mercoledì 13 maggio 2015

Frammenti di un matrimonio (Orgoglio e pregiudizio)



Un'opinione del matrimonio che mi ricorda molto il proverbio "Dopo i confetti... i difetti".
Che ne pensate? ^_-

La felicità nel matrimonio è solo una questione di fortuna. Per quanto due persone possano conoscersi a fondo in precedenza, o avere caratteri simili, ciò non influirà minimamente sulla loro felicità. In seguito troveranno sempre qualcosa che li dividerà a sufficienza per far avere a ciascuno dei due la propria parte di malumore; ed è meglio conoscere il meno possibile i difetti della persona con la quale passerai il resto della tua vita.

(Orgoglio e pregiudizio, JA)




Novità e anteprima nella collana italiana Giunti.



Come anticipato, in questo post daremo un'occhiata alla collana italiana Giunti.


PASSAGGIO IN SARDEGNA
di Massimo Onofri

Pagine: 288
Prezzo € 12
Dimensioni: 14 x 21,5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 13 maggio 2015
ISBN: 9788809791213

Dalla Porto Torres del Petrolchimico alla Cagliari dei Bastioni, lungo la statale 131, passando magari per Macomer, quella delle caserme e di alcune piccole star televisive. Sassari tra segreti e clamori. L’incredibile Parco delle Prigionette. 
Le dolcezze di Bosa e di Stintino. Arsura di Gallura. 
I Collage che sono di Olbia. Le isole dell’isola: dall’Asinara del carcere speciale e degli asinelli albini alla Caprera di Garibaldi. Oristano la città-salotto e Nuoro, più Giacometti che Deledda, che dell’isola è la piccola Atene. La Barbagia e il mito identitario. La Siligo di Gavino Ledda, la Ghilarza di Gramsci e la Villacidro di Dessì. E Alghero forever. 
La Sardegna che questo viaggio ci restituisce non l’aveva raccontata mai nessuno, tra grand tour e autoironica autobiografia, nei modi d’una scrittura disinvolta e camaleontica, tra il comico e il lirico. Anche perché Massimo Onofri ha letto tutti i libri, e non solo di viaggio: sottoponendo al vaglio di una critica spietata e allegra tutti i luoghi comuni che hanno poi prodotto tanta cattiva letteratura, autoctona e no, a uso e consumo d’un turista in cerca di brividi esotici e primitivi. Ma la Sardegna, osservata con occhi veri e onesti, è anche la grande occasione per una resa dei conti, commossa e ilare, col proprio stilnovismo patologico.

L'autore.
Massimo Onofri insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Sassari. Collabora con «Avvenire», «Il Sole 24 Ore», «L’Indice dei Libri del Mese», «Nuovi argomenti». Ha pubblicato, tra l’altro, “Storia di Sciascia” (1994-2004), “La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo” (2007, Premio Brancati per la saggistica), “Recensire. istruzioni per l’uso” (2008), “Il suicidio del socialismo, inchiesta su Pellizza da Volpedo” (2009), “L’epopea infranta. retorica e antiretorica per Garibaldi” (2011, Premio De Sanctis per l’Unità d’italia). Vive a Viterbo, quando non è in Sardegna.


QUALUNQUE COSA SIGNIFICHI AMORE
di Guia Soncin

Pagine: 256
Prezzo € 14
Dimensioni: 14 x 21,5 cm
Copertina: brossura con bandelle
Uscita: 27 maggio 2015
ISBN: 9788809807082
TRAMA

Di che cosa ci vergogniamo? Da quanto tempo ci portiamo dentro quell'imbarazzante segreto? Cosa siamo disposti a fare per tenerlo nascosto?
Vanni si vergogna da trentacinque anni, da quando è arrivato a Milano ed era un ragazzo del sud, e non gli è mai più scappato l'accento sbagliato ma non basta. 
Si vergogna di sua madre che teneva sul comodino la biografia di padre Pio, di suo padre che faceva le parole crociate prima di addormentarsi. Guarda Elsa - milanese da sempre, impeccabile in ogni istante - e non si capacita. Di essersi affidato a lei, e che lei l'abbia sposato anche se sa. 
Cosa significa amare qualcuno che è il carceriere dei tuoi segreti?
Elsa si vergogna da trentatré anni: da quando suo padre organizzò quel falso incidente. 
Da venticinque anni: da quando scoprì cos'era successo a sua madre. Da otto anni: da quando, per creare un programma televisivo di successo, ha procurato un'amante a suo marito. Elsa si vergogna d'una vergogna nuova da dieci minuti, da quando ha capito che stasera verranno svelate tutte le loro bugie, e che la loro settimana non finirà come previsto. 
Di una vergogna che non riesce a sedare neanche il cassetto dei medicinali, da cui si è servita l'ultima volta cinque minuti fa.

Che cosa c'entra l'amore con l'ambizione? Che cosa c'entra l'amore con l'abitudine? Che cosa c'entra l'amore con l'inadeguatezza? Che cosa c'entra l'amore coi segreti, e le bugie, e le porte chiuse e chi sta dentro e chi rimane fuori?

Novità e anteprime Giunti (classici, collana Y, Narrativa Adulti)



Cari amici e lettori, le novità e le anteprime non terminano e in questi momenti vorrei presentarvi quelle Giunti.

Iniziamo con l’uscita nella collana Y Classici di tre titoli molto famosi e senza tempo - tutti già disponibili in libreria - come:

- “I dolori del giovane Werther” di J.W. Goethe.
- “La metamorfosi. Lettera al padre” di Franz Kafka.
- “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello.

Sempre nella collana Y esce oggi 13 maggio “Un’incantevole tentazione” di Natasha Boyd, una storia d'amore sensuale e pericolosa che ha fatto impazzire le ragazze americane con 100.000 download in pochi giorni.

Nella collana A della narrativa adulti questo mese vi segnalo:

- “I misteri di Chalk Hill” di Susanne Goga, di cui vi ho già parlato QUI.
Un romanzo storico pieno di mistero e romanticismo che unisce brivido e sentimento in un crescendo di suspense e colpi di scena.

- "Questa scuola non è un albergo" di Pino Imperatore. In uscita oggi 13 maggio 2015.
Una storia scanzonata e commovente ambientato a Napoli, dove, fra crisi economica e crisi dei valori, si svolgono le appassionanti vicende della famiglia D'Amore.

- “Lettere a un amore perduto” di Iona Grey. Disponibile dal 20 maggio 2015.
1943: Due destini uniti e poi divisi dalla guerra. Una lettera appassionata che farà rivivere il loro amore. La storia meravigliosa di un amore perduto e ritrovato.

Mentre nella collana ITALIANA - che rimandiamo al prossimo post - troverete:

- “Passaggio in Sardegna” di Massimo Onofri. In uscita il 13 maggio 2015.
Un viaggio nel cuore della Sardegna come una grande storia d’amore. Uno stile di vita lento per riprendersi la vita. Alla ricerca delle radici della nostra cultura più antica.
- “Qualunque cosa significhi amore” di Guia Soncin. Disponibile dal 27 maggio 2015.
Per tutte le donne appassionate alle puntate di “House of Cards”. Per chi ama letture intelligenti e che ironizzano sulla vita di coppia.



Giunti Editore
Pagine: 160
Prezzo € 5
Dimensioni: 12,5 x 18 cm
Copertina: Brossura con bandelle
Uscita: 6 maggio 2015

I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER

di J.W. Goethe


La prima volta che Werther sente parlare di Lotte, non può immaginare che quelle parole segneranno il suo destino: ''Conoscerà una bella ragazza. Stia attento a non innamorarsene, è già promessa''. Un solo ballo con lei e per Werther non esisterà più nulla: solo quegli occhi neri e quelle labbra rosse, e il desiderio ardente di starle sempre vicino. Finché non arriva Albert, il futuro sposo, tanto saggio e razionale quanto Werther è appassionato e sognatore. Il primo vero bestseller della storia europea: pubblicato nel 1774, il romanzo suscitò reazioni fortissime tra i giovani lettori, divenendo il libro di un'intera generazione, e di ogni nuova generazione.






Pagine: 144
Prezzo € 5
Dimensioni: 12,5 x 18 cm
Copertina: Brossura con bandelle
Uscita: 6 maggio 2015

LA METAMORFOSI. LETTERA AL PADRE
di Franz Kafka


Il dorso duro come una corazza, il ventre bruno solcato da nervature arcuate, e una miriade di zampe penosamente sottili che si agitano davanti ai suoi occhi: è così che il commesso viaggiatore Gregor Samsa si risveglia una mattina nel suo letto. Quello che sembra un incubo si rivela ben presto un'atroce realtà: durante la notte si è trasformato in un gigantesco scarafaggio. Divenuto uno dei simboli del Novecento, ''La metamorfosi'' incarna tutta la tragicità della condizione umana.
Altrettanto feroce e memorabile è la ''Lettera al padre'', atto d'accusa di un figlio contro un padre distante e brutale.






Pagine: 192
Prezzo € 5
Dimensioni: 12,5 x 18 cm
Copertina: Brossura con bandelle
Uscita: 6 maggio 2015

UNO, NESSUNO E CENTOMILA
di Luigi Pirandello


TRAMA
Chi siamo veramente? E cosa accadrebbe se scoprissimo che gli altri hanno un'immagine di noi completamente diversa da quella che credevamo? È ciò che succede al ventottenne Vitangelo Moscarda, ricco erede di un banchiere, quando un commento distratto della moglie gli fa notare per la prima volta un difetto fisico che aveva sempre ignorato: il suo naso pende lievemente verso destra e lui non se ne era mai accorto. Un episodio banale che diventa ben presto un'ossessione, spingendolo a compiere gesti insensati per distruggere l'opinione che la gente si è fatta di lui. Dal rapporto con la moglie agli affari di famiglia, tutto viene travolto in un vortice di follia. Un capolavoro che dipinge in ogni sua sfaccettatura la crisi di identità dell'uomo novecentesco.




COLLANA Y


Prossimamente... Neri Pozza (anteprima libri)



A maggio non fioriscono solo le rose, ma anche le pubblicazioni Neri Pozza...!

Qualcosa che vi tenta?


  • Con un ritmo vertiginoso e «un finale perfetto sotto ogni punto di vista» (Booklist), «il debutto magistrale di Allen Eskens» (Publishers Weekly), Verità sepolte è un romanzo sconvolgente che la critica ha collocato tra Mystic River di Dennis Lehane e Il buio oltre la siepe di Harper Lee. La storia di un ragazzo che scopre la chiave d’accesso alle verità sepolte dietro i silenzi della vita quotidiana.
  • Dall'autore di "Le lacrime di Nietzsche" - che ho attualmente in lettura -, dopo aver indagato i fantasmi della mente in e attraverso Nietzsche, Schopenhauer e Spinoza, Irvin Yalom scrive un romanzo (Sul lettino di Freud) che può essere letto come una lettera aperta ai terapeuti e ai pazienti, una sorta di istruzioni per l’uso prima di avventurarsi sull’impervio sentiero dell’analisi, così come un avvincente racconto che svela al lettore comune che cosa accade realmente sul lettino di Freud.
  • Ogni cosa è segretacon un romanzo «potente e inquietante» (New York Times Book Review) e carico di colpi di scena, Laura Lippman costruisce una storia scioccante sulla colpa, sulla violenza e su un mondo dove ogni cosa è segreta, nascosta sotto un velo di falsità e di ipocrisia.


OGNI COSA E' SEGRETA
di Laura Lippman


Ed. Neri Pozza
PROSSIMAMENTE
Da Ogni cosa è segreta è stato tratto un film con Dakota Fanning e Diane Lane, adattato per il grande schermo da Laura Lippman.

Trama

In un afoso pomeriggio di luglio due bambine, Ronnie Fuller e Alice Manning, attraversano da sole Edmonson Avenue a Baltimora. Vengono da una festa in piscina, da dove sono state cacciate per aver tenuto un comportamento "poco opportuno". 
A metà di Hillside, la più maestosa delle strade di Baltimora, una carrozzina brilla al sole in cima a una rampa di scale. Dentro vi è una neonata addormentata. 
Perché non comportarsi da brave ragazze, «prendendosi cura» di quella bambina abbandonata? è il pensiero che attraversa la mente di Ronnie.
Quando la polizia rinviene il cadavere di Olivia Barnes – questo il nome della neonata – il destino delle due ragazzine è segnato: ritenute colpevoli dell’orrendo crimine vengono condannate a scontare una condanna di sette anni nel penitenziario minorile.
Il giorno del loro rilascio, Alice medita di iscriversi al college. Ronnie pensa a guarire dalle ferite del penitenziario.
6564332
.

Ma l’oblio è solo apparente. Quando in un centro commerciale scompare un’altra bambina, frotte di giornalisti, vicini di casa e poliziotti braccano «le colpevoli dell’omicidio Barnes», convinti che siano responsabili di un nuovo crimine.

L'autrice.
Laura Lippman è nata ad Atlanta e cresciuta a Baltimora, una delle città più violente d’America. Nel 1997, quando apparvero i suoi due primi romanzi, Baltimora Blues e Charm City, Laura Lippman mise da parte una ventennale carriera giornalistica per dedicarsi pienamente alla letteratura. Da allora ha pubblicato numerosi romanzi di grande successo.



Parole d'Autore (Belfondo)



Ieri ho postato la recensione di un piccolo romanzo, Belfondo, di Jenn Dìaz.

Oggi vi riporto la citazione posta in apertura al libro.

Qualcuno ha detto: "un paese è un mostro", perchè in un  piccolo
paese l'invidia e l'odio, il bisogno degli altri, si rendono chiari e
manifesti, come se fossero scritti in fronte o nel cielo che tutti sovrasta.
Questa crudele realtà, tuttavia, poggia i piedi sulla terra.
e la vita è più semplice, più vera.

Ana Marìa Matute, El rio

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco 
è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi,
 per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone 
in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli 
quanto si sta per dire. (Treccani)

martedì 12 maggio 2015

L'AQUILA E LA PIOVRA di Gianni Palagonia, da maggio in libreria



Augurandovi buona serata, vi lascio un'anteprima editoriale, un romanzo tratto da una storia vera e basato sulla missione di un poliziotto che lotta conto la criminalità organizzata.

L'AQUILA E LA PIOVRA
di Gianni Palagonia

Editore: CentoAutori
Collana: L'Arcobaleno
Sottogenere: Gialli/Thriller/Noir
Formato: 13x20
Pagine: 384
ISBN: 978-88-6872-026-1
Prezzo: € 16,50

"Ci sono realtà ad un passo da noi che abbiamo già dimenticato. Gianni Palagonia ce le restituisce con la forza del noir, la passione di un grande amore e la struttura avvincente 
di un grande romanzo"
Carlo Lucarelli


Gianni Palagonia è una persona semplice, umile ma determinata.
Un giorno, guardando la realtà che lo circonda, decide di non restare indifferente davanti alle ingiustizie, alle prepotenze e sopratutto a chi si guadagna da vivere in maniera disonesta. 
Lascia la comodità di una vita tranquilla e agiata per indossare la divisa e affrontare in prima linea la mafia.

Per leggere questo romanzo bisogna spogliarsi dei pregiudizi, come ha fatto il nostro protagonista, per riuscire a comprendere un popolo dalla storia travagliata e capire i meccanismi criminali che legano 
l’Aquila e la Piovra, ossia la mafia albanese e quella italiana.

Trama
Il Kanun è un codice millenario che ha resistito a imperi, guerre e rivoluzioni culturali.
Tutt’oggi regola la vita sociale del popolo albanese tra cui gli aspetti di vita familiare come fidanzamenti e matrimoni, ma anche altri come la proprietà, il lavoro, le donazioni, il giuramento, l’onore, il risarcimento dei danni, i delitti infamanti e le vendette, tra cui anche le faide dei clan criminali.
Con queste antiche leggi si deve confrontare un poliziotto italiano che si ritrova in un paese in cui il tempo sembra essersi fermato.
Davanti a lui arriverà a materializzarsi questo mondo fatto di contraddizioni in cui convivono l’antico e il moderno, dove in passato si ascoltavano le canzoni di Sanremo di nascosto perché costituiva reato.

Un paese vittima di sé stesso dove gli onesti cercano di sopravvivere ai disonesti e dove la corruzione si insinua tra le maglie dello Stato. 
Palagonia si ritroverà a scontrarsi con problemi come la mancanza di mezzi e strumenti per portare avanti le indagini della polizia. Al suo fianco troverà il sostegno di molte persone di valore e di gente che resiste alle degenerazioni del capitalismo, persone che conservano valori e regole per loro sacre. 
Questa missione sarà anche l'occasione per il poliziotto di riscoprire quei sentimenti che credeva ormai sepolti negli anni di dura lotta alla mafia. Perché combattere la criminalità in prima linea per vent'anni significa spogliarsi di tutto, anche di quei sentimenti che ti rendono vulnerabile, come l'amore.

L'Aquila e la Piovra racconta di uno dei mestieri più difficili al mondo, quello di “un poliziotto giusto e onesto” che deve portare la luce in un oscurità che si fa sempre più grande, di un poliziotto che non si arrende mai e crede che i buoni sono tenuti a combattere il marcio sempre e ovunque.

Gianni Palagonia. Questo è il nome falso di un poliziotto vero, costretto a nascondersi dietro uno pseudonimo per proteggere se stesso e i propri congiunti. Componente di settori investigativi, ha maturato una notevole esperienza in importanti indagini dirette al contrasto della mafia, della criminalità organizzata, del terrorismo. È una voce ruvida di un uomo battuto ma non vinto, che ha pagato di tasca propria la sua ostinazione. I suoi libri sono stati pubblicati in Germania e Olanda.

Recensione: BELFONDO di Jenn Dìaz



A volte, le letture piccole sono quelle che ti colpiscono di più.


BELFONDO
di Jenn Dìaz



Belfondo
Ed. La Linea
Trad. A. Drenaggi
168 pp
13 euro
2012

Per visitare il blog dell'Autrice... CLICCAMI.

Una donna che ha deciso di vendere per venti pesetas il proprio corpo agli uomini del paese, e di farlo senza alcuna costrizione, ma per semplice... piacere.
Una bambina, unica femminuccia in una famiglia di maschietti, acuta, attenta, che aspetta, un po' gelosa e turbata, che arrivi un altro fratellino.
Un cieco timido ed emarginato cui viene imposto di essere il parroco del paese, e che si convince che Dio sia una bella donna.
Un maestro che vorrebbe insegnare a leggere e scrivere non perchè costretto ma per volontà propria, e che decide paradossalmente di tenersi accanto una moglie analfabeta.

Questi ed altri personaggi ci accompagneranno nella lettura: famiglie, uomini e donne la cui vita ruota attorno al lavoro in fabbrica (o alle mansioni imposte e predefinite previste), all'interno di case spoglie, in un susseguirsi monotono e ripetitivo di giorni fatti solo di lavoro, casa, letto, qualche chiacchiera.. e tanti sogni ad occhi aperti.
Tanti sospiri, tante lacrime silenziose da parte di chi vorrebbe essere altrove, pur non conoscendo nessun altro posto e pur essendo da sempre a Belfondo.

C'è forse un qualche motivo per desiderare di andar via da questo villaggio sonnacchioso ma, in fondo, tranquillo?

Belfondo è un paesino immaginario, una piccola comunità spagnola singolare avente una caratteristica predominante: è "chiusa".
In che senso?
A Belfondo si può "entrare" con facilità ma è difficile uscirne e i suoi confini, ciò che si può o meno fare è già stato deciso.

Come mai?
Forse qualcuno costringe i suoi abitanti a restarvi?

Sapete, Belfondo è un paese strano, i cui "cittadini" sono tutti soggetti a una sola persona e ne accettano le disposizioni volontariamente.
In ogni cosa che fanno o non fanno, si allunga prepotente l'ombra del padrone, a controllare, a concedere o proibire.
Il padrone, a differenza dei personaggi protagonisti delle diverse storie, che si susseguono
.
come mini racconti collegati tra loro
(Beremunda la prostituta, suo fratello Dositeo, la piccola Beniamina, la vedova amata da tutti Domitilda, il poeta Orazio...), non viene identificato con un nome: lui è semplicemente il padrone, colui che comanda, che decide chi fa un lavoro e chi va a lavorare in fabbrica, che stabilisce se ci dev'essere una chiesa e in che tipo di Dio bisogna credere, cosa devono mettere in scena gli attori della compagnia di paese...
Un vero tiranno, insomma, che decide da solo e in piena autonomia, con tutto l'egoismo di cui è capace, come devono andare avanti i giorni nella sua Belfondo, quali sono i confini da varcare e di cosa potrebbero aver bisogno i suoi belfondini affinchè desiderino continuare a restare lì.

Ma forse qualcuno non  è contento e magari desidera e sogna un posto diverso, in cui sentirsi libero e, quindi, felice?


"Quanto più circoscritta era la vita, tanto meglio. Poteva esplodere tutto da un momento all'altro: era come mettere l'acqua del mare in un recipiente che, per quanto grande fosse, aveva un limite. E la vita a Belfondo era così, compressa a fatica, come un paio di scarpe vecchie e consunte che nessuno si fermava più a guardare ma che, in mancanza di scarpe migliori, tutti si mettevano."

Arriverà per i belfondini - ok, magari non per tutti - la voglia di cercare "un'altra prospettiva..., una scappatoia pulita"? Da cosa potrebbe prendere il via? Dai ricordi di un passato antecedente Belfondo e il suo padrone? Dai libri nascosti in una biblioteca segreta? Da un sopito, ma non del tutto, desiderio di libertà?

Belfondo ha una prosa lirica, suggestiva nella sua semplicità che affonda le radici su una base "immaginaria", qual è appunto la comunità rurale spagnola, ma non perde affatto il suo realismo.

Ad affascinare sono i tanti e "variegati" personaggi che la popolano, semplici e complessi al contempo: semplici perchè si tratta di gente analfabeta, che fa lavori umili e vive in modeste condizioni; complessi, perchè tali sono i pensieri, le aspettative (disattese, non confessate), i dolori vissuti interiormente, che capitolo dopo capitolo si vanno intrecciando, creando una trama che perde man mano ogni vaghezza per diventare più chiara, con personaggi che ricorrono più spesso di altri e che ci appaiono più familiari.

L'autrice è molto giovane ma in questo suo esordio rivela la sua bravura, nella scrittura scorrevole ma originale, nella tecnica narrativa scelta (tante piccole storie che però confluiscono in un finale "corale"), nel tratteggio di personaggi di cui comprendiamo, con poche pennellate, lo spessore umano e psicologico.

Consigliato.

lunedì 11 maggio 2015

Pretty titles (maggio 2015)




Buongiorno e buon inizio di settimana!
Questo lunedì riprendiamo la rubrica dei titoli più belli della settimana.
Sono tutte uscite molto recenti e cliccando sui titoli potrete leggere le trame su Amazon.
Ma a prescindere dalla trama, vi chiedo come sempre

QUALE TITOLO VI COLPISCE DI PIU'
A PRIMO IMPATTO?
C'E' UN MOTIVO DIETRO A QUESTA SCELTA
(sensazioni, pensieri, associazioni, sentimenti..)?

di Sarah Jio 

di Francesca Barra



di Gordana Kuic 

di Ilaria Palmosi

sabato 9 maggio 2015

Recensione: GALA COX. Il mistero dei viaggi nel tempo di Raffaella Fenoglio



Seconda recensione della giornata e ultima di questo week end.

Si tratta di un romanzo fantasy dedicato ad un pubblico giovane (ma non solo), che ha per protagonista una 14enne un po' particolare, che tra appassionanti viaggi nel tempo e dialoghi con gli spiriti, diventa una riflessione sulla vita e su cosa ci attende nel nostro futuro.

GALA COX.
Il mistero dei viaggi nel tempo
di Raffaella Fenoglio

Ed. Fanucci
496 pp
14.90 euro (cartaceo)
4.99 euro (e-book)
2014


Sinossi

Gala Cox Gloucestershire ha quindici anni e frequenta il liceo artistico. Ha un carattere indeciso, un’intelligenza fuori dal comune e la passione per le materie tecniche.

E non sta affrontando un bel momento: ha appena perso la sua migliore amica, Nadia, in un terribile incidente dai risvolti misteriosi e il suo amatissimo papà se n’è andato di casa senza una ragione apparente.
Ora Gala vive con la mamma Orietta, medium scostante e autoritaria, e alcuni spiriti vaganti tra i quali l’indiano Matunaaga e la monaca benedettina Ildegarda di Bingen.
Gala crede di sapere tutto sull’aldilà, fino a quando non inizia a frugare nello studio del padre alla ricerca di una traccia che le permetta di ritrovarlo. 
Qui, una scoperta casuale le aprirà le porte di un mondo prima sconosciuto, catapultandola in una realtà parallela e pericolosa.



Gala Cox Gloucerstershire ha 14 anni e frequenta il Liceo Artistico "Modigliani".

È una ragazza molto riservata, timida, un tantino imbranata, con una famiglia strana alle spalle a pochissimi amici al fianco, per non dire nessuno, visto che l’unico con cui ha legato è il compagno di banco, l’allegro e simpaticissimo Dennis Franti.

Andare al liceo per Gala non è il massimo del piacere, non tanto per una questione di studio, quanto di amicizie ed “accettazione” da parte degli altri; la nuova scuola è così diversa dal celebre e prestigioso istituto frequentato in precedenza – il Pioppi – che ambientarsi in una nuova e differente realtà è davvero difficile per lei.
Soprattutto dopo quello che è successo non troppo tempo prima: la sua best friend, Nadia, è morta tragicamente, a causa di un incidente.

Da quel momento la vita della già introversa Gala ha subito un terribile stallo, che l'ha portata ad isolarsi e intristirsi ancora di più.

.
Certo, la vita va avanti e anche la ragazzina ci sta provando, a modo suo.
Se non fosse che i problemi non finiscono mai e da un po’ di tempo ne è subentrato un altro: suo padre Sam, l’adorato papà intelligentissimo, colto, scienziato apprezzato e pieno di idee brillanti… è  scomparso.

Se n’è andato, così, da un giorno all’altro, senza salutare o avvisare, e questo ha gettato nello scoramento la povera Gala e ha reso ancora più scostante la mamma, Orietta, con cui la ragazza già non ha mai avuto un rapporto particolarmente affettuoso, e dopo la partenza misteriosa del padre, sembra che le due non abbiano un granchè da dirsi…

Orietta non fa che rimproverare – apaticamente, con l’aria un po’ scocciata e irritata - la figlia per quegli atteggiamenti tipici degli adolescenti, che non amano accettare alcuna critica, anche minima, e soprattutto non sopporta che la ragazzina faccia tante domande, tanto meno sul padre, la cui scomparsa pare essere diventato un argomento tabù.
Orietta, poi, sembra troppo presa dalla sua attività di medium, malvista dalla gente di fuori, e della quale non ama parlare con Gala, che però ne subisce le conseguenze, visto che la casa è popolata dai fantasmi delle persone che si rivolgono ad Orietta.

Menomale che tra essi non c'è soltanto la rigida monaca Ildegarda, ma anche il dolce, comprensivo e sempre presente Maatunaga, un indiano rispettoso e di poche parole, una super-tata sempre pronta a consigliare, incoraggiare, aiutare nelle difficoltà… e nel corso della storia e delle peripezie di Gala ce ne accorgeremo.

Eh sì, perché la vita un po’ piatta della nostra eroina riceverà un bello scossone con l’arrivo improvviso dell’amica defunta Nadia, la quale si presenta a Gala dicendole di non chiamarsi più Nadia bensì Edvige Jennings, di essere una ex-prostituta che attualmente fa l’operaia, e di vivere … nel 1889, a Londra, a Whitechapel…!

Gala è smarrita, incredula e confusa e non comprende le rivelazioni strambe della sua best friend, che lei credeva morta; e in effetti, Nadia è morta ma le è accaduto qualcosa di speciale: è diventata un usqead (uno spirito che chiude il caos spazio-temporale, ci informa l’Autrice), cioè ha preso la vita di un’altra persona e ne vive l’esistenza, in un altro periodo storico.

E cosa fa la sempre determinata Edvige, decisa a portare nella sua nuova vita l’amica Gala per aiutarla a risolvere un problema urgente?

Le prende la mano e tadà….! le due si ritrovano a Londra, nel 1889, appunto, nel quartiere in cui vive Edvige, così che Gala apprenderà il tipo di esistenza della sua amica, che nonostante non se la passi benissimo, ha conservato il suo caratterino forte, deciso, il suo modo di parlare senza peli sulla lingua, tagliente, a volte fin troppo schietta e, perché no, qualche volte troppo dura con l’amica Gala, che è rimasta insicura, un po’ infantile, indecisa e dubbiosa…, eppure così acuta, intelligente, creativa, proprio come il papà inventore.

Non ho ancora detto, infatti, che Gala segue egregiamente le orme paterne ed è un piccolo genio in tutto ciò che concerne le Scienze Naturali, ed è proprio in virtù di questa sua attitudine che la sveglia Edvige l’ha chiamata a sé, affinchè trovi una soluzione ai suoi problemi economici.

Gala si ritroverà catapultata nella caotica Londra di fine Ottocento, indossandone gli abiti di allora, gironzolando per le strade affollate di carrozze e di gente di diversa estrazione sociale, conoscendo i cari e buoni amici di Edvige, gli O’Sullivan, e soprattutto verrà a trovarsi faccia a faccia con personaggi pericolosi, che si riveleranno essere terribili nemici di sconfiggere: la bella ma isterica e folle Lady Modesty Queenhoney e la sua fedele seguace, la terribile e cattivissima Ipazia Price.

whitechapel, London
Per non parlare della presenza paurosa ed inquietante di Black Coat, una sorta di Jack lo Squartatore, un serial killer insomma, che sta mietendo vittime tra le fanciulle (la stessa vera Edvige è morta a causa sua, venendo però sostituita da Nadia) e che neanche Scotland Yard riesce ad acciuffare.

Nonostante il viaggio nel tempo a Londra sia breve, da esso scaturiranno delle conseguenze che indurranno Gala a insistere con chi le è vicino per ricevere finalmente le informazioni di cui ha bisogno e che la porteranno a capire dov’è e cosa è accaduto al padre, oltre che a rifarsi un giro nella bella capitale inglese, per risolvere stavolta non i problemi dell’amica, ma quelli della propria famiglia, il cui passato (ma anche il presente) nasconde più di un segreto….

Non dico altro sulla trama perché, vi assicuro, siamo in presenza di un romanzo molto ben articolato, che mi è piaciuto proprio per la ricchezza della storia, ricca di azione, colpi di scena, in cui il “volare” dal presente al passato e viceversa mi ha affascinato molto (non potrebbe essere diversamente per una fan sfegatata della trilogia “Ritorno al futuro”, vista e rivista migliaia di volte, tanto da sapere le battute a memoria).

Gala è una protagonista che piace: così giovane, spontanea, fragile, insicura ma anche incredibilmente coraggiosa al momento opportuno, pronta a correre pericoli pur di salvare chi ama.

Ad accompagnarla nelle sue incredibili avventure, il saggio Maatunaga e il vivace e ardimentoso amico (e qualcosa di più?) Dennis, che si butta a pesce nello strano “mondo” di Gala, fatto di spiriti e personaggi strani.

Gala crescerà molto nel corso della storia, apprenderà verità sconcertanti sui genitori e su di sé, ma imparerà a capirle ed accettarle.

La presenza della “macchina del tempo” (chiamata Ecbàtana) è sempre per me un elemento affascinante, e non credo solo per me: alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato avere a disposizione un aggeggio per tornare indietro nel tempo o andare nel futuro a dare un’occhiata!

Mi è piaciuto molto lo stile dell’Autrice, questa scrittura così vivace, giovanile (del resto, è un fantasy particolarmente adatto ai giovani, ma l’ho apprezzato anche io che giovane “ci sono stata” ^_-), divertente, che narra una storia ricca di movimento, di pericoli da affrontare e soluzioni da architettare per superarli, personaggi divisi tra buoni e cattivi e ben delineati, un ritmo incalzante, col risultato che la lettura è davvero appassionante ed è stato impossibile non desiderare di proseguire pagina dopo pagina per sapere che sarebbe successo a Gala e come le intricate vicende si sarebbero risolte.

Gala Cox mi è piaciuto moltissimo e non posso che consigliarne la lettura a un pubblico di lettori giovani e giovanissimi, sì, ma credo che possa piacere tranquillamente anche a un adulto in cerca di avventure ^_-

Ringrazio l’Autrice e la C.E. Fanucci per l’opportunità di leggere questo libro, che è senza dubbio consigliato!

Recensione: LA VITA OSCENA di Aldo Nove



Lettura tanto breve quanto forte, spietata; o riuscirete a trovare una ragione per apprezzarla o l'odierete senza pensarci due volte; non ci sono posizioni di mezzo, secondo me.

LA VITA OSCENA
di Aldo Nove


La vita oscena
Einaudi
111 pp
15.50 euro
2010
"Ero piccolo ma già sapevo che riempirsi di cose era il modo che usiamo per sentirci il più lontano possibile dalla morte".

Un bambino osserva il mondo degli adulti con la sua voce tersa e visionaria. Il padre che guida velocissimo cantando jingle di Carosello, ma da quando la moglie si è ammalata spesso ferma l'auto di colpo e "fa la faccia della morte". La madre che era una hippy e ora ha il cancro e aspetta la morte, ma a morire per primo è il marito, "come un'offesa inimmaginabile". Rimasto solo, ormai adolescente, il protagonista sprofonda nell'alcol e negli psicofarmaci finché per errore non manda a fuoco la casa. E comincia la sua iniziazione all'abisso, dove droga e irrefrenabile desiderio sessuale ricalcano il meccanismo dell'attesa e del consumo che riempie le nostre esistenze. Una specie di morte in vita da cui però - imprevista - affiora la rinascita.

L'autore.
Aldo Nove, pseudonimo di Antonio Centanin (1967), è uno scrittore e poeta italiano, nato in un paesino della Svizzera.  Il suo primo libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi. Un suo racconto è apparso nell'antologia Gioventù cannibale. Nella collana «Stile libero» sono apparsi Puerto Plata Market (1997), Superwoobinda (1998), Amore mio infinito(2000), La più grande balena morta della Lombardia (2004), Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese... (2006) e La vita oscena (2010). Nella «Collezione di Poesia» sono apparsi le raccolte Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001), composta insieme a Raul Montanari e Tiziano Scarpa, Maria (2007) , A schemi di costellazioni (2010) e Addio mio Novecento (2014). Il suo più ampio volume di poesia è Fuoco su Babilonia!(Crocetti 2003).


Perché la morte è quando tutto resta fermo.
Fermo.Allora è come se il pavimento diventa di ghiaccio e si incrina, si fa un crepaccio e la gente ci scompare dentro, con i suoi nomi e le sue cose, e dentro, dentro è sotto la terra, è il cimitero.Invece se si pulisce sempre la casa è diverso.Invece se si comprano tanti detersivi è diverso.Bisogna pulire le posate.Passare lo straccio.Bisogna darsi tanto da fare per non incrinare quel ghiaccio. E finirci dentro.

Questo romanzo (di formazione) – dal titolo non proprio accattivante, ma assolutamente azzeccato alla storia narrata - ha come protagonista un ragazzo che, essendosi trovato solo dopo la perdita dei genitori, ha cercato di vivere sensazioni forti per riempire i suoi vuoti, tanto da annullarsi, da mettere a rischio la propria vita, da non sentire più alcuna voglia di vivere, di essere felice, di godere dell’esistenza.

Il nostro protagonista (che in pratica è l'Autore, il quale ha deciso di parlarci di sé in queste pagine…), ci fa subito sapere che a 10 anni era già alcolizzato.
Ci racconta la sua infanzia, felice e serena come quella di tanti altri bimbi come lui, fino a quando in casa sua non è entrato un ospite sgradito: la “brutta malattia” (il cancro), che aggredisce la sua eccentrica e vivace mamma, consumandola e, alla fine, uccidendola.
Il padre sembra morire a poco a poco insieme alla moglie, una volta saputo del cancro: perde la voglia di vivere, di ridere, di stare col figlio; morirà prima di lei, di questa figlia dei fiori che ama raccontare barzellette al suo bambino pure in un luogo di morte come l'ospedale.

E quando anche lei se ne andrà, il ragazzo si ritroverà solo, senza punti di riferimento, solo con l’immenso, doloroso vuoto che ha dentro.

Nonostante la presenza di una zia che cucina per lui e il patronato cattolico per studenti che gli dà l’opportunità di studiare, il ragazzo è completamente lasciato a se stesso; a fargli compagnia solo il suo dolore, che lui affronterà e cercherà di soffocare infilandosi in uno stile di vita estremo, fatto di pornografia, cocaina sniffata in dosi enormi e la decisione di vivere tutto quello che vede sulle riviste porno.

E dopo i tentativi di suicidio falliti (nonostante una nottata intera a sniffare), non gli resta che gettarsi a capofitto nella sua vita oscena, in un marasma di sensazioni ed esperienze estreme, al limite, con la speranza di lasciare il proprio personale inferno e di farla finita al più presto.


La vita oscena è un libro breve ma forte, che non lascia indifferenti, soprattutto se lo si legge pensando che si è in presenza di un libro autobiografico.

Lo stile e la scrittura dell’Autore - estremamente schietti, senza filtri, con un’alternanza di frasi brevi/brevissime (anche solo una parola) ad altre lunghe e deliranti - ti spiazzano, ti colpiscono, rovesciandoti
 violentemente addosso un fiume di parole dure, scene forti che vorresti non immaginare, ma che inevitabilmente ti passano davanti agli occhi nella loro crudezza, trascinando anche te che leggi nell’inferno del protagonista. 

Un inferno dal quale non vedi l’ora di uscire per prendere una boccata d’aria pura (visto che quella respirata, ingoiata dal ragazzo, ci arriva contaminata, sporca) ma che, allo stesso tempo, ti tiene incollato perché non puoi non cercare di dare un senso a tutta quella coca, a quel sesso estremo e "malato", a quel buttarsi via, a quella solitudine disperata e ingombrante.

Leggi questa vita oscena entrando a capofitto in essa, nel delirio raccontato, perdendoti nelle parole, nel dolore, aspettando e sperando che una possibilità di riscatto ci sia per lui, per questo ragazzo, e che finalmente si decida a porre fine a questa sorta di punizione che si è autoinflitto e che lo sta annullando inesorabilmente

Come già ho avuto modo di dire, il libro è breve e lo si legge in pochissimo, eppure io ho dovuto fermarmi nella lettura proprio quando ero nel cuore della storia e dello sbandamento del protagonista, per capire se mi andava o no di terminarlo.

L’Autore mi stava fagocitando nel suo mondo così… sbagliato, così soffocante, che a un certo punto della lettura mi sono sentita quasi a disagio; non saprei spiegarvelo meglio, ma è così, era come se avvertissi un che di sgradevolmente “claustrofobico", e le sensazioni che stavo assorbendo non mi piacevano, mi lasciavano addosso qualcosa di negativo, di scomodo (di osceno..?).

Ma non è possibile attraversare metà inferno e poi restare lì impantanati: o torni indietro o prosegui e cerchi di capire se da quel buco profondo, nero, soffocante, è possibile uscire. Ma non lo avrei mai saputo se mi fossi fermata.

Non avrei scoperto se c’è o no, per il ragazzo, la famigerata e agognata luce in fondo al tunnel.
Ma c’è…, e se si decide di arrivare alla fine, è possibile vederla, come l’ha vista e afferrata lui.

Non vi nascondo che, dopo aver deciso di proseguire nella lettura e averla terminata, avevo deciso di non scrivere nulla su questo libro; non volevo condividere nulla…, e invece, eccomi qui. 

Potrebbe essere un genere non adatto a tutti; ripeto, è una lettura piuttosto forte.


Ho letto in web che l’omonimo film – presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2014 – uscirà nelle sale cinematografiche dall’11 giugno 2015.

Siete curiosi di andare a vederlo?
Vi lascio il link del trailer e qualche informazione sul film.

GIUGNO 2015



Regia di Renato De Maria

Con Clement Metayer, Isabella Ferrari, Roberto De Francesco, Duccio Camerini, Andrea Renzi, Anita Kravos, Miriam Giovanelli, Iaia Forte...

Rimasto solo, per lo sgretolamento improvviso della sua famiglia, Andrea, intraprende un viaggio alla ricerca della morte, ma finisce per trovare la vita. Sulle ruote del suo skateboard Andrea inizia così un percorso allucinato, in cui la visione drogastica si sovrappone alla realtà, deformandola. In attesa di una fine che non arriva e non arriverà mai, attraverserà il fuoco onirico della dissoluzione, inseguito dallo sguardo della madre. Fino a trovare il senso più profondo della sua Vita Oscena.
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