giovedì 16 aprile 2015

Novità Esordienti: "Il nemico d'infanzia" di Jazzmine Agar




Buongiorno, cari amici.
Diamo spazio anche oggi alle segnalazioni.

Vi segnalo la recentissima uscita in ebook del primo racconto genere Chick lit di una scrittrice esordiente, intitolato Il nemico d'infanzia.

IL NEMICO D'INFANZIA
di Jazzmine Agar

Ed. Delos Book
Collana Chic & Chick
€ 2.99
circa 70 pp
Aprile 2015

Trama

Un castello di bugie che rischia di cadere da un momento all'altro, un matrimonio alle porte, una futura cognata che bacia uno sconosciuto tra i filari d'uva e un nemico d'infanzia che più arrogante non si può come unico caposaldo. Il weekend di Luce si rivelerà ben presto molto più che movimentato.

Luce ha ventisei anni, da due vive a Parigi ed è tornata a casa, in Friuli, perché suo fratello Marco si sposa. La sua vita non è così felice come si ostina a raccontare ai parenti curiosi: è stata licenziata e mollata dal fidanzato. 
Con il morale sotto le scarpe e l'autostima finita ancora più in basso, Luce dovrà organizzare una festa assieme a Alex, testimone dello sposo e nemico giurato di Luce fin da bambini. 
Tra loro sono subito scintille. Di guerra. Quello che i due vedono una sera tra i filari d'uva del Collio, però, scombussolerà come un terremoto i loro piani, perché la donna che tra le viti sta baciando uno sconosciuto è proprio la futura sposa...

Note sull'Autrice.
Bambina cresciuta a girelle e trilogia della Principessa Sissi, adolescente dedita allo spaccio e consumo notturno di Harmony Passion forniti da zie compiacenti, Jazzmine Agar da ragazza scopre la stella Kinsella che la guiderà durante tutta la sua vita (immaginaria) amorosa. Dopo tanto fantasticare, un giorno si è chiesta se scrivere una delle storie che alla sua mente romantica piace inventare. La risposta è stata: perché no?

mercoledì 15 aprile 2015

In libreria dal 23 aprile "L'intestino felice" di Giulia Enders, il bestseller tedesco da un milione di copie‏



Carissimi  lettori, vi segnalo in uscita giovedì 23 aprile per Sonzogno il bestseller tedesco che ha scalato le classifiche europee: L’intestino felice della giovane gastroenterologa Giulia Enders.


Un successo senza precedenti
1 milione di copie vendute in Germania
In testa alle classifiche da oltre un anno
In uscita in 30 paesi

L'INTESTINO FELICE
I segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo
di Giulia Enders


Sonzogno editori
ISBN 978-88-454-2597-4
€ 16.50
pp. 256
ebook 9.99€
in libreria:
23 APRILE 2015


Un viaggio divertente e istruttivo attraverso il sistema digestivo.
Scopriremo perché ingrassiamo, perché ci vengono le allergie e perché siamo tutti sempre più colpiti da intolleranze alimentari.

«Un libro comprensibile per tutti e molto, molto godibile» BRIGITTE

«La sua freschezza e la sua lingua così chiara funzionano decisamente meglio di molti paludati testi di medicina» BILD DER WISSENSCHAFT

«È straordinario il modo in cui la Enders riesce a spiegare contenuti scientifici rendendoli accessibili a tutti» FAZ

Com’è accaduto che una ricercatrice di appena 24 anni sia arrivata a vendere un milione di copie di un libro e a convincere 30 editori nel mondo a pubblicarlo?

Sinossi

L’intestino è un organo pieno di sensibilità, responsabilità e volontà di rendersi utile. 
Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia. E ci fa del bene: l’intestino allena due terzi del nostro sistema immunitario. Dal cibo ricava energia per consentire al nostro corpo di vivere. 
E possiede il sistema nervoso più esteso dopo quello del cervello. Le allergie, così come il peso e persino il mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati alla pancia. I
n questo libro, la giovane scienziata Giulia Enders ci spiega con un linguaggio accessibile, spiritoso e piacevole, unito ai disegni esplicativi della sorella Jill, quel che ha da offrirci la ricerca medica e come ci può aiutare a migliorare la nostra vita quotidiana. 
L’intestino felice è un viaggio istruttivo e divertente attraverso il sistema digestivo. Scopriremo perché ingrassiamo, perché ci vengono le allergie e perché siamo tutti sempre più colpiti da intolleranze alimentari.

Pubblicato nel marzo 2014, dopo appena una settimana L’intestino felice è balzato al primo posto delle classifiche tedesche e ci è saldamente rimasto. Con un milione di copie, il libro è stato in assoluto il più venduto in Germania ed è in uscita in 30 paesi.

Dalla prefazione: 

«Un giorno il mio coinquilino è entrato in cucina e mi ha domandato: «Giulia, tu che studi medicina, mi spieghi come funziona la cacca?» Fino ad allora avevo sempre considerato l’argomento un po’ disgustoso e imbarazzante… trovandomi però costretta a rispondere, ho scoperto che era molto più affascinante di quello che pensavo. E da quel momento in poi, tutto ciò che avviene dietro l’ombelico per me è diventato oltremodo interessante e significativo. L’acquisizione di una serie di nozioni non solo mi ha invogliato ad adottare un’alimentazione più intelligente; la ricerca medica sull’intestino ha anche cambiato il mio modo di vedere me stessa. Quando comprendiamo ciò che avviene al nostro interno e finalmente lo affrontiamo nel modo giusto, ci accorgiamo che l’intestino non è affatto una vergogna, bensì un organo molto ingegnoso.» Giulia Enders

L'autrice.
Giulia Enders (1990) si divide fra Mannheim e Francoforte. Frequenta un dottorato di ricerca presso l’Istituto di Microbiologia e Igiene ospedaliera di Francoforte sul Meno. Per due volte ha ottenuto la borsa di studio della fondazione Wilhelm und Else Heraeus. Nel 2012, la sua conferenza Darm mit Charme (Il fascino dell’intestino) ha vinto il primo premio nel Science Slam di Friburgo, Berlino e Karlsruhe, per poi diventare virale su YouTube. Tale successo è stato notato da un importante agente letterario che l’ha convinta a scrivere questo libro. Dal momento della pubblicazione, Giulia Enders è anche diventata una star mediatica, continuamente invitata a programmi televisivi e talk show.

"Le storie che non conosci": una canzone per promuovere #ioleggoperchè



Avete ascoltato la canzone "Le storie che non conosci" cantata da Samuele Bersani, Pacifico e Guccini?

Beh, fatelo, lettori, perchè fa da colonna sonora a #ioleggoperché, il progetto nazionale che promuove il libro e la lettura organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) che sarà celebrato nella Giornata Mondiale del Libro il 23 aprile.



Chi ha dimenticato non si sa
se ti ha lasciato andare o se in realtà
ti sta cercando ancora nella borsa tra patente e occhiali

Hai dedica con data se è un regalo
col prezzo ben nascosto dietro a un adesivo
e hai l’aria di chi non ha un letto fisso ma si appoggia in giro

Sarai mai stato in metropolitana
su una corriera sudamericana
in uno zaino pieno a dondolarti sopra un treno

Arrotolati in tasca in un cappotto
chiuso nel buio di un cassetto

Pagine unte con le briciole addosso
cerchi olimpici di vino rosso
e una formica pietrificata del secolo scorso

Ci sono dei graffiti a coprire ogni fianco
spirali ipnotiche a matita in alto
e poche righe sopravvissute a un pennarello giallo

Sarai mai stato a rischio di bruciarti
o su una mensola ad impolverarti
e riscoperto da qualcuno che non ti aspettavi
lo hai fatto uscire da un periodo nero
uscire fuori ancora intero



Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato

Una storia in cui tu ti specchi
con i tuoi occhi da marziano
è come una lanterna
magica che non si ferma

Finito di stampare nel mese di agosto
di un anno povero con poco inchiostro
un sangue nobile che colora ogni tua parola

Hai mai viaggiato tutta una notte
attraversando un temporale forte
Ti sei trovato aperto ad asciugare sotto al sole

Ho illuminato fino alla mattina
da una candela o da una pila

Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato

Una storia in cui tu ti specchi
con i tuoi occhi da marziano
è come una lanterna
magica che non si ferma

Le storie che non conosci, non sono mai di seconda mano

Frammenti da... "Sense and Sensibility" (Ragione e Sentimento)



Qual è l'innamorato perfetto e adatto a te, cara Marianne?

Edward è davvero simpatico, e provo molta tenerezza per lui. Ma...non è il genere di giovanotto... gli manca qualcosa... ha un aspetto che non colpisce; non ha nessuna di quelle qualità che mi aspetterei in un uomo capace di conquistare mia sorella. I suoi occhi non hanno quello spirito, quel fuoco, che rivela allo stesso tempo virtù e intelligenza. E oltretutto, mamma, temo che non abbia davvero gusto. La musica sembra attrarlo ben poco, e anche se ammira moltissimo i disegni di Elinor, non è l'ammirazione di una persona che ne capisca il valore. È evidente, nonostante il continuo interesse che mostra quando lei disegna, che in realtà non sa nulla di questa materia. Ammira come un innamorato, non come un intenditore. Per soddisfare me, queste due caratteristiche devono essere unite. Non potrei essere felice con un uomo il cui gusto non coincidesse sotto tutti i punti di vista con il mio. Deve condividere tutte le mie emozioni; gli stessi libri, la stessa musica devono incantarci entrambi. 

(Ragione e sentimento, J.A.)

.

Citazione d'Autore ("Chelsea&James")



Libro in lettura da ieri: "Chelsea&James" di R. Giuseppe Cozzo (post segnalazione).

Ecco la citazione poetica da lui riportata in apertura al romanzo.


'As the flowers are all made sweeter
by the sunshine and the dew,
So this old world is made brighter
by the lives of folks like you.'

"Come i fiori sono resi più profumati 
dalla luce del sole e la rugiada
così questo vecchio mondo è più splendente
grazie all'esistenza di persone come te"

Estratto di una poesia di
Bonnie Elizabeth Parker
(1910-1934)

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco 
è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
 per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone 
in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli 
quanto si sta per dire. (Treccani)

martedì 14 aprile 2015

Recensione: LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA di Jonathan Coe



Un romanzo breve ma che mi è piaciuto molto.

LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA
di Jonathan Coe


Ed. Feltrinelli
222 pp
 16,00 euro
trad. Delfina Vezzoli
2007

  • Un disco che suona i  canti dell'Auvergne; un microfono ancora in mano, cassette inserite nel registratore; sul tavolo, un album di foto e del buon whisky.
  • Così viene trovata l'anziana Rosamond dal suo dottore; ormai è morta e non c'è nulla da fare... ma cosa sarà stato a provocarle la morte?
  • Soffriva di cuore, effettivamente, ma sicuri non c'entri nulla quel flacone vuoto di Diazepam?
  • Hum... forse si tratta di suicidio?

I nipoti di Rosamond non sanno che pensare, soprattutto dopo l'apertura del testamento.
La cara zia ha lasciato la propria eredità a tre persone, essenzialmente: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen.

Ma chi è Imogen?


  • Inizialmente a Gill e David proprio non viene in mente di chi si tratti, eppure... un ricordo si fa strada e cominciano a ricordare che una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond, più di vent'anni prima, dunque, hanno conosciuto una deliziosa bimba bionda di sette o otto anni, venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa: una bimba dolcissima e silenziosa, che si muoveva quasi furtivamente. 
  • Imogen era cieca.
  • Beh, forse conviene rintracciarla e farle sapere dell'eredità, no?
  • Ma Imogen non si trova. E allora non resta – come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto scritto prima di morire – che ascoltare le cassette, quelle stesse incise dalla donna mentre sfogliava l'album di fotografie selezionando le venti istantanee capaci di riassumere tutta la sua esistenza.
  • E, assieme a Gill e alle sue due giovani figlie, il lettore si mette all'ascolto della voce di Rosamond che, malinconica e lucida, racconta la storia della propria famiglia, le drammatiche vicende che spiegano cosa è accaduto a Imogen, delineando il quadro della società inglese di riferimento, affrontando tematiche spinose e delicate, come quella di madri poco affettuose o l'omosessualità.

Prima di questo, avevo letto un solo libro di Coe (La famiglia Winshaw) e non mi aveva fatto impazzire di gioia; ok, c'è da dire che quello che mi "frega" (pardon per l'espressione) sono i finali...., e ad ogni modo ero un po' prevenuta...
Ma mi son dovuta ricredere in quanto questo libro l'ho letto in poco tempo non solo per la sua brevità, ma più che altro perchè mi ha molto coinvolta!
E questo da subito; sarà che mi piace molto la tecnica narrativa del "tornare indietro nel tempo" e qui la protagonista fa davvero un bel tuffo nei ricordi, attraverso le fotografie, testimoni fedeli di un passato lontano ma non per questo dimenticato.

E' un percorso all'indietro che mi ha emozionata; mi piace il personaggio di Rosamond, che Coe ci presenta come una donna delicata, sensibile, attenta, desiderosa di instaurare rapporti veri ed intensi con chi la circonda, ma purtroppo le cose non le vanno mai bene, in questo senso, visto che c'è sempre qualcuno che le volta le spalle, finisce per ignorarla, per non dare al rapporto lo stesso valore che gli dava Ros: questo vale per Beatrix, per Rebecca, per Thea ..., insomma per quelle donne che, seppur in modi diversi, lei amava.

Devo dire che il finale mi ha lasciato un po' di amaro in bocca (stessa cosa per l'altro libro di Coe); c'è in questo, e nell'altro romanzo, molta malinconia, infelicità, la ricerca di trovare un senso a tutto senza però riuscire a "chiudere il cerchio"...

Nel complesso però è bello, una lettura piacevole, adatta agli spiriti un po'... nostalgici e malinconici ^_-

Recensione: MI RICORDO di Paola Capriolo




Eccomi con una recensione: un romanzo delicato e forte, dove personaggi e fatti viaggiano sul filo dei ricordi e giungono fino a noi...

MI RICORDO
di Paola Capriolo


Ed. Giunti
PRIME PAGINE

Sinossi

Adela e Sonja: due figure di donna e due destini che non si potrebbero immaginare più diversi. 
La prima, negli anni trenta, conduce un’agiata esistenza accanto ai genitori nella loro villa in riva al fiume, intrecciando con un insigne poeta un ingenuo e appassionato carteggio sull’arte, la musica, la bellezza; la seconda, ai giorni nostri, lavora nella stessa casa come badante al servizio di un vecchio signore dispotico. 
Ma non è stato un caso a condurla lì, perché, come scopriremo a poco a poco, un vincolo profondo lega queste due vicende che scorrono parallele nelle pagine del libro. 
Mentre si prende cura del padrone accompagnandone la regressione verso l’infanzia, Sonja compie un lungo, tormentoso “scavo archeologico” alla ricerca del proprio passato familiare; intanto, le lettere di Adela al poeta ci svelano il lento precipitare della sua vita dalla normalità all’incubo. a motivo delle persecuzioni razziali. 
Se esiste una speranza di riscatto, è affidata alla memoria e alla compassione di chi viene dopo; o forse a quella misteriosa frase di Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”, di cui Sonja intuirà solo alla fine un significato possibile.

.
Adela a Sonja: due donne sole, con il peso di un passato e di un "cimitero di ricordi" che hanno segnato le loro vite, tenendole unite nella memoria nonostante non lo siano state nella realtà.
Una madre e una figlia cui la vita non ha dato modo di costruire un rapporto perché ci sono ricordi troppo dolorosi, vicende personali troppo pesanti e drammatiche che spesso si frappongono tra il presente e il passato, tra ciò che vorremmo (e avremmo voluto) e ciò che invece è..., e che impediscono di essere e far felici chi ci ama.
Capitolo dopo capitolo, il lettore segue le alterne vicende che coinvolgono il presente della 50enne Sonja (che fa la badante ai vecchietti) e il passato della madre, Adela; un passato vecchio quarant'anni, sepolto dagli anni passati su di esso, ma che non ha smesso di tormentare i vivi.

Sonja è una donna sola, che decide di rispondere ad un annuncio di lavoro strano, ma che fa apposta per lei: un vecchio (che si rivelerà scontroso e poco simpatico) cerca assistenza; la badante vivrà con lui e percepirà uno stipendio davvero modico, ma a Sonja non importano questi dettagli.
Lei desidera con tutta se stessa semplicemente ritornare in quella casa dai muri azzurri, in cui vive attualmente il vecchio solo, ma che è stata la casa d'infanzia di Sonja.
Entrare in quella nota villetta, ritrovarla praticamente come lei e il padre l'hanno lasciata, è per la donna un tuffo doloroso nel passatoun passato che fa male ricordare ma che è altrettanto impossibile dimenticare.

Un ritorno a ciò che è stato, a quei fantasmi che hanno abitato tra quelle mura, protagonisti ormai silenziosi di un'infelicità quasi palpabile, che ancora, dopo tanti anni, sembra aleggiare tra le stanze, nelle pagine impolverate dei vecchi libri di famiglia, nel giardino abbandonato, in cui ancora dondola al vento l'altalena della Sonja bambina.
Una casa cullata dall'incessante e fedele scroscio del fiume che scorre lì vicino, che da sempre fa compagnia a chi ha vissuto prima e a chi adesso vive lì.

Un fiume testimone della tristezza e del dolore che ha attraversato la vita di Adela.

La narrazione, come dicevo, procede alternando la voce delle due donne. Capiamo subito che Sonja ha vissuto nella casa in cui va a lavorare e che Adela è sua madre.
Adela la conosciamo attraverso delle lettere che, da giovanissima, ha inviato costantemente al Grande Poeta (il suo nome non è mai pronunciato), un letterato a lei contemporaneo, che la giovane ammirava profondamente e con il quale amava conversare (seppur in modo epistolare) di poesia, arte..., di tutto ciò che rientra nella bellezza, quella bellezza - per dirla alla Dostoevskij - capace di salvare il mondo.

Parole piene di devozione ed entusiasmo, quelle della 18enne Adela, che con ansia attende le risposte e la considerazione del Grande Poeta, i cui versi le infondono gioia e meraviglia.
Siamo negli anni '30; Adela appartiene ad una famiglia benestante; suo padre è medico, sempre accompagnato da un fedele giovane amico (anch'egli dottore) e la loro vita scorre - proprio come il placido fiume - serena e all'insegna di abiti all'ultima moda e spettacoli teatrali.
Finché il terribile spauracchio delle leggi razziali non piomba sulla nostra Adela e sulla sua famiglia; sì, perchè essi sono ebrei, e se prima di allora questo non era mai stato un problema, dopo Hitler lo diventa.
La vita cambia da un giorno all'altro: paura, coprifuochi da rispettare, divieto di recarsi in luoghi pubblici, pazienti che non si fanno più visitare dal papà medico...; e poi la malvagità più inutile eppure feroce e simbolica: quella contro il povero Tristan, il cagnolino di Adela.
Ma Tristan è solo un emblema delle milioni di vittime mietute dalla follia feroce del razzismo di stampo nazista, e la stessa Adela non potrà evitare di provarla sulla propria pelle, a caro prezzo.

Di fronte all'inevitabile (?) abbandono da parte degli estranei, solo una persona resta fedele, come un cane docile, che t'aspetta e ti segue ovunque vai: il dottorino, il giovane Kurt, innamorato della bella figlia del suo "maestro".

Ma lui, il Maestro, il Grande Poeta cui la ragazza continua a scrivere con costanza: che ruolo ha in tutto questo?
In un certo senso, anche lui è sempre lì, sullo sfondo dell'esistenza di Adela, grazie alle lettere che da lei riceve e alle poche cui si degna di risponderle; Adela è una ragazza non solo bella, ma ancor più intelligente, sensibile.., che a un certo punto comincerà a vedere il suo "idolo" (così forse lo chiamerebbe un'adolescente dei giorni nostri) con gli occhi di una giovane donna che la Storia sta mettendo alla prova duramente, privandola della libertà, della spensieratezza, della serenità, della "bellezza che salverà il mondo".
Del futuro.

Cosa dirà il poeta alla sua ninfa lontana, innocente vittima della barbarie dell'uomo?
Forse la saprà consolare con i suoi versi dolci, ricchi di significato e di allusioni?
La proteggerà da chi le vuol fare del male?
Prenderà posizione per condannare certe ideologie assurde e becere?

"Mi ricordo"..., scrive Adela al suo letterato, e queste due parole - che non sono solo il titolo del libro, ma in un certo senso, il fil rouge che l'attraversa - assumeranno significati diversi, nel corso della nostra storia, non solo per Adela ma anche per Sonja.

Cosa ricorda Adela? 
Quali ricordi non raccontati e condivisi sono racchiusi nelle lettere inviate al poeta e tenute insieme da un nastro rosso, dimenticate in un cassetto su in soffitta?

Sonja torna nella casa che l'ha vista nascere, diventare bambina - una bimba sveglia, sensibile, sola, a sua volta ammiratrice silenziosa e timorosa della sua inafferrabile e irraggiungibile madre - e dovrà trovare in se stessa il coraggio di mettere piede in quell'enorme "cimitero di ricordi", in cui il passato sembra essere stato volutamente sepolto da un spesso strato di polvere.
Polvere che va eliminata affinchè finalmente il presente sia rischiarato, reso palese, e smetta di essere un pesante fardello da portarsi dietro come una valigia vecchia da cui non riusciamo a separarci.

Scavare nel passato è rischioso: se certi segreti vengono disseppelliti possono recare dolore, tristezza, senso di impotenza, sensi di colpa.

Ma per Sonja sarà un viaggio necessario, un modo per riscattare il presente da un passato che coinvolge tanto lei quanto la sua fredda e triste mamma, troppo persa e prigioniera di ciò che ha vissuto per riscoprirsi libera di amare e tornare a vivere; un riscatto che sicuramente non cambierà ciò che è stato ma che potrebbe essere la chiave per liberare il cuore di Sonja dalla tristezza di un "mi ricordo" che finora è stato per lei una opprimente gabbia d'infelicità.

Un romanzo, come ho detto all'inizio, forte e delicato al contempo, che ci presenta due figure femminili davvero opposte eppure così legate e vicine tra loro: due donne sospese tra passato e presente e unite dal filo dei ricordi, della memoria che permette di far rivivere quello che è stato, di dargli voce.
Un libro scritto con un linguaggio accurato, capace di mettere il lettore tanto davanti alla potenza delle parole e della loro forza poetica, espressiva, quanto di trasportarlo nell'incubo di giorni vissuti nella umiliazione e degradazione estreme; una narrazione emotivamente intensa, poetica nonostante non sempre il contesto lo sia.

Mi è piaciuto molto e non posso che consigliarlo.

Recensione correlata:

CADE LA TERRA di C. Pellegrino

Occhio al libro: STONELAND. I signori del vento e del fuoco di Saguatti Roberto



Segnalazione di un romanzo d’esordio, che si prospetta ricco d'avventura e magia.

STONELAND. I signori del vento e del fuoco 
di Saguatti Roberto


Serie: Triskell
Pagine: 420
Prezzo: 15 euro
ISBN: 978-88-98824-26-7
Sinossi

Le pietre del potere sono in grado di amplificare le capacità innate di ogni persona. Gerrit è un ragazzo come tanti altri ma, durante la prova per ricevere la sua prima pietra, compie un'impresa mai vista nella storia.
Dall'altra parte del mondo, Val ha appena ottenuto la pietra del vento, quando qualcuno tenta di ucciderlo. 
Il Duras è in fermento, il malcontento si è diffuso fra il popolo. 
Il generale Askar, in segreto, fomenta i tumulti con l'intento di deporre il monarca. Entrambi i ragazzi, ignari dei recenti accadimenti, partono per il Duras alla ricerca della loro seconda pietra. 
Si troveranno coinvolti nello scoppio della rivolta, loro malgrado protagonisti di una straordinaria avventura: magia, amore e battaglie epiche, durante i quali gli eventi si rincorreranno frenetici, fino al sorprendente finale.

Dove trovarlo:



L'autore.
Saguatti Roberto nasce (1978), vive e lavora a San Giovanni in Persiceto (BO). Laureato in Scienze Motorie, nel tempo libero, rubato a moglie e figli, adora leggere, scrivere e aggiornare il suo piccolo sito di recensioni e interviste:
www.animadidrago.it

lunedì 13 aprile 2015

(Anteprima Marsilio). In libreria dal 16 aprile "Le fragili attese", il nuovo romanzo di Mattia Signorini‏



Cari lettori, vi segnalo la prossima uscita del un romanzo delicato e intenso di Mattia Signorini, Le fragili attese, una storia corale sulle attese che ci riserva l’esistenza, spesso lunghe, fragili, a volte senza fine.

Dicono dell'Autore:

«Mattia Signorini è un enfant prodige purosangue» TTL – La Stampa

«Una scrittura di grande scorrevolezza e leggibilità» Il Sole 24 ore

«Una scrittura tanto immediata quanto percorsa da brividi di immagini e pensieri che lasciano il segno nel lettore» Il Resto del Carlino

LE FRAGILI ATTESE
di Mattia Signorini


Marsilio Editori
ISBN 978-88-317-2089-2
pp. 252; € 17.00
ebook € 9.99
in libreria:
16 APRILE 2015
«Si attende che la vita faccia un passo e la pianti di stare in bilico, pericolante su se stessa.Si attende qualcuno, o qualcosa, che prenda tutti i silenzi e lasciandoli cadere, quasi per sbaglio, li mandi in frantumi»

Sinossi

Questa è la storia della Pensione Palomar, una vecchio stabile a due piani nel quartiere periferico di una grande città. 
Osservandola dalla strada, incastrata tra due palazzi, sembra appartenere a un tempo che non è più. 
 È la storia di Italo, il proprietario, che a quasi ottant'anni ha deciso di chiudere per sempre. Osserva passare gli ultimi giorni seduto dietro al bancone, mentre rilegge vecchie lettere d'amore scritte da una ragazza negli anni Sessanta. 
È anche la storia dei suoi ultimi ospiti: Guido, un professore d’inglese che deve insegnare a parlare a una bambina muta; Lucio Ormea, un uomo alla ricerca del padre che non vede da quando era piccolo; il generale in pensione Adolfo Trento, convinto che la soluzione di ogni pace stia nella guerra; Ingrid, un'arpista con il polso spezzato che lavora come cassiera al supermercato e di notte si accompagna a uomini conosciuti per caso; e infine la domestica Emma, che ha fatto della Pensione Palomar la sua casa da ormai troppo tempo. 
Sono tutte persone ferme ai margini di un mondo che corre troppo veloce, in attesa che arrivi qualcosa, forse un treno che li porti via, verso una direzione qualsiasi, prima che sia troppo tardi. 

Mattia Signorini ci regala un delicato e intenso romanzo sulle attese in cui, tra speranze e delusioni, capita che la nostra vita si incagli. Attese spesso lunghe, fragili, a volte senza fine.

L'autore.
Mattia Signorini è nato a Rovigo nel 1980. Ha pubblicato Lontano da ogni cosa (Salani 2007; TEA 2011) e Ora (Marsilio 2013). Ha fondato la scuola di scrittura creativa Palomar. I suoi romanzi sono tradotti in otto paesi.

Titoli... profumati



Buongiorno e buon lunedì!
Riprendiamo, ogni tanto, la rubrica dei Titoli più Belli.
Quelli di oggi sono tutti... profumati!
Quale profumino vi piace di più?

,

(apr. 2015, di Feng Hua)

(mar. 2015 di Tina Vitale)



iris

(feb. 2015 di Fiona Neill)

(nov. 2014 di Marta Mizzi)
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