest della città, appena a sud di Hyde Park.

chelsea

chelsea

Al centro del quartiere passa la famosa King's Road che negli anni Sessanta era diventato il fulcro della moda mondiale (ed infatti, la stessa protagonista Sophie ci va a fare shopping!!).


lunedì 18 agosto 2014

Recensione "GiroDiVita" di Alessio Rega




Ed eccoci alla recensione di oggi e ringrazio l'Autore per avermi fatto dono di una copia del suo romanzo.


GiroDiVita
di Alessio Rega

Adda Edizioni
15 euro
Trama

Gabriele ha 18 anni, vive a Bari con la madre e la sorella.
La sua vita si divide tra la scuola, gli amici e soprattutto Chiara, una compagna di classe con la quale instaura un non ben definito rapporto di amicizia.
Proprio questo legame dai contorni così astratti rappresenta per Gabriele la prima grande delusione.
La rottura con il miglior amico Giulio e il sempre più difficile rapporto con la madre sono altri motivi che spingono
Gabriele a lasciare Bari per trasferirsi a Milano dove si ricongiunge con il padre.
Dopo un lungo periodo trascorso nel capoluogo lombardo, ritorna per motivi di lavoro nella sua città natale dove si ritrova ad affrontare il suo passato e le situazioni che aveva lasciato in sospeso.
Ai successi professionali non corrisponde tuttavia una completa maturazione emotiva e sentimentale.
Infatti ancora una volta le sue aspettative rischiano di essere disattese a causa di una bella ragazza...
Questo nuovo fallimento lo spinge a interrogarsi su i suoi errori, permettendogli di affrontarli nonché di riconciliarsi con Giulio.
E quando inaspettatamente gli si presenta una nuova e prestigiosa opportunità lavorativa, nella vita di Gabriele irrompe nuovamente una persona per lui molto importante...



il mio pensiero

Gabriele è un ragazzo pugliese a un passo dal diploma; la sua vita scorre come quella di tutti i suoi coetanei: va a scuola, ha degli amici più stretti con cui condivide risate, scherzi e tra i quali spicca l'amicizia con Giulio, più estroverso e capace di attirare l'attenzione delle ragazze rispetto a lui.
Il nostro protagonista vive con la mamma e la sorellina Martina e con la prima ha un rapporto conflittuale, frutto di un malessere covato da Gabriele in seguito alla separazione dei suoi genitori e che ha portato il padre lontano da Bari, a Milano; una separazione, quindi, non solo geografica, ma anche inevitabilmente affettiva, perchè stare insieme diventa più difficile.
Dalle prime pagine (narrate in prima persona) capiamo subito che Gabriele è un ragazzo sensibile, che si fa un sacco di domande, che osserva cose e persone attorno a sè con il desiderio di comprendere i significati e il valore di ciò che lo circonda.

E' un'anima in pena, tormentata da mille dubbi, mille paturnie, non privo di una certa insicurezza caratteriale che lo fa sentire sempre inadeguato, un pesce fuor d'acqua, con chiunque e ovunque.
Gabriele sembra essere sempre insoddisfatto e a disagio, che sia a casa con la madre, a scuola in presenza dei professori (molti dei quali giudica negativamente e secondo stereotipi tipici dell'età), con i compagni - che ai suoi occhi paiono più felici e spensierati - e soprattutto con le ragazze.
Fa tenerezza il suo costante imbarazzo di fronte alle compagne ed in particolare con Chiara, una ragazza vivace e sicura di sè con la quale stabilisce un legame d'amicizia che però, col passare del tempo, sfocerà in una sorta di "friend zone" dai confini indefinibili: i due si piacciono, è evidente, sono attratti l'uno dall'altra... eppure non riescono a varcare quel confine che divide l'amicizia dall'amore.
Questa incertezza e indefinibilità non giova ad una personalità già complessa e "problematica" come quella di Gabri, la cui mente è sempre coinvolta in un vortice di pensieri, propri di chi non cessa di farsi domande su di sè, sulla vita, sulle proprie aspettative, sui propri sogni....

Gabri ha una natura molto introspettiva - che poi caratterizza tutta la narrazione - e lo vedremo, pagina dopo pagina, alla continua (a volte ossessiva) ricerca di qualcosa che dia senso ed ordine alla propria vita, di punti di riferimento cui aggrapparsi.
Ci saranno aspetti della propria esistenza che egli riuscirà a collocare in modo giusto, persone con le quali riuscirà a "riconciliarsi" (e che lo aiuteranno a trovare un po'di pace con/in se stesso), come il padre o l'amico Giulio.

Ci vorranno anni, sarà inevitabile il distacco dalla famiglia e dalla propria terra, dai propri amici, per tentare di trovare un po' di serenità interiore ma l'assumersi le proprie responsabilità e l'andar via dal nido familiare saranno di certo uno stimolo a crescere, a placare i propri tormenti e le proprie insoddisfazioni, dando una direzione alla propria esistenza.
Il lavoro costituirà proprio un punto di forza per Gabriele, per la sua autostima e il desiderio di realizzarsi in ciò che ama e sa fare bene.
Ma la terra natia lo chiama e sopo 7 anni lontano da Bari, dalla famiglia e dagli amici, Gabriele ritorna.
E ritorna apparentemente poco cambiato, nel senso che, come lettrice, l'ho trovato sempre con gli stessi timori, le stesse indefinite angosce, quel senso di inquietudine per non aver chiuso dei cerchi che andavano chiusi, per non aver pareggiato conti che gli son rimasti sospesi nel cuore e nella mente, e che non gli hanno permesso di trovare la giusta serenità e soddisfazione nella sua nuova vita di giovane uomo indipendente.

Dal punto di vista emotivo e psicologico, Gabriele resta ancora quell'adolescente inquieto e infelice, che - pur avendo le sue soddisfazioni professionali - non si sente per nulla.... vivo.

Cosa gli manca?
E dove cerca quei tasselli necessari a riempire gli spazi vuoti del suo cuore - quei vuoti che paiono piccole voragini pronte ad inghiottirci, se non li riempiamo in tempo e con le "presenze giuste"?

Certe mancanze/assenze sono più ingombranti e pesanti di tante presenze!

Gabriele, nella sua febbrile ricerca del senso e del valore da dare alla propria vita, rischia di non vedere ciò che conta davvero e che gli è vicino, e che spesso va ricercato nelle piccole esperienze, nei gesti quotidiani, nelle parole come nei silenzi; in un abbraccio dato alla propria sorellina che sta crescendo, in un sorriso condiviso con la madre brontolona, in una chiacchierata a cuore aperto con il parroco del quartiere (discutendo di temi esistenziali, allontanando da sè pregiudizi maturati negli anni e che spesso impediscono di guardare le cose da più prospettive), nel vivere realtà differenti dalla propria (imparando che si può essere gioiosi e sorridere alla vita nonostante la miseria e la povertà attorno a sè).

Gabriele crede di poter trovare i tasselli per completare il proprio puzzle attraverso l'amore, ma l'amore puntualmente si rivela fugace, ingannevole, temporaneo..., deludente.
E il nostro giovanotto non sembra avere le spalle troppo forti per proteggersi dalle delusioni, così ogni volta è in procinto di cadere nello sconforto e nello scoraggiamento.
L'amore è un'esperienza meravigliosa, che fa sentire vivi quando scoppia nel nostro cuore e pretende legittimamente per sè spazi, momenti, gesti, parole, intimità, passione!
Ma non può costituire il tutto per essere felici, perchè la prima fonte di felicità Gabriele dovrà ricercarla in se stesso, a prescindere dal fatto di avere accanto la donna giusta.

Il tempo che passa, i successi e i fallimenti, la realizzazione professionale, le relazioni sentimentali non sempre andate a buon fine, le amicizie sospese e poi ritrovate con rinnovato slancio (perchè "talmente intrecciate da essere in grado di scorrere all'unisono su binari paralleli"), i legami familiari rinvigoriti... sono tutti fattori che metteranno Gabriele ripetutamente di fronte a se stesso e, anche se a volte gli sembrerà di aver girato in tondo, senza meta e senza scopo, tornando ogni volta al punto di partenza, in realtà la sua vita sarà sempre avanzata e tutti i cerchi rimasti aperti e sospesi attendevano solo il momento propizio per essere chiusi.

Come dicevo qualche rigo su, la narrazione ha un carattere molto introspettivo ed intimo,  e questo grazie alla prospettiva personale fornitaci dal narratore/protagonista; il ritmo non è particolarmente dinamico e veloce, perchè anche il racconto di vicende ed avvenimenti è comunque intervallato da pensieri, domande, dubbi e riflessioni di Gabriele, il quale è inevitabilmente ben caratterizzato e "messo a nudo".
Ho trovato che in certi momenti la sua insofferenza e il suo mal di vivere fossero esasperati, ma è pur vero che adolescenti lo siamo stati tutti e credo che ciascuno di noi sia stato - in misura diversa, questo è ovvio - "perseguitato" da tante angosce (alcune fondate, altre meno), pensieri negativi, paure, aspettative..., e che a tutto questo abbiamo reagito secondo la nostra personalità... e Gabriele ha la propria, insicura e tormentata.

La narrazione è dunque fluida e sufficientemente scorrevole, anche se a volte l'ho trovata un po' lenta (per i motivi detti sopra), il linguaggio è semplice ma curato, adatto comunque al contesto e al protagonista (alla sua età, ad es.), che ho apprezzato, nel complesso, nonostante in certi frangenti le sue "paranoie" mi irritassero; sì, perchè comunque Gabriele è un ragazzo che si fa delle domande e cerca delle risposte non artefatte, preconfezionate, "adatte a tutti", ma risposte che vadano bene per lui, che lo aiutino a crescere, a capire come funziona la vita, quali sono i suoi sogni e come fare per realizzarli; è un ragazzo che dà importanza a parole, silenzi, sguardi e non è affatto superficiale.
Ecco, quest'attenzione all'interiorità mi è piaciuta e credo sia un punto di forza del romanzo, la cui lettura mi sento di consigliare anche a voi...! ^_^

Ricordando Robin Williams: i film tratti dai libri (2° parte)



Buongiorno cari amici!!

Oggi riprendiamo il post riguardante i film interpretati da Robin Williams e che sono stati tratti da libri!!!

Qui c'è la prima parte e c'eravamo fermati al '97 con "Hamlet".


user posted image
Ed. Sperling&Kupfer
AL DI LA' DEI SOGNI
di Richard Matheson

Trama

Il romanzo, da cui è stato tratto il film con Robin Williams, narra la storia di Chris Nielsen, un uomo che non si rassegna, neanche davanti alla morte, a perdere l'amata moglie Ann.
Al di là dei sogni è un film fantasy drammatico del 1998 diretto da Vincent Ward, denso di riferimenti allegorici alla Divina Commedia di Dante Alighieri e al mito di Orfeo ed Euridice.
La pellicola tratta temi quali l'amore e la morte ma senza la prospettiva di un'unica religione.
Durante il corso del film, quando viene presentata l'immaginazione (il "paradiso" o l'"inferno") del protagonista, è determinante l'intensità dei colori. Le scene sono molto sature dal punto di vista cromatico: ritraggono paesaggi da sogno, che possono ricordare quadri di tipo impressionista, nel "paradiso", mentre sono molto cupe e tenebrose nel rappresentare "l'inferno", rispecchiando lo stato d'animo dei protagonisti della scena.
Una scena significativa che dimostra il legame dei due è quando nel paradiso di Chris un albero, apparso solo dopo che Annie lo ha dipinto (dopo la sua morte), comincia a perdere le foglie perché Annie con un solvente lo cancella dal suo dipinto.


"Abbiamo molto da perdere: libri, pisolini [...] e litigi..Ne abbiamo avuti di straordinari, dei quali ti ringrazio.. E grazie per ogni gesto gentile [...] Per avermi fatto sentire orgoglioso di te, per la tua forza, per la tua dolcezza, per come eri e come sei."

domenica 17 agosto 2014

PROSSIMI ARRIVI NERI POZZA: 'UN ANIMO D'INVERNO' - 'MOMO A LES HALLES'



Interessanti anteprime Neri Pozza...!!!

Qualcosa cattura la vostra attenzione?

UN ANIMO D'INVERNO
di Laura Kasischke


Ed. Neri Pozza
288 pp
17 euro
PROSSIMAMENTE
Con la precisione della sua scrittura, il suo ritmo serrato e il suo inaspettato e sconvolgente finale, il libro è stato accolto da un grande successo di pubblico e di stampa negli Stati Uniti e in Francia.

Trama

Sono trascorsi tredici anni da quando Tatiana è con Holly ed Eric. 
Tredici anni da quando, in Russia, l’hanno raccolta in una coperta logora e, tremanti di gioia, l’hanno portata con loro in America. 
Tredici anni in cui la piccola Tatty è diventata una bellissima quindicenne, una ballerina russa dolcissima e vagabonda, l’amore della loro vita.
Ora è la vigilia di Natale e fuori casa il vento fischia come un tendine teso tra gli alberi, e nevica.Una neve incredibilmente bianca. 
Eric si è avventurato nella tormenta per andare a prendere i suoi genitori e celebrare con tutta la famiglia il Natale.
Holly dovrebbe essere felice in quel giorno di festa. Dovrebbe indossare le scarpe e mettersi il profumo e gli orecchini. E invece si dirige subito in cucina con i piedi nudi protetti solo dai collant e uno strano pensiero in testa che non riesce a scacciare. 
Il pensiero che tredici anni prima qualcosa di terribile deve averli seguiti dalla Russia. È un’idea assurda, inammissibile, ma Holly ne percepisce, ne avverte chiaramente la verità da quando si è svegliata in quella mattina d’inverno.
Come spiegarsi, infatti, gli eventi accaduti? 
La gatta che improvvisamente si trascina via le zampe posteriori e la coda? 
Il rigonfiamento sul dorso della mano di Eric, un minuscolo terzo pugno da omuncolo che i medici trascurano come cosa da niente, ma che non sparisce? 
La zia Rose, che si è messa a parlare in modo strano, in una lingua sconosciuta? 
Le galline che si sono alleate tutte contro una - la sua preferita - beccandola a morte e abbandonandola lí, distrutta, dimenticata? 
La carta da parati che si stacca in bagno, senza alcun motivo, sempre lo stesso angolo, e senza che vi sia modo di fissarla? E i dischi, tutti graffiati dall’oggi al domani, irrimediabilmente rovinati? 
E, infine, la macchia di umidità che è comparsa, senza che nessun operaio capisca come e perché, proprio al di sopra del tavolo in sala da pranzo, e che ricorda vagamente un viso?
Qualcosa li ha seguiti dalla Russia. Holly se lo sente dentro, come un dolore bruciante. Una pressione enorme nei polmoni.
Nella sua stanza, Tatiana, la «regina delle fate», la loro piccola Tatty, dorme con un braccio pallido abbandonato sulla trapunta chiara, i capelli scuri sparpagliati sul cuscino, la pelle bianchissima, di porcellana, la figura cosí perfettamente immobile da sembrare un quadro…
mind of winter
,
«Qualcosa di orribile e ignoto impregna l’atmosfera di questo avvincente romanzo psicologico. La Kasischke sa mescolare abilmente il ritratto di una donna turbata con una trama piena di colpi di scena che culmina in un finale sconvolgente».
Publishers Weekly

L'autrice.
Laura Kasischke è autrice di otto raccolte di poesia e di nove romanzi. Ha vinto numerosi premi letterari, tra i quali il premio della Poetry Society of America e il Bobst Award for Emerging Writers. Vive a Chelsea, nel Michigan. Con Neri Pozza ha pubblicato La vita davanti ai suoi occhi.


MOMO A LES HALLES
di Philippe Hayat


Ed. Neri Pozza
416 pp
18 euro
PROSSIMAMENTE

Ispirato a una storia vera, Momo a Les Halles è un romanzo sulla scoperta della vita, dell’amore e del potere della solidarietà, con un giovane protagonista destinato a entrare nel cuore dei lettori.

Trama

Una scatola di biscotti con dentro centoquarantatré franchi, l’abito buono indossato per festeggiare il diploma di terza media, un paio di oggetti di scarso valore gettati alla rinfusa in una borsa: ecco tutto il patrimonio che Maurice, detto Momo, e Marie Moscowitz, rispettivamente quattordici e undici anni, riescono a portarsi via il giorno d’agosto del 1941 in cui scappano come ladri dalla loro casa di rue des Érables a Parigi, accompagnati dal direttore di papà Moscowitz, Monsieur Surreau, il presidente degli stabilimenti Surreau, piombato in piena notte nell’appartamento per condurli in salvo.
Nel 1941, in Francia, basta avere in tasca una carta d’identità barrata con la parola EBREO, sputata come un insulto, per essere deportati. Dopo un controllo ai documenti, papà Moscowitz è stato arrestato mentre passeggiava per le strade della capitale. 
Della madre dei ragazzi, invece, come di tante «israelite» che, come dice Monsieur Surreau, «lasciano i figli davanti alla porta dell’orfanotrofio e se ne vanno come ladre», non si sa nulla. 
Dopo aver preso le carte d’identità dei ragazzi per bruciarle e aver raccomandato loro di scegliersi «un cognome che suoni francese», Monsieur Surreau li deposita nella polverosa, minuscola soffitta di un palazzo nei pressi di Les Halles, il celebre mercato di vendita all’ingrosso del primo arrondissement.
In quel luogo angusto, tuttavia, Momo e Marie non sono destinati a una triste esistenza clandestina. 
Un mondo nuovo e affascinante si schiude davanti ai loro occhi. 
La stanza accanto alla loro è, infatti, il regno di Bulle e delle sue amiche. Un regno fatto di notti di bisbigli e sussurri maschili e voci di donne con l’accento delle periferie, alla maniera delle cantanti di Montparnasse. Un regno la cui regina incontrastata è l’affascinante, generosa Bulle, più bella di Marlene Dietrich per Momo, con le sopracciglia che tracciano due grandi archi rossi sopra gli occhi verdi e il naso dritto e sottile.
.

A pochi passi dal palazzo, nel luogo in cui Momo sovente si avventura per procurarsi il cibo per sé e Marie, vi sono poi Les Halles, montagne di ferro e ghisa, di luce e di rumore, dove si alternano macellerie, tripperie e pescherie gigantesche, piene di ogni ben di dio anche in quell’anno di guerra, e dove spicca la zazzera grigia di La Ridelle, il pescivendolo con le braccia che sembrano due tronchi di legno da ardere. 
Con la città occupata da un anno dalle truppe naziste, il pericolo per Momo e la piccola Marie è, tuttavia, ancora in agguato.
L'autore.
Laureato presso l’École Polytechnique e specializzato all’ESSEC di Parigi, Philippe Hayat ha fondato, nel 2007, 100.000 Entrepreneurs, un’associazione volta a incoraggiare e promuovere l’imprenditoria giovanile. Momo a Les Halles, accolto in Francia da un grande successo di pubblico e di critica, è il suo primo romanzo
.

sabato 16 agosto 2014

Recensione: UN AMORE COSI' PERFETTO di Anne Peile



Quella di oggi è la recensione di un romanzo "particolare", per il tema trattato; tema che molto probabilmente può non invogliare tutti a leggere il libro in questione.

Ma andiamo per ordine, quindi prima vi ricordo la trama.

UN AMORE COSI' PERFETTO
di Anne Peile


Un amore così perfetto
Ed. Einaudi
Trad. A. Mioni
210 pp
18 euro
2011
Per Susanna suo padre è soltanto una foto sbiadita in fondo a un cassetto. Di lui non sa nulla, ma su tutto fantastica sentendone giorno dopo giorno la mancanza.
Un senso inestinguibile di nostalgia che prima o poi dovrà riuscire ad appagare.
Finché un giorno, per caso, sfogliando in una cabina l'elenco telefonico, non le compare sotto gli occhi quel nome. E Susie si rende conto che l'uomo che ha piú desiderato nella vita, non è sparito nel nulla ma vive lí a Londra, a Chelsea, a pochi passi da lei.
Cosí Susie comincia a frequentare la zona finché una sera non scorge Jack in un pub, e piano piano si infila nella sua vita arrivando a sedurlo. Fino a trascinarlo, senza che lui possa capire, in una storia di amore dolorosa e dal destino segnato.





il mio pensiero

Susie cresce a Chelsea, negli anni Sessanta, con la madre e la sorella; entrambe non la sopportano, sembrano infastidite dalla sua presenza; in casa c'è poco dialogo, poco affetto, e ognuna vive la propria vita in solitudine, chiusa nelle proprie esperienze di vita, nei propri pensieri, nei propri risentimenti, nei propri sogni.
E così Susie non ha che da fantasticare, da immaginare come sarebbe vivere col proprio padre, John (chiamato Jack), che l'ha abbandonata quando lei e sua sorella Lin erano ancora piccole.
Solo una foto sbiadita è ciò che le resta di questo genitore fantasma; e ad essa Susie si aggrappa con tutta se stessa, imparando ad amare quest'uomo che pure per lei è un perfetto sconosciuto e che, se dovesse basarsi sui commenti e i racconti della madre, agli occhi suoi non potrebbe essere che un buono a nulla, un ubriacone sciagurato e privo di senso di responsabilità.

Eppure qualcosa dentro Susanna le suggerisce che non è proprio così e lei coltiva, segretamente nel proprio cuore, un profondo affetto per questo papà fantasma, che lei non ha mai visto di persona ma che desidera incontrare... e amare.

Susie è una ragazzina tranquilla e molto intelligente; ha voti alti negli studi e potrebbe aspirare ad Oxford, ma non c'è nessuno dietro di lei ad incoraggiarla, se non qualche insegnante; per il resto, alla madre interessa che la figlia si cerchi un lavoretto e contribuisca alle spese di casa, ed è quello che Susie fa, cercando lavoro in un locale di Chelsea, grazie all'amico Julian.
Nonostante da piccola Susie sia stata una bimba grassottella e poco avvenente (soprattutto rispetto alla procace e provocante sorella), crescendo diventa una signorina piacente, che attira gli uomini - giovani e meno giovani - non solo per l'aspetto fisico ma anche per il suo atteggiamento riservato e sfuggente, che invece di allontanare i maschi, sembra intrigarli.
Ma Susie non elargisce attenzioni a casaccio e sembra che stia aspettando l'uomo giusto.
E un giorno quest'uomo si presenta al pub, solo, seduto ed intento a leggere il giornale.
A Susie basta uno sguardo per capire chi è quell'uomo: suo padre.
Il solo uomo che lei abbia mai desiderato e amato; l'unico dal quale desidera essere amata, tenuta tra le braccia, rassicurata.

C'è qualcosa di male ad amare il proprio padre? 
E nel desiderare che lui ci ami, ci abbracci, ci faccia sentire protette?

Assolutamente no, anzi! E' più che legittimo!
Ma la "piccola Susie" non rivela a quell'uomo seduto al pub di essere la sua secondogenita; il suo è l'approccio di una "Lolita", che non lascia spazio a fraintendimenti: Jack quasi non ci crede ma dovrà accettare la realtà che quella bella ragazza così giovane e di poche parole vuole lui.
E lo vuole subito, senza incertezze, ma con un'immediata sicurezza che turba addirittura un uomo ormai adulto e "navigato" qual è lui.

Viene spontaneo chiedersi: ma perchè Susie non rivela la propria identità al padre?
Forse lui non avrebbe potuto amarla sapendo che si trattava di sua figlia?

Ma a Susie sembra non balzare proprio in mente l'idea di dire a Jack che è suo padre; forse ha paura che all'uomo in fondo non interessi; che se avesse voluto davvero, in tanti anni avrebbe avuto tempo e modo di cercare lei e Lin.... Ma non l'ha fatto e se lei ora dicesse: "Papà, sono Susanna, tua figlia!"... lui potrebbe spaventarsi e scappare di nuovo e questo secondo abbandono risulterebbe più tragico del primo.

Il sol pensiero di riperdere il padre appena ritrovato è insostenibile e Susie non ha dubbi: vuol essere al centro della vita e dell'amore di Jack, anche se questo significa nascondergli la verità e imbarcarlo in una relazione che è moralmente sbagliata.

Un incesto, quindi qualcosa di perverso, di immorale, che il senso comune e religioso rigetta senza pensarci.

Quello tra Susie e Jack è un amore sincero, vissuto appieno, fatto di fisicità e tenerezza; Jack stravede per la sua adorabile piccola amante e lei finalmente ha trovato il suo posto nel mondo: essere tra le braccia del padre, amarlo ed essere contraccambiata, nutrirsi e godere del suo amore totale.
Un amore segreto, che Susie custodisce e vive gelosamente, come qualcosa di prezioso.

E che non cessa di essere sbagliato.

Ma è così che lo percepisce la ragazza? Come qualcosa di incestuoso, sporco, riprovevole?

"Ci sdraiammo l’uno a fianco all’altra sul lettino stretto e dalla finestra aperta ci arrivava il vociare delle persone per strada nella sera estiva. Jack disse che ero un miracolo e che non aveva mai fatto niente per meritarmi. Si mise a sonnecchiare e io lo guardavo con tale amore che assorbivo la sua presenza attraverso la pelle (il suo odore e il rumore del suo respiro e il suo calore e l’aria che respirava) come fa la legna verde."

Susie ha un'incredibile bisogno d'amore da dare e ricevere e ciò che potrebbe pensare il resto del mondo non è affar suo.
Il senso della sua vita inizia, cresce e finisce tra le braccia di quest'uomo che l'ama con passione e tenerezza, che la venera e non si capacita di come una giovane bella e intelligente possa desiderare lui, "vecchio" e privo di un particolare fascino.

Come potrebbe finire una storia d'amore così?
Un amore contro natura, contro ogni regola morale, che può solo ricevere condanna e disapprovazione.

"...avrei voluto che la nostra stanza si potesse addirittura sigillare completamente, intorno alla cornice della porta e tutto, come una tomba, quando ce ne fossimo andati. Allora non sarebbe andato perduto nulla: ogni granello di polvere che mi era prezioso, il modo in cui il sole del mattino aveva schiarito il legno del tavolo da lavoro, le pianticelle neonate che tremolavano sulle brattee del falangio che le aveva generate."

Cosa conserverà Susie di quest'amore forte e morboso, insano e naturale allo stesso tempo?

Scritto in prima persona, seguendo il punto di vista di Susie, con un linguaggio nudo, senza peli sulla lingua, realistico nello scattare la fotografia alla meschina realtà quotidiana vissuta dalla protagonista nelle strade di Chelsea, sottoposta agli sguardi e alle parole lascive degli uomini, ai rimbrotti spazientiti e sprezzanti della madre, alle occhiate maliziose della sorella Lin... e in questo contesto l'unica àncora di salvezza è l'amore.
L'amore legittimo e naturale per il proprio padre vissuto nell'illegittimità, nella clandestinità.
E una storia d'incesto non lascia indifferenti: tocca sempre il senso morale di ciascuno di noi, perchè si tratta di rapporti che non è possibile approvare, accettare, comprendere.
Eppure l'Autrice ci presenta quest'amore così perfetto senza essere volgare, oscena, maliziosa, irriverente, scandalosa; si avverte piuttosto una sorta di dolcezza, quasi di "tenera compassione" verso Susie e la sua scelta di essere l'amante del padre, e anche verso di lui, che ignora il vero legame che lo unisce alla sua Susanna.

Ma se l'Autrice non osa giudicare quest'amore, pure non può far finta di nulla e una storia così quante speranze ha di finire bene?

Ripeto, è un romanzo particolare, con una tematica che magari può dar fastidio a qualcuno, ma il modo in cui è affrontata ne permette la lettura senza che essa risulti provocatoria e "squallida".

Insomma, non mi sento di sconsigliarlo! 

Dietro le pagine di...: LA LISTA DEI MIEI DESIDERI di Lori Nelson Spielman



Il libro che oggi fa da protagonista a questa rubrica del sabato è...

LA LISTA DEI MIEI DESIDERI
di Lori Nelson Spielman

La lista dei miei desideri
Ed. Sperling&Kupfer
Pandora
360 pp
17.90 euro
USCITA 14 MAGGIO
2013
Un romanzo delicato, romantico e commovente sul senso dell'esistenza e sullo straordinario potere dell'amore che può spingerci a cambiare e a trovare, ogni giorno, la felicità.

Trama

A trentaquattro anni, Brett Bohlinger ha tutto quello che vuole: un lavoro invidiabile nell'azienda di famiglia, un loft arredato da un designer molto trendy, un fidanzato irresistibile e una mamma affettuosissima che è anche la sua migliore amica.
Perciò, quando l'adorata madre Elizabeth muore, Brett è devastata per aver perso il suo punto di riferimento. E il dolore si trasforma in rabbia nel momento in cui si ritrova anche con un pugno di mosche. Perché alla lettura del testamento, invece di nominarla nuova amministratrice della Bohlinger Cosmetici, Elizabeth le lascia soltanto una lettera.
Ed è una lettera strana, che la esorta a riconsiderare la sua vita, partendo dalla «lista dei desideri» che aveva stilato da ragazzina, vent'anni prima.
Solo se nell'arco di un anno realizzerà tutti gli obiettivi di allora - innamorarsi, salvare il mondo, essere felice, desideri semplici e assoluti al contempo - l'azienda sarà sua.
Inizialmente riluttante, a Brett non resta che seguire le istruzioni materne: mese dopo mese, ogni volta che Brett spunta una voce della lista, riceve dal notaio una nuova lettera della mamma.
Affettuosa, comprensiva, protettiva e piena di una fiducia senza riserve. 
cover
Come una carezza che la spinge, fra una lacrima e un sorriso, a non mollare e ad aprirsi al domani.
A scoprire l'affetto di una famiglia vera e a esplorare il terreno dei sentimenti più teneri.
Perché la vita è fatta per essere vissuta, sempre.

L'autrice.
Lori Nelson Spielman vive nel Michigan con il marito e Kitty Cat, la gatta più viziata del mondo, e insegna in una scuola che è per lei la principale fonte di ispirazione.
Questo è il suo primo romanzo, un esordio formidabile che sarà pubblicato in 18 Paesi e diventerà un film prodotto da Fox 2000
.



dietro le pagine
Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Da dove ha preso ispirazione l'Autrice per questo suo romanzo d'esordio?

Semplice: da una vecchia scatola di cedro. 
Dopo diversi anni, Lori ha riaperto un piccolo "scrigno" - un regalo dei tempi del liceo - e la prima cosa che ha sentito è stato il profumo del cedro, insieme ad altri oggetti, come il rosario della nonna, un paio di dollari d'argento, e un foglio di quaderno, piegato, ormai ingiallito, scritto in corsivo..: la "lista di Lori".
Vi era scritto giorno e mese - 13 marzo - ma non l'anno; chissà, forse mancava perchè Lori non aveva programmato di tenere quella lista con sè, o forse non aveva pensato a come i ricordi sbiadiscano in fretta e a malapena adesso, dopo tanti anni, ricordava quel giorno in cui lei stessa, una giovane ragazza seduta sul suo copriletto blu a fiori, contemplava il proprio futuro. 
Ma a giudicare dagli obiettivi, la lista doveva risalire al periodo tra i 12 e i 14 anni. 

Il pezzo di carta spiegazzato era quindi una lista di 29 cose che la sua mente adolescente immaginava avrebbe fatto per poter avere una vita soddisfacente; vi era anche una sezione di lato, relativa ai "modi di essere", tipo: ridere, dire ciao a tutti...


Riguardando quella lista, Lori ha pensato che tanti di quegli obiettivi erano alquanto... imbarazzanti, banali... 
Ad esempio, un obiettivo era diventare una cheerleader!! 
Ma c'erano anche...: aiutare le persone, dare il mio corpo alla scienza...

Nella lista le relazioni sono importanti; essendo lei stata una ragazzina magra, con i denti troppo sporgenti, il seno piccolo.... e quindi abbastanza ignorata dai ragazzi, inevitabilmente tra le cose importanti c'erano:  essere popolare e avere fidanzati, seguiti da obiettivi a lungo termine, come  un buon matrimonio, avere figli, avere una famiglia unita. 

Fin da ragazzina, le piaceva scrivere e raccontare storie, ma diventare scrittrice non c'era sulla lista; piuttosto, sperava di diventare  un'insegnante. 

A distanza di anni, Lori ha considerato come alcuni dei suoi desideri si siano poi realizzati: essere cheerleader, i fidanzati, ha imparato a sciare e ha viaggiato in Europa; è diventata insegnante, una professione che amava. Ha avuto un buon matrimonio. Ha anche avuto un gatto. 
Ma non vive su un lago, non ha mai progettato la propria casa, non ha avuto due bambini, o un cavallo o un cane. 

Leggendo la lista, ha pensato a come sarebbe stata diversa la sua vita se avesse adempiuto ogni obiettivo che il suo cuore di ragazza desiderava. 
In pochissimo tempo, la sua mente ha iniziato a galoppare ed una storia stava prendendo forma.

Nel corso di diversi giorni, la storia si è evoluta. 
In primo luogo, ha pensato a degli enigmi dati a una ragazza dalla madre morente, per aiutarla a trovare se stessa.
Ma perchè mai degli indovinelli? Non potrebbe sua madre semplicemente dire alla figlia quello che voleva che lei realizzasse? 
La storia poteva funzionare solo se le intenzioni della madre provenivano da un cuore che ama, non da uno che vuol controllare. 
Certo, la storia rischiava di essere prevedibile. 
Bisognava trovare un modo perchè la protagonista realizzasse i suoi sogni non facilmente o in modi convenzionali, prevedibili.

Insomma, "The Life List" parte dalla personale lista di Lori...
Forse molte cose non le avrà realizzate, ma le piace pensare al fatto che il suo libro andrà a finire in molte mani, e forse riuscirà ad intrattenere molte persone, forse anche a provocare una discussione. 
E magari la sua storia potrà ispirare qualche altra bambina, in qualche altra piccola città, perchè fissi i propri obiettivi, per aspirare a qualcosa che è solo suo. 
E se le sue ambizioni sono umili o grandiose, sciocche o meditate, non importa. 
La cosa importante è che lei sogni.

venerdì 15 agosto 2014

Una storia d'amore sbocciata in Cina



Non è scritto da un autore orientale ma è ambientato in Cina..:

Shan-Hai-Kwan. Dove le montagne incontrano il mare. 
Racconto di un grande amore sbocciato in Cina
di Maria Luisa Marra


Congedo editore
ill.
184 pp
18 euro
2014
Trama

Estate 1938. Un sottufficiale italiano del Battaglione San Marco passeggia in bicicletta sulla Grande Muraglia a Shan-Hai-Kwan, in Cina, quando incontra due giovani sorelle francesi, una delle quali riesce a comunicare con lui in un italiano stentato. 
Comincia così la storia d'amore tra Brizio e Marie-Thérèse, due ragazzi che provengono da mondi diversi: lui da un paesino del Sud Italia, lei dall'opulenta società occidentale delle Concessioni straniere di Tientsin, nel nord della Cina. Tra loro si frappongono la seconda guerra mondiale, che li vede nemici, le leggi fasciste, che impediscono a lui di sposare una donna straniera, i pregiudizi del padre di lei, che non ama gli italiani.
La storia di questa coppia e delle relative famiglie, raccontata dalla figlia maggiore con rigore per i fatti e affetto per i protagonisti, si dipana attraverso tempi, luoghi, eventi lontani tra loro, che trovano il punto di incontro nei due protagonisti. 
Un incontro avvenuto in un luogo reale, ma che ha un profondo significato simbolico: Shan-Hai-Kwan, "dove le montagne incontrano il mare".

Attenti al libro: "Evoluzioni" (#1 - Sunrise saga) di Paolo Daolio



Salve amici e lettori!!
Oggi incominciamo la giornata con una segnalazione "fantascientifica" e spero possa piacervi!!

Si tratta del primo libro di una serie, chiamata "Sunrise Saga", ed è decisamente un romanzo di fantascienza.

EVOLUZIONI
di Paolo Daolio


389 pp
0,98 euro (e-book)
10,29 euro
Sinossi

Due ragazzini, Jeremy e JJ, iniziano un avventura, in un mondo dove l'umanità è relegata sottoterra da tanto di quel tempo da ignorare l'esistenza di un "sopra".
Lasciano le loro case e partono alla ricerca della verità, seguendo indizi lasciati da un padre misteriosamente scomparso e affrontando insidie e pericoli di un mondo crudele.
Durante il loro viaggio, incontreranno anche validi amici e avranno modo di rinforzare il loro legame come mai si erano immaginati.
In un cocktail mai estremamente violento o esageratamente tecnico, i due amici dovranno sfidare mutanti, droidi e interfacce cibernetiche usando la loro genialità e astuzia, talvolta aiutati dalla fortuna.
Il romanzo è ricco di azione e il linguaggio usato permette la lettura a un pubblico vastissimo.

.

 Sito della serie:  www.sunrisesaga.com 

Pagina FB:


L'ebook è presente su Amazon (anche cartaceo), 


L'autore.
Paolo Daolio nasce il 9 luglio del 1971, a Genova, dove attualmente vive e lavora. Ama la creatività in tutte le sue forme e già nel lontano 1996 inizia la carriera in quello che sarà poi uno dei suoi grandi amori: il mondo dei videogiochi.
La passione per il fantascientifico emerge grazie ai giochi di ruolo, alle consolle e, ovviamente, all’immenso Asimov, di cui divora tutte le opere. Nel 2014, completa di scrivere il suo primo romanzo, chiamato “Evoluzioni”, e ne crea una saga, su cui lavorava e fantasticava da ben più di dieci anni. Gli piace l’attività fisica, il buon cibo e passare il suo tempo libero in serenità con la moglie e la figlia.

giovedì 14 agosto 2014

In lettura: UN AMORE COSI' PERFETTO di Anne Peile



Proprio stasera ho iniziato questo romanzo....

UN AMORE COSI' PERFETTO
di Anne Peile


Un amore così perfetto
Ed. Einaudi
Trad. A. Mioni
210 pp
18 euro
2011
Trama

Lei sa che quell'uomo è suo padre.
Lui non sa niente di lei.
Un amore sbagliato.

Per Susanna suo padre è soltanto una foto sbiadita in fondo a un cassetto. Di lui non sa nulla, ma su tutto fantastica sentendone giorno dopo giorno la mancanza.
Un senso inestinguibile di nostalgia che prima o poi dovrà riuscire ad appagare.
Finché un giorno, per caso, sfogliando in una cabina l'elenco telefonico, non le compare sotto gli occhi quel nome. E Susie si rende conto che l'uomo che ha piú desiderato nella vita, non è sparito nel nulla ma vive lí a Londra, a Chelsea, a pochi passi da lei.
Cosí Susie comincia a frequentare la zona finché una sera non scorge Jack in un pub, e piano piano si infila nella sua vita arrivando a sedurlo. Fino a trascinarlo, senza che lui possa capire, in una storia di amore dolorosa e dal destino segnato.



L'autrice.
Anne Peile è nata a Londra. Attualmente vive su un barcone e lavora nella catena di librerie Foyle's.
Nel 2011 ha pubblicato per Einaudi Un amore così perfetto.

Vi riporto l'incipit, che immediatamente ci introduce nel mondo controverso creato dall'Autrice...:

La prima volta che baciai mio padre sulla bocca fu durante le vacanze di Pasqua. In un pomeriggio limpido e freddo di primavera, con gli alberi ancora ridotti a stecchi neri e il cielo bianco e nuvolo con una patina giallo limone. La stanza dava su Phene Street, una viuzza silenziosa di Chelsea.
Stavo guardando dalla finestra il cane del Phene Arms, sovrappeso come tutti i cani dei pub, frugare nella siepe di un giardino. Intuivo di essere talmente vicina alla felicità da far sembrare persino quel cane sbadato un trastullo, dotato di comicità innata, esibita al solo scopo di farmi divertire. Lo guardai ancora per un attimo, poi avanzai di un passo e baciai mio padre su quella bocca incantevole.
Era una bocca ampia ma le labbra, sotto il prolabio ben disegnato, erano sottili e serrate, piú di tutto il labbro superiore, come se lui fosse spesso adirato o scontento o sofferente. Forse perché in passato era un forte bevitore, ma ora non piú.
Il bacio fu cosí perfetto che nel momento stesso in cui finí, e di nuovo restò solo l’aria a dividerci, ammisi e accettai di non poterne piú ripetere uno simile. Potrei dire che fu un’essenza di baci, che valeva la pena di provare anche solo una volta nella vita.

Oggi nasceva John Galsworthy... nel 1867!



A chi facciamo gli auguri di buon compleanno oggi??

John Galsworthy 
 (Coombe, 14 agosto 1867 – Hampstead, 31 gennaio 1933)

E' stato uno scrittore inglese.

Amante dei viaggi, conosce in nave Joseph Conrad, nacque un'amicizia profonda e duratura. 
È da questo incontro che Galsworthy si avvicina alla letteratura. 
Apprezza i lavori di Turgenev, Tolstoj e Kipling. Tramite Conrad conosce il critico Edward Garnett.
Comincia così a pubblicare a sue spese, sotto lo pseudonimo di John Sinjohn, i primi lavori.
La saga dei Forsyte (stesura iniziata nel 1906) dipinge un quadro della tarda società vittoriana fino agli anni del primo dopoguerra, attraverso la famiglia dei Forsyte dalla sua nascita al suo inesorabile declino.
La "Saga" si snoda in tre romanzi e due racconti o intermezzi, che sono valsi il Nobel per Letterature all'autore.

"Il possidente" ("A man of property"): romanzo - 1906
"L'estate di San Martino": racconto contenuto nella raccolta "Cinque racconti" ("Five Tales") - 1918
"Nella ragnatela" ("In chancery"): romanzo - 1920
"Risveglio" ("") : racconto - 1920
"Affittasi" ("To let"): romanzo - 1921
A questa fece seguito una seconda serie, Una commedia moderna (A modern comedy), scritta tra il 1924 e il 1928.

"La scimmia bianca" ("The white monkey") - 1924
"Il cucchiaio d'argento" ("The silver spoon") - 1926
"Canto del cigno" ("Swan song") - 1928


Trama    ***

Personaggio centrale è Soames Forsyte, membro di una ricca famiglia inglese di alto rango. I Forsyte incarnano tutti i valori e i comportamenti della classe dominante: un attivo spirito di intraprendenza, un forte senso elitario, l'individualismo e soprattutto l'idea di poter comperare ogni cosa col denaro. Ogni Forsyte ha come carattere peculiare e predominante un accentuatissimo senso della proprietà. Jolyon Forsyte è l'unico che, con la sua sensibilità e passionalità, capisce i limiti di questa visione.

I Forsyte sono una ricca famiglia inglese di epoca vittoriana. Fra essi, Soames sposa la bella Irene che però ben presto fuggirà da un mondo che non le appartiene per rifugiarsi nelle braccia di un'altra anima sensibile, Bosinney. Quest'ultimo è un architetto al quale Soames ha commissionato la costruzione di una sontuosa villa a sigillo della realizzazione del suo senso di proprietà. Soames per riaffermare tale senso, cercherà in tutti modi di riconquistare la moglie perduta e finirà per farlo nel peggiore dei modi, con la violenza più brutale.

Nel secondo romanzo, Soames, ferito nel suo orgoglio, intenterà un processo contro Bosinney, accusandolo di aver superato la cifra convenuta per la costruzione della casa. Ma il giovane morirà in una notte londinese travolto mentre vaga nella nebbia. Irene dunque fugge a Parigi dove incontra Joylon, cugino di Soames, il Forsyte ribelle, ed è amore. Venuto a conoscenza dei fatti, Soames, contro tutte le convenzioni, trascina Irene e Jolyon in tribunale con l'accusa di adulterio e ottiene finalmente il divorzio. Così sposa Annette, una giovane francese; ora il suo unico desiderio è avere un figlio ma verrà nuovamente deluso dalla nascita di una bambina, Fleur.

L'ultimo romanzo narra le vicende della ragazza e più in generale dell'ultima generazione dei Forsyte. Scoppia l'amore tra Fleur e il figlio di Irene e Jolyon, Jon. Ma nonostante i tanti anni trascorsi e una guerra mondiale di mezzo, l'odio tra le due famiglie resiste. Quando il giovane Jon viene a conoscenza dei fatti (e in particolare l'atto di violenza) che impediscono a sua madre di desiderare un suo matrimonio con la figlia di Soames, rinuncia a sposare Fleur. Madre e figlio, nel finale, lasceranno l'Inghilterra per il Canada.


***(fonte)
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